Pop-Hoolista è il quarto album in studio del rapper italiano Fedez, pubblicato il 30 settembre 2014 dalla Newtopia.
Il disco ha debuttato alla prima posizione della classifica italiana degli album, venendo certificato disco d'oro dalla FIMI a una settimana dalla sua pubblicazione. Dopo quattro settimane l'album è stato certificato disco di platino dalla FIMI per aver raggiunto la soglia delle 50.000 copie vendute.
Registrato interamente a Los Angeles, Pop-Hoolista è un concept album che ha come tema principale il sistema politico italiano. contiene venti brani, di cui alcuni hanno visto la partecipazione di alcuni cantautori italiani, come Elisa, Malika Ayane, Noemi e Francesca Michielin.
Titolo e copertina
Il titolo dell'album trae il proprio nome da un gioco di parole. Fedez ha intrecciato tra loro quelli che sono gli aggettivi che usa per descriversi, cioè cantautore e "hooligan del pop", per manifestare il suo senso di ribellione contro il potere politico, e ha creato il titolo "Pop-Hoolista". Anche la copertina dell'album, in cui è raffigurato un poliziotto in sella ad un cavallo con un cono gelato spiaccicato in testa mentre con un bastone fa segno a Fedez, sdraiato a terra mentre vomita un arcobaleno, di rialzarsi, è un forte segno di protesta nei confronti del governo italiano.
Promozione
Durante il periodo antecedente alla pubblicazione dell'album, il 17 settembre 2014 è stato pubblicato il videoclip del brano Veleno per topic, realizzato con la partecipazione della rapper britannica Luciouz. Il 29 settembre è stato invece pubblicato il primo singolo Generazione bho, accompagnato dal relativo videoclip.
Il secondo singolo ad essere estratto dall'album è Magnifico, realizzato in duetto con Francesca Michielin (con la quale aveva realizzato in precedenza Cigno nero) e pubblicato il 31 ottobre 2014.
Tracce
Pop-Hoolismo (Intro) – 0:55 Generazione bho – 3:16 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes, Christoph Bauss, Fridolin Walcher) Vivere in campagna pubblicitaria – 3:32 (Federico Lucia – Riccardo "Roofio" Garifo, Daniele "Danti" Lazzarin) Bella addormentata nel Bronx – 3:35 (Federico Lucia, Fausto Cogliati – Riccardo "Roofio" Garifo, Daniele "Danti" Lazzarin) Veleno per topic (feat. Luciouz) – 2:53 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes, Christoph Bauss, Fridolin Walcher) Voglio averti account – 3:03 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes) Moet Sciandon – 2:51 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes, Christoph Bauss, Fridolin Walcher) Magnifico (feat. Francesca Michielin) – 3:23 (Federico Lucia, Roberto Casalino – Dario Faini, Roberto Casalino) Non c'è due senza trash – 3:29 (Federico Lucia – Fusto Cogliati) Sirene (feat. Malika Ayane) – 3:25 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes, Christoph Bauss, Fridolin Walcher) L'hai voluto tu – 4:14 (Federico Lucia – Henrik Tahl) Love Cost – 3:23 (Federico Lucia, Fausto Cogliati – Riccardo "Roofio" Garifo, Daniele "Danti" Lazzarin) Pop-Hoolista (feat. Elisa) – 3:28 (Federico Lucia – Fausto Cogliati, M. D'Aniello, Elisa) Cardinal Chic – 3:20 (Federico Lucia – Rocco Rampino) L'amore eternit (feat. Noemi) – 4:18 (Federico Lucia, F. Abbate, Alfredo Rapetti Mogol – Takagi, Ketra) Come no – 3:08 (Federico Lucia – Da Beat Freakz) Stereo-Tipi – 3:16 (Federico Lucia – Nick Audino, Lewis Hughes) Olivia Oil – 3:33 (Federico Lucia – Fausto Cogliati, Alessandro Aleotti) Viva l'Iva (feat. J-Ax) – 3:12 (Federico Lucia – Riccardo "Roofio" Garifo, Daniele "Danti" Lazzarin) M.I.A. (feat. Boom Da Bash) – 3:15 (Federico Lucia, A. Rogoli – Nick Audino, Lewis Hughes)
Fedez, il delirio del rapper che dà consigli alla malavita: "Cara Mafia, sei fuori moda"
Fedez, rapper e giudice dell'ultima e fortunatissima edizione di X Factor, si mette a dar consigli alla Mafia. A suo dire, l'organizzazione malavitosa è così "poco cool", fuori moda, che ha bisogno di rifarsi il look seguendo i suoi consigli: il cantante, facendosi ospitare per l'occasione dalle pagine de Il Fatto Quotidiano, verga alcune dritte che a suo dire, restituirebbero ai mafiosi il lustro di un tempo che fu.
Cara Mafia, non sei più cool - "Cara Mafia - scrive Fedez, - io capisco che le stai davvero tentando tutte per attirare l'attenzione dell’italico popolo troppo preso dal contare la percentuale di batteria dello smartphone o il numero di immigrati in strada, ma mettersi a gestire cooperative umanitarie per interposta persona facendo perno su un’organizzazione criminale pilotata da un ex terrorista di estrema destra non ti sembra un po’ naif e borghesuccia come strategia?" La requisitoria, a metà tra l'ironico e il delirante, continua con i suddetti consigli che il rapper si prodiga a distribuire, sfoderando un'inedita vivacità. Poi si comincia con i già anticipati consigli di Fedez.
Le dritte di Fedez - "Da nativo digitale mi sento di darti qualche consiglio per ritrovare un po' di freschezza - scrive il rapper, che continua - te le butto lì: Affiliati fashion blogger che postano foto di scarpe di cemento con il tacco. Felpe brandizzate con i nomi delle cosche e dei clan. Selfie nudi coperti soltanto da una coppola verde da rendere virali grazie alle prime pagine dei rotocalchi. Video tutorial sullo smaltimento delle scorie nucleari." Tutto ciò perche i tempi cambiano secondo Fedez, e sono altresì maturi per un radicale cambio di rotta: preso atto che ormai "la Pausini che dimentica gli slip è una notizia che fa il giro del mondo mentre gli italiani che dimenticano la Mafia non fanno più notizia" bisogna adeguarsi e "per questo - chiosa il rapper, facendo pure gli auguri di natale ai malavitosi - Cara Mafia, anche se suona un po’ retorico io non ti conosco, ma è con un pizzico d’orgoglio che cerco di non scordarmi mai chi sei. #MafiaBuonNatale."
fonte: liberoquotidiano.it foto:iljournal.today
Mafia e rap: caro Fedez, allora parliamone…
Caro Fedez,
ho letto il tuo post sulle pagine del Fatto e mi è sembrata una provocazione incompleta, zoppa sul passo più importante.
Ti ho ascoltato per la prima volta qualche anno fa, quando venivo a suonare al Centro Sociale Cantiere di Milano: alle serate c’era sempre questo Fedez a fare freestyle insieme agli altri o a far sentire le ultime rime che aveva scritto. Eri molto giovane, ma già tra i più forti del cypher; non avevo dubbi che ti saresti fatto strada, anche se mentirei se ti dicessi che mi aspettavo di vederti dove sei ora. Non condivido alcune delle tue scelte, ma non è questo il punto: ti auguro di vendere ancora più dischi, di fare più soldi, di essere più felice.
Mi fa piacere che utilizzi uno dei quotidiani più letti d’Italia per parlare di mafia, un argomento di cui molti ragazzi hanno probabilmente una conoscenza abbastanza limitata. Qualsiasi spunto che possa spingerli ad interessarsi e ad approfondire è ottimo, anche perché – come fai notare tu stesso – la mafia (o “le mafie”, come dicono più correttamente quelli che ne sanno) non è più un argomento “cool” ed oggi è più difficile parlarne rispetto all'epoca delle stragi e delle autostrade che saltavano in aria.
Il tuo ragionamento però sembra fermarsi qui. Mi sarei aspettato un “Sai che c’è? Da oggi provo io a far diventare la mafia un argomento cool. Ho milioni di ragazzi che mi ascoltano. Non mi fermo al post di Capodanno o a una punchline azzeccata nella prossima canzone, mi metto a lavorare insieme al movimento antimafia e vediamo se e quali risultati avrò raggiunto il 31 dicembre 2015 nell'aumentare la consapevolezza di chi mi ascolta”.
Non ho il tuo successo, ma di storie su come si contribuisce a combattere la mafia con il rap te ne potrei raccontare un paio. Ti potrei parlare di una serata annullata all'ultimo momento perché all'organizzatrice era stata recapitata una testa di capretto (penso non serva spiegare cosa simboleggia…), come potrei parlarti di quei cinque proiettili calibro 7,65 nella macchina di un ragazzo colpevole solo di fare musica. Potrei dirti che, proprio a Milano, in un quartiere periferico una volta vennero strappati tutti i manifesti di un concerto perché il gruppo che suonava venne definito “quelli delle arance insanguinate… gente che non ha rispetto”. Ripeto: a Milano, non a Reggio Calabria.
Potrei parlarti di chi fa un lavoro quotidiano contrapponendo il rap di lotta alle tristemente note “canzoni di malavita”, e come questo lavoro venga contrastato con minacce e intimidazioni. Potrei dirti di quando un altro concerto rap non si fece perché un combattente coraggioso e appassionato era appena morto su quel palco in riva al mare. Cosa c’entra la mafia in questo caso? Era una manifestazione contro il Ponte sullo Stretto di Messina, l’opera che significherebbe una cascata di soldi in tasca ai boss: in piazza c’erano qualcosa come 200 poliziotti e carabinieri, ma nemmeno un’ambulanza.
Potrei dirti anche mille storie belle, parlarti di un “No Alla ‘Ndrangheta” a lettere cubitali sulle mura di un castello, farti sorridere con un aneddoto di Giovanni Impastato su Peppino.
Chiudo invece con una domanda. L’immagine che accompagna il tuo post è un murale molto bello, conosci la sua storia? E’ il primo murale antimafia realizzato a Roma, ben prima che sui giornali si cominciasse a parlare di Mafia Capitale. Lo so bene perché ero lì sul palco mentre veniva dipinto. Non è polemica, non è una sfida, ma un invito a quel ragazzino che conobbi anni fa al Cantiere: per il 31 dicembre 2015, caro Fedez, ti auguro di avere molte storie come queste da raccontare.
Fedez, rissa al Just Cavalli Lancia una bottiglia, ferita ragazza
(Ansa)
di Redazione Milano online
Tutto sarebbe nato dalla richiesta di un selfie. Uno specchio in frantumi. Interviene la polizia: frasi offensive contro gli agenti. L'ex giudice di X Factor denunciato
Gli hanno chiesto di fare una foto. Ha rifiutato. Sembra che la discussione sia nata così. Qualunque sia stata l’origine, la lite è degenerata. E per quanto hanno ricostruito i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale, ascoltando vari testimoni, a un certo punto della rissa il rapper Fedez (anche ex giudice di X Factor) ha scagliato una bottiglia (sarebbero varie quelle lanciate verso alcuni fans). La bottiglia ha spaccato uno specchio. E, frantumandosi, un pezzo dello specchio ha leggermente ferito una ragazza alla testa.
Erano circa le 4,30 della notte tra lunedì e martedì, dentro la discoteca Just Cavalli di Milano. È stato proprio Fedez, sempre per quanto ha accertato la polizia, a chiamare le forze dell’ordine, perché voleva allontanarsi dal locale, ma i buttafuori stavano trattenendo tutte le persone coinvolte nella lite. Una volta nella discoteca, i poliziotti hanno iniziato ad ascoltare tutti i testimoni, e il rapper non avrebbe accettato di dover sottostare agli accertamenti: ha iniziato a filmare quel che stava accadendo e avrebbe più volte ripetuto frasi offensive verso gli agenti. La polizia ha comunicato che il rapper Fedez sarà denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale per aver offeso alcuni poliziotti («Siete delle merde, fate un lavoro di merda», così avrebbe detto). Anche la ragazza lievemente ferita nel trambusto, medicata all’ospedale, potrebbe sporgere querela, dato che per le lievi lesioni non si procede d’ufficio.
«Io sono un vip» Secondo quanto spiegato, Fedez ha avuto da ridire sul modo in cui la polizia è intervenuta. In base a ciò che è stato riferito dalla Questura, il rapper si è lamentato perché gli agenti avrebbero dovuto tutelarlo in quanto vip. Fedez ha accusato i poliziotti di non fare bene il proprio lavoro e ha annunciato che avrebbe sporto querela contro di loro. Cosa che in effetti ha fatto poco dopo presentandosi in questura e denunciando il cattivo operato delle forze dell’ordine che - sempre secondo quanto riferito in via Fatebenefratelli - non lo avrebbero garantito adeguatamente in quanto personaggio famoso. Inoltre, gli agenti avrebbero operato un abuso di potere evitando di farsi identificare e non identificando a loro volta i buttafuori che gli avevano impedito di lasciare subito la discoteca. Secondo la querela del rapper, un uomo a torso nudo si sarebbe avvicinato al suo tavolo iniziando a insultare senza motivo lui e alcuni amici. Dopo aver tentato di ignorarlo, Fedez e altri avrebbero reagito, tentando poi di andarsene ma rimanendo bloccati dalla security della discoteca. Il rapper ha successivamente scritto su Facebook: «Ciò che è stato scritto non corrisponde minimamente alla verità. Che non sto simpatico a un certo di stampa si era capito, non vi nascondo di essere seriamente spaventato rispetto a quello che sta accadendo».
La versione del legale «Va esclusa a priori la responsabilità di Fedez in merito al ferimento della ragazza (considerando che il rapper è stata l’unica persona che ha ben pensato di soccorrerla), ma soprattutto invito e diffido i quotidiani dall’attribuire a Fedez il proferimento di frasi che non sono mai state pronunciate contro la Polizia: ciò anche in considerazione del fatto che è stato proprio l’artista a chiederne l’intervento»: così l’avvocato Cristiano Magaletti, legale della label discografica Newtopia, commenta quanto accaduto questa notte al Just Cavalli a Milano. «La prima cosa da dire - si legge nella nota siglata dal legale - è stiamo attenti a mettere sulla bocca di Fedez parole tipo “Polizia di merda”, senza aver prima verificato la realtà dei fatti». Ecco quindi la ricostruzione fornita dall’avvocato dell’etichetta fondata da Fedez e J Ax: «Il ragazzo, con la propria fidanzata, era al Just Cavalli per festeggiare i compleanni dei suoi due più stretti amici; era lì in veste privata e non di personaggio pubblico, per intenderci. Come spesso accade, molti fan gli hanno richiesto di potergli scattare delle foto e si è formata una ressa attorno a lui. A quel punto - racconta Magaletti - Fedez si è allontanato e dopo due minuti è scoppiato un piccolo parapiglia, nel quale sono rimasti coinvolti anche i buttafuori del locale: nella confusione, una ragazza si è procurata un piccolissimo taglio alla testa e Fedez - conclude - ha immediatamente chiamato le Forze dell’Ordine».
“Vorrei ma non posto” di Fedez e J-AX primo singolo estratto dall’album della coppia di cantautori rap, in uscita prossimamente per Sony Music.
VORREI MA NON POSTO è firmato da Fedez, J-Ax e Davide Petrella. È prodotto dalla coppia Takagi & Ketra (rispettivamente Alessandro Merli e Fabio Clemente), che ha già collaborato a molte delle recenti hit di maggior successo, tra cui 21 grammi, Roma-Bangkok, Beautiful Disaster.
Il dissacrante inedito racconta uno spaccato sociale, la “deviazione” digitale di oggi: viviamo con gli smartphone in mano, sempre pronti a condividere ogni momento sui social. Instagrammare e postare una foto, ormai, è diventato più importante che vivere il momento reale e avere un ricordo vissuto da conservare nella memoria.
VORREI MA NON POSTO nasce su un beat ibrido tra i generi Hip Hop, Surf e Reggae; un sound californiano con fraseggi di chitarre in levare che sfociano in un insolito drop musicale, caratteristica predominante della musica elettronica attuale.
Io vi chiedo pardon Ma non seguo il bon ton È che a cena devo avere sempre in mano un iPhone Il cane di Chiara Ferragni ha il papillon di Vouitton Ed un collare con più glitter di una giacca di Elton John Salvini sul suo blog ha scritto un post Dice che se il mattino ha l'oro in bocca si tratta di un Rom Sono un malato del risparmio per questo faccio Un po' di terapia di Groupon E poi, lo sai, non c'è Un senso a questo tempo che non dà Il giusto peso a quello che viviamo Ogni ricordo è più importante condividerlo Che viverlo Vorrei ma non posto E ancora un'altra estate arriverà E compreremo un altro esame all'università E poi un tuffo nel mare Nazional popolare La voglia di cantare tanto non ci passerà E come faranno i figli a prenderci sul serio Con le prove che negli anni abbiamo lasciato su Facebook Papà che ogni weekend era ubriaco perso E mamma che lanciava il reggiseno ad ogni concerto Che abbiamo speso un patrimonio Impazziti per la moda, armani-comio L'iphone ha preso il posto di una parte del corpo E infatti si fa gara a chi ce l'ha più grosso È nata nel Duemila e ti ha detto nel 98 E che i diciotto li compie ad agosto Mentre guardi quei selfie che ti manda di nascosto E pensi, purtroppo, vorrei ma non posto E se lei t'attacca un virus Basta prendersi il Norton Tutto questo navigare senza trovare un porto Tutto questo sbattimento per far foto al tramonto Che poi sullo schermo piatto non vedi quanto è profondo E poi, lo sai, non c'è Un senso a questo tempo che non dà Il giusto peso a quello che viviamo Ogni ricordo è più importante condividerlo Che viverlo Vorrei ma non posto E ancora un'altra estate arriverà E compreremo un altro esame all'università E poi un tuffo nel mare Nazional popolare La voglia di cantare tanto non ci passerà Quando il termometro va a rosso (Che caldo fa) Ti togli i vestiti di dosso (Sei una webstar) Poi mangi il tuo gelato e fai le facce porno Tu non sai quanto soffro Vorrei ma non posto E ancora un'altra estate arriverà E compreremo un altro esame all'università E poi un tuffo nel mare Nazional popolare La voglia di cantare tanto non ci passerà.