MILANO

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  1. gheagabry1
     
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    L'ORGANO del DUOMO

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    Costruito dalle ditte Mascioni di Cuvio (Varese) e Tamburini di Crema nel 1938, restaurato e ricollocato integralmente in Presbiterio dalla ditta Tamburini nel 1986, il grande organo del Duomo mantiene saldamente il secondo posto a livello europeo per ciò che concerne il numero di canne e di registri (superato solo dallo strumento del Duomo di Passau, in Germania), risultando inoltre iscritto nell’albo d’oro dei quindici organi più grandi del mondo.

    Veramente impressionanti sono gli attuali numeri di questo “gigante”:
    • 15.800 canne, di cui la più alta misura oltre nove metri mentre la più piccola misura pochi centimetri
    • Cinque corpi d’organo (Grand’Organo Lato Nord e Sud – Positivo e Recitativo Lato Nord – Solo ed Eco Lato Sud – Corale al piano dell’altare)
    • Cinque Consolles (Consolle principale a cinque tastiere, Consolle lato altare a tre tastiere, Consolle corale a due tastiere, due Consolles di tribuna a una tastiera)

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    Se il dato meramente numerico già di per sé è impressionante, ancora più prezioso è il dato artistico: edificato da due tra le più significative tradizioni organarie familiari che hanno segnato il XX secolo il grande organo del Duomo sposa le sonorità intramontabili della tradizione italiana con una struttura fonica decisamente eclettica, che permette la caratterizzazione corretta di una grande porzione di letteratura organistica, risultando uno strumento di assoluta eccezionalità timbrica per l’esecuzione del repertorio romantico – sinfonico, al pari delle più importanti cattedrali europee.

    A ciò si aggiunge l’altissima qualità artigianale delle lavorazioni e delle tecnologie impiegate dalle ditte costruttrici; nulla di standardizzato ed “industriale” è presente in quest’organo ma bensì tutto risulta orientato alla creazione di un’opera unica per un ambiente unico.


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    Lo strumento fu concepito nel 1938 secondo un piano veramente grandioso: sette corpi d’organo vennero collocati in diversi punti del Duomo secondo quest’ordine:

    • Organo Positivo – corrispondente alla I tastiera, in alto, nel finestrone sovrastante l’altare di S.Tecla.
    • Grand’Organo – corrispondente alla II tastiera, nelle due artistiche casse ai lati dell’Altare maggiore.
    • Organo Recitativo – corrispondente alla III tastiera, in alto, nel finestrone che guarda sull’ambulacro del retrocoro (lato Sacrestia delle messe).
    • Organo Corale – corrispondente alla III tastiera, sul palco della cantoria collocata sul fondo del coro Capitolare; su tale cantoria venne collocata anche la Consolle principale a cinque tastiere, mentre la Consolle “corale” a una tastiera venne collocata dietro l’altare maggiore onde prestarsi all’accompagnamento dell’ufficiatura dei Canonici,
    • Organo Solo – corrispondente alla IV tastiera, in alto, nel finestrone che guarda verso la statua di S.Bartolomeo.
    • Organo Eco – corrispondente alla V tastiera, in alto, nel finestrone che guarda sull’ambulacro del retrocoro (lato Sacrestia Capitolare).

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    Tenuto a battesimo il 4 Novembre 1938 (IV Centenario della nascita di S. Carlo Borromeo) con l’esecuzione della “Missa Sancti Caroli” di Lorenzo Perosi ed inaugurato in due memorabili concerti svoltisi il 17 e il 22 Novembre dello stesso anno da alcuni tra i maggiori organisti italiani dell’epoca quali Adolfo Bossi, Luigi Ferrari – Trecate, Santo Spinelli, Ulisse Matthey e Fernando Germani, lo strumento si prestò egregiamente al servizio liturgico nei decenni successivi sino alla metà degli anni ’60 del XX secolo, quando, a causa degli improcastinabili lavori di rinforzo alla statica del Duomo fu necessario il suo completo smontaggio.

    Per sopperire alla momentanea mancanza di sostegno organistico venne costruito dalla ditta Tamburini un nuovo organo corale a trasmissione meccanica, dotato di un carrello mobile motorizzato, per consentirne lo spostamento nei luoghi di volta in volta lasciati liberi dal cantiere.

    Quando, nel 1984 si posero le premesse per una ricollocazione del corpus organario venne attentamente valutata e posta in opera una ambiziosa soluzione tecnico – architettonica atta al raggruppamento dei corpi d’organo nella zona del Presbiterio, ricollocando le migliaia di canne precedentemente “disperse” dietro ai finestroni sopra le sacrestie.Vennero così create ex novo due casse situate a lato di quelle cinquecentesche che, sebbene forse discutibili dal lato estetico, hanno il merito di aver ravvicinato il materiale sonoro, evitando i grandi problemi di controllo dell’assieme e di stabilità dell’accordatura che si verificavano con la disposizione precedente.

    La grande Consolle a cinque tastiere (vero capo d’opera) venne collocata sul lato destro del Presbiterio, in posizione equidistante da tutte le sezioni sonore, mentre una Consolle sussidiaria – a tre tastiere – trova posto in plano, sul lato sinistro dell’altare, dirimpetto all’organo corale al quale è collegata con trasmissione elettromeccanica; con tale soluzione è possibile accompagnare agevolmente la cappella musicale intervenendo – qualora siano previste parti solistiche o richieste grandi sonorità – con parte delle divisioni del Presbiterio (Grand’Organo Nord – I tastiera e Grand’ Organo Sud – III tastiera).

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    L’intero complesso organario rinnovato venne solennemente inaugurato l’8 Settembre 1986 con un concerto del m° Luigi Benedetti, allora organista titolare della Cattedrale.
    Lo strumento, affidato alle cure dei due organisti titolari, si presta alla solennizzazione di tutti i servizi prefestivi e festivi, consentendo, inoltre, di poter proporre esecuzioni concertistiche che hanno visto la presenza di alcuni tra i più significativi interpreti del panorama internazionale.

    Cronologia degli organi
    1395 – Il 18 luglio è affidato a FRA’ MARTINO DE’ STREMIDI l’incarico di costruire un organo all’interno della sacrestia settentrionale. Per le funzioni celebrate all’altare maggiore si utilizzava un organetto.

    1449 – L’organo di FRA’ MARTINO DE’ STREMIDI è trasferito sulla parete rivolta verso il transetto, sempre a settentrione.

    1463 – FRANCESCO SFORZA contribuisce personalmente a pagare un nuovo organo da collocare sul braccio meridionale del transetto. L’organaro, il tedesco BERNARDO D’ALLEMAGNA, chiede come compenso extra “sei carri di vino”. Il nuovo strumento, inaugurato nel 1466, non soddisfa la commissione collaudatrice, innescando una querelle per il pagamento, che finì dinanzi al Magistrato Podestà di Milano.

    1490 – restauro e parziale rifacimento dell’organo settentrionale, da parte di BARTOLOMEO ANTEGNATI.

    1508 – restauro dell’organo meridionale da parte di LEONARDO D’ALLEMAGNA.

    1540 – Inizio delle trattative con GIAN GIACOMO ANTEGNATI per la ricostruzione dell’organo settentrionale. Nel 1550 quest’organo è trasferito all’attuale collocazione in presbiterio. Le ante sono dipinte da GIUSEPPE MEDA.

    1579-1590 – Trattative e costruzione del nuoovo organo meridionale da parte di CRISTOFORO VALVASSORI. Costruzione della nuova cassa, simmetrica a quella dell’organo Antegnati.

    1600-1800 – Si susseguono opere di manutenzione e restauro ad entrambi gli organi da parte di MICHELANCELO VALVASSORI, CARLO PRATI, ANTONIO BRUNELLI, GIOVANNI PAOLO BINAGHI, GIOVANNI ANTONIO BOSSI, GIOVANNI BRUNELLI, ROCCO BINAGHI, ANGELO e ANTONIO BOSSI.

    1825 – Rifacimento dell’organo meridionale da parte di EUGENIO BIROLDI.

    1842 – Rifacimento dell’organo settentrionale da parte dei Fratelli SERASSI.

    1876 – Rifacimento dell’organo meridionale da parte di PIETRO e LUIGI BERNASCONI. Aggiunta dell’Organo Eco.

    1905-1907 – Rifacimento di entrambi gli organi, da parte di VINCENZO MASCIONI. Si creano due organi gemelli, ciascuno di 31 registri, a trasmissione pneumatico-tubolare. Viene curiosamente mantenuta la base fonica di 24 piedi.

    1937-1938 – Il Presidente del Consiglio BENITO MUSSOLINI dona l’attuale organo monumentale, con la clausola “autarchica” che lo strumento sia costruito esclusivamente con materiali italiani e dai migliori organari nostrani, in spirito di collaborazione. Partecipano al progetto i BALBIANI-VEGEZZI-BOSSI di Milano, i MASCIONI di Cuvio e iTAMBURINI di Crema. I primi abbandonano l’impresa, ritenendo artisticamente scorretto che uno strumento così importante sia costruito assemblando tecniche organarie ed estetiche foniche differenti. L’organo, portato così a termine dai soli MASCIONI e TAMBURINI, consta di 5 manuali, 2 consolle, 180 registri sonori, 15.350 canne e sette corpi d’organo “sparsi” nel transetto.

    1965 – 66 – A causa degli restauri urgenti ai piloni del tiburio, gli organi vengono integralmente smontati. Si costruisce un nuovo organo corale Tamburini (1968), a trasmissione meccanica e 16 registri. Lo strumento, trasportabile, è collocato di volta in volta nei diversi punti della zona absidale lasciati liberi dal cantiere.

    1984-1986 – La sola ditta TAMBURINI di Crema rimonta i grandi organi, parzialmente aggiornati nella fonica e, soprattutto, radunati integralmente nell’abside, costruendo due nuove casse. Con l’occasione si ripristinano anche le due tastiere collocate sulle due antiche cantorie, consentendo i1 recupero del dialogo a “organi battenti”. Una nuova consolle a tre manuali, a sinistra dell’altare maggiore, consente inoltre di poter usufruire dei due organi collocati nelle casse antiche, di una sezione dell’organo positivo e dell’organo corale Tamburini (quest’ultimo dotato di doppia trasmissione, meccanica ed elettrica). In questo modo, parte dei grandi organi è utilizzabile per l’accompagnamento della Cappella Musicale, che normalmente canta nell’apposito spazio ricavato nel transetto.

    1999-2000 – In occasione del grande Giubileo, gli organi vengono sottoposti a un radicale intervento di pulitura e riaccordatura.



    fonte https://simphoniacmdm.wordpress.com
     
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