A. S. Livorno Calcio

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    Il Livorno supera l’Empoli e conquista la Serie A (VIDEO/FOTO)
    Un gol di Paulinho decide la gara di ritorno della finale play-off del Picchi e regala alla squadra di Nicola l'approdo nella massima serie.


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    Le squadre al centro del campo
    Empoli e Livorno prima del fischio d'inizio


    Dopo Sassuolo e Verona, anche il Livorno approda in Serie A. Gli amaranto, che all’andata avevano pareggiato per 1 a 1, hanno battuto l’Empoli davanti al proprio pubblico per 1 a 0 nel ritorno della finale play-off di Serie B. Decisiva una rete di Paulinho che, ancora una volta, si è confermato l’arma in più della formazione di Nicola che ha legittimato l’ottimo campionato disputato nella regular season. L’inizio di partita non è stato esaltante, nonostante la grande intensità messa in campo dalle due squadre. Al 21’ però una grandissima occasione per Maccarone, che a porta spalancata ha fallito la deviazione vincente anche grazie all’intervento di Ceccherini, ha scosso il Livorno. Gli amaranto, dieci minuti più tardi infatti, hanno trovato il gol del vantaggio con Paulinho. Il centravanti ha battuto Bassi con un gran colpo di testa su splendido cross di Schiattarella. Nella ripresa il Livorno, molto compatto, ha controllato il match concedendo poco agli avversari che si sono fatti vedere dalle parti di Mazzoni solo con un guizzo di Saponara e un tiro da fuori di Valdifiori. Al contrario, i padroni di casa non si sono accontentati cercando di aumentare il vantaggio soprattutto con Dionisi che ha tentato la via del gol con due iniziative individuali. Il cronometro però non ha lasciato scampo ai biancazzurri che pur rendendosi ancora pericolosi con una velenosa punizione di Maccarone, non sono riusciti a ribaltare il risultato, arrendendosi ai cugini toscani che l’anno prossimo disputeranno la massima serie. Il pensiero finale poi è tutto per Morosini: “Dedichiamo a lui questa vittoria, da lassù ci ha aiutati”.

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    Il gol di Paulinho
    Il centravanti firma il gol decisivo




    http://calcio.fanpage.it

    Associazione Sportiva Livorno Calcio
    Calcio



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    Gli Amaranto, i Labronici, le Triglie, l'Unione
    Segni distintivi
    Uniformi di gara


    Casa Trasferta Terza divisa



    Colori sociali 20px-600px_Amaranto_con_lettere_ASL_sovrapposteAmaranto

    Simboli Triglia

    Inno Inno Amaranto
    Musica di Alberto Montanari
    Testo di Giorgio Campi
    Dati societari
    Città Livorno

    Paese 20px-Flag_of_Italy.svgItalia

    Confederazione UEFA

    Federazione 20px-Flag_of_Italy.svgFIGC

    Campionato Serie A

    Fondazione 1915

    Rifondazione 1991

    Presidente 20px-Flag_of_Italy.svgAldo Spinelli

    Allenatore 20px-Flag_of_Italy.svgDavide Nicola

    Stadio Stadio Armando Picchi
    (19.238 posti)
    Sito web www.livornocalcio.it

    Palmarès


    Titoli nazionali 2 Campionati di Serie B
    2 Campionati di serie C
    1 Campionati di serie C1
    1 Campionati di serie C2

    Trofei nazionali 1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro


    « Livorno è una piazza particolare, la gente non vuole campioni, ma uomini veri, disposti a sposare una causa. »
    (Osvaldo Jacon)



    L'Associazione Sportiva Livorno Calcio, nota semplicemente come Livorno, è la principale società calcistica della città di Livorno. Nata nel 1915 come Unione Sportiva Livorno, venne rifondata nel 1991, quando assunse la denominazione attuale. Milita in Serie A, il massimo livello del calcio italiano.
    Ha disputato 28 stagioni al massimo livello del campionato italiano, 17 delle quali nella Serie A a girone unico. Dopo aver raggiunto la finalissima nazionale nella stagione 1919-1920, è stata una delle 18 squadre ammesse nel 1929 a disputare il primo campionato di Serie A. Al termine del torneo 1942-43 si è laureata vice campione d'Italia. Nel 1987 ha vinto la Coppa Italia di Serie C. Ha partecipato alla Coppa UEFA 2006-2007 raggiungendo i sedicesimi di finale.

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    Storia
    La nascita e la finalissima nazionale

    L' Unione Sportiva Livorno nacque il 14 febbraio 1915 dalla fusione delle due preesistenti realtà calcistiche cittadine, la Virtus Juventusque e la SPES Livorno. L'accordo di unione, voluto dai dirigenti di SPES e Virtus, in particolare dall'avvocato Giorgio Campi, venne però reso noto soltanto il 17 febbraio poiché si temeva il malcontento dei tifosi delle due compagini, divisi da un forte antagonismo. Il cavaliere Arrigo Galeotti venne nomimato primo presidente. Come colore sociale fu scelto l'amaranto, simbolo della città. Il primo terreno di gioco fu quello di Villa Chayes.


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    Mario Magnozzi
    Il Livorno ebbe il suo battesimo calcistico a livello nazionale nella stagione 1919-1920, quando sfiorò addirittura il titolo di campione d'Italia: trascinati dai gol del giovanissimo Mario Magnozzi, gli amaranto vinsero infatti il campionato centro-sud battendo in finale la Fortitudo Roma per 3-2 e si qualificarono così alla finalissima contro l'Inter, vincitrice del campionato del nord, perdendo solo per 3-2 una partita disputata per la maggior parte in inferiorità numerica per un infortunio. Tale fu il giudizio de La Stampa sul Livorno: «L'Internazionale F.C. ha arrischiato di farsi mettere in iscacco dall'...audace squadra dell'U.S. Livorno, campioni di football dell'Italia centro-meridionale. L'U.S. Livorno dev'essere tornata piena di orgoglio ai propri lari. Cedere di misura ad una squadra come quella dei nero azzurri, per due goals contro tre, dopo di aver giuocato due terzi della partita con dieci uomini, può essere considerato dai livornesi come una mezza vittoria. Essi dovettero il brillante risultato alla loro resistenza e ad una grande tenacia di tutti i loro elementi, sorretti da un meraviglioso entusiasmo». Per i toscani nel primo tempo della partita andò tutto storto: il Livorno non solo, secondo alcune fonti, avrebbe fallito un calcio di rigore (la cronaca de La Stampa non ne fa menzione, per cui sarebbe da verificare se è veramente accaduto), ma dovette giocare la maggior parte della partita in 10 uomini per colpa di un infortunio (allora non erano permesse le sostituzioni) che costrinse, al 29°, il terzino livornese Innocenti I a lasciare il campo anzi tempo; l'Inter approfittò dell'uomo in più e si portò sul tre a zero grazie a una doppietta di Agradi al 12° e al 34° e gol di Aebi al 44°. Nella ripresa tuttavia si ebbe il risveglio dei livornesi e i neroazzurri «devono subire una superiorità effettiva da parte di coloro i quali sono stati fino allora dominati»: addirittura la difesa dell'Inter «deve prodigarsi a tutt'uomo per evitare gravi sorprese» perché sfinita. All'8º minuto della ripresa il giocatore neroazzurro Viganò si infortunò e, anche se riuscì a rientrare in campo, il suo rendimento ne risentì molto. I gol livornesi arrivarono nel finale: al 38º minuto, dopo una palla gol del Livorno sventata in corner da Francesconi, sul successivo calcio d'angolo, battuto da Corte, Magnozzi insaccò di testa, accorciando le distanze; quattro minuti dopo, approfittando di una mischia in area neroazzurra e di «un arresto insufficiente» del portiere neroazzurro, coperto dai compagni, Magnozzi segnò di nuovo, portando il risultato sul 3-2. A questo punto il Livorno cercò di pareggiare, non riuscendoci anche perché ormai non mancavano che tre minuti alla fine della partita. L'Inter vinse così, anche se con più fatica del previsto, il suo secondo tricolore.
    L'anno dopo il Livorno ci riprovò, ma questa volta si fermò in finale del campionato centro-sud, sconfitto dal Pisa.
    Gli anni venti e trenta
    Gli anni '20 non trovarono più il Livorno all'altezza di simili exploit, anche se la squadra riuscì sempre a mantenersì al massimo livello nazionale, disputando prima i campionati di Prima Divisione e poi quelli di Divisione Nazionale; continuò invece a farsi notare Magnozzi, che si laureò capocannoniere di Prima divisione nella stagione 1924-1925 ed ottenne un posto in nazionale per poi passare al Milan.
    Ai nastri di partenza del campionato di Serie A 1929-30, il primo della storia a girone unico, l'unica squadra toscana fu il Livorno, che conquistò una meritata salvezza. Gli anni successivi videro gli amaranto fare la spola tra la A e la B, alternando salvezze con più o meno affanni a retrocessioni presto rimediate con la risalita. Durante quegli anni, a seguito di un crescente interesse che aveva reso angusto il campo di Villa Chayes, vide la luce il nuovo stadio, all'epoca intitolato ad Edda Ciano e successivamente al compianto Armando Picchi.

    Il secondo posto nel 1942-1943

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    11 ottobre 1942 - Pietro Degano segna il gol con cui il Livorno espugna il Filadelfia di Torino



    Nella stagione 1942-1943, dopo due sofferte salvezze consecutive, la squadra venne affidata a Ivo Fiorentini, ex tecnico dell'Ambrosiana. Sei vittorie consecutive iniziali, tra cui il successo per 2-1 sul campo del Torino, promossero a seria candidata per lo scudetto il Livorno che all'ottava giornata, dopo la vittoria a Milano contro l'Ambrosiana, guidava la classifica con cinque punti di vantaggio sul Torino secondo. Superato un periodo di leggero calo, i toscani ottennero il titolo di campione d'inverno in coabitazione coi granata. Nel girone di ritorno gli amaranto proseguirono la propria marcia: a sette turni dal termine erano quattro i punti di vantaggio sulle inseguitrici. Alla quart'ultima giornata però il Livorno venne sconfitto dalla Roma e per la prima volta venne superato dal Torino. Il testa a testa proseguì fino all'ultima giornata, con i piemontesi avanti di un punto sui toscani. Il 25 aprile 1943, mentre gli amaranto si imposero in casa sul Milan, il Torino faticò sul campo del Bari che lottava per non retrocedere; il gol di Valentino Mazzola a pochi minuti dal termine regalò vittoria e scudetto ai granata, mentre il Livorno chiuse il campionato al secondo posto con 43 punti, frutto di 18 vittorie, 7 pareggi e 5 sconfitte.
    Questo l'undici di base della squadra che sfiorò l'impresa: Silingardi, Del Bianco, Lovagnini; Capaccioli, Traversa, Tori; Piana, Stua, Raccis, Zidarich, Degano. Capocannoniere della squadra fu Piana con 12 reti.

    Il dopoguerra
    La sospensione dei campionati a causa della guerra spezzò l'incantesimo, e alla ripresa il Livorno si allontanò inesorabilmente dai vertici, fino alla retrocessione in B nella stagione 1948-49. Sarebbero passati 55 anni prima che gli amaranto facessero ritorno in Serie A.
    Nel corso degli anni cinquanta con la maglia amaranto fece il suo esordio il livornese Armando Picchi, futuro capitano e bandiera della Grande Inter. Picchi rimase 5 campionati a Livorno, dal 1954 al 1959, disputando 105 partite, prima di passare alla SPAL e poi all'Inter.
    Questo periodo vide il Livorno retrocedere addirittura in serie C per ben due volte, fino ad un più stabile ritorno in B al termine della stagione 1963-64, con la squadra allenata da Guido Mazzetti e trascinata dai gol di Virgili (ex centravanti della Fiorentina) e Mascalaito. Seguirono in serie cadetta vari campionati senza particolari sussulti, a parte quello del 1967-68, che passò alla storia per l'invasione di campo dei tifosi indispettiti dalle decisioni dell'arbitro Sbardella durante l'incontro casalingo contro il Monza, episodio che costò non solo ben 5 giornate di squalifica del campo, ma anche una irrecuperabile flessione in classifica, dove fino a quel momento gli amaranto avevano occupato le primissime posizioni.
    Gli anni settanta e ottanta
    Nella stagione 1971-72 il Livorno retrocesse di nuovo in serie C, ed entrò in una grave crisi finanziaria (culminata nel fallimento) che venne risolta con l'acquisizione della società da parte del petroliere Corasco Martelli, la cui presidenza segnò la storia del calcio labronico per un decennio. Fu comunque un periodo piuttosto avaro di soddisfazioni, con il Livorno che non riuscì a schiodarsi dalla serie C, nonostante potesse disporre prima di uno degli attaccanti più prolifici della sua storia, Bruno Graziani, e poi di uno dei più amati, Miguel
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    Vitulano; da ricordare le stagioni 1978-79, con un giovane Stefano Tacconi tra i pali ed una storica vittoria nel derby a Pisa con gol di Vitulano, e quella successiva, in cui il Livorno, guidato da Tarcisio Burgnich, mise in mostra una difesa granitica e sfiorò la promozione, giungendo terzo alle spalle di Catania e Foggia.
    Nel 1982 si concluse l'era Martelli e nel 1983 la squadra retrocesse addirittura in Serie C2, per poi risalire immediatamente l'anno successivo quando, guidata da Renzo Melani, stravinse il campionato senza mai perdere e con sole 7 reti al passivo. Tra il 1985 e il 1988 indossò la maglia amaranto il giovane attaccante Igor Protti, destinato, in futuro, a scrivere pagine indelebili nella storia della società livornese. Furono però ancora anni bui, se si esclude il memorabile successo in Coppa Italia di Serie C nella stagione 1986-87, con il Livorno che, nella finale di ritorno tra le mura amiche col Campania Puteolana, ribaltò lo 0-1 subito all'andata grazie ad un rotondo 3-0 (a segno Casilli, Susi e D'Agostino). Si trattò di un episodio isolato, tanto che nel 1988 la società venne posta in liquidazione e assume il nome di Pro Livorno. Nel campionato 1988-89 il Livorno sprofondò nuovamente in C2 al termine di un'annata disastrosa.

    Il fallimento e la rinascita
    Nel campionato 1989-1990 gli amaranto, pur giocando in condizioni estreme (problemi economici e molte mensilità non pagate) si salvarono in extremis. Nel 1990-1991 il sodalizio toscano tornò a chiamarsi Livorno dopo essere stato rilevato dal milanese Carlo Mantovani e sfiorò la Serie C1 trascinato dai goal di Michele Pisasale. Tuttavia in estate la Federazione estromise i labronici dalla Serie C2 per gravissimi problemi economici e la società, con la nuova denominazione di Associazione Sportiva Livorno Calcio, fu costretta a ripartire dal campionato di Eccellenza appena inaugurato, che vinse subito nettamente. L'accesso al Campionato Nazionale Dilettanti fu tra l'altro messo in discussione da un nuovo fallimento a fine campionato. Una stagione in Serie D precedette il ritorno dei toscani in C2 nello stesso 1993. L'imprenditore pavese Claudio Achilli infatti rilevò la società, che giunse al secondo posto del suo girone tra i Dilettanti, fornendo ottime carte per il ripescaggio in quarta serie che puntualmente avvenne, vista la lunga serie di fallimenti nelle categorie superiori.
    Dopo il ripescaggio in Serie C2, nella stagione 1993-1994 il Livorno sfiorò la promozione, dove decisiva fu la sconfitta in casa del Gualdo, che salì in Serie C1 assieme al Pontedera. L'anno successivo, grazie anche alle 19 reti di Stefan Schwoch, gli amaranto approdarono ai play-off, venendo subito eliminati dal Castel di Sangro che rimontò in casa la sconfitta rimediata al Picchi. Nella stagione 1995-1996, dopo il secondo posto in campionato dietro al Treviso, il Livorno raggiunse la finale dei play-off contro la Fermana a Ferrara, perdendo ai tiri di rigore. La promozione arrivò l'anno successivo, con la squadra affidata al tecnico Paolo Stringara: di nuovo secondi dopo le 34 giornate (alle spalle della Ternana), questa volta ai play-off gli amaranto non sbagliarono un colpo e nella finale di Reggio Emilia sconfissero la Maceratese per 3-0 (reti di Vincioni, Bonaldi e Cordone). Protagonista della promozione fu il bomber livornese Enio Bonaldi, capocannoniere del girone con 19 reti.
    Nella stagione 1997-1998, tornato in Serie C1, il Livorno sfiorò la Serie B al termine di un campionato veramente rocambolesco. La partenza fu incredibile, con ben 9 vittorie iniziali consecutive, ma una nuova beffa era dietro l'angolo. Prima spuntò un presunto illecito sportivo ed il Livorno venne penalizzato di 4 punti, poi subito dopo la fine del campionato la CAF tolse ai livornesi la vittoria nella partita col Siena, dopo che l'incontro era stata assegnato a tavolino agli amaranto per un'aggressione subita dai giocatori, col risultato che il secondo posto, dietro al Cesena promosso direttamente, andò alla Cremonese. Ai play-off ci fu una nuova grande delusione: nella finale a Perugia, proprio contro la Cremonese, davanti a oltre 18.000 sostenitori labronici, gli amaranto si arresero alla malasorte (traversa di De Vincenzo) e a dubbie decisioni arbitrali (gol annullato a Geraldi, probabile rigore negato a Bonaldi), e finirono sconfitti (1-0) dopo i supplementari. L'anno successivo si chiuse l'era Achilli, con il Livorno che, anche a causa dello smantellamento della squadra, non solo non riuscì a ripetersi, ma restò addirittura impantanato nella lotta per non retrocedere, dalla quale si tirò fuori soltanto in extremis.

    Il ritorno in A e la Coppa UEFA

    L'arrivo nel 1999 del presidente Aldo Spinelli costituì la svolta della storia recente della società, che in pochi anni passò dalle polveri della Serie C1 alle platee nazionali della serie A ed europee della Coppa UEFA. Il primo e fondamentale colpo di mercato del nuovo presidente fu quello di riportare in amaranto Igor Protti, già capocannoniere in serie A col Bari (1995-1996) ma da molti considerato ormai in parabola discendente (a torto, come i fatti dimostrarono).
    La prima stagione fu di assestamento: gli amaranto dopo 21 anni tornarono ad espugnare (2-1) l'Arena Garibaldi dei cugini pisani, ma rimasero lontani dal vertice. La stagione successiva arrivò in panchina l'esperto di promozioni Osvaldo Jaconi (già allenatore del Castel Sangro dei miracoli) ed il Livorno iniziò a puntare alla serie B. Il primo assalto (2000-2001) fallì di un soffio, col Modena che volò diretto verso la serie cadetta ed il Livorno che, trascinato dai gol di Protti (capocannoniere del girone), raggiunse i play-off ma si arrese in finale col Como (0-0 nell'andata a Livorno, 1-0 dopo i supplementari per i lariani nel ritorno a Como). Al secondo tentativo invece (2001-2002) il Livorno di Jaconi fece centro, vincendo il campionato al termine di un'appassionante lotta con un indomito Spezia. A cinque giornate dal termine, i liguri espugnarono il Picchi e si portarono ad una sola lunghezza dalla capolista amaranto. Seguirono però quattro vittorie consecutive degli uomini di Jaconi, che resero così vana la rimonta spezzina e riconquistarono la Serie B dopo ben 32 anni. Memorabile la penultima giornata a Treviso, con Igor Protti che a 4 minuti dal termine mise a segno il gol del definitivo 2-1. La "matematica" arrivò all'ultima di campionato, grazie al 3-0 in casa contro un Alzano ormai rassegnato ai playout. Ciliegina sulla torta di una stagione trionfale fu il titolo di capocannoniere conquistato per la seconda volta consecutiva da Igor Protti (con ben 27 reti). Questo l'undici (privo del capitano Vanigli) che il 5 maggio 2002 scese in campo con l'Alzano: Ivan, Cannarsa, Doga, Gelsi, Fanucci, Mezzanotti, Ruotolo, Piovani, Alteri, Protti, Saverino. In quella stessa annata il Livorno sfiorò anche il successo in Coppa Italia di Serie C, ma nella finalissima perse il doppio confronto contro l'Albinoleffe (2-1 per i bergamaschi all'andata, rocambolesco ma inutile 3-2 per il Livorno dopo i supplementari nel ritorno al Picchi).

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    13 febbraio 2005 - Festa per i 90 anni del Livorno



    LUCARELLISPINELLI
    Il ritorno in B vide il Livorno guidato da Roberto Donadoni stanziare sorprendentemente nelle prime posizioni per tutta la prima parte della stagione. Un vistoso calo nel girone di ritorno fece però sfumare i sogni proibiti di promozione. Il campionato terminò con un onorevole decimo posto, impreziosito dall'approdo in Under 21 per il giovane portiere Marco Amelia e dal titolo di capocannoniere conquistato con 23 centri da uno straordinario Igor Protti, che divenne così il primo giocatore nella storia del calcio italiano a vincere la classifica marcatori in A, in B ed in C1. Per il campionato di serie B 2003-2004 il Livorno venne affidato al giovane mister Walter Mazzarri. Due gli eventi chiave dell'estate che precedette il campionato: l'approdo in amaranto del bomber livornese Cristiano Lucarelli, dopo un lungo braccio di ferro con il Torino, ed il ripensamento da parte di Igor Protti che si convise a continuare l'avventura con il suo Livorno, dopo che in un primo momento aveva deciso di concludere la propria carriera. In un estenuante torneo a 24 squadre il Livorno disputò un discreto girone di andata, per poi emergere prepotentemente in quello di ritorno. Tanti i successi da ricordare: quelli casalinghi sulle blasonate Fiorentina (2-0), Napoli (3-0 con tripletta di Protti) e Torino (3-1), e quelli fuori casa con Genoa (1-0) e Como (rocambolesco 5-3 agguantato nel finale). La grande cavalcata della seconda parte della stagione culminò con la vittoria esterna sul campo del Piacenza per 3-1, grazie alla quale il Livorno si assicurò matematicamente il ritorno in Serie A dopo ben 55 anni di assenza. Il Livorno chiuse terzo, alle spalle di Palermo e Cagliari. Stratosferica la coppia d'attacco Protti-Lucarelli (ben 53 gol in due), entrambi protagonisti di un'annata indimenticabile; importante anche il contributo del giovanissimo difensore Giorgio Chiellini.
    Al ritorno in serie A, l'obiettivo era la salvezza: il Livorno diede fiducia quasi totale al centrocampo e all'attacco della promozione, rinnovando invece per intero la difesa; in panchina, Franco Colomba prese il posto di Mazzarri. Fu il Milan campione di Italia a dare il bentornato al Livorno. Circa 10.000 sostenitori labronici (molti dei quali agghindati con una bandana come strumento di satira contro il presidente del Milan Berlusconi) si recarono a San Siro ed assistettero alla sorprendente prova della propria squadra che pareggiò 2 a 2 col più quotato avversario grazie alla doppietta di Cristiano Lucarelli. Seguirono però alcune molto negative, con il Livorno che si trovò a galleggiare sul fondo della classifica, fino a tirarsi fuori dalla zona retrocessione grazie a tre vittorie consecutive. Ulteriori alti e bassi spinsero Spinelli ad esonerare Colomba ed a richiamare Donadoni, che riuscì a traghettare la squadra verso una salvezza senza troppi affanni e impreziosita anche da qualche soddisfazione, una su tutte il successo casalingo per 1-0 col Milan. Da ricordare anche il 2-2 al Picchi con la Juventus, che consegnò lo scudetto ai bianconeri e vide Protti segnare l'ultimo gol con la maglia amaranto e salutare per l'ultima volta il pubblico livornese. Gli amaranto chiusero al nono posto. Principale artefice della salvezza fu un eccezionale Cristiano Lucarelli, che si aggiudicò la classifica dei capocannonieri con ben 24 centri.

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    L'anno successivo Donadoni venne riconfermato e il Livorno ingranò la marcia chiudendo il girone di andata al 5º posto in classifica; poco dopo l'inizio del girone di ritorno il mister si dimise a causa di alcune incomprensioni con il presidente. Gli subentrò Carlo Mazzone che però non riuscì a mantenere la squadra in zona UEFA: gli amaranto scivolarono di alcune posizioni in classifica chiudendo noni. In virtù delle penalizzazioni a Juventus, Fiorentina e Lazio, legate allo scandalo calciopoli, al Livorno venne però assegnato il sesto posto ed il conseguente accesso alla Coppa UEFA.
    Nella stagione 2006-2007 il Livorno disputò il terzo campionato consecutivo in Serie A e, per la prima volta nella sua storia, la Coppa UEFA.
    Dopo aver superato il primo turno contro gli austriaci del Pasching con due vittorie ed il punteggio complessivo di 3-0, gli amaranto affrontarono nel girone eliminatorio squadre blasonate come Rangers Glasgow, Auxerre, Partizan Belgrado e Maccabi Haifa. Dopo la sconfitta interna con i Rangers (2-3) e i pareggi (tutti per 1-1) con Partizan Belgrado (con gol all'87' del portiere Amelia) e Maccabi Haifa, la squadra passò il turno battendo in trasferta l'Auxerre per 1-0 e piazzandosi al terzo posto del girone. Nei sedicesimi di finale il Livorno fu eliminato dall'Espanyol, essendo stato sconfitto per 1-2 all'andata in casa e per 2-0 al ritorno a Barcellona il 22 febbraio 2007. Complessivamente furono quindi disputate 8 partite in Coppa UEFA con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Il miglior marcatore del Livorno fu Lucarelli con 5 reti. Il primo giocatore andato in gol in una competizione europea nella storia della società è stato Danilevicius contro il Pasching nell'andata del 1º turno, il 14 settembre 2006.
    In campionato alcuni risultati negativi indussero il presidente Spinelli ad esonerare l'allenatore Arrigoni alla fine del girone di andata. Il tecnico fu però reintegrato dopo pochi giorni, dato il fermo volere della squadra di proseguire con lo stesso allenatore. Il rendimento della formazione toscana, tuttavia, non migliorò sensibilmente, e così Arrigoni venne definitivamente esonerato il 20 marzo 2007. Al suo posto fu chiamato Fernando Orsi che chiuse il campionato in undicesima posizione.


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    Gli ultimi anni
    L'estate del 2007 fu caratterizzata dalla dolorosa partenza di Cristiano Lucarelli, ceduto allo Shakhtar Donetsk per 9 milioni di euro. Confermato per la stagione 2007-2008, Orsi venne esonerato dopo che un terribile inizio di campionato vide sprofondare il Livorno all'ultimo posto, con soli due punti in sette giornate. Al suo posto fu chiamato Giancarlo Camolese. Il 28 aprile fu richiamato Orsi dopo che, a 3 giornate dalla fine, il Livorno era scivolato di nuovo in ultima posizione. Il tecnico non poté evitare la retrocessione, che giunse alla penultima giornata.

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    La festa dopo la vittoria nella finale Playoff 2012-2013


    La stagione seguente il Livorno riuscì a tornare in Serie A dopo un solo anno di cadetteria. Terminato in testa alla classifica il girone d'andata, i labronici chiusero la stagione regolare al terzo posto e conquistarono la massima serie dopo gli spareggi play-off contro Grosseto e Brescia. Gli amaranto, dopo aver pareggiato a Brescia, si aggiudicarono la finale di ritorno col risultato di 3-0: di Francesco Tavano, Alessandro Diamanti e Martin Bergvold le reti. Francesco Tavano conquistò il titolo di capocannoniere del campionato con 24 reti.
    La nuova stagione in serie A vide il ritorno tra le file amaranto di Cristiano Lucarelli che con Tavano e Diamanti avrebbe dovuto comporre il tridente d'attacco livornese. Negli ultimi giorni di mercato però il presidente Spinelli decise di cedere Diamanti alla squadra inglese del West Ham per circa 6,5 milioni di euro, sollevando accese polemiche da parte della tifoseria. La panchina, anche in virtù della vittoria dei play-off, venne riaffidata a Ruotolo, che però non ricevette la proroga da parte della federazione per poter allenare senza patentino di prima categoria.

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    Piermario Morosini durante la sua ultima partita allo Stadio Armando Picchi



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    Gli venne quindi affiancato come primo allenatore Vittorio Russo. Esonerato Russo, venne assunto come allenatore Serse Cosmi che all'esordio riuscì a battere, dopo 62 anni, la Roma allo Stadio Olimpico per 1-0 con gol di Tavano. Sotto la direzione di Cosmi la squadra concluse il girone d'andata al 14º posto. Il 24 gennaio Cosmi diede le dimissioni dopo la sconfitta interna per 2-0 contro il Napoli, a causa di dissidi col presidente Spinelli sulla gestione della squadra. I due il 26 gennaio si riappacificarono, le dimissioni furono rigettate e Cosmi proseguì nella conduzione tecnica della squadra. Gli innesti del mercato di riparazione non furono tuttavia sufficienti a garantire nel girone di ritorno un rendimento tale da portare la squadra alla salvezza. Il 5 aprile 2010 Cosmi venne esonerato dall'incarico di allenatore. La guida tecnica della squadra fu quindi riaffidata a Ruotolo che questa volta poté sedersi in panchina da solo, avendo ottenuto una deroga dalla federazione. Nonostante ciò, la retrocessione in Serie B arrivò con tre giornate di anticipo.
    Al termine della stagione Aldo Spinelli mise in vendita il Livorno, ma, non riuscendo a trovare acquirenti adeguati, decise di proseguire alla guida della società. Venne stilato un piano triennale, basato sull'ingaggio di giovani promesse, sulla conferma di alcune pedine e su un deciso taglio del monte ingaggi. Per affrontare il campionato di serie B fu ingaggiato l'esperto allenatore Giuseppe Pillon. Dopo un buon girone d'andata gli amaranto incapparono in una serie di 5 sconfitte consecutive ed il 12 febbraio 2011 Pillon venne sostituito con Walter Novellino. La squadra non riuscì comunque a raggiungere i play-off, chiudendo l'annata al settimo posto.

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    Durante la pausa estiva i labronici videro l'addio del capitano Francesco Tavano, il ritorno dell'attacante Paulinho e la conferma di Andrea Luci che da livornese avrebbe indossato la fascia di capitano. Dopo un inizio promettente i risultati diventano altalenanti, e alla vigilia della sosta invernale gli amaranto si ritrovarono al quintultimo posto in classifica. Spinelli esonerò così Novellino sostituendolo con Armando Madonna. Il presidente del Livorno annunciò inoltre di voler "regalare" il club ad un acquirente serio e capace. Il 14 aprile 2012, durante la partita Pescara-Livorno, il centrocampista amaranto Piermario Morosini si accasciò sul campo di gioco a causa di un malore che ne causò la morte. Intanto dopo altre cinque sconfitte consecutive venne esonerato anche Madonna e al suo posto subentrò il direttore generale Attilio Perotti. Il Livorno riuscì ad evitare i play-out soltanto all'ultima giornata.
    Nella stagione seguente il Livorno riscatta completamente Luca Siligardi dall'Inter, rinunciando quindi al portiere Bardi sostituendolo con Vincenzo Fiorillo, acquistato insieme al greco Gentsoglou dalla Sampdoria. Sulla panchina si siede il giovane Davide Nicola, ex giocatore del Genoa di Spinelli. La squadra sorprende e lotta per tutto il campionato per la promozione diretta. All'ultima giornata però, perdendo lo scontro diretto contro il Sassuolo, i labronici arrivano terzi e sono costretti a disputare i play-off. Dopo aver eliminato il Brescia in semifinale, i labronici pareggiano l'andata della finale play-off contro l'Empoli. Vincendo 1-0 il ritorno grazie a un gol di Paulinho, il Livorno torna in Serie A dopo 3 stagioni.
    Cronistoria
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    Cronistoria dell'Associazione Sportiva Livorno Calcio
    • 1915 - Fondazione dell'Unione Sportiva Livorno .
    • 1915-19 - Attività sospesa per la guerra.
    • 1919-20 - Campione centro-meridionale di Prima Categoria. Sconfitto nella Finalissima Nazionale.
    • 1920-21 - Finalista del torneo centro-meridionale di Prima Categoria.
    • 1921-22 - 10º nel girone A di Prima Divisione CCI. A fine stagione viene assorbita la Pro Livorno.
    • 1922-23 - 3º nel girone C di Prima Divisione.
    • 1923-24 - 3º nel girone A di Prima Divisione.
    • 1924-25 - 5º nel girone B di Prima Divisione. Mario Magnozzi è capocannoniere.
    • 1925-26 - 4º nel girone B di Prima Divisione.
    • 1926-27 - 5º nel girone B di Divisione Nazionale.
    • 1927-28 - 9º nel girone B di Divisione Nazionale. Ripescato per allargamento del torneo.
    • 1928-29 - 7º nel girone A di Divisione Nazionale.
    • 1929-30 - 14º in Serie A.
    • 1930-31 - 17º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1931-32 - 7º in Serie B.
    • 1932-33 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A.
    • 1933-34 - 8º in Serie A.
    • 1934-35 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1935-36 - 3º in Serie B.
    Quarti di finale di Coppa Italia.
    • 1936-37 - 1º in Serie B. Promosso in Serie A. Bruno Arcari è capocannoniere.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 1937-38 - 11º in Serie A.
    Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
    • 1938-39 - 15º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 1939-40 - 2º in Serie B. Promosso in Serie A. Vinicio Viani è capocannoniere.
    Sedicesimi di finale di Coppa Italia.
    • 1940-41 - 13º in Serie A.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 1941-42 - 13º in Serie A.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 1942-43 - 2º in Serie A.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 1943-45 - Attività sospesa per la guerra.
    • 1945-46 - Con la denominazione Pro Livorno: 4º nel Campionato Bassa Italia Serie A-B. 7º nel girone finale di Divisione Nazionale.
    • 1946-47 - 15º in Serie A.
    • 1947-48 - 14º in Serie A.
    • 1948-49 - 20º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    • 1949-50 - 8º in Serie B.
    • 1950-51 - 3º in Serie B.
    • 1951-52 - 16º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
    • 1952-53 - 7º in Serie C.
    • 1953-54 - 6º in Serie C.
    • 1954-55 - 1º in Serie C. Promosso in Serie B. • 1955-56 - 17º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
    • 1956-57 - 12º in Serie C.
    • 1957-58 - 17º in Serie C.
    • 1958-59 - 5º nel girone A di Serie C. Emilio Gratton è capocannoniere.
    Primo turno di Coppa Italia.
    • 1959-60 - 2º nel girone B di Serie C.
    • 1960-61 - 3º nel girone B di Serie C.
    • 1961-62 - 13º nel girone B di Serie C.
    • 1962-63 - 2º nel girone B di Serie C.
    • 1963-64 - 1º nel girone B di Serie C. Promosso in Serie B.
    • 1964-65 - 16º in Serie B.
    Primo turno di Coppa Italia.
    • 1965-66 - 7º in Serie B.
    Secondo turno di Coppa Italia.
    • 1966-67 - 16º in Serie B.
    Primo turno di Coppa Italia.
    • 1967-68 - 7º in Serie B.
    Secondo turno di Coppa Italia.
    • 1968-69 - 11º in Serie B.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 1969-70 - 9º in Serie B.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 1970-71 - 14º in Serie B.
    Quarti di finale di Coppa Italia.
    • 1971-72 - 18º in Serie B. Retrocesso in Serie C.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 1972-73 - 5º nel girone B di Serie C.
    • 1973-74 - 13º nel girone B di Serie C.
    • 1974-75 - 13º nel girone B di Serie C.
    • 1975-76 - 6º nel girone B di Serie C.
    • 1976-77 - 15º nel girone B di Serie C.
    • 1977-78 - 9º nel girone B di Serie C.
    • 1978-79 - 9º nel girone B di Serie C1.
    • 1979-80 - 3º nel girone B di Serie C1.
    • 1980-81 - 12º nel girone B di Serie C1.
    • 1981-82 - 12º nel girone B di Serie C1.
    • 1982-83 - 15º nel girone B di Serie C1. Retrocesso in Serie C2.
    • 1983-84 - 1º nel girone A di Serie C2. Promosso in Serie C1.
    • 1984-85 - 6º nel girone A di Serie C1.
    • 1985-86 - 14º nel girone B di Serie C1.
    • 1986-87 - 12º nel girone B di Serie C1.
    Vince la Coppa Italia di Serie C.
    • 1987-88 - 14º nel girone A di Serie C1.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 1988-89 - 18º nel girone A di Serie C1. Retrocesso in Serie C2.
    • 1989-90 - 10º nel girone A di Serie C2.
    • 1990-91 - 4º nel girone A di Serie C2. Michele Pisasale è capocannoniere. Escluso dai campionati nazionali per fallimento societario. • 1991 - Rifondazione con il nome di Associazione Sportiva Livorno Calcio.
    • 1991-92 - 1º in Eccellenza Toscana. Promosso nel CND.
    • 1992-93 - 2º nel girone C del CND. Ripescato in Serie C2.
    • 1993-94 - 3º nel girone B di Serie C2.
    • 1994-95 - 4º nel girone B di Serie C2, sconfitto in semifinale playoff.
    • 1995-96 - 2º nel girone B di Serie C2, sconfitto in finale playoff.
    • 1996-97 - 2º nel girone B di Serie C2, vince la finale playoff. Promosso in Serie C1. Enio Bonaldi è capocannoniere.
    • 1997-98 - 3º nel girone A di Serie C1, sconfitto in finale playoff.
    • 1998-99 - 12º nel girone A di Serie C1.
    Primo turno di Coppa Italia.
    • 1999-00 - 7º nel girone A di Serie C1.
    • 2000-01 - 3º nel girone A di Serie C1, sconfitto in finale playoff. Igor Protti è capocannoniere.
    • 2001-02 - 1º nel girone A di Serie C1. Promosso in Serie B. Igor Protti è capocannoniere.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    Finalista di Coppa Italia di Serie C.
    Sconfitto in Supercoppa di Lega di Serie C.
    • 2002-03 - 10º in Serie B. Igor Protti è capocannoniere.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 2003-04 - 3º in Serie B. Promosso in Serie A.
    Girone eliminatorio di Coppa Italia.
    • 2004-05 - 8º in Serie A. Cristiano Lucarelli è capocannoniere.
    Secondo turno di Coppa Italia.
    • 2005-06 - 6º in Serie A su delibera della CAF.
    Terzo turno di Coppa Italia.
    • 2006-07 - 11º in Serie A.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    Sedicesimi di finale di Coppa UEFA.
    • 2007-08 - 20º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    Terzo turno di Coppa Italia.
    • 2008-09 - 3º in Serie B, vince la finale playoff. Promosso in Serie A. Francesco Tavano è capocannoniere.
    Quarto turno di Coppa Italia.
    • 2009-10 - 20º in Serie A. Retrocesso in Serie B.
    Ottavi di finale di Coppa Italia.
    • 2010-11 - 7° in Serie B.
    Quarto turno di Coppa Italia.
    • 2011-12 - 17° in Serie B.
    Terzo turno di Coppa Italia.
    • 2012-13 - 3° in Serie B. Vince la finale playoff. Promosso in Serie A.
    Quarto turno di Coppa Italia.

    Colori e simboli
    Colori

    Il colore della maglia della squadra livornese è l'amaranto, colore della città. È stato adottato fin dal 1915, anno di fondazione della società. Attualmente la maglia è amaranto con bordature oro, i pantaloncini sono di colore amaranto ed i calzettoni sono di colore amaranto.
    La seconda divisa è di colore bianco con bordature amaranto, pantaloncini e calzettoni bianchi.
    Simboli ufficiali

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    Stemma dell'A.S. Livorno Calcio


    Stemma
    Il simbolo è uno stemma circolare a sfondo bianco e contorno amaranto nel quale sono contenute le lettere di colore amaranto ASL, acronimo di Associazione Sportiva Livorno. Inizialmente, dal 1915 al 1991 (anno del fallimento societario), quando la società portava il nome di Unione Sportiva Livorno, le lettere erano USL, con la stessa campitura descritta precedentemente.
    Inno
    L'inno ufficiale dell'Associazione Sportiva Livorno Calcio è l'Inno amaranto, musica di Alberto Montanari e parole di Giorgio Campi (Inno). Nel 2004 il gruppo ska punk de la Banda Bassotti ha inciso una nuova versione dell'inno contenuta nel mini album Baldi e fieri, dedicato al gruppo ultras Brigate Autonome Livornesi.



    Strutture
    Stadio

    Le partite casalinghe dell'A.S.Livorno calcio si giocano allo stadio comunale cittadino intitolato ad Armando Picchi, situato in piazzale Montello 14, a 400 metri dal mare e dall'Accademia Navale nel quartiere di Ardenza. Proprio per questo lo stadio è anche informalmente noto come l'Ardenza. Attualmente la capienza ufficiale è di 19.238 posti a sedere, cifra che scende a 14.752 per le competizioni UEFA.
    Dal 1915 al 1932 il Livorno ha giocato le proprie partite casalinghe sul terreno di gioco di Villa Chayes, posto anch'esso nei pressi dell'Accademia. Nel 1933 venne inaugurato il nuovo impianto cittadino (anche se la costruzione fu completata solo nel 1935), inizialmente intitolato ad Edda Ciano. Dal 1990 lo stadio è intitolato al livornese Armando Picchi, uno dei più grandi campioni che hanno vestito la maglia amaranto, scomparso prematuramente nel 1971 all'età di 36 anni.
    Società
    Organigramma societario


    Staff dell'area amministrativa
    • Aldo Spinelli – Presidente
    • Silvano Siri – Vice Presidente
    • Paolo Armenia - Responsabile organizzativo
    • Alessandro Bini – Segretario generale
    • Paolo Nacarlo – Responsabile area comunicazione

    Sponsor

    Cronologia degli sponsor ufficiali
    • 1982-1985 Lodge
    • 1985-1986 Porto di Livorno
    • 1986-1988 Master Italia
    • 1990-1991 Telecentro
    • 1993-1996 Sidis
    • 1996-1997 Auto Italia
    • 1997-1998 Cantiere navale fratelli Orlando
    • 1998-1999 Officina MG
    • 1999-2003 Cassa di Risparmio di Livorno
    • 2003-Oggi Banca Carige

    Cronologia degli sponsor tecnici
    • 1990-1992 Umbro
    • 1993-2006 Asics
    • 2006-Oggi Legea


    Allenatori e presidenti

    Gli allenatori e i presidenti dal 1915 a oggi.

    Allenatori del Livorno
    • 1915 Alfredo Ratti
    • 1919-1920 Attilio Fresia Pietro Piselli
    • 1920-1921 Rodolfo Gavinelli
    • 1921-1923 Dati mancanti
    • 1923-1924 Jack Kirwan
    • 1924-1926 József Ging
    • 1926-1928 Pietro Piselli
    • 1928-1930 József Rady
    • 1930-1931 Geza Révész
    • 1931-1932 József Rady
    • 1932-1934 Gyula Lelovics
    • 1934-1935 Franz Hänsel Karl Stürmer
    • 1935-1936 Karl Stürmer Mario Magnozzi
    • 1936-1937 Mario Magnozzi
    • 1937-1938 Mario Magnozzi Gyula Lelovics
    • 1938-1939 Gyula Lelovics Pietro Piselli
    • 1939-1940 Pietro Piselli József Violak Pietro Piselli
    • 1940-1942 József Violak
    • 1942-1943 Ivo Fiorentini
    • 1945-1946 Ivo Fiorentini Enrico Carpitelli
    • 1946-1947 Ivo Fiorentini Enrico Carpitelli
    • 1947-1948 Mario Magnozzi
    • 1948-1949 Mario Magnozzi Hermann Felsner Ostilio Capaccioli
    • 1949-1950 Giuseppe Galluzzi Bonilauri
    • 1950-1951 Alfonso Ricciardi
    • 1951-1952 Alfonso Ricciardi Edmund Crawford
    • 1952-1953 Enrico Carpitelli Remo Galli
    • 1953-1954 Remo Galli Mario Magnozzi
    • 1954-1955 Mario Magnozzi
    • 1955-1956 Mario Magnozzi Mario Villini
    • 1956-1957 Vinicio Viani Ugo Conti
    • 1957-1958 Ugo Conti
    • 1958-1959 Ivo Fiorentini Vinicio Viani
    • 1959-1960 Vinicio Viani Arturo Silvestri
    • 1960-1961 Arturo Silvestri Campatelli
    • 1961-1962 Aredio Gimona Dino Bonsanti
    • 1962-1964 Guido Mazzetti
    • 1964-1965 Guido Mazzetti Dino Bonsanti Carlo Parola
    • 1965-1966 Carlo Parola
    • 1966-1967 Carlo Parola Serafino Montanari Carlo Parola
    • 1967-1968 Leandro Remondini
    • 1968-1969 Leandro Remondini Aldo Puccinelli
    • 1969-1970 Aldo Puccinelli Armando Picchi
    • 1970-1971 Costanzo Balleri
    • 1971-1972 Domenico Rosati Costanzo Balleri Dino Bonsanti
    • 1972-1973 Andrea Bassi
    • 1973-1974 Giovan Battista Fabbri Renzo Uzzecchini
    • 1974-1975 Francisco Lojacono Mauro Lessi Aldo Puccinelli
    • 1975-1976 Andrea Bassi
    • 1976-1977 Guido Mazzetti Ugo Conti
    • 1977-1978 Cesare Meucci
    • 1978-1980 Tarcisio Burgnich
    • 1980-1981 Gianni Corelli Ugo Conti
    • 1981-1982 Idilio Cei
    • 1982-1983 Idilio Cei Costanzo Balleri
    • 1983-1984 Renzo Melani
    • 1984-1985 Romano Fogli
    • 1985-1986 Romano Fogli Armando Onesti
    • 1986-1987 Romano Mattè
    • 1987-1988 Romano Mattè Rossano Giampaglia
    • 1988-1989 Roberto Franzon Rossano Giampaglia Antonio Renna
    • 1989-1990 Rossano Giampaglia Corrado Viciani
    • 1990-1991 Renzo Melani Miguel Vitulano
    • 1991-1992 Mirco Brilli
    • 1992-1993 Alberto Lazzerini Giuliano Zoratti
    • 1993-1994 Giuliano Zoratti
    • 1994-1995 Giorgio Campagna Tarcisio Burgnich Giorgio Campagna
    • 1995-1996 Giorgio Campagna Giuseppe Papadopulo
    • 1996-1997 Francesco Paolo Specchia Paolo Stringara
    • 1997-1998 Paolo Stringara
    • 1998-1999 Walter Nicoletti Simone Boldini
    • 1999-2000 Pietro Carmignani Fabrizio Tazzioli
    • 2000-2002 Osvaldo Jaconi
    • 2002-2003 Roberto Donadoni
    • 2003-2004 Walter Mazzarri
    • 2004-2005 Franco Colomba Roberto Donadoni
    • 2005-2006 Roberto Donadoni Carlo Mazzone
    • 2006-2007 Daniele Arrigoni Fernando Orsi
    • 2007-2008 Fernando Orsi Giancarlo Camolese Fernando Orsi
    • 2008-2009 Leonardo Acori Gennaro Ruotolo
    • 2009-2010 Vittorio Russo Serse Cosmi Gennaro Ruotolo
    • 2010-2011 Giuseppe Pillon Walter Novellino
    • 2011-2012 Walter Novellino Armando Madonna Attilio Perotti
    • 2012-2013 Davide Nicola


    Presidenti del Livorno
    • 1915-1919 Arrigo Galeotti
    • 1919-1920 Pietro A. Bossio
    • 1920-1922 Ettore Del Corona
    • 1922-1926 Alberto Folena
    • 1926-1928 Alberto Capitani
    • 1928-1929 Galeazzo Pardera
    • 1929-1932 Augusto Salvini
    • 1932-1936 Emanuele Tron
    • 1936-1944 Bruno Baiocchi
    • 1944-1949 Ricciotti Paggini
    • 1949-1950 Luigi Nesti
    • 1950-1954 Gaetano D'Alesio
    • 1954-1957 Ferruccio Bellandi
    • 1957-1965 Arno Ardisson
    • 1965-1967 Ricciotti Paggini
    • 1967-1968 Renato Tedeschi
    • 1968-1969 Luigi Di Giorgi
    • 1969-1970 Gastone Vivaldi
    • 1970-1972 Renato Del Ventisette
    • 1972-1973 Gastone Vivaldi
    • 1973-1982 Corasco Martelli
    • 1982-1985 Leo Picchi
    • 1985-1988 Enrico Fernandez Africano
    • 1988-1990 Paolo Salemmo
    • 1990-1991 Carlo Mantovani
    • 1991-1992 Carlo Caresana
    • 1992-1999 Claudio Achilli
    • 1999- oggi Aldo Spinelli

    Giocatori
    Vincitori di titoli
    Campioni del mondo
    • Marco Amelia (2006)
    Medaglie olimpiche
    • Mario Magnozzi (1928)
    Il Livorno e la Nazionale italiana
    Di seguito l'elenco dei giocatori che sono stati convocati in Nazionale durante il periodo di militanza nel Livorno:
    Nazionale A
    • Giovanni Vincenzi 1 presenza
    • Mario Magnozzi 26 presenze, 12 gol
    • Cristiano Lucarelli 4 presenze, 1 gol
    • Marco Amelia 6 presenze
    • Stefano Morrone 0 presenze
    • Antonio Candreva 2 presenze
    Nazionale Under-21
    • Marco Amelia 7 presenze
    • Giorgio Chiellini 4 presenze, 1 gol
    • Raffaele Palladino 7 presenze, 4 gol
    • Antonio Candreva 8 presenze
    • Marco D'Alessandro 8 presenze
    • Francesco Bardi 4 presenze
    • Simone Sini 0 presenze

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    Maglie ritirate
    Il 21 dicembre 2005 il Livorno ha ritirato la maglia numero 10 amaranto in onore di Igor Protti. In seguito lo stesso Protti ha però deciso di rimandare in campo la maglia, dichiarando che «è giusto che i giovani possano sognare la maglia numero 10. È giusto rimetterla in gioco».
    Al seguito della scomparsa di Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 nel corso della partita Pescara-Livorno, è stato deciso il ritiro della maglia numero 25.
    Palmarès
    Competizioni nazionali

    • Campionato dell'Italia Centro Meridionale: 1 1919-1920
    • Campionato di Serie B: 2 1932-1933, 1936-1937
    • Campionato di Serie C: 2 1954-1955, 1963-1964 Girone B
    • Campionato di Serie C1: 1 2001-2002 Girone A
    • Campionato di Serie C2: 1 1983-1984 Girone A
    • Coppa Italia di Serie C: 1 1986-1987
    • Campionato di Eccellenza Toscana: 1 1991-92
    Altri piazzamenti
    • Prima Categoria
    finalissima: 1919-1920
    • Campionato di Serie A
    secondo posto: 1942-1943
    • Campionato di Serie B
    secondo posto: 1939-1940
    terzo posto: 1935-1936, 1950-1951, 2003-2004, 2008-2009, 2012-2013
    • Campionato di Serie C
    secondo posto: 1959-1960 Girone B, 1962-1963 Girone B
    • Coppa Italia di Serie C
    finalista: 2001-2002
    • Supercoppa di Lega di Serie C
    finalista: 2001-2002
    Statistiche e record
    Partecipazione ai campionati
    Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale

    1° Prima Categoria 2 1919-1920
    1920-1921
    28
    Prima Divisione 5 1921-1922
    1925-1926

    Divisione Nazionale 4 1926-1927
    1945-1946

    Serie A 17 1929-1930
    2009-2010

    2° Serie B 23 1931-1932 2012-2013 23

    3° Serie C 17 1952-1953 1977-1978 32
    Serie C1 15 1978-1979 2001-2002

    4° Serie C2 7 1983-1984 1996-1997 7
    5° Camp. Naz. Dilettanti 1 1992-1993 1992-1993 1
    In 91 stagioni sportive disputate a livello nazionale dopo la fine della Prima guerra mondiale. Non è compresa la stagione 1991-1992, in cui il Livorno disputò il campionato di Eccellenza della Toscana a causa del proprio fallimento.
    Statistiche individuali
    In campionato dal 1929 fino ad oggi.

    Record di presenze
    • 369 Mauro Lessi (1953-1960;1961-1969)
    • 278 Igor Protti (1985-1988;1999-2005)
    • 242 Mario Stua (1937-1943;1945-1948)
    • 237 Renato Bellinelli (1961-1971)
    • 229 Ostilio Capaccioli (1936-1943;1945-1949)
    • 214 Gino Merlo (1946-1952)
    • 198 Franco Mondello (1972-1979;1980-1981)
    • 197 Costanzo Balleri (1953-1959;1965-1967)
    • 194 Mario Zidarich (1937-1943;1945-1947)
    • 193 Alfredo Simonti (1949-1956)


    Record di reti
    • 122 Igor Protti (1985-1988;1999-2005)
    • 102 Cristiano Lucarelli (2003-2007;2009-2010)
    • 66 Vinicio Viani (1938-1942)
    • 52 Bruno Arcari (1933-1939)
    • 50 Mario Stua (1937-1943;1945-1948)
    • 48 Francesco Tavano (2007-2011)
    • 47 Bruno Graziani (1974-1977)
    • 46 Emilio Gratton (1957-1961)
    • 45 Teresio Piana (1941-1943;1945-1949)
    • 43 Enio Bonaldi (1995-1998)

    Tifoseria

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    La curva dei tifosi del Livorno


    Rivalità e gemellaggi
    La tifoseria labronica ha, da sempre, nel Pisa la sua più grande avversaria calcistica, così come forte è il campanilismo tra le due città anche in ambiti non sportivi. Nel contesto toscano vi è rivalità anche con il Siena, l'Arezzo, la Lucchese. Altre grandi rivalità, più recenti, sono nate con la Lazio, la Roma, la Juventus, l'Inter, il Milan, il Modena, il Brescia, il Padova, il Varese, l'Ascoli, la Triestina, il Verona, la Sampdoria, lo Spezia, il Catania, il Como, il Grosseto,il Frosinone, la Massese, la Carrarese ed il Pontedera.
    Gli unici gemellaggi attualmente stretti dagli Ultras livornesi sono quelli con i tifosi dell'Olympique Marsiglia e dell'AEK Atene. Buoni rapporti vi sono con le tifoserie organizzate di Ternana, Pescara e Cosenza; mentre si registra un'amicizia nel segno dell'antifascismo con la tifoseria del Celtic Glasgow.

    Organico
    Rosa

    N. Ruolo Giocatore
    1 P Luca Mazzoni
    3 D Giuseppe Gemiti
    4 D Alessandro Bernardini
    5 D Saulo Decarli
    6 D Simone Salviato
    7 C Luca Belingheri
    8 A Federico Dionisi
    9 A Paulinho
    10 C Andrea Luci (capitano)
    11 D Alessandro Lambrughi
    12 P Vincenzo Fiorillo
    13 D Giorgio Diana
    14 D Andrea Gasbarro
    15 C Andrea Molinelli
    16 C Savvas Gentsoglou
    17 D Federico Ceccherini
    18 A Gastón Cellerino
    20 A Simone Dell'Agnello
    21 C Antonio Junior Vacca
    22 P Iacopo Ricciarelli
    23 C Joseph Duncan
    24 C Mirko Bigazzi
    26 A Luca Siligardi
    27 D Emerson
    28 C Pasquale Schiattarella
    29 D Leonardo Torri
    30 A Tommaso Biasci
    33 P Gabriele Aldegani

    Staff tecnico

    Staff dell'area tecnica
    • Attilio Perotti – Responsabile area tecnica
    • Elio Signorelli – Direttore sportivo
    • Davide Nicola – Allenatore
    • Ezio Gelain – Allenatore in seconda
    • Gabriele Stoppino – Preparatore atletico
    • Rossano Berti – Preparatore dei portieri
    • Manlio Porcellini – Responsabile sanitario



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