CARLO CRACCO ... “genio e sregolatezza”

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    Carlo Cracco arriva a Sanremo 2013

    ed è subito successo



    Bello, elegante, spocchioso quanto basta.
    Il giudice di Masterchef ha colpito ancora.

    Quest’anno durante il Festival di Sanremo è bene calcolare attentamente tutte le persone del cast, perché se ci sono i cantanti – big e giovani -, se ci sono gli ospiti internazionali, se ci sono le vecchie glorie della musica italiana, se c’è la giuria di qualità ma non quella demoscopica, sul palco dell’Ariston sono anche arrivati i PRESENTERS.


    Non sono una categoria a parte, o forse sì. Sono ospiti, ma non lo sono davvero. Insomma sono qualcosa a parte che trascende le normali regole a cui Sanremo ci ha da sempre abituati. Ogni cantante ha portato in gara due brani, uno dei quali votato dal pubblico e decretato pezzo per correre verso la vittoria. L’annuncio dell’esito del telefoto e dunque del brano piaciuto di più è stata data proprio da personaggi esterni al festival. Conduttori, sportivi, attori, modelle, attrici e attori e chi più ne ha più ne metta.

    Proprio qui volevamo arrivare, proprio ai presenters di ieri sera. Sarà stata l’artista in gara, sarà stato il suo successo, sarà stata la bravura nel tenere il palco, ma l’arrivo di Carlo Cracco per premiare la canzone di Annalisa Scarrone, è stato accolto con un tripudio di apprezzamenti che dopo ventiquattro ore non smettono di esserci. Luciana Littizzetto lo guarda scendere con una classe infinita dalla scala e lo aiuta negli ultimi tre gradini, lui nel suo completo nero elegante e distinto. Annalisa in un attimo è scomparsa. Tutti gli occhi erano solo per lui, il giudice cattivo di MasterChef Italia che ha stregato i presenti e i telespettatori.


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    Presentato dalla Luciana Littizzetto come Il re della scalogno, probabilmente per ricordare il titolo del suo ultimo libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno, Carlo Cracco ha stregato proprio tutti. E alla domanda della conduttrice sul perché lui e i suoi colleghi di MasterChef fanno sempre quella faccia cattiva ha risposto, con quell’aria di sufficienza che tanto piace alle donne:

    “Non lo so perchè, non me lo ricordo. No, noi cerchiamo di dare un minimo di autorevolezza, di serietà”.

    E che autorevolezza e serietà siano. Complimenti a Carlo Cracco che non smette di far parlare di sé. Ha anche fatto sapere recentemente che ha intenzione di aprire un ristorante low cost a Milano. Sarà vero? Leggete QUI tutti i dettagli.

    (b.p.)


    Fonte:www.daringtodo.com,web
     
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    Carlo Cracco, il sex symbol che vuole fare solo lo chef


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    Stefania Radman (@LaRadman)


    Il giudice di Masterchef, a poche ore dalla finale della seconda edizione, si mostra per quello che è: un appassionato del proprio mestiere, incidentalmente catapultato nello star system

    Bello è bello.
    O meglio: è un bell'uomo, ma non "di plastica". Non ha muscoli pompati, veste bene ma come uno che lavora, non è alto in maniera imbarazzante ma lo è abbastanza da guardare un po' dall'alto anche le donne che superano il metro e settanta.
    Carlo Cracco non fa il piacione con i giornalisti, anzi, proprio non si concede: niente foto in posa, nemmeno foto di gruppo, sorrisi in quel contesto meno che mai, risposte "extra conferenza" date di fretta perchè "devo tornare al ristorante" (e, in effetti, quando lo dice è quasi mezzogiorno: momento in cui qualunque gestore di un locale come il suo è nel pieno dell'attività).

    Insomma, potrebbe sembrare arrogante, se chi scrive non l'avesse visto - al suo arrivo nel locale di via Boccaccio a Milano dove si è tenuta la conferenza stampa per la finale di Masterchef - restituire con cortesia e rispetto la tazzina dopo aver bevuto il caffè, rispondere "grazie" come qualsiasi cliente e aggiungere "è buono", a gratificazione del barista. E se non continuasse, nelle sue risposte, a ricordare come quello che fa lui e a cui aspirano anche i concorrenti di Masterchef è un mestiere duro, e che arrivare ai livelli dei ristoranti di Cracco e Barbieri è un percorso lungo, che non gode di miracoli e miracolati ma ha bisogno di tanta tenacia e passione.

    Insomma, l'impressione che fa Carlo Cracco è che sia un uomo sano, che ama il suo mestiere e che ne conosce le fatiche e le gratificazioni, date non da chi lo ferma per strada ma da chi apprezza i suoi piatti «Vincere Masterchef è un'opportunità, ma stare in cucina è un'altra cosa... É fatica, dedizione. Ognuno decide che fare di questa opportunità, e ognuno prende poi le sue decisioni - spiega Cracco - È venuto nella mia cucina uno dei concorrenti della prima edizione, Diego: mi ha chiesto di poterlo fare e ci ha provato. Ha fatto bene, è importante misurarsi, quando se ne ha l'opportunità». Come sia andata a finire, lo stage, non è noto, ma evidentemente non in maniera risolutiva. Del resto, in generale i concorrenti vengono considerati molto bravi ma da qui alla professione ce ne corre. Fa poche eccezioni come Luisa, che è risultata seconda nella prima edizione, e loda chi ha colto la palla al balzo per cambiare vita: «Ho incontrato, qualche giorno fa, un'altra concorrente della prima edizione, Agnese. Era diventata panettiera ed era entusiasta: me ne ha parlato per venti minuti, non le ho potuto dire una parola, diceva tutto lei...»

    Apprezza il fatto che Masterchef sia diventata una trasmissione di famiglia, e che sia guardata molto dai bambini: «L'ho scoperto quando ho cominciato a vederli nel mio ristorante, magari perchè l'avevano chiesto loro ai genitori di venire. E non è che i genitori fossero tutti contenti...» Accetta di buon grado anche di diventare un'opzione educativa:«Se funziona perché no? Basta che abbia connotati positivi».

    Avere sempre i piedi per terra, condizione data dal continuare la sua vita nel ristorante, sembra che aiuti anche la sua nuova dimensione di "maitre a penser" e tuttologo a cui la fama lo costringe: «Che ti chiedano di tutto, anche di quello che non ti compete, ci sta, è parte del meccanismo: io provo ad affrontarlo come si affronta una conversazione al tavolo del ristorante. Clienti diversi, che conversano e nella conversazione ti fanno domande diverse. Da me vengono anche operai e impiegati...» E, fermando le risatine di chi non crede a quel che dice considerato come un pasto da Cracco non costa meno di 150-200 euro a persona, lo chef continua: «non dovete ridere. Succede che persone che non vi aspettate si concedano una serata da me, per una particolare festa o un anniversario, magari risparmiando o sacrificando soldi. E io ne sono contento e onorato».
    Ha l'aria sincera, nell'esprimere quanta soddisfazione gli dia avere clienti che "ci tengono" a venire nel suo locale, molto più che fare sorrisi a una telecamera o rispondere a domande sempre uguali. Perchè si potrà dire che non è allegro, non è particolarmente espressivo o disponibile nei confronti dello show business, ma è certo che è uno chef appassionato, sinceramente grato a chiunque glielo riconosca.
    Il resto, semplicemente, "ci sta" per poter continuare a fare quello che si ama.


    ... Carlo Cracco: intervistato nel suo ristorante ...




    Siamo andati nella cucina di
    Carlo Cracco per una gara di soufflé
    e per intervistarlo in vista
    della nuova stagione di
    Masterchef.
    (23/ott/2012)


    Ristorante%2BCracco%252C%2Bl%2527Ingresso.

    Il ristorante di Cracco a Milano





    Ristorante%2BCracco%252C%2Buna%2Bdelle%2Bsalette.


    Fonte:www3.varesenews.it,www.youtube.com,graziablog,www.dissapore.com,www.codiglio.com,latavolozzadelgustodidracopulos.blogspot.com,web
     
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    Carlo Cracco: «Mai stato bello»


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    Carlo Cracco con Rosa - Foto Wayne Maser
    Servizio Barbara Bartolini


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    di Sara Faillaci


    Lui si definisce un tontolone con le donne. La compagna Rosa racconta, per la prima (e ultima) volta, com'è davvero il signor MasterChef


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    Si incontrano a un evento: lui cucina, lei cura le pubbliche relazioni del locale che lo ospita. Il giorno dopo, le arriva sul cellulare un messaggio non firmato: «Piacere di averti conosciuto». Quarantotto ore più tardi, le si presenta in ufficio: «Volevo dare un’occhiata al posto». Risposta: «Ma non l’ha visto l’altro giorno?». Seguono sguardo fisso di lui, occhi negli occhi, trenta secondi (avete presente l’occhiata MasterChef? Quella) e rossore di lei. Parte la visita. E tutto il resto.


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    L’incontro avveniva quattro anni fa. Oggi Rosa Fanti, romagnola, laurea in Scienze della comunicazione, è la compagna di Carlo Cracco. Sette mesi fa hanno avuto Pietro. Lui ha altre due figlie (Sveva, 10 anni, e Irene, 6) da un precedente matrimonio.
    All’indomani della finale della seconda stagione di MasterChef – il fenomeno televisivo del momento – Cracco è più che mai una star. Cuoco rinomato lo era già, ma oggi nel suo ristorante stellato a Milano c’è chi viene solo per farsi fare la foto insieme a lui. È salito sul palco a Sanremo, e il suo libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno è alla quattordicesima ristampa.
    Rosa da tre anni lavora con Carlo, gli gestisce la vita e gli impegni. Ma, spiazzata dall’improvvisa popolarità del suo compagno, ha finora evitato di esporsi. Questa è la sua prima intervista («e ultima»), che rilascia per una sola ragione: raccontare chi è davvero il signor MasterChef.

    Ha capito subito che la visita del locale era solo un pretesto per vederla?
    «Beh, sì. Anche perché un suo collaboratore mi aveva chiesto il numero di cellulare, e una vocina dentro mi diceva che quel messaggio anonimo me l’aveva scritto lui».

    E dopo?
    «Mi chiamava tutti i giorni: “Che cosa fai domani?”, “Sei libera nel weekend?”. Insistente da morire».

    Lusingata?
    «Combattuta. Mi attirava quella sua sicurezza, come se mi conoscesse da sempre e avesse già deciso come sarebbe andata tra noi. Ma ero anche spaventata. Un uomo tanto più grande di me (Rosa ha 30 anni, Carlo 47, ndr), per giunta già sposato e con figli: non era la storia che immaginavo».

    Invece?
    «Mi svegliavo ogni mattina alle sette per leggere il suo sms: me ne mandava sempre uno, quando rientrava dal ristorante alle due, per augurarmi la buona notte. Quando è venuto a casa mia, come prima cosa ha aperto il frigorifero. Dentro c’era solo una confezione di piadine precotte e una mozzarella: volevo morire. Carlo l’ha richiuso e mi ha detto: “Da domani la spesa la faccio io”. Il giorno dopo si è presentato con dieci sporte piene di cibo: “Non toccherai mai più un fornello”. Poi si è messo a cucinare, piccione con patate e castagne. L’ho assaggiato e lì ho capito: sono fritta».

    L’ha sempre mantenuta, la promessa di cucinare?
    «Sempre. Al massimo io faccio una pappina per Pietro».

    All’epoca, era ancora sposato. Non ha mai temuto che potesse essere solo un’avventura?
    «Lui si stava già separando, e comunque mi era chiaro fin da subito che faceva sul serio. Carlo non dà confidenza facilmente – pensi che ho continuato per un mese a dargli del lei, prima per cercare di mantenere le distanze, poi per gioco tra di noi – ma con me si è lasciato andare subito, completamente. È un uomo molto affettuoso, e anche fisico; sapevo che, se fosse iniziata una storia, ne sarei stata travolta».

    A sentire lei, è l’uomo perfetto. Nessuna fragilità?
    «Carlo si è fatto da solo, lavora da quando aveva 16 anni, la sicurezza che trasmette se l’è sudata. Fragilità ne ha come tutti, la cosa bella è che le ammette. Quando deve prendere una decisione importante è capace di interrompere una riunione, uscire e chiamarmi per chiedere consiglio. Mi consulta su tutto: lui è il classico creativo, non ricorda nulla delle cose pratiche, io gli metto ordine nella vita».

    Che effetto fa essere la compagna di un sex symbol?
    «Se va a riguardare le vecchie foto, si renderà conto che Carlo non è mai stato un bello, e non è abituato a essere considerato tale. Negli ultimi anni certo è cambiato: i capelli, la barba, i vestiti. Ma fare questo effetto sulle donne lo mette a disagio. E io me la rido».

    Arriva lui.
    Se vi aspettate un’intervista
    tutta monosillabi e pause, sarete sorpresi.
    Mi si piazza davanti e mi rovescia
    addosso un fiume di parole.

    È stato fortunato a trovare Rosa.
    «Ogni tanto un po’ di culo non guasta».

    Che cosa intende?
    «Che nulla mi è mai arrivato facile, ho sempre dovuto pedalare. Sono il quarto figlio di una famiglia semplice di Vicenza. Mio padre, ferroviere, arrotondava con tre lavori extra. E altrettanti ne aveva mia madre».

    È vero allora che voleva farsi prete?
    «Volevo iscrivermi al seminario, ma si pagava vitto e alloggio. Mio padre disse: “Sei scemo? Costa troppo”».

    Non le interessavano le ragazze?
    «Ero abbastanza sfigato, un tontolone. Il primo bacio l’ho dato a 14 anni, al mare: un avvenimento mondiale».

    Si è sposato giovane.
    «A 29 anni. Professionalmente avevo già fatto strada (uscito dall’istituto alberghiero era stato allievo di Gualtiero Marchesi e, dopo un’esperienza in Francia con Alain Ducasse e a Firenze all’Enoteca Pinchiorri, era tornato a lavorare per Marchesi come chef all’Albereta di Erbusco, ndr) e per uno cresciuto in una famiglia come la mia, educato a vivere senza grilli per la testa, sposarmi e fare figli sembravano i naturali passaggi successivi. Il problema è che io i grilli per la testa ce li ho sempre avuti: prima sul lavoro – dove non ero mai contento – e alla fine anche nel privato. Mi sono accorto che con mia moglie viaggiavamo su binari incompatibili, a parte le figlie non condividevamo nulla, men che meno il lavoro che per me è sempre stato prima di tutto una passione. Un giorno mi sono chiesto: che cosa ci sto a fare qui?».

    Con Rosa è stato un colpo di fulmine?
    «Ci siamo guardati e capiti in tre secondi. Non mi è mai capitato con nessun’altra donna: è stato come una scossa di terremoto. Rosa non è una morbida, al contrario è decisa, ti fa correre. La mia donna ideale: è concreta, ti dà sicurezza, ma ti accompagna anche quando voli, anzi ti spinge a volare ancora più in alto».

    Non la spaventava l’idea di rifarsi una famiglia?
    «Io non mi tiro indietro. La separazione, certo, mi ha fatto soffrire parecchio: purtroppo i problemi li causano più gli adulti che i bambini. Ho dato tutto me stesso per sanare la situazione con le mie figlie, che sono la cosa a cui tengo di più in assoluto. Mi sono fatto in quattro, ho sopportato tanto, ma ne è valsa la pena: oggi le bambine vogliono un sacco di bene a Rosa e a Pietro».

    (L'intervista completa sul numero di Vanity Fair in edicola da mercoledì 27 febbraio)


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    Fonte:www.vanityfair.it,antoniogenna.com
     
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    Carlo Cracco e la compagna Rosa

    alla finale della Polo Gold Cup a Cortina D'Ampezzo


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    Carlo Cracco e Rosa Fanti al Polo Gold Cup

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    Finita la seconda stagione di Masterchef Carlo Cracco si gode le vacanze sulla neve con la sua Rosa Fanti

    Foto: Olycom © Gossip.it


    Non solo cucine e fornelli per Carlo Cracco. Il giudice di "MasterChef", insieme alla dolce metà Rosa Fanti, non si è voluto perdere la finale della Polo Gold Cup a Cortina D'Ampezzo. L'affascinante chef dimostra così di avere anche una certo interesse per il mondo dello sport. Fotografato con la compagna sugli spalti, ha assistito con interesse alla partita. Carlo e Rosa stanno insieme da quattro anni. Hanno anche un figlio, il piccolo Pietro, nato 7 mesi fa. Cracco è padre di altre due bimbe: Sveva, 10 anni, e Irene, 6, nate dal suo precedente matrimonio.


    Fonte:www.gossip.it
     
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    Carlo Cracco e Rosa Fanti

    fanno acquisti per il piccolo Pietro


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    Carlo Cracco e Rosa Fanti

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    Carlo Cracco controlla la funzionalità del seggiolino per la macchina

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    Shopping da Beberoyal un noto negozio con articoli da bambini per Carlo Cracco e Rosa Fanti

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    Bisogna essere sicuri soprattutto quando si ha un bimbo di 7 mesi in piena crescita: Carlo Cracco e Rosa Fanti

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    Carlo Cracco e Rosa Fanti dopo aver fatto alcuni acquisti 'familiari' da beberoyal

    Foto: © Gossip.it


    Adora la sua Rosa, con la bionda Fanti ha messo al mondo sette mesi fa il piccolo Pietro. Carlo Cracco, il 'masterchef' più desiderato d'Italia, quello che tante donne, anche super vip, vorrebbero al fianco, ha occhi solo per la compagna. E con lei va a fare spese in un punto vendita Chicco a Milano. I due sono stati sorpresi a scegliere il seggiolino da mettere nell'auto per il figlioletto che cresce a vista d'occhio e altri accessori sempre per il bebè. Carlo ha anche altre due pargole, nata dal precedente matrimonio, Sveva, 10 anni, e Irene, 6. E' un papà molto affettuoso. Con Rosa, nonostante diciassette anni li separino, lo chef 47enne è travolgente e pieno di passione.


    Fonte:www.gossip.it
     
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    Clienti delusi dallo chef Carlo Cracco.

    Lui chiede scusa con un bigliettino


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    Ebbene sì, è capitato anche al re di MasterChef, Carlo Cracco. Un suo piatto non ha soddisfatto i clienti che hanno criticato anche il servizio reso dal suo ristorante. Lo Chef chiede scusa con un bigliettino e non li fa pagare.


    di Daniela Seclì


    Anche chi sembra apparentemente infallibile può sbagliare. Chi l’avrebbe mai detto che lo chef più amato d’Italia, Carlo Cracco, avrebbe dovuto chiedere scusa per un suo piatto? Eppure è accaduto. Il pomo della discordia è stato un piatto di pesce e un risotto ai gamberi. Secondo 4 clienti la qualità del piatto non era all’altezza delle loro aspettative e il servizio offerto troppo frettoloso e addirittura scortese. Per una sorta di legge del contrappasso, stavolta è toccato a Cracco vedere bocciato il suo piatto.

    Cosa ha fatto allora il simbolo indiscusso di Master Chef? Lungi dal dare in escandescenza o non accettare le critiche. Ha dimostrato di essere un vero signore, recandosi al tavolo dei clienti insoddisfatti e parlando con loro. Non solo non li ha fatti pagare ma ha anche scritto loro un biglietto di scuse, invitandoli a tornare a trovarlo. Sull’accaduto ha dichiarato

    “Cose che possono capitare, il cliente ha sempre ragione. I piatti mi sembravano buoni, in cucina siamo in tre ad assaggiarli, qualcosa ci sarà sfuggito. Sul servizio non saprei dire, se non che gli altri 60 clienti non se ne sono lamentati, ma è certo che dovrebbe essere tutto perfetto. Non è una cosa che fa piacere, ho invitato quei clienti a tornare a trovarci”




    Fonte:gossip.fanpage.it,web
     
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    Chef Cracco in alta quota


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    Il cuoco di Masterchef firma
    i pranzi della Singapore Airlines


    di Cristiana Ceci


    Pasta e cucina italiana si imbarcano sui voli di Singapore Airlines. L’ideazione del menu made in Italy è affidata a uno dei più celebri e mediatici chef di casa nostra: Carlo Cracco, due stelle Michelin per il suo ristorante milanese, che entra così a pieno titolo nell’International Culinary Panel della compagnia più gourmet del mondo. La cucina a brand Cracco si affianca infatti a quella di altri fuoriclasse della gastronomia internazionale, per l’offerta in business e first class.

    Il pollo fritto in crosta di pane è del francese Georges Blanc, il manzo alla soia del nipponico Yoshihiro Murata, l’agnello dell’indiano Sanjeev Kapoor. Da bere un migliaio di etichette dal mondo e una selezione di tè asiatici. Altissima cucina davvero.

    Per chi non si imbarcasse direzione Oriente, lo chef star ritorna su un altro Sky, dal 13 dicembre con la seconda edizione di Masterchef.


    5da42_A_Singapore+Airlines+A380


    Fonte:www.marieclaire.it,web
     
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    Singapore Airlines
    nomina membro del proprio culinary panel
    il famoso chef italiano Carlo Cracco


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    (Giovedì, 11 ottobre 2012)


    Il famoso chef italiano Carlo Cracco è stato nominato nuovo membro dell’International Culinary Panel (ICP) di Singapore Airlines. Lo chef e ristoratore del Ristorante Cracco di Milano, a cui la guida Michelin ha conferito 2 stelle, si unisce al team di otto chef internazionali del famoso ICP. I suoi piatti saranno offerti nei voli italiani e in altre tratte europee selezionate a partire da gennaio 2013. La nomina di Carlo Cracco rafforza l'impegno di Singapore Airlines nel proporre un’offerta premium di alimenti e bevande, fornendo una scelta di pasti innovativi e gradevoli in tutte le classi di viaggio.

    Una figura altamente considerata nel panorama della cucina Italiana, europea ed occidentale, Carlo Cracco è riconosciuto quale leader della nuova generazione della cucina italiana. Porterà uno stile italiano creativo e distintivo nell’esperienza culinaria di Singapore Airlines in volo, interpretando in modo unico la cucina tradizionale con un tocco contemporaneo e innovativo. I suoi piatti sono creati con un’ampia gamma di ingredienti e aromi, usando i migliori prodotti stagionali. Il Ristorante Cracco, insignito di 2 stelle Michelin e incluso nella lista dei migliori ristoranti al mondo, si è guadagnato l’attenzione della comunità gastronomica mondiale per la creatività espressa e applicata alla cucina classica italiana.


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    07-2011-Singapore-Airlines-All-Business-Singapore-Los-Angeles


    [...] "E 'un vero onore essere selezionato per partecipare alla International Culinary Panel e io sono orgoglioso di far parte della famiglia di Singapore Airlines. Creazione di menu per una compagnia aerea sarà molto diverso dal creare menu per il mio ristorante, ma non vedo l'ora di sfidare me stesso. Mi sforzerò di esprimere la mia filosofia, esperienze, sentimenti e gusto attraverso le mie ricette e di fornire ai clienti la mia cucina, come se fossero al mio ristorante di Milano ", ha detto Chef Cracco. [...]



    ... Il gusto italiano vola ...

    L’acclamato chef italiano Carlo Cracco è stato recentemente nominato membro dell’International Culinary Panel di Singapore Airlines, andando a rafforzare un team che può già contare su 8 maestri di fama internazionale, tra i quali figura anche il francese Georges Blanc. [...]

    [...] Il Ristorante Cracco è incluso nella lista dei migliori ristoranti al mondo e Carlo Cracco ha dimostrato anche una spiccata capacità mediatica, grazie alla quale oggi è anche giudice permanente di MasterChef Italia, uno dei programmi televisivi dedicati alla cucina più popolari in Italia. La nomina di Carlo Cracco rientra nell’ottica dell’impegno di Singapore Airlines a proporre un’offerta premium di alimenti e bevande, fornendo una scelta di pasti innovativi e di alto livello qualitativo.

    Già ora gli ospiti di Singapore Airlines Suites, First Class e Business Class possono godere di una maggiore varietà di menu con l’introduzione di una serie di nuovi piatti del programma Book the Cook.

    Per i voli in partenza da Singapore, i passeggeri possono selezionare il loro menu preferito fino a 24 ore prima della partenza, scegliendo tra oltre 60 piatti diversi. Tra questi naturalmente anche le creazioni degli chef dell’International Culinary Panel, come il Pollo fritto in crosta di pane di Georges Blanc e il Manzo grigliato aromatizzato alla soia del giapponese Yoshihiro Murata.




    Fonte:affaritaliani.libero.it,www.eglobaltravelmedia.com.au,www.carlsonwagonlit.com,www.ibuylux.com,www.theloweroad.com,web
     
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    Carlo Cracco da sex simbol a cuoco "oversize"


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    SAN CASCIANO DEI BAGNI


    Con Masterchef, talent culinario di Sky, Carlo Cracco è passato da cuoco stellato a personaggio televisivo. La sua permanenza sotto le telecamere non è passata inosservato, sopratutto dal pubblico femminile che l'ha eletto nuovo sex symbol, o come da definizione di Selvaggia Lucarelli, il "George Clooney del soffritto". Il fisico però non è proprio quello di un latin lover, almeno a giudicare dalle foto di "Chi" che lo vedono abbastanza appesantito mentre si immerge nella piscina di un albergo di San Casciano dei Bagni.



    Fonte:www.leggo.it
     
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    Carlo Cracco ma quale sex simbol!




    Fonte:gossiptv.altervista.org
     
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    Il "cattivo" di MasterChef in famiglia è un pezzo di pane




    Fonte:Visto n°14
     
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    Carlo Cracco: Masterpapà




    Fonte:Novella2000
     
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    Cracco e il «Cibo a regola d'arte»



    Il riso spolverato: chicchi invecchiati per tenere la cottura


    Una lezione. È quella che Carlo Cracco giovedì sera, al museo della Scienza e della Tecnica di Milano, ha tenuto ai 150 (e oltre) spettatori che sono riusciti a conquistare un posto (era a numero chiuso) per la prima di quattro masterclass che il grande chef terrà fino a domani in occasione dell'evento «Cibo a regola d'arte», manifestazione dedicata alla cucina e ai sapori del territorio. Un'iniziativa di Rcs MediaGroup, con Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport , e in collaborazione con Expo2015 e main partner gli enti territoriali Friuli Venezia Giulia, Regione Puglia e Trentino.

    Il menu scelto dallo chef 2 stelle Michelin? Il piatto forte è stato il risotto alla farina di lenticchie, profumato e sognante. «A differenza della pasta secca -, ha spiegato Cracco - , che si modifica solo nella forma, il riso è un alimento molto vario: cambia la provenienza, la tipologia, il sapore. Per queste ricette utilizziamo un Carnaroli riserva, invecchiato un anno in silos a temperatura controllata». L'invecchiamento infatti intensifica il sapore del chicco e aumenta la tenuta di cottura: il riso cuoce sempre in 14-16 minuti, ma la «vena d'anima» all'interno, che si sente quando il riso è al dente, «tiene» 3 o 4 minuti di più del normale. La ricetta può essere preparata anche con riso Vialone nano, dal chicco più tondo e piccolo. Per la farina di lenticchie: si fanno tostare le lenticchie a crudo, si frullano e si setacciano. Il risultato è una polvere profumata, una farina di lenticchie.

    Per il risotto: si prepara un soffritto con lo scalogno, si fa tostare il riso (per farlo «sigillare») fino a che non diventa traslucido. A questo punto si bagna con vino bianco (per dare acidità) e si fa evaporare. In alternativa si può sostituire con un cucchiaino di aceto di vino in fase di mantecatura. Questa è la fase finale, che Cracco fa fuori dal fuoco: una volta portato a cottura il risotto (14-16 minuti) si manteca con burro e parmigiano. Mantecare significa «legare», non necessariamente aggiungere grassi. Spiega sempre Cracco: «Se si aggiunge molto burro avremo un riso ricco. Un riso mantecato "sta in piedi"». Infine, l'impiattamento e la spolveratura: il riso mantecato si mette nel piatto fondo e si ricopre con la farina di lenticchia cruda (meglio se setacciata). Il risultato è garantito.

    Angela Frenda
    23 marzo 2013 (modifica il 27 marzo 2013)


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    ... Il cibo a regola d'arte ...


    Carlo Cracco nell'evento: IL CIBO A REGOLA D'ARTE
    - Museo della scienza e della tecnica - MILANO



    Fonte:cucina.corriere.it,www.facebook.com/CiboARegolaDarte?,Antonio Diafano,www.youtube.com
     
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    Carlo Cracco: quando (anche) lo scalogno diventa sexy





















    <Carlo Cracco
    presenta alla Mondadori
    di Roma il suo libro "Se
    vuoi fare il figo usa
    lo scalogno"
    (www.kikapress.com)


    di Redazione


    Quando ha scoperto la sua passione per i fornelli, quando ha cominciato a creare piatti e metterli in tavola, sicuramente Carlo Cracco non immaginava che sarebbe diventato una star. La sua aspirazione era quella di ritagliarsi uno spazio di prestigio nell’universo culinario, di aprire un locale tutto suo, di essere apprezzato per la sua arte: tutti traguardi raggiunti. Però, ecco, di diventare famoso non gli passava proprio per la testa. E invece è successo, grazie prima di tutto a quel potente mezzo che è la tv. Perché Cracco ha visto la propria esistenza rivoluzionarsi quando è stato chiamato per far parte della giuria di Masterchef. Certo, lui poi ha fatto tutto il resto. Con quel fascino stropicciato e aromatizzato a cui nessuna donna sa resistere. Nonostante abbia occhi soltanto per la sua Rosa, Cracco è protagonista assiduo di inconfessabili fantasie femminili. Lui si schermisce, fa il vago, ma ne è consapevole e non manca di condire il tutto con un po’ di malizia: come si spiega, altrimenti, la scelta di intitolare il suo libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno?

    Ieri Cracco l’ha presentato in una libreria Mondadori di Roma: è stato un successo. Non è ancora chiaro se le numerose donne accorse per l’occasione avessero l’urgenza di scoprire le sessanta ricette contenute nel libello oppure di vedere dal vivo lui, con la sua barba, i riccioli sale e pepe e lo sguardo di ghiaccio. Ma vabbè, Cracco non s’è posto il problema. Un po’ misterioso come sempre (e scusate se è poco) ma allo stesso tempo molto gentile e disponibile, ha firmato autografi e s’è messo in posa per le foto ricordo. Come una vera star, appunto.
    Indossava una camicia a righe sottili e un paio di pantaloni neri: look molto basic. Basta e avanza. Se lo divoravano con gli occhi manco fosse un abbacchio appena sfornato. E intanto le copie del libro andavano via come il pane. Ma perché bisogna usare lo scalogno per essere fighi? “E’ una questione di cultura – ha spiegato lui al settimanale Donna Moderna – chi non si ferma alla cipolla e conosce lo scalogno, che ne è il parente nobile, è una persona informata, non banale. Lo scalogno ha un sapore meno forte, si può mangiare crudo, nelle insalate e perfino con il caviale“. Insomma, lo scalogno è più sexy della cipolla. Soprattutto se a tritarlo c’è Cracco.




    Carlo Cracco, da Masterchef ad Arezzo


    <Carlo Cracco ospite al Giardino delle Idee parla di cucina, seduzione e dà consigli culinari. Non nasconde il grande amore per il cibo italiano e soprattutto per la Toscana ed in particolare per la ribollita.


    Fonte:velvetgossip.it,www.youtube.com,puntonetwebtv
     
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