La casa fai da te (pitture e trucchi).impariamo

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  1. Lussy60
     
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    PREPARARE LE PARETI PRIMA DI TINTEGGIARE

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    La preparazione della superficie rappresenta il
    momento più importante di tutto l’intervento di
    tinteggiatura. Forse non tutti sanno che la
    maggior parte dei difetti riscontrabili al termine
    del lavoro sono causati proprio da una
    preparazione condotta in modo approssimativo.
    Per rendere meglio l’idea potremmo paragonarla
    alle fondamenta per una casa: senza di esse, si
    sa, non c’è garanzia di durata.
    Per ottenere un ottimo risultato i muri devono,

    Se nuovi:
    Essere completamente asciutti: per raggiungere questo stato è necessario attendere 30
    giorni dalla costruzione del muro stesso. In questo periodo la calce e il cemento
    riescono a completare il loro processo d’indurimento. Per una tinteggiatura accurata
    asportare con spazzola morbida il pulviscolo ed i frammenti d’intonaco non
    perfettamente aderenti.
    In via eccezionale, se l’intonaco presenta molte graffiature o una finitura leggermente
    ruvida, si può consigliare di carteggiare la superficie delle pareti con carta vetro di
    grana grossa (80/100).
    Per chiudere eventuali piccoli buchi e scalfitture presenti sulle pareti, dopo
    l’applicazione di una mano di fissativo , si deve trattare l’intonaco
    stucco in polvere o in pasta per pareti . Lo stucco è nemico
    dell’umidità, quindi è importante non applicarlo sui muri sotto il piano terra o
    comunque non asciutti, provocherebbe lo stacco dello stesso.
    Dopo 6-8 ore dall’ultima rasatura, carteggiare con carta vetro di grana fine (150/1809)
    le pareti stuccate e ripulire accuratamente.
    Applicare una nuova mano di fissativo opportunamente diluito che su
    tutta la superficie favorisce l’adesione della pittura di finitura e ne omogeneizza
    l’assorbimento permettendo al prodotto di finitura una resa superiore. E’ sconsigliato
    versare il fissativo nella pittura di finitura, non si ottiene una pittura migliore, al
    contrario sbilanciamo la proporzione degli elementi di ricetta ottenendo un prodotto di
    finitura non idoneo.
    Dopo 8-12 ore applicare la finitura desiderata.

    Se vecchi:
    Se la vecchia pittura si sta staccando e la superficie si presenta malandata, è
    indispensabile levare le vecchie sfoglie di colore e riportare alla luce l'intonaco. Il
    lavoro va fatto con una spatola dopo aver bagnato il muro con acqua calda (ma
    esistono in commercio anche liquidi appositi). Messo a nudo l'intonaco, si stucca e si
    procede come per i muri nuovi.
    Se la vecchia tinteggiatura è intatta, o quasi, prima di coprirla con la nuova pittura,
    bisogna rendersi conto di che cosa è (che tipo di pittura è già stato applicato sulle
    pareti). Perché se la vecchia e la nuova pittura sono incompatibili fra loro, è
    impossibile sovrapporle.
    Si possono fare diverse ipotesi:

    • Pareti trattate a calce: si riconoscono facilmente perché la superficie s’incide con
    l'unghia e, se si passa una mano bagnata, la pittura non tinge. Allora, prima di
    passare sui muri un altro prodotto bisogna raschiare bene le pareti con una spazzola
    metallica o addirittura con un raschietto fino ad arrivare all'intonaco. A questo punto
    ci si regola come se ci trovassimo di fronte un muro nuovo.

    • Superfici tinteggiate a gesso o a tempera: sono così
    tenere che si possono scalfire con l'unghia; se si passano
    con una mano umida, lasciano la tinta. Se questo tipo di
    pittura è ancora buono, si lascia e dopo aver dato una mano
    d’isolante si procede a stuccare le pareti per eliminare
    piccoli fori e graffi, quindi dopo la carteggiatura delle stessi si procede a spolverale e
    quindi a trattarle con un una mano di fissativo per uniformarne il grado di
    assorbimento e per favorire l’adesione del prodotti di finitura che si andrà ad
    applicare. Quindi a perfetta essiccazione della mano di FISSATIVO si procede a
    trattare le pareti con due mani di pittura di finitura appositamente diluita

    • Se la vecchia tinta è idropittura: non si scalfisce quando è saggiata con l'unghia e
    non lascia traccia di colore passando la mano umida. Per rendersi conto se
    l'idropittura è ancora ben fissata sui muri, c'è un modo molto semplice: si applica un
    pezzo di nastro adesivo e poi si strappa senza riguardi. Se sul nastro non rimane
    pittura, non c'è problema: la vecchia pittura può essere lasciata. Allora si carteggia
    tutta la superficie con carta vetrata grana fine (150/180), si eseguono i piccoli rappezzi
    necessari con stucco in polvere o in pasta e ad essiccazione dello stesso e dopo aver
    carteggiato i rappezzi si tratta tutta la superficie con una mano d’isolante Fixwall
    acrilico e successivamente, a perfetta essiccazione di quest’ultima si procede a trattare
    le pareti con due mani di pittura di finitura appositamente diluita

    Smalto, cementite o altri prodotti di questo tipo: si
    riconoscono subito per la loro impermeabilità (la superficie si
    presenta compatta). Le pareti trattate con questi prodotti
    devono essere raschiate carteggiate e spazzolate per togliere
    eventuali sbriciolature.
    Eseguire i soliti rappezzi con stucco in pasta o in polvere (si rammenta che lo stucco è
    nemico dell’umidità, quindi è importante non applicarlo sui muri sotto il piano terra o
    comunque non asciutti, provocherebbe lo stacco dello stesso).
    Dopo 4-6 ore dall’ultima rasatura, carteggiare con carta vetro di grana fine le pareti
    stuccate e ripulire accuratamente.
    Applicare il fissativo o isolante opportunamente diluito su tutta la superficie per
    ridurre l’assorbenza della parete nuova, omogeneizzare l’assorbimento e far ottenere al
    prodotto di finitura una resa superiore.
    La pittura isolante deve essere diluita con acqua e poi stesa sulle pareti con una
    pennello, rullo o a spruzzo.
    Fare attenzione alla diluizione della pittura di finitura, sulle confezioni sono riportati i
    rapporti fra acqua e pittura a seconda che sia applicata a pennello, spruzzo o rullo.

    Se Tappezzati:
    Quando le pareti sono ricoperte con carta da parati, e si vuole invece dare la tinta,
    si deve procedere anzitutto a staccare la vecchia tappezzeria ancora ancorata sulle
    pareti bagnandola abbondantemente con acqua tiepida. La carta perderà la sua
    consistenza e la si potrà staccare aiutandosi con una spatola. Una volta staccata la
    tappezzeria, il muro va stuccato e poi passato con una mano d’isolante.

    Se vecchi alla presenza d’efflorescenze e muffe:
    Il problema delle muffe e dell’umidità è una piaga che colpisce moltissime abitazioni.
    Prima però di analizzare i rimedi è bene spiegare quali sono le cause di questo
    fenomeno e come si manifesta. Innanzi tutto occorre fare una prima distinzione tra
    l’umidità che compare a macchie circoscritte e quella diffusa in generale sulle pareti.
    La prima inizia a manifestarsi con delle efflorescenze della superficie, il sollevamento
    della pittura, la fioritura dell’intonaco (se in gesso) e prosegue il suo processo con la
    comparsa di macchie scure e quindi con la formazione delle muffe. In questo caso è
    evidente che il danno è causato da un incidente specifico quale la rottura di una
    tubazione dell’impianto idrico o di riscaldamento oppure il distacco dei collari dei tubi
    di scarico.
    Se invece il fenomeno colpisce uniformemente una parete oppure è diffuso in tutto il
    locale, risulta evidente che il danno ha origini ben più gravi. In questo caso possono
    essere individuate tre situazioni differenti fra loro che nascondono tre cause
    altrettanto diverse.
    1. Umidità per risalita capillare : in questo caso le tracce d’umidità si manifestano solo
    nel paino più basso e prevalentemente nella parte bassa della parete (1-11/2 dal
    pavimento) lungo tutto il perimetro dell’abitazione. La causa di questo fenomeno è
    dovuta alla mancanza d’impermeabilizzazione dei muri che assorbono acqua dal
    terreno quasi fossero delle spugne.

    2.Umidità ad acqua battente : in questo caso le muffe si
    manifestano nelle stagioni più piovose e su tutte le
    pareti. Ciò significa che il muro non è
    sufficientemente
    impermeabile e lascia trasudare l’acqua piovana. Si
    avranno danni più gravi se lo scantinato risulta male impermeabilizzato.

    3. Umidità di condensa : in questo caso le macchie colpiscono soprattutto le pareti
    esposte a nord e in particolare vicino al soffitto. La causa è molto semplice: il
    vapore acqueo presente nel locale si deposita sulle pareti più fredde provocando a
    lungo andare le condizioni ottimali per lo sviluppo delle muffe. Questo fenomeno è
    maggiormente presente in locali come bagni e le cucine, in cui la presenza di
    vapore è molto elevata. Prima di iniziare il ciclo di pitturazione delle pareti
    devastate da queste “malattie” è bene ricercare e porre rimedio alle reali cause. Solo
    dopo aver eliminato nel miglior modo possibile le cause dell’umidità si potrà iniziare
    il trattamento di pitturazione.
    Al momento della tinteggiatura è importante applicare a pennello il sanificante o
    sterilizzante sulla zona interessata dal fenomeno batterico, che ha una vera e propria
    opera di disinfestazione delle spore fungine. Dopo il trattamento ad essiccazione
    avvenuta (3-4 ore) pulire con una spazzola o carteggiare. In caso di muffa molto
    resistente ripetere l’operazione dopo 30-60 minuti.
    Per chiudere eventuali piccoli buchi o crepe lievi dell’intonaco si può adoperare stucco
    in polvere o in pasta per pareti. Lo stucco è nemico dell’umidità, quindi è importante
    non applicarlo sui muri sotto il piano terra o comunque non asciutti, provocherebbe lo
    stacco.
    Se le fessure o le crepe sono di dimensioni più grandi prima di stuccare procedere
    tramite scalpello o altro attrezzo ad allargarle.
    Dopo sei ore dall’ultima rasatura, carteggiare con carta vetro di grana media le pareti
    stuccate e ripulire accuratamente.
    Applicare il fissativo o isolante opportunamente diluito su tutta la superficie per
    ridurre l’assorbenza della parete nuova, omogeneizzare l’assorbimento e far ottenere al
    prodotto di finitura una resa superiore.
    Il fissativo isolante deve essere diluita con acqua (sulle confezioni sono riportati i
    rapporti fra acqua e isolante) e poi stesa sulle pareti con una pennellessa. Attenzione
    ad intingere poco la pennellessa perché il velo isolante deve essere sottile, senza
    sgocciolature. Per essere certi che l'isolante è diluito al punto giusto, è bene fare una
    prova su una piccola parte di muro. Se l'isolante, quando è asciutto, non si presenta
    ben aderente, cioè fa la pelle, bisogna aggiungere altra acqua fino a raggiungere il
    miscuglio perfetto.
    Dopo 8-12 ore applicare la finitura desiderata.

     
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74 replies since 6/1/2013, 16:38   264214 views
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