JUNIOR MASTERCHEF ... “piccoli cuochi crescono”

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    Junior MasterChef: arrivano i bambini prodigio


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    di Alice Zampa


    Abbiamo visto in anteprima le prime puntate del nuovo talent culinario dedicato ai più piccoli. Ecco cosa vedremo e cosa ci hanno raccontato i giudici Alessandro Borghese, Bruno Barbieri e Lidia Bastianich




    Autore: LaPresse


    Ci ha letteralmente lasciati a bocca aperta quello che oggi abbiamo potuto vedere in anteprima della prima edizione di Junior MasterChef Italia, il programma che vedrà sfidarsi ai fornelli 14 bambini prodigio, desiderosi di diventare da grandi dei grandi chef. Nel corso della conferenza stampa del programma sono stati trasmessi 20 minuti delle prime due puntate che andranno in onda giovedì 13 marzo alle 21,10 su Sky Uno HD, durante le quali 40 piccoli maghi dei fornelli (selezionati tra ben 3000 candidati!) si sono messi alla prova per aggiudicarsi gli ambiti grembiuli. Pasta fresca, dolci, piatti internazionali e di pesce: nulla ha messo in difficoltà questi ragazzini, di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, che hanno cucinato sotto gli occhi di emozionatissimi genitori che facevano il tifo dalla platea. A restare esterrefatti di fronte alla loro abilità sono stati anche i tre giudici: il simpatico Alessandro Borghese (capelli scarmigliati e look total black), il veterano Bruno Barbieri (con tshirt bianca e chiodo versione Fonzie-Renzi) e la “cuoca-nonna” Lidia Bastianich (mamma del temutissimo Joe). Oggi c’erano anche loro a parlare della loro esperienza con questi bambini e a raccontarci com’erano loro a quell’età.

    In palio per il vincitore ci sarà una borsa di studio di 15mila euro e un viaggio a Disneyland Paris per tutta la famiglia. Per tutti invece un attestato di partecipazione che per molti, siamo certi, sarà il primo di una lunga carriera...

    Domanda per Lidia Bastianich: che esperienza è stata per lei Junior MasterChef?
    Sono rimasta davvero stupita delle capacità di questi ragazzi in cucina. Io sono mamma e nonna di 5 nipotini e ho visto spesso i bambini cucinare, ma questi erano davvero preparati alla sfida. Poi ho notato una grande amicizia tra loro e che dopo le sfide andavano a giocare insieme tranquillamente. La cucina è un grande patrimonio per l'Italia, su cui io ho basato tutto il mio lavoro ed essere immersa nei bimbi italiani è stato un piacere

    Per Bruno Barbieri: Qual è la differenza tra i concorrenti adulti e i bambini?
    Gli adulti vengono per vincere, ma anche per fare televisione, si aspettano le telecamere, hanno già le battute pronte e conoscono le reazioni dei giudici. I ragazzini invece non hanno malizia, sono più spontanei. Certo, anche loro vogliono vincere!

    Per Alessandro Borghese: Come le sono sembrati questi giovanissimi aspiranti chef?
    Sono preparatissimi. Conoscono a memoria le ricette di Barbieri, di Cracco... Sono cresciuti nel pieno del boom gastronomico, magari con genitori che gli insegnano la cultura italiana della cucina. Sanno lavorare la materia prima e sono bravissimi anche a impiattare e aspettano il nostro giudizio in una maniera disarmante!

    Per Barbieri: che giudice è stato coi bambini?
    Rispetto al MasterChef adulti non sono cambiato. Quando c'era l'errore si diceva. Poche storie. Questo è segno che non si tratta di un programma per ragazzini, è un programma da una parte anche duro.

    Per tutti i giudici: Ma da chi hanno imparato a cucinare così bene questi bambini?

    Borghese:
    Spesso cucinano con le nonne o sono veri appassionati di cucina, anche se i genitori fanno altri lavori…

    Barbieri:
    Molti di loro vedono i programmi in tv e leggono libri di cucina.

    Bastianich:
    Lo imparano in famiglia. Tanti anche dai papà! Questo è un trend in crescita anche in America.

    Come eravate voi all’età di questi ragazzini? Quali sono stati i vostri primi maestri?

    Lidia Bastianich:
    Io ho imparato con mia nonna per necessità. Aveva il pollaio, la capra per il latte… La mia connessione col cibo è molto reale e legata alla terra. Io sono nata in Istria e sono andata in America a 12 anni. Per me il cibo è diventato un legame con le mie radici. Ho avuto la forza di trasportare la mia cultura nella nuova terra in cui mi ero trasferita. È molto importante far conoscere il cibo anche ai bambini, fargli annusare, toccare il cibo... Per esempio io ai miei nipoti già quando avevano due mesi gli facevo annusare foglie di rosmarino. Perché queste esperienze sono importantissime. Uno chef si costruisce nel tempo una libreria di riferimento da portar sempre con sé. In America la cucina italiana è la numero uno nei sondaggi. Io la seguo da vent’anni e io ho basato tutto il mio successo nel trasportare questa cucina in un altro posto.

    Alessandro Borghese:
    Io ho iniziato a cucinare con papà, che è napoletano. La domenica facevamo il ragù e lui mi diceva: “il ragù deve pensare, quindi lascialo sul fuoco”. Anch’io cucinavo per svariati parenti la domenica e durante le vacanze. Poi piano piano è nata la passione e sono andato a lavorare sulle navi da crociera. Ho fatto un percorso molto lungo e dopo 3 anni sono andato all’estero, New York, San Francisco, Londra, dove ho fatto tutta la mia gavetta gastronomica. Ora sono 17 anni che cucino. Questa di Junior MasterChef è stata forse l’esperienza più entusiasmante che ho fatto nella mia carriera televisiva e gastronomica. Lavorare coi bambini è qualcosa che ti dà. Quindi ho imparato più io da loro che loro da me.

    Bruno Barbieri:
    Io dico: “peccato che quando avevo 8 anni non c'era Junior MasterChef! Se no avrei sicuramente partecipato”. Io ho iniziato a cucinare con mia nonna. Mio papà viveva in Spagna e anche mia mamma era lontana. Io e mia nonna vivevamo dal prete e lì arrivavano materie prime ottime. Lei probabilmente aveva capito che avevo talento e mi faceva fare… Poi una delle motivazioni per cui mi era venuta voglia di fare questo mestiere era che mi piaceva viaggiare. A 5 anni avevo fatto il mio primo viaggio in aereo per andare in Spagna da mio padre e mi ricordo che ero molto eccitato. Infatti quando ho compiuto 18 anni ero a New York. Anch'io sono stato sulle navi da crociera e questo percorso mi ha aiutato molto.

    Per tutti e tre i giudici: Se i vostri colleghi fossero un piatto che piatto sarebbero?

    Lidia Bastianich:
    Bruno tu saresti un piatto di spaghetti fra diavolo, anzi no una pasta all'uovo, tutto avvolto dalle sfoglie con un po’ di bolognese che scende giù. Alessandro invece ti vedo col pesce, linguine con i calamari…

    Alessandro Borghese:
    Lidia sarebbe una bella torta della nonna, con la crema e i pinoli. Bruno è un mappazzone!

    Bruno Barbieri:
    A cioè sono una cosa brutta? Grazie… Mi vendicherò. Quindi dico che tu saresti una sogliola.

    Borghese:
    La sogliola è un pesce delicato e di grande pregio!

    Barbieri:
    Allora ti è andata meglio! Lidia invece sarebbe un hamburger perché non c’è niente da fare gli hamburger buoni si mangiano solo in America!

    (11 marzo 2014)


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    Fonte:
    © http://invidia.pianetadonna.it/cinema-e-tv...udici-foto.html,
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