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PAT TORLEY
Pat Torley ha impiegato trenta anni per sviluppare la sua tecnica pulp-pittura: invece di vernice usa pasta di carta acquosa, strato su strato. Ha molti contenitori con varie paste colorate fatte di fibre come cotone, lino, sisal, seta. Con una pipetta succhia la polpa acquosa e la pone in strati sottili su uno schermo. Con un coltello modella le forme in polpa sottile. Si applica gli strati di cellulosa bagnato su bagnato, a volte ben 20 strati, il che richiede molta precisione per evitare di danneggiare gli strati già posati. Quando il quadro è finito utilizza una pompa a vuoto per aspirare l'acqua residua. Il risultato finale è un pezzo incredibilmente sottile di carta. Gli strati inferiori della polpa si mostrano attraverso gli strati superiori trasparenti. Per l'occhio frettoloso può in qualche modo assomigliare a quadri dipinti col pennello ma osservando si nota la complessità dell'opera. Ha una forte influenza asiatica, con un approccio tradizionale occidentale nei fiori, nelle figure di animali e paesaggi.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 20:53. -
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EMMA VAN LEEST
Con un semplice foglio di carta e un bisturi Emma Van Leest è in grado di creare scene che sono veri e propri mondi di carta chiamati diorami. I modelli tridimensionali di paesaggi e le scene create su carta sono poste su piani diversi e danno la sensazione di volume di e profondità, usando come contrasto cartoncini colorati. La sua passione è iniziata dopo una visita all'opera di Vienna, al suo ritorno l'Università di Melbourne, ha cominciato a fare set per il teatro, esplorando l'idea di spazio architettonico. Le figure di carta tagliate nascono da quella esperienza, quasi come montaggi in miniatura di scene di teatro. Alla fine degli studi alle Belle Arti di Melbourne, si trasferisce in Indonesia dove studia l'arte popolare di Bali e Java, tra cui l'antica arte di ombre cinesi, in cui la rappresentazione avviene ponendo delle marionette tra una sorgente di luce e una tenda o uno sfondo sul quale le ombre appaiono. Questa influenza fu notevole per il suo lavoro di artista, dove il gioco di luci e ombre sulle figure di carta dà loro più profondità e la ricchezza. Anni dopo con una borsa di studio, si reca in Cina per studiare le tecniche tradizionali di taglio di carta dove è stata affascinata dal diorami miniature di persone e paesaggi.. -
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l mistero delle sculture di carta di Edimburgo
Correva il 2011, tutto cominciò all’incirca a marzo, quando su un tavolo della Scottish Poetry Library - una delle più interessanti librerie di Edimburgo, fu rinvenuta una misteriosa scultura raffigurante un albero, interamente composta dalla carta di libro, con dei gusci di uova rotti ai piedi e un foglio strappato al cui composizione rivelò il titolo di un libro: A Trace of Wings, del poeta scozzese Edwin Morgan. Scritta sul foglio, una dedica anonima a sostegno della libreria e "Questo è per voi, a supporto delle librerie, dei libri, delle parole, delle idee…", Unico indizio fu un'account. Nessuno dei librai si era accorto di nulla, nessuno aveva la minima idea di chi fosse l’autore di quel gesto. Lo staff della libreria mise un appello sul web per trovare l'artista e ringraziarlo, ma la paternità del poeta non si seppe mai.
Un paio di mesi più tardi, un’altra misteriosa e anonima scultura libresca fu ritrovata nella sede della National Library of Scotland. Si trattava di una bara sormontata da un piccolo grammofono. L'intera scena era ricavata da un romanzo “Exit Music” di Ian Rankin.Un altro piccolo capolavoro, completamente anonimo, che portava come unico segno distintivo una piccola dedica scritta a mano, questa volta indirizzata alla Biblioteca, a sostegno del lavoro bibliotecario, delle idee, dei libri. La matrice era chiaramente la stessa, come la stessa era la scrittura e gli stessi erano gli intenti.
Dopo qualche giorno, alla Filmhouse fu ritrovato il terzo manufatto della serie. La scultura di carta rappresentava una piccola sala cinematografica: un gruppo di soldati che sembrava fuoriuscire dallo schermo per buttarsi verso il pubblico; tra gli astanti c'è anche una figurina che teneva in mano una Deuchar's (birra simbolo della capitale scozzese), sul cui viso è stata incollata la foto di Ian Rankin.
Naturalmente anche questa volta la scultura era stata intagliata da un libro di Ian Rankin.
Per tutta l'estate il misterioso scultore di libri continua a lasciare le sue tracce.
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In luglio sul davanzale di una finestra dello Scottish Storytelling Centre un piccolo drago che esce da un uovo azzurro su un nido di parole; ancora una volta l'opera è ricavata da un romanzo di Rankin ("Cerchi e croci"), mentre sulla dedica si legge "… c'era una volta un libro e il libro era un nido e nel nido c'era un uovo e nell'uovo c'era un drago e nel drago c'era una storia…".
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All' Edinburgh International Book festival compaiono ben due sculture, una tazza di tè con dolcetto, appoggiata su una delicata alzata. La dedica recita: "non c'è niente di meglio di una tazza di tè (o caffé) e un buon libro – eccetto forse l'aggiunta di una torta". E un bambino accovacciato in una foresta ritagliata dalle pagine di "Confessioni di un peccatore impeccabile" di James Hogg, ambientato ad Edimburgo e noto per aver influenzato il lavoro di Rankin. Infine alla Central Lending Library fa la sua comparsa una lente di ingrandimento che punta su una poesia di Edward Morgan.
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Dopo mesi di silenzio, comparse una nuova opera alla Scottish Poetry Library.
L’opera: un cappellino (silmile ad un passerotto), un paio di guanti, la chiave di volta del mistero e una lettera dove l'artista firma per la prima volta il guest book, come Women's Anthologies X, e lascia una lunga nota in cui soddisfa la curiosità dei suoi tanti ammiratori svelando qualcosa in più riguardo alla sua iniziativa. L'enigmatico scultore rileva di essere una donna e di non essere un'artista della carta di professione come molti hanno pensato. Ringrazia i fan che con il loro entusiasmo l'hanno ispirata ad andare avanti per tutti questi mesi ma annuncia, con quest'ultima opera alla Poetry Library , il cerchio si chiude: "Bisogna capire quando è ora di mettere la parola fine a una storia, altrimenti diventa noiosa".
Le opere furono messe in posti sicuri, visibili al pubblico ma lontano dai pericoli di manomissioni o incidenti - proprio come opere d’arte in un museo.
L’unica cosa certa è che 5 delle 6 sculture ritrovate ha un legame diretto con lo scrittore Ian Rankin.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 21:04. -
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Stuart McLachlan
Stuart McLachlan ha iniziato la sua carriera come illustratore di Adelaide, in Australia, dopo la laurea in Illustrazione e grafica Design. La sua illustrazione gli ha permesso di vivere e lavorare a Melbourne, Amsterdam, Montreal, Toronto, Vancouver e ora Sydney.
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Il suo lavoro è stato pubblicato a livello mondiale, vincendo numerosi premi in campo pubblicitario ed è apparso in riviste come The Economist, The New Yorker e il Newsweek. Negli ultimi anni McLachlan ha spostato la sua attenzione verso il mondo della carta d'arte ed è diventato internazionalmente riconosciuto come uno dei premier artists nel campo.
L'uso di carta tagliati a mano crea immagini, oggetti d'arte e pezzi per editoriale di moda e le aree pubblicitarie.
Dopo molti anni di esperienza nel settore della pubblicità e dell’editoria, l’illustratore australiano Stuart McLachlan si è inventato uno stile di lavorazione della carta con cui crea “accessori” fatti a mano un po’ particolari: gabbie da uccello da indossare come cappelli, abiti a forma di stormo di uccelli e altre meravigliose stranezze. Le creazioni di quello che si potrebbe a buon titolo definire uno "stilista della carta" hanno sfilato in passerella e sono state utilizzate negli editoriali di Vogue, Karen e altri magazine. Figure oniriche, hitchcockiane, romantiche e sensuali.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 21:20. -
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MADEMOISELLE MAURICE
Mademoiselle Maurice è un’artista francese di 28 anni. Nasce in Alta Savoia per poi studiare e trasferirsi altrove: prima a Lione, poi a Marsiglia e infine in Giappone, dove rimane per un anno.
Due culture, Occidente e Oriente, background francofono e universo di ideogrammi, si confrontano e poi fondono in una sensibilità poetica immaginifica e peculiare. alla serie degli origami.
Essi si addensano e colorano gli spazi aperti, come se fossero interventi di street art o di arte pubblica. Sono forme, parole e immagini, ottenute dall’accostamento di tante piccole unità cartacee – sono poesia visiva e, al contempo, lavorazioni artigianali meticolose.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 21:29. -
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LOUISA BOYD
"Il mio lavoro si ispira al mondo della natura, e il rapporto umano con lei e io ne sono affascinata. Nonostante il fatto che molti di noi vivono, staccati dall'ambiente naturale, in città con vite governate dalla tecnologia, siamo ancora in grado di comprendere il simbolismo potente che la natura rappresenta. Possiamo comprendere che un uccello in volo in grado di visualizzare la libertà, un gregge è in grado di dimostrare la compagnia e il un percorso in un bosco può mostrare un percorso personale. I simboli hanno bisogno di poche spiegazioni, che sono destinate ad essere accessibile a tutti, per illustrare il rapporto umano intrinseco icon la natura. Il mio lavoro si è sviluppato nel corso di una serie di esperienze personali e di eventi che mi hanno portato a sentirmi a distanza dalla natura; periodi della mia vita in cui ho vissuto in città e ho trovato difficoltà a vivere tranquilla e serena. E' durante questo periodo di tempo che ho riconosciuto quanto sia importante l'ambiente naturale ed è per me lungo per immergermi in essa e ritrarre attraverso il mio lavoro. Di conseguenza, i temi della restrizione e della libertà costantemente ricorrono nei miei pezzi. Lavorare con i libri scultoreo mi permette di rappresentare queste idee. Le pagine possono essere utilizzate in maniera restrittiva e possono dare solo scorci di informazioni al loro interno a causa del mio lavoro. "
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 22:01. -
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. NICOLA TELLA
Le sue opere che rimandano a sogni utopici e scenari travolgenti, sembrano nascere da un rapporto pacifico con il passato, che nel presente si carica di una straordinaria energia vitale. Ciò che si percepisce è una forza che affonda le ragioni nell’origine primordiale della cultura. I manoscritti antichi alla base della comunicazione, rappresentano l’oggetto eterno, incorruttibile, nonostante la materia fragile di cui sono fatti. Sono il simbolo di un sapere tradizionale tramandato di generazione in generazione che viene riutilizzato per essere sempre qualcosa di nuovo da cui ripartire.
L’indole dell’artista si mescola a quella dell’architetto che vuole annotare le strutture del mondo in una sorta di archivio personale. Ma non sono le architetture a catturare l'attenzione di Nicola Tella, bensì gli elementi della natura che sembrano prendere forma concreta dallo sgretolamento della pagina, come se venissero fuori da antichi manoscritti di scienze naturali. Le sculture acquisiscono nuove sembianze ad ogni sguardo: simili ad esplosioni o a favolosi funghi, ad arnie di api, o a curiosi labirinti, sono dotate di potenza visionaria e plastica che ci fanno avere contatto con la sensazione dell’incalzante fluire del tempo. Niente sembra sereno nel suo osservare, ma tutto è sconvolgimento continuo che lo porta a scolpire, paradossalmente, la carta. E ancora la visione dell’architetto si mescola a quella dell’artista quando vuol piegare a nuove leggi questo materiale fragile, leggero, trasparente, rendendolo simile al più resistente dei materiali. La carta diventa la costruzione di uno spazio-sognante, ma vitale di cui si contano gli anni solo attraverso le stratificazioni, una forma mutante che si intreccia con il presente.(www.artsblog.it/)
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Edited by gheagabry1 - 12/4/2020, 16:58. -
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. MASAYO FUKURA
Masayo Fukuda continua a creare disegni incredibilmente dettagliati usando semplici strumenti: un tappetino da taglio, una lama e una carta. L'artista giapponese di carta Riki Fukuda, che fa la parte di Kiri Ken (cioè "Cutting Sword").
Pratica questa forma d'arte da 25 anni e di recente ha rivelato quello che lei dice è il suo più grande capolavoro del 2018.
Sebbene l'intricato pezzo assomiglia a diversi strati sovrapposti, Fukuda è rimasto fedele alla forma convenzionale, usando solo un singolo foglio di carta per rendere la sua rappresentazione dettagliata di un polipo. Il livello di dettaglio a volte sembra addirittura un bel disegno a penna a sfera. Ma uno sguardo ravvicinato conferma in effetti che ogni dettaglio è fatto con attenzione dallo spazio negativo ritagliato nel libro bianco.
Altre opere. -
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. NAHOKO KOJIMA
Nahoko Kojima è un'artista professionista che attualmente vive a Londra. Il suo bel lavoro di carta tagliata può richiedere quasi un anno e mezzo per essere completato. Le e sono spesso create da un singolo foglio di carta. È conosciuta per il suo pezzo di Cloud Leopard di grande successo che è stato presentato a Saatchi Collect. Il processo di Kojima prevede il taglio manuale di un unico foglio di carta bianca giapponese Washi.. -
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. DANIELE PAPULI
"Attraverso alcune azioni cruciali come il taglio, la decomposizione e l'estrapolazione dei volumi perseguiti, il foglio di carta diventa una superficie su cui posso agire", dice l'artista. "Continuo e sviluppo la mia ricerca attraverso la costruzione di strutture sempre più complesse, fondate sulla ripetizione dei diversi moduli cartacei. I volumi sono composizioni lamellari, composte da innumerevoli disegni realizzati attraverso innumerevoli tagli manuali, una sorta di "frattale" ottenuto secondo le modalità di uno scultore di plastica. Le forme risultanti in rilievo a volte si aprono come piccoli o grandi libri e rivelano dall'interno il segno e il design delle molteplici riflessioni di luce e ombra.. -
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. MICHAEL GAMBINO
Michael Gambino, da lui stesso definito “cittadino del mondo”, ad indicare una provenienza legata alla Terra e non agli usi di un popolo fedele solo al consumismo e lontano dall’essenza naturale del nostro pianeta, è nato a New York nel 1988.
La farfalla, antico simbolo propiziatorio della metamorfosi e della rinascita, emblema sia dell'effimero, sia di ciò che dura in eterno, diventa il minuscolo tassello con cui l'artista italo-americano Michael Gambino si propone di ricostruire la geografia del mondo, alludendo all'ordine logico di connessioni che governa il susseguirsi e il concatenamento dei fatti che avvengono sulla superficie del nostro pianeta.
"L’idea che voglio dare con le mie opere è quella della grandiosità e fecondità della natura, e per questo mi servo di immagini di farfalle realmente esistenti, senza modificarne il colore. In particolare nelle mie opere la farfalla simboleggia il cambiamento. Il suo ciclo vitale è breve, nella maggior parte dei casi, e muta durante tutta la sua vita da bruco a crisalide a farfalla così come mutano i continenti, la terra, l’universo, la materia, il nostro corpo e lo spirito. Ogni creatura, anche la più microscopica è importantissima per il mantenimento dell’equilibrio cosmico e per il rinnovamento del ciclo naturale che è fatto di trasformazioni continue. Le leggi della chimica, della fisica e della biologia, sono alla base delle mie opere. In particolare, per quanto riguarda la farfalla, mi sono ispirato alla Teoria del caos anticipata da Alan Touring e teorizzata poi da Edward Lorenz, secondo la quale infinitesimali variazioni nelle condizioni iniziali di un dato sistema, sia esso il clima, l’ambiente, l’economia o anche la società, sono in grado di produrre grandi variazioni. Una singola azione può quindi determinare imprevedibilmente il futuro. Il diagramma che dimostra la teoria assume la forma di una farfalla, e Lorenz utilizzò l’espressione “Effetto farfalla” per spiegarne simbolicamente le nozioni; infatti secondo tale teoria il battito delle ali di una farfalla provocherebbe uno spostamento di elettroni che si amplificherebbe col tempo fino a causare un ipotetico uragano dalla parte opposta del globo.". -
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«Quando un pezzo di carta viene arrotolata, la sua resistenza aumenta, e incollandoli insieme uno per uno, ciascuno di fianco all’altro, con molta attenzione posso creare curve e contorni con ogni singola stringa di carta. […] E alla fine appare la forma o la superficie di un oggetto»
CHIE HITOTSUYAMA
L’artista giapponese Chie Hitotsuyama, invece, dona una nuova vita ai giornali usati attraverso una raffinata tecnica di lavorazione della carta, realizzando delle sculture di animali a grandezza naturale.
Raccogliendo montagne di vecchi giornali arrotolandoli e incollando pazientemente le pagine per poi usarle come materia prima.. -
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"Nulla è come appare.
Proprio come un pezzo di carta può essere più di un pezzo di carta negli origami,
diventando una gru, un pesce o un fiore...
Questo è ciò che ci insegnano gli origami."
(Chris Bradford)
Gli origami di GONZALO GARCIA CALVO
Il musicista, a tempo pieno di Madrid, Gonzalo Garcia Calvo ha incredibili capacità di origami. Esplora molti temi, ma la sua vera passione sono gli animali.. -
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“Mi diletto nell’unicità e nell’inusuale.
Spero di trasmettere un po’ di meraviglia per il mondo che ci circonda”
TIFFANY MILLER RUSSELL
Tiffany Miller Russell crea bellissime sculture di carta. I suoi soggetti preferiti sono gli animali selvatici che riproduce modellando accuratamente la carta. Per terminare alcuni dei suoi lavori più grandi impiega moltissimo tempo, fino a 300 ore.
Per comprendere la sua materia, Tiffany si è offerta volontaria in un laboratorio di preparazione zoologica e in un laboratorio di paleontologia.. -
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Vanshika Agarwala
L'artista indiana Vanshika Agarwala è autodidatta nell'intricato mestiere del taglio della carta. Le sue meravigliose opere meticolosamente realizzate sono sapientemente create utilizzando un coltello X-Acto per estrarre minuscole forme da grandi fogli di carta, rivelando una vista incantevole del mondo. Motivi, fiori e paesaggi sono prodotti con fioriture fantasiose e un punto di vista astratto. Quando la luce li attraversa, proiettano sagome abbaglianti.
Edited by gheagabry1 - 5/11/2022, 22:15.