Juventus

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  1. arca1959
     
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    Pogba è il “Golden Boy” 2013
    Il talento francese ha ricevuto il prestigioso premio creato da Tuttosport durante una serata di gala tenutasi presso di Centro Congressi del Resort&Casino di Saint Vincent, in Valle d'Aosta.
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    A forza di vederlo dominare a centrocampo, sradicare palloni dai piedi degli avversari con quelle gambe chilometriche, distribuirli ai compagni con la sapienza di un veterano, sparare siluri da fuori area e segnare gol capolavoro, il rischio di dimenticare che Paul Labile Pogba abbia solo 20 anni.

    A ricordarlo ci pensa il “Golden Boy”, il premio creato da Tuttosport nel 2003 e assegnato ogni anno all'Under 21 che si sia messo più in luce in uno dei vari campionati europei di prima divisione.

    L'11° edizione è stata vinta a mani basse dal centrocampista bianconero, eletto “Ragazzo d'Oro” da un'autorevole giuria composta da 30 giornalisti europei, tra cui i Direttori dei tre quotidiani sportivi italiani, in rappresentanza di 20 nazioni. Pogba ha ritirato il premio questa sera, nel corso di una cerimonia di gala tenutasi presso di Centro Congressi del Resort&Casino di Saint Vincent, in Valle d'Aosta, e presentata da Cristina Chiabotto.

    «Sono felice, contento e orgoglioso - ha detto Paul, ricevendo il riconoscimento da Vittorio Oreggia, direttore di Tuttosport – Volevo vincere un premio come questo fin da quando ero bambino e sognavo di fare il calciatore. Ora il mio prossimo obiettivo è portare a casa l'altro pallone dorato, ma so che devo migliorare ancora, in tutto e mi basta guardare Pirlo in allenamento per capire quanta strada evo fare tecnicamente e tatticamente. Il Pallone d'Oro lo darei a lui».

    Il centrocampista bianconero si gode un premio meritatissimo, vinto nonostante una concorrenza agguerrita: tra i 40 candidati figuravano anche i nomi di Kondogbia, Nastasic, Varane, Quintero, Marquinhos, Lukaku, Draxler... Gli ultimi due, l'attaccante dell'Everton e il centrocampista dello Shalke 04, si sono piazzati rispettivamente al secondo e al terzo posto, ma sul gradino più alto del podio, per il talento e la classe mostrata, e anche per i risultati ottenuti nell'ultimo anno, non poteva davvero che salire Pogba.

    Il francese non solo ha dato un contributo fondamentale alla conquista dello Scudetto e della Supercoppa, ma si è laureato Campione del Mondo con i Bluettes nel Mondiale Under 20 giocato in Turchia, venendo anche eletto miglior giocatore della manifestazione, ed è diventato uno dei punti fermi della Nazionale maggiore di Didier Deschamps.

    «Voglio ringraziare la mia famiglia che mi ha sempre aiutato – ha proseguito Pogba durante la premiazione- la Juventus, tutte le persone che vi lavorano e che mi fanno sentire a casa e il Manchester che mi ha fatto crescere».

    Pogba è il primo giocatore della Juventus ad aggiudicarsi il “Golden Boy” e va ad unirsi a veri e propri fenomeni che, dopo aver conquistato il prestigioso premio, si sono consacrati campioni negli anni: da Van der Vaart, vincitore della prima edizione, a Fabregas, da Rooney ad Aguero, da Gotze a Izco, vincitore dello scorso anno, ad un certo Lionel Messi, trionfatore nel 2005. Ed è davvero dura trovare anche tra simili nomi uno che a 20 anni avesse la forza dirompente e la personalità di Paul...


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  2. arca1959
     
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    Insolito incontro in treno: la Juventus
    Conte e i giocatori bianconeri hanno viaggiato in Frecciarossa fino a Bologna per il match di Serie A.
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    Ospiti d'eccezione sul Frecciarossa per Bologna - foto AP/LaPresse





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  3. arca1959
     
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    Serie A - L'inverno dei record della Juve imbattibile
    Otto successi consecutivi, 43 punti raccolti nelle prime 16 partite e i 730 minuti di imbattibilità per capitan Buffon per rispondere alla Roma centometrista: e se contro Atalanta, Roma e Cagliari arrivassero altre tre vittorie?
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    La Roma prima della “pareggite” ha spinto al massimo con dieci vittorie consecutive per il primato ed è ancora imbattuta in stagione, ma ancora non basta per deporre la Juventus dal suo “trono naturale”, ovvero la leadership del campionato, e adesso sono i bianconeri in odore di record con otto vittorie consecutive, 43 punti raccolti nelle prime 16 partite e i 730 minuti di imbattibilità per capitan Buffon. Non proprio dettagli, che spingono la Vecchia Signora verso il terzo scudetto consecutivo, anche se ovviamente è presto per parlare…

    Quattordici vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle prime 16 giornate di campionato, come la Juve 2005/2006 e quella del girone unico 1949/50 che però non aveva mai perso: 43 punti che, con tre successi contro Catania, Roma e Cagliari nelle ultime tre del girone d’andata, permetterebbero all’undici di Antonio Conte di eguagliare quello di Fabio Capello che nel 2006 iniziò il ritorno con 52 punti salvo poi “fermarsi” a 91 (con ventinovesimo titolo poi revocato). A proposito, la storia del campionato italiano deve ancora scegliere chi sarà la prima squadra a raggiungere la leggendaria quota 100 punti in Serie A e il primato appartiene fin qui a all’Inter 2006/07 di Roberto Mancini: 30 vittorie, 7 pareggi e una sconfitta.

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    Genoa, Catania, Parma, Napoli, Livorno, Udinese, Bologna, Sassuolo: dalla debacle di Firenze otto vittorie consecutive per la testa della classifica: nel 1931/32 la Juventus di Gianpiero Combi e Mumo Orsi ne vinse dieci, quella dello scorso anno nove.

    E per finire, l’imbattibilità di Gianluigi Buffon a porta inviolata dall’81’ di Fiorentina-Juventus dopo i quattro gol viola in quindici minuti: 730 minuti che valgono al portiere della Nazionale italiana l’ottavo minutaggio di ogni tempo con De Sanctis della Roma di quest’autunno (744’) già nel mirino e un podio a portata se anche contro l’Atalanta sarà clean sheet. Il terzo posto overall appartiene infatti a Mario Da Pozzo del Genoa con 791 minuti nel 1963/64 dietro a Dino Zoff (Juve 1972/73, 903’) e al record di imbattibilità di Sebastiano Rossi che resiste dal 1994: 929 minuti senza subire reti fra i pali del Milan 1993/94. Ber batterlo, Buffon non deve subire gol a Bergamo, a Torino con la Roma e per 20 minuti contro il Cagliari. E sarebbe l'ultima gemma di una carriera già inimitabile da campione del mondo...


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  4. arca1959
     
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    I 5 record di Antonio Conte alla guida della Juventus
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    In tre stagioni ha collezionato record su record. Ed è pronto a scriverne altri. Il lavoro eccezionale di Antonio Conte sulla panchina della Juventus viene confermato dai numeri e dalle statistiche.

    Gol, vittorie, imbattibilità, media punti. C’è tutto nei primati del tecnico pugliese alla guida del club bianconero, che in tre anni è riuscito a riscrivere la storia del club, inanellando successi che difficilmente in futuro verranno ripetuti.

    I 5 record di Conte alla guida della Juventus



    Gol alla 20a giornata: 50

    Dal 1961 mai nessuno ci era riuscito. In quell’anno l’Inter segnò 46 gol nelle prime 20 partite.

    Vittorie di fila: 12

    Record bianconero, superato il primato del 1932. L’Inter di Mancini 2006/07 comanda sempre a quota 17.

    Punti in classifica alla 20a: 55

    Record assoluto, di sempre Superata la classifica di Capello nel 2005/06 (53 punti)

    Media punti in un anno solare: 2,405

    Nuovo primato bianconero. I punti conquistati nel 2013 sono stati 89 in 37 incontri

    48 gare senza mai perdere, dalla 1a giornata 2011/12 alla 11a del 2012/13

    Record di sempre nella storia bianconera e 2° di sempre nella storia della Serie A



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  5. arca1959
     
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    Conte alla Ferguson: si può anche in Italia
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    Basta con la Juventus a doppia velocità: carro armato in campionato e utilitaria in Europa. La Vecchia Signora, capace di dominare la Serie A come poche altre formazioni del passato hanno saputo fare, ha bisogno di cambiare marcia. Per farlo, la proprietà ha scelto di puntare su chi, dopo due stagioni fallimentari, ha avuto il ruolo principale nel percorso di risalita dagli Inferi della Juventus: Antonio Conte.

    Il tecnico leccese sarà investito di tutti i poteri. Avrà voce in capitolo, oltre che sul campo, dove nessuno osa mettere in dubbio le sue qualità e la sua competenza, anche sul mercato. Lavorerà in parallelo con Marotta e Paratici, che avranno d’ora in avanti l’obbligo di coinvolgerlo, con sempre più frequenza, su sempre più argomenti. Un manager a 360°, ecco cosa sarà Conte, con l’obiettivo, ben chiaro in testa, di rendere la Juventus competitiva in Europa, portando la Vecchia Signora alla pari di corazzate del calibro di Bayern Monaco, Barcellona, Real Madrid e Paris Saint German. Certo, serviranno anche parecchi soldi, e qui Conte dovrà essere particolarmente persuasivo con Andrea Agnelli, ma programmazione e organizzazione saranno sicuramente altrettanto importanti.

    La missione è possibile, ma solo se Conte – che non smette mai di ricordarlo – continuerà a tenere a mente da dove la sua Juventus è partita oltre due anni e mezzo fa: da quei due settimi posti che avevano distrutto il morale dei giocatori e fatto perdere fiducia a tutto l’ambiente bianconero. Ora la situazione è completamente diversa: la Juve ha vinto due scudetti di fila e corre veloce verso uno storico terzo tricolore consecutivo. Se c’è un allenatore, in Italia, che si è guadagnato sul campo la ‘promozione’ a manager all’inglese questi è solo e soltanto Conte: aziendalista convinto, ma all’occorrenza capace di far valere le proprie ragioni. E poi, sul campo, è un fenomeno: ha carattere e un’abilità tecnico-tattica con pochi eguali in Europa.

    Non lo dicono, a Vinovo, ma l’obiettivo – a partire dal prossimo anno – sarà quello di vincere la Champions League. In panchina i bianconeri hanno il migliore allenatore italiano del momento, che incarna alla perfezione lo stile che ha permesso alla Vecchia Signora di esportare in tutto il momento il marchio-Juve. Prenderà 4 milioni di euro a stagione fino al giugno del 2018: e considerando quello che potrebbe guadagnare andando all’estero è anche poco. Ma per Conte evidentemente i soldi (che pure sono tanti!) non sono tutto: avere la possibilità di ‘restare a casa’ è un particolare che non poteva non considerare. Aumenteranno le responsabilità, certo, ma la personalità non fa certo difetto a Conte. Che, come la proprietà, sogna per se stesso una carriera come quella di Alex Ferguson. Ovviamente alla Juventus.



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  6. fasanotto
     
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    forte in italia ma non in europa-
     
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  7. arca1959
     
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    in europa??...beh intanto e l'unica italiana rimasste...ed arrivata in semifinale di Europa League...poi...certamente deve ancora crescere molto per stare al passo delle altri grandi europee!!
     
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  8. arca1959
     
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    Benfica-Juventus, stasera
    Giocheranno contro nella semifinale di Europa League che molti ritengono essere la più avvincente e la più bella da vedere
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    Paul Pogba, Carlos Tevez e Andrea Pirlo durante una partita di Europa League giocata a Torino, contro il Trabzonspor, giovedì 20 febbraio 2014. (AP Photo/Massimo Pinca)
    Benfica e Juventus giocheranno stasera a Lisbona, in Portogallo, alle 21:05, l’andata delle semifinali di Europa League, la seconda più importante competizione di calcio per club europei, dopo la Champions League. E l’unica in cui partecipa ancora una squadra italiana. Secondo la maggior parte dei commentatori sportivi in questa semifinale giocano le due squadre più forti tra quelle rimaste in Europa League (l’altra è tra Valencia e Siviglia, due buone squadre spagnole ma dai risultati piuttosto altalenanti): la Juventus ha vinto il proprio campionato della scorsa stagione, e attualmente – a quattro giornate dalla fine del campionato – ha otto punti di vantaggio sulla seconda squadra in classifica, e molte probabilità di vincere lo scudetto anche quest’anno; il Benfica ha da poco vinto matematicamente il campionato portoghese, dopo aver perso quello della passata stagione per un solo punto e in modo molto sfortunato (era primo a due giornate dalla fine, con due punti di vantaggio sul Porto, che poi ha recuperato lo svantaggio e ha vinto lo scudetto). A prescindere da come finirà questa stagione, sia Juventus che Benfica sono già qualificate per la Champions League della prossima..
    La partita di ritorno si giocherà a Torino il 1° maggio, giovedì prossimo.

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    L’attaccante Carlos Tevez durante una partita di Europa League contro la Fiorentina, giocata a Firenze, il 20 marzo 2014. (AP Photo/Fabrizio Giovannozzi)


    La Juventus è ormai da tre anni la squadra unanimemente ritenuta più forte tra tutte quelle della Serie A: ha vinto gli ultimi due scudetti, e in nessun momento della stagione ha mai dato l’impressione di poterli perdere. I successi nel campionato nazionale, però, non sono stati accompagnati da risultati soddisfacenti nelle competizioni europee: nella passata stagione la Juventus è stata eliminata dalla Champions League nei quarti di finale contro il Bayern Monaco; nell’edizione di quest’anno è uscita nella fase a gironi (ed è per questo motivo che si ritrova adesso in Europa League, in qualità di terza classificata nel girone di Champions).

    Le aspettative dei tifosi della Juventus, e la volontà della Juventus di arrivare in finale e vincere l’Europa League di questa stagione, sono accresciute dal fatto che la finale di quest’anno si terrà proprio a Torino, allo Juventus Stadium, in un’unica partita che si giocherà mercoledì 14 maggio (la decisione era già stata presa da tempo, ben prima che si sapesse che la Juventus avrebbe partecipato a questa competizione). Nei quarti di finale la Juventus ha eliminato il Lione, dopo aver eliminato la Fiorentina negli ottavi. Affronterà la partita di stasera con il modulo preferito dall’allenatore Antonio Conte: un 3-5-2, con Tevez e Vucinic in attacco (o altrimenti, al posto di Vucinic, uno tra Llorente, Osvaldo o Giovinco). Potrebbe non esserci Vidal, che ha subito un infortunio, ed è un problema, perché è uno dei tre centrocampisti più forti della Juventus (gli altri due sono Pirlo e Pogba, e loro due ci saranno).

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    Il centrocampista Andrea Pirlo esulta dopo aver segnato un gol in una partita di Europa League contro la Fiorentina, giocata a Firenze, giovedì 20 marzo 2014. (AP Photo/Massimo Pinca)


    Il Benfica è arrivato alle semifinali di Europa League eliminando il Tottenham agli ottavi e l’AZ Alkmaar, una squadra olandese, ai quarti. È una squadra difficile per gli avversari, soprattutto quando gioca in casa (in Europa League in casa non ha mai perso: 15 volte ha vinto, 2 volte ha pareggiato). Da cinque anni è allenata dallo stesso allenatore, Jorge Jesus, uno che preferisce che la squadra badi più ad attaccare che a difendere: gioca con quattro difensori disposti molto avanti, per tenere la squadra compatta a centrocampo e permettere agli attaccanti di fare pressing sui difensori avversari. Dato che ha due difensori centrali molto alti, è una squadra molto forte anche sui calci piazzati: i due, Garay e Luisão, in questa stagione hanno già segnato 12 gol in due. L’attaccante più forte, al momento, è Rodrigo.

    Finora Benfica e Juventus hanno giocato contro in altre quattro occasioni, in passato: tre volte ha vinto il Benfica, una sola volta la Juventus (e non a Lisbona).



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  9. arca1959
     
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    La Juventus ha vinto lo scudetto
    Senza avere giocato: perché la Roma ha perso contro il Catania, e non può più raggiungere il primo posto in classifica
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    La Juventus ha vinto matematicamente il suo terzo scudetto consecutivo con due giornate di anticipo. La Roma, la seconda in classifica a 8 punti dalla Juventus, ha perso oggi contro il Catania per 4-1, in una delle partite del 36esimo turno del campionato di Serie A. La Juventus ha ora 93 punti, e domani sera giocherà il posticipo a Torino contro l’Atalanta: anche se dovesse perdere tutte le partite da qui alla fine del campionato, rimarrebbe comunque al primo posto. La Juventus può ancora battere il record di punti ottenuti nella Serie A a 20 squadre da quando una vittoria ne vale tre (oggi il record appartiene all’Inter della stagione 2006/2007, che fece 97 punti). Sul suo profilo Twitter e sul canale YouTube la Juventus sta pubblicando video e foto della festa per la vittoria.

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    zWE8i4U9_normal JuventusFC ✔ @juventusfc
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    Vedete le dita? Indicano che ne abbiamo vinti TRE DI FILA!!! #JuveX3!!!
    5:23 PM - 4 May 2014

    BmzNwYCCYAAANZI



    zWE8i4U9_normal JuventusFC ✔ @juventusfc
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    Li riconoscete? Hanno appena vinto il campionato per la terza volta di fila!!! #JuveX3
    5:04 PM - 4 May 2014





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    Le foto della festa per la Juventus
    Le scene insolite dei festeggiamenti dei calciatori in albergo, quelle più comuni dei tifosi in piazza a Torino e anche a Roma
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    Domenica 4 maggio la Juventus ha vinto il campionato italiano per la trentesima volta – trentadue se si tiene conto, come fa la Juventus, dei due scudetti revocati per via del cosiddetto scandalo “Calciopoli”. È il terzo scudetto consecutivo per la Juventus da quando è allenata da Antonio Conte e non ha nemmeno avuto bisogno di scendere in campo, visto che giocherà in casa contro l’Atalanta solo stasera: a tre giornate dalla fine la Roma, la squadra seconda in classifica, per restare matematicamente in gara avrebbe dovuto battere il Catania (e invece ha perso 4-1).

    Al momento della fine di Catania-Roma (poco prima delle cinque di pomeriggio) i giocatori della Juventus erano in ritiro in un albergo di Leini, un paese a nord di Torino, per preparare la partita contro l’Atalanta. Carlos Tevez, il forte attaccante argentino della Juventus, ha raccontato di essere stato svegliato da un pisolino dopo circa mezz’ora dall’inizio di Catania-Roma, in vista dei possibili festeggiamenti. I giocatori hanno poi festeggiato lo scudetto all’interno dell’albergo, mentre alcuni tifosi sono scesi per le strade di Torino. I festeggiamenti “ufficiali” per lo scudetto sono in programma il 18 maggio, quando un pullman a tetto scoperto con all’interno i giocatori farà il giro di Torino.

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    La Juventus può ancora battere il record di punti ottenuti nella Serie A da quando una vittoria ne vale tre (oggi il record appartiene all’Inter della stagione 2006/2007, che fece 97 punti): vincendo le prossime tre partite, arriverebbe infatti a 102 punti.





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  10. arca1959
     
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    Antonio Conte lascia la Juventus
    L'allenatore della squadra campione d'Italia si è dimesso, a sorpresa

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    Antonio Conte si è dimesso da allenatore della Juventus. In un video pubblicato sul sito della Juventus, Conte dice che lui e la società hanno deciso una rescissione consensuale del contratto. Conte ha allenato la Juventus per tre stagioni, vincendo ogni volta lo scudetto. Il contratto di Antonio Conte sarebbe scaduto alla fine della prossima stagione. I giocatori della Juventus si erano trovati lunedì 14 luglio nelle strutture di Vinovo (Torino) per iniziare ad allenarsi in vista della prossima stagione. La Juventus dovrà ora scegliere un nuovo allenatore.



    Nel video, Conte spiega: «C’è stato un percorso in cui ho maturato delle percezioni, delle sensazioni, che poi mi hanno portato a questa decisione. Vincere è difficile, comporta tanta fatica ovunque tu ti possa trovare: quando sei in una società prestigiosa come la Juventus, poi, c’è l’obbligo della vittoria e può essere un po’ più faticoso. Però chi ha dimostrato di essere un vincente sopporta benissimo la fatica e la pressione che ne consegue. [...] Ai tifosi mi sento di dire quello che dico da sempre: un profondo grazie, un ringraziamento infinito per quello che mi hanno sempre dimostrato in questi anni. Nei miei tre anni da allenatore ma anche in quelli da calciatore. Quello che deve inorgoglirci è il percorso di questi tre anni, in cui abbiamo fatto qualcosa di storico. Questo non ce lo potrà togliere nessuno. Mi sento di ringraziare anche tutti i miei calciatori, quelli che ho avuto in questi tre anni, perché mi hanno permesso di diventare un tecnico vincente, mi hanno aiutato a crescere sotto tanti punti di vista. Ringrazio la società, che mi è sempre stata vicina, ringrazio Andrea [Agnelli, il presidente] che mi ha scelto tre anni fa in un momento non facile per la Juventus, ringrazio il mio staff tecnico, il magazziniere, il dottore, i fisioterapisti, gli addetti al campo, i cuochi, tutte le persone che hanno lavorato insieme a me per rendere vincente questa Juventus».

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    La decisione di Conte è del tutto inaspettata e, dicono i giornali, dovuta a disaccordi sulla società relativamente al mercato della squadra: una questione che aveva già agitato i rapporti tra Conte e la Juventus alla fine della scorsa stagione sportiva e anche della precedente, con l’allenatore che chiedeva maggiori sforzi e investimenti per competere con le migliori squadre di calcio europee («Non puoi mangiare in un ristorante da 100 euro con 10 euro», aveva detto una volta). Riguardo la possibilità di allenare la nazionale italiana di calcio, che oggi non ha un commissario tecnico, Conte ha detto soltanto: «In questo momento penso al presente, alla decisione presa».

    Sul sito della Juventus è stata pubblicata questa lettera di Andrea Agnelli, presidente della Juventus:

    «Caro Antonio, sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente. Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa Società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma sopratutto un percorso di crescita esponenziale. Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro. Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie. Ma questa società è dotata oggi di un gruppo dirigente giovane, preparato e coeso che in questi anni ha saputo trovare l’ambizione e la determinazione per conquistare ogni traguardo.

    La Juventus riparte da un gruppo di atleti di grande talento e professionalità, che saprà mettersi a disposizione del nuovo tecnico per continuare a scrivere il presente e il futuro. Alla storia dei colori bianconeri hai contribuito anche tu e so che, qualunque scelta tu faccia, la notizia di una vittoria juventina ti strapperà sempre un sorriso. Beppe, Fabio, Pavel ed io, insieme con tutti i giocatori, i dirigenti e i dipendenti continueremo a lavorare giorno e notte perché questo è ciò che meritano i tifosi juventini, che merita la Juventus. E chi ci lavora sa di dover essere ogni minuto all’altezza di questa grande società.

    Grazie di tutto Antonio»

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    Gianluigi Buffon, capitano della Juventus e della Nazionale, ha detto: «Una decisione inaspettata, un fulmine a ciel sereno. Vedendo le parole adoperate ed i toni molto pacati sia da parte del mister che da parte della società capiamo che in maniera congiunta si è arrivati a questa decisione senza alcun tipo di strappo. Probabilmente è stato un qualcosa di maturato che covava da tempo che ha trovato l’epilogo quest’oggi. Il motivo? Non lo so, non l’ho sentito anche se lo farà prima possibile. Quando si arriva a queste decisioni l’unica motivazione è il fatto che non c’è più la volontà di continuare questo tipo di lavoro».

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    Antonio Conte – che da calciatore aveva giocato a lungo nella Juventus – era l’allenatore della Juventus dal 2011: prima aveva allenato sia il Siena che il Bari, in Serie B, ottenendo ogni volta la promozione in Serie A. L’anno prima dell’arrivo di Conte la Juventus si era classificata settima in campionato per il secondo anno di fila, dopo un periodo molto deludente cominciato con la retrocessione in B del 2006 per via dello scandalo cosiddetto “Calciopoli”. Conte ha vinto il campionato già dalla sua prima stagione con la Juventus e anche nei due anni successivi. Durante l’estate del 2012 fu squalificato per 10 mesi dal tribunale sportivo per “omessa denuncia”, nel caso di due presunte partite dai risultati truccati del campionato di Serie B 2010-11. Conte si è sempre detto innocente.

    Nel 2013 la Juventus ha vinto anche la Supercoppa italiana ed è arrivata ai quarti di finale di Champions League, dove è stata eliminata dal Bayern Monaco che avrebbe poi vinto il torneo. Nel 2014, oltre a vincere di nuovo la Supercoppa italiana, la Juventus ha vinto il campionando con 102 punti, il numero più alto mai raggiunto nella storia del calcio italiano. Questi risultati però non si sono ripetuti nelle coppe europee: nell’ultima stagione la Juventus è stata eliminata dalla Champions League nella fase a gironi e non è riuscita ad arrivare in finale di Europa League (che si sarebbe giocata a Torino e attorno alla quale c’erano quindi grandi aspettative).

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