Pallamano

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. ginakarlo
     
    .
    Avatar


    Group
    moderatori
    Posts
    19,944
    Location
    Zagreb(Cro) Altamura(It)

    Status
    Offline
    Portiere di pallamano

    Il portiere di pallamano è l'esempio più tipico della tattica individuale applicata. Completamente solo, indisturbato, valuta la situazione. Decide, cerca di superare in astuzia l'avversario ..... Nel frattempo un portiere tatticamente forte. Che sia cioè in grado di valutare rapidamente pregi e difetti del gioco degli avversari come pure le lacune della propria difesa, può essere il miglior dirigente di tutto il gioco difensivo della propria squadra. Egli avverte i propri compagni delle combinazioni dell'avversario, addita gli errori tattici d’ogni individuo, propone la soluzione, incita al gioco, incoraggia e consola.... Perciò è comprensibile come la sua azione tattica influisca sia nella fase d’attacco che in quella di difesa. Sapendo che l'attacco ha inizio nel momento in cui il portiere entra in possesso del pallone (dopo aver parato un tiro, dopo un errore dell'avversario od un intervento arbitrale ....), sarà in questo momento che il portiere potrà prendere da solo alcune essenziali decisioni tattiche, come per esempio:

    Trattenere un po' più a lungo la palla (nei limiti consentiti dal regolamento) nella propria area di porta, se ciò comporta un vantaggio per la propria squadra, in caso di risultato positivo, eccessivo nervosismo dei compagni di squadra e per dare all'allenatore la possibilità di effettuare cambi. Rapida rimessa in gioco del pallone, nel caso in cui "si rincorra" il risultato, negli ultimi minuti della partita. Tempestivo ed ottimale impiego di uno dei giocatori in contropiede. Finta di passaggio del pallone ad un proprio compagno e tiro improvviso nella porta avversaria se il portiere ha "abboccato" alla finta.

    Naturalmente la maggior attività tattica del portiere si svolge nella fase decisiva.

    Giustamente si dice che il tiro in porta e la parata del portiere sono una"piccola lotta psicologica-, cioè un gioco d’astuzia tra il portiere e l'attaccante avversario in possesso del pallone.

    Bisogna subito sottolineare ed avvertire che un buon portiere non si deve basare principalmente sulla possibilità di superare in astuzia l'avversario, non deve esagerare con le finte.... ma deve soprattutto rispettare le regole di movimento della tecnica acquisita.

    Ogni portiere riserva un repertorio di trucchi e soluzioni tattiche per le situazioni difficili (specialmente quando si trova a faccia a faccia con l'avversario) dalle quali uscire vincitore.



    ESERCIZI TIPICI NELL'ALLENAMENTO DEL PORTIERE

    Esercizio di parata a diverse altezze, dalla posizione fondamentale. Con tiri inizialmente pochi forti e poi sempre più forti.

    Parate (ricezioni) con due mani. Dopo la ricezione d’ogni pallone, il portiere lo passa regolarmente all'allenatore che contemporaneamente gli passa un nuovo pallone "irregolarmente".

    Ricezione del pallone che rimbalza alla parete (è consigliabile l'uso di una parete non perfettamente liscia). Il portiere si trova con la fronte alla parete ad una distanza di uno o due metri. L'allenatore lancia la palla sulla parete a diverse altezze.

    Veloce partenza dalla posizione fondamentale verso uno dei palloni che si trova nell'area della porta, passaggio veloce e preciso ad un compagno e ritorno nella posizione fondamentale. In ogni serie lanciare dai 15 ai 20 palloni.

    Presa della palla e lanciò da una porta all'altra. Si esercitano contemporaneamente due portieri.

    Al comando dell'allenatore uscita in avanti e rapido rientro per impedire il pallonetto. Da 10 a 20 tentativi per ogni serie.

    Il portiere si trova vicino ad un palo: parate su tiri nell'angolo opposto con la mano ed il piede. Da 10 a 15 palloni per ogni serie.

    Dalla posizione iniziale di massima raccolta, parare una serie di tiri bassi con la gamba e con la mano. 12 o 15 tiri per ogni serie.

    Dalla posizione fondamentale eseguire una serie di parate alternate, sinistro alto e destro basso (da 10 a 15 tiri).

    Dalla posizione fondamentale parata di una serie di tiri a mezza altezza, con piede e mano. L'allenatore tira da una distanza di 5 o 6 m.

    Dalla posizione fondamentale ` parate alternate di tiri a mezza altezza, sinistra e destra. Solo con le gambe. Una serie di 10 o 15 tiri.

    Parate su tiri alti, alternativamente a sinistra e destra, serie di 20 o 30 tiri. Insistere sul ritorno alla posizione fondamentale e sulla parata eseguita con entrambe le mani.

    Serie alternata di tiri bassi (10 o 20), parati con mano e gamba e poi diagonalmente alti parati con entrambe le mani.

    Serie di 15 o 20 tiri dalla posizione di ala. Insistere nel tornare ogni volta nella posizione fondamentale giusta per la parata dei tiri dall'ala.

    Tiri alternati dall'ala sinistra e destra.

    Parate su tiri alternati di attaccanti esterni distribuiti sulla linea dei 9 m. (15-20 tiri in appoggio o in sospensione).

    L'allenatore passa la palla agli attaccanti disposti a semicerchio, il portiere esce velocemente verso di loro e para i tiri fra le gambe o quelli a pallonetto (15 o 20 tiri in ogni serie).

    Dalla posizione fondamentale al centro della porta, uscita a pelle d'orso, parata e ritorno nella posizione fondamentale (8 o 10 tiri).

    Dalla posizione di base, in mezzo alla propria porta, il portiere supera con un balzo un compagno. divaricando le gambe e simulando la parata a pelle d'orso para i tiri eseguiti con forza dall'allenatore che si trova sulla linea dei 6 m. (da 8 a 10 ripetizioni per ogni serie).

    Stesso esercizio precedente, solo che due compagni si trovano, accovacciati, davanti ai pali della porta ad una distanza di 1,5 m. il portiere para con parata a pelle d'orso, superando i compagni, prima il tiro di un pivot, ritorna nella posizione fondamentale e quindi para il tiro dell'altro pivot.

    Al segnale dell'allenatore i giocatori tirano uno dopo l'altro dalla loro posizione di attacco. L'allenatore si porrà in campo o dietro la porta per non essere visto dal portiere quando indica il giocatore che deve tirare.

    Parata dopo l'esecuzione di un esercizio (capovolta avanti o dietro, tuffo in avanti ...) (10 o 15 tiri).

    Seduti con le mani dietro la schiena. Parata di tiri forti, con tutte e due le mani, eseguiti da una distanza di 4 o 5 m.. Serie dì 10 o 15 tiri.

    Posìzìone fondamentale con gambe piegate, al centro della porta. Parate dì tiri forti, alti ed angolati, e ritorno nella posizione di partenza (serie di 10 o 15 tiri).

    Una serie di parate (10 o 15) ed immediato rilancio ai giocatori in campo.

    Rimessa in gioco di vari palloni da diverse stazioni: in piedi, in ginocchio, seduti.



    Giocatori suddivisi in due file, ognuno con il proprio pallone, corrono in contropiede passando la palla al portiere. Il portiere rilancia il contropiede, i giocatori ricevono e tornano dietro la fila. Effettuare una serie di 20 o 30 lanci per ogni portiere.

    Il portiere si trova in una posizione fra i 6 ed i 9 m., come se la propria squadra fosse in attacco, e cerca di intercettare il tiro in porta eseguito dall'altro portiere. Il portiere ha poi la possibilità di passare la palla a due propri giocatori che vanno in contropiede, oppure lanciare a sua volta nella porta avversaria (ripetere 10 o 15 volte).

    Tiri da posizioni esterne, superando l'azione di muro di un giocatore. Collaborazione fra il portiere ed i difensori. Normalmente il portiere copre l'angolo più lontano della porta, mentre i giocatori coprono l' angolo più vicino (serie di 15 o 20 tiri da sinistra e da destra).

    Parate su tiri dai 7 m. (serie di 15 o, 20 tiri).

    Suggerimenti: insistere affinché le parate siano eseguite correttamente in ogni esercizio. Ogni esercizio è ripetuto da una a tre volte. Per l'allenamento del portiere si dovrebbe disporre di almeno 10 o 15 palloni e tre o quattro collaboratori. Non si deve dimenticare che normalmente l'allenamento dei portiere è un allenamento di velocità, perciò il volume dell'alienamento diminuisce ed aumenta l'intensità. Ad ogni portiere si dovrebbero dedicare da due a tre allenamenti settimanali, sia nel periodo preagonistico che in quello agonistico.

    Il portiere deve opporsi al tiro avversario con tutto il corpo occupando nella maniera più completa possibile lo specchio della porta.
    Nella pallamano il portiere non si tuffa perché così lascerebbe scoperta gran parte della porta soprattutto sui tiri ravvicinati, consentirebbe al tiratore di modificare le proprie intenzioni, inoltre in caso di respinta sarebbe impreparato alla parata successiva.
    Il portiere può parare con qualsiasi parte del corpo ma può rinviare solo con le mani.

    Ciò che il portiere di pallamano chiama "riscaldamento", da altri è definito come "tortura"!

    Il portiere può prendere la palla con tutto il corpo, quindi anche le gambe devono essere belle reattive!

    Come nel vecchio far-west, il momento del rigore è ad alta-tensione: sia per il portiere che per il rigorista..

    Il portiere è un giocatore speciale. Senza di lui, il gioco non potrebbe funzionare

    Il portiere di pallamano è l’esempio più tipico della tattica individuale applicata. Completamente solo, indisturbato, valuta la situazione: decide, cerca di superare in astuzia l’avversario. Ma un portiere tatticamente forte, che sia cioè in grado di valutare rapidamente pregi e difetti del gioco degli avversari come pure le lacune della propria difesa, può essere il miglior dirigente di tutto il gioco difensivo della propria squadra. Egli avverte i propri compagni delle combinazioni dell’avversario, addita gli errori tattici d’ogni individuo, propone la soluzione, incita al gioco, incoraggia e consola. Se in altri sport di squadra il portiere è importante nella pallamano (anche in considerazione della velocità del gioco) lo è ancora di più.

    Per gli addetti ai lavori è comprensibile come la azione tattica del portiere influisca sia nella fase d’attacco che in quella di difesa. L’attacco ha infatti inizio nel momento in cui il portiere entra in possesso del pallone (poco importa se dopo aver parato un tiro o dopo un errore dell’avversario od un intervento arbitrale): sarà in questo momento che il portiere potrà prendere da solo alcune essenziali decisioni tattiche. Ecco alcune possibilità che si offrono al portiere:

    -trattenere un po’ più a lungo la palla (ovviamente nei limiti consentiti dal regolamento) nella propria area di porta, se ciò comporta un vantaggio per la propria squadra, in caso di risultato positivo, eccessivo nervosismo dei compagni di squadra e per dare all’allenatore la possibilità di effettuare cambi;

    -effettuare una rapida rimessa in gioco del pallone, nel caso in cui “si rincorra” il risultato, negli ultimi minuti della partita;

    -fornire un tempestivo ed ottimale impiego di uno dei compagni in contropiede;

    -fintare il passaggio del pallone ad un proprio compagno ed effettuare un tiro improvviso nella porta avversaria se il portiere ha “abboccato” alla finta;

    Naturalmente però la maggior attività tattica del portiere si svolge nella fase difensiva. Giustamente si dice che il tiro in porta e la parata del portiere sono una piccola lotta psicologica tra l’estremo difensore e l’attaccante. E’ un gioco d’astuzia tra il portiere e l’attaccante avversario in possesso del pallone.

    Bisogna quindi sottolineare che un buon portiere non si deve basare principalmente sulla possibilità di superare in astuzia l’avversario, non deve esagerare con le finte ma deve soprattutto rispettare le regole di movimento della tecnica acquisita.

    Ogni portiere riserva un repertorio di trucchi e soluzioni tattiche per le situazioni difficili (specialmente quando si trova a faccia a faccia con l’avversario) dalle quali uscire vincitore. Riportiamo qualche trucco certi che non si offenderanno i portieri…non è la didattica ma è come si applica nell’azione che rende più o meno valida l’azione stessa.

    - offerta dello spazio: il portiere copre intenzionalmente una parte della porta allo scopo di intervenire poi su quella lasciata scoperta. Nel ripresentarsi della stessa situazione e se l’avversario ha capito il trucco, il portiere nell’identica situazione torna nella posizione iniziale per parare il pallone indirizzato nell’angolo più corto;

    - offerta del “pallonetto”: uscita rapida ed intenzionale verso l’avversarío per poi, durante il tiro, ritornare rapidamente indietro;

    - finte con movimento del corpo e delle ginocchia: movimento in una direzione e reazione nell’altra. Se l’avversario ha capito il trucco è possibile eseguire una doppia finta, cioè ritornare alla posizione iniziale;

    - finta d’uscita a pelle d’orso larga: il portiere alza al massimo le braccia e poi rapidamente le abbassa, divaricando contemporaneamente le gambe, parando così i palloni bassi. Questo è il movimento tipico delle parate sui tiri dai 7mt.;

    - finta in uscita bassa: come la precedente inducendo l’avversario a tirare alto;

    - indurre al tiro tra le gambe: divaricando al massimo gli arti inferiori e poi, al momento del tiro, ricongiungere rapidamente le gambe.
     
    Top
    .
11 replies since 3/3/2013, 11:54   1100 views
  Share  
.