I DOLCETTI DELLA BEFANA

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  1. gheagabry
     
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    EPIFANIA A TAVOLA...I DOLCI!!!




    DOLCI DELLA BEFANA


    I BEFANINI



    “… La Befana, cara Zia… tutte le feste le porta via…
    “Così si lamentava lo scolaro giunto a questa data che un tempo segnava la fine delle vacanze di fine anno. E la zia consolava il nipote co’ Befanini. E’ una storia vecchia anche questa… ma anche i Befanini sono vecchi! per prima cosa vi debbo dire che sono un dolcino nato in quel di Viareggio e che per farli, ci vogliono gli stampi. Stelle, cuori, animali e poi le “befane” ed i “Befanotti”
    Scambiarsi i "befanini” era un rito. L’operazione era affidata ai più piccini. I bambini per la metà li consegnavano ma i più se li mangiavano… Spesso avveniva l’incrocio ed uscivi di casa con un paio di cartocci per riportarne…tre. I Befanini rimangono i biscotti dei nostri nonni. Una fabbricazione rustica di mani e cuore he, per cominciare l’anno nuovo, risultava proprio ideale!”
    (tratto dal libro “Dolcezze di toscana” di Giovanni Righi Parenti)

    La fugassa ‘d la Befana



    La “Fugassa d’la Befana” è un prodotto tipico della provincia di Cuneo e di altre zone del Piemonte come nell’ Alessandrino che è chiamata la “Fugassa col Carsent”. La “Fugassa d’la Befana” ha un aspetto rotondo, a forma di margherita, un colore dorato ed un sapore dolce. È un dolce povero tradizionale fatto in genere con pasta di pane dolce che si può presentare in diverse forme, ma la più comune è quella rotonda a spicchi più o meno marcati, come i petali di una margherita, decorato con lo zucchero.
    E’ un dolce molto antico che può essere paragonato con il panettone e la colomba pasquale, ma si pensa sia più antica. La particolarità che lo fa essere legato alla convivialità, è la presenza, nascosta in uno dei "petali", di una fava; tradizione vuole che chi trova la fava debba pagare da bere o la focaccia stessa. In altre occasioni le fave erano due: una bianca e l'altra nera; chi avesse trovato la fava bianca avrebbe pagato la focaccia, mentre toccava a chi avesse la fava nera avrebbe pagato il vino. La tradizione di inserire una fava nelle focacce della epifania si trova in Europa lungo una vasta fascia che va dal Piemonte fino alla Catalogna.Addirittura questa tradizione è arrivata fino in Messico già nel XVI secolo, e qui si usa mettere nella focaccia una o più figurine di ceramica rappresentanti un bambino e il ritrovamento della "sorpresa" è sempre augurio di buona sorte.


    La Pinza de la marantega


    Detta anche pinsa de la marantega, marantega significa Befana.
    Dire pinsa è come dir "pizza", cioè un cibo consistente e sostanzioso, i cui ingredienti variano secondo le zone e l'estro personale. Dovunque, la base è la farina gialla di granoturco ben aromatizzata e arricchita di condimenti: un tempo veniva unta con brodo di "museto" -maiale- e dolcificata con miele o melassa; si faceva una larga polenta soda, si avvolgeva in molti strati di foglie di cavolo e si poneva a cuocere sotto le braci del caminetto. Per i contadini era la torta immancabile della Marantega, cioè della befana, e la ponevano a cuocere sotto i falò che si appiccavano nei campi nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, quando con essi bruciava in effigie l'anno vecchio che se n'era andato e l'inverno che s'avviava ormai verso la primavera.


    La "Twelfth Night Cake"



    LaTwelfth Night Cake, “la dodicesima notte” è la fine del periodo natalizio e l’ultima occasione per poter festeggiare, l’Epifania. Nelle tradizioni ecclesiali occidentali la Dodicesima Notte conclude i dodici giorni di Natale, e gli inglesi preparano la torta della dodicesima notte, un dolce è a base di frutta secca e frutta candita.
    La tradizione voleva che all’interno del dolce fossero inseriti e nascosti un fagiolo, l’aglio, un rametto e uno straccio; chi avesse trovato il fagiolo sarebbe diventato secondo la credenza re o regina della festa, chi avesse trovato l’aglio sarebbe stato il cattivo della festa mentre il rametto era il simbolo della follia e, la ragazza che avesse trovato lo straccio, avrebbe perso la reputazione per un giorno.

    Nel medioevo all'epoca dei Tudor, in Inghilterra, la dodicesima notte segnava la fine di un festival invernale che aveva avuto inizio il All Hallows Eve - ora Halloween. Il Signore di malgoverno simboleggiava il mondo che girava a testa in giù. In questo giorno il re e tutti coloro che erano in alto sarebbe diventato i contadini e viceversa. All'inizio della Notte Festival dodicesima, veniva mangiata una torta che conteneva un fagiolo. La persona che trovava il fagiolo avrebbe governato la festa. Midnight segnava la fine del suo regno e il mondo sarebbe tornato alla normalità. Questa tradizione risaliva a una festa precristiana europee, e alla festa celtica di Samhain e alla romana festa dei Saturnali.

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42 replies since 2/1/2013, 21:42   1952 views
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