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Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti aspettando l’Inverno … la stagione dei colori caldi …
Nella nebbia
E guardai nella valle: era sparito
tutto! sommerso! Era un gran mare piano,
grigio, senz'onde, senza lidi, unito.
E c'era appena, qua e là, lo strano
vocio di gridi piccoli e selvaggi:
uccelli spersi per quel mondo vano.
E alto, in cielo, scheletri di faggi,
come sospesi, e sogni di rovine
e di silenziosi eremitaggi.
Ed un cane uggiolava senza fine,
né seppi donde, forse a certe péste
che sentii, né lontane né vicine;
eco di péste né tarde né preste,
alterne, eterne. E io laggiù guardai:
nulla ancora e nessuno, occhi, vedeste.
Chiesero i sogni di rovine: - Mai
non giungerà? - Gli scheletri di piante
chiesero: - E tu chi sei, che sempre vai?
Io, forse, un'ombra vidi, un'ombra errante
con sopra il capo un largo fascio. Vidi,
e più non vidi, nello stesso istante.
Sentii soltanto gl'inquieti gridi
d'uccelli spersi, l'uggiolar del cane,
e, per il mar senz'onde e senza lidi,
le péste né vicine né lontane.
(Giovanni Pascoli)
Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti aspettando l’Inverno … la stagione dei colori caldi …
La terza neve
Guardavamo dalle finestre, là
dove i tigli
si stagliavano neri
nella profondità del cortile.
sospirammo -
ancora, la neve non veniva,
ed era tempo, ormai,
era tempo.....
E la neve venne,
venne verso sera,
essa
giù dall'alto dei cieli
volava
a seconda del vento;
e nel volo oscillava.
A falde sottili come lamine,
fragili,
era confusa di se stessa.
La prendevamo nelle mani,
e stupivamo:
dunque, era quella la neve?
.... Dopo sette giorni
venne la neve nuova.
Non venne -
precipitò.
Cadeva così fitta,da non potere
tenere aperti gli occhi,
a tutta forza
vorticava in cerchio, mugliando.
... ma disperò di sé,
non resistette
e si diede per vinta.
E noi, ansiosi
sempre più spesso
scrutavamo l'orizzonte:
quando quella vera verrà?
Perché era tempo,
era tempo....
Ed un mattino
era davvero tanta
ed era davvero bella.
Cadeva e cadeva
nel baccano dell'alba
fra il rombo della macchine e lo sbuffare dei cavalli,
e sotto i piedi non si scioglieva,
anzi diventava più compatta.
Giaceva
fresca e scintillante
e ognuno ne restava abbagliato.
Ed era lei, la neve. La vera.
L'aspettavamo.
Era venuta.
(E. Evtsenko). -
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scatto di Sistuccio, JUZAPHOTO
L'inverno è una primavera che si ignora.
(Henry de Montherlant). -
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Il miracolo della neve
Nel 2004 in una coproduzione inedita, i tre musei cantonali del capoluogo dei Grigioni guardarono la neve con l'occhio della scienza, della storia e dell'arte.
Gli eschimesi hanno una miriade di parole per descrivere la neve. È la necessità di definire il proprio ambiente vitale che porta alla precisione del linguaggio. La neve che cade non è infatti uguale a quella soffiata dal vento o a quella già caduta. Ma se questo vale nel lontano nord, come si presenta il rapporto fra vita e neve nelle Alpi? A questa domanda cercò di dare una risposta il progetto realizzato a Coira: in concomitanza con l'apertura degli impianti sciistici, il Museo d'arte grigione, il Museo retico e il Museo di storia naturale presentarono tre approcci e molti spunti di riflessione su un fenomeno che definisce tanta parte della realtà della regione.
Fenomeno fisico ..«La neve, in fondo, non è che acqua gelata», suggerisce Jürg P. Müller, direttore del Museo di storia naturale. Eppure, senza riprendere fiato, continua entusiasta: «Ma è anche uno straordinario ambiente vitale, ancora poco studiato». Intorno ad un larice divelto dalla furia di una valanga si possono contare fino a 200 specie di insetti; con gli insetti arrivano i piccoli mammiferi e il ciclo della vita riprende con entusiasmante vigore anche dopo la catastrofe. Gli uccelli migratori evitano con cura il freddo dell'inverno, ma altri animali invece sanno adattasi: l'ermellino e la lepre cambiano il pelo, mimetizzandosi alla perfezione nel mutato ambiente vitale.
Ingegno umano .. Certo anche gli uomini sanno proteggersi dal freddo, ma il loro rapporto con la neve è ambivalente; questo è il messaggio dell'esposizione al Museo retico. Nei locali del palazzo settecentesco si scontrano caparbietà, timori e fantasie umane. In passato i contadini usavano la stagione fredda per far scivolare a valle il legname dei boschi. Slitte e racchette da neve garantivano lo spostamento su un terreno gelato. Ma la neve era anche simbolo di morte: ex voto e ripari antivalanghe dimostrano il bisogno di protezione spirituale e concreta dalla furia della natura. «Oggi invece la neve è il grande affare della regione», costata il direttore del Museo retico Jürg Simonett. Basta citare alcune fra le località turistiche invernali più note: St. Moritz, Klosters e Davos si trovano nei Grigioni. E se la neve non arriva, ci si ingegna per non deludere i turisti, per esempio producendo l'agognata coltre con dei cannoni. La località di Savognin è stata fra i pionieri delle piste a tutti i costi. Negli anni Settanta l'immagine della lunga lingua bianca in un paesaggio brullo suscitava scalpore; oggi l'innevamento artificiale è la norma un po' ovunque. Dalla cabina di pilotaggio di un gatto delle nevi allo storico manicotto per scaldare le delicate mani della dama d'epoca, le impressioni che il Museo offre spaziano nei secoli e nella percezione dell'ambiente.
Visione estetica .. Il Museo d'arte ci insegna invece che la neve è anche oggetto per una riflessione artistica. In verità a scoprirla sono stati i popoli del Mediterraneo. È lì che l'eccezionalità, per esempio legata al «miracolo della neve» di Roma, trova una prima espressione pittorica.
Con il romanticismo e la scoperta dei paesaggi alpini, la neve entra nel canone artistico. L'esposizione propone 200 anni di visualizzazione dell'inverno bianco in sezioni tematiche. Giovanni Segantini e i Giacometti sono accostati in maniera «poco ortodossa», ammise la curatrice Isabelle Chappuis, a opere contemporanee, come il congelatore di Roman Signer che permette di conservare la neve vera anche dentro al museo.
(www.swissinfo.ch/)
Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti aspettando il Natale…
Dicembre…
La neve sui monti, la fiamma nel focolare,
volti cari attorno a una lampada,
una campana che chiama per la novena di Natale.
Dicembre…
Un ramo d’abete e il presepe
fatto di bambagia leggera
col Bambino che s’addormenta fra le candeline di cera.
(A. T. Bordoni). -
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scatto di Pakka69, JUZAPHOTO“Perché perché perché perché perché... Ho l'impressione che sulla terra sprechiate troppo tempo a chiedervi troppi perché. D'inverno non vedete l'ora che arrivi l'estate. D'estate avete paura che torni l'inverno. Per questo non vi stancate mai di rincorrere il posto dove non siete: dove è sempre estate.„
(Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, dal film La leggenda del pianista sull'oceano). -
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Le Poesie più belle di tutti I tempi
Poesie e racconti sulla Natura…
L’Inverno e la sua valigia
L’Inverno sta preparando
la sua valigia.
Se ne va.
Spero che non abbia vuoti
di memoria
e metta tutta la sua
roba in quella valigia:
le giornate corte di luce,
i nostri corpi serrati nei pastrani,
la pioggia fredda,
il gelo e le brinate,
il vento dal forte soffio,
la neve, sì anche
la soffice e magica neve.
Ha il suo fascino d’accordo,
chiuso in quel suo elegante silenzio,
ma è troppo lento e lungo,
per questo
lo lasciamo andar via
senza nostalgia.
Attendiamo tutti Lei,
la Primavera.
Colori pastello,
risveglio della Natura,
sole tiepido e sornione,
pioggia dispettosa,
che appena arriva,
già promette di
andar via.
Sul ramo più alto della
betulla, il solito merlo
fa l’altalena,
altri a giro s’infilano
fra gli ulivi,
ma io già,
immagino
l’arrivo delle rondini,
e il dolce suono
di campanellini
tipico della cinciallegra.
Primavera, sei desiderata,
per una corsa sfrenata
incontro a nuova vita.
(SANDRA CARRESI). -
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Caverna di Ghiaccio inviata il 10 Dicembre 2014, Nicola Vernizzi-JUZAPHOTO
"Mi sono affezionata all’inverno perchè sento che è vero, non come l’estate che vola via e sembra così divertente e allegra ma non lo è, perchè il sole è sempre di corsa e lascia tutti con l’amaro in bocca. L’inverno non pretende di confortare, ma in fin dei conti sento che è consolante, perchè una si raggomitola su se stessa e si protegge e osserva e riflette, e credo che soltanto in questa stagione si possa pensare per davvero."
(Marcela Serrano). -
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scatto Edoardo Cavagnino, Big Snow da Torino
La vita del cristallo, l’architettura del fiocco di neve,
il fuoco del gelo, l’anima del raggio di sole.
La frizzante aria invernale è piena di queste cose.
(John Burroughs). -
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dal web
Tutto era gelato, anche il rumore.
(Jules Verne)
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dal web
L’inverno è magico. È quel respiro che si fa fumo.
È il ghiaccio che trovi la mattina..
È la pioggia e la neve
che rallentano per un po’ il mondo...
E' quiete e…silenzio.
(dal web)
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scatto di OLGA MALTSEVA/AFP/Getty Images
Fin da piccolo pensavo che
la brina fosse polvere magica
che il vento regalava all’inverno
o per renderlo più bello, dolce e meraviglioso.
Quando quella polvere magica copre ogni cosa,
so che la natura non lascia nulla al caso.
(Stephen Littleword)
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scatto Joselito Gobbo, "Fiore di neve".
E’ scesa la neve
a visitare la valle.
Giunge senza rumore.
Così scendono i sogni.
Guardiamola scendere.
Ha dita così dolci,
così lievi e sottili,
che sfiorano senza toccare.
(Gabriela Mistral)
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
La neve
Tutta bianca nella notte bruna
la neve cade lenta, volteggiando.
O pratoline, ad una ad una,
tutte bianche nella notte bruna!
Chi dunque lassù dispiuma la luna?
O fresca peluria, o fiocchi fluttuanti!
Tutta bianca nella notte bruna,
la neve cade lenta volteggiando.
(G. Richepin)
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
Mattino d'inverno
Nasce il giorno e non trova
che pagliuzze nell’orto,
e foglie secche e gialle,
e un vecchio albero morto.
Che tristezza, che squallore!
Non più voli di farfalle
tra gli albicocchi in fiore;
e sulla quercia enorme,
non più nidi, non più foglie…
Nasce il giorno, e non trova
che poche rame spoglie
e la terra che dorme.
(Mario Castoldi). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
Inverno
L’inverno tessitore
appende ai rami trine
finissime, le brine
di fil d’argento.
L’inverno è uno scultore:
la neve fa, sul tetto,
un monumento.
Ed è anche musicista,
e, sulla tramontana,
ci fischia la più strana
sua sinfonia.
Sportivo, fa una pista
d’ogni campo di neve
per lo slittino
e per chi scia.
Ci offre, da cuoco esperto,
le caldarroste d’oro,
fragranti nella loro
corteccia nera.
Doni preziosi, certo,
e molto anch’io t’ammiro…
ma nel mio cuor,
sospiro la primavera.
(Puck). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
Quando la sera nevica ....
Quando la sera nevica
e tu cammini a caso,
senti l'aria che punge
e ti pizzica il naso,
e ti arrossa i ginocchi:
la neve scende a fiocchi
nel buio della sera.
Quando la sera nevica
ogni suono è ovattato
e il silenzio del mondo
ti giunge inalterato.
E sa, senza guardare,
che deve nevicare
nel buio della sera:
(Puck). -
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
Nevicata
C’è la mostra del bianco.
Ecco, ogni cosa lentamente si veste di candore.
Lieve cade la neve senza posa…
Quanto biancore!
Son di bambagia i tetti diventati,
di lattemiele sembrano i camini;
le gronde e i cornicioni sono ornati di trine fini.
Tra le farfalle bianche della neve
spaurito vola, nero, un uccellino.
Nell’aria si disperde il fumo lieve d’alto camino.
All’improvviso appare un po’ di rosa,
lassù, nel cielo, fra la neve bianca;
ma vince ancor la neve silenziosa,
e il rosa imbianca.
(A. Castoldi)
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POESIE A TEMA
Poesie e racconti sull’Inverno…
Un giorno d'inverno
Sempre sul farsi della tacit'ora
Crepuscolar m'invade una tranquilla
Malinconia, che dolcemente irrora
Questi occhi del dolor che da lei stilla.
Guardo il foco morente, e m'innamora
Tenervi intenta e risa la pupilla,
lnsin che appena qualche brace ancora
Tra la commossa cenere scintilla.
Il crepitar di quella ultima vita,
L'ombra addensata e la cadente neve
Di piu cupa tristezza il cor mi serra.
E prorompoll dall'anima atterrita:
Mio Dio, che sogno è questo viver breve!
Mio Dio, che solitudine è la terra!
(Giovanni Prati).