PERUGIA, ORVIETO e le altre

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  1. gheagabry1
     
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    Thyrus_il_drago_di_Terni__statua_di_eta_comunale_1300-1400_



    L'orribile mostro


    Molti secoli fa viveva, presso Terni, un orribile mostro. Nessuno più poteva viaggiare sicuro perché esso aggrediva tutti i viandanti e, talvolta, spinto dalla fame, giungeva fino alle porte della città dove gli abitanti vivevano asserragliati.

    Invano il Consiglio degli Anziani aveva chiesto ai più forti guerrieri di combattere il mostro: tutti indistintamente, con varie scuse, avevano rifiutato.
    Finalmente si fece avanti un giovane della famiglia dei Cittadini.

    «Io affronterò il drago» dichiarò. Solo, intrepido, il campione uscì dalla città.

    La folla si accalcò sulle mura per seguire ansiosa il combattimento. Nascosto fra le canne, nel cuore della palude, il drago sembrava sonnecchiare. Ma appena il cavaliere si avvicinò, gli balzò contro con un impeto tanto improvviso che il giovane rischiò di essere travolto. Un urlo di raccapriccio e di disperazione si levò dalla folla. Ma il cavaliere non si scompose: balzando agilmente a destra e a sinistra per evitare gli attacchi, roteò fulmineamente la spada e colpì più e più volte il terribile mostro. I colpi di spada sembravano punture di spillo contro la forza brutale di quello. Ma l' imprevisto venne in soccorso del cavaliere.

    Le nubi si squarciarono e un raggio di sole colpì la lucida corazza del giovane guerriero: l' armatura rifletté il sole come uno specchio e abbacinò per un momento l' animale. Quell' istante bastò.
    Pronto, il giovane si slanciò e trafisse la gola del drago, l' unico suo punto vulnerabile.
    Con un urlo selvaggio, il bestione stramazzò al suolo.
    Incredula, pazza di gioia, la folla traboccò dalle porte e portò in trionfo il suo liberatore. Terni era finalmente salva.


    Monti Sibillini




    Il grande massiccio dei Monti Sibillini nasconde un segreto, forse un segreto così noto che lo dichiarano il nome stesso di questi monti e molti toponimi: grotta del Diavolo, passo del Diavolo, fossa dell’inferno, gola dell’Infernaccio, lago di Pilato, grotta delle Fate o grotta della Sibilla. Ne parla anche una lunghissima tradizione culturale, una leggenda raccolta nel 1420 da Antoine De la Salle e già nota fin dal 1391 al poeta del Guerrin Meschino, che situa in una grotta del Monte della Sibilla il regno di una misteriosa Dea dell’amore profano e profetessa. Chi arriva oggi al monte della Sibilla dalla strada aperta da Montemonaco, rimane subito colpito da una singolare scogliera di basalto alta 10 metri che fa da corona al monte, quasi profilo antropomorfo di una regina. È certo che per tutto il Rinascimento questo monte era al centro di una importantissima via di comunicazione verso Roma e fu continua meta di visite. Cavalieri erranti francesi e tedeschi raccontarono i loro “incontri” con la maga, nelle caverne del monte, seguiti o meno da pentimenti. Ne nacque Il Guerrin Meschino di Andrea da Barberino.



    Negromanti di ogni tipo, se non proprio maghi e demoni, hanno abitato sicuramente il monte e la grotta stando a testimoni più o meno diretti come Enea Silvio Piccolomini, Benvenuto Cellini, Luigi Pulci, l’Ariosto, Flavio Biondi. Sembra che i santi abati di Sant’Eutizio già nel secolo VIII per ordine di papa Giovanni abbiano fatto crollare la grotta, operazione ripetuta poi dal repressore Albornoz nel 1354, e purtroppo anche in tempi molto recenti, grazie ad un maldestro tentativo di scavo con la dinamite. L’Accademia Reale Belga ha condotto una spedizione nel 1953, col magro risultato di uno sperone, un coltello, un tornese di Enrico II sec. XVI.



    Tra i contadini si pensava ancora, fino agli anni Sessanta, che venti e tempeste erano scatenati dal passaggio di maghi e streghe. Leggende analoghe circondano anche il cupo specchio del lago di Pilato, i cui diabolici abitatori avrebbero addirittura richiesto il sacrificio di un uomo all’anno e che in epoca Rinascimentale fu anch’esso luogo di culti particolari. Il lago è in una depressione del monte Vettore sotto il pizzo del Diavolo. Precauzioni per una eventuale scalata al monte della Sibilla, le tempeste improvvise, le vendette della maga.
     
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