IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 4° ... SETTIMANA 24 ...

LUNEDI' 10 GIUGNO- DOMENICA 16 GIUGNO 2013

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    BUONGIORNO GIORNO … BUON SABATO ISOLA FELICE …






    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto da più di un anno mi è piaciuto e credo sia piaciuto a molti. Per cui continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)





    Le Poesie più belle di tutti I tempi

    Poesie del Mare

    I ricordi

    I ricordi, un inutile infinito,
    ma soli e uniti contro il mare, intatto
    in mezzo a rantoli infiniti..
    Il mare,
    voce d'una grandezza libera,
    ma innocenza nemica nei ricordi,
    rapido a cancellare le orme dolci
    d'un pensiero fedele…
    Il mare, le sue blandizie accidiose
    quanto feroci e quanto, quanto attese,
    e alla loro agonia,
    presente sempre, rinnovata sempre,
    nel vigile pensiero l'agonia…
    I ricordi,
    il riversarsi vano
    di sabbia che si muove
    senza pesare sulla sabbia,
    echi brevi protratti,
    senza voce echi degli addii
    a minuti che parvero felici…

    (GIUSEPPE UNGARETTI)



    Favole Dal Web

    La biscia

    Un contadino andava a segare il prato tutti i giorni, e a mezzogiorno le sue tre figlie gli portavano da mangiare.
    Un giorno andò la prima, e quando fu nel bosco, essendo stanca, si sedette su una pietra a riposare. Appena si sedette, sentí dare un gran picchio sottoterra, e da sotto la pietra uscí una biscia.
    La ragazza lasciò il cesto e, gambe aiutami!, scappò via: e quel giorno il padre restò a pancia vuota. Tornò a casa e sgridò le ragazze.
    L'indomani ci andò la seconda. Si sedé sulla pietra e capitò lo stesso: gambe aiutami!
    Allora la terza disse: - A me, a me! io non ho paura. - e invece d'un paniere di roba da mangiare se ne portò due. Quando sentí dare il picchio e vide la biscia, le diede un paniere di roba e la biscia le parlò:
    - Portami a casa con te, - disse, - farò la tua fortuna! - e la ragazza se la mise nel grembiule.
    Portò l'altro paniere al padre nel prato, poi tornò a casa e mise la biscia sotto il letto.
    La biscia ogni giorno diventava piú grossa, tanto che sotto il letto non ci stava piú.
    Andò via, ma prima di partire lasciò in dono alla ragazza tre sorti: che piangendo le cadessero lacrime di perle e argento, che ridendo le cadessero dal capo chicchi di melagrana d'oro, e che lavandosi le mani le uscissero di tra le dita pesci d'ogni qualità.
    Quel giorno in casa non c'era nulla da mangiare, e il padre e le sorelle erano disperati dal digiuno, ma lei subito provò a lavarsi le mani, e la catinella si riempí di pesci. Le sorelle diventarono invidiose e persuasero il padre che c'era qualcosa sotto, ed era meglio chiudere la ragazza nel solaio.
    Dalla finestra del solaio, la ragazza guardava nel giardino del Re, e c'era il figlio del Re che giocava alla palla. Giocando alla palla, fece uno scivolone e cadde in terra, e la ragazza scoppiò a ridere.
    Ridendo le cadde giú una pioggia di chicchi di melagrana d'oro.
    Il figlio del Re non riusciva a capire da dov'erano caduti, perché la ragazza aveva subito chiuso la finestra.
    L'indomani, tornando in giardino per giocare alla palla, il figlio del Re vide che c'era nato un melograno, già alto e carico di frutti. Fece per cogliere le melagrane, ma l'albero cresceva a occhiate, e bastava alzare una mano perché i rami s'alzassero d'un palmo.
    Visto che nessuno riusciva a cogliere neanche una foglia da quell'albero, il Re fece radunare i Savi perché gli spiegassero l'incanto. E il piú vecchio di tutti i Savi disse che poteva cogliere quei frutti solo una ragazza, e quella sarebbe stata la sposa del figlio del Re.
    Allora il Re mandò fuori il bando che tutte le ragazze da marito venissero al giardino, pena la testa, per provare a cogliere le melagrane.
    Vennero ragazze d'ogni semenza, ma per raggiungere quei frutti non bastavano scale né scalette. Vennero anche le due figlie piú grandi del contadino e cascarono dalla scala a gambe all'aria.
    Il Re mandò a frugare nelle case se si trovavano altre ragazze, e cosí scovarono quella chiusa nel solaio.
    Appena accompagnata alla pianta, i rami s'inchinarono e le porsero in mano le melagrane.
    Tutti gridarono: - Ecco la sposa! Ecco la sposa! - e il figlio del Re per primo.
    Furono preparate le nozze, e le sorelle sempre invidiose erano invitate anche loro alla festa.
    Andando tutte e tre sulla stessa carrozza, in mezzo a un bosco si fermarono. Le due grandi fecero scendere la piccola, le tagliarono le mani, le cavarono gli occhi e la lasciarono per morta in un cespuglio. La piú grande si mise la veste da sposa e cosí si presentò al figlio del Re.
    Il figlio del Re non capiva come mai fosse tanto imbruttita, ma siccome un po' le assomigliava, credette d'essersi sbagliato lui a crederla cosí bella.
    La ragazza senz'occhi e senza mani rimase a piangere nel bosco. Passò un cavalcante che ne ebbe compassione e la fece salire sul suo asino per portarla a casa sua.
    Lei gli disse che guardasse in terra: c'era pieno di perle e argento, che erano le lagrime della ragazza.
    Il cavalcante le andò a vendere e fece piú di mille lire: cosí viveva contento, anche se quella ragazza senz'occhi e senza mani non poteva lavorare e aiutare la famiglia.
    Un giorno la ragazza sentì una biscia che le si attorcigliava a una gamba: era la biscia sua amica.
    - Sai di tua sorella che ha sposato il figlio del Re ed è diventata Regina perché il Re vecchio è morto? Ora aspetta un bambino e ha voglia di fichi.
    La ragazza disse al cavalcante: - Caricatevi una soma di fichi e andateli a portare alla Regina.
    -Come faccio a trovare dei fichi di quest'epoca? - disse il cavalcante.
    Difatti, era d'inverno. Ma la mattina dopo andò nell'orto il fico era carico di frutti, cosí senza foglie com'era. Lui ne riempí due corbe e le caricò sull'asino.
    -Chissà quanto posso chiedere per dei fichi d'inverno? - disse il cavalcante.
    - Dovete chiedere un paio d'occhi, - disse la ragazza.
    Lui cosí fece, ma né la Regina, né il Re, né sua sorella si sarebbero mai cavati gli occhi. Allora parlottarono un po' tra sorelle e dissero:
    - Diamogli pure quelli di nostra sorella, tanto cosa ce ne facciamo? - e comprarono i fichi con quegli occhi.
    Il cavalcante riportò gli occhi alla ragazza che se li rimise al loro posto, e tornò a vederci come prima.
    Poi la Regina ebbe voglia di pesche e il Re mandò a chiamare quel cavalcante, se mai potesse trovare pesche come aveva trovato fichi.
    La mattina dopo, nel suo orto, il pesco era carico di pesche, e lui con l'asino ne portò subito una soma in Corte. Gli chiesero quanto ne voleva e lui disse:
    - Un paio di mani.
    Ma nessuno si voleva tagliare le mani, neanche per far piacere al Re.
    Allora le sorelle, parlando tra loro: - Diamogli quelle di nostra sorella.
    Quando la ragazza riebbe le sue mani se le riattaccò alle braccia e guarí.
    Dopo poco tempo, la Regina partorí e fece uno scorpione. Ma il Re fece dare lo stesso una festa in cui tutto il mondo era invitato.
    E la ragazza si vesti da Regina ed era la piú bella della festa. Il Re se ne innamorò e innamorandosene s'accorse che era la sua sposa di prima.
    Lei rise e caddero chicchi d'oro, pianse e caddero perle, si lavò le mani e faceva pesci nel catino.
    E cosí ridendo e piangendo e facendo chicchi, perle e pesci gli raccontò tutta la storia.
    Le due cattive sorelle e lo scorpione furono bruciati in una catasta di legna alta come una torre.
    Lo stesso giorno ci fu il gran pranzo di nozze.

    Fecero tanto lusso e spatusso Ma io ero dietro l'uscio. Per mangiare andai all'osteria. E cosí finisce la storia mia.

    (Italo Calvino)
     
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    Arriva taglio bollette per 500 milioni.

    Zanonato, domani 'decreto del fare' al Cdm credito agevolato per le imprese per 5 mld. Con il decreto del fare domani in cdm, il governo punta a tagliare le bollette elettriche a cittadini e imprese di oltre 500 milioni di euro l'anno, riducendo oneri impropri e rendite. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ad Ancona.

    La Cdp metterà a disposizione 5 miliardi di credito agevolato, ad un tasso dimezzato rispetto a quello di mercato, per le imprese che innoveranno il processo produttivo acquistando nuovi macchinari, fino a 2 milioni di euro. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, parlando ad Ancona delle misure domani in cdm.

    PRESSING PDL SU IVA - "Ci battiamo e ci batteremo per eliminare l'Imu sulla prima casa e per evitare l'aumento dell'Iva. Non è un capriccio ma l'obiettivo che ci siamo dati". Lo ha detto il vicepremier Angelino Alfano, a margine della conferenza dei Prefetti.

    "Le risorse si troveranno. L'Iva non aumenterà, così come sarà eliminata l'Imu per la prima casa. Siamo sicuri che Letta manterrà gli impegni e che dirà una parola di chiarezza". Lo afferma il capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, che esclude una "manovra correttiva". "I ministri tecnici servono a questo: a risolvere i problemi".

    Bisogna avere il coraggio di dire ai cittadini la verità e di spiegare con semplicità ciò che si può fare e ciò che non si può fare perché "molto spesso i 'no' devono essere più dei 'si''. E' un passaggio dell'intervento del premier Enrico Letta alla conferenza dei prefetti a Roma.

    L'eliminazione completa dell'Imu costa 4 miliardi e altrettanto il blocco di un punto dell'Iva, cifre che "fanno ipotizzare interventi compensativi di estrema severità che al momento non sono rinvenibili", ha detto il ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni in Senato

    Il ministro ha aggiunto che sull'Iva il governo ha allo studio "tutto il ventaglio delle soluzioni": dallo stop dell'aumento, che costa 4 miliardi l'anno, ad un rinvio di qualche mese in attesa di un "miglioramento" dei conti pubblici.

    "A raccontare una cosa che oggi risulta impossibile si fa presto, ma poi diventa difficile". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Flavio Zanonato a Porta a porta confermando che tra 16 giorni avremo l'Iva maggiorata di un punto: "Sì, senza che il governo faccia nulla".(Ansa)




    Il Louvre attribuisce a Michelangelo crocifisso, polemica.
    Secondo le analisi l'opera appartiene a artista fiorentino'500. Un Crocifisso in legno di dubbia attribuzione fa il suo ingresso al Louvre nella sala dedicata a Michelangelo suscitando una viva polemica in Francia tra gli specialisti. L'opera, alta 44,7 centimetri dalle proporzioni e la grazia ''quasi perfette'', scrive il quotidiano le Figaro, e' stata donata al celebre museo parigino da una coppia di collezionisti canadesi, Peter Silverman e Kathleen Onorato (tra l'altro proprietari anche della Bella principessa, ritratto recentemente attribuito a Leonardo da Vinci).

    Il consiglio artistico dei Musei di Francia ha approvato mercoledi' scorso l'entrata dell'opera nelle collezioni pubbliche. ''La sua attribuzione potra' essere discussa piu' serenamente senza essere connotata dalla prospettiva di un arricchimento personale'', spiega Silverman, commentando la sua decisione di donare l'opera senza condizioni o vantaggi fiscali. Il collezionista l'acquisto' nel 1985 in Germania per 5.000 marchi da un antiquario che la presentava come l'opera di un anonimo tedesco del XVII/o secolo. All'inizio di giugno cinque storici dell'arte si sono riuniti al Louvre per discutere della proposta di donazione.

    Le analisi precedentemente effettuate dal Centro di ricerca dei musei di Francia, con tanto di fotografie e otto microprelievi, hanno confermato il lavoro fiorentino della fine del Quattrocento. Sotto i vari strati di colore e ritocchi successivi, e' emersa la policromia originale, con granelli di vetro caratteristici della tecnica impiegata all'epoca. ''Su cinque storici, due hanno ritenuto compatibile l'ipotesi che si tratti di un Michelangelo, altri due l'anno scartata mentre uno non si e' pronunciato'', spiega Marc Bormand, conservatore del dipartimento delle sculture al Louvre, sottolineando che tutti e cinque gli specialisti hanno ''constatato la qualita' eccezionale dell'opera''. Il Crocifisso sara' presentato al pubblico nei prossimi mesi nella galleria de Louvre dedicata a Michelangelo con la dicitura: 'Artista fiorentino attorno al 1500, Michelangelo?'. (Ansa)





    Arriva weekend fuoco in città fino a 40 gradi.

    Da domenica 'tempesta bollente'. Da domenica arriverà sull'Italia una tempesta di caldo che durerà più o meno tutta la prossima settimana, con un picco venerdì prossimo, 21 giugno. Afa e caldo provocati dall'espansione di 'Ade', "un maestoso anticiclone africano con radici subtropicali", che porterà a far innalzare la colonnina di mercurio fino a oltre 38 gradi la prossima settimana: sono le indicazioni di Antonio Sanò de www.IlMeteo.it. Già da domani il caldo inizierà ad aumentare pian piano e nei prossimi giorni "un po' ovunque si supereranno i 30-34 gradi, anche i 35 gradi a Bologna, Firenze, Napoli, Roma e nel resto del sud, con qualche grado in meno lungo le coste", spiega Sanò. "L'afa aumenterà sulla Val Padana e sulla Toscana - aggiunge - tanto che sarà notevole la differenza tra temperatura registrata e quella percepita per effetto dell'umidità".

    La prossima settimana, precisa Sanò, sarà veramente molto calda: "a Bologna si arriverà a percepire anche 41 gradi così come a Firenze e anche Roma con 39 gradi non sarà da menò. Secondo Sanò, infine, "Ade che porta il nome del dio greco degli Inferi, è veramente di portata eccezionale per intensità e dimensioni, addirittura abbraccia tutta l'Europa".(Ansa)
     
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    Ciao Claudio ♥..






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    Buon Sabato, un abbraccio a tutti.


     
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    :36_1_9.gif: :36_1_9.gif: :nottea.gif: buon sabato a tutti

    Accadde oggi, 15 giugno: nasce Alberto Sordi uno dei maggiori interpreti della commedia all’italiana

    nascita-alberto-sordi

    Cosa accadde il 15 giugno del 1775, del 1920 e del 1996?

    Scopriamolo insieme…

    Iniziamo con il 1775 quando George Washington venne nominato comandante in capo dell’Esercito statunitense (durante tutta la guerra di indipendenza americana (1775–1783) ed è divenuto in seguito il primo Presidente degli Stati Uniti d’America (1789 – 1797). È considerato uno dei grandi padri fondatori della nazione ed il suo volto è ritratto sul Monte Rushmore, insieme a quello di Abramo Lincoln, Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt.

    Passiamo al 1920 quando nacque Alberto Sordi. Sordi con Vittorio Gassman, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni fu uno dei maggiori interpreti della commedia all’italiana nonché, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, rappresentante della romanità.

    Concludiamo con il 1996 quando morì Ella Fitzgerald nota anche come First Lady of Song. È considerata una delle migliori e più influenti cantanti jazz della storia. Vincitrice di tredici Grammy, era dotata di un potente strumento vocale, vantando un’estensione vocale di più di tre ottave.

    fonte:http://news.leonardo.it/

     
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    lol yuppi bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaa
     
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    Le Poesie più belle di tutti I tempi

    Poesie del Mare

    Il mare

    Sorride da lontano.
    Denti di spuma,
    Labbra di cielo.

    (FEDERICO GARCIA LORCA)



    Favole Dal Web

    IL RE DEI PAVONI

    Un Re e una Regina avevano due figli maschi e una bambina a cui volevano un ben dell'anima, e la tiravano su a baci e a carezze, con la balia in casa.
    Ora avvenne che il Re un giorno s'ammalò e mori. La Regina mandava avanti il Regno, ma dopo pochi anni cadde anche lei malata; in punto di morte raccomandò ai due figli la loro sorellina, e spirò.
    La bambina intanto s'era fatta grandicella, sempre stando nel palazzo senza mai uscire, e tutto il suo spasso era guardare dalla finestra la campagna, cantarellare, ciarlare con la balia che adesso le faceva da aia, e ricamare.
    Un giorno che stava alla finestra, per la campagna comparve un pavone, prese il volo e si posò sul davanzale. La ragazza si mise a fargli festa, gli dette dei chicchi da beccare e lo fece entrare in casa.
    - Quant'è mai bello! - esclamò - Finché non trovo il Re dei Pavoni non piglio marito! - e si tenne il pavone sempre con sé, e quando veniva gente lo chiudeva in un armadio.
    Intanto i fratelli dicevano fra loro: - Questa benedetta sorella nostra non vuole mai uscire di casa. Se dura di questo passo, dà in cattiva disposizione. Sentiamo se vuole marito -. Vanno a trovarla, e le dicono il loro pensiero.
    - Finché non ti sarai accasata tu non ci sposiamo noi. Te la senti di pigliar marito?
    - No, non me la sento.
    - È un'idea che ti sei messa in testa. Guarda qui i ritratti di tutti i Re, scegli quello che ti piace e gli domanderemo se ti vuole.
    - Vi dico che io non voglio marito...
    - Ma facci questo piacere...
    - Se proprio lo volete a tutti i costi, vi contenterò, ma voglio esser io a scegliere.
    - D'accordo.
    Allora la sorella aperse l'armadio e fece uscire il pavone.
    - Vedete questo?
    - Sí, è un bel pavone.
    - Finché non trovo il Re dei Pavoni non mi sposo.
    - E dove l'hanno il Re i pavoni?
    - Non lo so davvero, ma o lui o nessuno.
    - Quand'è cosí vedremo di trovartelo.
    Raccomandarono alla balia di badare alla ragazza, elessero un governatore di fiducia per il Regno, e partirono uno di qua e uno di là.
    Domanda domanda, del Re dei Pavoni nessuno ne aveva mai sentito parlare, e li pigliavano per matti. Ma i due giovani non si perdevano d'animo e ognuno dalla parte sua, continuavano le loro ricerche. Una sera il maggiore trovò un vecchierello che era mezzo mago.
    - Ditemi, sapete che ci sia un Re dei Pavoni?
    - Esserci c'è di sicuro, - rispose quello.
    - E com'è? Dove abita?
    - È un bel giovane che veste come i pavoni. Il suo Regno è il Perú e per vederlo bisogna andare fin là.
    Il giovane lo ringraziò, gli diede una mancia e s'avviò verso il Perú. Camminò e camminò finché non si trovò in un prato con intorno tanti alberi d'un genere mai visto, e da ogni parte senti delle voci che dicevano:
    - Eccolo! Eccolo! È il giovane che viene a portare sua sorella in sposa al Re! S'accomodi! Fate largo!
    Il giovane si guardò intorno, ma non si vedeva nessuno, tranne che uno svolazzare di penne di tutti i colori per l'aria.
    - Ma dove sono? - domandò.
    - Al Perú, - risposero le voci, - allo Stato del Re dei Pavoni.
    - Mi sapreste dire dove sta?
    - Con gran piacere: prenda a dritta, troverà un bel palazzo, dica alle guardie: " Segreto reale! " e lo faranno passare.
    - Vi ringrazio!
    - Di niente!
    " Questi alberi sono molto garbati, - pensò il giovane, - ma certe ci dev'essere di mezzo una magia ". Andò avanti, ed arrivò a un palazzo, tutto foderato di penne di pavone azzurre, bianche e violette, che splendevano al sole come l'oro. Al portone c'erano guardie vestite da pavone, che non si capiva se erano uomini o uccelli.
    - Segreto reale! - disse il giovane e lo lasciarono entrare. In mezzo a una sala c'era un trono di pietre preziose con una raggiera di penne di pavone dagli occhi d'oro splendenti come stelle. E sul trono c'era il Re, vestito tutto di penne, che anche lui non si capiva se era uomo o uccello. Il giovane si inchinò. Il Re fece un cenno e tutti i cortigiani uscirono.
    - Parlate, io v'ascolto, disse.
    - Sire, io sono il Re di Portogallo, - disse il giovane, - e vengo achiedervi se accettate in sposa la mia sorellina. Perdonate il mio ardire, ma mia sorella s'è messa in testa di non avere per sposo nessun altro che il Re dei Pavoni.
    - Ce l'avete il suo ritratto?
    - Eccolo, Maestà.
    - È, bella! Mi piace! Acconsento a questo sposalizio!
    - Maestà, vi ringrazio! Mia sorella sarà molto contenta, e cosí tutti noi, - e s'inchinò per accomiatarsi.
    - Fermatevi, - disse il Re. - Dove andate?
    - A prenderla, Maestà.
    - No, dal Regno dei Pavoni chi ci è entrato non può piú uscire. Io non vi conosco: chi mi assicura che non siate uno spione venuto per conto d'un Re nemico, o un ladro che vuole derubarmi? Scrivete a casa, mandate il ritratto e aspettate la risposta.
    - Farò cosí, - disse il giovane, - e aspetterò. Ma ditemi, Maestà, dove alloggerò nel frattempo
    Il Re fece un cenno, accorsero le guardie e il giovane fu afferrato per le braccia.
    -In prigione, alloggerete, - disse il Re. - Finché vostra sorella non sarà arrivata.
    Intanto, il secondo fratello era tornato a casa senza aver trovato nulla. E appena arrivò la lettera dal Perú, corse dalla sorella e le mostrò il ritratto del Re dei Pavoni.
    - Eccolo il mio sposo, disse la ragazza, - ecco quello che io volevo! Presto, sbrighiamoci a partire, mi pare mill'anni di vederlo! - E si misero a incassare il corredo, a preparare i bagagli e i cavalli, e ordinarono il piú bel bastimento della flotta.
    -Per andare al Perú bisogna passare il mare, - disse il fratello alla balia. - Come si fa a proteggere mia sorella dal vento, dall'umido e dai colpi di sole?
    -Ci vuole poco, - disse la balia. - La si porta in carrozza fino alla riva del mare, si fa avvicinare il bastimento, e si fa salire la carrozza sul bastimento per un ponte di tavole. Cosí potrà fare il viaggio stando comoda dentro la sua carrozza, senza prender aria né sciuparsi il vestito di nozze -. E in questo modo fu tutto predisposto.
    Bisogna sapere che questa balia aveva una figliola brutta come un demonio e per giunta invidiosa e maligna. Appena seppe che la Principessa andava a nozze cominciò a piagnucolare con la madre:
    - Lei marito e io no, lei un Re e io niente, lei tutti la guardano e me non mi guarda nessuno...
    -Già, - disse la balia, - ci avevo pensato anch'io -. E cominciò ad almanaccare tutto un piano per far si che quel bel Re, invece della Principessa, sposasse sua figlia. Pensa e ripensa, le parve d'aver trovato; allora ordinò per sua figlia una carrozza e un vestito di nozze uguale a quello della Principessa, poi disse al Capitano del bastimento:
    - Eccoti due milioni, sta' a sentire cosa devi fare. Nell'ultima carrozza che salirà sulla nave c'è dentro mia figlia. La notte, quando tutti dormono, tu devi prendere la Principessa le buttarla in mare, e mettere mia figlia al suo posto.
    Il Capitano aveva paura d'accettare, ma due milioni erano tanti e pensò: " Quando li avrò in tasca, potrò scappare e andarmeli a godere lontano ". Cosí contrattò ancora un po' sul prezzo, e poi accettò.
    Giunta l'ora di partire, tutte le carrozze furono poste in fila sulla nave, ma la Principessa all'ultimo momento cominciò a piangere che voleva con sé il suo canino.
    - È stato il mio compagno per tanto tempo e non lo voglio abbandonare! - Il fratello allora corse a riva, prese il canino e glielo portò nella carrozza. Il canino s'accovacciò sul materasso e il bastimento partí, le vele al vento.
    Quando fu buio, la balia andò alla carrozza della sposa.
    - Il tempo è buono, il vento è propizio, domani saremo al Perú. Dormi e riposati.
    E la Principessa s'addormentò sognando il Re dei Pavoni e le feste che l'avrebbero accolta al suo arrivo.
    A mezzanotte, adagio adagio, il Capitano aperse la carrozza, sollevò il materasso con sopra la Principessa e il canino e li buttò nell'acqua.
    Lí vicino, nell'ombra, c'era già la figlia della balia che aspettava, e il Capitano la fece entrare nella carrozza della sposa.
    Cascando nell'acqua, la Principessa si svegliò e si vide in mezzo al mare col bastimento che s'allontanava via per il suo viaggio. Ma il materasso, invece d'andare a fondo, siccome era leggero leggero, galleggiava; e un venticello fresco lo spingeva anch'esso verso il Perú, con sopra la ragazza vestita da sposa e il suo canino.
    Quando fu verso il giorno, un marinaio del paese del Perú, che aveva la sua casa sulla proda del mare, sentí abbaiare lontano lontano.
    - Lo senti questo cane? - disse alla moglie.
    - Sí, ci dev'essere qualcuno in pericolo.
    - Ci pensavo anch'io. È, quasi giorno e voglio andare un po' a vedere -. Si vesti, prese un rampone e andò sulla sponda. E lí, tra il lusco e il brusco, vide qualcosa che galleggiava leggero leggero, con quel rumore di abbaio. Quando quel qualcosa gli fu piú vicino, il marinaio entrò nell'acqua, allungò il rampone e lo tirò a sé. Figuratevi come ci rimase quando vide che c'era una ragazza addormentata col vestito da sposa, ed un canino che faceva le feste! La tirò pian piano a riva perché non si svegliasse, ma lei si riscosse e disse:
    - Oh! Dove sono?
    - In casa di poveri marinai, - le dissero, - ma di buon cuore. Venite, che vi terremo con noi.
    In quel momento, la bruttaccia maledetta sbarcava nel Perú chiusa nella sua carrozza. Appena il corteo giunse al prato degli alberi strani, si senti da tutte le parti:

    il re dei pavoni"Cucú! Cucú!
    Com'è brutta la Regina del Perú!

    E per aria volavano migliaia di penne di pavone. Il fratello che l'aveva accompagnata nel viaggio, veniva dietro a cavallo, e a sentire quelle grida che non si sapeva da dove venissero, provò una stretta al cuore. " Questo mi pare un brutto segno, - si disse. Che ne sarà di noi! " Corse alla carrozza, aperse lo sportello, e al vedere quella bruttaccia restò come istupidito.
    - Ma come mai ti sei fatta tanto brutta? Cos'è stato? Il mare, il vento, il sole? Dimmi!
    - E che vuoi che ne sappia? - rispose la bruttaccia.
    - Ecco il Re! Ora ci taglia la testa a tutti quanti!
    In mezzo a una schiera di soldati vestiti di penne, era apparso il Re dei Pavoni. I soldati alzarono lunghe trombe d'oro e lanciarono uno squillo. Gli alberi gridarono: e per aria si vedeva uno svolazzare di penne fitto fitto che pareva una nebbia.
    - Dove è la sposa? - disse il Re.
    - Eccola, Sire...
    - E questa sarebbe la bella ragazza tanto decantata?
    - Che vuole, Maestà... sarà il vento, l'aria del mare...
    - Che vento e che mare! Chetatevi, impostori! Avete voluto ingannarmi, ma vedrete che col Re dei Pavoni non si scherza! Siano messi in galera tutti e due e si prepari una forca per ciascuno -. E il Re dei Pavoni s'allontanò triste in volto: non era solo l'affronto che credeva gli avessero voluto fare, a disperarlo, ma ancor piú l'amore per la bella ragazza di cui teneva il ritratto al collo e che non si saziava di guardare.
    Lasciamo il Re e quei disgraziati in prigione, e torniamo alla bella Principessa in casa del povero marinaio. La mattina dopo disse alla moglie del marinaio.
    - Ce l'avreste un panierino?
    - Sí, signora.
    - Datemelo, che al pranzo ci penso io -. Chiamò il cane, gli diede il panierino e gli disse:
    - Va' dal Re e prendi il pranzo.
    Il cagnolino reggendo il manico del paniere coi denti, corse alla cucina del Re, afferrò un pollo arrosto, lo cacciò nel paniere e lo portò di corsa alla padroncina. A casa del marinaio quel giorno si fece un bel pranzo, e anche il cane ebbe da rosicchiare la sua parte d'ossi.
    L'indomani, il cagnolino col paniere tornò alla cucina del Re, afferrò un pescione, e via di corsa. Il cuoco stavolta andò dal Re a denunziare la cosa, e il Re ordinò di pigliare il cane a tutti i costi, o almeno di vedere dove andava.
    Difatti, il giorno dopo il cane acchiappò una bella coscia d'agnello, ma il cuoco gli corse dietro, e vide che entrava nella casa del marinaio. Andò a riferirlo al Re.
    -Domani gli andrò dietro io, - disse il Re. - 0 che sarò diventato lo zimbello di tutti, adesso?
    La Principessa, la mattina dopo, appena il cane fu partito col panierino, si mise il vestito da sposa, e stette nella sua stanza ad aspettare.
    - Se viene qualcuno a cercare del cane, - disse al marinaio e alla moglie, - fatelo passare da me.
    Difatti, dopo poco, arrivò il cane col pranzo nel paniere, e dietro di lui venivano il Re con due soldatí-pavoni.
    - Avete visto un cane? - chiesero al marinaio.
    - Sí, Maestà.
    - Perché mi ruba sempre il pranzo?
    - Fa cosí di sua voglia, per darci da mangiare; non gliel'abbiamo insegnato mica noi.
    - E dove l'avete trovato?
    - Non è nostro. E' di una sposa che è qui con noi.
    - Voglio vederla.
    - Passi, passi, Maestà. Scuserà: è casa di poveri -. Lo fecero passare, e il Re si vide davanti, vestita da sposa, la ragazza del ritratto.
    - Io sono la figlia del Re di Portogallo, e voi, Sire, tenete i miei fratelli in prigione.
    - Possibile mai? - disse il Re dei Pavoni.
    - Guardate: questo è il ritratto che mi mandaste; l'ho tenuto sempre sul cuore.
    - Io non ci raccapezzo nulla, - disse il Re. - Aspettate qui che torno subito -. E andò via come una saetta. Arrivò al palazzo, fece uscire di carcere i due fratelli.
    - La vostra sorella è stata trovata, vi rimetto la mia stima, ma ditemi come andò il fatto.
    - Cosa vuole che si sappia noi? Piú ci pensiamo meno ci raccapezziamo.
    Il Re allora chiamò la balia e sua figlia, le minacciò e seppe tutto il loro intrigo. Le fece mettere in prigione al posto dei due fratelli, armò tutti i soldati, si mise il piú bello dei suoi vestiti di penne, e a suon di banda, alla testa del suo esercito, andò alla casa del povero marinaio a prendere la sposa.

    Ora sí! Ora sí!
    La Regina è questa qui!

    gridavano gli alberi e per aria volavano milioni di penne di tutti i colori che coprivano il sole e pareva che tutto il cielo avesse messo penne.
    Giunti al palazzo furono fatte le nozze con un gran banchetto. La balia e la bruttaccia maledetta furono appese alle due forche che erano state preparate per i fratelli. Il Capitano della nave non riuscirono piú ad acchiapparlo perché era andato a godersi i suoi due milioni lontano lontano.

    (Italo Calvino)
     
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    Aumentano le meduse e diventano predatori di pesci.

    L'esperto: sono ghiotte di uova. Mediterraneo sempre piu' tropicale. Aumentano le meduse, non solo nel Mediterraneo, diventando predatori e dei pesci appena nati, di cui sono diventate ghiotte. Il fenomeno non e' legato solo al caldo estivo ma dipende anche dalla sovra-pesca che riduce la competizione con gli altri esseri marini e da altri fattori. A dirlo uno dei massimi esperti mondiali, Ferdinando Boero, docente di biologia marina all'universita' del Salento e ricercatore del Cnr, sintetizzando un recente studio sulle meduse della Fao di cui lui stesso e' autore.
    ''Le meduse mangiano uova e larve dei pesci nutrendosene fino allo stadio giovanile - afferma Boero - e creando una rivalita' all'inizio del ciclo biologico''. Poi, il problema della sovra-pesca: ''Con lo sfruttamento degli stock ittici c'e' sempre meno competizione, meno pesci e meno competizione per le meduse che aumentano. Dobbiamo - suggerisce l'esperto - considerarlo nei modelli di studio della pesca''. Tra gli altri effetti di questo aumento, ''le punture ai bagnanti - dice - ma e' una cosa che avviene in tutto il mondo. Nessuno e' in grado pero' di prevedere se ci saranno tante meduse. Fatto e' che stanno aumentando in tutto il mondo''. Inoltre, Boero rileva che ''la tendenza e' al riscaldamento delle acque del mare. Il Mediterraneo sta diventando sempre piu' tropicalizzato: basti pensare per esempio che su 100 nuove specie marine introdotte negli ultimi 20 anni 98 sono tropicali. E tra queste anche alcune meduse''.
    Comunque la temperatura non e' sufficiente a predire l'arrivo di meduse, ma dipende dalla ''specie, tant'e' che ce ne sono ''alcune ad affinita' calda ed altre ad affinita' fredda: la velella per esempio a marzo invade le coste della Liguria'' o ''la pelagia che vien fuori verso aprile dopo aver passato l'inverno in canyon sottomarini''.
    Ci sono diversi progetti europei che studiano questi fenomeni e come funzionano gli ecosistemi marini in modo da gestirli in modo piu' efficace. Tra questi, osserva Boero, il Med-jellyrisck, Ritmare, Perseus, Vectors of change, Coconet (per un network delle aree marine protette). Anche quest'anno e' partita la campagna di ''scienza dei cittadini'' con 'Occhio alla medusa', con una vena internazionale grazie all'adesione di quasi tutti i Paesi del Mediterraneo (sostanzialmente e' un monitoraggio fatto dai bagnanti che segnalando una medusa in un determinato luogo creano una sorta di 'radar' in tempo reale). E, conclude, ''alcuni esemplari sono bellissimi. In molti hanno imparato ad ammirarle sott'acqua''. (Ansa)




    Tintarella piace a 40% italiani, 1 su 5 'dipendente'.
    1 su 5 e' 'dipendente'. In Romagna c'e' il personal trainer. La dieta ad hoc. La tintarella e' il sospirato obiettivo di 4 italiani su 10 che con l'arrivo del caldo si vanno a cercare il sole, con una netta prevalenza dei giovani tra i 18 e 24 anni (66%) e delle donne (53%) . E' quanto afferma la Coldiretti sulla base di una indagine Gfk Eurisko dalla quale emerge che c'e' solo una minoranza del 10% che preferisce la ''tintarella di luna'' con la pelle color latte ma c'e' anche una porzione di ''addicted'' (1 su 5), ovvero di 'tintarella-dipendenti', che prevede di stendersi sotto i raggi solari anche per 5 o piu' ore al giorno.
    Se il consiglio e' quello di esporsi gradualmente al sole e di evitare le ore piu' calde soprattutto in caso di carnagione chiara, l'alimentazione - sottolinea Coldiretti - aiuta a 'catturare' i raggi del sole ma e' anche in grado di difendere l'organismo dalle elevate temperature. La dieta adeguata per una abbronzatura sana e naturale si fonda - precisa la Coldiretti - sul consumo di cibi ricchi in vitamina A che favorisce la produzione nell'epidermide del pigmento melanina.
    Sul podio del 'cibo che abbronza' secondo la speciale classifica stilata dalla Coldiretti salgono carote, radicchi e albicocche ma sono d'aiuto anche insalate, cicoria, lattughe, meloni, peperoni, pomodori, fragole o ciliegie. Il primo posto e' conquistato indiscutibilmente dalle carote che contengono ben 1200 microgrammi di Vitamina A.
    Al posto d'onore gli spinaci che ne hanno circa la meta', a pari merito con il radicchio, mentre al terzo si posizionano le albicocche seguite da cicoria, lattuga, melone giallo e sedano, peperoni, pomodori, pesche gialle, cocomeri, fragole e ciliege che presentano comunque contenuti elevati di vitamina A o caroteni. E' addirittura arrivato per la prima volta sulla riviera romagnola - conclude Coldiretti - il personal trainer di Campagna Amica per aiutare il turista a mantenersi in forma con una corretta alimentazione e garantirsi una tintarella naturale.(Ansa)





    Con anticiclone Africa arriva il caldo in tutta Italia.

    Da lunedi' il picco, ma giovedi' il nord di nuovo sotto la pioggia. Il gran caldo è arrivato grazie all'anticiclone africano che in questi giorni è una sorta di "pentola a pressione". Un'ondata di calore, battezzata "Ade" da ilMeteo.it, che già oggi si è avvertita in quasi tutta la penisola, con il ripetersi di scene tradizionalmente estive di turisti e non, assiepati in cerca di refrigerio attorno alle fontane (a Napoli, per difendersi dalla canicola, un uomo si è anche presentato in mutande in una piazza del centro). Poi spiagge affollate, anche se a dar retta a una indagine sulle reti sociali, un italiano su tre non si sente proprio pronto alla "prova costume", colpa della primavera inesistente che ha ritardato la consueta 'rimessa' in forma pre-estiva. Però gli italiani amanti della tintarella che secondo una indagine Gfk Eurisko sono almeno il 40% (con una netta prevalenza dei giovani, 66% e delle donne, 53%), sono già in spiaggia questo week-end. E quelli che non ne possono proprio fare a meno ( un italiano su cinque è 'tintarella-dipendente') si stenderanno sotto i raggi solari anche per 5 o più ore al giorno. Ma quello di oggi è solo un antipasto, per così dire, del caldo dei prossimi giorni. Il picco, infatti è previsto a partire da lunedì prossimo quando le temperature dovrebbero raggiungere in media i 30 gradi in tutta Italia, con punte anche di 34-35 gradi.(Ansa)
     
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    :nottea.gif: buona domenica amici

    Accadde oggi, 16 giugno: aiutò la fuga di sei americani dall’Iran, ispirando il film ‘Argo’

    argo-ken-taylor

    Cosa accadde il 16 giugno di qualche anno fa?

    Scopriamolo insieme…

    Era il 1846 quando il cardinale Mastai-Ferretti venne eletto Papa al 2º giorno di conclave, come Pio IX. Un mese dopo l’elezione concederà l’amnistia generale per i reati politici, suscitando l’entusiasmo tra tutti i liberali italiani. Proseguirà poi con un biennio di riforme, che cambieranno la situazione in tutta la penisola.

    Era invece il 1972 quando alcune ladri vennero presi mentre cercavano di entrare nella sede del Partito Democratico degli Stati Uniti, nel palazzo Watergate.

    Ed era il 1981 quando Ken Taylor venne decorato per aver aiutato la fuga di sei americani dall’Iran, durante la crisi degli ostaggi. La vicenda ha ispirato il film Argo vincitore dell’oscar.

    fonte:http://news.leonardo.it/

     
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    Buona Domenica, un abbraccio a tutti.

     
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