OSCAR 2014 - NOMINATION

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  1. gheagabry
     
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    NOMINATION ALL'OSCAR 2014


    "Un po' ci speravamo, ma chi poteva immaginare nove candidature. Né mi aspettavo 48 milioni di dollari di incassi per una storia di schiavi".
    "La violenza è l'elemento essenziale della schiavitù, che non è solo l'immagine di gente di colore china a lavorare nei campi di cotone. La schiavitù è la brutalità delle punizioni e delle torture e non è giusto velare di ipocrisia il dolore fisico inferto. E la violenza psicologica: nel libro di Solomon colpisce lo stato d'animo di minaccia perpetua, come se ad ogni secondo, per chissà quale ragione, potessi essere picchiato e torturato. Il libro è anche più duro del film".
    (Steve McQuinn)


    12 ANNI SCHIAVO



    Titolo originale 12 Years a Slave
    Regia Steve McQueen
    Soggetto Solomon Northup (libro)
    Sceneggiatura John Ridley
    Produttore Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Bill Pohlad, Steve McQueen, Arnon Milchan, Anthony Katagas
    Produttore esecutivo John Ridley, Tessa Ross
    Casa di produzione Plan B Entertainment, New Regency Pictures, River
    Fotografia Sean Bobbitt
    Montaggio Joe Walker
    Effetti speciali David Nash
    Musiche Hans Zimmer
    Scenografia Adam Stockhausen
    Costumi Patricia Norris
    Trucco Ma Kalaadevi Ananda

    Interpreti e personaggi

    Chiwetel Ejiofor: Solomon Northup
    Michael Fassbender: Edwin Epps
    Benedict Cumberbatch: William Ford
    Paul Dano: John Tibeats
    Paul Giamatti: Theophilus Freeman
    Brad Pitt: Samuel Bass
    Lupita Nyong'o: Patsey
    Alfre Woodard: Harriet Shaw
    Sarah Paulson: Mary Epps
    Scoot McNairy: Brown
    Taran Killam: Hamilton
    Garret Dillahunt: Armsby
    Michael Kenneth Williams: Robert
    Quvenzhané Wallis: Margaret Northup
    Ruth Negga: Celeste
    Bill Camp: Ebenezer Radburn


    La storia vera di Solomon Northup, che nel 1841, nonostante fosse un uomo libero, venne rapito e portato in una piantagione di cotone in Louisiana come schiavo, per rimanerci fino al 1853. Tutta colpa delle diverse leggi che regnavano negli Stati americani, per cui a Washington (dove avvenne il rapimento) la schiavitù era legale, a differenza di quello che succedeva a New York, città in cui viveva normalmente Northrup. Responsabili dei dodici anni di schiavitù dell’uomo furono due bianchi, che con l’inganno lo portarono nella capitale americana e poi lo privarono dei documenti che provavano il suo status di uomo libero


    "Merito anzitutto della meravigliosa Judi Dench, più verace per esigenza di copione rispetto alle sue solite interpretazioni, ma non per questo meno signorile, discreta, amabile. Un misto dolce e amaro di simpatia e tenerezza: basta uno sguardo, un sorriso, una leggera inflessione del volto a restituirci la profondità di un personaggio che non andava sbagliato in alcun modo."


    PHILOMENA



    Titolo originale Philomena
    Regia Stephen Frears
    Soggetto Martin Sixsmith (romanzo)
    Sceneggiatura Steve Coogan, Jeff Pope
    Fotografia Robbie Ryan
    Montaggio Valerio Bonelli
    Effetti speciali Manex Efrem
    Musiche Alexandre Desplat
    Scenografia Alan MacDonald
    Costumi Consolata Boyle

    Interpreti e personaggi

    Judi Dench: Philomena Lee
    Steve Coogan: Martin Sixsmith
    Anna Maxwell Martin: Jane
    Mare Winningham: Mary
    Michelle Fairley: Sally Mitchell
    Ruth McCabe: Madre Barbara
    Barbara Jefford: Suor Hildegarde
    Peter Hermann: Pete Olson
    Simone Lahbib: Kate Sixsmith
    Sophie Kennedy Clark: Philomena da giovane
    Amy McAllister: Suor Anunciata
    Cathy Belton: Suor Claire
    Sean Mahon: Michael A. Hess


    Irlanda, 1952. Philomena Lee, ancora adolescente, resta incinta. Cacciata dalla famiglia, viene mandata al convento di Roscrea. Per ripagare le religiose delle cure che le prestano prima e durante il parto, Philomena lavora nella lavanderia del convento e può vedere suo figlio Anthony un'ora sola al giorno. A tre anni Anthony le viene strappato e viene dato in adozione ad una coppia di americani. Per anni Philomena cercherà di ritrovarlo. Cinquant'anni dopo incontra Martin Sixmith, un disincantato giornalista, e gli racconta la sua storia. Martin la convince allora ad accompagnarlo negli Stati Uniti per andare alla ricerca di Anthony. Il film è tratto dal libro di Martin Sixsmith, "The Lost Child of Philomena Lee".


    "(…) ottima la tensione delle truffe che si nascondono una dentro l’altra, è efficace il modo in cui il thriller sfocia nel grottesco, e soprattutto è magnifico il modo in cui gli attori si mettono al servizio dei personaggi a costo di mascherarsi, deturparsi e rendersi – consapevolmente – ridicoli."
    (Alberto Crespi)


    AMERICAN HUSTLE



    Titolo originale American Hustle
    Regia David O. Russell
    Sceneggiatura David O. Russell, Eric Warren Singer
    Produttore Charles Roven, Richard Suckle, Megan Ellison
    Fotografia Linus Sandgren
    Montaggio Jay Cassidy, Crispin Struthers, Alan Baumgarten
    Musiche Danny Elfman
    Scenografia Judy Becker

    Interpreti e personaggi

    Christian Bale: Irving Rosenfeld
    Bradley Cooper: Richie DiMaso
    Amy Adams: Sydney Prosser
    Jeremy Renner: Carmine Polito
    Jennifer Lawrence: Rosalyn Rosenfeld
    Robert De Niro: Victor Tellegio
    Michael Peña: Paco Hernandez / Sceicco Abdullah
    Jack Huston: Pete Musane
    Louis C.K.: Stoddard Thorsen
    Shea Whigham: Carl Elway
    Alessandro Nivola: Anthony Amado
    Elisabeth Röhm: Dolly Polito
    Paul Herman: Alfonse Simone
    Colleen Camp: Brenda


    Ambientato nel seducente mondo di uno dei più sbalorditivi scandali che hanno scosso gli Stati Uniti, American Hustle racconta la storia di un brillante impostore, Irving Rosenfeld (Christian Bale), che, insieme alla sua scaltra amante Sydney Prosser (Amy Adams), viene obbligato a lavorare per un agente dell’FBI fuori controllo, Richie DiMaso (Bradley Cooper). DiMaso li catapulta in un mondo di faccendieri, intermediari del potere, mafiosi… un mondo tanto pericoloso quanto affascinante. Jeremy Renner è Carmine Polito, un volubile e influenzabile politico del New Jersey, stretto tra la morsa dei truffatori e dei federali, mentre l’imprevedibile moglie di Irving, Rosalyn (Jennifer Lawrence), potrebbe essere l’elemento che farà crollare il castello di finzioni.


    "Dietro la genuinità di una storia che fluisce con naturalezza c'è quella cura dei dettagli che fa sembrare tutto facile e credibile. Payne ha scelto le location con meticolosità tanto che la sua infinita ricerca di ambientazioni naturalistiche si è spesso trasformata in una delle maggiori difficoltà da affrontare per la produzione. Plainview, Nebraska, è il luogo utilizzato per disegnare la decadenza famigliare di Hawthorne, un posto che sa di sopravvissuto."


    NEBRASKA



    Titolo originale Nebraska
    Regia Alexander Payne
    Sceneggiatura Bob Nelson
    Produttore Albert Berger, Ron Yerxa
    Fotografia Phedon Papamichael
    Montaggio Kevin Tent
    Scenografia J. Dennis Washington
    Costumi Wendy Chuck
    Trucco Robin Fredriksz

    Interpreti e personaggi

    Bruce Dern: Woody Grant
    Will Forte: David Grant
    June Squibb: Kate Grant
    Bob Odenkirk: Ross Grant
    Stacy Keach: Ed Pegram
    Missy Doty: Noel
    Devin Ratray
    Rance Howard


    Woody Grant (Bruce Dern), un vecchio taciturno testardo e un po' rimbambito del Montana, è convinto di aver vinto un milione di dollari. In realtà è solo vittima di una campagna pubblicitaria vistosamente ambigua che invia volantini nominativi e "autorizza" il pagamento della somma. Sua moglie Ross (Bob Odenkirk), una matriarca ruvida e senza peli sulla lingua, non ne può più di lui. Il figlio minore David (Will Forte) non fa altro che correr dietro ai suoi improbabili tentativi di fuga a piedi verso il Nebraska, per Lincoln, meta dove ritirare la vincita. Rassegnato, ma forse ancor di più speranzoso di avvicinarsi a quel padre sempre un po' distante, David cede e decide di accompagnarlo in Nebraska. Il road-movie padre-figlio si trasforma nella ricerca di comprensione reciproca, un tempo sembrata impossibile. Quel viaggio all'apparenza ridicolo e senza scopo diventa anche una specie di odissea famigliare quando il lento duo si ferma a Hawthorne, Nebraska, cittadina di origine di Woody e Ross. In un contesto di desolata semplicità, dove l'inettitudine degli abitanti si mescola al minimalismo del vivere, Woody sarà esaltato o deriso.
    Padre e figlio, dapprima freddi e quasi ostili l'uno con l'altro, si faranno sempre più vicini, ma senza alcun sentimentalismo ostentato, con una sobrietà magistrale. Con tratto ora comico, ora toccante, emerge pian piano il desiderio del figlio di conoscere il passato di un padre di cui non sa niente e la voglia di restituirgli un po' di dignità.



    "Ad ogni passo, Hanks eccelle a mostrare ciò che sta realmente accadendo nella mente del personaggio, pur mantenendo la sua facciata di calma quasi folk. Non è uno dei ruoli abituali dell'attore, ma culmina in un'esplosione di fuochi d'artificio emozionali ..."
    (Scott Foundas)


    CAPTAIN PHILLIPS



    Titolo originale Captain Phillips
    Regia Paul Greengrass
    Soggetto Richard Phillips e Stephan Tatty (libro Il dovere di un capitano)
    Sceneggiatura Billy Ray
    Produttore Scott Rudin, Dana Brunetti, Michael De Luca
    Fotografia Barry Ackroyd
    Montaggio Christopher Rouse
    Effetti speciali Robert Benavidez, James Parsons, Karol Stachowicz
    Musiche Henry Jackman
    Scenografia Paul Kirby
    Costumi Mark Bridges
    Trucco Tricia Heine, Joseph P. Hurt, Nichole Pleau, Sara Seidman, Jennifer Traub

    Interpreti e personaggi

    Tom Hanks: capitano Richard Phillips
    Barkhad Abdi: Abduwali Muse
    Barkhad Abdirahman: Bilal
    Faysal Ahmed: Najee
    Mahat M. Ali: Elmi
    Catherine Keener: Andrea Phillips
    Michael Chernus: primo ufficiale Shane Murphy
    David Warshofsky: ingegnere Mike Perry
    Corey Johnson: timoniere Ken Quinn
    Chris Mulkey: membro dell'equipaggio anziano John Cronan
    Yul Vazquez: comandante Frank Castellano
    Max Martini: comandante DEVGRU
    Omar Berdouni: Nemo
    Issak Farah Samatar: Hufan
    Mohamed Ali: Asad
    Stacha Hicks: ufficiale della UK Maritime Trade Operation


    Il Capitano Richard Phillips, comandante della MV Maersk Alabama, catturato dai pirati somali insieme con la sua nave nel 2009, si offre come ostaggio per proteggere i suoi uomini.


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    (Tagline del film)


    DALLAS BUYERS CLUB



    Titolo originale Dallas Buyers Club
    Regia Jean-Marc Vallée
    Sceneggiatura Craig Borten, Melisa Wallack
    Produttore Robbie Brenner, Rachel Winter
    Fotografia Yves Bélanger
    Montaggio Martin Pensa, Jean-Marc Vallée
    Musiche Danny Elfman
    Scenografia John Paino

    Interpreti e personaggi

    Matthew McConaughey: Ron Woodroof
    Jennifer Garner: Dr. Eve Saks
    Jared Leto: Rayon
    Steve Zahn: Tucker
    Dallas Roberts: David Wayne
    Michael O'Neill: Richard Barkley
    Denis O'Hare: Dr. Sevard
    Griffin Dunne: Dr. Vass


    Il film si svolge nel 1986 in Texas ed è ispirato ad una storia vera. Il rude texano Ron Woodroof scopre presto di essere malato e gli viene diagnosticato l'HIV. Comincia perciò a curarsi seguendo un corso di medicina alternativa. Incontra Rayon, un transessuale sieropositivo. Woodroof oltre ad avere un carattere particolare è omofobo e ha un passato da tossico dipendente. Gli vengono dati solo trenta giorni di vita ma grazie all'aiuto di Rayon e della dottoressa Eve Sack riuscirà a sopravvivere per molto più tempo, fino al 1992. La cura che Ron segue diverrà nota a molte imprese farmaceutiche che lo condanneranno e lo minacceranno.


    "(...) l’azione è puro thrilling e suspense, sin dalla prima inquadratura, ancor prima che l’evento traumatico colpisca i protagonisti.(...) Si può anche scorgere quel poco o tanto di traccia Kubrickiana laddove il film si pone come viaggio dell’essere umano, che qui finalmente ha come protagonista una donna, nella coscienza di sé, attraverso un’elaborazione della morte e dell’abbandono. C’è anche una inquadratura, molto suggestiva, nella quale la Bullock assume la posizione fetale dentro la navicella spaziale in assenza di gravità, come anche suggestiva è l’inquadratura che chiude il film. Il 3D è fantascientifico, il suono è futuristico."
    (Dario Zonta)


    GRAVITY



    Titolo originale Gravity
    Regia Alfonso Cuarón
    Soggetto Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón
    Sceneggiatura Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón
    Produttore Alfonso Cuarón, David Heyman
    Fotografia Emmanuel Lubezki
    Montaggio Alfonso Cuarón, Mark Sanger
    Effetti speciali Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk, Neil Corbould, Nikki Penny
    Musiche Steven Price
    Scenografia Andy Nocholson
    Costumi Jany Temime
    Trucco Ann Fenton
    Sfondi Rosie Goodwin

    Interpreti e personaggi

    Sandra Bullock: Dottoressa Ryan Stone
    George Clooney: Matt Kowalsky


    Due astronauti in missione su una base spaziale tentano un disperato ritorno verso la Terra, dopo che tutti gli altri membri dell'equipaggio sono rimasti vittime dell'impatto con i detriti di un satellite.


    "Un grande film baccanale turbolento che scuote fino a quasi abbattere la sua struttura, ma che fa restare incollati per mera virtù della sua incontenibile energia della regia e una star, Leonardo di Caprio, capace di accendersi e diventare così elettrico da far resuscitare i morti."
    (Scott Foundas)


    THE WOLF OF WALL STREET



    Titolo originale The Wolf of Wall Street
    Regia Martin Scorsese
    Soggetto Jordan Belfort (autobiografia The Wolf of Wall Street)
    Sceneggiatura Terence Winter
    Produttore Martin Scorsese, Leonardo DiCaprio, Riza Aziz, Joey McFarland, Emma Tillinger Koskoff
    Fotografia Rodrigo Prieto
    Montaggio Thelma Schoonmaker
    Effetti speciali Stephen Powers
    Musiche Howard Shore
    Scenografia Bob Shaw
    Costumi Sandy Powell
    Trucco Jill Astmann, Francesca Buccellato, Sian Grigg, Brenna McGuire, Mary McNamara, Donyale McRae, Rosemary Redlin

    Interpreti e personaggi

    Leonardo DiCaprio: Jordan Belfort
    Jonah Hill: Donnie Azoff
    Margot Robbie: Naomi Lapaglia
    Matthew McConaughey: Mark Hanna
    Jean Dujardin: Jean-Jacques Saurel
    Rob Reiner: "Mad" Max Belfort
    Jon Favreau: Manny Riskin
    Cristin Milioti: Teresa Petrillo
    Jon Bernthal: Brad
    Kyle Chandler: Patrick Denham
    Ethan Suplee: Toby Welch
    Shea Whigham: Capitano Ted Beecham
    Spike Jonze: Dwayne
    Chris Riggi: Broker al party
    Joanna Lumley: Zia Emma
    Christine Ebersole: Leah Belfort
    Jake Hoffman: Steve Madden
    Jordan Belfort: Presentatore


    Jordan Belfort (Leonardo Di Caprio) di giorno riesce a guadagnare migliaia di dollari che con la stessa velocità sperpera in droga, sesso e viaggi intorno al mondo. Passato dal vendere gelati ad essere il capo di un ufficio di stockbroker, Jordan è avido, ama il potere e ogni forma di eccesso. Mentre conduce la sua attività con metodi alquanti discutibili, vive una burrascosa relazione con la moglie (Margot Robbie) da cui ha due figli. Però negli anni Novanta il suo appetito insaziabile, la dissolutezza e la partnership con il designer di scarpe Steve Madden (Jake Hoffman) gettano il suo nome nel fango.


    «You feel real to me, Samantha.»


    H E R



    Titolo originale Her
    Regia Spike Jonze
    Soggetto Spike Jonze
    Sceneggiatura Spike Jonze
    Produttore Megan Ellison, Vincent Landay
    Produttore esecutivo Daniel Lupi
    Fotografia Hoyte Van Hoytema
    Musiche Karen O, Arcade Fire
    Scenografia K.K. Barrett
    Costumi Casey Storm

    Interpreti e personaggi

    Joaquin Phoenix: Theodore
    Olivia Wilde: Blind Date
    Amy Adams: Amy
    Rooney Mara: Catherine
    Chris Pratt: Paul
    Sam Jaeger: Dott. Johnson
    Portia Doubleday: Isabella
    Luka Jones: Mark Lewman
    Katherine Boecher:
    Alia Janine:


    Los Angeles, in un futuro non troppo lontano. Theodore, un uomo solitario dal cuore spezzato che si guadagna da vivere scrivendo lettere “personali” per gli altri, acquista un sistema informatico di nuova generazione progettato per soddisfare tutte le esigenze dell’utente. Il nome della voce del sistema operativo è Samantha, che si dimostra sensibile, profonda e divertente. Il rapporto di Theodore e Samantha crescerà e l’amicizia si trasformerà in amore ma…
    La perplessità si trasforma, più avanti, in amore; sentimento che porta Theodore a pronunciare queste parole – emblema del crollo delle relazioni umane a favore delle interazioni tecnologiche, non più viste come virtuali: «You feel real to me, Samantha.»
    Qui si apre una voragine fra umanità e tecnologia: il motivo del fallimento del precedente matrimonio di Theodore (la sua incapacità di gestire delle emozioni reali) diventa la ragione del successo del suo rapporto con Samantha (che – a differenza dell’ex moglie – ha offerto stabilità emotiva). C’è però una differenza (cui Theodore finisce per non far più caso) fra le due: una è una persona, l’altra è un prodotto commerciale d’ingegneria informatica disegnato (e venduto) per rispondere ad ogni necessità del proprio utilizzatore.
     
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1 replies since 14/2/2014, 22:27   390 views
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