Il fai da te creativo casa

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    Come pulire la macchina del caffè espresso

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    Il piacere di un espresso a casa per noi italiani è davvero una coccola. Sono numerose le famiglie che hanno abbandonato la romantica moka, per una macchinetta domestica a cialde, capsule o per il caffè in grani. Tutto meraviglioso, ma come si pulisce? Questa è la nota spinosa, ma anche di facile risoluzione.


    La moka va pulita poco: si dice che più usata, più il caffè è buono. Per la macchina espresso non vale la stessa regola ed è necessario fare molta attenzione al calcare e al filtro. Tutte le volte che la usate, quindi svuotate il contenitore di raccolta delle gocce, affinché non si crei della muffa, e possibilmente con un panno appena umido pulite il becco e il banco d’appoggio limitrofo.

    Periodicamente dovete poi svuotare il contenitore dell’acqua, che di solito sta dietro e lavarlo. Non lasciate mai l’acqua troppo a lungo o potrebbe formarsi del calcare. Quando state via da casa un paio di giorni, dovete togliere, inoltre, l’acqua che resta in circolo: in che modo? Staccate il contenitore dell’acqua, non mettete capsule o cialde e schiacciate on. In questo modo la macchinetta si libererà del ristagno di liquido.

    Altra cosa da fare è vuotare il contenitore delle capsule o dei fondi di caffè. Anche questo va lavato con attenzione e asciugato con una certa cura. In alcune macchine, inoltre, si può anche smontare il beccuccio: eliminate con una certa cura i residui di caffè. Ecco questo è quello che ci vuole per la pulizia di routine. Ogni tot caffè (per alcune macchine sono 100 per altre 200) è necessario fare il lavaggio per eliminare il calcare.

    In questo caso dovete comprare il prodotto apposito (ogni marca ha il suo) e far fare alla vostra macchina il lavaggio completo. Subito dopo cambiatele (se l’ha) il filtro. Non è previsto l’anticalcare? In questo caso i rimedi della nonna sono sempre i migliori. Mettete acqua e aceto nel contenitore dell’acqua e fate fare alla macchina i caffè a vuoto (ovvero senza cialde, capsule, ecc). Quando avete fatto girare circa un litro detergente casalingo, dovete fare un paio di caffè veri prima di poterlo bere.

     
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    Come riutilizzare le tazzine da caffè

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    Quante tazzine del caffè avete rotto e quante ormai non fanno più parte di un servizio, ma affollano la vostra credenza? È un classico. Ci sono tazzine senza piattino, senza manico, piattini in esubero e tutte le volte che siete convinti di aver salvato il servizio “buono”, scivola nel lavandino o cade proprio mentre state servendo il caffè agli ospiti.


    Non vi preoccupate. È un classico in tutte le case, soprattutto quelle degli italiani, grandi consumatori di espresso. Ma che cosa fare con queste tazze “orfane”? Avete due possibilità: buttarle o riciclarle. Si possono tranquillamente riutilizzare per creare degli oggetti ornamentali per la casa davvero molto carini e originali. Abbiamo raccolto per voi qualche idea facile, da fare nel tempo libero. Vi ci vuole solo tanta pazienza, della colla vinilica e in alcuni casi una piccola seghetta elettrica, quelle classiche per il bricolage.

    Lampada da appoggio. Potete creare il piedistallo di una piccola abat-jour, in stile provenzale. Diventerà un elemento d’arredo particolarmente adatto a una casa di campagna. Raccogliete quattro tazzine, due piattini e poi un portalampada (che potete comprare nei brico-center) e un paraluce di vostro gusto, di piccole dimensioni (perché non deve sbilanciare l’abat-jour) e possibilmente completo. Fate con un trapano a punta larga un foro abbastanza ampio sul fondo di ogni tazza e al centro di ogni piatto, per far passare il filo elettrico. Poi prendete una colla a presa rapida e a grande tenuta. Posizionate una tazzina a testa in giù e incollatela al fondo di un piattino (centrando il foro). Sopra incollate una tazzina in posizione corretta sormontata da una tazzina a testa in giù. Ci vuole poi un piattino e una tazzina di nuovo. In quest’ultima tazzina incastrate il portalampada in cui inserire la lampadina e agganciare il paralume. Mi raccomando: fate in modo che i fori siano ben allineati, per evitare spiacevoli inconvenienti alla fine del lavoro.

    Lampadario per la cucina. Vanno tanto di moda i lampadari retrò. Quante volte nei negozi o sulle riviste avete visto queste lampade con tanti fili e la lampadina a vista. L’elemento di decoro spesso è un piattino, una forchetta o un utensile da cucina. Nel vostro lampadario ogni lampadina sarà contenuta in una tazzina. Come si fa? Prendete tanti portalampade quante sono le tazzine “orfane”. Per fare una bella figura devono essere almeno 5. Tagliate con una seghetta elettrica (senza romperle) il fondo della tazzina e incastrate al suo interno il portalampada. I fili elettrici vanno ricoperti, possibilmente con della corda, e si riuniranno alla base, in un unico centro. Potreste prendere anche un lampadario già fatto così non vi resta che inserire solo le vostre tazzine.

    Vasettini per piante grasse. Le piante grasse crescono ovunque e sono davvero deliziose. Se volete creare un giardino zen originale e in stile country, potete usare le vostre tazzine in piccoli vasetti. Il consiglio però è quello di non fare un unico vaso, come quello nella fotografia, ma almeno 5 o 6. Li posizionate, possibilmente uno vicino all’altro. Sarebbe divertente anche aggiungere piantine in una moca di porcellana o nel bricco del latte.

    Portacandela-centrotavola. La tazzina può trasformarsi anche in un originale portacandela. Come fare? Per creare una decorazione abbastanza convincente, l’idea è quella di prendere un piatto da portata e incollare le tazzine, senza piattini, in ordine sparso, su questa superficie. Potreste farle girare in cerchio sul bordo esterno o affollarle al centro. Al suo interno, metterete delle candeline, possibilmente i ceri quelli piccolini e bassi. Sarà un fantastico centrotavola, da sfoggiare magari proprio all’ora della merenda. Un suggerimento, questa composizione va benissimo anche per la composizione di piante grasse.



     
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    Fiori come gioielli con la vetrificazione

    rosa-vetrificata

    Nel corso della storia l’uomo è stato in grado di trovare diversi modi di conservare i fiori, rendendoli facilmente riutilizzabili in molti modi ed assicurando loro una sorta di “vita perenne”. Molti metodi possono essere riprodotti facilmente da noi. Altri, come la vetrificazione, che li rendono veri e propri “gioielli”, necessitano di particolari cure e materiali.

    Vi chiederete perchè ve la stiamo segnalando. La motivazione è presto detta: perché il risultato finale è così grandioso nella sua bellezza che è impossibile non parlarne. Lavorare i fiori, con presumibile delicatezza, fino a farli diventare dei veri e propri gioielli, sottintende una manualità ed una tecnica di pregio che non si può far finta che non esista. Le composizioni floreali di fiori secchi sono stupende, ed anche la flower preservation, che avviene tramite l’aspirazione dei liquidi via congelamento è fantastica. Ma i fiori gioiello che ottengono dalla vetrificazione lasciano davvero a bocca aperta.

    Perchè nessuno direbbe mai che si tratta di fiori naturali e lavorati. Il primo pensiero che viene alla mente è quello di una lavorazione del vetro in foggia floreale. E non la vetrificazione del vegetale. Più in là nel tempo, appena ne conosceremo i passaggi vi spiegheremo, se possibile, come fare per riprodurre tali risultati. Questa tecnica infatti, per quanto entusiasmante in quanto a risultati, necessita di particolari accortezze da intraprendere. La resina che viene utilizzata per ricoprire questi fiori non è propriamente naturale e le persone non esperte, prima di giocare con acceleranti e solventi, devono non solo studiare in modo serio e preciso tutti i passaggi, ma devono essere in grado di poter espletare tale pratica in luoghi areati e con le giuste attrezzature.

    Detto questo, è indubbio che la tecnica della vetrificazione dei fiori sia una di quelle atte alla conservazione tra le più soddisfacenti. Soprattutto, se le proprie creazioni, si ha voglia di indossarle.

    fonte:pollicegreen.com

     
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    Come fare un portaombrelli originale

    portaombrelli1

    Un portaombrelli serve sempre, tra l’altro se l’oggetto è carino oltre a essere utile, si trasforma in un elemento di arredo del ballatoio o dell’ingresso. Non è per nulla piacevole entrare in casa e sgocciolare ovunque. Inoltre, quante volte vi è capitato di uscire sotto la pioggia e di non sapere dove avete infilato il vostro ombrello? A tutto c’è rimedio. Ecco quindi qualche idea, selezionata appositamente per voi, per costruire un portaombrelli originale e anche di design.


    Come potrete vedere, vi basterà utilizzare degli oggetti di riciclo. In questo modo non solo smaltirete o recupererete del materiale, ma sarete in grado di arredare un angolo della casa, facendo attenzione anche allo stile della vostra abitazione. Quante cose! Procediamo subito con i tutorial.

    Portaombrelli a cestino
    Prendete un bel cestino per la carta in vimini. Il portaombrelli è praticamente già fatto, ma ci sono alcuni elementi che devono essere sistemati. Prima di tutto per evitare che la base marcisca, dovete prendere un sottovaso, della dimensione esatta, e inserirlo all’interno. In questo modo potrete raccogliere l’acqua, tutte le volte che inserirete un ombrello bagnato, senza rovinare il fondo. Inoltre, il vimini si presta a essere dipinto. È molto bello in nero, se avete una casa minimal, o con una tinta neutra, possibilmente pastello e magari in coordinato con lo zerbino di casa. Se avete voglia, provate anche a farlo a righe, alternando un paio di colori in coordinato.

    Portaombrelli con la canna fumaria
    Sono moltissime le case in cui deve essere sostituita la canna fumaria o magari bisogna cambiare la stufa. Ecco, questa può essere la scusa per riutilizzare un pezzo, impegnativo da smaltire (tenete solo la parte dritta, quella curva purtroppo va buttata). Quest’oggetto dovrebbe essere in acciaio (lamiera) e si presta a essere decorato in moltissimi modi. Prima cosa avete bisogno che sia alto circa 70 cm. Essendo bucato, la cosa migliore è semplicemente utilizzare come base un porta vaso in plastica. Per decorarlo potete dipingerlo con della tempera, applicare la tecnica degli stencil o ricoprirlo, sia con la tecnica del decoupage sia con della carta da parati. Immaginate di farlo mimetizzato con il muro del vostro ballatoio. Molto chic!

    Portaombrelli con secchi o bidoni zincati
    Questi due elementi si prestano allo stesso trattamento della canna fumaria, con la differenza che sotto sono già chiusi e finiti. Ricordate il vecchio bidone del latte? Bellissimo e può diventare davvero un bellissimo portaombrelli, soprattutto da sfoggiare in una casa di campagna un po’ rustica. Dove si possono acquistare? I negozi per giardinaggio e bricolage li hanno sicuramente. Altrimenti provate a chiedere a un contadino o guardate nella cantina della nonna. Come si trattano? Prima di lavorarli, date una base che può essere uno strato di olio a base di smalto o piccola gessatura. Sopra poi potete dipingerlo e ricoprirlo come più desiderate.

    Portaombrelli in plastica trasparente
    Questo modello è leggero e davvero low cost, assomiglia a un ombrello chiuso. Di che cosa abbiamo bisogno? Una base che può essere il legno, in acciaio o anche in plastica e possibilmente tonda, dei fogli in plastica, un tondino scanalato, un’asta alta circa un metro e un pomello di legno (plastica o acciaio). Tagliate la plastica in sei triangoli e ripiegateli a forma di cono. L’altezza di ogni triangolo deve essere circa 20 cm più bassa dell’asta. Per tenere insieme i coni dovete usare delle graffette o della colla a caldo. Fissate poi l’asta alla base (che deve essere forata) e al pomello. A questo punto nella zona in cui l’asta è fissa alla base, fermate anche gli angoli (le punte dei coni) dei triangoli, mentre dovete affrancare il lato interno al tondino e il gioco è fatto.

    Photo Credit | ThinkStock

     
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    Come fare gli hamburger

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    Diciamocelo pure: anche se non sono il massimo in termini di salute e di nutrimento, ma gli hamburger sono proprio buoni! Ogni tanto togliersi uno sfizio alimentare fa bene: soprattutto se si possono contenere i danni; infatti, se temete gli hamburger del fast food perché non sapete “quello che c’è dentro”, provate a prepararli a casa: potrete essere certi degli ingredienti senza e, allo stesso tempo, gustarvi qualcosa di sfizioso.

    Hamburger, la ricetta
    Ingredienti: 300 grammi di carne macinata di vitello, 40 grammi di formaggio grattugiato, due uova, mezza cipolla, una mozzarella, pangrattato, olio extravergine d’oliva, prezzemolo, sale, pepe.

    Per il panino: pane da hamburger, pomodori tagliati a fettine, insalata, fettine di formaggio fuso, maionese e ketchup.

    Preparazione

    Per prima cosa sbucciate la cipolla e sminuzzatela, poi tagliate la mozzarella pezzetti, tritate finemente il prezzemolo e sbattete le due uova. In una terrina sistemate la carne macinata e poi aggiungete gli altri ingredienti: per prime le uova sbattute e a seguire tutti gli altri e, infine, due cucchiai di olio extravergine d’oliva, sale e pepe.

    Mescolate bene per far amalgamare tutti gli ingredienti per qualche minuto e poi aggiungete un po’ di pangrattato: a questo punto potete creare i vostri hamburger. Per farlo basta prendere un po’ di impasto di carne e pressarlo sotto all’apposito attrezzo per fare gli hamburger o, in alternativa, a un comune schiacciapatate che avrete rivestito di carta da forno per non far attaccare gli hamburger.

    Chiudete l’impasto all’interno dello schiacciapatate come in una morsa, ed ecco che il vostro primo hamburger sarà pronto. Continuate in questo modo fino a terminare l’impasto di carne. A questo punto non vi resta che cuocere l’hamburger.

    Una volta cotta la carne dedicatevi alla farcitura del panino; in commercio si trovano i classici panini da hamburger morbidi ricoperti di sesamo, che potrete imbottire a piacimento, creando un primo strato con insalata e pomodoro, poi carne, una fettina di formaggio fuso e ancora insalata e pomodoro, da farcire con le classiche salse da hamburger.

    In alternativa, potete servire il vostro hamburger al piatto, accompagnandolo con ketchup o maionese e, naturalmente, con tante patatine fritte.

    fonte:comefaretutto.com/

     
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    Come fare il bagnoschiuma in casa

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    Sempre più persone scelgono di auto prodursi i saponi e i prodotti di bellezza, sia per una questione di risparmio che per essere certi degli ingredienti usati in tali prodotti; qualche giorno fa vi abbiamo spiegato come fare lo shampoo in casa, oggi è la volta del bagnoschiuma, un altro prodotto essenziale per l’igiene della persona.

    Fare il bagnoschiuma in casa non è difficile: anzi è molto gratificante farsi il bagno con un sapone preparato con le proprie mani! Esistono diversi tipi di bagnoschiuma, quindi non esitate a personalizzare il vostro sapone con l’essenza o con l’olio che preferite.

    Bagnoschiuma al miele
    Il bagnoschiuma al miele è ideale per idratare la pelle e per renderla setosa.

    Ingredienti: una tazza di olio di mandorle dolci o di oliva, mezza tazza di miele, mezza tappa di sapone liquido neutro e un cucchiaino di estratto di vaniglia.

    Preparazione. Unite tutti gli ingredienti in un contenitore di e mescolateli per farli amalgamare bene; trasferite il tutto all’interno di una bottiglia di plastica o di vetro dotata di tappo ed ecco che il vostro bagnoschiuma al miele sarà pronto per essere usato. Ogni volta che lo usate ricordate di agitare il contenitore per mescolare ancora gli ingredienti.

    Bagnoschiuma alla cannella
    Preferite un bagnoschiuma dall’aroma speziato? Quello alla cannella è quello che fa per voi!

    Ingredienti: due o tre cucchiai di amido di mais, un bicchierino da caffè di sapone neutro in scaglie e un cucchiaino di cannella.

    Preparazione. Sciogliete il sapone a bagnomaria e lasciatelo raffreddare, dopodiché aggiungete l’amido di mais e poi la cannella; mescolate bene fino a far amalgamare tutti gli ingredienti e poi trasferitelo in un contenitore di vetro o di plastica. A questo punto potete decidere di usarlo così com’è oppure di farlo solidificare in frigo: in questo modo si potrà utilizzare sbriciolandone un po’ nell’acqua calda del bagno.

     
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    Come curare l’herpes labiale con metodi naturali

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    L’herpes labiale è un disturbo molto frequente e anche molto fastidioso e non tanto per il dolore, dato che consiste solo in un po’ di bruciore, ma per il fatto che è veramente antiestetico: le bollicine e le croste che si formano sulla bocca possono provocare disagi a nell’interazione con le altre persone. Purtroppo non esiste una cura vera e propria per l’herpes labiale, ma ci sono alcuni metodi naturali che possono frenare il decorso della fase acuta.

    L’herpes labiale è una malattia causata dal virus Herpes simplex e si presenta con la comparsa di bollicine in alcune parti delle labbra che poi diventeranno delle crosticine; l’arrivo dell’herpes è solitamente annunciato da prurito e bruciore e, generalmente, dura una settimana o dieci giorni, fino alla naturale scomparsa.

    L’herpes labiale si contrae generalmente nell’infanzia e poi una volta che il virus ha infettato l’organismo rimane latente fino a quando non si manifesterà spontaneamente a causa di alcuni fattori scatenanti quali stress e affaticamento, stati influenzali, infiammazioni, ciclo mestruale, esposizione prolungata al sole.

    Non esiste una vera e propria cura per l’herpes, esso scompare da solo senza rimedi particolari e non è dannoso per le labbra. Pur non potendolo curare del tutto, si può fare qualcosa per farlo scomparire più velocemente; c’è chi preferisce affidarsi alle creme specifiche e chi, invece, predilige i metodi naturali, proprio come quelli che vi stiamo per illustrare.

    La prima regola è quella di agire tempestivamente, ovvero quando si inizia a percepire il bruciore che precede l’arrivo dell’herpes. Applicate immediatamente un cubetto di ghiaccio nella parte colpita, lasciandolo premuto a lungo e ripetete l’operazione per quattro o cinque volte. Questo sistema è molto efficace ma a patto di intervenire prima della comparsa delle bollicine.

    Altre soluzioni, sempre per fermare il decorso della fase acuta, consistono nell’applicare sulla zona colpita del dentifricio oppure qualche goccia di Tea Tree Oil, un’olio dall’alto potere antisettico e disinfettante.

    Molto importante è non schiacciare le bollicine che si sono formate con l’arrivo dell’herpes: il liquido che contengono è molto infettivo e la rottura potrebbe provocare la propagazione del virus in altre zone delle labbra. Altrettanto importante è non toccare altre parti del corpo dopo aver trattato l’herpes: lavatevi bene le mani per non far entrare in contatto il virus con altre zone.

     
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    Come fare il balsamo per capelli in casa

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    Oggi torniamo a parlare di cosmetica naturale; dopo aver scoperto come fare lo shampoo e il bagnoschiuma in casa utilizzando prodotti naturali, oggi vedremo come fare il balsamo, un prodotto indispensabile nella cura dei capelli. Il balsamo serve per aumentare la consistenza dei capelli e si usa dopo lo shampoo.

    Come altri prodotti per l’igiene e la cura della persona, anche il balsamo può essere preparato a casa ed è ideale sia per coloro che non vogliono usare i prodotti industriali per paura dei componenti chimici, sia per quelli che invece scelgono l’autoproduzione per motivi economici.

    Un balsamo assolutamente naturale è la maionese, ma a patto di prepararla in casa e non di usare quella che si trova in commercio; basta usare una piccola quantità di maionese e stenderla sui tutti i capelli appena lavati, pettinate e lasciate in posa per venti minuti, dopodiché risciacquate bene con abbondante acqua.

    Un balsamo molto nutriente è quello a base di tuorli d’uovo, anche se è più un impacco che un balsamo; unite due tuorli d’uovo, due cucchiaini di miele e due cucchiaini d’olio d’oliva, mescolate bene e stendete sui capelli massaggiando; lasciate in posa per trenta minuti e sciacquate bene con dell’acqua tiepido.

    Un balsamo a costo zero è quello realizzato con l’acqua di cottura del riso: una volta fredda versatela sui capelli lavati, lasciate agire per cinque minuti e risciacquate bene. Anche la birra può diventare un ottimo balsamo per capelli: unite una tazza di birra chiara con un cucchiaio di jojoba, scaldate un poco, mescolate bene e applicate sui capelli umidi, lasciate agire per cinque minuti e risciacquate.

    Infine, per chi ama i profumi golosi, c’è il balsamo allo yogurt e al cacao amaro; mescolate tre cucchiai di yogurt naturale e uno di cacao amaro in polvere in modo da ottenere un composto omogeneo; spalmatelo sui capelli con l’aiuto di un pettine e fatelo agire per otto minuti. ovvero fino a far seccare il composto, dopodiché lavate di nuovo i capelli per eliminare ogni residuo del balsamo goloso.

     
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    Come fare una lampada con una canna dell’acqua

    tubi-acqua

    Una lampada in casa fa sempre comodo e quella che stiamo per realizzare oggi insieme assomiglia a una lanterna cinese o una grande bolla, almeno nella forma. Il materiale di base sono le canne dell’acqua, quelle che si utilizzano per innaffiare, ma possono anche essere dei tubi in plastica qualsiasi.


    Immaginate quelli per i fusti di birra o per la benzina? Devono avere però una caratteristica principale, devono essere completamente trasparenti se sono di grandi dimensioni. Se invece preferite lavorare con i cavetti elettrici che per definizione sono pieni, l’effetto sarà completamente diverso, ma il risultato sarà comunque eccellente. Vediamo quindi separatamente i due metodi di lavoro.

    Lampada con canna dell’acqua
    Materiale:


    canna dell’acqua
    colla a caldo
    filo di ferro
    forbici (quelle simili a dei tronchetti)
    portalampada
    lampadina
    Come si lavora? Facile. Iniziate dalla base, dovrete arrotolare il filo su se stesso creando una sorta di cestino in plastica e fissandolo con della colla a caldo. Ogni due o tre giri oltre alla colla, mettete anche del fil di ferro. Se lo desiderate il filo potreste anche colorarlo. La base sotto deve essere aperta a tal punto da farci passare una mano, mentre sopra prima di chiuderla dovete far passare il porta lampada. Ci siete riusciti?

    Lampada con i cavetti della luce
    Materiale


    Un palloncino
    Segatura
    Cavetti della luce
    Colla a caldo
    Forbici
    Portalampada
    In questo caso si procede con meno ordine. Riempite un palloncino di aria o se la plastica è troppo leggera di segatura. Ottenuta la forma desiderata, incollate su questa struttura i cavetti di plastica, anche in ordine sparso. Non devono per forza delimitare la circonferenza. La cosa importante è rinforzare i due capi della lampada: da una parte deve essere inserito il porta lampada, dall’altra deve esserci l’apertura per cambiare la lampadina. Quando i cavetti sono incollati e stabili, fate scoppiare il palloncino e uscire la segatura. Tagliate bene la plastica in eccesso e inserite il portalampada.

     
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    Come fare le nappine per decorare la casa

    nappe

    Impreziosire un mobile antico, legare una tenda, rifinire i cuscini o semplicemente appenderli alle chiavi delle porte. Le nappine arredano le nostre case da sempre. L’ultimo decennio ha affermato quello che è stato definito stile minimal, molto essenziale, senza fronzoli, basato su linee semplici e definite. Ovviamente, la moda è ciclica e alterna le tendenze. Si tornerà a breve a una casa un po’ più classica. Ecco quindi che le nappe saranno nei prossimi anni un elemento di decoro decisamente vintage, ideale anche per le abitazioni dei più giovani.


    Se desiderate quindi creare questi oggetti per rendere più calda la vostra abitazione, seguite il nostro tutorial. Le nappe comunque possono essere utilizzate anche per decorare gli accessori. Quali? Ovviamente in dimensioni ridotte si possono appendere alle borse o magari finire un braccialetto.

    Di cosa avete bisogno.

    Filo colorato in cotone o in lana
    Ago
    Nastrini in velluto o passamaneria
    Perline
    Cartoncino
    Forbice
    Metro
    Matita e righello

    Scegliete la lunghezza della vostra nappina. Disegnate poi un rettangolo con la lunghezza che volete ottenere e ritagliatelo. A questo punto avvolgete il filo (sul lato lungo) direttamente dal gomitolo. Considerate che una dimensione media per una cassettiera o un armadio è di circa 10/15 cm.

    Una volta fatto, sfilate il cartoncino e appoggiate la lana arrotolata su una matita e fate girare il filo proprio sotto il corpo della matita, creando una strozzatura, che dovrà essere fermata con un nodino. A questo punto il vostro lavoro si presenterà come un otto, con la testa piccola e il corpo grande. Tagliate il cerchio più grande, in modo tale da ottenere tanti fili tutti lunghi uguali.

    Ora con il velluto o la passamaneria potete decorare il nodino, magari fissando un bordino sottile proprio a definizione della linea. Un’altra cosa che si può fare è inserire delle perline dei fili pendenti (sia su tutta la lunghezza sia solo come capocchia). Il velluto può essere usato anche come elemento di congiunzione tra l’asola e la chiave. Se desiderate invece appenderla alla borsa o usarla come portachiavi, aggiungete un tradizionale ring.

     
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    Come costruire un ombrello

    ombrelli

    Un ombrello in casa è sempre utile, perché si può usare in una giornata di pioggia oppure si può sfoggiare per ripararsi dal sole. Imparare a costruirlo vuol dire anche imparare a creare delle decorazioni carine per la tavola. In versione mignon, infatti, si può trasformare nell’ombrellino di carta da infilare nei cocktail, in un divertente ferma posto o un po’ più grande in un oggetto da appendere in un angolo particolare del nostro appartamento.


    Di seguito trovate il materiale. Considerate che alcuni prodotti li potete sostituire a vostro piacere, ma il tutorial non cambierà.

    2 metri di stoffa impermeabile (può tranquillamente essere anche carta o plastica trasparente).
    Forbici
    Ago e filo (oppure colla)
    1 bastone di legno (per quelli piccoli gli stuzzicadenti)
    1 telaio per ombrelli (si acquista nei negozi del fai da te o dal ferramenta).
    Prendete il vostro telo di stoffa ricavate un quadro perfetto. La diagonale deve essere lunga, quanto l’apertura del vostro ombrello. Ora piegatelo in due ottenendo un rettangolo, in due per arrivare a un quadrato e in due per avere un triangolo. Se il materiale è la carta, fate solo un po’ di pressione, altrimenti date la piega con un ferro da stiro tiepido.

    Aprite il telo e partendo dal centro, legando un pennarello a un filo, realizzate un cerchio (il più largo possibile) iscrivibile nel quadrato e tangente ai 4 lati. Ora ritagliatelo. Ci siamo a questo punto dovete infilare il telaio nel bastone: è una sorta di ombrello senza copertura. Prendete l’ago e il filo (quest’ultimo deve essere dello stesso colore del tessuto prescelto.

    Appoggiate il telo su telaio e con ago e filo dovete fermare ogni bastoncino sulla circonferenza del cerchio (la distanza deve sempre essere la medesima). Fate poi un punto morbido (il bastoncino deve correre all’interno) a metà di ogni raggio. Ecco che l’ombrello è fatto. Potrebbe però non stare aperto. Avete bisogno quindi di un cerchio in metallo da utilizzare come fermo alla base del cilindro del metallo. Facile non credete?

     
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    Come costruire una base per il monitor del PC

    Base-monitor

    Anche se lo spessore dei monitor non è più quello di una volta, avere un PC desktop comporta sempre un dispendio notevole di spazio. E così la vostra scrivania, già sicuramente piena di oggetti quali portapenne, libri, riviste ecc., con l’aggiunta di display, mouse e tastiera, sarà talmente piena da lasciare ben poco spazio ad altri utilizzi. Eppure se avete un po’ di manualità e un pizzico di passione per il bricolage, un sistema per recuperare un po’ di spazio sulla scrivania esiste. Vi basta costruire una base per il monitor del PC a costo quasi zero.

    Vi chiederete ma come costruire una base per il monitor del PC? Niente di trascendentale, infatti vi basta procurarvi dei pezzi di legno, per la precisione tre di cui uno più grande da utilizzare come piano per poggiarci il monitor e altri due molto più piccoli da utilizzare quale poggio per la base la cui altezza può variare a seconda delle vostre esigenze.

    Armatevi poi di martello, chiodi e colla e procedete all’assemblaggio dei pezzi di legno.Spalmate di colla il lato dei due pezzi di legno più piccoli che andrete a sistemare ai due lati del piano su cui appoggerete poi il monitor. Fate un poco di pressione ed attendete pochi minuti affinché la colla possa seccare. Per rendere poi il piano più sicuro, procedete all’inserimento di due o più chiodi per parte.

    Avrete così ottenuto un comodo poggio per il vostro monitor che potete lasciare o così al naturale o personalizzarlo dandoci una mano di pittura del vostro colore preferito o di quello che più si intona col vostro arredamento mimetizzando così anche la testa dei chiodi, oppure potrete dare libero sfogo alla fantasia rivestendo la base ottenuta con carta colorata con tanti adesivi e così via.

    Una volta sistemato il monitor del PC sulla base ottenuta, potrete recuperare spazio sulla scrivania, andando a sistemare nel vano sottostante i libri, i quaderni, le riviste e tutte le minutaglie presenti sulla scrivania. Un altro valido motivo per costruire una base per il monitor del PC è quando ad esempio avete dotato il vostro computer di due monitor di cui uno acquistato successivamente e pertanto essendo magari di marca diversa, differisce dal primo come dimensioni e quindi anche l’altezza dei due monitor è diversa. Realizzando questa base potrete portare i due monitor alla medesima altezza.

     
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    Come decorare le infradito

    infradito

    Le infradito sono il simbolo dell’estate. Queste semplici ciabattine si possono trasformare con un po’ di creatività in sandali gioiello ed essere indossate per andare al mare, ma anche sotto un paio di pantaloni in ufficio o con un abito elegante per una serata speciale. Come si possono decorare? Prima di tutto, il consiglio è quello di leggere il nostro tutorial per costruire a casa da soli le ciabatte e poi continuate su questo post per la personalizzazione.


    La prima cosa da fare è raccogliere un po’ di materiale. Di seguito trovate un elenco di accessori utili. Attenzione non tutto vi servirà insieme, dipende dal tipo di decorazione. Reperite: un paio di infradito basic (sono carine sia quelle in paglietta sia quelle in stile havaianas), dei nastri in raso, delle perline o paillettes, dei fiori di stoffa o delle spille gioiello, ago, filo, colla a caldo, forbici e anche della colla vinavil.

    Come procedere? Ecco qualche idea:

    Nastri di raso: se volete potete rendere più chic le infradito ricoprendole con dei nastri. Passate del vinavil su retro del tessuto e avvolge a spirale e poi fissate, in modo che non si veda, l’estremità con della colla a caldo. È molto carino anche cucire delle paillettes tono su tono, per dare un po’ di luce.

    Perline colorate: in questo caso, dovete prima di tutto infilare le perline. Usate dei fili trasparenti di nylon e cercate di inserirle in modo fitto, ma non troppo. Quando avete finito, attorcigliate il filo lungo le cinghia della ciabattina. In questo caso, si consiglia un numero un pochino abbondante o potrebbero dare fastidio. Le perline vanno fermate semplicemente legando il filo e poi tagliandolo alla giusta lunghezza.

    Fiori di stoffa: questo tipo di decorazione è la più facile ed è un po’ in stile figli dei fiori. Fissate un fiore (dietro deve essere piatto) al centro della ciabatta con della semplice colla a caldo. Il fiore se grosso deve coprire solo in parte le dita. Sono anche carini, fiorellini piccoli disposti alla stessa distanza. I fiori possono anche essere sostituiti con le spille o dei bottoni.

     
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  14. gheagabry
     
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    INSOLITI, SIMPATICI RICICLI

    ..una teiera rotta..perchè buttarla..
    ..un pettirosso potrebbe usarla come nido..





    ...uhmmmm non un vaso...
    ...un po' di mollette e un vecchio coperchio ed ecco fatto!




    ..un vecchio cassettone..non proprio bello.
    ..Idea!!
    ..sul terrazzo o se ho un giardino d'inverno..
    ..posso usarlo come fioriera.




    ..Ho trovato dei vecchi rubinetti......perchè non metterli al posto dei classici pomelli di una cassettiera!




    ...un vecchio grande innaffiatoio..
    ..potrei usarlo per creare una doccia insolita!




    ..uff le solite culle..per il mio bimbo vorrei qualcosa di speciale che abbia solo lui.....
    ...una vecchia botte sarebbe l'ideale...




    foto da facebook
     
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    Come fare una lanterna in vetro

    lanterne-vetro

    Una bella lanterna in vetro, magari con all’interno una candela alla citronella, è un oggetto meraviglioso per arredare il terrazzo di casa in estate. Crea un ambiente soffuso, tiene lontano le zanzare e se ne mettete in quantità vi aiuta anche a risparmiare luce, godendovi le stelle. Come si fa? Di seguito trovate il nostro tutorial. In realtà è davvero molto semplice e sarete – al termine – molto felici del vostro lavoro.


    Materiale necessario:

    Vasetti in vetro (ottimi quelli della marmellata). Devono avere una bocca abbastanza ampia.
    Porta lumino in alluminio
    Candeline (bianche o colorate)
    Filo di ferro
    Pinza
    Colore spray a propria scelta
    Forbici
    Carta velina per creare stencil

    Il primo passaggio è creare un portacandele estraibile. Non potete mica infilare la mano nel vaso (magari è anche alto) per mettere la candela. Dovete creare una sorta di altalena per il lumino. Come si fa? Con il punteruolo crea due forellini nel contenitore per candele in alluminio. Poi fai passare il filo di ferro. Devono essere due fili, uno per foro, della stessa lunghezza. Fermalo avvitandolo sul contenitore e dall’altra estremità crea un gancio. Ora puoi inserire la tua candelina nel vaso e resterà come appesa e soprattutto si potrà estrarre facilmente.

    Decorare il vasetto. Create con la carta velina degli stencil. I soggetti possono sono a vostra discrezione: potrebbero essere delle stelle, delle foglie, dei fiori e poi utilizzate le mascherine e la vernice spray per dare un po’ di colore. In realtà armandovi di pennello e vernice acrilica potrete fare tutte le decorazioni a voi preferite. Ricordate che utilizzare delle sagome ben definite può creare una sorta di proiezione sui muri, accesa la candela, davvero suggestiva.

    Non ti resta che inserire la candela accesa nel vasetto e verificare il risultato. Bello vero? Ripeti ora l’operazione almeno 3 o 4 volte. È carino mettere una lanterna per angolo del terrazzo oppure creare delle lanterne di altezze diverse per arredare un angolo preciso.



    Photo Credit | ThinkStock

    fonte:http://www.comefaretutto.com/

     
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