Le dimissioni del Papa: il 28/2!!

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    Il Papa operato al cuore dal professor
    Chiariello, cardiochirurgo napoletano
    Scrive il Sole 24 Ore: impiantato a Benedetto XVI un pacemaker alla clinica PIo XI. Chiariello è un medico di scuola americana

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    ROMA - Poco meno di tre mesi fa papa Benedetto XVI è stato operato al cuore nella clinica Pio XI a Roma per la sostituzione del pacemaker, «nel riserbo più assoluto». Lo riporta oggi in prima pagina il Sole 24 Ore in un articolo del direttore del quotidiano. «L'intervento è andato bene - si legge -, il Papa si è ripreso regolarmente, non ha mai mancato l'appuntamento con l'Angelus domenicale, ha dimostrato la consueta serenità e buona capacità di sopportazione.

    Si è affidato alle mani di Luigi Chiariello, cardiochirurgo di scuola americana, direttore della cattedra dell'università di Torvergata, che ha in cura i battiti e le frequenze cardiache del Papa da dieci anni quando, sempre a Roma, gli impiantò il suo primo pacemaker». Il professor Chiariello «non ha voluto confermare la notizia», scrive Roberto Napoletano, «e si è trincerato dietro un assoluto no comment. A quanto risulta al Sole 24 Ore - aggiunge il direttore del quotidiano -, prima e dopo l'intervento il Papa non è mai apparso nè turbato nè provato, non ha voluto mancare l'appuntamento domenicale con i fedeli anche la mattina dopo l'operazione, e ha sorriso più volte sulle paturnie e le forze nascoste del suo cuore. Chi gli è stato vicino lo ha visto, però, interrogarsi con semplicità e decisione sulla sua capacità di guidare, nel pieno delle forze, la Barca di Pietro e di riuscire ad annunciare il Vangelo, con lo stesso coraggio e lo stesso impegno dimostrati in questi anni».


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    Papa, ecco la giornalista dell'Ansa dello scoop




    12-02-13 Giovanna Chirri (ANSA) pensavo di aver capito male

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    Giovanna Chirri, vaticanista dell'Ansa, è la giornalista che per prima ha dato al mondo la notizia delle dimissioni del Papa. Dalla sala stampa vaticana, ha ascoltato le parole di Josef Ratzinger traducendole dal latino all'italiano. Avuta la conferma della notizia senza precedenti nell'era moderna, Giovanna Chirri ha dettato il flash delle 11.46 che in pochi secondi ha fatto il giro del mondo ed è stato rilanciato, prima della conferma ufficiale del Vaticano, dall'agenzia Reuters, poi dalla Cnn e a seguire da al Arabiya, France Presse e dai britannici Telegraph e Bbc e Sky News. A lei Ryan Lizza, uno dei più apprezzati cronisti di Washington, corrispondente del New Yorker e collaboratore della Cnn, ha dedicato un tweet. In tanti, nei media americani, hanno notato l'abilità di Chirri di 'tradurre' dal latino (ansa)

    Fonte:www.repubblica.it,www.youtube.com,AgenziaVista
     
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    Benedetto XVI parla della sua difficile scelta. Prima dell’addio la nomina del presidente dello Ior

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    Papa Benedetto XVI si dimette, ma prima nomina il presidente dello Ior
    Ieri il portavoce della Santa Sede padre Lombardi aveva annunciato che a giorni il Papa avrebbe compiuto la sua ultima nomina prima delle dimissioni scegliendo il nuovo capo della “banca del papa”. E Ratzinger avrebbe già scelto.


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    “È possibile che nei prossimi giorni ci sarà la nomina del presidente dello Ior”, così aveva annunciato ieri nella sala stampa vaticana padre Lombardi, questa sarebbe stata probabilmente l’ultima nomina che Papa Benedetto XVI avrebbe compiuto prima delle sue dimissioni. Una persona per ricoprire il posto rimasto vuoto dallo scorso 26 maggio, quando Ettore Gotti Tedeschi fu sfiduciato e lasciò. Quando arriverà il momento, aveva detto padre Lombardi, vi dirò con esattezza e precisione il nome del prescelto. E questa persona, secondo quanto anticipa il Corriere.it, sarebbe stata già scelta. Ieri sera Papa Ratzinger, che nella sua ultima omelia pubblica ha anche avuto delle parole dure a proposito del momento difficile che sta vivendo la Chiesa, avrebbe sottoscritto formalmente la sua scelta. Il nuovo capo dell’Istituto per le Opere di Religione sarebbe un banchiere belga il cui nome girava già da qualche giorno e che, dunque, sarà nominato prima del 28 febbraio, giorno ultimo di pontificato per Benedetto XVI.


    Quasi sicuramente un presidente straniero - In questo modo il nuovo Papa che prenderà il posto di Ratzinger non avrà questo “compito” tra i suoi primi impegni come guida della Chiesa. Il processo di selezione del nuovo presidente dello Ior, hanno fatto sapere dal Vaticano, è partito mesi fa ed è stato messo a punto da varie società che hanno svolto una ricerca a livello mondiale di varie e autorevoli figure nel mondo finanziario internazionale. Si tratta dunque dell’esito di un percorso programmato e strutturato da molto tempo e voluto dal segretario di Stato, Tarcisio Bertone, dalla commissione cardinalizia e condiviso dal Pontefice. Nelle ultime ore era circolata la voce che quasi sicuramente il nuovo presidente della banca del papa sarebbe stato uno straniero.

     
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    Le ultime foto di Joseph Ratzinger da papa
    27 febbraio 2013
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    (GABRIEL BOUYS,GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)


    Mercoledì 27 febbraio, papa Benedetto XVI ha tenuto in Piazza San Pietro la sua ultima udienza generale. Come annunciato l’11 febbraio scorso, Joseph Ratzinger non sarà più papa a partire dalle 20 di giovedì 28 febbraio; riceverà il titolo di “Papa emerito” e si ritirerà prima a Castel Gandolfo, in attesa dell’elezione del nuovo pontefice, e successivamente nel monastero di clausura “Mater Ecclesiae” in Vaticano. Durante il suo ultimo discorso in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha ringraziato i fedeli per le loro preghiere e “per il rispetto e la comprensione” con cui hanno accolto la sua rinuncia a proseguire il pontificato.

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    (ALBERTO PIZZOLI,ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
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    (FILIPPO MONTEFORTE,FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
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    (Peter Macdiarmid/Getty Images)
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    (TIZIANA FABI,TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
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    (FILIPPO MONTEFORTE,FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
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    (ALBERTO PIZZOLI,ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
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    (TIZIANA FABI,TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)
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    (ALBERTO PIZZOLI,ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
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    (Peter Macdiarmid/Getty Images)
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    (GABRIEL BOUYS,GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
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    (GABRIEL BOUYS,GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)
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    (ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images)
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    (GABRIEL BOUYS,GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)


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    La partenza del Papa dal Vaticano con l'elicottero

     
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    È finito il papato di Benedetto XVI: scatta la sede vacante (VIDEO)
    Ore 20 del 28 febbraio 2013: Benedetto XVI non è più il Papa. Con la chiusura del portone del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo inizia la sede vacante. Le ultime parole prima di salutare i fedeli: "Ora sono un semplice pellegrino".



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    Joseph Ratzinger non è più il Papa. Dalle 20 di questa sera Benedetto XVI si è dimesso diventando Papa Emerito. Le guardie svizzere smontano dal servizio chiudendo il portone del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per tornare in Vaticano: è stato questo il segnale per annunciare al mondo intero che Papa Benedetto XVI non è più il pontefice ma resta, da adesso in poi, solo “Emerito”. A Castel Gandolfo, per assistere a questi ultimi storici momenti, c’erano ancora dei fedeli che, mentre le campane suonavano, acclamavano Benedetto urlando il suo nome. Centinaia di giornalisti e fotografi, invece, immortalavano tutto ciò che è accaduto.

    Una giornata storica e ricca di emozioni - Applausi e urla per quel Papa che ha avuto il coraggio di una tale, storica, scelta ma che sembra essere stato capito dai pellegrini. Si conclude dunque così il papato di Benedetto XVI, che intorno alle 17 di stasera ha lasciato il Vaticano in elicottero per trasferirsi nella residenza di Castel Gandolfo, dove resterà per circa 2 mesi. Si tratta di un giorno storico e l’ha detto lo stesso Ratzinger nel salutare e benedire per l’ultima volta i fedeli giunti a salutarlo: “Questo giorno è diverso da quelli precedenti dalle 8 di questa sera inizia l’ultima tappa del mio pellegrinaggio sulla terra”. Dalle 8 di questa sera, dunque, la Chiesa è senza guida e la finestra di San Pietro resterà chiusa. Presto inizierà il Conclave che darà al mondo un nuovo Papa.




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    Il Papa lascia:
    «Da ora sono un pellegrino»

    Il Pontefice è arrivato a Castel Gandolfo. Il racconto tra la folla in Piazza San Pietro
    di Gabriella Greison

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    Quando Papa Ratzinger sta per lasciare i suoi appartamenti, per avviarsi – per l’ultima volta – verso il portone, dove lo attende la macchina che lo porterà all’eliporto, gli schermi ai lati di piazza San Pietro rimandano immagini di festa, immagini passate: dei suoi viaggi tra la folla a Madrid, in Africa, in Polonia. La gente, radunata qui intorno all’obelisco, scoppia in una grande applauso.

    «Ci ricorderemo soprattutto della sua grande umiltà», dice una signora in tailleur da ufficio. Si vedono le bandiere di tutti gli stati sventolare in cielo. Si distinguono alcuni ragazzi delle scuole romane, che hanno organizzato questo piccolo viaggio in Vaticano: cantano in coro canzoni di chiesa. In tanti sono venuti oggi a dare l’ultimo saluto al Papa, fin dalle prime ore del mattino il via vai è stato continuo. Questo è l’ultimo giorno del papato di Benedetto XVI.


    Gli occhi di tutti sono puntati verso l’orologio, le 17 stanno per scattare. «E’ entrato nei nostri cuori, perché ha mostrato la sua umanità con queste dimissioni», dice un uomo sui quaranta con il figlio sulle spalle. L’elicottero che lo porterà via viene inquadrato dal maxischermo centrale: il saluto della piazza si fa più caloroso. C’è quello che tira fuori il fazzoletto bianco e lo sventola, quello che grida a squarciagola «non te ne andare!», quello che dice di sentirsi senza un padre spirituale: «Sì, perché le sue parole sono state più vicine alla gente, di tanti altri prima di lui», dice sistemandosi i capelli brizzolati dietro l’orecchio. Per molti, è stato importante calpestare questi sanpietrini, in una giornata fatta di addii. Chi prima di andare a lavoro, chi in una pausa pranzo, chi appena per un segno della croce, chi dando appuntamento agli amici.

    Nella piazza: i messicani, i turchi, gli americani gli hanno dedicato striscioni. Un ragazzo dice: «Nel suo ultimo discorso pubblico, mi ha colpito molto quando ha detto che il Signore si è addormentato quando la Chiesa ha avuto problemi quest’anno, in queste parole ci ha fatto capire tutto». Ma ora l’elicottero sta salendo in cielo, per dirigersi verso Castel Gandolfo (dalle 20, Ratzinger sarà «Papa emerito», e le guardie svizzere lasceranno il posto alla gendarmeria). Che si sia credenti o meno, essere qui oggi è stata una grande emozione.

    Intanto, i ristoranti vicini hanno improvvisato piatti speciali per l’occasione: fettuccine alla papalina (una amatriciana rivisitata), il panino del Papa (con mozzarella e verdure), il dolce Ratzinger (una sorta di Sacher con il caramello), e pure uno strudel di ciliegie che chiamano «Pontifex» (proprio come il nome dell’account di Twitter che ha aperto il Papa, e che verrà chiuso pure quello oggi, dopo questo suo ultimo messaggio di fine giornata: «Thank you for your love and support. May you always experience the joy that comes from putting Christ at the centre of your lives»).

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    Alle 17 Benedetto XVI ha lasciato il Vaticano. Prima di decollare, nei cortili dei palazzi dello Stato pontificio, Ratzinger aveva salutato i porporati e il personale del Vaticano. Al suo fianco padre Georg, con le lacrime agli occhi. L'ultimo saluto è stato al cardinale Angelo Sodano, che era ad attenderlo proprio di fianco all'elicottero dove Benedetto XVI è salito dopo un breve spostamento in auto. A bordo dell'elicottero papale ha raggiunto in volo Castel Gandolfo, dove ad accoglierlo c'erano migliaia di fedeli in attesa. Nel paesino alle porte di Roma, il Santo Padre ha tenuto il suo ultimo, brevissimo discorso.

    «Sono Pontefice fino alle 20», ha esordito commosso davanti alla folla, «sono solo un pellegrino al suo ultimo tratto di strada su questa terra. Vorrei con la mia preghiera e tutte le mie forze interiori e morali lavorare per il bene della Chiesa. Grazie». Adesso la sede papale è vacante. Il mondo cattolico non ha più la sua guida suprema.
    (28/02/2013 17:00)

     
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    Le foto del viaggio del Papa verso Castel Gandolfo
    Nel pomeriggio ha lasciato la Città del Vaticano ed è stato portato in elicottero nel palazzo pontificio dove ha salutato i fedeli un'ultima volta
    28 febbraio 2013

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    L’elicottero del Papa in volo su Roma (GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images)


    Alle 20 di oggi 28 febbraio, Joseph Ratzinger ha cessato di essere papa Benedetto XVI, diventando così ex-Papa, ovvero il “Papa emerito”. Ratzinger ha lasciato la Città del Vaticano intorno alle 16.30, scortato dalle guardie svizzere, ed è stato portato in elicottero a Castel Gandolfo dove, intorno alle 17.30, si è affacciato dal balcone del palazzo pontificio per salutare i fedeli un’ultima volta.

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    Un grande schermo mostra Benedetto XVI in piazza San Pietro (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
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    Un grande schermo in piazza San Pietro mostra Benedetto XVI mentre sale sull’elicottero che lo porterà a Castel Gandolfo (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
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    L’elicottero in volo con abordo Benedetto XVI mostrato su uno schermo in piazza San Pietro (AP Photo/Dmitry Lovetsky)
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    L’elicottero del Papa diretto a Castel Gandolfo sullo sfondo della cupola di San Pietro (AP Photo/Michael Sohn)
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    L’elicottero del Papa diretto a Castel Gandolfo in volo su Roma (AP Photo/Gregorio Borgia)
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    L’elicottero del Papa diretto a Castel Gandolfo in volo su Roma (AP Photo/Michael Sohn)
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    Un messaggio esposto a Castel Gandolfo in attesa dell’arrivo del Papa (AP Photo/Alessandra Tarantino)
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    Benedetto XVI si affaccia dal balcone a Castel Gandolfo subito dopo essere arrivato in elicottero da Roma


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    Conclave, si comincia martedì 12/3, prima votazione già nel pomeriggio



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    Roma, 8 mar. (LaPresse) - L'ottava congregazione generale del collegio ha deciso che il Conclave per l'elezione del nuovo Papa inizierà martedì 12 marzo 2013. Sempre martedì al mattino nella Basilica di San Pietro sarà celebrata la messa 'pro eligendo Pontefice'. Nel pomeriggio l'ingresso dei cardinali in Conclave, quindi è probabile che già il 12 ci sia la prima votazione nella cappella Sistina e la conseguente fumata dal comignolo visibile da piazza San Pietro. Se si andrà avanti, ogni giorno ci saranno due votazioni. Sono 77 i voti necessari per salire al soglio di Pietro, mentre sono 115 i cardinali che parteciperanno alla votazione.


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    Conclave, ecco chi sono i 13 cardinali "papabili"

    1ANGELO_SCOLA
    Angelo Scola
    In questo Conclave 2013 apparentemente non c'è un «papabile» indiscusso e davvero favorito rispetto agli altri. Ecco chi sono i candidati che oggi entreranno in Sistina con più possibilità. Scola è arcivescovo di Milano, 71 anni. Grande esperienza pastorale: con Milano e prima ancora Venezia, viene da due diocesi che nell'ultimo secolo hanno dato cinque Papi. Uomo dalla solida dottrina, stimatissimo da Ratzinger (che lo ebbe con sè nella rivista teologica "Communio"), ma dallo sguardo aperto sulla modernità. Impegnato nel dialogo interreligioso con la Fondazione Oasis. Un passato in Comunione e Liberazione, ma molto restio a farsi etichettare.

    2ODILO_PEDRO_SCHERER
    Odilo Pedro Scherer
    Arcivescovo di San Paolo, 63 anni. Guida la diocesi più grande del mondo. Portabandiera dell' episcopato brasiliano, e latino-americano in genere, che rivendica un ruolo centrale nel governo della Chiesa. Conosce bene la Curia, dove ha lavorato per anni alla Congregazione dei vescovi. È anche nella commissione di vigilanza dello Ior.

    3MARC_OUELLET
    Marc Ouellet
    Prefetto della Congregazione dei vescovi, 68 anni. Ex arcivescovo di Quebec, il canadese Ouellet ha una lunga esperienza in Sudamerica, in particolare in Colombia, e guida anche la Pontificia Commissione per l'America Latina. Appartiene all'ordine dei Sulpiziani. Anch'egli sulla linea teologica di Ratzinger (c'è il lavoro per "Communio" nel suo curriculum), è stato uno degli uomini di Curia più apprezzati dal Pontefice.

    4PETER_ERDO
    Peter Erdo
    Arcivescovo di Esztergom-Budapest, 60 anni. L'ungherese Erdo è anche, da tre mandati, presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (Ccee), il cui vice presidente è Angelo Bagnasco. Rappresentante di una Chiesa di frontiera, ha anch'egli nel suo passato la collaborazione a "Communio". Molto impegnato sul ruolo del cattolicesimo nel Vecchio Continente e nei Paesi di antica cristianità, con particolare riferimento alla difesa dei valori etici.

    5CHRISTOPH_SCHOENBORN
    Christoph Schoenborn
    Arcivescovo di Vienna, 68 anni. Appartenente all'ordine dei Frati Predicatori (Domenicani), proviene da una delle famiglie austriache di più antica nobiltà. Ex allievo di Ratzinger a Ratisbona, ha animato a lungo il seminario estivo degli allievi del Papa emerito a Castel Gandolfo, il «Ratzinger Schuelerkreis». E portatore di una visione avanzata, aperta a fronti di discussione anche «scomodi» per le gerarchie come quello sul celibato dei preti.

    6TIMOTHY_DOLAN
    Timothy Dolan
    Arcivescovo di New York, 63 anni. Personaggio carismatico, dalla grande carica umana, imbattibile nelle pubbliche relazioni. È a capo della Conferenza episcopale degli Stati Uniti, tribuna dalla quale non ha mancato di imbastire dure polemiche con l'amministrazione Obama contro le leggi sulla sanità che avrebbero obbligato anche gli ospedali cattolici alle pratiche abortive, lanciando ripetuti allarmi contro gli attacchi alla libertà religiosa.

    7SEAN_OMALLEY
    Sean O'Malley
    Arcivescovo di Boston, 68 anni. Frate cappuccino, ama vestire il saio e indossare i sandali. È stato anche missionario sull'Isola di Pasqua. Ha affrontato la piaga della pedofilia nella sua diocesi con pugno di ferro. Ha un'immagine «pauperista», allergico ai lussi, avendo scelto di non vivere nel ricco palazzo della Curia di Boston.

    8PETER_TURKSON
    Peter Turkson
    Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, 64 anni. È arcivescovo emerito di Cape Coast. È considerato il vero regista delle porpore africane, con cui ha legami consolidati. Impegnato nel campo della pace, della riduzione delle disuguaglianze economiche e sociali, specie tra Paesi del Nord e del Sud del mondo. È incorso in qualche gaffe, come quella di proiettare al recente Sinodo dei vescovi un filmato allarmante sull'invasione islamica in Europa.

    9GIANFRANCO_RAVASI
    Gianfranco Ravasi
    Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, 70 anni. Biblista di fama, personaggio mediatico con le sue partecipazioni e trasmissioni tv e le sue collaborazioni ai giornali. Con il «Cortile dei gentili», spazio di dialogo con i non credenti, ha messo in atto una delle iniziative che più stavano a cuore a Ratzinger. Uomo di grande cultura e dagli interessi trasversali, alla recente plenaria del dicastero ha dedicato l'apertura all'esibizione di un gruppo rock.

    10GIUSEPPE_BETORI
    Giuseppe Betori
    Arcivescovo di Firenze, 66 anni. L'umbro Betori, scampato anche ai colpi di pistola di un malintenzionato a Firenze, è il più giovane cardinale italiano. È considerato un «ruiniano» essendo stato segretario generale della Cei ai tempi della presidenza di Camillo Ruini.

    11LUIS_ANTONIO_TAGLE
    Luis Antonio Tagle
    Arcivescovo di Manila, 55 anni. Il filippino Tagle è il secondo cardinale più giovane del Sacro Collegio. Uomo di grande spiritualità, è considerato un trascinatore di folle. Amatissimo dai suoi connazionali, è l'astro nascente dell'episcopato asiatico, con in più la particolarità di essere figlio di una cinese.

    12FRANCISCO_ROBLES_ORTEGA
    Francisco Robles Ortega
    Arcivescovo di Guadalajara (Messico), 64 anni. È stato tra i vescovi che hanno accolto Benedetto XVI nel trionfale viaggio in Messico. Considerato un outsider, ha interpretato il coraggio della Chiesa nel contrasto alla criminalità in uno dei Paesi più violenti al mondo.

    13JOHN_ONAIYEKAN
    John Onaiyekan
    Arcivescovo di Abuja, 69 anni. Se davvero fosse la volta del «Papa nero», più di altri potrebbe essere il nigeriano Onaiyekan a spuntarla. Presule di grande carità, attivissimo verso i poveri e i diseredati, è stato attentissimo a non esacerbare le lotte religiose nel suo Paese tra islamici e cristiani, classificandole come «contrasti etnici».

     
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    Martedì 12 Marzo 2013 - 19:49


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    Conclave, secondo attese prima fumata nera
    Scola e Scherer i nomi più evocati

    In mattinata la messa 'pro eligendo Pontifice' nella basilica di San Pietro. Alle 16.30 i cardinali sono entrati nella cappella Sistina: dopo il giuramento e una meditazione, l'"erga omnes" e il primo voto. Dunque per la 'fumata bianca' occorrerà attendere. E intanto si rincorrono i nomi dei ‘papabili’: su tutti quelli dell'arcivescovo di Milano Angelo Scola e del brasiliano Odilo Pedro Scherer. Outsider il franco-canadese Ouellet, l'ungherese Erdo e gli americani Dolan e O'Malley



    CITTÀ DEL VATICANO -

    Alle 19.41 è arrivato il verdetto del primo scrutinio dei 115 cardinali chiusi in conclave nella cappella Sistina. E' fumata nera, come ampiamente previsto. Dal sagrato di San Pietro, man mano colmato dalla folla dei fedeli, si è alzato un vigoroso "no", come in segno di delusione. Ricomincia a piovere e i fedeli corrono via.

    Oggi, dopo essersi trasferiti nella residenza Santa Marta, in Vaticano, i cardinali - sia elettori che ultraottantenni - hanno partecipato alle 10 nella basilica di San Pietro alla messa “pro eligendo Pontifice” celebrata dal decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano. Quindi alle 16.30 hanno avuto luogo l'ingresso in Conclave e il giuramento per l'elezione del Papa, cui è seguita la prima votazione.

    I riti del pomeriggio hanno previsto alle 16.15 il riunirsi dei 115 elettori nella Cappella Paolina da dove alle 16.30 è partita la processione attraverso la Sala Regia per giungere all'ingresso della Cappella Sistina. Qui è avvenuto il giuramento, seguito dall'“extra omnes”, cioè la formula del cerimoniere pontificio che dichiara l'uscita di chi non partecipa al Conclave. Poi è seguita la “meditazione” del cardinale maltese Prosper Grech. Quindi il primo scrutinio e l'attesa “fumata”, rivelatasi nera. La giornata viene chiusa dalla recita dei Vespri.

    Da domani gli scrutini potranno essere quattro al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, con due fumate, fino a quello da cui risulterà eletto il nuovo Papa, per il quale occorrerà un quorum di due terzi dei consensi, pari a 77 voti.

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    I ‘papabili’
    I nomi da cui partire ci sono, da un lato con l'italiano Angelo Scola, dall'altro col brasiliano Odilo Pedro Scherer, ma non c'è ancora la sensazione di candidature risolutive. C'è divisione tra i cardinali che entrano oggi in Sistina: non solo sui nomi cui dare il voto, tanto che i “pacchetti” di consensi sono ben lontani dalla necessaria quota 77, ma anche - e questo ne è il presupposto - sulle priorità del futuro governo della Chiesa, e persino su quanto potrà durare il Conclave. Sta di fatto che questa sera, all'atto della prima votazione, “che difficilmente ha esito positivo”, ha sottolineato ieri lo stesso padre Federico Lombardi, “c'è da aspettarsi la fumata nera”.

    Tra i 115 che devono eleggere il successore di Benedetto XVI si registrano visioni diverse anche sui tempi del Conclave. Da una parte c'è il fronte dei “curiali” e degli italiani che ha fretta di chiudere. Dall'altra quello di molti stranieri che ritengono ci sia bisogno di più tempo, di saggiare meglio le varie possibilità.

    “Siamo pronti per entrare in Conclave e sarà più lungo dell'ultimo”, ha significativamente detto ieri, uscendo dalla decima e ultima congregazione generale, il cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier, alla sua seconda esperienza. “No, no, faremo presto, faremo in fretta”, ripete invece un porporato italiano di Curia nelle sue conversazioni private. Segno evidente, questo, di una spaccatura tra le porpore europee, che si mostrano ottimiste su una rapida conclusione, e quelle del Sud del mondo, per le quali bisogna ancora lavorare alla ricerca di una soluzione.

    Per Napier, ad esempio, il Conclave sarà l'occasione “per esplorare in modo più approfondito le possibilità”, dal momento che “abbiamo un'ampia scelta tra candidati piuttosto giovani e abbiamo più tempo per discuterne”.

    Quella che al momento appare più forte è la candidatura del cardinale di Milano Angelo Scola, ma la “dote” di voti che porterebbe con sé, una quarantina, è ben al di sotto del quorum dei due terzi, pari a 77. Scola, pur rispettatissimo, non entusiasma tutti. Gli stessi italiani al momento non sembrano convergere sul suo nome. Parte più come il nome di un fronte di stranieri per i quali la priorità è rappresentata dai problemi della Curia romana e dalla necessità di un cambiamento.

    Le chance per un Papa italiano, però, non appaiono fortissime. Troppo hanno pesato gli scandali, i “veleni”, per quanto uno come Scola ne sia rimasto sempre immune. Sul cardinale di Milano per ora confluisce il pacchetto più consistente, ma per chi lo promuove si tratta di saggiare il terreno nelle prime votazioni. Lo stesso vale per quello che segue a poca distanza, Scherer, il cardinale di San Paolo, espressione di un episcopato che rivendica un ruolo centrale nella Chiesa. È chiaro comunque che se il Conclave si protrarrà per più di due giorni (oggi dovrebbe esserci uno scrutinio, mercoledì già altri quattro), vorrà dire che né la candidatura di Scola né quella di Scherer avranno “sfondato”. Si riapriranno allora i giochi, con la possibilità che si apra la strada a nomi come quelli del franco-canadese Marc Ouellet, dell'ungherese Peter Erdo, o anche di outsider come l'italiano Giuseppe Betori, mentre c'è anche chi vede in questi giorni risalire le quotazioni degli americani, in primis Timothy Dolan e Sean O'Malley.

    Al di la' del toto-Papa, che lo riguarda direttamente, il canadese Ouellet mostra pubblicamente di affidarsi a volontà più alte. “Dio ha già deciso”, ha detto in questi giorni. Guarda caso la stessa frase che, nel 1978, disse il patriarca Albino Luciani, che poi divenne Giovanni Paolo I, prima di lasciare Venezia per recarsi a Roma per il Conclave.





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    Edited by arca1959 - 12/3/2013, 20:38
     
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    Conclave: al via la seconda giornata di voto

    Dalle 9.30 i Cardinali si riuniranno di nuovo nella cappella Sistina per la sessione mattutina del Conclave che prevede al massimo due scrutini. Dopo il pranzo si proseguirà nel pomeriggio. Fumate attese intorno alle 12 e alle 19.


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    Ore 11.40 – Seconda Fumata Nera. Anche la terza votazione in conclave è finita con un nulla di fatto. Dal comignolo della Cappella sistina una nuova fumata nera ha informato i fedeli che non si è raggiunta la maggioranza per eleggere il nuovo Papa.

    Ore 11.10 - Alle 11 nessuna fumata si scorge dal Vaticano quindi secondo il programma la seconda votazione dei cardinali non ha ottenuto la maggioranza necessaria per eleggere il nuovo Papa. Alle 12, quando ci sarà il terzo scrutinio di questo conclave, ci sarà la nuova fumata qualunque sia stato l'esito della votazione.

    Ore 10.50 - Ancora nessuna fumata dal camino posto sopra l'edificio della Cappella sistina a Roma. I cardinali sono chiusi in conclave da circa un'ora e l'attesa in Piazza San Pietro è tanta. I fedeli anche oggi infatti si sono accalcati in piazza nostante il cattivo tempo e attendono fiduciosi la fumata bianca dell'avvenuta elezione del Papa.

    Dopo la fumata nera di ieri sera oggi seconda giornata di Conclave per i 115 cardinali chiamati ad eleggere il nuovo Pontefice. Il programma della mattinata prevede sveglia all'alba per i porporati con la prima colazione prevista dalle 6,30 alle 7,30 seguita dal trasferimento dei cardinali a bordo di pulmini alla cappella Paolina che ospiterà la messa dalle 8,15 alle 9,15. Solo intorno alle 9.30 riprenderà il vero e proprio conclave con la preghiera dell'Ora media per accogliere lo spirito santo e la sessione mattutina delle votazioni che al massimo saranno due. Nel caso ci fosse già l’elezione del Papa l'attesa fumata bianca ci sarà alla metà della mattina intorno alle 10.30-11. In caso contrario invece la fumata nera dovrebbe arrivare intorno alle 12 prima del pranzo dei cardinali.

    Nel pomeriggio i fondamentali incontri tra cardinali - Nel pomeriggio previsto un breve riposo per i cardinali accompagnato dalla meditazione che però servirà anche ad alcuni incontri che potrebbero risolvere le difficoltà all'interno della Cappella Sistina. Più tardi inizierà la sessione pomeridiana con altri due scrutini. Anche in questo caso se la fumata sarà bianca è attesa intorno alle 17.30-18 mentre se sarà nera ritarderà fino alle 19. A quell'ora infatti, intorno alle 19,15, si tiene la preghiera dei vespri prima del rientro definitivo alla casa di Santa Marta per la cena.






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    Conclave: e il gabbiano si posò sul camino della Cappella Sistina



    Un gabbiano bianco sul camino della Cappella Sistina. Dopo due fumate nere dal Conclave, il candido pennuto si posa in attesa di notizie sul nuovo Papa.


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