La casa fai da te (pitture e trucchi).impariamo

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    bricollage dipingiamo le pareti con arte

    Come dipingere le pareti di casa?

    Tinteggiare le pareti di casa non è un’impresa ardua. Seguendo dei semplici passaggi può diventare anche divertente.
    La prima cosa da fare, è acquistare i materiali che ci serviranno per il nostro lavoro. Andate in un qualsiasi negozio di bricolage e fai date e acquistate: fogli di carta vetrata, fogli di plastica, la vernice per ridipingere la stanza o la casa, dicendo i metri quadri all’addetto vendita sapranno loro darvi la quantità, pennello e rullo con manico estendibile e della carta gommata dello spessore di 2 centimetri.
    Una volta acquistati i materiali, iniziate a spostare i mobili della stanza che volete ridipingere, al centro della stanza e copriteli con un foglio di plastica che avete acquistato, poi attaccate la carta gommata intorno alle cornici delle porte, delle finestre, sui battiscopa e intorno alle placche degli interruttori delle luci, insomma intorno a tutto ciò che potrebbe essere verniciato per errore.
    Iniziate a strofinare con la carta vetrata tutte le pareti da verniciare, in modo tale da togliere tutti i minimi dislivelli presenti sulla parete stessa e rendere così le pareti perfettamente lisce. Ora mettete dei giornali vecchi a terra, perché iniziamo a tinteggiare il soffitto.


    Per evitare di affaticarci troppo, il soffitto lo verniceremo con il rullo a manico estendibile. Tinteggiamo tutto il soffitto, senza preoccuparci degli angoli che ripasseremo in un secondo momento con il pennello. In attesa che il soffitto si asciughi, passiamo a dare la prima mano di vernice sulle pareti.
    Le pareti verranno tinteggiate con il pennello seguendo una tecnica ben precisa. Infatti una volta bagnato il pennello nella vernice, inizieremo a tinteggiare le pareti dando due tre pennellate in orizzontale, e poi due tre pennellate in verticale sulla stessa zona. In questo modo la tinteggiatura verrà molto omogenea senza scolature.
    Una volta tinteggiate le pareti in prima mano, passeremo una seconda mano al soffitto usando sempre il rullo. Poi nuovamente passeremo a dare la seconda mano alle pareti, e con una scala andremo a perfezionare con il pennello gli angoli tra il soffitto e le pareti verticali. Il nostro lavoro praticamente è fatto.
    Consigli : non acquistate vernici troppo colorate perché sono più difficile da usare, e in un futuro se vogliamo tinteggiare nuovamente casa, più difficile da coprire. Il soffitto cercate di verniciarlo sempre di colore bianco, da molta più luce alla stanza. Usate sempre vernici lavabili e traspiranti.
    Se le pareti sono un pò umide, potete passare prima di verniciare, una vernice trasparente fissativa.



    Edited by gheagabry1 - 7/10/2018, 12:41
     
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    Tecniche avanzate per dare le tinte ai muri



    Con la pittura è possibile ottenere, sulle pareti, diversi effetti. Tra questi citiamo:
    Stucco antico
    Stucco veneziano
    Antico damasco
    Antico etrusco
    Marmorino
    Terre fiorentine
    Velature

    Questi effetti particolari richiedono, oltre che delle specifiche pitture, anche una mano esperta. Pertanto se non siete proprio pratici del mestiere è buona norma farvi consigliare da persone del campo, le quali sapranno sicuramente indirizzarvi verso la scelta giusta.


    Stucco Veneziano, Decorazioni Con Lo Stucco

    stucco-veneziano

    Lo Stucco Veneziano, noto nei tempi andati come Stucco Antico o anche Stucco Romano e’ una tecnica di decorazione che utilizzava calce spenta a cui veniva unita oltre alla sabbia fine, la polvere di marmo venendo a formare un composto con consistenza plastica chiamato Marmorino a cui venivano talvolta addizionati pigmenti naturali.

    Questi sono gli ingredienti utilizzati dai grandi artisti italiani che hanno decorato le nostre citta’, i castelli le chiese, ma anche le case e i palazzi. In realta’ queste tecniche sembra che traggano origine da epoca ancora piu’ remote. Se ne trova traccia del loro impiego oltre 4000 anni fa in medioriente.
    Si tratta di una tecnica specifica, nell’ambito delle decorazioni con gli stucchi delle pareti, ideata per abbellire con un materiale resistente sia all’umidita’ dell’aria che a quella dovuta alla risalita capillare di acqua di mare dalle fondazioni tipiche della citta’ lagunare conferendo nel contempo oltre ad una protezione per i muri, anche un notevole pregio artistico.
    La tecnica dello Stucco Veneziano consiste nella finitura dell’intonaco con un materiale che crea uno spessore che, soprattutto in epoca barocca, consentiva la realizzazione di vere e proprie sculture, sotto forma di fregi e bassorilievi.
    TECNICA DELLE DECORAZIONI A STUCCO VENEZIANO
    La tecnica dello Stucco Veneziano e’ un metodo di stesura e rifinitura degli intonaci che, come tramandato da tempi antichi, prevedeva originariamente la classica applicazione di sei strati, tre da 2 cm. e tre da 5 mm.
    Il primo strato era composto da una amalgama di acqua e calce spenta con sabbia fine come inerte.
    Lo strato esterno e’ invece composto di calce spenta e polvere di marmo per conferire l’effetto marmo lucido.
    La funzione della calce spenta e’ quella di garantire la presa sul muro e l’indurimento della amalgama di malta del Marmorino grazie alla reazione chimica che si viene a determinare.
    In definitiva il vero Stucco Veneziano ora e’ abbastanza in disuso in quanto risulta molto costoso per via della manodopera. Infatti l’applicazione e’ molto faticosa ed inoltre, per chi proprio non vuole rinunciare, esistono tecniche ’simili’ che offrono un risultato abbastanza soddisfacente ad un costo piu’ accessibile. Tra queste ultime la piu’ diffusa e’ quella che prevede l’utilizzo dello stucco di calce o Grassello di Calce
    In ogni caso lo stucco ha una consistenza che ricorda quello del normale stucco da muro e viene steso con piu’ mani con la spatola e con movimenti rotatori. A lavoro finito lo Stucco Veneziano al tatto risulta liscio e puo’ essere incerato e lucidato.
    PROCEDIMENTO PER L’APPLICAZIONE DELLO STUCCO VENEZIANO
    Normalmente, dopo una mano di aggregante, viene data una prima mano con stucco bianco e dopo 7/8 ore una seconda mano che puo’ essere data, utilizzando le spatole, con stucco colorato creando il caratteristico effetto marmorizzato a striature dello stucco veneziano.
    L’utilizzo di spatole di diversa larghezza permette di avere effetti differenti (piu’ e’ stretta la lama della spatolina piu’ si hanno venature ravvicinate). Conviene usare prima le spatole piu’ larghe per poi passare nelle mani successive ad usare quelle piu’ strette.
    E’ anche possibile usare stucchi a colori contrastanti per cercare di creare nuovi effetti.
    La resa dello stucco veneziano e’ minima e questa e’ una delle ragioni del costo elevato di questa tecnica. Indicativamente con un bidoncino da 1 kg si possono coprire al massimo 20 mq., mentre con lo stucco a gesso si riesce a coprire quasi 50 mq.

    stucco-veneziano-decorazioni

    Ma la vera ragione del costo elevato delle decorazioni a stucco veneziano e’ data dalla laboriosita’ dell’applicazione che richiede una professionalita’ che non e’ esagerato assimilare a forme d’arte.
    Va comunque detto che se pero’ si decide di far da se’, allora i costi risulteranno decisamente bassi e la soddisfazione per contro sara’ altissima.



    fonte:guidaacquisti.net

    Edited by gheagabry1 - 7/10/2018, 12:42
     
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    Come Rivestire Un Pilastro, Rivestimento Di Colonne Portanti

    rivestire-pilastri-colonne

    Spesso in un appartamento ritroviamo delle colonne portanti che in quanto tali non possono essere eliminate e giocoforza bisogna accettare la loro esistenza, conviverci e magari renderle piu’ adeguate allo stile che abbiamo dato alla nostra casa.
    Analogamente a quanto avviene per le nicchie ricavate nelle pareti, le colonne portanti o i pilastri presenti nel nostro appartamento possono risultare esteticamente apprezzabili se ne modifichiamo l’apparenza senza per questo pregiudicarne la funzione

    Non sempre le colonne o pilastri portanti sono in evidenza, infatti molto spesso sono inglobate nei muri, magari in prossimita’ di porte interne o finestre o ancora angoli.
    Ma se il nostro costruttore ha avuto la pensata di lasciare una colonna, elemento trutturale di sostegno reale, in posizione …non proprio defilata, ecco che noi possiamo girare questo fatto a nostro vantaggio, creando un effetto originale e magari conseguendo un risultato estetico molto positivo.


    rivestimento-colonna-mattoncini

    RIVESTIRE UN PILASTRO, RIVESTIMENTO PER COLONNE PORTANTI
    Se intendiamo procedere a rivestire un pilastro o ricoprire una colonna, per ottenere un buon lavoro, dovremo sfruttare gli elementi presenti, posizione, luce, vicinanza con elementi architettonici, come finestre, porte o archi e, se non ci sono, li creeremo noi.
    La soluzione piu’ semplice che ci viene in mente sara’ probabilmente quella di ricoprire il pilastro con qualche rivestimento, qui la scelta e’ quanto mai ampia:
    intonaco
    mattoni
    specchi
    piastrelle o materiali similari
    pannelli laminati
    pannelli di legno
    tutti materiali che si possono facilmenter reperire nei centri fai da te o dai rivenditori di laterizi.


    ricoprire-colonne-pilastri

    Un’altra soluzione potrebbe essere quella di utilizzare la colonna per rimodulare un ambiente differente, magari creando un divisorio che, appoggiandosi alla colonna, colmi il passaggio tra la stessa e la parete piu’ prossima. Si verra’ quindi ad avere un separe’ da destinare a piccolo spogliatorio o zona relax o ancora, palestra personale, etc.
    Potremmo anche costruire delle altre colonne (finte colonne) semplicemente tagliando una parte di muro, da utilizzare poi per creare combinazioni architettoniche, magari posizionando un divano posto tra esse.
    IDEE PER RICOPRIRE UN PILASTRO
    Bisogna proprio dire che non ci sono limiti all’immaginazione, quindi si tratta solo di trovare la soluzione giusta per noi!
    Per esempio si puo’ creare il nostro angolo bar utilizzando delle mensole di legno opportunamente poste tra la colonna e il muro, poi con un effetto di luci soffuse otterremo degli effetti speciali che, insieme ad un divanetto, due poltroncine o un tavolino alto con due sgabelli contribuiranno a rendere l’ambiente decisamente accogliente e unico. A proposito, in un ambiente simile sarebbero quanto mai appropriati alcuni accorgimenti come il controsoffitto in cartongesso dove incassare dei faretti o le gole luminose.


    coprire-un-pilastro
    COME RICOPRIRE UN PILASTRO
    A seconda del tipo di materiale che avremo scelto per effettuare il rivestimento del pilastro, andra’ utilizzato un collante o dei sistemi differenti:
    se abbiamo deciso di ricoprire il pilastro con degli specchi avremo la possibilita’ di fissarli con
    silicone o colla istantanea se la superficie del pilastro e’ sufficientemente liscia
    colla per piastrelle se la superficie e’ irregolare o, come alternativa sempre valida, mediante delle graffette metalliche che si fissano mediante tassellini fisher e che sono dotate di una molletta per trattenere gli specchi.
    se intendiamo ricoprire il pilastro o la colonna con del laminato o piastrelle, ovviamente potremo utilizzare la colla per piastrelle o altre colle adesive per laminati.
    se vogliamo coprire il pilastro con pannelli di legno, la cosa piu’ semplice e’ inchiodare (usando chiodini da tappezziere senza testa) i singoli pannelli bordo con bordo, aiutandosi con colla vinilica.
    un discorso a parte riguarda i mattoncini. Infatti se intendiamo ricoprire il nostro pilastro con mezzi mattoncini o falsi mattoni, i collanti per piastrelle saranno piu’ che sufficientri, se invece si tratta di materiale pesante, allora si dovra’ ricorrere alla classica malta, cosi’ come per applicare le beole.



    fonte:.manualino.com/

    Edited by Lussy60 - 30/1/2013, 11:40
     
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    Cartongesso, Come Costruire Una Parete In Cartongesso


    Spesso succede di voler razionalizzare lo spazio di una nostra stanza in modo da poterla utilizzare al meglio, costruendo una parete per ricavare un piccolo ripostiglio o un angolo riservato o ancora fare controsoffittature, coibentazioni, etc.

    Naturalmente e’ opportuno prima accertarsi se occorrono particolari autorizzazioni da parte del Comune.
    Anziche’ chiedere l’intervento di un’ impresa edile e procedere a costose e impegnative opere in muratura che richiederebbero notevoli spese, disagi e polvere per tutta la casa, si puo’ ricorrere al CARTONGESSO che e’ al tempo stesso una soluzione veloce, economica e comunque duratura e di buon effetto e possiamo realizzarcela da soli col fai da te.
    Il cartongesso si presenta sotto forma di lastre di spessore variabile da 1 a 2 cm e oltre, in diverse misure standard (da 100 cmmx100cm a 150cmx300cm e oltre). Le lastre sono costituite da gesso pressato tra due lamine di cartone. Le lastre sono disponibili oltre che in varie misure anche con caratteristiche differenti a seconda delle necessita’ e dello scopo a cui sono destinate. Cosi’ si possono avere lastre di cartongesso resistenti al fuoco, al calore, all’umidita’, fonoassorbenti, etc.
    L’unica controindicazione della parete in cartongesso e’ rappresentata dal fatto che dato il limitato spessore ed il materiale utilizzato, non si puo’ fare troppo affidamento per posizionare pesi o scaffali o mensole in quanto la tenuta dei tasselli risulta precaria.
    Per il resto, una volta realizzate e opportunamente trattate le pareti in cartongesso possono essere intonacate come un qualsiasi muro e pitturate con tempere, smalti o vi possono essere applicate tappezzerie e carte da parati.

    cartongesso-come-costruire-una-parete-in-cartongesso
    Come procedere per la costruzione di una parete divisoria
    Occorre innanzitutto procurarsi il materiale e gli attrezzi necessari:
    una sega
    una taglierina per cartongesso
    metro
    filo a piombo
    squadrette
    livella
    martello pinza e tenaglie
    chiodi tasselli
    travetti 6×6 (perimetro telaio)
    travetti 6×3 (traversi interni)
    lastre di cartongesso spessore 1,50

    Una volta deciso dove deve essere posizionata la parete dovremo tracciare sulle pareti laterali, sul soffitto e sul pavimento le linee guida lungo le quali andra’ fissato lo scheletro dell’intelaiatura in profilato di alluminio (appositamente studiato per le pareti in cartongesso) o piu’ semplicemente e naturalmente in legno, che rappresentera’ la struttura portante della parete.
    Lo spessore di una parete standard e’ di 12 cm. ma nulla vieta che, compatibilmente con il tipo e con le dimensioni della nostra parete, possano essere piu’ sottili.
    Posizioniamo i travetti di cm. 6×6 lungo le linee guida, fissandoli con tasselli ad espansione ad un intervallo di 40 cm. Uno dall’altro
    tagliamo il travetto sul pavimento in corrispondenza della porta lasciando un varco di almeno 80 cm. utili (tenendo conto che poi dovremo applicare anche lo stipite che porta via altri 3-4 cm per parte), dopodiche’ in quei due punti dovremo posizionare due altri travetti verticali (utilizzeremo il filo a piombo per essere sicuri della verticalita’) che dal pavimento andranno a incontrare il travetto posto sul soffitto e che rappresenteranno, nella parte inferiore, il telaio della porta.
    Applichiamo un travetto opportunamente tagliato in misura inchiodandolo orizzontalmente tra i due travi verticali come traversa del vano-porta a formare l’architrave su cui verra’ poi fissato lo stipite superiore della porta.
    Ora la struttura portante e’ finita, dobbiamo inserire i travetti interni al telaio posizionandoli tra i montanti ad intervalli che tengano conto delle dimensioni dei pannelli sia in senso verticale che orizzontale per consentire di potervi avvitare i pannelli con viti autofilettanti. Questi travetti vanno inchiodati obliquamente con chiodi da carpentiere da 10 cm.
    Prima dell’applicazione dei pannelli di cartongesso avremo fatto passare, forando opportunamente i travetti interni al telaio, un tubo corrugato in polietilene per eventuali collegamenti all’impianto elettrico o per l’antenna tv o satellitare.
    Una volta cosi’ terminata la parete di cartongesso e’ pronta per essere prima opportunamente stuccata nei punti dove sono state messe le viti per rendere omogenea la superficie e quindi tinteggiata o piastrellata.

     
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    FAI DA TE: le pitture per tinteggiare

    pitturare-pareti

    Scegliere la pittura più adatta alla propria casa, non è una cosa facile.


    La scelta del tipo di pittura è importante per la finalità decorativa
    Apparentemente qualcuno può pensare: “Vado in negozio, ne prendo una e sono a posto così!”.

    In realtà ogni pittura ha caratteristiche differenti che possono essere congrue o meno al tipo di muro che dovete dipingere.

    Sicuramente la prima cosa da fare per tinteggiare è rivolgersi ad un negozio specializzato, magari chiedendo aiuto a personale qualificato.

    Dopodiché non bisogna farsi prendere in contropiede, avendo già una panoramica completa di tutte quelle che possono essere le principali tipologie di pitture presenti sul mercato.

    PITTURA

    Per prima cosa c’è da dire che tutte le pitture sono realizzate attraverso l’unione di un pigmento e di un legante.

    Successivamente la pittura può essere addizionata con resine sintetiche o naturali.

    PITTURA AD ACQUA



    vernici La pittura ad acqua è la più conosciuta, la più antica ed è inoltre,la più semplice da ottenere.

    La pittura ad acqua è sensibile all’umidità e quindi non è adatta ad esempio nelle zone di mare e soprattutto non è adatta alle applicazioni esterne.

    Per ovvi motivi non è lavabile in quanto con l’acqua si scioglierebbe la mano di pittura data, rovinando la parete.

    È poco resistente agli sfregamenti; è quindi un tipo di pittura relativamente delicata.

    Solitamente viene incorporata a leganti naturali come l’albume d’uovo, la caseina di latte, la gelatina ecc.

    Sicuramente siamo di fronte ad un prodotto abbastanza ecologico, però è importante proteggerlo adeguatamente e utilizzarlo in condizioni climatiche idonee.

    PITTURE A OLIO

    Anche la pittura ad olio è conosciuta ed usata da molto tempo.

    La sua composizione le permette di essere adatta sia in ambienti esterni che all’interno.

    E’ composta principalmente da olio di lino e bianco di zinco amalgamati con la trementina.

    La trementina è un composto infiammabile e tossico; occorre per questo motivo fare attenzione quando la si usa.

    Le pareti dipinte con pitture ad olio hanno un unico problema: ingialliscono velocemente.

    Inoltre la pittura ad olio è poco resistente alle alte temperature.

    Quando si sceglie questo tipo di pittura bisogna ricordarsi che, al contrario delle altre ha un tempo di asciugatura lungo, che varia dai 2 ai 5 giorni.


    PITTURA CELLULOSICA

    tinteggiare-parete-300x247La pittura cellulosica è adatta sia su pareti esterne che su pareti interne.

    Solitamente è stesa da mani esperte, perché di difficile applicazione.

    Per quanto riguarda la composizione, è a base di acetato di cellulosa.

    La cosa interessante di questo tipo di pittura, è che si asciuga in circa mezz’ora, è impermeabile ed è facilmente lavabile, il che ad esempio è utile se si decide di utilizzarla in cucina.

    PITTURA A BASE DI GLICERINA

    Sono pitture di recente fabbricazione. Sono composte da leganti chimici e da solventi a base d’olio o acqua.

    E’ un tipo di pittura soprattutto resistente agli agenti chimici all’avanzare del tempo.

    E’ impermeabile e come la pittura cellulosica, si asciuga in breve tempo.

    Le pitture a base glicerina sono semplici da passare e per le loro caratteristiche sono ottimi prodotti.

    Per una questione ambientale cercate sempre quella con la certificazione ambientale e rispettosa del pianeta.

    LE EMULSIONI

    Le emulsioni sono pitture moderne; si tratta di quelle pitture chiamate viniliche, acriliche e al lattice.

    Sono solitamente composte da resine dissolte nell’acqua. Anche in questo caso la pittura è adatta agli esterni e agli ambienti interni.

    Le emulsioni sono inodore, sono lavabili e danno un risultato opaco.

    L’applicazione è semplice e l’asciugatura è rapida.

    PITTURA ANTIRUGGINE

    vernici_ecologiche-300x234Le pitture antiruggine sono specifiche per proteggere i metalli ferrosi dalla ruggine.

    Le pitture di questo tipo sono associate ad un legante grasso.

    Se ci troviamo di fronte ad un metallo che non contiene ferro è necessario acquistare un antiruggine senza piombo.

    Queste sono le pitture più usate …. In conclusione ricordatevi sempre, quando scegliete un tipo di pittura, di verificare alcune cose iniziali: se si tratta di una superficie interna o esterna, se il luogo è umido o asciutto, che tipo di supporto deve essere dipinto e soprattutto che finitura desiderate avere.

    Buona pittura a tutti!



    fonte:http://arredamentoxarredare.lacasagiusta.it

    Edited by Lussy60 - 30/1/2013, 11:42
     
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    Preparare le pareti alla tinteggiatura

    Prima di applicare qualunque tipo di rivestimento alle superfici murarie e' fondamentale effettuare un'adeguata preparazione delle stesse.

    r753y0
    Tinteggiare o tappezzare le pareti sono alcuni di quei lavoretti, senza dubbio faticosi ma che, con una certa dose di buona volonta', si possono anche fare da soli.
    Ma prima di applicare qualsiasi tipo di rivestimento murale e' fondamentale che esse siano adeguatamente preparate, pulite, omogenee e ben asciutte.

    La preparazione, da cui dipenderà molto del risultato finale, è costituita da una serie di operazioni preliminari.
    Questo tipo di lavori produce molta sporcizia, per cui è necessario spostare tutti i mobili in un’altra stanza, o perlomeno raggrupparli al centro e ricoprirli con teli di plastica, togliere le tende e proteggere i pavimenti con fogli di plastica o vecchi giornali.

    Preparazione delle pareti


    Nel caso di muri nuovi, con intonaco applicato da poco, in genere non è necessario effettuare particolari trattamenti. Tuttavia può capitare che, in fase di essiccazione, si formino dei cristalli salini che assumono l’aspetto di polvere bianca.

    REMOPAI_FORTE_2In questo caso è necessario spazzolare bene la superficie fino a che sia perfettamente pulita. Se ci sono, invece, delle parti ruvide bisogna carteggiarle con carta vetrata a grana fine.

    Per questo tipo di superficie sono ideali le idropitture, che lasciano traspirare il muro. Se invece si preferisce utilizzare un prodotto impermeabile, smalto o tappezzeria, bisognerà aspettare almeno 3 mesi dall’intonacatura.

    Ma nella maggior parte dei casi ci si trova a dover trattare pareti esistenti già tinteggiate. In questo caso è sufficiente pulire bene la superficie prima di tinteggiarla, ma solo dopo aver eliminato l’eventuale muffa presente e stuccato le crepe.

    Se la tinteggiatura esistente è del tipo ruvido, andrà completamente asportata con l’apposito attrezzo a vapore o con uno sverniciatore chimico.
    Se la parete esistente è tappezzata, è meglio non ricoprirla con altra tappezzeria, perché la colla bagnata tenderebbe a far staccare quella esistente.

    Solo se la tappezzeria è perfettamente liscia ed uniforme o se l’intonaco sottostante è in pessimo stato, è meglio non rimuoverla, ma prima di incollare quella nuova è meglio applicare una carta sottoparati come base.

    Attrezzatura occorrente per la preparazione


    Prima di incominciare assicuratevi di avere tutto l’occorrente, tra cui non possono mancare:

    - per lavare le pareti, una spugna o un panno, meglio una spazzola per le superfici ruvide;
    - detersivo o sapone per rimuovere sporco e grasso;
    - carta vetrata da usare bagnata sulle superfici tinteggiate e asciutta su quelle ruvide;
    PPE5800_APPL_321x400- uno sverniciatore per sverniciare le superfici ruvide;
    - un liquido apposito per staccare i parati;
    - uno stacca-parati a vapore, che si può anche noleggiare. Il suo funzionamento è molto semplice: è una sorta di piastra che si fa aderire alla parete e in questo modo il vapore accelera il processo di ammorbidimento della colla;
    - una spatola larga per raschiare sia carta che vernici;
    - una spazzola metallica dura per intaccare i parati e renderne più semplice il distacco;
    - stucco per riempire crepe e fessure;
    - una spatola a lama stretta per stuccare;
    - un pennello pulito per spolverare e svuotare crepe;
    - un preparato specifico antimuffa o semplice candeggina per rimuovere le macchie di muffa.

    Rimuovere la muffa


    In alcuni locali della casa, come la cucina e i bagni, è facile che si formi condensa e, se le stanze non sono ben isolate ed areate, questa può contribuire a generare muffa.
    La muffa è molto pericolosa per la salute, oltre che antiestetica, quindi va completamente rimossa prima di tinteggiare.

    f3b77c1de27a4bc6b1b7213137cc0dacSi può usare a questo scopo della candeggina o dei prodotti specifici, seguendo attentamente le istruzioni per il loro utilizzo.

    Se usate la candeggina, preparate una soluzione con 5 parti di acqua e 1 di candeggina.
    Stendetela con un pennello sulle superfici interessate e quelle adiacenti e lasciate agire per mezza giornata. Quindi asportate la muffa raschiandola e magari bruciando successivamente i prodotti della raschiatura. Sciacquate bene e applicate nuovamente la soluzione, che va preparata al momento.
    Procedete alla tinteggiatura dopo che siano passati almeno 3 giorni.

    Se è la tappezzeria ad essere interessata dalla muffa, va completamente rimossa ed è meglio usare una colla antimuffa per applicare quella nuova.

    A lavoro ultimato, ricordate di lavare in candeggina sia gli attrezzi che gli indumenti usati.

    Rimozione di tinteggiature


    Per lavare le pareti tinteggiate usate una spugna o un panno morbido imbevute con una soluzione di acqua calda e sapone o detersivo in polvere. Procedete partendo dal soffitto e per i muri, dal basso verso l’alto. Sciacquate poi sempre con acqua calda e lasciate asciugare.

    jpgSe la parete è verniciata a smalto, va anche carteggiata, con carta a grana fine se deve essere ritinteggiata, a grana grossa se deve essere tappezzata.

    Le pitture a rilievo possono essere rimosse anche utilizzando l’utensile a vapore che si usa per staccare i parati. Infatti, in questo modo, la pittura si ammorbidisce e può essere staccata come se fosse tappezzeria.

    Ma esistono anche sverniciatori appositi per queste pitture. Essi vanno applicati con un pennello piatto e lasciati asciugare, dopodiché la vernice può essere asportata con una spatola morbida. Successivamente la parete va sciacquata con acqua fredda.

    Per rimuovere pitture a tempera, lavate le pareti con acqua calda, usando una spazzola a setole dure e cambiando l’acqua ogni volta che si fa torbida. Successivamente sciacquate, sempre con acqua calda.
    Quindi carteggiate con carta vetrata a grana fine e passate una mano di fissativo se dovete tinteggiare, o un sottile strato di colla se dovete tappezzare.

    Rimozione di tappezzerie


    L’asportazione della tappezzeria può avvenire soltanto bagnandola completamente in modo che il collante si sciolga. Questo lavoro produce molta sporcizia, quindi munitevi di pattumiera o sacchi per la spazzatura, per poter gettare la carta staccata.

    jpgPer rimuovere una tappezzeria normale usate una spugna o un vecchio pennello per bagnare la parete con acqua calda e liquido stacca-parati fino ad ammorbidire la colla sottostante. Infilate quindi la spatola in una giuntura dei parati per poterli staccare, avendo cura di non scalfire il muro.
    Non insistete sui punti più persistenti: sarà bene bagnarli nuovamente finchè sarà più facile staccare le strisce.

    Nel caso delle tappezzerie lavabili, invece, poiché esse sono idrorepellenti, bisognerà intaccarle in alcuni punti, per permettere al liquido di penetrare nelle parti sottostanti. Si può usare a questo scopo una spazzola di ferro, ma facendo attenzione a non scalfire il muro.

    Le tappezzerie viniliche sono composte invece di due strati. Quello superiore si stacca semplicemente usando l’unghia e tirandolo da un angolo a pavimento. Lo strato inferiore, invece, si può usare come base per il nuovo rivestimento o, se è in ottime condizioni, può essere addirittura tinteggiato. La soluzione più professionale è però quella di rimuovere tutto.

    Per rimuovere i residui di carta rimasti attaccati usate una carta vetrata a grana grossa. Per rimuovere, invece, i residui di colla, lavate il muro con acqua e detersivo, carteggiate con carta vetrata a grana fine e poi spolverate.

    Stuccatura di crepe e fori


    Crepe e fori vanno ben stuccati prima di procedere alla tinteggiatura. jpgInnanzitutto, raschiate le zone danneggiate, in modo da asportare tutte le parti che tendono a staccarsi.

    Quindi spolverate con un pennello la crepa, carteggiate e inumidite in modo che non risulti troppo asciutta, magari usando un vaporizzatore.

    A questo punto applicate lo stucco con una spatola, prima con movimenti trasversali alla crepa e poi in senso inverso. Se essa è profonda, l’applicazione va ripetuta più volte, in strati non superiori a 3 mm, avendo cura ogni volta che lo stato precedente sia ben asciutto.
    Nell’ultimo passaggio è meglio abbondare con lo strato, infatti, ad essiccazione avvenuta, se esso risulterà eccessivo, potrà essere carteggiato fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia.

    Le zone stuccate di recente tendono ad assorbire più pittura delle altre e ad assumere un colorito grigiastro. Per evitare questo inconveniente si può passare prima uno strato di isolante oppure un paio di mani della stessa pittura che si userà per l’intera parete.

     
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    Lo stencil sulle pareti


    stencil

    Creatività... per tutti i muri


    La tecnica dello stencil non prevede solo greche o fiorellini country... basta un minimo di pratica con matita e cutter per creare un decoro unico.


    Divertente passione-mania dalle antichssime origini, lo stencil pare risalire dapprima all’epoca preistorica e alle sue caverne, per poi ritrovarsi contemporanea alla carta in Cina, fino alla sua consacrazione più aulica, ovvero su stoffa, in Giappone. Da lì il passo per l’Europa tutta, il Nord Europa specialmente, dove trova l’apice della sua espressione e poi lo sbarco in America, è breve.


    Ed è proprio lì e proprio a fine ‘800 che Tiffany padre (proprio lui, il gioielliere!) utilizzò questa tecnica per decorare il vetro che, grazie al figlio, divenne espressione più famosa dell’Art Nouveau.

    La tecnica dello stencil è perfetta per decorare pareti, armadi, ma anche piccoli oggetti di qualunque tipo di materiale (a questo proposito dovrete utilizzare i colori adatti).


    Cosa vi servirà se siete dei nuovi adepti di questa pratica? Ben poco! Ma vediamo con ordine:

    1. Innanzitutto scegliete i colori sulla base delle superfici da dipingere.

    2. Il pennello, fondamentale per i principianti, deve essere tozzo, per distribuire bene il colore.

    3. Le spugnette, possono essere utilizzate in alternativa al pennello, ma raccomandiamo una certa familiarità con la tecnica!

    4. Le mascherine o stencil, veri e propri, sono le fasce intagliate entro cui inserire il colore.

    5. Foglio acetato, pennarello, forbici o taglierino per creare il vostro stencil personalizzato.

    6. La vaschetta per il colore.

    7. Fogli di carta assorbente per tamponare il colore in eccesso.

    8. Ciotoline con l’acqua.




    Con questa tecnica, e semplicemente unendo degli altri tipi di materiali come la pasta stucco, la sabbia, i glitter ecc., potrete ottenere delle decorazioni a rilievo davvero singolari e originali.

    Siamo proprio curiosi di vedere le vostre creazioni: sappiamo che la passione per gli stencil non conosce confini! Se poi qualcuno di voi non fosse particolarmente propenso alle arti manuali, può sempre sopperire con delle decorazioni murarie presenti sul nostro sito, belle e facili da applicare, come queste!



    Edited by gheagabry1 - 7/10/2018, 12:43
     
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    Tecnica spennellata per decorare le pareti di casa



    La tecnica spennellata per decorare le pareti di casa, è una particolare tecnica pittorica molto semplice da utilizzare, che conferisce un aspetto particolarmente bello alle pareti della vostra casa.

    Dove si utilizza

    Si tratta di una particolare tecnica in aggiunta ad una particolare pittura, che non richiede la lavorazione ed i costi di una parete in stucco, ma ne possiede numerose qualità.

    Possiamo utilizzare questa tecnica in soggiorno, camera da letto, bagno, cucina, salone. Si adatta molto bene sia con ambienti classici che moderni.

    Consigli sulla pittura

    Non va utilizzata con la semplice pittura, in quanto volendo ricreare un gioco di riflessi e colori, come se fosse stucco, bisogna utilizzare particolari miscele come ad esempio l’Acrilico perlato neutro.

    In particolare il tipo di pittura dovrà contenere particelle metalliche all’interno, tanto da riproporre colorazioni diverse della parete in base al verso con cui si stende la pittura:

    Come spiegato anche nel video che trovate in fondo alla pagina, se il verso della pennellata è verso il basso, la particolare disposizione dei cristalli di pittura conferisce un colore più luminoso.
    Se al contrario il verso della pennellata è verso l’alto, la pittura avrà dei toni più scuri.


    Per questa tecnica non serve molto materiale, vediamo cosa occorre:

    Anzitutto la parete dovrà essere stuccata con camicia di stucco.
    Possiamo scegliere un colore di fondo particolare, se utilizziamo una tinta Neutra (Ovvero che lascia trasparire il colore di fondo), mentre non occorre tinteggiare le pareti se si usa una pittura acrilica non neutra.
    Un pennello per la spennellata, possiamo utilizzare diverse dimensioni di pennello, dai più piccoli, ai medi e grandi.
    Guida alla spennellata

    Ecco il video illustrativo di come applicare questa particolare tecnica, i segreti e le modalità: