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Condividi BUONGIORNO GIORNO ... BUONA SETTIMANA ISOLA FELICE …
Edizione Giornale Anno 4° SETTIMANA 025 (17 Giugno – 23 Giugno 2013)
RIFLESSIONI
... SEGNI DEL “TEMPO” …
... Mentre la finestra della camera resta aperta e il ventilatore manda un soffio di aria respirabile, inizio a scrivere la riflessione che ogni settimana apre il nostro giornale dell’isola felice. Già, iniziamo a fare i conti con le prime avvisaglie dell’estate; per carità non è assolutamente il caso di lamentarsi, è nel ciclo delle cose che al freddo si alterni poi il caldo. Pochi giorni fa, solo poche settimane fa parlavamo della neve in liguria, lamentandoci di quel freddo fuori stagione che tanto stava facendo scalpore tra gli studiosi e noi persone comuni. La cosa che oramai non soprende più è questa alternanza tra freddo e caldo in qualsiasi stagione dell’anno. In inverno i periodi di freddo intenso sono sempre più limitati perché all’improvviso il tempo propone temperature tipiche della stagione opposta. Natale col sole e in camicia e maggio con moonboot e sci. Davvero un bel minestrone di temperature ed umori. I famosi cambi stagionali con armadi svuotati di indumenti della stagione appena iniziata e riempiti di quelli del periodo appena finito, sono soltanto un ricordo della nostra gioventù. Simpatico e simbolo del tempo vedere le persone vestite a strati; anche in estate si porta in macchina o nella borsa un giacchetto pronto ad essere indossato nel caso di qualche repentino cambio di temperatura. In inverno invece non è raro vedere persone che si vestono e svestono durante il giorno per quelle oramai tipiche mutazioni climatiche. Segni del tempo mi viene da pensare; prove costume tipiche di questo periodo lasciano il posto a prove mimetizzazione climatica. Le spiagge intanto iniziano ad affollarsi, timide come il sole di questa pazza nuova stagione, iniziano a vedersi le prime tintarelle, i volti arrossati dal sole e i primi colori vivaci dei vestiti di questa stagione che sta iniziando. Quanto durerà? Davvero non esiste metereologo che possa con certezza dirlo; a proposito di metereologi, prepariamoci al ripasso di epica grazie ai nomi che questi “tecnici” del meteo attribuiranno alle nuove perturbazioni. Abbiamo inziato con Ade … buon ripasso di epica a tutti ... Buon Giugno a tutti e, come sempre, Buon risveglio amici miei …
(Claudio)
Tempesta di caldo in arrivo, Ade si abbatte sull'Italia.
Fino a 41° le temperature percepite. ''Ade, la tempesta di caldo che sta per abbattersi sull'Italia, è già in marcia verso il Mediterraneo, pompata dai caldissimi venti africani. Ade inizierà domani e finirà il giorno 20 al Nord, mentre al Sud continuerà il caldo record. Un'escalation che porterà a far innalzare la colonnina di mercurio fino a oltre 38°C''. Lo sottolinea Antonio Sanò, direttore del portale www.ilmeteo.it.
''Oggi sarà una splendida giornata con connotati estivi, non farà troppo caldo e si raggiungeranno i 29°C al Nord e i 31 al Sud, mentre sulla Liguria ci saranno un po' di nubi basse''. Da domani ''l'estate metterà il turbo per cinque giorni, arriverà dall'Africa dell'aria caldissima pompata dall'anticiclone Ade. Il caldo aumenterà giorno dopo giorno, prima si supereranno ovunque i 30-34°C, poi da metà settimana anche i 35°C su Bologna, Firenze, Napoli, Roma e resto del Sud, con qualche grado in meno lungo le coste. L'afa aumenterà specie sulla Val Padana e sulla Toscana, tanto che sarà notevole la differenza tra temperatura registrata e quella percepita per effetto dell'umidità: tramite la formula che calcola l'Indice di Calore, l'HEAT INDEX, a Bologna da metà settimana si percepiranno 41°C, così come a Firenze, e anche Roma con 39°C non sarà da meno. Picchi record di 38°C nei pomeriggi del 19 e 20, quando i 35°C saranno la norma, ma non sono esclusi i 39°C, con temperature percepite nelle grandi città anche di 41°C''.
Possibili ''nubifragi scatenati dalle enormi energie in gioco, che si svilupperanno al Nordovest da giovedì 20 diretti verso il resto del Nord e sulla Toscana dalla sera, proseguendo fino a venerdì 21, mentre al Centrosud il caldo continuerà incontrastato''. I temporali ''al nord saranno accompagnati da grandine e trombe d'aria sulla Val Padana''.(Adnkronos)CAREZZE AL RISVEGLIO
... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
(Claudio)
Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie del Mare
Il mare
Lo scafo consunto e verdiccio
della vecchia feluca
riposa sul lido...
sembra la vela mozzata
che sogni ancora nel sole e nel mare.
Il mare ribolle e canta...
Il mare è un sogno sonoro
sotto il sole d'aprile.
Il mare ribolle e ride
con le onde turchine e spume di latte e argento,
il mare ribolle e ride
sotto il cielo turchino.
Il mare lattescente,
il mare rutilante,
che risa azzurre ride sulle sue cetre d'argento...
Ribolle e ride il mare!...
L'aria pare che dorma incantata
nella fulgida nebbia del sole bianchiccio.
Palpita il gabbiano nell'aria assopita , e al tardo
sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
(ANTONIO MACHADO)
Favole Dal Web
LA SPOSA SIRENA
C’era una volta una bella donna sposa e suo marito faceva il marinaio.
Questo marinaio stava lontano anni e anni e mentr’era via, il re di quel paese si innamorò della sposa e tanto disse e tanto fece che la sposa scappò via con lui.
Il marinaio, quando sbarcò, trovò la casa vuota. Passò un po’ di tempo e… quel Re si stancò della donna e la cacciò via.
Lei, pentita, tornò dal marito, s’inginocchiò davanti a lui a chiedergli perdono. Il marinaio, nonostante tutto l’amore che aveva avuto per lei e che ancora aveva, era così impermalito del suo tradimento, che voltò le spalle, dicendo:
- No, non ti perdono né ti perdonerò mai! Avrai la punizione che meriti. Preparati a morire.
La donna strappandosi i capelli lo pregò, lo supplicò, ma fu inutile. Il marinaio fece caricare sulla nave la sposa infedele come fosse un sacco, sciolse le vele e partì. Quando fu in alto mare:
- Ecco, è giunta la tua ora! - disse alla moglie. La prese per i capelli, l’alzò e la buttò tra le onde.
- Ora sono vendicato - disse.
Girò il timone e tornò in porto. La sposa scese giù sott’acqua e si trovò in mezzo al mare, nel posto dove si davano convegno le Sirene.
- Guarda che bella giovane hanno buttato in mare- dissero le Sirene - Una donna così bella, morire mangiata dai pesci! Salviamola, prendiamola con noi!
Così presero la sposa per mano, la condussero nel loro palazzo sotto il mare, tutto illuminato e splendente. Una Sirena le pettinò i capelli neri, un’altra le profumò le braccia e il petto, una terza le mise al collo un vezzo di corallo, un’altra ancora le infilò alle dita degli anelli di smeraldo. La sposa non capiva più niente dalla meraviglia.
- Schiuma! Vieni con noi, Schiuma! - si sentì chiamare e capì che quello era il suo nome tra le Sirene.
Passò nella sala del palazzo: era pieno di donne e bei giovani che danzavano e anche lei si mise a danzare. Tra tante ricchezze e tante feste, i giorni della sposa trascorrevano in letizia, ma il ricordo del marito la riprendeva sovente e gettava un’ombra sul suo viso.
- Non sei felice con noi, Schiuma?- le dicevano le Sirene. - Perché hai il viso così triste? Perchè te ne stai taciturna?
- No, nulla, non ho nulla- rispondeva lei, ma non riusciva a sorridere.
- Vieni, t’insegneremo a cantare - continuavano.
sirena Schiuma apprese le loro canzoni, quelle che quando i marinai le sentono si buttano in mare a capofitto, ed entrò a far parte del coro delle sirene. Insieme alle Sirene veniva a galla a cantare nelle notti di luna.
Una notte le Sirene videro venir avanti un bastimento con le vele spiegate.
- Vieni con noi, Schiuma, vieni con noi a cantare!- dissero le Sirene e intonarono la loro canzone.
" E questo è il canto della luna piena, E questo è il canto della luna tonda,
Se vuoi vedere la bella Sirena, O marinaio buttati nell’onda!
Allora, dal parapetto del bastimento si vide un uomo sporgersi, sporgersi incantato da quella musica e poi lanciarsi tra le onde. Alla luce della luna, Schiuma l’aveva riconosciuto: era suo marito.
- Lo trasformeremo in corallo!- dicevano già le Sirene. - O in cristallo bianco! O in conchiglia!
- Aspettate! Aspettate, vi prego!- esclamò Schiuma - Non uccidetelo! Non fategli ancora nessuna magia!
- Ma perché te la prendi tanto a cuore per lui?- fecero le compagne.
- Non so…vorrei provare a fargli un incantesimo io…A modo mio, vedrete…vi prego lasciatelo vivo per ventiquattr’ ore ancora…
Le sirene che la vedevano sempre triste non osarono dirle di no e rinchiusero il marinaio in un palazzo bianco in fondo al mare. Era giorno e le sirene andarono a dormire. Schiuma si avvicinò al palazzo bianco e si mise a cantare una canzone che diceva:
" E questo è il canto della luna piena, io ti conobbi in vita e fui ingrata,
ora son diventata una sirena, ti salverò e sarò condannata."
Il marinaio tese l’orecchio e capì che quella che cantava non poteva essere che la sua sposa. Si mise ad attendere pieno di speranza e sentì che in cuor suo l’aveva già perdonata e s’era pentito di averla fatta annegare. Le Sirene di giorno dormivano e la notte andavano per il mare a tendere i loro sortilegi ai marinai.
Schiuma aspettò che fosse notte, aperse il palazzo bianco e ritrovò il suo sposo.
- Taci - gli disse -le Sirene si sono allontanate da poco e possono sentirci! Abbracciati a me e lasciati portare.
Così nuotò per ore e ore, finchè non giunsero in vista di un grande bastimento.
- Domanda aiuto ai marinai- gli disse Schiuma.
- Ehi! Lassù! Aiuto! Aiuto! – invocò l’uomo.
Si vide che dal bastimento veniva calata una scialuppa. Remarono verso il naufrago, lo tirarono a bordo
- La sirena…-diceva lui.- La sirena…la sirena mia sposa…
- È diventato pazzo in mare – dicevano i soccorritori. - Ehi, sta calmo, compagno, sei in salvo. Non c’è nessuna Sirena qua intorno.
Il marinaio potè far ritorno al suo paese, ma non faceva altro che pensare alla sua sposa sirena ed era infelice. “Io l’ho annegata e la mia sposa m’ha salvato la vita -pensava- voglio navigare finchè non la ritrovo! Voglio salvarla o annegare anch’io”.
E così pensando s’addentrò in un bosco, fino ad un albero di noci dove si diceva si riunissero le Fate.
- Bel giovane, perché sei così triste? – disse una voce accanto a lui.
Si voltò e vide una vecchia.
-Sono triste perché mia moglie è una sirena e non so come farla ritornare.
-Mi sembri un bravo giovane- disse la vecchia- e voglio farti riacquistare tua moglie. Però, ad un patto. Ci stai?
- Farò tutto quello che mi dite – ribattè il giovane.
- C’è un fiore che cresce soltanto nei palazzi delle sirene e che si chiama “il più bello”. Tu devi prendere questo fiore e portarlo qui quando è notte e lasciarlo sotto questo noce. Allora avrai tua moglie.
- Ma come posso fare io a prendere un fiore dal fondo del mare?- osservò lo sposo sconsolato.
- Se vuoi riavere tua moglie, devi trovare la via – lo incoraggiò la fata.
- Proverò!- disse il marinaio.
Andò subito al porto, s’imbarcò sul suo bastimento e sciolse le vele. Quando fu in alto mare si mise a gridare il nome della sposa. E udì uno sbattere d’acqua e la vide che nuotava nella scia della nave.
- Sposa mia!- disse il marinaio- io voglio salvarti, ma per salvarti devo aver un fiore che cresce soltanto nei palazzi delle sirene e che si chiama “il più bello”.
- È impossibile! - disse la sposa - Il fiore c’è ed emana un profumo di paradiso, ma è un fiore che le sirene hanno rubato alle fate e il giorno in cui tornasse alle fate, tutte le sirene dovrebbero morire. Anch’io sono sirena e morirei insieme a loro.
- Non morrai- le disse il marinaio- perché le fate ti salveranno.
- Torna qua domani e ti darò il fiore - disse la sposa.
Il marinaio tornò. La sposa riapparve dal mare.
- Ebbene? – lui le chiese.
E lei:- Perché possa portarti il fiore che si chiama “il più bello” devi vendere tutto ciò che possiedi, col ricavato comprare i più bei gioielli che ci sono nelle casseforti degli orefici di tutte le città del Regno. Le Sirene, alla vista dei gioielli, s’allontaneranno dal palazzo e io potrò cogliere il fiore.
Il marinaio in pochi giorni vendette ogni suo avere e comprò i gioielli più splendenti del Regno. Caricò il bastimento di gioielli che pendevano a grappoli da tutti i pennoni, risplendenti al sole; così navigò per il mare.
Le Sirene, avide di gioielli più che d’ogni altra cosa, cominciarono ad affiorare tra le onde e a seguire il bastimento, cantando:
" E questo è il canto del sole di fuoco, La tua nave trabocca di gioielli, O marinaio, fermati qui un poco, Regalaci collane, spille, anelli."
Ma il marinaio continuava la sua via e le Sirene lo seguirono allontanandosi dal loro palazzo. Tutto ad un tratto, si sentì un boato sotto il mare, le acque si alzarono in un ondata mai vista e tutte le Sirene sparirono morte annegate. Dall’onda uscì un’aquila, a cavallo dell’aquila c’era quella vecchia Fata insieme con la moglie del marinaio che volavano via.
Quando il marinaio tornò a casa, sua moglie era già là ad aspettarlo.
(Italo Calvino)
ATTUALITA’
Emanuela Orlandi, trenta anni di buio.
Ancora mistero sulla fine della ragazza. Indagini verso la conclusione. Trent'anni fa spariva nel nulla Emanuela Orlandi, la figlia di un dipendente del Vaticano. Trent'anni di indagini, di fantomatiche piste, di illazioni, depistaggi e false verita'. Allo stato, per quello che rimane uno dei grandi misteri del nostro paese, ancora nessuna certezza che possa confortare la famiglia della ragazza - la quale avrebbe oggi 45 anni - gli inquirenti e gli investigatori che l'hanno cercata e gli appassionati del caso.
Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo ed il sostituto Simona Maisto intendono chiudere l'inchiesta entro l'autunno. Ma prima devono essere completati una serie di accertamenti tecnici. Tra questi l'esame delle ossa recuperate nella cripta della basilica di Sant'Apollinare, dove e' stato sepolto fino al maggio dello scorso anno il boss della Banda della Magliana Enrico De Pedis, per verificare se qualcuna appartenga ad Emanuela. Gli esperti avranno bisogno ancora di un paio di mesi prima di rispondere al quesito della magistratura. C'e' poi il flauto mostrato nel corso del programma ''Chi l'ha visto'' e che secondo un testimone apparso sulla scena a 30 anni dai fatti, poi diventato indagato per sequestro di persona, Marco Fassoni Accetti, sarebbe appartenuto alla ragazza sparita il 22 giugno 1983.
Gli esperti della scientifica ai quali e' stato affidato lo strumento musicale hanno accertato la presenza di oltre 40 reperti biologici, ma le loro dimensioni, ed il livello di logorio, non consentono una comparazione con il dna di Emanuela. Ulteriori e piu' sofisticati esami sono stati disposti da Capaldo e Maisto, ma la sensazione e' che difficilmente potranno arrivare notizie interessanti dal flauto. Secondo Fassoni Accetti, Emanuela Orlandi, ma anche Mirella Gregori, a sua volta scomparsa nel 1983, si sarebbero allontanate spontaneamente nel quadro di una trama ordita per condizionare la Curia.
Sei i nomi, oltre a quello di Fassoni Accetti, iscritti nel registro degli indagati per il sequestro di Emanuela: il piu' noto, e sorprendente, e' quello di monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare, ritenuto dagli inquirenti un elemento centrale della sparizione della Orlandi. Ci sono poi quelli di Sergio Virtu', Angelo Cassani, detto 'Ciletto', Gianfranco Cerboni, detto 'Gigetto' e Sabrina Minardi. I primi tre sono soggetti che hanno fatto parte, o gravitato nell'orbita della Banda, attiva a Roma tra gli anni '70 e '80. L'ultima e' la supertestimone, gia' amante di De Pedis, che ha ridato impulso alle indagini attribuendo la responsabilita' della sparizione della Orlandi alla Banda della Magliana. (Ansa)
Piu' frutta e meno caffe' in dieta esami.
L'abuso di caffè è l'errore alimentare più frequente degli studenti che si preparano ad affrontare l'esame di maturità, perché provoca eccitazione, ansia ed insonnia che fanno perdere concentrazione e serenità. I maturandi dovrebbero invece preferire la frutta che aiuta a rilassarsi e a combattere il grande caldo che disturba in questi giorni gli studi. I suggerimenti arrivano da Coldiretti che ha stilato la lista degli alimenti "promossi e bocciati" nella dieta per gli esami di maturità ai nastri di partenza il prossimo mercoledì 19 giugno, nel pieno dell'ondata di calore che il veste l'Italia. Un aiuto per vincere la preoccupazione viene dagli alimenti ricchi di sostanze rilassanti come pane, pasta o riso, lattuga, radicchio, cipolla, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, latte caldo, frutta dolce e infusi al miele che favoriscono il sonno e aiutano l'organismo a rilassarsi per affrontare con la necessaria energia e concentrazione la sfida scolastica. Per affrontare il rush finale da evitare, perché possono provocare insonnia e agitazione, sono, oltre al caffè, anche patatine in sacchetto, salatini e cioccolata, che sono invece spesso presenti tra le scorte di emergenza delle ansiose vigilie. Per un buon rendimento scolastico è poi necessario cercare di riposare adeguatamente facendo attenzione all'alimentazione, evitando sia il digiuno che gli eccessi, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti. Tra i condimenti out sono da evitare cibi con sodio in eccesso per cui vanno banditi curry, pepe, paprika e sale in abbondanza, ma anche piatti nei quali sia stato utilizzato dado da cucina. Anche gli alimenti in scatola per l'eccesso di sodio e di conservanti sono da tenere lontani.
Esistono invece cibi che - evidenzia la Coldiretti - aiutano a rilassarsi per la presenza di un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. La serotonina aumenta con il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce di stagione ma effetti positivi nella dieta serale si hanno con legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi. Tra le verdure - ricorda ancora la Coldiretti - al primo posto la lattuga, seguita da cipolla e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno. Bene anche un bicchiere di latte caldo, giusto prima di andare a letto, che oltre a diminuire l'acidità gastrica che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo durante la digestione elementi che favoriscono una buona dormita per via di sostanze, presenti anche in formaggi freschi e yogurt, che sono in grado di attenuare insonnia e nervosismo. Infine un buon dolcetto di incoraggiamento ricco di carboidrati semplici ha una positiva azione antistress, così come infusi e tisane dolcificati con miele che creano un'atmosfera di relax e di piacere che distende la mente e la rende più pronta a rispondere alle sollecitazioni degli esaminatori.(Ansa)
Striscia va in vacanza, ora Paperissima Sprint.
Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas conducono varieta' estivo. Da lunedi' Striscia la notizia va in vacanza e lascia il posto a una nuova edizione del programma di Antonio Ricci Paperissima sprint. Al timone del varieta' dell'access prime time estivo di Canale 5, il campione di bike trial Vittorio Brumotti e la bellissima Giorgia Palmas.
La coppia, accompagnata dall'immancabile Gabibbo, conduce per la seconda volta il programma dopo il successo dell'edizione dell'estate 2011.
La formula di questa 14/a edizione alterna divertenti gag inedite a irresistibili filmati di papere provenienti da tutto il mondo. La cornice di Paperissima Sprint e' Punta Santa Giusta (Cagliari), nel sud-est della Sardegna, set significativo per entrambi i conduttori: Palmas e' cagliaritana e Brumotti ha scelto la Sardegna come location per alcuni dei suoi primati mondiali piu' spettacolari. Due le guest star di questa edizione, all'insegna della comicita' pura: l'inviato di Striscia, anche lui sardo, Cristian Cocco, con la sua Ajo' band e gli artisti circensi del 'Circocco', e Rocco Ciarmoli, in arte 'Rocco il gigolo'', divenuto famoso nel trio Le Tutine e salito alla ribalta da solista con il tormentone 'Donne!'.
Ma ci sara' spazio anche per tanti altri ospiti comici. Il nuovo access prime time prende il posto di Striscia la notizia, che ha chiuso ieri la sua 25/a edizione confermandosi - sottolinea una nota - il programma piu' seguito del piccolo schermo con una media di 6 milioni di telespettatori e oltre il 20% di share. Dal 24 settembre 2012 il tg satirico di Antonio Ricci ha sbaragliato tutti i competitor per ben 117 volte. La stagione appena trascorsa e' stata ricca di spunti per la satira politica.
Oltre 1.000 i servizi della squadra di inviati che hanno messo in guardia gli italiani da potenziali nuovi casi di raggiri e ingiustizie e denunciato gli sprechi di denaro pubblico e le opere incompiute presenti sul nostro territorio, dando sempre la parola ai cittadini, che costruiscono il programma grazie alle loro segnalazioni quotidiane. Striscia va in vacanza e' da' appuntamento al pubblico nell'autunno 2013.(Ansa)ANDIAMO AL CINEMA
Into Darkness - Star Trek
Un film di J.J. Abrams. Con John Cho, Benedict Cumberbatch, Alice Eve, Bruce Greenwood, Simon Pegg.
L'insofferenza alle direttive e alla disciplina costano al capitano Kirk il comando dell'Enterprise. La flotta stellare gli leva la nave e lo separa dal suo primo ufficiale Spock, come due bambini troppo indisciplinati. Sarà l'arrivo di una minaccia imprevista e misteriosa e, di nuovo, la capacità di Kirk di mettere in luce le proprie abilità a costringere la flotta a rimetterlo al suo posto. Un uomo che la stessa razza umana ha modificato geneticamente, e poi congelato nel terrore di ciò che aveva creato, si è svegliato ed intende svegliare tutti gli altri 72 esperimenti come lui. Visto che uno solo basta a creare scompiglio e quasi demolire una città, l'obiettivo è renderlo innocuo il prima possibile. Eppure sembra che non sia lui il peggio intenzionato...
Da sempre alla ricerca dei meccanismi infallibili dell'intrattenimento, abilissimo assemblatore di affascinanti macchine calamita sguardi e narratore di gran ritmo, J. J. Abrams con il secondo film di Star Trek conferma di essere all'altezza del proprio nome e del nume tutelare che ha scelto per sè: Steven Spielberg.
Sebbene non dotato della profondità cinefila del maestro, Abrams ne ha appreso la lezione sulla semplicità narrativa e così riesce a ripetere l'ottimo exploit del suo Star Trek precedente senza davvero ripetere se stesso. Into Darkness, a dispetto del titolo, è una divertente corsa in cui la trama è srotolata durante l'azione, in cui le battute sono pronunciate correndo o al massimo camminando veloce e in cui la macchina da presa mobile al massimo riesce ad essere misteriosamente invisibile, mentre i bagliori lenticolari (anche quello un marchio dello Spielberg di fantascienza che Abrams ama enfatizzare) ampliano la prospettiva verso la grande epica.
Proseguendo la linea tracciata con il primo film Abrams si distacca sempre di più dalle caratteristiche della saga storica di Star Trek, non asseconda i fan ma cerca di parlare a tutti, lavora sul sentimentalismo del personaggio non sentimentale per eccellenza (il dr. Spock) e trasforma il western dello spazio in una space opera piena d'umorismo, ammiccamenti e ironia più che di grave austerità. Nonostante il villain scelto per questo secondo film (Kahn, già visto in un episodio della serie e poi in Star Trek II - L'ira di Kahn), sia tra i più letali e cupi mai incontrati dall'Enterprise, lo stesso il film scorre sulla propria leggerezza, lavorando sull'arma fondamentale del cinema d'azione che ambisce a diventare d'avventura: montaggio e ricerca di paesaggi che suonino inediti e vergini (in questo è molto utile il 3D, enfatizzato in tutti gli esterni con frequenti inquadrature a filo di piombo). L'inizio in chiave spielberghiana, diviso tra il furto di un oggetto sacro e il contrappunto di un pericolo imminente, lo dimostra in pieno.
Abrams non solo non ha paura di un confronto o della fedeltà con la serie (con una mano innesta un altro dei personaggi classici e con l'altra tramuta l'amicizia tra Spock e Kirk in un bromance moderno dove, come amanti, i due sovrappongono le mani da parti opposte di un vetro) ma è il primo che in questi anni di film tratti da altri lungometraggi o da materiale televisivo, cerca un rapporto diretto, continuo ed esplicito con il testo di partenza. Con l'esperienza maturata su entrambi gli schermi non si accontenta di una filiazione tra le due saghe e pretende una compenetrazione molto più complessa, perchè sa che la narrazione avviene nella testa degli spettatori, luogo in cui già esiste una mitologia trekkista con cui fare i conti (si sia fan o meno non si può ignorare l'esistenza della serie). E da gran narratore Abrams vuole indirizzare questa relazione.
Infatti non solo questo film rielabora, ribalta e rimescola molti momenti già visti negli scontri con Kahn ma con un salto metacinematografico non da poco e una metafora a questo punto sottilissima, in Into Darkness Abrams riesce effettivamente a far dialogare, nel senso stretto del termine, il suo Star Trek con lo Star Trek classico, lasciando addirittura che il secondo suggerisca al primo come risolvere la minaccia che incombe attingendo alla propria storia.
Video(Lussy)
... CURIOSANDO E RACCONTANDO …
« Il mondo non può diventare tutto un'officina…
come si andrà imparando l'arte della vita,
si troverà alla fine che tutte le cose belle sono anche necessarie »
(John Ruskin)LA CATTEDRALE DI AMIENS
La cattedrale Notre-Dame di Amiens è una delle più grandi chiese gotiche classiche francesi del XIII secolo. Quasi due volte più grande di Notre-Dame di Parigi, la cattedrale di Amiens è uno degli edifici più vasti della cristianità.
Questo imponente edificio religioso ubicato nel cuore della città, sovrasta tutto il resto. E' l'edificio gotico più grande della Francia, ma il suo fascino è nel suo stile che si differenzia da quello delle altre grandi cattedrali per la sua uniformità. Altra caratteristica fu la brevità con la quale venne costruita rispetto ai tempi lunghissimi che richiesero le altre cattedrali gotiche. Essa fu infatti iniziata nel 1220 dall'architetto Robert de Luzarches e terminata nel 1269.
La splendida cittadina di Amiens, capoluogo della regione francese di Piccardia, ha sempre avuto nella storia una posizione di rilevo, grazie alla sua collocazione geografica strategica: importante porto fluviale sulla Somme era conosciuta ai Romani come "Samarobriva", che significa, appunto, "Ponte sulla Somme". Divenne ricca e prospera durante il periodo medievale grazie al fiorente commercio tessile, era famosa soprattutto per una pregiata varietà di lana, che veniva tinta di azzurro grazie agli estratti di una pianta che cresce abbondantemente in questa zona. Fu proprio alle ricche gilde di lanaioli e tessitori che il vescovo di Fouilloy si rivolse, nel XII sec., per la raccolta dei fondi destinata alla costruzione di una grandiosa Cattedrale, dedicata a Nostra Signora (Nôtre-Dame d’Amiens), che doveva rendere la sua sede più prestigiosa di qualunque altra. La lapide sepolcrale del vescovo Evrard de Fouilloy, nella cattedrale, non lascia dubbi sull'identità di colui che volle la costruzione della chiesa, in quanto porta scritto:"Fondamenta hujus basilica locavit. Anno 1220".
Infatti, fu proprio lui a porre la prima pietra di questo tempio nel quale sarebbe stato poi seppellito sotto una magnifica tomba in bronzo, in cui è effigiato.
La cattedrale è stata descritta come il Partenone dell'architettura gotica, non a caso fa parte dal 1981 dai Patrimoni dell'Umanità tutelati dall'Unesco....il labirinto...
Seguendo l’esempio delle Cattedrali di Chartres, a cui questa era nettamente ispirata, e di Reims, i cui lavori di costruzione erano cominciati circa dieci anni prima, anche Nôtre-Dame di Amiens si dotò di un immenso labirinto pavimentale, che fu posto nella navata centrale, di fronte all’ingresso principale. Il labirinto, di forma ottagonale, venne realizzato nel 1288, come attesta l’iscrizione che venne apposta lungo il perimetro della placca centrale, che riportava anche i nomi degli architetti:Nell’anno di grazia 1220, questo lavoro è stato iniziato.
Il vescovo benedetto di questa diocesi è stato allora Evrard
e il re di Francia Luigi figlio di Filippo il Saggio.
Colui che è stato maestro d’opera
si chiamava "Maestro Robert"
ed era nominato "di Luzarches".
Dopo di lui venne il Maestro Thomas de Cormont e dopo di lui
suo figlio il Maestro Renaut che fece mettere, in questo posto,
questa iscrizione nell’anno della Incarnazione 1288.
Inizialmente, al centro dello schema, era stata incastonata una sbarra d’oro, insieme ad un semicerchio dello stesso metallo, che dovevano simboleggiare la levata del sole sull’orizzonte. Successivamente il sole d’oro venne sostituito da un sole di rame, poi anche questo venne tolto. Oggi la placca centrale riporta una croce fatta con scettri, orientata secondo i punti cardinali, e tutto intorno sono le figure del vescovo Evrard e degli architetti della cattedrale. Pesantemente danneggiato durante la Rivoluzione Francese, il labirinto venne rimosso. Quella che vediamo oggi è una riproduzione fedele che è stata realizzata nel XIX secolo....la Bibbia di pietra...
L’immenso apparato statuario presente all’interno della Cattedrale è riuscito a salvarsi sia dalla furia iconoclasta dei rivoluzionari, nel XVIII sec., sia dai bombardamenti delle due guerre mondiali, nel XX sec., giungendo fino a noi. Per la ricchezza dei motivi rappresentati, che coprono tutti gli episodi più importanti del Vecchio e del Nuovo Testamento, queste sculture sono note complessivamente come la "Bibbia di Pietra" di Amiens. Le sue statue narrano, per immagini, a chi non sapeva leggere, la storia sacra e illustrano ai fedeli i miracoli dei santi e dei martiri.
Tra tutte le statue presenti all’interno, la più popolare è sicuramente quella denominata "La Vierge Dorée", la "Vergine Dorata", risalente alla fine del XIII sec. e collocata nel portale che si apre all’inizio del transetto sud della chiesa. La rappresentazione mariana si distacca notevolmente da quelle presenti sul portale d’ingresso, molto più statiche e ieratiche, mentre questa presenta una vivacità che rappresenta pienamente la nuova tendenza del gotico ad umanizzare maggiormente la figura di Maria, accentuandone l’aspetto materno.
L’apparato iconografico della Cattedrale rivela, però, anche altri aspetti, che sono un po’ più estranei al contesto cristiano e vanno invece a "pescare" in tematiche un po’ più pagane. Ne è testimonianza, ad esempio, il ciclo di affreschi dedicato alla Sibille (realizzato nel 1506), le profetesse delle religioni più antiche che vaticinavano ispirate dagli dei. Le loro rappresentazioni, molto vivaci e colorate, si trovano nel sito dell’antica Cappella di Saint-Éloi (1243), dedicata al Vescovo di Noyon del XIII sec....San Giovanni Battista...
La Cattedrale di Amiens è famosa per ospitare al suo interno un’importante reliquia, il cranio di San Giovanni Battista. Si tratta, a dire il vero, di uno dei crani del Battista, perché ad esempio molti sostengono che il vero cranio sia quello conservato nella chiesa di San Silvestro in Capite, a Roma, arrivato nella Capitale italiana durante il pontificato di Innocenzo II (1130-1143). Il cranio francese, invece, si dice sia stato portato dal canonico Walon de Sarton, di ritorno da Costantinopoli al termine della IV Crociata, ed offerto al vescovo Richard de Gerberoy. Esso è stato posto nel Tesoro della Cattedrale nel 17 Dicembre 1206 e da allora è stato venerato da re, principi e schiere di pellegrini che hanno visitato la Cattedrale. Il re Carlo VI nel 1385 offrì un reliquario d’oro per la sua conservazione, di cui l’attuale è una copia realizzata nel 1876. (angolohermes.com)...i colori del Medioevo...
Dei tre portali, quello centrale raffigura il Giudizio universale, quello a destra la vita di Maria e quello a sinistra le vicende della vita di san Firmino, patrono di Amiens. Una selva di sculture, una miriade di racconti. Ma la narrazione pareva svolgersi, allora, a monocromo, nell'unico colore della pietra. E invece.... nel 1999, in occasione del restauro della facciata, durante le operazioni finali di pulitura, si sono scoperte tracce evidenti della policromia che, in origine, rivestiva le sculture. Le statue non erano grigie e uniformi, ma dipinte di tinte squillanti. Era come passare da un film in bianco e nero a uno a colori. Come se l'antica cattedrale gotica perdesse di colpo la sua aria austera e si rivelasse allegra e gioiosa. Per gli studiosi non c'era da stupirsi: era una prova ulteriore che quel Medioevo che, per anni, è stato descritto oscuro e buio era, in realtà pieno di colori e che le cattedrali erano "bianche” solo nella famosa definizione di Le Corbusier. E si trattava, come ad Amiens, di colori vivissimi. Per ottenerli si usavano, su un fondo bianco brillante, tutte le sfumature dei pigmenti di origine minerale che erano allora disponibili, dal cinabro, all'azzurrite, alla malachite e soprattutto, all'oro che rifiniva le vesti, i capelli o i dettagli delle decorazioni dello sfondo. La vivacità della cromia era resa ancora più suggestiva dalla luce tremolante delle lampade a olio sospese ai grandi anelli, riscoperti, nel corso del restauro, sotto gli archi. Di notte, nel buio che avvolgeva la città, i portali della cattedrale, illuminati e sgargianti dovevano sembrare un'apparizione, che parlava al cuore e all'immaginazione. Le tracce ritrovate, però, non erano tali da giustificare una ridipintura. Per restituire l’aspetto originario, si è trovato la soluzione di ricrearli con la luce. In determinati periodi dell’anno, i colori, dimenticati per secoli, rinascono intatti, grazie alla proiezione, attraverso uno schermo traslucido, delle immagini delle sculture, dipinte com'erano all'origine. Secondo un concetto dell'epoca, la luce e i colori non sono che un riflesso del divino. I portali di Amiens, con la luminosità della loro cromia vivace, rappresentavano un filtro, un passaggio tra il buio dell’esterno e lo splendore dell’interno, tra la miseria e la sofferenza del mondo reale e il desiderio di un paradiso futuro. Nessun timore e nessun ammonimento, solo la gioia della contemplazione. (grazia, senzadedica.blogspot.it)«Scrivendo il suo libro,
Ruskin non si è preoccupato di lavorare per voi,
egli non ha fatto altro che
pubblicare il suo ricordo e aprirvi il suo cuore».
(Marcel Proust)"La Bible d'Amiens"
Nel 1904 è pubblicata La Bible d'Amiens, opera scritta da John Ruskin nel 1885 sulla cattedrale di Amiens, nella traduzione di Marcel Proust (in italiano vi è una traduzione di Salvatore Quasimodo). Proust aveva ancora una conoscenza scolastica dell'inglese, ma questo non costituì un ostacolo per lui, ritenendo Ruskin un suo grande maestro. Inoltre, venne aiutato dalla madre e da qualche amico. Oltre alla traduzione del testo di Ruskin, Proust ne scrisse la prefazione (60 pagine per un testo di circa 120). Questo libro ha due dediche: una di Proust, che dedica la traduzione a suo padre morto nel 1903, e l'altra è un pensiero di Ruskin....miti e leggende....
Al di là delle Alpi, in Francia, si trova la cattedrale di Chartres, anch’essa sorta al posto di tre antiche chiese, a Rouen la costruzione della cattedrale ebbe inizio nel 1144 sopra le rovine di tre chiese. Anche ad Amiens la cattedrale fu innalzata sopra tre chiese. Torino, Chartres, Rouen e Amiens, quattro città nel cuore dell’Europa caratterizzate dalle loro cattedrali trine. Sulla copertina di un vecchio lunario scoperto per caso, un’incisione di fine Seicento, mostra un angelo, che volando sull’Europa, sfiora con l’ala Amiens, Rouen, Parigi e Chartres, la mano sinistra indica Torino, la destra Santiago di Compostela. Una sorta di mappa stellare, intrisa di religiosità, cammino per il pellegrinaggio dei devoti attirati dalle cattedrali che terminano il loro cammino spirituale a Santiago di Compostela. (dal web)“Quando da Torino
l’angelo chiamerà Le Penseur,
a Notre-Dame le chimere urleranno
e si sveglierà l’angelo di Chartres,
che spezzerà l’orologio
a significare che il tempo è finito.
L’asino farà suonare la ghironda.
Ad Amiens risplenderà la testa
del Battista e l’angelo non piangerà più.
A Rouen tornerà a battere
il cuore di Riccardo
e un’armonia di campane
annuncerà il Salvatore.”(Gabry)
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(Redazione)
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CRONACA SPORTIVA
Confederations Cup, Messico-Italia al Maracanà: 1-2.
RIO DE JANEIRO - Messico-Italia 1-2. La rete messa a segno da Pirlo al 27' del primo tempo è anche il primo gol in assoluto dell'Italia al Maracanà. Al 35esimo pareggia Hernendez: Perfetto destro di rasoterra alla sinistra di Buffon, spiazzato. A riportare gli azzurri in vantaggio ci pensa Balotelli al 33esimo del secondo tempo.
Alla leggenda del ricostruito stadio dei sogni e della tragedia brasiliana si aggiunge un'altra perla. La punizione-capolavoro con cui Andrea Pirlo ha celebrato la 100esima presenza in nazionale è una pennellata d'autore che rimane nell'album dei ricordi. Il cantautore Jorge Benjor, così amato da queste parti e fanatico del pallone, potrà comporci una canzone, Pirlo Meraviglia invece che il Fio Maravilha di una volta, intanto l'Italia balla il samba del ritorno alla vittoria, perchè non è certo quella delle riserve vista contro Haiti.
La prodezza di Pirlo al 27' è stata anche l'introduzione al successo dell'Italia, perchè alla rete su calcio piazzato dello juventino che si ispira a Juninho Pernambucano, per la gioia dei brasiilani, si aggiunge quella dell'altro beniamino del pubblico carioca. Rio de Janeiro in questi giorni ha tributato troppe dimostrazioni d'affetto e simpatia a Mario Balotelli, e lui non poteva che lasciare il segno. Lo ha fatto andandosi a prendere, al 33' st, un gol di prepotenza, con una sorta di scivolata sull'assist di Giaccherini, e superando Rodriguez, per poi andare a sfogare la sua gioia togliendosi la maglia: non si dovrebbe, ma come fai a non farlo dopo che hai segnato questo gol sotto il Cristo del Corcovado che si intravede nel pezzo di cielo lasciato libero dalla copertura di questo 'tempiò e che sembra voler benedire chi sta in campo? L'Italia torna quindi alla vittoria, a spese di un Messico modesto, che ha messo sotto pressione la selezione di Prandelli solo nei minuti finali del primo tempo, dopo aver pareggiato con il rigore trasformato dal Chicharito Hernandez.
Ma i primi 45' di questa sfida erano stati quasi tutti dell'Italia, con una supremazia territoriale a centrocampo e sulla corsia sinistra, dove Flores non riusciva a fare da argine alle folate azzurre, e con Balotelli che si rendeva due volte pericoloso nei primi 12'. Prima con un tocco a centro-area su cross di Montolivo e poi con una bella conclusione da fuori area. Al 27' arrivava il capolavoro: nello stadio del millesimo gol di Pelè, delle finte e dei dribbling di Garrincha e delle tante meraviglie di Zico, non poteva mancare il tocco d'artista tirato fuori dal cilindro dall'uomo oggi più atteso, la cui presenza in campo era stata sottolineata con un boato dal pubblico al momento della lettura delle formazioni. Pirlo ha ringraziato con una punizione delle sue, davvero alla 'brasileirà, ed era evidentemente destino dovesse riuscirci proprio qui, nel teatro dei sogni di Rio de Janeiro, lo stadio stravolto e senza più un'anima popolare, ma oggetto dei suoi sogni di bambino.
È stata anche la prima rete realizzata in una partita ufficiale nel nuovo Maracanà, e quindi un modo perfetto per celebrare l'ingresso nel club dei 'centenarì azzurri. A quel punto il Messico sembrava sul limite del Ko invece l'Italia ha avuto il torto di sprecare troppo (almeno un paio d'occasioni) con Giaccherini e di non spingere sull'acceleratore, così al 34' il team di Prandelli pagava un errore di Barzagli, che dopo essersi fatto sfuggire Giovani lo stendeva in area. Rigore concesso immediatamente e trasformazione di Hernandez. Il primo tempo finiva così, la ripresa era meno intensa ma sempre all'insegna del calcio 'palleggiatò. Tutto questo prima che irrompesse sulla scema lui, Mario Balotelli. È il nuovo simbolo azzuro, e la standing ovation che gli ha tributato tutto il Maracanà al momento dell'uscita dal campo a 5' alla fine è stata un'altra delle emozioni di questa giornata, non solo per Supermario.
Un 'bravo' con cicchetto per Mario Balotelli da parte del ct Cesare Prandelli. «Mario la deve smettere di fare vedere i muscoli, le ammonizioni contano. Comunque bravo». Quanto ad Andrea Pirlo, protagonista di una grande prestazione condita da un gol, Prandelli aggiunge: «Per Andrea (oggi alla 100/ma presenza ocn la maglia azzurra, ndr) le parole non servono, solo un grande applauso. Lui è un esempio per tutti, lo abbiamo ringraziato prima della partita». Al momento della lettura delle formazioni da parte dello speaker il nome di Balotelli e quello di Pirlo, che oggi taglia il traguardo delle 100 presenze in Nazionale, sono stati accolti da un autentico boato da parte del pubblico che sta riempiendo praticamente in ogni ordine di posti il Maracacanà, con maggioranze di maglie verdi del Messico, rispetto a quelle azzurre, fra la 'torcida'.
(ilmessaggero.it)
Motomondiale, Lorenzo trionfa nel Gp di Catalogna. Rossi quarto.
Jorge Lorenzo trionfa con la Yamaha nel Gp di Catalogna davanti alle Honda di Dani Pedrosa e Marc Marquez che completano un podio tutto spagnolo.
Valentino Rossi deve accontentarsi del quarto posto nella gara vinta dal suo compagno di squadra. Sull'asfalto di Montmelò, il campione del mondo centra il terzo successo stagionale e il 47° della carriera. L'exploit permette a Lorenzo di salire a 116 punti e ridurre sensibilmente il gap dalla vetta della classifica, occupata da Pedrosa a quota 123.
Pedrosa e Marquez cercano di marcare Lorenzo, mentre Rossi perde progressivamente terreno e a metà gara è staccato di oltre 4'' dalla vetta. Chi spera di assistere ad una lotta serrata per la vittoria, resta deluso. Lorenzo porta il vantaggio a oltre 1'' e può affrontare la porzione conclusiva della gara con relativa tranquillità. L'attenzione si concentra sul duello targato Honda per la piazza d'onore. Nel penultimo giro, Pedrosa chiude la porta in maniera perentoria e Marquez rischia di cadere. Dopo lo spavento, il baby allenta la presa e si tiene stretto il terzo posto, lo stesso occupato in classifica iridata con 93 punti. Rossi è quarto e conquista 13 punti, utili per salire a quota 60 e soffiare il quinto posto ad Andrea Dovizioso. Il pilota della Ducati ha 59 punti dopo la settima posizione odierna alle spalle di Stefan Bradl (Honda Lcr) e britannico Bradley Smith (Yamaha Tech 3).
Pol Espargaro si aggiudica il Gp di Catalogna classe Moto2. Il pilota spagnolo della Kalex si impone sul tracciato di Montmelò precedendo il connazionale Esteve Rabat, compagno di squadra. Lo svizzero Thomas Luthi, terzo in sella alla Suter, completa il podio. Il britannico Scott Redding (Kalex) chiude al quarto posto e consolida il primato in classifica generale con 114 punti.
In Moto3 vince Luis Salom. Il pilota spagnolo della Ktm, al secondo successo consecutivo, si impone sul tracciato precedendo 4 connazionali. Sul podio salgono Alex Rins e Maverick Vinales, suoi compagni di marca. In quarta posizione Alex Marquez, sempre in sella ad una Ktm, e Efren Vazquez, con una Mahindra. Romano Fenati (Ftr Honda) deve accontentarsi della 15a posizione. La vittoria consente a Salom di conquistare il primato nella classifica generale con 127 punti. Vinales perde la leadership e ora insegue a quota 122.(Adnkronos)
Scherma: a Di Francisca Europei fioretto.
A Zagabria bis europeo per la campionessa olimpica. Iniziano nel migliore dei modi i Campionati Europei di scherma a Zagabria. Elisa Di Francisca è medaglia d'oro nel fioretto femminile. L'olimpionica bissa il titolo continentale vinto a Sheffield 2011, con una prestazione eccellente conclusasi in finale contro la russa Diana Yakovleva, sconfitta col punteggio di 15-7.
Un successo particolare per Elisa Di Francisca che torna alla vittoria in una competizione internazionale dopo l'oro olimpico di Londra, regalando anche la prima grande gioia al Commissario tecnico, Andrea Cipressa ed a Giovanna Trillini, che da ex compagna di squadra si è trasformata in 'maestro' personale. Nella cavalcata verso l'oro la Di Francisca si è ritrovata nei quarti Arianna Errigo e come a Londra 2012 a vincere è stata la jesina (15-5).
"Avevo avvertito buone sensazioni sin dall'ultimo ritiro collegiale - ha dichiarato l'azzurra -. E' un successo molto importante per me. Non sarà l'oro olimpico ma è una vittoria che vale tantissimo. Non potevo sperare di avere viatico migliore viatico verso i Mondiali di Budapest di agosto. Dedico la vittoria ad Alessia Politi (la motociclista italiana in gravi condizioni dopo un incidente in pista, ndr) jesina come me".(Ansa)
Carpi e Latina promossi in Serie B.
Per entrambe e' la prima volta. LATINA PROMOSSO IN SERIE B, FESTA GRANDE IN CITTA' - Grande festa a Latina per la promozione della squadra di calcio in serie B, per la prima volta nella storia. Al fischio finale del match di ritorno con il Pisa, vinto 3-1 ai supplementari, il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi è entrato in campo, seguito dai tifosi che hanno riempito il terreno di gioco del Francioni per festeggiare insieme ai giocatori. La squadra ha annunciato che nelle prossime ore girerà la città a bordo di un pullman scoperto.
I tifosi intanto, quelli che hanno popolato lo stadio e quelli che hanno seguito la partita dai maxi schermi allestiti ai giardini pubblici, si sono riversati per le strade del centro della città, a piedi e con le auto, con bandiere e striscioni per festeggiare la promozione. Per tutta la città e intorno allo stadio era stato predisposto un massiccio servizio d'ordine, ma non si è registrato finora alcun incidente o episodio violento.
La gara di andata era finita 0-0. Il Pisa si era portato in vantaggio con Barberis su punizione al 19' del primo tempo. Pareggio del Latina con Jefferson nel primo minuto di recupero dei primi 45'. La gara si è decisa nei supplementari con i pisani in 9 per due rossi: decisive le reti di Cejas e Burrai.
Le reti che hanno deciso la promozione del Latina: Cejas su rigore al 9' del primo tempo supplementare - con in porta Colombini vista l'espulsione del portiere Sepe - e dopo un altro rigore parato dallo stesso Colombini sempre a Cejas, il Latina ha ottenuto il terzo gol con Burrai nel 1' del secondo tempo supplementare.
CARPI IN SERIE B, LA PRIMA VOLTA NELLA SERIE CADETTA - Quella conquistata dal Carpi a Lecce è la prima storica promozione in serie B negli oltre cento anni di vita del club modenese. Dopo la finale persa dei playoff un anno fa nel doppio confronto con la Pro Vercelli, la squadra di Brini è riuscita in questa impresa dopo il terzo posto conquistato nella stagione regolare. Un'altra finale per salire in B il Carpi l'aveva persa nel 1997 contro il Monza. Era il Carpi di Gigi De Canio. La storia recente della società modenese ha subito una decisa svolta nel momento in cui nell'estate del 2009 in serie D c'é stata la fusione con la Dorando Pietri di Carpi e il conseguente ingresso ai vertici della società di Stefano Bonacini, imprenditore nel campo della moda e titolare della Gaudì di Carpi. Con l'arrivo del ds Cristiano Giuntoli, elemento basilare per centrare questa scalata, nel 2010 dopo aver perso la finale dei playoff di serie D contro il Pianura, il Carpi è stato ripescato in C2. L'anno seguente (2011) la promozione in C1 e un anno fa (2012) la finale persa per salire in serie B. Nonostante la delusione patita dodici mesi fa, la società é ripartita cambiando quasi tutta la squadra, arrivando ad occupare la prima posizione alla fine del girone di andata. Poi il periodo di crisi ad inizio 2013, ha portato all'esonero dei due tecnici Tacchini e Cioffi e con Fabio Brini c'é stata la ripartenza.(Ansa)(Gina)
MOSTRE E...... SAGRE
Alla scoperta dell'arte e delle tradizoniMOSTRE
Belgio, il Regno del Fumetto
Il WOW rende omaggio ad alcune delle più amate strisce belga. La mostra è organizzata con la collaborazione di Turismo Fiandre, Bruxelles, Belgio, ente per la promozione del turismo delle Fiandre. ll Museo del Fumetto di Milano propone un viaggio in cento anni di fumetti belgi. Si tratta di tavole originali, pubblicazioni d'epoca, albi e giornali che raccontano quasi cento anni di della raffinata produzione fumettistica che ha regalato personaggi indimenticabili.
Famoso per la cioccolata, la birra e la genialità dei suoi pittori, il Belgio detiene un primato assai curioso: con una superficie pari a un decimo di quella italiana è il paese con la più alta densità di fumettisti per chilometro quadrato.
La mostra ''Belgio, il Regno del Fumetto''ci racconta tutto questo attraverso un percorso cronologico che parte dalla rivista Le petit Vingtième, sulle cui pagine nel 1929 nasce Tintin, il simpatico e intrepido ragazzino fotoreporter dal ciuffo rosso che gira il mondo alla ricerca di avventure con la sua macchina fotografica e il cagnolino Milou, personaggio tra i più amati e longevi della storia del fumetto ultimamente portato con successo sul grande schermo da Spielberg. Un regno incontrastato fino al 1938, quando nasce Spirou, simpatico facchino biondo anch’esso giramondo e avventuriero. Ai due personaggi vengono dedicate le più importanti riviste a fumetti del Paese, sempre in competizione per lanciare nuovi personaggi e autori come Peyo (nome d’arte di Pierre Culliford), lo storico creatore dei Puffi. Un fermento culturale in cui vengono alla luce personaggi come i detective dell’impossibile Blake e Mortimer (1946) di Edgar P. Jacobs, il redattore combinaguai Gaston Lagaffe (1957) e il simpatico animaletto maculato Marsupilami (1952) di André Franquin, gli aviatori Buck Danny (1947) e Dan Cooper (1954), nati uno in concorrenza all’altro sulle due riviste Tintin e Spirou, il cagnone Cubitus (1968) e molti altri. Tra tutti spiccano di certo per fama e notorietà il cowboy Lucky Luke (1946), ideato da Morris e scritto da grandi autori come René Goscinny (lo stesso di Asterix) e il romanziere Daniel Pennac, e i Puffi, gli omini blu di Peyo che, introdotti come comprimari in una storia di Rolando e Pirulì nel 1958, diventano i personaggi belgi più celebri del mondo, protagonisti di film e serie animate. Non esiste un genere predominante nel fumetto belga: la ricchezza di autori ha permesso di creare storie di pirati (Barbarossa, 1959), cavalieri (Il Cavaliere Ardente, 1966), cowboy (Blueberry, 1963), spie (XIII, 1984), birrai (I maestri dell’orzo, 1992), e perfino tassisti (Strapuntino, 1958) e agenti del fisco (IR$, 1999). E anche in Belgio rifulge l’eccellenza italiana con Dino Attanasio, autore italiano naturalizzato belga, creatore del Signor Spaghetti (1957), pubblicato a lungo su Tintin.
Questo straordinario percorso viene illustrato dalla mostra grazie all’esposizione di tavole originali, pubblicazioni d’epoca, francobolli, figurine, pupazzi, gadgets, edizioni belghe e italiane e video. Grazie alla collaborazione tra WOW Spazio Fumetto di Milano e il Centre Belge de la Bande Dessinée di Bruxelles saranno esposte tavole originali di importanti autori.
La mostra ''Belgio, il Regno del Fumetto'' si terra' dal 21 giugno al 6 ottobre.FESTE e SAGRE
TEATRI
"Napoleone voleva trasformare Parigi in Roma con la musica e il marmo. Ed è stato fatto. I suoi architetti gli hanno dato l'Arco di Trionfo e la Madeleine. Anche suo nipote, Napoleone III, voleva trasformare Parigi in Roma con Versailles accatastata nella parte superiore, ed anche questo è stato fatto. I suoi architetti gli hanno dato l'Opera di Parigi, in aggiunta al Louvre, e chilometri di nuovi viali".
(Tom Wolfe)L'OPERA NATIONAL DE PARIS
L'Opéra National de Paris venne fondata nel 1669 dal re Luigi XIV e si compone attualmente di due edifici principali: Operà Garnier e Operà Bastille.
Il nuovo teatro parigino è dovuto proprio a Napoleone III: egli si affrettò alla costruzione di un nuovo edificio a seguito di un attentato subito dal corteo reale che si apprestava ad assistere ad uno spettacolo teatrale. Ottanta persone furono uccise dai dissidenti e questo spinse l'imperatore a chiedere un nuovo edificio con caratteristiche strutturali attinenti alla sua sicurezza fisica e a quella della sua corte. La Collocazione dell'Opéra e stata determinata dal piano urbanistico di Haussmann. Già aveva preso corpo l'idea di costruire un nuovo teatro lirico e, a tale scopo, nel 1860, viene indetto un concorso a cui partecipano 171 canditati. La vittoria viene conseguita da un architetto di 35 anni allora sconosciuto, Charles Garnier, a cui era stato assegnato il gran premio di Roma. Si racconta che quando il progetto venne presentato all'imperatore, venne subito messo in discussione tanto che l'imperatrice disse "Che cos'è? questo non è uno stile. Non è classico, non è stile Luigi XVI, che cos'è?"; e Garnier presumibilmente rispose: "No, gli stili di cui lei parla hanno già avuto i loro giorni e sono oramai passati. Questo è lo stile Napoleone III".
Questo immenso teatro copre una superficie di 11237 m². Il palcoscenico può contenere 450 comparse ed il lampadario centrale ha un peso superiore a 6 tonnellate : tuttavia, date la vastità delle dépendance e dei corridoi, la sale può ospitare solo 2200 spettatori. La facciata principale e rivolta sulla place de l'Opéra. Sopra la gradinata, alcune arcate fanno da cornice ad una serie di statue e gruppi marmorei. Garnier, che desiderava affidarne l'esecuzione a Carpeaux, fu costretto a suddividere gli incarichi tra più artisti. Il gruppo scolpito da Carpeaux, la danza, minacciato dagli agenti asmosferici ed attualmente esposto al Musée d'Orsay, e stato sostituito da una copia da Paul Belmondo. Il padiglione che sporge sulla facciata laterale era quello destinato agli abbonati. Le carrozze potevano entrare nel cortile, illuminato da lampadari sostenuti da statue con figure femminili, opera di Carrier-Belleuse. Il padiglione dell'Imperatore, lungo la rue Scribe, presenta une doppia rampa che doveva essere l'accesso diretto al piano su cui si trovava il suo palco. Una particolarità del monumento e rappresentata dall'utilizzo, voluto da Garnier, di marmi provenienti da tutte le cave francesi, la cui gamma di colori e estremamente varia : bianco, blu, rosa, rosso, verde. Il grande Scalone ed il Grand Foyer sono opere notevoli concepite per rendere ancor piu fastoso l'insieme dell'edificio. Il soffitto della sala, che si può visitare al di fuori dell'orario delle prove, venne decorato da Chagall sul tema di opere e balletti famosi e fu collocato nel 1964.
La prima pietra venne posata nel 1861. La costruzione dell' opéra ebbe diverse battute d'arresto. Il lavoro dovette essere interrotto per la scoperta di grotte con acque sotterrane nel corso degli scavi, una delle quali dovette essere prosciugata con pompe per 8 mesi. Durante i lavori, sotto la struttura, venne scoperto un piccolo laghetto sotterraneo, visibile ancora oggi dalle sue cantine fu il nascondiglio del Fantasma dell'Opera, nel famoso dramma di Paul Leroux. Fu anche interrotta dopo il disastro della guerra franco-prussiana, con la caduta del secondo impero francese e la Comune di Parigi del 1870. Durante questo periodo il lavoro continuò sporadicamente e girava la voce che la costruzione dell'opera sarebbe stata abbandonata. Si ebbe un incentivo per completarla quando la vecchia Opera di Parigi, conosciuta come Teatro dell'Accademia Imperiale di Musica, fu distrutta da un incendio durato 27 ore il 29 ottobre 1873, lasciando una Parigi disperata. Questo teatro era stata la sede del Balletto dell'Opera di Parigi e dal 1821 aveva presentato i più grandi capolavori. L'inaugurazione avvenne il 5 gennaio del 1875 in presenza di numerose personalità dell'epoca; per l'occasione furono rappresentate alcune parti dell'"Ebrea" di Ludovic Halévy e degli "Ugonotti" di Giacomo Meyerbeer.
Dalla inaugurazione della moderna Opéra de Paris Bastille nel 1989, l'Operà Garnier viene principalmente utilizzata per spettacoli di balletto, ed è stata ufficialmente ribattezzata 'Palais Opera'. Il moderno edificio venne inaugurato durante l'anniversario dei 200 anni dalla Presa della Bastiglia....aneddoto...
Il giovane Marcel va all'Opéra per ammirare la contessa Greffulhe (che ritroveremo descritta nel suo palco come principessa di Guermantes) e molti anni dopo confiderà a Céleste Albaret:"Non so quante volte sono andato all'Opera,
solo per ammirare il suo portamento mentre saliva la scala".
"Il palco di proscenio a destra, all'Opera, apparteneva alla contessa Greffulhe (...). Ogni lunedi, il giorno degli abbonati, mentre le parigine e le straniere più eleganti di Parigi esibivano le loro spalle nude, i loro diamanti, le loro perle, i loro abiti (...) nelle logge fra colonne e lungo l' emiciclo, la più bella, la regina della bellezza, la contessa Greffulhe si nascondeva nelle tenebre purpuree di questo palco che la sua appartenenza aveva reso famoso".
Proust descrive lungamente la principessa di Guermantes nel suo palco all'Opéra in pagine dense di metafore marine. Questo è solo un breve stralcio:"... fra tutti quei rifugi, alla soglia dei quali la non grave cura di discernere le opere degli umani conduceva le dee curiose ed inaccessibili, il più celebre era il blocco della semioscurità conosciuto come "la barcaccia della principessa di Guermantes".
Simile ad una dea suprema che presiede da lontano ai giochi delle divinità inferiori, la principessa era volutamente rimasta un po' sul fondo, su un divanetto laterale, rosso come uno scoglio di corallo, accanto a una vasta riverberazione vitrea che era probabilmente uno specchio e faceva pensare alla sezione perpendicolare, liquida e oscura praticata da un raggio di luce nel cristallo abbagliato delle acque."
(I Guermantes, trad. Giovanni Raboni)(Gabry)
STRUMENTI MUSICALI
Bongo
Il bongo è uno strumento musicale a percussione. È costituito da una pelle di origine africana a una sola membrana posta nella parte alta, di un risuonatore di legno a corpo doppio con due suoni di diversa altezza: medio e acuto. Si percuote con una o più dita a seconda dell'intensità desiderata. È usato nella musica latina.
In Africa il bongo si usa in occasione di danze, feste e riti. In genere questo tamburo viene fabbricato a mano usando una pelle di vero animale, solitamente di capra.
Il termine "bongo" è un termine generico che fa riferimento un po' a tutti i tamburi definiti "etnici". In realtà esiste l'appropriato "bongó" (e anche "bongos", usato forse con maggior frequenza ma decisamente meno corretto) al quale si riferisce quel tamburo di origine Cubana, poi diffusosi in tutta l'America Latina e in tutto il mondo, costituito da due "tamburi" fatti a forma di tronco di cono con montata una pelle ciascuno (pelle che può essere accordata tramite dei tiranti), uno un po' più piccolo dell'altro, in modo da ottenere due suoni ben distinti: il più grande ha una tonalità più grave ed è chiamato "hembra" (in italiano: femmina), mentre il più piccolo ha una tonalità più acuta ed è chiamato "macho" (in italiano: maschio); sono uniti da un parallelepipedo di legno fissato tra un tamburo e l'altro. Inizialmente era usato come unico strumento percussivo nei gruppi che suonavano il "cha-cha", "bolero" e "danzón"; successivamente, con l'entrata nei gruppi di altre percussioni quali "congas" (o tumbadoras) e "timbales" (o paila), diventano strumento per creare abbellimenti e fraseggi per enfatizzare il canto e/o un particolare momento del brano; quando entra il "mambo", cioè la parte del brano con i fiati, il "bongocero" (chi suona il bongó) lascia il bongó per suonare la campana a mano.
I Bongo producono un suono più alto rispetto alla conga e sono tenuti tra le ginocchia,o su un apposito supporto, con la hembra, il tamburo più grande, verso destra (i mancini lo tengono al contrario). In genere vengono colpiti con le dita o con le palme delle mani, sebbene alcune composizioni moderne richiedano le bacchette. Il suono può essere facilmente modificato ponendo parte della mano in cima alla pelle, mentre si colpisce con l'altra. Nel caso delle orchestre il musicista può essere in piedi. Il glissando è prodotto dallo sfegamento del dito medio, sostenuto dal pollice, sulla testa del tamburo. Talvolta il dito viene inumidito di saliva, o bagnato di sudore prima di sfregarlo.
Alcuni suonatori si aiutano con la cera d'api.(Lussy)
...PARLIAMO DI ...
IL LAGO ROSA
Lake Hillier è un lago dell'Australia occidentale immediatamente riconoscibile per il suo insolito colore: il rosa. Lake Hillier è situato sull'isola di Middle Island, la più grande all'interno dell'arcipelago australiano denominato Recherche e formato da almeno 100 isole, nelle vicinanze di Cape Arid. Si tratta di un lago salato privo di affluenti situato a 600 metri dall'oceano e separato da esso da una stretta striscia di terreno. La sua forma ricorda quella di un'impronta umana che si estende dal limitare della foresta e che ne è separato da una porzione di terreno composta da sabbia e da sale. La vegetazione è composta soprattutto da alberi di eucalipto della specie Melaleuca leucadendra.
Le ragioni di tale particolare tinta sembrano rimanere al momento misteriose.
Le prime informazioni riguardo a Lake Hillier risalgono al 1802. Il colore rosa delle acque del lago è permanente ed esso si manterrebbe anche nel momento in cui l'acqua viene travasata all'interno di un contenitore. A metà del ventesimo secolo alcuni esperti si sono occupati di studiare e analizzare la composizione delle acque del lago, per comprendere se esse contenessero una particolare sostanza in grado di donare alle stesse l'insolita tonalità accesa. Si è ipotizzato che la colorazione sia dovuta alla presenza di alghe appartenenti alla specie Dunaliella salina. Tali alghe presentano una colorazione rosso acceso e sono ricche di carotenoidi. La colorazione del lago potrebbe essere dunque imputata alla loro presenza, ma si tratta al momento di una correlazione che non è stata ancora confermata. Essa potrebbe essere dovuta anche alla presenza di particolari batteri ed alla loro eventuale reazione rispetto alla salinità del lago.IL LAGO BLU
È noto come 'vasca di Dio', ed è uno dei luoghi ancora incontaminati del pianeta. È il Blue Lake di North Stradbroke Island, l'isola australiana del Queensland. I ricercatori dell'Università di Adelaide hanno scoperto che il lago non ha subito gli effetti dei cambiamenti climatici negli ultimi 7000 anni, e finora ha resistito anche all'impatto degli esseri umani.
Il Blue Lake è uno dei laghi più grandi di North Stradbroke Island, a sud est di Brisbane ed è al centro di varie ricerche, si studiano la qualità dell'acqua e confrontandola con le foto storiche degli ultimi 117 anni, esaminando al tempo stesso fossili di pollini e alghe per comprenderne meglio la storia nel corso degli ultimi 7500 anni. I risultati, pubblicati online sul Freshwater Biology Journal, mostrano che il “Lago Blu” è rimasto relativamente stabile e resistente per millenni. Insolito perché ha una profondità di circa 10 metri ma è così limpido che si può vedere il fondo," ha detto l'autore principale dello studio, il dottor Cameron Barr. “Non ci siamo accorti di quanto fosse unico e insolito questo lago fino a quando non abbiamo iniziato a guardare ad una vasta gamma di indicatori ambientali”.
Stando agli esiti delle ricerche, vi sarebbero state variazioni climatiche nella regione di North Stradbroke Island negli ultimi decenni, ma in questo periodo il lago non ha mostrato praticamente alcun cambiamento. Non solo oggi, anche in epoche remote la zona è stata soggetta a cambiamenti climatici. Accadde circa 4000 anni fa, quando il clima divenne più secco. Ma anche in quel caso, secondo gli esperti australiani, Blue Lake dimostrò di cambiare poco, in netto contrasto con altre variazioni nella regione a causa dei cambiamenti climatici.(greenme.it)(Gabry)
STRISCIA FUMETTI
I GRANDI DIRETTORI D'ORCHESTRA
Enzo Amato
Enzo Amato (Napoli, 12 giugno 1960) è un chitarrista, compositore e direttore d'orchestra italiano. È, inoltre, uno studioso della musica del Settecento napoletano.
Biografia
Enzo Amato ha studiato con alcuni tra i più importanti chitarristi contemporanei, tra cui Stefano Aruta, Marialuisa Anido, Leo Brouwer, nonché composizione con Argenzio Jorio e Franco Donatoni e direzione d'orchestra con Franco Caracciolo.
Ha riproposto per l'esecuzione diversi capolavori della scuola del Settecento napoletano, ed ha individuato un "plagio" mozartiano ai danni del musicista di scuola napoletana Pasquale Anfossi.
È presidente dell'Istituto internazionale "Domenico Scarlatti" (già Ente di rilevante interesse educativo e culturale per la Regione Campania, ex L.R. 49/85, Premio alla Cultura della Presidenza del Consiglio dei ministri 1998 per lo studio del Settecento musicale napoletano) ed ha presieduto nel 2007 il Comitato per le celebrazioni del 250º anniversario della morte di Domenico Scarlatti.
Dirige l'Orchestra da camera di Napoli, con la quale ha eseguito in prima mondiale la Messa solenne in re maggiore per soli, coro e orchestra ed il Requiem per soli, coro e orchestra di Niccolò Jommelli, oltre a sinfonie e concerti di Domenico Cimarosa, Pasquale Anfossi, Nicola Fiorenza, Antonio Sacchini, Niccolò Piccinni, Pietro Alessandro Guglielmi.
Composizioni
Around the V - Prima esecuzione "Futuro Remoto" Mostra d'Oltremare, Napoli 4 ottobre 1991
Songs for Guitar - Prima esecuzione "Circolo della Stampa", Napoli 14 maggio 1991, Chitarra: Aniello Desiderio
Mare Nostrum Citreum - Prima esecuzione "Futuro Remoto" Mostra d'Oltremare, Napoli 11 dicembre 1992
Tudhor Suite - Prima esecuzione "Teatro Mercadante", Napoli 16 giugno 2000
Artzoom n. 250 - Prima esecuzione "Auditorium Vallisa", Bari 20 gennaio 2006
Mater Mediterranea - Prima esecuzione "Maschio Angioino" Sala della Loggia Napoli 4 aprile 2007
Lo cunto de Parthenope: Fronna, Tammorriata,Tarantella - Prima esecuzione "Cap Ferret Music Festival" Francia 3 luglio 2011, Chitarra: Edoardo Catemario
Discografia
Sinfonie Napolitane , ANTES, Milano 1998.
Insieme, Alta Sintonia, Brescia 2004
Mater Mediterranea, Alta Sintonia, Brescia 2007.
Sinfonie Napolitane , Concerto-Musicmedia, Milano 2008.
Video(Lussy)
...LA NATURA SULL'ISOLA ...
IL RAPONZOLO DI ROCCIA
Il raponzolo di roccia (Physoplexis comosa) è una specie molto antica e rara, unica rappresentante del genere physoplexis. Diffuso solo sull'arco alpino nella zona compresa tra il lago di Como e la Carinzia. Considerata una delle più tipiche specie relitte del periodo Terziario preglaciale. Cresce fino a 2000 metri di quota. E' uno dei più caratteristici e rari fiori alpini, vegeta nelle zone di gran parte dell'arco alpino. Cresce sulle pareti rocciose e calcaree verticali ed in ombra al di sopra dei 1400 metri. Deve il suo nome alla forma della radice, simile ad una piccola rapa; spesso è chiamato in tedesco "artiglio del diavolo", a causa della sua forma ad artiglio.
Il raponzolo di roccia è uno dei più belli e vistosi ornamenti delle rupi verticali. Le decorative ed inconfondibili infiorescenze sono formate da fiori di colore violetto bruscamente ristretti verso l'alto. Abita esclusivamente le fessure umide delle pareti rocciose calcaree sulle quali fiorisce tra luglio ed agosto. Appartiene alla famiglia delle Campanulaceae. Le delicate ed inconfondibili infiorescenze, passano dal lilla-pallido al bleu-violetto sono incurvate, assottigliate e inscurite verso l’apice dal quale emerge per circa 1 cm. lo stilo violetto.LA DAFNE ODOROSA
La Daphne Cneorum fa parte di un’ampia famiglia che comprende almeno qualche centinaio di specie differenti, a crescita spontanea. Dal sostantivo greco Ddàphne, pianta di alloro, è un nome di etimologia classica, collegato al mito della ninfa che preferì tramutarsi in pianta piuttosto che cedere a un amore non desiderato. Il nome scientifico della Dafne Odorosa è Daphne cneorum, si tratta una piantina arbustiva sempreverde con rami di lunghezza massima fino a 30-40 cm. Le foglie sono lucide e coriacee sulla parte superiore e glabre sulla pagina inferiore. Nnel periodo da aprile a luglio produce profumatissimi fiori rosso-porporini, con tubo peloso di colore omogeneo, riuniti in fascetti di 8-12. Alla fine della fioritura producono bacche senza polpa, prima giallastre poi brune a maturità. Vive sui pascoli e sulle rocce calcaree aride,sulle pendici sassoso-franose, tra i 200 e i 2000 m di attitudine. Si tratta di una bella pianta della famiglia delle thymelaeaceae e, come tutte le specie delle Daphne, è velenosa, non solo i fiori, ma anche le bacche giallognole sono molto velenose.IL TUSSILAGO FARFARA
Detta anche Tussilagine, Tossilaggine comune, Fàrfara o Fàrfaro, Farfallone, Farfugio, Paparacchio, Farfaraccio, Piè d'asino. In lingua tedesca questa pianta si chiama Hauflattich; in francese si chiama Tussilage farfara o anche Pas d'âne; in inglese si chiama Colt's-foot.
Il nome generico (Tussilago) deriva dall'uso molto antico di questa pianta nel campo della medicina popolare: tussis ed agere (= “tosse” e “fare” o “togliere”), quindi traducendo liberamente “far togliere la tosse”. I primi riferimenti si trovano già negli scritti dello scrittore e naturalista latino Gaio Plinio Secondo, conosciuto come Plinio il Vecchio (Como, 23 – Stabia, dopo l'8 settembre 79). Il nome specifico (farfara) è ripreso dal nome antico in latino che questa pianta aveva presso i romani: farfarum. Questo termine potrebbe derivare da farfer (= portatore di farina) e probabilmente si riferisce al tomento bianco della pianta. Il binomio scientifico attualmente accettato (Tussilago farfara), come anche il nome scientifico del genere (Tussilago), è di Carl von Linné, biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
E- una pianta erbacea perenne, dotata di un grosso rizoma carnoso coperto di scaglie che si sviluppa orizzontalmente nel terreno fino a raggiungere anche i due metri di lunghezza. Dai rizomi, a fine inverno-inizio primavera e ben prima della comparsa delle foglie, spuntano scapi fiorali squamosi alti 10-30 cm. La farfara si riproduce sia per seme, sia per via vegetativa per mezzo del rizoma.
Le foglie basali spuntano direttamente dal rizoma dopo la fioritura. Le giovani foglie hanno mediamente un diametro di 5-6 cm, e crescono durante l'estate fino a superare il doppio di questa misura. Verdi nella pagina superiore, hanno pagina inferiore coperta da un tomento bianco che tende a staccarsi e a cadere col tempo. Ogni fusto porta un unico capolino composto da una quarantina di fiori centrali (fiori del disco) tubulosi, anatomicamente ermafroditi, ma funzionalmente maschili, e da circa 300 fiori periferici (fiori del raggio) femminili e ligulati, con ligule lunghe e strette; tutti i fiori sono gialli.(Gabry)
POESIE DI STAGIONE
Giugno
GIUGNO
Giugno, mese di spighe, ricco di sole e di feste:
sant'Antonio da Padova, san Luigi,
san Giovanni e san Pietro e Paolo.
Apre con chiavi d'oro da le porte dell'estate.
Il sole avvampa; le spighe diventano d'oro; i liti
fiori hanno i colori piu belli; alcuni petali ricordano
lo splendore delle pietre preziose.
Stridono le cicale; erra laboriosa l'ape;
lampeggiano le falci; suda sui libri lo scolaro.
Per chi ha ben lavorato, è l'ora del raccolto.(L. Rini Lombardini)
LA SERA SULLL’ISOLA
Quattro chiacchiere in allegria
Parliamo spesso della nostra Isola Felice dscrivendola come una grande famiglia, come il luogo di ritrovo sereno di tanti amici. Allora volevamo rendere noto a tutti che tutte le sere, dopo le 20,30 ci riuniamo in questo luogo per trascorrere in serenità e divertimento le nostre serate. Approfittiamo allora del nostro giornale per informanre tutti dell’argomento con cui ci divertiremo la sera.. vi aspettiamo tutti tutti tutti e, se avete argomenti da proporre per la sera, mandate un mp a Lussy ...
LA NATURA SI RISVEGLIA …
Come il sipario del palco di un teatro, da poco è cambiata la scena. Lo sfondo sul quale le nostre giornate svolgono e srotolano il loro canovaccio è cambiato. I colori pastello, caldi come un abbraccio e avvolgenti come una sciarpa, tipici dell’inverno e della stagione fredda, lasciano lentamente spazio ad altri colori che portano con loro una nuova stagione. Ora lo sfondo, lo scenrio è cambiato, i colori iniziano ad essere più brillanti, più vivaci … freschi come una carezza, emozionanti come un brivido. E’ la Primavera che è arrivata a colorare il mondo intorno a noi; la natura si risveglia e con essa anche i suoi colori … uno spettacolo da vivere da raccontare ogni giorno, ogni notte … sempre …STASERA PARLEREMO DI ...
... LA NATURA SI RISVEGLIA ...(La redazione)
... FOTO E IMMAGINI DAL WEB ...
... Il giornale non poteva prescindere da quella che è una usanza che ha unito generazioni intere. Chi di noi non ha almeno una volta passato ore alla ricerca di immagini da inviare alle persone care? Quante volte ci siamo trovati nel bar del luogo di vacanza con una pila di cartoline da mandare alla famiglia, ai parenti, ad amici e conoscenti … ebbene in questo nostro luogo di sogno, dalla nostra isola felice, ci piace raccogliere cartoline dal mondo e pubblicarle sul nostro giornale e, in questo modo sognare insieme guardando quelle immagini di luoghi da sogno del nostro meraviglioso pianeta ...
(La redazione)
La nostra vita è come un libro tra le mani del vento.
Crediamo di poter voltare le sue pagine a nostro piacimento, di essere padroni del nostro destino, di poter scrivere su di esse tutto ciò che vogliamo...ma non è così.
E' il vento che ci governa. E' lui che soffiando sulle pagine della
nostra vita decide su quale capitolo dobbiamo soffermarci ogni giorno che c'è dato da vivere. Non potremmo mai rimanere per sempre fermi sulla stessa pagina, perché il vento stesso ci costringerà a voltarla quando sarà il suo tempo, ne potremmo decidere di tornare indietro a nostro piacimento, perché ci sono alcune pagine del libro che, purtroppo, volano via per sempre insieme al vento
(dal web). -
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bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaa . -
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A tutti...Ciao Claudio Gina ♥ ♥..
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buon inizio settimana amici
Accadde oggi, 17 giugno: arrestato Enzo Tortora per associazione a delinquere di stampo camorristico
Dai su…non prendetevela così male…ok è lunedì!!
Ma tiriamoci su il morale andando alla scoperta degli eventi che hanno reso speciale il 17 giugno…
Iniziamo con il 1903 quando Roald Amundsen cominciò la prima traversata del passaggio a nord-ovest rotta che va dall’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico attraverso l’arcipelago artico del Canada. Una tappa significativa nel mondo delle grandi esplorazioni moderne.
Passiamo al 1982 quando venne ritrovato il corpo del banchiere Roberto Calvi appeso a un ponte di Londra, in circostanze mai chiarite. Il banchiere era stato responsabile del crack del Banco Ambrosiano. Lo scandalo esplose come un caso intricato e denso di misteri che coinvolse il mondo finanziario milanese, il Vaticano, la loggia massonica P2, i servizi segreti italiani ed inglesi, il mondo della politica, la mafia e la Banda della Magliana.
Concludiamo con il 1983 quando il presentatore televisivo Enzo Tortora venne arrestato per associazione a delinquere di stampo camorristico in seguito a dichiarazioni rilasciate da alcuni collaboratori di giustizia. Condannato in primo grado, venne definitivamente assolto in Cassazione nel 1987. Il 20 febbraio dello stesso anno ritorna in televisione con il suo Portobello.
fonte:http://news.leonardo.it/. -
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Buon pranzo, un abbraccio a tutti.
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BUONGIORNO GIORNO … BUON MARTEDI' ISOLA FELICE …
CAREZZE AL RISVEGLIO
... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
(Claudio)
Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie del Mare
Poesia XV
Il mare è più bello
delle cattedrali,
nutrice fedele,
nenia di rantoli,
il mare su cui prega
la Vergine Maria!
Ha tutti i doni
terribili e dolci.
Odo i suoi perdoni
rimbrottare i suoi sdegni...
Quest'immensità
non ha nulla di caparbio.
Oh! così paziente,
anche quando è cattivo!
Un soffio amico assilla
l'onda, e ci canta:
«Voi senza speranza,
morite senza soffrire!».
E poi sotto i cieli
che ridono più chiari,
ha dei toni azzurri,
rosa, grigi e verdi...
Più bello di tutti,
migliore di noi!
(PAUL VERLAINE)
Favole Dal Web
La ragazza mela
C’erano una volta un re e una regina che non avevano figli. La regina camminando per il giardino e vedendo un bellissimo melo, si chiedeva sempre perché lei non potesse fare figli, come il melo faceva le mele.
Successe che alla regina nacque una mela, così bella e colorata come non se n’erano mai viste. Il re la mise in un vassoio d’oro sul suo terrazzo. Di fronte al palazzo di questo re ce n’era un altro, abitato anche questo da un re. Questi, un giorno che stava affacciato alla finestra, vide, sul terrazzo del re di fronte, una bella ragazza bianca e rossa come una mela che si lavava e pettinava al sole.
Lui rimase a guardarla a bocca aperta, perché non aveva mai visto una ragazza così bella. La ragazza però, appena si accorse di essere guardata, entrò in una mela e sparì.
Il re se n’era innamorato.
Pensa e ripensa andò a bussare al palazzo:
“Maestà, avrei da chiederle un favore “
“ Volentieri !Se tra vicini si può essere utili “ disse la regina
“Vorrei quella mela che avete sul terrazzo “
“Ma che dite maestà ? Non sapete che io sono la madre di quella mela e che ho sospirato tanto perché nascesse? “
Il re tanto insistette che non gli si potè dir di no, per mantenere l’amicizia. Così lui portò la mela a casa sua e le preparò tutto perlavarsi e pettinarsi.
La ragazza tutti i giorni usciva dalla sua mela per lavarsi e pettinarsi; il re la guardava. Altro non faceva la ragazza: non mangiava e non parlava, solo si lavava e si pettinava, poi tornava nella sua mela.
Quel re abitava con una matrigna, la quale, vedendolo sempre chiuso in camera, incominciò ad insospettirsi e a chiedersi perché il figlio stesse sempre nascosto.
Venne l’ordine di guerra e il re dovette partire; gli piangeva il cuore al pensiero di lasciare la sua mela. Chiamò il suo suddito più fedele e gli lasciò la chiave della sua camera raccomandandogli di non far entrare nessuno nella stanza.
Il servitore preparò tutti i giorni l’acqua e il pettine per la ragazza della mela. Appena il re fu partito la matrigna si diede da fare per entrare nella sua stanza. Fece mettere dell’oppio nel vino del servitore e, quando si addormentò, gli rubò la chiave. Aprì e frugò tutta la stanza e più la frugava meno trovava. C’era solo quella mela in una fruttiera d’oro. La regina prese lo stiletto e si mise a trafiggere la mela. Da ogni trafittura uscì un rivolo di sangue.
La matrigna si prese paura, scappò e rimise la chiave nella tasca del servitore addormentato. Quando il servitore si risvegliò, non si raccapezzava di cosa fosse successo. Corse nella camera del re e la trovò allagata di sangue.
"Povero me! Cosa devo fare?"
Andò da sua zia, che era una fata e aveva tutte le polverine magiche. La zia gli diede una polverina magica che andava bene per le mele incantate e un’altra che andava bene per le ragazze stregate e le mise insieme.
Il servitore tornò dalla mela e le passò un po’ di polverina su tutte le ferite.
La mela si spaccò e ne uscì fuori la ragazza tutta bendata e incerottata.
Tornò il re e la ragazza per la prima volta parlò e raccontò cosa era successo:
"Ho diciotto anni e sono uscita dall’incantesimo, se mi vuoi sarò tua sposa".
La ragazza mela sposò il re con gran gioia dei due regnanti.
Mancava solo la matrigna che scappò e nessuno ne seppe più niente.
(Italo Calvino)
ATTUALITA’
Migliorano le acque di balneazione, il 96,6% e' a norma.
In Emilia Romagna e Veneto 'eccellenti' 100% coste. Il 96,6% delle acque di balneazione italiane e' risultato a norma nel 2012. Il dato e' contenuto nel Rapporto annuale del Ministero della Salute sulla qualita' delle acque di balneazione, che ha censito anche la presenza di 61 punti di balneazione non conformi, l'1,3%, e di un'''acqua chiusa'' alla balneazione.
Il rapporto si basa sui dati forniti dalle Regioni su 5509 punti di balneazione in tutta Italia, di cui 4880 costieri e il resto lacustri o fluviali, che rappresentano piu' di un quarto di tutti quelli registrati in Europa. La classificazione delle acque e' definita sulla base delle concentrazioni di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli come riportato nella Direttiva 2006/7/CE. Secondo i dati del ministero, dunque, il 96,6% delle acque di balneazione costiere e' conforme ai valori obbligatori, con un incremento del 4,7% rispetto all'anno precedente. Sessantuno acque di balneazione (1,3%) sono invece risultate non conformi al valore obbligatorio per gli Escherichia coli rispetto alle 21 nel 2011, che rappresenta un aumento del 0,9%. Una acqua di balneazione e' stata chiusa durante tutta la stagione balneare rispetto alle 133 (2,7%) nel 2011. La percentuale di acque giudicate di qualita' 'eccellente' sulla base delle analisi e' l'85,1%, mentre il 10,9 e' 'buona' o 'sufficiente'. Per quanto riguarda le acque costiere l'86,3% e' 'eccellente' e il 10,2 'buono' o 'sufficiente', mentre quelle interne sono eccellenti nel 75,5% dei casi e buone o sufficienti nel 16,1. Il nostro paese si piazza al di sopra della media europea per quanto riguarda la qualita' delle acque, e risulta dietro a Cipro e Lussemburgo, che hanno il 100% di punti di balneazione eccellenti, ma si colloca anche dietro Malta, Croazia, Germania, Grecia e Portogallo.
Per quanto riguarda le singole regioni, sono due quelle che hanno il 100% di acque conformi ad un livello 'eccellente', ovvero Emilia Romagna e Veneto, mentre i punti di balneazione peggiori sono per le zone costiere quelli dell'Abruzzo (la percentuale di conformita' e' dell'84.75%) e per le zone interne quelli del Lazio (sono conformi per il 75%).(Ansa)
Ondata di calore fino a giovedi' con Ade.
Da domani dall'Africa arriva aria ancora piu' calda. Un calo di temperature nelle prossime settimane al Nord e al Centro. E' previsto un aumento del caldo per i prossimi giorni: "fino a giovedì Ade, l'anticiclone responsabile della prima ondata di caldo della stagione aumenterà la sua potenza", fa sapere Antonio Sanò, direttore del portale "IlMeteo.it". "Il prossimo weekend, a parte qualche temporale sul Nordest, sarà soleggiato e mite, non oltre i 30 gradi", aggiunge Sanò. Da domani dall'Africa giungerà aria ancor più calda: "martedì, mercoledì e giovedì si supereranno anche i 35 gradi su Bologna, Firenze, Napoli, Roma, Bari, e sul resto del sud, con qualche grado in meno solo lungo le coste". Sanò poi sottolinea che "Ade mollerà la presa solo in parte nelle prossime settimane, con un calo delle temperature che si registrerà solo al Nord e al Centro. Al Sud il caldo proseguirà incontrastato per tutto il Mese".(Ansa)
Clinica Boston offre trapianti mani bimbi.
E' il primo centro al mondo ad offrire trapianti pediatrici non salva-vita. Il 'Children hospital' di Boston offrira' trapianti di mani specificamente per bambini, diventando il primo ospedale al mondo che rendera' possibile impianti di organi considerati non salva-vita sulla popolazione pediatrica.
Secondo gli esperti questo e' solo il primo passo verso l'offerta di altri tipi di trapianti per la salvaguardia della qualita' della vita - quali quello di faccia - anche per i piu' piccoli e non solo per gli adulti come avviene ora.
Si calcola che ad oggi vi siano stati piu' di 70 trapianti di mani e 20 di faccia su pazienti adulti e gli esperti ritengono che le procedure siano sicure anche per i bambini: il rischio principale resto quello del rigetto.
''Riteniamo di avere abbastanza dati che giustificano questa procedura per i piu' piccoli - ha spiegato Amir Taghina, il chirurgo che guidera' il programma al Children hospital - anzi i bambini potenzialmente possono avere piu' benefici da questi trapianti degli adulti, in quanto i loro nervi ricrescono piu' velocemente e perche' per loro e' piu' difficile usare le protesi''.
Ad oggi solo un trapianto di mani e' stato fatto su di un bambino in Malesia nel 2000: il piccolo ha ricevuto gli arti da una fratello gemello e quindi non ha avuto bisogno di farmaci antirigetto.
L'ospedale di Boston pianifica di effettuare i primi 10 trapianti su bimbi che non hanno entrambe le mani.(Ansa). -
zara67.
User deleted
BUONGIORNO A TUTTI NON SI RESPIRA UN CALDO TREMENDO . -
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Buona Giornata e Buon Pranzo, un abbraccio a tutti.
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Buona Giornata a tutti..Ciao Claudio..Zara..Augusto...
A TUTTI:::♥..
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Accadde oggi, 18 giugno: istituito il corpo dei Bersaglieri, correva l’anno 1836
La settimana procede mentre l’estate sembrerebbe essere finalmente arrivata.
Ma cosa accadde il 18 giugno di qualche anno fa?
Scopriamolo insieme…
Iniziamo con il 1836 quando venne istituito il corpo dei Bersaglieri da parte del Generale Alessandro La Marmora.
Passiamo al 1965 quando, durante la Guerra del Vietnam, gli Stati Uniti usano i bombardieri B-52 per attaccare i guerriglieri del Fronte di Liberazione Nazionale nel Vietnam del Sud.
Concludiamo con il 1982 quando a Londra, sotto il Blackfriars Bridge, venne trovato il cadavere del banchiere italiano Roberto Calvi. È l’epilogo della vicenda del bancarottiere Michele Sindona, dopo l’omicidio Ambrosoli.
fonte:http://news.leonardo.it/. -
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BUONGIORNO GIORNO … BUON MERCOLEDI' ISOLA FELICE …
CAREZZE AL RISVEGLIO
... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
(Claudio)
Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie del Mare
Marina
L'oceano sonoro
Palpita sotto l'occhio
Della luna in lutto
E palpita ancora,
Mentre un lampo
Vivido e sinistro
Fende il cielo di bistro
D'un lungo zigzag luminoso,
E che ogni onda
In salti convulsi
Lungo tutta la scogliera
Va, si ritira, brilla e risuona.
E nel firmamento,
Dove erra l'uragano,
Ruggisce il tuono
Formidabilmente.
(PAUL VERLAINE)
Favole Dal Web
La biscia
Un contadino andava a segare il prato tutti i giorni, e a mezzogiorno le sue tre figlie gli portavano da mangiare.
Un giorno andò la prima, e quando fu nel bosco, essendo stanca, si sedette su una pietra a riposare. Appena si sedette, sentí dare un gran picchio sottoterra, e da sotto la pietra uscí una biscia.
La ragazza lasciò il cesto e, gambe aiutami!, scappò via: e quel giorno il padre restò a pancia vuota. Tornò a casa e sgridò le ragazze.
L'indomani ci andò la seconda. Si sedé sulla pietra e capitò lo stesso: gambe aiutami!
Allora la terza disse: - A me, a me! io non ho paura. - e invece d'un paniere di roba da mangiare se ne portò due. Quando sentí dare il picchio e vide la biscia, le diede un paniere di roba e la biscia le parlò:
- Portami a casa con te, - disse, - farò la tua fortuna! - e la ragazza se la mise nel grembiule.
Portò l'altro paniere al padre nel prato, poi tornò a casa e mise la biscia sotto il letto.
La biscia ogni giorno diventava piú grossa, tanto che sotto il letto non ci stava piú.
Andò via, ma prima di partire lasciò in dono alla ragazza tre sorti: che piangendo le cadessero lacrime di perle e argento, che ridendo le cadessero dal capo chicchi di melagrana d'oro, e che lavandosi le mani le uscissero di tra le dita pesci d'ogni qualità.
Quel giorno in casa non c'era nulla da mangiare, e il padre e le sorelle erano disperati dal digiuno, ma lei subito provò a lavarsi le mani, e la catinella si riempí di pesci. Le sorelle diventarono invidiose e persuasero il padre che c'era qualcosa sotto, ed era meglio chiudere la ragazza nel solaio.
Dalla finestra del solaio, la ragazza guardava nel giardino del Re, e c'era il figlio del Re che giocava alla palla. Giocando alla palla, fece uno scivolone e cadde in terra, e la ragazza scoppiò a ridere.
Ridendo le cadde giú una pioggia di chicchi di melagrana d'oro.
Il figlio del Re non riusciva a capire da dov'erano caduti, perché la ragazza aveva subito chiuso la finestra.
L'indomani, tornando in giardino per giocare alla palla, il figlio del Re vide che c'era nato un melograno, già alto e carico di frutti. Fece per cogliere le melagrane, ma l'albero cresceva a occhiate, e bastava alzare una mano perché i rami s'alzassero d'un palmo.
Visto che nessuno riusciva a cogliere neanche una foglia da quell'albero, il Re fece radunare i Savi perché gli spiegassero l'incanto. E il piú vecchio di tutti i Savi disse che poteva cogliere quei frutti solo una ragazza, e quella sarebbe stata la sposa del figlio del Re.
Allora il Re mandò fuori il bando che tutte le ragazze da marito venissero al giardino, pena la testa, per provare a cogliere le melagrane.
Vennero ragazze d'ogni semenza, ma per raggiungere quei frutti non bastavano scale né scalette. Vennero anche le due figlie piú grandi del contadino e cascarono dalla scala a gambe all'aria.
Il Re mandò a frugare nelle case se si trovavano altre ragazze, e cosí scovarono quella chiusa nel solaio.
Appena accompagnata alla pianta, i rami s'inchinarono e le porsero in mano le melagrane.
Tutti gridarono: - Ecco la sposa! Ecco la sposa! - e il figlio del Re per primo.
Furono preparate le nozze, e le sorelle sempre invidiose erano invitate anche loro alla festa.
Andando tutte e tre sulla stessa carrozza, in mezzo a un bosco si fermarono. Le due grandi fecero scendere la piccola, le tagliarono le mani, le cavarono gli occhi e la lasciarono per morta in un cespuglio. La piú grande si mise la veste da sposa e cosí si presentò al figlio del Re.
Il figlio del Re non capiva come mai fosse tanto imbruttita, ma siccome un po' le assomigliava, credette d'essersi sbagliato lui a crederla cosí bella.
La ragazza senz'occhi e senza mani rimase a piangere nel bosco. Passò un cavalcante che ne ebbe compassione e la fece salire sul suo asino per portarla a casa sua.
Lei gli disse che guardasse in terra: c'era pieno di perle e argento, che erano le lagrime della ragazza.
Il cavalcante le andò a vendere e fece piú di mille lire: cosí viveva contento, anche se quella ragazza senz'occhi e senza mani non poteva lavorare e aiutare la famiglia.
Un giorno la ragazza sentì una biscia che le si attorcigliava a una gamba: era la biscia sua amica.
- Sai di tua sorella che ha sposato il figlio del Re ed è diventata Regina perché il Re vecchio è morto? Ora aspetta un bambino e ha voglia di fichi.
La ragazza disse al cavalcante: - Caricatevi una soma di fichi e andateli a portare alla Regina.
-Come faccio a trovare dei fichi di quest'epoca? - disse il cavalcante.
Difatti, era d'inverno. Ma la mattina dopo andò nell'orto il fico era carico di frutti, cosí senza foglie com'era. Lui ne riempí due corbe e le caricò sull'asino.
-Chissà quanto posso chiedere per dei fichi d'inverno? - disse il cavalcante.
- Dovete chiedere un paio d'occhi, - disse la ragazza.
Lui cosí fece, ma né la Regina, né il Re, né sua sorella si sarebbero mai cavati gli occhi. Allora parlottarono un po' tra sorelle e dissero:
- Diamogli pure quelli di nostra sorella, tanto cosa ce ne facciamo? - e comprarono i fichi con quegli occhi.
Il cavalcante riportò gli occhi alla ragazza che se li rimise al loro posto, e tornò a vederci come prima.
Poi la Regina ebbe voglia di pesche e il Re mandò a chiamare quel cavalcante, se mai potesse trovare pesche come aveva trovato fichi.
La mattina dopo, nel suo orto, il pesco era carico di pesche, e lui con l'asino ne portò subito una soma in Corte. Gli chiesero quanto ne voleva e lui disse:
- Un paio di mani.
Ma nessuno si voleva tagliare le mani, neanche per far piacere al Re.
Allora le sorelle, parlando tra loro: - Diamogli quelle di nostra sorella.
Quando la ragazza riebbe le sue mani se le riattaccò alle braccia e guarí.
Dopo poco tempo, la Regina partorí e fece uno scorpione. Ma il Re fece dare lo stesso una festa in cui tutto il mondo era invitato.
E la ragazza si vesti da Regina ed era la piú bella della festa. Il Re se ne innamorò e innamorandosene s'accorse che era la sua sposa di prima.
Lei rise e caddero chicchi d'oro, pianse e caddero perle, si lavò le mani e faceva pesci nel catino.
E cosí ridendo e piangendo e facendo chicchi, perle e pesci gli raccontò tutta la storia.
Le due cattive sorelle e lo scorpione furono bruciati in una catasta di legna alta come una torre.
Lo stesso giorno ci fu il gran pranzo di nozze.
Fecero tanto lusso e spatusso Ma io ero dietro l'uscio. Per mangiare andai all'osteria. E cosí finisce la storia mia.
(Italo Calvino)
ATTUALITA’
Una nuova stella.
Scoperto un misterioso tipo di stella variabile. Una nuova stella brilla nel cielo: si tratta di un misterioso tipo di stella variabile scoperta da un'equipe dell'Osservatorio di Ginevra, grazie al telescopio svizzero Eulero presso l'Osservatorio dell'Eso (European Southern Observatory) di La Silla, in Cile. L'esistenza di questa nuova stella dal cuore pulsante è stata svelata da minuscole variazioni di luminosità individuate nell'ammasso aperto NGC 3766 grazie a ben sette anni di osservazioni.
Le misure dei ricercatori svizzeri, pubblicate sulla rivista Astronomy & Astrophisics, rivelano come almeno 36 delle oltre 3.000 stelle dell'ammasso abbiano un comportamento del tutto inaspettato: la loro luminosità infatti varia in maniera quasi impercettibile (oscillando dello 0,1% rispetto alla norma) e con una periodicità che va dalle 2 alle 20 ore circa. Queste nuove stelle, ancora in attesa di un nome ufficiale, sono un po' più calde e luminose del Sole, ma per il resto sembrano del tutto insignificanti.
La loro esistenza ''rappresenta una vera e propria sfida per gli astrofisici'', commenta una degli autori della scoperta, Sophie Saesen. ''Le teorie attuali prevedono che la luce di queste stelle non debba variare periodicamente, così i nostri sforzi sono al momento tutti concentrati a trovare ulteriori informazioni sul comportamento di questo strano, nuovo tipo di stella''.
Le cause sono ancora da indagare, ma i ricercatori svizzeri ipotizzano che il fenomeno sia dovuto alla velocità di rotazione degli astri. Queste stelle variabili potrebbero infatti girare a una velocità superiore alla metà della velocità critica, la soglia al di sopra della quale la stella diventa instabile lanciando materiale nello spazio circostante. ''In queste condizioni, la rotazione potrebbe avere un’influenza fondamentale sulle proprietà interne, ma non siamo ancora in grado di produrre modelli adeguati della variazione di luminosità'', spiega il coordinatore del gruppo, Nami Mowlavi. ''Speriamo - aggiunge - che la nostra scoperta incoraggi gli esperti ad affrontare il caso, nella speranza di comprendere l’origine di queste misteriose variabilità''.(Ansa)
Maturità: Meteo rema contro, attesi picchi di afa.
Dal web le 5 regole per sconfiggere 'Ade'. Maturità torrida per i quasi 500.000 maturandi 2013. Le temperature purtroppo stanno giocando a sfavore dei maturandi, perché a causa dell'anticiclone Ade i giorni delle prove saranno probabilmente i più caldi di tutta l'estate. "Soffriranno soprattutto - avverte il responsabile del sito IlMeteo.it, Antonio Sanò, intervistato da Skuola.net alla vigilia del primo scritto - gli studenti nelle grandi città". Ma la prossima settimana la situazione dovrebbe migliorare. "Da lunedì, giorno della terza prova, le temperature - assicura - scenderanno, soprattutto al centro nord, permettendo agli studenti di terminare gli scritti e iniziare serenamente la preparazione all'orale". Per affrontare la due giorni di caldo africano nelle scuole, Skuola.net ha stilato una lista di cinque consigli essenziali.
BERE OGNI ORA - Durante le prove scritte è molto importante portare con sé una bottiglia d'acqua da 1,5 litri e bere almeno un bicchiere ogni ora. Infatti, in questo modo si idratano le membrane cellulari rendendole più reattive. Accanto all'acqua meglio il thé del caffè: appaga il gusto e nutre subito il cervello. Inoltre, sono molto consigliati anche i succhi di frutta: sono freschi e forniscono zuccheri semplici facilmente assimilabili.
MANGIARE DURANTE LE PROVE - Durante l'esame è facile che la tensione chiuda lo stomaco dei ragazzi, specie nel momento dello svolgimento degli scritti. Nonostante questo, il corpo ha bisogno comunque di mangiare per continuare a produrre energie. Quindi, dopo almeno due ore e mezza dall'inizio delle prove, è importante mangiare un frutto o uno snack ai cereali o al latte. Un secondo snack va fatto a distanza di quattro ore dal primo.
RESTARE LEGGERI - Durante le prove è opportuno restare leggeri e... puliti. L'ideale sarebbe rinunciare ai panini che molti studenti mettono nello zaino come snack, perché sporcano e sono difficili da digerire. È importante sapere che, per mantenere viva la concentrazione, il corpo ha bisogno di trasformare velocemente il cibo in energia e i panini non aiutano. Infatti, per utilizzare l'energia derivante da un panino si impiega mediamente più di quattro ore quando avremmo bisogno di farlo in un quarto d'ora.
NO AL LOOK DA SPIAGGIA - Nonostante il caldo, vanno bandite le canottiere. Infatti, nonostante l'abito non faccia il monaco, è pur vero che l'abbigliamento resta sempre un biglietto da visita e dunque non si può dare l'impressione di essersi preparati per scendere in spiaggia. No anche alle magliette troppo scollate, a gonne o pantaloncini troppo corti e che lascino intravedere l'intimo e assolutamente sconsigliate le infradito ai piedi. Piuttosto, per le ragazze vanno bene anche i sandali o le comode ballerine, per i ragazzi le scarpe da ginnastica tipo sneaker.
SI AI TESSUTI LEGGERI - Cotone e lino vincono su tutti perché lasciano traspirare la pelle e aiutano a mantenere più a lungo quel senso di freschezza ricevuto dalla prima doccia del mattino. Meglio evitare jeans lunghi con annesso effetto sauna. Per le ragazze sono consigliate le gonne fino al ginocchio e per i ragazzi i pantaloni, anche questi fino al ginocchio, ma che siano di cotone o lino. Al bando i tessuti sintetici. (Ansa)
Divina Raffaella, i 70 anni della regina della tv.
Il compleanno di un mito che mai tramonta. "Raffaella tutta la vita": la battuta, pronunciata dai concorrenti della squadra della Carrà durante la sua ultima avventura televisiva, il talent di Rai2 The Voice, sintetizza bene l'amore che gli italiani, e non solo, nutrono nei riguardi della Raffa nazionale, una vera e propria icona che oggi festeggia le 70 primavere. Nata a Bellaria ma cresciuta a Bologna, Raffaella Maria Roberta Pelloni a otto anni si trasferisce a Roma per frequentare l'Accademia di danza di Roma, quella di Jia Ruskaia, all'Aventino. Ha 14 anni quando la Ruskaia le dice che ha le caviglie troppo piccole e che andando avanti così, forse a 28 anni avrebbe potuto fare la coreografa. Raffaella fugge via. Fa l'esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia e frequenta il corso di recitazione.
Nel 1960 conquista una piccola parte ne La lunga notte del '43 di Florestano Vancini. Tre anni dopo gira I Compagni e poi Celestina con Carlo Lizzani. Quindi l'esperienza americana. Con Frank Sinatra recita in Il colonnello Von Ryan. "Venni scelta tra un sacco di attrici famose che avrebbero voluto recitare accanto a Frank - ha ricordato -. Era un gran signore, ma non conoscevo le sue canzoni. Andavo al juke-box e mettevo i Beatles. Era perplesso". Hollywood non la fa impazzire. Viene scelta per affiancare in Rai Nino Ferrer nel programma 'Io, Agata e tu'. Sconosciuta ai più, ha il coraggio di chiedere: "Datemi tre minuti solo per me. Anche padre Rotondi ha tre minuti solo per lui. Perché a me no?". Siamo nel 1969. Da lì la sua inarrestabile ascesa. Caschetto biondo targato Vergottini e diventato un vero e proprio simbolo, sensualità naturale, caparbietà, duro lavoro, massima professionalità e quell'irresistibile e tanto amato 'ombelico a tortellino': sono questi gli ingredienti vincenti che faranno della Carrà un personaggio unico e inimitabile.
Capace di reinventarsi, con coraggio e curiosità, ma anche di commuoversi ed empatizzare con il pubblico, Raffaella è riuscita a stare sulla breccia per mezzo secolo, e a tenere testa a mostri sacri della tv come Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado, Paolo Panelli e Alighiero Noschese. E a giocare alla pari con una star del calibro di Mina (nell'indimenticabile Milleluci) non solo grazie al Tuca Tuca o ai costumi attillati e candidamente sexy indossati mentre si scatenava nella hit 'Rumore' o intonava 'Come e' bello far l'amore da Trieste in giu". La Carrà è quella che ancheggia e volteggia sorridente ma sensuale in Canzonissima, ma è anche quella che veste i panni di Maga Maghella e duetta teneramente con Topo Gigio, o che si immedesima con la gente comune in Carramba.
"Ho sempre pensato che se avessi fatto troppa tv tutta insieme la gente si sarebbe stancata - ha detto di recente - perché una donna si consuma prima di un uomo. Baudo diceva 'No no, la tv e' il tuo mestiere e devi fare ogni anno uno show'. Io non ci penso neppure. Fa benissimo stare lontani dalla tv per un po' di tempo. Non solo a Baudo ma a tutti, perché un po' di riposo fa bene". Tra un Fantastico e un festival di Sanremo, la signora della Tv, tifosa bianconera, 'stacca' trascorrendo del tempo nella sua casa all'Argentario, giocando a tresette e cucinando per gli amici, tra i quali il suo ex pigmalione e fidanzato decennale Gianni Boncompagni, autore di molti dei suoi successi planetari (compreso 'A far l'amore comincia tù, tornato in auge due anni fa grazie al remix di Bob Sinclair) e inventore dell'ormai celeberrimo gioco dei fagioli in 'Pronto, Raffaella?'.
Quest'anno Raffaella ha accettato di fare il coach a The Voice, secondo programma più visto del giovedì sera, preferendolo a X Factor perché, ha spiegato "non mi piace litigare". "Credevo che questo programma sarebbe stato usato molto di più come evento - ha detto -. Però siamo molto contenti, negli ascolti a due cifre Rai 2 in questo periodo faceva fatica". Carrà, "nostra signora della tv" è la biografia scritta dalla giornalista Roberta Maresci, edita da Gremese. Il libro fa parte di una collana di monografie, "Donne nel mito", nata dalla collaborazione con il canale Diva Universal (Sky - Canale 128): oltre alla Carrà, altre quattro biografie con protagoniste Anna Magnani, Coco Chanel, Edith Piaf e Maria Callas. Ai tempi di Io Agata e tu, l'allora direttore generale Rai Ettore Bernabei le disse 'lei e' come la Ferrari, la esporteremo in tutto il mondo": aveva ragione.(Ansa). -
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buon 19 giugno.Un in bocca al lupo a tutti i ragazzi che oggi sostengono la maturita'
Accadde oggi, 19 giugno: arriva a New York la Statua della Libertà, era il 1885
Mentre si avvicina l’inizio ufficiale dell’estate, perché quanto a caldo ci siamo già, andiamo a scoprire cosa accadde il 19 giugno di qualche anno fa…
Partiamo con il 1885 quando la Statua della libertà arriva a New York. Il nome completo del monumento è La libertà che illumina il mondo ed è sicuramente il simbolo della città e di tutti gli Stati Uniti. Posta all’entrata del porto del fiume Hudson, sulla Liberty Island, dà un’ideale benvenuto a tutti coloro che arrivavano negli Usa via mare.
Passiamo al 1912 quando, sempre negli Stati Uniti, venne istituita la giornata lavorativa di otto ore. Si giunse così alla fine di lotte sindacali durate oltre 26 anni, a partire dal primo sciopero generale del 1 maggio 1886 a Chicago.
Concludiamo con il 1996 quando un’alluvione devastò la Versilia. Questa tragedia, considerata come una delle peggiori alluvioni che abbia mai colpito la Toscana dopo l’alluvione di Firenze del 1966, causò anche un pesante bilancio di vittime: alla fine dell’emergenza il bilancio finale sarà di 14 morti, quasi tutti a Cardoso e 1 disperso.
fonte:http://news.leonardo.it/. -
ringo47.
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"Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti,
che non hanno inciampato.
La loro è una virtù spenta, di poco valore.
A loro non si è svelata la bellezza della vita."
- Boris Pasternak -Buon mercoledì a tutti
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Buona giornata, un abbraccio a tutti. . -
zara67.
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BUONA GIORNATA E BUON PRANZO UN ABBRACCIO .