MILANO

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  1. gheagabry
     
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    Emilio de Marchi, Milanin Milanon (dal milanese), Milano 1902.



    “è il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano, è tutto di marmo, è grande, è bello(...).
    Quando piove e la gente è immusonita, o d’inverno, quando ci sono quelle giornate scure, fredde, e nebbiose, anche lui, il nostro Duomo diventa grigio, freddo, (...) si stringe nelle nuvole, pare che pianga da tutte le parti. (...)
    Ma se torna il sereno (...) come alle volte si vede nelle mattine d’aprile e di maggio, Gesù, che allegria per quelle cento gugliette di zucchero che pungono l’aria, accese in punta dal primo sole che fa loro solletico! Allegria dei pizzi, dei ricami, delle scalette, delle chiocciole, dei ghirigori, dei piccioni che fanno l’amore in mano alle sante vergini di pietra, o sulla spada del patriarca, loro che da tre secoli guardano giù, e se parlassero! Il sole accende luminarie anche nei vetri colorati; fa nascere fiori rossi, gialli,verdi, violetti, sui pilastri, sul pavimento, sugli altari ;(...)
    Sotto un raggio di sole compari tu, Madonnina benedetta del nostro Duomo! Tu che sei la mamma di tutti noi!(...).
    Duomo chi ti ha fatto? Da quanti anni contempli le sciocchezza degli uomini?(…) Ti ricordi Napoleone, che ti ruppe le vetrate con i mortai?(...)
    Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, è il nostro Duomo, è la chiesa dei nostri vecchi, è la casa di Milano (...)”



    Edited by gheagabry1 - 15/9/2019, 16:13
     
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35 replies since 23/12/2012, 17:49   1952 views
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