Tema: terremoto, ambiente

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    Tema: terremoto, ambiente

    L’ evoluzione avvenuta nel 20° secolo, epoca di rapido progresso scientifico e tecnologico, ha portato a conoscenze e poteri senza precedenti, ma ha fatto anche emergere un’improvvisa problematica mondiale, un groviglio di problemi appartenenti ai più diversi settori, che ci sfidano con la loro complessità inaspettata.
    I sistemi di produzione e consumo prevalenti stanno causando devastazioni ambientali, l’impoverimento delle risorse e una massiccia estinzione delle specie. Le comunità vengono minate alla base. I benefici dello sviluppo non vengono distribuiti equamente e il divario tra ricchi e poveri diventa sempre più grande. L’ingiustizia, la povertà, l’ignoranza e i conflitti violenti sono diffusi e causa di grande sofferenza. L’aumento senza precedenti della popolazione mondiale sta sovraccaricando i sistemi ecologici e sociali. Le fondazioni stesse della sicurezza globale sono minacciate.
    Queste tendenze sono pericolose, ma non inevitabili: una simile presa di coscienza ha indotto i governi mondiali ad interrogarsi e confrontarsi su scala mondiale ed a stimolare la ricerca scientifica verso un concreto impegno riguardante lo studio dei processi che
    vengono comunemente definiti "cambiamenti globali".
    Appare chiaro che l’epoca che stiamo vivendo rappresenta un momento critico in cui l’umanità deve scegliere il proprio futuro portando avanti una società globale sostenibile, basata sullo sviluppo economico compatibile con la salvaguardia e la conservazione delle risorse ambientali, da perseguire insieme a quelli fondamentali della pace, dello sviluppo economico e sociale mondiale, della giustizia internazionale, intesa come riequilibrio delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo.
    Il concetto informatore di questo modello di sviluppo, compatibile con le esigenze di tutela e salvaguardia delle risorse e capitale dell’umanità, ripropone una visione del mondo nella quale il fine ultimo è rappresentato dal raggiungimento di una migliore qualità della vita, dalla diffusione di una prosperità crescente ed equa, dal conseguimento di un livello ambientale non dannoso per l’uomo e per le altre specie viventi e nel quale sia possibile una più equa accessibilità alle risorse.
    Lo sviluppo sostenibile assume quindi le caratteristiche di concetto integrato, avocando a sè la necessità di coniugare le tre dimensioni fondamentali e inscindibili di Ambiente, Economia e Società, dato che risulta evidente come l’azione ambientale da sola non possa esaurire la sfida: ogni piano o politica di intervento, infatti, deve rispondere ad una visione integrata e definire sia impatti economici che sociali ed ambientali.
    Il progresso tecnologico sostenibile si pone allora quale strumento per raggiungere l’obiettivo di un uso oculato delle risorse naturali diminuendo il consumo di quelle non rinnovabili, della limitazione dei rifiuti prodotti e della sostituzione del capitale naturale (territorio, risorse materiali, specie viventi) con capitale costruito (risorse naturali trasformate).
    Perciò è facilmente prevedibile che i rapporti tra sviluppo e tecnologia saranno sempre più stringenti, con quest’ultima indirizzata a sostanziare il concetto di sostenibilità, in quanto non esiste di fatto scienza (o tecnologia derivata) buona o cattiva, ma uso proprio (o improprio) del conoscere; la tecnologia produce cambiamenti nella società umana sempre rilevanti, cambiamenti che se hanno creato problemi, solo attraverso l’incremento di conoscenza/tecnologia si potranno trovare soluzioni adeguate.



    Ambiente
    In questi ultimo periodo chiunque, ascoltando il telegiornale o parlando con i conoscenti, avrà affrontato un problema allo stesso tempo grave ed imponente perché la specie umana riesca a sopravvivere bene anche in futuro: il degrado dell'ambiente.
    Ma, a differenza di quanto si possa pensare, non tutti sanno cos'è l'ambiente. La risposta più semplice ed immediata potrebbe essere "La natura" oppure "Il verde che ci circonda", ma in realtà dietro tutto ciò si cela una realtà ben più complessa e della quale l'uomo deve rispettare le regole. L'ambiente è qualcosa che funziona insieme, un organismo, nel quale un singolo intervento locale ha conseguenze sull'intero sistema, poiché i vari elementi sono collegati tra loro da una stretta rete di relazioni; se si rompe questo equilibrio o il sistema viene distrutto o si crea un nuovo equilibrio. Anche l'uomo svolge un ruolo in questa interazione; la qualità della vita è infatti influenzata per buona parte dall'ambiente in cui l'uomo vive e alle caratteristiche che questo ha, adatte o non alla sopravvivenza della specie umana. Spesso gli uomini operano interventi locali che rovinano in modo irreparabile gli ecosistemi.

    In questi ultimi due secoli il "progresso" ha influito pesantemente sull'ambiente, modificandolo o alterandolo con conseguenze anche drammatiche per la stessa sopravvivenza della specie umana; si è passati ad un mondo costituito per di più di cemento che di "verde".
    Il degrado ambientale, infatti, è strettamente collegato al degrado della vita di tutti gli esseri viventi, uomo compreso. Il problema è complesso, molto più di quanto non sembri a prima vista, poiché fa capo a un duplice squilibrio: quello del rapporto uomo-natura e quello tra popoli avanzati tecnologicamente e popoli arretrati o in via di sviluppo. Fin dalla propria comparsa sulla Terra l'uomo ha segnato profondamente l'ambiente con la sua presenza per creare le condizioni della propria sopravvivenza e del proprio benessere. Per far ciò, ha però disboscato foreste, messo a coltura i terreni, spianato alture, addomesticato e ucciso animali; man mano il "progresso", la scienza, la "tecnologia" gli hanno fornito strumenti sempre più potenti ed efficaci per piegare la natura alle proprie esigenze. Tutto questo ha avuto un prezzo: più sofisticati si facevano gli strumenti del progresso, più alto diveniva il prezzo da pagare, fino alle drammatiche conseguenze che vediamo ogni giorno ai telegiornali e che rischiano di trascinarci in una catastrofe irreversibile.

    La natura è per l'uomo una fonte di sentimenti e forti emozioni. Tutti ci saremmo messi a fantasticare osservando il sole sorgere, o la luna brillare nel cielo buio circondata dalle stelle lucenti che sembrano quasi ballarle attorno. Oppure osservare le rondini volare nel cielo azzurro vicino al sole splendente, quasi giocassero a prendersi l'un l'altra, o la sera quando in gruppo volano a cercare un riparo più caldo. O ancora osservare il mare illuminato dalla luna, o un cavallo correre libero in mezzo alla verde prateria. Queste e ancora altre sono le immagini che rischiamo di perdere per sempre se non cercheremo di rispettare un po' di più l'ambiente.
    Per non parlare delle malattie causate dall'inquinamento, tra i quali il più grave è certamente il tumore ai polmoni, provocato dall'eccessivo smog che il nostro organismo deve sopportare.

    Ma non sempre è l'uomo a danneggiare l'ecosistema. Spesso terremoti ed alluvioni alterano in modo irreversibile l'ambiente e l'uomo non può far altro che stare ad osservare tutto, impotente di fronte a calamità di questa portata. Se facciamo con la mente un salto nel passato ci possiamo ricordare dell'eruzione del vulcano Vesuvio sulle città di Pompei ed Ercolano, i cui danni sono tuttora visibili; tutti i calchi degli uomini e che dormivano tranquillamente, inconsapevoli della tragica fine che avrebbero fatto di lì a poco. Ma per non tornare troppo indietro si può pensare ai terremoti in Umbria avvenuti nel 1997 che hanno distrutto le case delle famiglie che ora vivono nei container. Oppure l'alluvione dell'anno scorso in Piemonte causata dalla rottura degli argini del Po; le sue acque hanno sommerso e riempito di melma i paesi piemontesi. Non di rado sui giornali leggiamo di frane sulle Alpi, vicino ai passi montagna o di valanghe che riescono a spegnere vite umane.
    Queste sciagure non avvengono soltanto in Italia, ma come qui in tutto il mondo. E di fronte a tutto ciò l'uomo non può far nulla se non cercare di salvarsi scappando. Ma prima o poi non potrà più scappare. Per fare in modo che questo momento arrivi il più tardi possibile, è necessario che l'uomo abbia rispetto dell'ambiente, tenti di salvaguardarlo e soprattutto provi a ricostruire dei sistemi laddove l'ambiente è stato distrutto.

    L'ambiente, oltre ad essere influenzato, influenza la vita dell'uomo. Il fatto che esso sia costituito di cicli continui che in più di un caso non possono essere interrotti, costringe l'uomo a cercare soluzioni alternative. Basti pensare all'alternarsi delle stagione e, di conseguenza, al variare della flora e della fauna dei vari ecosistemi; questi cambiamenti influenzano notevolmente la nostra vita e il nostro benessere. Per mantenere quest'ultimo l'uomo però cerca sempre delle soluzioni che spesso mettono a repentaglio l'equilibrio dell'ambiente.
    D'estate, ad esempio, per sconfiggere il caldo soffocante, si ricorre continuamente ai ventilatori, si utilizza molto il frigorifero ed il freezer, si consuma molta più acqua. In questo modo si sprecano le risorse di cui disponiamo e s'inquina l'aria poiché i frigoriferi producono cloro fluoro carburi che trattengono il calore all'interno dell'atmosfera.

    Attualmente il problema dell'inquinamento ha assunto proporzioni drammatiche. Prima l'estensione delle zone contaminate era molto modesta rispetto alla superficie terrestre. Ora, invece, sta per raggiungere tutto il pianeta. Può darsi che anche in passato, alle foci di alcuni fiumi, ci fossero zone inquinate dai rifiuti industriali. Senza dubbio, però, appena ci si allontanava dalla riva, il mare appariva in tutta la sua purezza. Stiamo avvelenando tutta la Terra. Non ci sarà più uno spazio libero per farvi una riserva di vita e di salute. La degradazione dell'ambiente è, ormai, uno degli aspetti caratteristici della nostra civiltà. L'umanità si autodistrugge. Ci vuole un grande sforzo di immaginazione per capire l'inquinamento in tutta la sua gravità, sia per le conseguenze che comporta per il futuro della nostra civiltà sia per i cambiamenti che dovremo fare. Oggi scopriamo che la natura non è un bene inesauribile, al contrario è un bene di cui vi è molta scarsità e non è affatto gratuito. Per proteggerlo bisogna spendere molto, sempre di più. Un bene caduco e non eterno perché fragile; che può sparire portando con sè, nella sua estinzione, tutta l'umanità. Bisogna quindi mettersi in una posizione assai diversa da quella che ci è stata imposta negli ultimi due secoli: per cui si è avuto un culto per il progresso scientifico e tecnico, una grande fiducia nei vantaggi della urbanizzazione e addirittura entusiasmo per il progresso industriale. Tutte le preoccupazioni dell'umanità dovrebbero concentrarsi sulla ricerca di nuovi metodi e di nuove tecniche che permettessero il progresso dell'uomo senza recare danno all'ambiente naturale. Se si orientasse la capacità creativa dell'uomo verso la ricerca di tecniche per la conservazione dell'ambiente, riusciremmo a risolvere questi problemi.

    Testo a cura de: Il paradiso dello studente

     
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