CARLO CRACCO ... “genio e sregolatezza”

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. giuliascardone
     
    .
    Avatar

    Senior Member

    Group
    moderatori
    Posts
    43,236

    Status
    Offline

    MasterDuo: Cracco il cattivo
    e Rosa che lo ha «ammorbidito»





    di Angela Frenda


    «Carlo è un po' cupo. Ed è un testone. Ma è molto ironico. Ha avuto una formazione dura, sempre al primo posto il lavoro»



    Esplora il significato del termine: Basta un particolare, a volte, per capire. Come un anello rigirato tra le dita decine di volte mentre l’uomo con il quale dividi la tua vita è su un palco, sotto i riflettori. Ecco, basta osservare Rosa Fanti, romagnola, 30 anni, guardare il suo Carlo (Cracco) in un evento pubblico per capire che stiamo parlando di una coppia vera. Una che anche in questi giorni, in cui sono stati avvistati a Ibiza (dove risiedono nella villa di un amico) è riuscita a mantenere un invidiabile basso profilo: casa-spiaggia-castellidisabbia-cenaconamici. Una coppia da indagare a fondo, però, se si vogliono scoprire le ragioni della Second life di questo 47enne geniale e scontroso, che ha deciso di giocarsi una partita tutta nuova: lasciare in cantina il cuoco goffo e riottoso (e anche un po’ malvestito) per diventare il signor MasterChef.



    carlo-cracco-con-rosa-fanti

    Rosa Fanti, 30 anni, con Carlo Cracco, 47


    Dietro la trasformazione, dicono tutti, c’è lei. Rosa. Laurea in Scienze della Comunicazione, bionda naturale, fisico scultoreo, più a suo agio nei jeans che negli abiti da sera. Gentile. Riservata. E determinata. Del loro colpo di fulmine si è scritto e detto tanto. Piccolo riassunto. Si incontrano a un evento dove lui, manco a dirlo, cucina. Lei cura le pubbliche relazioni. Il giorno dopo lui le manda un messaggio anonimo: «Piacere di averti conosciuto». Poi, come hanno raccontato anche nella loro prima intervista a Vanity fair , 48 ore più tardi le si presenta in ufficio: «Volevo dare un’occhiata al posto», dice (probabilmente con lo stesso sguardo con cui di solito elimina un concorrente). Lei non fa una piega e replica gelida: «Ma non l’ha visto l’altro giorno?», tanto per non metterlo a suo agio. Non sa ancora che ha di fronte un osso durissimo. Segue solito sguardo fisso di lui, minuti di panico e capitolazione di lei. Che si imbarazza e cede al corteggiamento fatto di sms a ritmo serrato e certezza granitica di poterla conquistare.
    Sono trascorsi cinque anni. Oggi Rosa è la compagna di Carlo Cracco. Ma anche la madre di Pietro, un anno, che a guardare le foto mostrate con orgoglio sull’iPhone è identico al papà (il quale ha altre due figlie: Sveva, 10 anni, e Irene, 6 ndr). Stesso sorriso. E, sembra, stesso appetito. «È un bimbo buonissimo», confessa Rosa. Poi ridendo la butta lì: «Diciamo che mi dà più da fare Carlo che Pietro. Passo più tempo dietro a lui...». Da quattro anni infatti è lei che gestisce la vita e gli impegni della chefstar: cuoco famoso lo era già, ma ora la popolarità l’ha completamente travolto. Il palco di Sanremo, il successo tv di Masterchef (dalla prossima primavera anche l’avventura di Hell’s Kitchen), il libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno (Rizzoli, alla quattordicesima edizione), i fan che vengono adesso a mangiare nel suo ristorante solo per un autografo...

    Rosa si mostra sempre (apparentemente) spaesata rispetto all’improvvisa «supernotorietà». E se le si chiede quanto di lei ci sia dietro tutto questo, spiega pacata: «Io sono la parte solare di Carlo. Lui ha trovato in me, forse, quello che gli mancava per completarsi. Mi fa sempre impressione quando racconta che a colpirlo, di me, è stato il sorriso. Ma come, mi dico, è normale che una persona sorrida. Tutti lo fanno. Poi capisco che tutti lo fanno, forse, tranne Carlo fino a un po’ di tempo fa...». Sul leggendario caratteraccio di Cracco, Rosa glissa divertita: «È un po’ cupo, vabbene. Ed è un testone. Ma è anche molto ironico. Ha avuto una formazione dura. È sempre stato uno che ha messo al primo posto il lavoro, le responsabilità, la fatica/dovere di emergere. Si è sempre concentrato più sul lavoro che sulle relazioni sociali. Ecco... Io forse ho aggiunto questo tassello».


    E la svolta lavorativa? «Sì, c’è chi dice che lo abbia migliorato. Esiste un nesso tra la sua svolta lavorativa e quella privata, lo ammetto. Ma non sono la prima responsabile. Abbiamo condiviso le scelte insieme. Una delle cose belle tra noi è proprio questa: ci confrontiamo su tutto. Carlo si fida molto di me perché abbiamo una visione simile della vita e del lavoro. E soprattutto ha visto in me qualcuno che ha la sua stessa passione per il lavoro. Lui sa che quando gli do un consiglio è perché ci credo. Io ho accettato di fargli da spalla e lavorare dietro le quinte. Ho tirato fuori quella voglia di cambiamento che aveva dentro. Alla fine ho avuto ragione... E lui è contento». Già, perché è indubbio che lo «scongelamento» di Cracco ha contribuito a renderlo un divo. Attirandogli però anche le critiche di essere diventato uno chef virtuale, impegnato più in tv che dietro ai fornelli: «Non è vero - lo difende Rosa -. La tv è la parte che emerge di più, ma poi c’è un enorme lavoro dedicato quasi interamente alla cucina». E sposarsi? «Non è nei nostri obiettivi. Siamo innamorati. Ogni sera vogliamo tornare a casa l’uno dall’altro. Non basta?». Anche le liti, sembra durino «non più di 5 minuti. Il muso non riusciamo proprio a tenerlo. Certo, mi fa arrabbiare tutti i giorni. E se esistono dei ruoli, diciamo che io sono la buona e lui il Basta un particolare, a volte, per capire. Come un anello rigirato tra le dita decine di volte mentre l'uomo con il quale dividi la tua vita è su un palco, sotto i riflettori. Ecco, basta osservare Rosa Fanti, romagnola, 30 anni, guardare il suo Carlo (Cracco) in un evento pubblico per capire che stiamo parlando di una coppia vera. Una che anche in questi giorni, in cui sono stati avvistati a Ibiza (dove risiedono nella villa di un amico) è riuscita a mantenere un invidiabile basso profilo: casa-spiaggia-castellidisabbia-cenaconamici. Una coppia da indagare a fondo, però, se si vogliono scoprire le ragioni della Second life di questo 47enne geniale e scontroso, che ha deciso di giocarsi una partita tutta nuova: lasciare in cantina il cuoco goffo e riottoso (e anche un po' malvestito) per diventare il signor MasterChef.



    Dietro la trasformazione, dicono tutti, c'è lei. Rosa. Laurea in Scienze della Comunicazione, bionda naturale, fisico scultoreo, più a suo agio nei jeans che negli abiti da sera. Gentile. Riservata. E determinata. Del loro colpo di fulmine si è scritto e detto tanto. Piccolo riassunto. Si incontrano a un evento dove lui, manco a dirlo, cucina. Lei cura le pubbliche relazioni. Il giorno dopo lui le manda un messaggio anonimo: «Piacere di averti conosciuto». Poi, come hanno raccontato anche nella loro prima intervista a Vanity fair , 48 ore più tardi le si presenta in ufficio: «Volevo dare un'occhiata al posto», dice (probabilmente con lo stesso sguardo con cui di solito elimina un concorrente). Lei non fa una piega e replica gelida: «Ma non l'ha visto l'altro giorno?», tanto per non metterlo a suo agio. Non sa ancora che ha di fronte un osso durissimo. Segue solito sguardo fisso di lui, minuti di panico e capitolazione di lei. Che si imbarazza e cede al corteggiamento fatto di sms a ritmo serrato e certezza granitica di poterla conquistare.
    Sono trascorsi cinque anni. Oggi Rosa è la compagna di Carlo Cracco. Ma anche la madre di Pietro, un anno, che a guardare le foto mostrate con orgoglio sull'iPhone è identico al papà (il quale ha altre due figlie: Sveva, 10 anni, e Irene, 6 ndr). Stesso sorriso. E, sembra, stesso appetito. «È un bimbo buonissimo», confessa Rosa. Poi ridendo la butta lì: «Diciamo che mi dà più da fare Carlo che Pietro. Passo più tempo dietro a lui...». Da quattro anni infatti è lei che gestisce la vita e gli impegni della chefstar: cuoco famoso lo era già, ma ora la popolarità l'ha completamente travolto. Il palco di Sanremo, il successo tv di Masterchef (dalla prossima primavera anche l'avventura di Hell's Kitchen), il libro Se vuoi fare il figo usa lo scalogno (Rizzoli, alla quattordicesima edizione), i fan che vengono adesso a mangiare nel suo ristorante solo per un autografo...

    Rosa si mostra sempre (apparentemente) spaesata rispetto all'improvvisa «supernotorietà». E se le si chiede quanto di lei ci sia dietro tutto questo, spiega pacata: «Io sono la parte solare di Carlo. Lui ha trovato in me, forse, quello che gli mancava per completarsi. Mi fa sempre impressione quando racconta che a colpirlo, di me, è stato il sorriso. Ma come, mi dico, è normale che una persona sorrida. Tutti lo fanno. Poi capisco che tutti lo fanno, forse, tranne Carlo fino a un po' di tempo fa...». Sul leggendario caratteraccio di Cracco, Rosa glissa divertita: «È un po' cupo, vabbene. Ed è un testone. Ma è anche molto ironico. Ha avuto una formazione dura. È sempre stato uno che ha messo al primo posto il lavoro, le responsabilità, la fatica/dovere di emergere. Si è sempre concentrato più sul lavoro che sulle relazioni sociali. Ecco... Io forse ho aggiunto questo tassello».

    E la svolta lavorativa? «Sì, c'è chi dice che lo abbia migliorato. Esiste un nesso tra la sua svolta lavorativa e quella privata, lo ammetto. Ma non sono la prima responsabile. Abbiamo condiviso le scelte insieme. Una delle cose belle tra noi è proprio questa: ci confrontiamo su tutto. Carlo si fida molto di me perché abbiamo una visione simile della vita e del lavoro. E soprattutto ha visto in me qualcuno che ha la sua stessa passione per il lavoro. Lui sa che quando gli do un consiglio è perché ci credo. Io ho accettato di fargli da spalla e lavorare dietro le quinte. Ho tirato fuori quella voglia di cambiamento che aveva dentro. Alla fine ho avuto ragione... E lui è contento». Già, perché è indubbio che lo «scongelamento» di Cracco ha contribuito a renderlo un divo. Attirandogli però anche le critiche di essere diventato uno chef virtuale, impegnato più in tv che dietro ai fornelli: «Non è vero - lo difende Rosa -. La tv è la parte che emerge di più, ma poi c'è un enorme lavoro dedicato quasi interamente alla cucina». E sposarsi? «Non è nei nostri obiettivi. Siamo innamorati. Ogni sera vogliamo tornare a casa l'uno dall'altro. Non basta?». Anche le liti, sembra durino «non più di 5 minuti. Il muso non riusciamo proprio a tenerlo. Certo, mi fa arrabbiare tutti i giorni. E se esistono dei ruoli, diciamo che io sono la buona e lui il "cattivo". Ma d'altronde, un testone è sempre un testone. Anche se sa cucinarti il risotto con lo scalogno».

    (23 agosto 2013 | 8:50)




    carlo-cracco-e-lo-shopping-beberoyal



    Fonte:www.corriere.it,www.daringtodo.com,gossip.befan.it,www.elle.it,www.pianetadonna.it,www.televisionando.it,www.altissimoceto.it,d.repubblica.it,beberoyal.com,web
     
    Top
    .
198 replies since 1/2/2013, 17:31   15890 views
  Share  
.