Nel pancione della mamma.

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    fetusforeco


    da grande...


    .da grande saro' un..uomo...
    voglio imparare a volare..sognare..amare


    da grande...saro'..un campione
    voglio imparare a correre lottare ..vincere

    da grande...saro'....
    ora ..aspetto di vedere il mondo...
    voglio solo nascere...."grazie mamma e papa'.."

    Lussy..






    i bambini vedono già nel pancione...


    embrione2


    I bambini inziano a vedere già dentro alla pancia della
    mamma, almeno dal settimo mese in poi. Lo afferma in un recente studio,
    Marco del Giudice, ricercatore presso il dipartimento di Psicologia
    dell'Università di Torino.
    "Ho misurato la quantità di luce che passa attraverso vari
    tessuti corporei (muscolo e grasso) e diversi tipi di vestiti poi ho
    creato un semplice modello basato sullo spessore della
    ‘pancia’ della madre e sulla presenza o meno di
    vestiti", ha spiegato del Giudice ai media.
    Si tratta della prima ricerca in questo ambito mai effettuata: fino a
    oggi gli scienziati ritenevano che il grembo materno fosse troppo buio
    per permettere di vedere qualcosa.
    In realtà i bambini, quando sono nella pancia della mamma,
    sono molto attivi e, a modo loro, riescono anche a comunicare: sono
    ricettivi agli odori, ai suoni e agli stimoli tattili, per esempio al
    tocco della mano.
    E dal sesto-settimo mese, cioè quando le palpebre si
    separano e gli occhi si aprono, sviluppano la capacità di
    mettere a fuoco un punto nello spazio.
    Dallo studio è emerso anche che i feti sono miopi e che
    vedono meglio quando la luce è scarsa. Ecco
    perchè i nati prematuri sono così sensibili alla
    luce ed è meglio non metterli in ambienti troppo luminosi.






    Edited by Lussy60 - 16/11/2011, 17:31
     
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    IL BAMBINO INIZIA A MUOVERSI


    In quale periodo si iniziano ad avvertire i movimenti del bambino ?

    La maggior parte delle mamme avverte i primi movimenti del bambino a partire dalla 18^ - 20^ settimana. Se non è il primo figlio i movimenti possono essere apprezzati gia dalla 14^ settimana.

    In realtà il bambino si muove di gia dalla 7^ settimana di gravidanza, facendo un ecografia in questo periodo lo si vede nuotare nel liquido amniotico, ma i movimenti sono così leggeri che la mamma non riesce ad avvertirli.

    Quali le sensazioni provocate ?

    Sono difficili da descrivere, perché ogni donna può riferirli in modo molto personale, nella maggior parte dei casi comunque i primi movimenti sono riferiti come un borbottio della pancia ( c’è aria o è il bambino ? ) ; altre riferiscono la senzazione di un farfalla che si muove nell’utero.

    Comunque dopo i primi momenti le sensazioni date dal bambino che si muove sono ben evidenti : lo si sente fare le piroette, stirarsi, tirare calci e pugni. Toccandolo, accarezzandolo attraverso la superficie dell’utero risponde accelerando o fermando i suoi movimenti : è il momento di spingere il babbo a fare altrettanto, imparerà a conoscerlo ed a farsi conoscere.

    Quante volte la giorno si deve muovere ?

    Di tutti i movimenti che fa, solo pochissimi sono avvertiti dalla mamma. Al 5° mese il bambino può non essere “sentito” anche per alcuni giorni ; dorme dalle 15 alle 20 ore al giorno, alternando periodi di sonno profondo a periodi di sonno “agitato” ; si muove comunque frequentemente durante la notte quando la mamma dorme, mentre durante il giorno quando la stessa è occupata nel lavoro i suoi movimenti sono più fievoli : il lavoro inoltre distoglie l’attenzione dal bambino.

    I movimenti saranno molto più validi ed apprezzabili sempre, indipendentemente dal lavoro o dal sonno, nelle ultime settimane di gravidanza : è allora che la loro percezione continua diventa uno degli indici di buona salute del bambino.

    Il bambino risente della attività della mamma ?

    Si è potuto osservare che il flusso di sangue nel cordone ombelicale ed il ritmo del cuore fetale si accelerano se la mamma è stressata, ma non è per questo motivo che il bambino tira pugni e calci.

    Non si deve pensare che gli stress possano nuocergli : in un certo senso stress moderati della mamma sono una preparazione alla vita fuori dall’utero, che non è per niente serena e tranquilla .

    Il singhiozzo !

    E’ un movimento molto particolare : si sente in una parte della pancia come un cuore che batte ritmicamente ma molto lentamente, o una serie di piccole scosse, è il singhiozzo.

    Più evidente negli ultimi tre mesi è una delle prove indirette che il bambino in utero si prepara alla vita esterna : imparare a singhiozzare può voler dire imparare a rimuovere il latte che eventualmente gli “andrà di traverso”.
     
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    Detti popolari e curiosità


    Ci sono tanti detti che spesso sono veri, per curiosità, per sdrammatizzare e vivere con serenità un momento così bello e importante come quello della gravidanza, abbiamo pensato di raccoglierli per leggerli insieme... e chissà che non sia vero davvero !!!



    Pancia a punta non va in guerra....
    Si sa che il ventre di ogni donna si "gonfia" in modo diverso nel corso della gravidanza, di solito si dice che se si allargano i fianchi si è in attesa di un maschio se invece la pancia è a "punta" si è in attesa di una femmina, questo il detto dalla antichità "pancia a punta non va in guerra " in quanto nascendo una femmina non sarebbe stata arruolata nell'esercito.

    Se ti fa male la gamba sinistra aspetti una bambina
    Spesso la gravidanza è accompagnata dalla infiammazione del nervo sciatico, così dolorosa e fastidiosa, pare che questa infiammazione sia più frequente se se è in attesa di una femminuccia

    Se mangi latte avrai una bambina, se mangi carne un maschietto
    Sembra che il sesso del nascituro sia anche legato alla dieta che la mamma segue prima della gravidanza, anticamente si diceva che la nascita della femmina era anticipata da grandi mangiate di latte e latticini mentre quella del maschio si propiziava ingerendo carne... chissà....

    Sette mesi, sette facce
    Questo detto è dedicato ai neonati, appena nascono si cerca subito di identificare a chi assomigliano di più se al papà o alla mamma, si diceva che nel corso dei primi sette mesi il neonato cambia "viso" sette volte e di conseguenza assomiglia a volte alla mamma a volte al papà

    Bello in fascia, brutto in piazza
    La credenza secondo cui chi nasce brutto diventa bello da adulto

    Tra il sette e l'otto cresce il fagotto
    Indica la tendenza della pancia della gestante a crescere in maniera evidente tra il settimo e l'ottavo mese

    Se ti "brucia" lo stomaco nascerà un bambino con i capelli
    Se nel corso della gravidanza si soffre di bruciore di stomaco si dice che nascerà un bambino con i capelli

    Il primo figlio ha il sedere d'oro
    Nel senso che il primo figlio è senza dubbio il più atteso e quindi il più viziato.

    Presto dentino, presto fratellino
    Se un bambino piccolo mette presto i denti, avrà altrettanto presto un fratellino.

    Chi ha il codino aspetta un fratellino.
    Che vuol dire più o meno:
    se l'attaccatura dei capelli alla nuca di un bambino finisce "a
    punta" (il codino), vuol dire che ce ne sarà un altro e sarà dello
    stesso sesso. Se invece i capelli finiscono dritti, vuol dire che non
    ce ne sarà un altro o che il prossimo sarà di sesso diverso

    Il sesso del bimbo/a da come ti guardi le mani

    Se si prende alla sprovvista una gestante dicendole che ha le mani sporche,
    questa avrà la reazione di osservarsele immediatamente. Se le guarderà
    tenendo il dorso delle mani rivolto verso l'alto partorirà un maschio, se
    invece le girerà con i palmi all'insù avrà una femmina!

    Il colore della pelle del viso ti dice se avrai un maschio o una femmina

    Quando la pelle del viso diventa scura e' un maschietto
    Se il viso della mamma diventa bruttino e' un maschietto

    Curiosità se aspetti una femmina
    La femmina fa cadere per terra la mamma
    La femmina fa la mamma molto addormentata e l'ha manda spesso in bagno per
    fare la pipi
    Quando la mamma aspetta la femminuccia la pancia e' molto rotonda

    Se il primo figlio dice mamma x prima avrà una sorellina,se dice papà avrà un fratellino....


    Da come ti pieghi per raccogliere un oggetto ti dico se avrai
    maschio o femmina
    Si dice che se la gestante che deve raccogliere un oggetto caduto,
    accucciandosi, si piega sulle ginocchia e raccoglie l'oggetto con il braccio tenuto lungo il fianco, sia in arrivo una femmina, se, diversamente, si piega in avanti, a 90°, raccogliendo l'oggetto davanti a sé sia in arrivo un maschietto.
     
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    Parla la scienza

    Senza coccole si è infelici

    Sono gesti che creano stati di benessere e armonia, sia per gli adulti che per i bambini

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    Coccole e carezze, baci e abbracci, ma anche sorrisi e sguardi che scaldano il cuore. Sono questi gesti a creare stati di benessere e armonia. Senza coccole si è infelici, sia da adulti che da bambini.

    Uno studio condotto dagli esperti canadesi della McGill University di Montreal sui topi di laboratorio e presentato al congresso sull'origine fetale delle malattie dell'età adulta in corso a Brighton, in Inghilterra, ha dimostrato che i topolini neonati se vengono leccati più spesso dalle mamme, da adulti sono più temerari e producono meno ormoni dello stress di quelli cresciuti da mamme meno affettuose. Gli scienziati hanno potuto osservare, nel cervello dei roditori più coccolati un numero maggiore di recettori del cortisolo, un ormone dello stress. Più è alto il numero recettori, più pronta è la risposta del cervello nel combattere gli effetti negativi della sostanza.
    E' stato così possibile ipotizzare un collegamento tra cure materne e attività genica. Gli scienziati ritengono che tale risultato possa rivelarsi simile anche per gli esseri umani. Detto altrimenti cure amorevoli, coccole e carezze fanno diventare più sicuri gli individui in età adulta in quanto l'ormone dello stress viene prodotto in minore quantità, con il beneficio di un’esistenza più felice, caratterizzata da rari fenomeni di ansia e stress.

    Sembra certo dunque che le coccole ricevute da piccoli rendano più forte e sicura la capacità di affrontare lo stress da grandi. Ma già nelle scienze sociali, in psicologia e in pedagogia si è sempre denunciata l’importanza dei gesti affettuosi, delle coccole e delle carezze che i bambini ricevono dai genitori. Le coccole infatti nella relazione tra due persone sono uno strumento di comunicazione reciproca: coccolare qualcuno significa riconoscerlo e farsi riconoscere, significa ascoltarlo e farsi ascoltare.
    Il messaggio di amore e rispetto passa attraverso il gesto affettuoso, sia esso verbale o meno, e comporta una certa dose di emozione in una o entrambe le persone coinvolte.

    Tali forme di ri-conoscimento possono essere messe in atto nei confronti di se stessi, così come degli altri. Dunque coccolare e coccolarsi è salutare. Ecco perché è essenziale che il bambino “senta” le coccole dei genitori. Il contatto fisico e le parole sono alla base del suo sviluppo psicofisico, le carezze e le cure amorevoli della mamma e del papà costituiscono un aspetto fondamentale nella crescita tanto quanto la nutrizione e il cibo.
    «Il bambino ha sempre bisogno che qualcuno gli faccia le coccole, l’adulto si fa le coccole da solo e non ha bisogno di nessuno. Il genitore è l’unico capace di fare le coccole agli altri. Il bambino è come un vaso vuoto del liquido dell’amore che deve essere riempito almeno quanto basta ad amare se stesso, ovvero a diventare adulto. L’adulto infatti è un vaso riempito per buona parte del liquido dell’amore. Ma se noi ci amiamo non possiamo fare a meno di amare gli altri e allora diventiamo genitori: il genitore è un vaso traboccante di amore, ma non solo per i suoi figli; il vero genitore ha amore per tutti, nessuno escluso». (Giulio Cesare Giacobbe Alla Ricerca delle Coccole Perdute Una psicologia rivoluzionaria per il single e per la coppia Milano, Ponte alle Grazie 2004) .

    Le coccole possono iniziare quando ancora il nascituro è dentro la pancia della mamma. Molti psicologi consigliano alle mamme e ai papà di comunicare e parlare con il loro piccolo anche attraverso la loro voce, la musica e soprattutto le carezze, i baci e altre dolci attenzioni al pancione. Alcuni studi condotti presso l'Università di Harward (California) su 120 future mamme alle quali è stato proposto di seguire un "programma di accudimento giornaliero" del bimbo nel pancione dimostra che vi sono risultati positivi a lungo termine: una volta nato, infatti, il bimbo può essere in grado di distinguere con facilità il timbro vocale dei genitori e di calmarsi con le musiche che ha ascoltato nel corso dei nove mesi.

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    Chiamiamole coccole carezze, tenerezze, vezzeggiamenti. Sono loro a rendere la nostra vita meno triste, meno stressante, più felice ed equilibrata.
    Perché risiede nelle coccole il segreto dell’adulto dal carattere equilibrato e sereno. E’ istintivo il bisogno di ricevere le coccole o di sentirsi coccolato, perché ci sentiamo in dovere di essere al centro dell’attenzione delle persone che amiamo o stimiamo.
    Farsi coccolare è il modo più genuino di ricevere attenzioni e conferme dagli altri e di sentire che siamo importanti per loro.
    Le carezze non sono solo manifestazioni fisiche del volersi bene, sono anche l’elemento emotivo e simbolico della trasmissione di rispetto e gratitudine per chi si ama. Ricevere le coccole e dare le coccole ci fa stare bene e accresce la nostra autostima e il nostro senso di sicurezza. Con le coccole ritorniamo un po’ bambini e ci ricordiamo quanto è straordinario riceverle, e anche quanto diventa importante coccolare chi ci sta intorno. Quindi coccole per sempre.
     
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    Ti regalo una favola





    LA STORIA DI PICCOLO ANGELO


    C’era una volta un piccolo angelo…

    L’avevano mandato sulla terra senza dirgli cosa doveva fare…. o forse era talmente emozionato che non aveva neppure sentito cosa gli avevano detto….. era partito come una freccia, felice di poter finalmente dimostrare di essere diventato responsabile e maturo….

    Era talmente emozionato che, una volta aperto il grande portone del Paradiso, non si era accorto che c’erano degli scalini ed era ruzzolato giù, fin sulla terra, con un gran tonfo,

    Meno male che era caduto in un grande prato, con l’erba morbida e profumata e tanti fiorellini bianchi che ora guardava estasiato….

    “Ma guarda come sono carini questi fiori…. sono proprio come quelli che abbiamo noi su nei prati del cielo!!!”

    Si alzò in piedi, si sentiva un po’ acciaccato, qualche dolorino…. Ma caspita, era caduto da lassù….

    Guardò in alto: ma dove era il Paradiso? Pensava proprio che l’avrebbe visto dalla terra, si sarebbe sentito più sicuro, avrebbe potuto salutare i suoi compagni…..

    Strano, però, dall’alto la terra si vedeva bene, si vedevano le persone, le loro case….

    Ogni tanto lui e i suoi amici angioletti scendevano per fermarsi a guardare dietro le finestre delle case…

    A lui piaceva particolarmente una finestra con i fiori sul davanzale e le tendine ricamate. Quando le tendine erano sollevate potevano vedere una mamma che metteva a letto il suo bambino.. gli cantava delle dolci canzoni, gli raccontava una fiaba e lo carezzava piano. Poi, quando il bambino aveva chiuso gli occhi ed era scivolato nel sonno, spegneva la luce e tornava in cucina.

    Gli sarebbe piaciuto sapere cosa voleva dire essere un bambino…

    Gli angioletti restavano lì, cercando di ascoltare anche loro le fiabe e le canzoni… ma la finestra era chiusa e non si sentiva niente.

    Il piccolo angelo rimase pensieroso….

    Cosa doveva fare? Proprio non se lo ricordava.

    Ah! Se fosse stato attento a quello che gli diceva l’angelo capo! Ora avrebbe cominciato il suo lavoro e sarebbe tornato presto su, nella sua casa di stelle…

    Ma oramai il guaio era fatto…. avrebbe dovuto arrangiarsi!

    In fondo al prato c’era una casa.. le finestre erano illuminate.

    Andrò a vedere lì! Pensò il piccolo angelo.

    Nella casa c’era una luce accesa.

    Come era solito fare con i suoi amici, piccolo angelo cercò di guardare dentro attraverso i vetri della finestra.

    Era lì, col nasino incollato al vetro e guardava con tanta attenzione, che la signora che stava leggendo accanto alla finestra si girò a guardare. Le sembrava che qualcuno la stesse spiando.

    Vide quei due occhioni che la guardavano attenti e quel buffo nasetto incollato al vetro. Fece un sorriso. Poi si alzò e andò alla porta.

    Piccolo angelo era tutto rosso per l’emozione e non era riuscito neppure a fare un passo: non aveva mai visto una persona vera così da vicino.

    “Cosa fai bambino qui fuori da solo?”

    Piccolo angelo si guardò intorno. Come faceva a vederlo?

    “Ehi, dico a te! Come mai sei solo?”

    Eh, sì, parlava proprio con lui….

    Si guardò addosso: non aveva più la sua bella camicina splendente come la luce. Aveva addosso un paio di pantaloncini stinti, una magliettina leggera e dei sandaletti, ecco perché sentiva tanto freddo!.

    ”Da dove vieni bambino?”

    Piccolo angelo non sapeva cosa rispondere: col ditino indicò in alto. La signora guardò e vide le alte montagne lontane.

    “Da lì vieni? Come hai fatto a fare tutta quella strada da solo?”

    Piccolo angelo provò a rispondere ma non era capace, da loro non avevano bisogno di parole.

    Cosa avrebbe potuto dire… vengo dal Paradiso? Non gli avrebbe creduto!

    “Vieni dentro, ti preparo qualcosa, sei tutto infreddolito e sarai stanco!”

    Gli portò una cioccolata calda calda e dei biscotti.

    Oh, era questo che la signora dava al suo bambino… che bontà!

    “Sai, mi ricordi tanto il mio nipotino che vive lontano” disse la signora. “Sai che faremo? Tu stanotte dormirai qui, domattina ti accompagnerò in macchina a cercare i tuoi genitori. Chissà come staranno in pensiero!”

    Piccolo angelo scoppiò a piangere.

    “Perché piangi? Non li hai i genitori?”

    Piccolo angelo fece di no con la testa.

    “Allora resterai qui con me, io sarò la tua nonna e tu il mio nipotino”

    Forse era questo che l’angelo capo gli aveva detto: doveva far felice una nonna e così anche il suo desiderio sarebbe stato esaudito!

    Piccolo angelo rimase nella casa ed era proprio felice…..ogni tanto guardava in su… ma non vedeva altro che il cielo e le nuvole…

    Ma sapeva bene cosa c’era di là…..



    Edited by gheagabry - 20/7/2016, 21:46
     
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    Già nei nove mesi passati nel pancione il feto sviluppa il senso della socialità



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    Le basi della socialità le sviluppiamo già nel pancione della mamma.
    Se da un lato è stato accertato che già durante i nove mesi di gestazione il feto è in grado di ascoltare i suoni esterni e percepire gli umori della madre, dall’altro un recente studio delle Università di Padova, Parma e Torino - svolto in collaborazione con l'Istituto Burlo Garofolo di Trieste e pubblicato su PLos One - rivela che le basi delle nostre interazioni con gli altri si formano diversi mesi prima della nascita.


    Gli studiosi, guidati dal professor Umberto Castiello dell'Università di Padova, hanno osservato il comportamento di 5 coppie di feti gemelli e hanno visto che già dalla quattordicesima settimana di gestazione si verificano nell'utero movimenti volontari, precisi e diretti proprio verso il gemello. Gesti che si fanno sempre più frequenti man mano che le settimane passano.


    “Non si tratta di movimenti riflessi o stereotipati. Sono organizzati ed hanno caratteristiche analoghe ai movimenti volontari dell'adulto” spiega Vittorio Gallese, professore di Fisiologia Umana al dipartimento di Neuroscienze dell'Università di Parma, co-autore dello studio, insieme con Cristina Becchio, dell'Università di Torino.

    Le immagini che passano attraverso l’ecografia quadridimensionale, a detta dei ricercatori, sembrano coccole. Ognuno dei due feti sa della presenza dell’altro ed è come se si accarezzassero. Tutto confermato dalla decelerazione, ossia dal rallentamento del gesto quando si tocca il corpo del gemello, ad indicare un movimento più controllato e accurato.


    Con questa scoperta si aggiunge al mondo della ricerca un tassello in più nella valutazione dello sviluppo del sistema nervoso centrale e nella diagnosi precoce di determinate patologie.
     
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    Odi gli estranei che ti toccano il pancione e fanno domande? 10 risposte per te


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    Quando sei incinta 'evidentemente' è come se tutta la gente che incontri si sentisse legittimata a toccarti la pancia, farti domande sulla gravidanza o darti consigli indesiderati. Ecco come liberarsi degli scocciatori


    1. Attenzione che così lo svegli!!

    2. Fatto? Serve altro? magari volete anche dare un controllatina al sedere?

    3. Attenzione! Scalcia!! (con faccia veramente allarmata e preoccupata)

    4. Ho veramente esagerato a pranzo!!

    5. E' stato mio marito a farmi questo (o compagno-fidanzato..)

    6. Ehi non sono un Buddha o la variante: Ehi, non è che se sfreghi ancora esce il genio dei tre desideri!

    7. per toccare la pancia fanno cinque euro grazie! (se sono gemelli si può arrivare a dieci!)

    8. Mi dispiace, può toccare la mia pancia solo il personale autorizzato

    9. Fatto? Adesso posso toccare io la sua di pancia??

    10. Sono in balia degli ormoni. Le consiglio di togliere quella mano o non risponderò delle mie azioni
     
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    IL MONDO VISTO CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO
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    La vita nel pancione: il feto


    Una delle curiosità che colpisce ogni mamma è: ma il mio bambino che fa in questi nove mesi nella mia pancia? Può sognare, pensare? Sente i rumori esterni?

    Già dal momento del concepimento il bambino comincerà il suo sviluppo e la sua formazione fisica. Alla quinta settimana di gravidanza, il feto galleggia nel liquido amniotico, è lungo 7 mm ed è legato al cordone ombelicale: è già un essere che ha vita.
    Pian piano cominceranno a formarsi i primi abbozzi come le gambette, le braccia, il nasino fino ad arrivare alla 12esima settimana in cui pesa 14g ed è lungo 8 mm, ma la cosa meravigliosa è che può già scalciare, il cervello ed i suoi muscoli sono, quindi, coordinati e cominciano a formarsi gli organi genitali (gli altri organi, come il fegato o i polmoni, hanno cominciato il loro sviluppo intorno alla decima/11esima settimana di gravidanza).

    Ma cosa fa il bambino nella pancia?

    Il feto comincia a muoversi intorno alla settima settimana e la mamma non riesce ad avvertire questi lievi movimenti perché il bimbo è ancora piccolissimo. Per i primi spostamenti fetali, bisognerà aspettare la 20esima settimana in cui alcuni tenui movimenti potrebbe passare anche inosservati da una mamma che è spesso in moto.

    Alcune donne riferiscono che, la posizione sdraiata riesce a far percepire meglio il bambino, questo perché si favorisce anche il rilassamento. Verso la 30esima settima, il piccolo comincerà a spostarsi molto di più nel pancione e, con il passare del tempo, comincerà anche a scalciare e battere i pugni contro le pareti addominali.

    Generalmente, il feto dorme quando la mamma è in movimento, perché si sente protetto e, i gesti quotidiani che la mamma compie conciliano il sonno. Ecco perché una donna incinta riesce a sentire di più il bambino muoversi la mattina e la sera, perché la mamma è rilassata ed il piccolo è sveglio.
    Una delle altre curiosità di una donna che porta in grembo un bimbo è: ma il feto sogna?
    Le fasi del sonno, in un adulto, sono generalmente quattro che portano il soggetto, progressivamente, ad abbassare la frequenza cardiaca e respiratoria, sino al rilassamento completo dei muscoli e al sonno profondo.
    Dopo lo stadio finale, comincia la conosciuta fase Rem (rapid eye movement), considerata la fase in cui un uomo sogna: l’attività muscolare e quella fisiologica ha dei livelli bassi, ma rimane alto il livello di movimento degli occhi. Questa fase avviene anche nel feto.
    L’attività onirica di un feto può essere monitorata all’ultimo trimestre di gravidanza, applicando sulla pancia della mamma, all’altezza del cervello, le sonde dell’elettroencefalogramma che analizzerà i movimenti degli occhi, stabilendo quando il bambino sta sognando. Da sottolineare è che un feto passa la maggior parte (70-80%) della permanenza nel pancione, a dormire.

    Ma cosa sogna?
    In genere si sognano esperienze sensoriali che si avvertono, quindi, il feto sognerà il battito cardiaco (che è quello della mamma), oppure tonalità chiaro/scure derivanti dall’ambiente circostante in cui è immerso, stimolazioni che provengono dalla cavità uterina ed anche musiche, magari quelle che riesce a percepire dall’esterno. Ricordiamo che l’udito di un bambino comincia a formarsi intorno alla quinta settimana e, tra la 18esima- 20esima settimana, può avvertire i rumori provenienti dall’interno del corpo della mamma (battito cardiaco e flusso del sangue nel cordone ombelicale).
    I rumori dall’esterno comincerà a sentirli a partire dalla 24esima settimana.
     
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    I controlli in gravidanza: l’amniocentesi

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    L’amniocentesi è uno degli esami specifici fatto in gravidanza.
    Questo tipo di controllo permette di diagnosticare, ancora prima che il bambino venga alla luce, se il feto sia affetto da anomalie congenite.
    Viene prelevato del liquido amniotico dalla cavità uterina per effettuare un’analisi: il liquido estratto presenta delle cellule cutanee del bambino.
    È possibile effettuare questo tipo di esame a partire dalla 16esima settimana di gravidanza (anche dalla 15esima è possibile farlo, l’importante è che il medico constati la presenza sufficiente di liquido amniotico) e controllare l’andamento cromosomico: se vi sono delle anomalie, alla nascita del bambino, queste si sviluppano in malattie.
    Quali malattie è possibile svelare?

    Sindrome di Down.

    È quella malattia genetica che deriva da anomalia cromosomica. Una persona normale presenta 46 cromosomi, una persona down, invece, ne ha 47: alle normali 23 coppie si aggiunge un cromosoma singolo (alla coppia 21) che determina questa sindrome, conosciuta anche con il nome di Trisomia 21.

    Fibrosi cistica.

    Il bambino presenterà problemi gravi di respirazione e di digestione dovuti alla secrezione di mucose dell’organismo molto dense.

    Talassemia.

    È caratterizzata da un difetto di trasporto di ossigeno nel sangue.
    L’amniocentesi non è uno esame complicato e non è nemmeno doloroso (anche se il costo è un po’ elevato), ma esiste una piccola percentuale di rischio d’aborto per la mamma. Per tutti questi motivi, è indicato solo in alcuni casi determinati: quando l’età della donna è superiore a 35 anni; quando si è già madri di figli nati con anomalie cromosomiche; quando uno dei genitori, o un parente stretto, è affetto da anomalie cromosomiche (come anche la Sindrome di Down); oppure quando sono state riscontrate, durante l’ecografia, delle anomalie fetali.

    Come si effettua.

    Innanzitutto, viene effettuata un’ecografia di routine per valutare l’effettiva presenza di giusta quantità di liquido, la posizione della placenta, la morfologia del feto (o dei feti). Vengono prelevati circa 15 cc di liquido.
    Quando ci si trova in presenza di gemelli, l’ago oltrepasserà le membrane che dividono i due feti.

    Perché l’esame è da ritenersi rischioso?

    Siccome viene prelevato del liquido amniotico con un ago sotto controllo ecografico, l’atto del prelevamento stesso potrebbe comportare la rottura del sacco amniotico o, in casi estremi, l’aborto. Le membrane potrebbero rompersi entro i due-tre giorni dall’esame.
    Per questo motivo, infatti, si consiglia alla donna che ha affrontato questo esame diagnostico, di restare a letto tranquilla nei giorni immediatamente successivi.
    Inoltre, si può andare anche incontro ad infezioni dette amniotiti, a scolo intermittente del liquido oppure, in via del tutto eccezionale, incontro a danni al feto.
    Quando l’esame non è riuscito, è possibile rifarlo ma bisogna tener conto che ripetere l’esame comporta l’aumento del rischio che l’amniocentesi comporta.

    Il risultato dell’esame si ottiene entro i 12-15 giorni dal prelievo, periodo necessario perché il medico analizzi la mappa cromosomica.


    Villocentesi e amniocentesi: quale effettuare?


    Villocentesi o amniocentesi?
    Quali sono le differenze e a cosa servono?

    Innanzitutto questi sono esami che permettono di studiare e valutare il patrimonio cromosomico e dare una risposta quasi certa sulla possibilità che il feto sia o meno affetto da malattie genetiche come quella della trisomia 21, conosciuta come Sindrome di Down.

    Cos’è l’esame e in cosa consiste?

    Villocentesi: si preleva una certa quantità di villi coriali, che derivano dall’ovulo e per questo presentano lo stesso patrimonio genetico dell’embrione. L’esame di effettua per mezzo di un ago inserito nell’addome della mamma che aspira, per circa 10 secondi, il “materiale” di cui si ha bisogno.
    Il tutto viene effettuato sotto stretto controllo ecografico.
    È un esame indolore e dopo il prelievo, la sostanza viene divisa in preparato “diretto”, utilizzato subito e preparato “colturale”, ossia le cellule (villi) vengono messe in coltura per far si che si moltiplichino per effettuare l’indagine e avere un risultato ancora più certo.
    Si esegue intorno alla decima/tredicesima settimana di gravidanza.

    Amniocentesi: viene effettuato allo stesso modo della villocentesi con l’introduzione dell’ago nell’addome della mamma, ma prevede il prelievo di liquido amniotico. L’aspirazione viene effettuata in qualche secondo e viene eseguita tra la 16esima e 18esima settimana>.

    Le cellule vengono messe in coltura e l’esito si avrà dopo 15 giorni circa. In alcuni casi, come ad esempio quando l’amniocentesi viene eseguita tardivamente (intorno alla 20esima settimana), si può effettuare un’analisi subito dopo il prelievo ed ottenere un risultato immediato – dopo circa 24/48 ore- che rivela solamente la presenza (o meno) delle malattie genetiche più diffuse come la trisomia 21, 18, 13, X, Y.

    Vantaggi

    Villocentesi: uno dei vantaggi è quello della quasi immediatezza del risultato, in effetti anche dopo solo 7 giorni è possibile conoscere la conformazione del patrimonio cromosomico del piccolo e prendere una decisione. Prima dell’esame è necessario solo astenersi da rapporti sessuali ed evitare sforzi fisici.

    Amniocentesi: a differenza della villocentesi può essere eseguita in quasi tutti i centri ospedalieri ed è attendibile al 100%. Dopo alcuni giorni dall’esame è bene astenersi dai rapporti sessuali.

    Svantaggi

    Villocentesi: uno degli svantaggi può essere un esito non veritiero dell’esame che deriva dal fatto che potrebbero comparire alterazione cromosomiche che in realtà il feto non ha, ma che compaiono solo nelle cellule dei villi. Questo fenomeno viene detto “mosaicismo confinato”.
    Può succedere perché le cellule della placenta crescono velocemente per fissarsi alle pareti dell’utero. Questo può dar luogo allo sviluppo di cromosomi anomali. In tal caso è consigliato procedere con un’amniocentesi.

    Amniocentesi: ha una risposta più tardiva rispetto alla villocentesi. Nel caso l’esito fosse negativo e la mamma volesse non continuare la gravidanza, l’aborto avviene con un parto vero e proprio.






    Far ascoltare la musica al bimbo nel pancione


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    Avete mai pensato di far ascoltare la musica che preferite anche al vostro bambino dentro il vostro pancione? Se la risposta e’ si, vi sareste anche chieste come poter fargliela ascoltare: la soluzione si chiama Ritmo, un accessorio made in USA che vi permettera’ di far ascoltare al vostro piccolo la musica che preferite. Una specie di fascione con al suo interno 2 piccole casse audio sara’ posizionato sul vostro pancione e, grazie a un cavo, potra’ essere collegato al vostro iPhone o lettore mp3 preferito: la musica sara’ riproposta sia sugli auricolari che potreste indossare voi, che dalle casse apoggiate sulla pancia. Le vibrazioni dei suoi arriveranno cosi’ fino alle orecchie del piccolo: mi raccomando, solo musica dolce e rilassante. L’oggetto si chiama “Ritmo” prodotto da Nuvo al costo di 130 dollari


     
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    Uno sguardo nel pancione: 21° - 24° settimana di gravidanza -




     
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    : Com'è la vita prima di nascere

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    Intervista al un esperto neonatologo, il dottor Carlo Bellini

    ROMA, sabato, 25 settembre 2005 (ZENIT.org).- Come si comportano il bambino o la bambina prima di nascere? Vedono, ascoltano, sentono i gusti, piangono, ridono, ricordano? E in che modo si relazionano con la mamma che li porta in grembo?

    Fino ad un paio di decenni fa il mondo dei nascituri nel grembo materno era un vero mistero, ora però è addirittura possibile fotografare, filmare e descrivere gli sviluppi e le reazioni alle sensazioni dei bambini prima della nascita.

    Il dottor Carlo Bellieni, che lavora all'Unità di Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico Universitario "Le Scotte" di Siena (http://carlobellieni.splinder.com) ha compiuto una accurata ricerca sulla vita prima della nascita, di cui parla anche nel suo ultimo libro "L'alba dell'io"
    (Società editrice fiorentina, 8 euro). ZENIT lo ha intervistato.

    Fino agli ani '80 si riteneva che l'utero materno fosse una specie di cassaforte per il feto. Cosa è cambiato da allora?

    Bellieni: Moltissimo. Oggi sappiamo che il feto è un essere plurisensoriale i cui sensi entrano in azione con una sequenza preordinata: per primo si manifesterà la sensorialità tattile, poi quella chimica (gusto e olfatto), la vestibolare (equilibrio), l'udito e infine la vista. Lo sviluppo
    precoce in utero dei sensi ha una duplice funzione: quella di modellare il sistema nervoso centrale, fornendo stimoli che interagiscono con la crescita di gruppi di neuroni, indirizzandola su una strada fisiologica e quella di introdurre il nascituro al mondo esterno producendo una sorta di apprendimento in utero.

    E' vero che i sensi entrano in azione precocemente prima di nascere?

    Bellieni: Già dall'8a settimana dopo il concepimento sono presenti nel feto nella zona della bocca i recettori per il tatto, che poi andranno ad espandersi per tutta la superficie del corpo in pochi mesi, ma è verso le 22-24 settimane che saranno pronte le connessioni con la corteccia cerebrale. Il feto risponde agli stimoli che arrivano attraverso la pancia della mamma: quando una donna incinta è distesa, è possibile prendere in mano il suo utero con tutta la mano, come un pallone, per prendere contatto con il bambino: una leggera pressione del dito fa da richiamo e il bambino reagisce e si mette in moto.

    E' auspicabile che il padre, per quanto è possibile, partecipi a questo "gioco" e a Siena queste conoscenze sono la base per un corso che facciamo in Clinica Ostetrica alle coppie per imparare ad entrare in contatto col bambino prenatale.

    Ci parli dell'udito e del gusto del feto

    Bellieni: Verso le 25 settimane di gestazione, il feto ha sviluppato l'udito. Dentro l'utero la voce della madre arriva ad un'intensità molto maggiore della voce di un estraneo (o del padre!) e a questa voce il feto si abitua, tanto che vari esperimenti ci dimostrano che il neonato appena nato sa distinguere la voce della sua mamma dalla voce di un'estranea. Così come saprà distinguere gli odori della mamma. Servirà questo a riconoscere il latte materno, che ha un sapore e un odore simili al liquido amniotico che per nove mesi gli ha bagnato lingua e labbra.

    Il feto ha memoria?

    Bellieni: Nel 2001 su Pediatrics è stata pubblicata una ricerca che dimostra che al momento del divezzamento il lattante preferisce sapori che aveva sentito in utero per un certo periodo, anche se questi sapori non gli erano stati riproposti durante l'allattamento. Dunque il feto ha memoria.
    Questo, che sembrava essere solo appannaggio degli psichiatri, oggi è patrimonio del pediatra per spiegare vari fenomeni. Abbiamo di recente fatto uno studio su cosa succede ai bambini di ballerine che in gravidanza non avevano smesso di ballare: per addormentarsi richiedevano in media di essere cullati più energicamente degli altri!

    E poi, cos'altro è il cullare il neonato se non ricostruire quell'ambiente sereno che aveva nell'utero: movimenti ritmici, profumo della madre, voce indistinta ma presente e cantilenante, buio, ma presenza di pareti e limiti che non ritroverebbe se deposto bruscamente su un letto?

    Ha fatto altri studi sulla memoria del feto?

    Bellieni: Sì, per esempio sulla memoria a breve termine, dimostrando che il feto si abitua agli stimoli esterni proprio come un bambino già nato. Abbiamo usato stimoli sonori mandati attraverso la parete dell'utero e abbiamo misurato ecograficamente come il feto reagiva strizzando gli occhi infastidito e poi come si abituava al rumore. E' possibile vedere questo in un breve video-clip in rete (www.medicinaepersona.org/)

    E' vero che il feto sogna?

    Bellieni: Gli studi sul neonato prematuro portano sempre più dati sulle caratteristiche del sonno in utero. Il prof. Rivkees della Yale University, nel 2000 dimostrava la presenza di un ritmo giorno-notte sin dalla metà della gestazione. Oggi sappiamo che dalle 28 settimane di gestazione sono differenziabili delle fasi del sonno. Dalla 30a settimana è presente il sonno attivo, l'equivalente del sonno REM dell'adulto, quello in cui si svolge la maggior parte dei sogni. Dunque nulla ci impedisce di dire che in utero il feto ha tutti gli "strumenti" per sognare: un'attività elettrica cerebrale adatta e la presenza di stimoli che ne costituiranno i contenuti.
    Anche in utero il sonno è importantissimo perché vi avviene la massima proliferazione di cellule nervose e la produzione preferenziale di certi ormoni.

    Prova dolore il feto?

    Bellieni: Sembra impossibile, ma il dolore del feto e del neonato è stato riconosciuto solo alla fine degli anni '80. Eppure è chiaro che i nostri prematuri nati a 23-24 settimane sentono dolore.
    E i cambiamenti ormonali dopo lo stimolo doloroso sono stati dimostrati nei feti di 20 settimane o poco più. Su dei piccolissimi nati prima del termine abbiamo di recente sperimentato un sistema di analgesia basato su tecniche di distrazione non farmacologiche: abbiamo avuto ragione: il neonato prematuro sente il dolore, piange, ma riesce anche ad interagire con chi gli sta intorno accettando di esser consolato e distratto, tanto da non sentire più male! Un video-clip di tre studiosi americani sul pianto del feto è scaricabile in rete (http://fn.bmjjournals.com/).

    Ma come passa la giornata un bambino prima di nascere?

    Bellieni: Il feto ha un mondo di sensazioni, ma anche di azioni. Il feto risponde a suo modo agli stimoli esterni, sobbalza se sente rumori, risponde alle carezze. Ma si esercita per la vita all'aria aperta: fa di continuo esercizi di respiro, pur immerso nel liquido amniotico, e sono stati registrati i tentativi di emettere suoni visualizzando le corde vocali. Ha singhiozzo, e fa smorfie che somigliano al sorriso o al pianto. I suoi movimenti rispondono alle fasi di calma o movimento della mamma, e anche alla quantità di zucchero che la mamma mangia.

    Cosa dire, in conclusione?

    Bellieni: Che il feto è già un nuovo membro della famiglia, e una compagnia per la mamma ancor prima di nascere.
     
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    I bambini imparano a parlare già nel pancione


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    Il neonato, col suo pianto, imita la melodia che ha imparato ascoltando la mamma negli ultimi tre mesi di gravidanza


    I bambini imparano a parlare quando sono ancora nell'utero.
    Nei loro primi giorni di vita, infatti, i neonati sono già in grado di riprodurre le stesse melodie che hanno ascoltato durante la vita fetale nell'ultimo trimestre di gravidanza.
    È quanto ha dimostrato uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology nel novembre 2009.
    Un team di ricercatori guidato dalla dottoressa Kathleen Wermke dell'Università di Wurzburg, in Germania, ha registrato e analizzato i pianti di 60 neonati di 3-5 giorni: 30 bambini erano di famiglie di lingua tedesca e 30 di lingua francese. Il profilo melodico dei loro pianti corrispondeva a quello materno: coerentemente con la caratteristica di base di questi due idiomi, i bambini francesi riproducevano una cadenza melodica crescente, i tedeschi decrescente.
    "I neonati probabilmente sono molto motivati a imitare il comportamento materno al fine di attrarre l'attenzione di mamma e creare un legame affettivo con lei", afferma la Wermke. "Il profilo della melodia del linguaggio materno può essere l'unico aspetto che i neonati sono in grado di imitare: ciò potrebbe spiegare perché abbiamo rilevato questa imitazione melodica precocissima".
     
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    Il segreto dell’intelligenza, innata o maturata?

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    Fosforo, Zuccheri cibi? gestazione più duratura, nausee? Migliaia le teorie che cercano di dare una spiegazione all’intelligenza, minore o maggiore da individuo a individuo. Cervelli strabilianti, merito del genio o di geni?

    In questo breve testo, cercherò di spiegare un pò le varie teorie, che stanno alla base di presunte forme di genialità! con ciò che ne deriva, incremento di calcolo, memoria e così via..

    Chi di noi non si stupisce di fronte a telefilm come kyle xy? scommetto che molti hanno sempre desiderato un super cervello in grado di ricordare tutto, avere una percezione della realtà maggiore e una risposta a tutto. Nel telefilm si parla della teoria della gestazione, chi rimane più nel pancione materno si crede sviluppi maggiormente quelle che sono le attività cognitive, si è detto pure che maggiore è la nausea sentita dalla donna incinta, minore saranno i livelli di insulina prodotti e il cervello del feto avrà un QI sopra la norma. Avremo sentito parlare anche, di uno studio britannico che affermava l’incremento del QI per bambini che fin da piccoli erano stati sottoposti all’ascolto delle sinfonie di Mozart. Questo è certamente la parte che tratta l’intelligenza innata, i bambini come tutti sappiamo, hanno un cervello, puro, libero che a ben dire del più gettonato degli esempi, assorbe informazioni come una spugna. Ma quale sarà il vero segreto? non forniremo una risposta ben preciso, l’idea che mi son fatto è che ognuno ha un’intelligenza differente, che sia innata o maturata col tempo essa contiene in ugual misura i suoi vantaggi. Oggi giorno sono stati condotti una moltitudine di test. Si è scoperto che dormire meno di 8 ore influisce sul cervello e in particolare sulla memoria che non ha tempo di fissare i concetti, si è scoperto che il pesce contiene fosforo utile al cervello (ma al contempo mercurio che danneggia il fegato, quindi non abusatene). Chi è stato il genio per eccellenza? a molti verrebbe da pensare Einstein e bene sapevate che il cervello di Einstein è stato esportato ed posto allo studio di molti scienziati? Ciò che vien fuori da questo studio non è tanto come si pensava un maggior numero di neuroni nei due emisferi. Ma un numero sproporzionato di Astrociti, la funzione svolta dagli astrociti è quella di secernere un buon quantitativo di fattori di crescita dei neuroni, che sono in grado di stimolare il neurone e agevolare la crescita dell’assone. Inoltre (e questo a mio parere è MOLTO importante, ed cercando in rete troverete molte coincidenza con altri genii dei nostri tempi affetti dalla stessa patologia), Einstein era affetto da una forma di Autismo e sindrome di Asperger, già fin da piccolo presentava difficoltà sul piano dell’esposizione della socialità, ed al tempo stesso aveva sviluppato una cognizione logico razionale di gran lunga sopra la norma. Tutti i più grandi inventori, pittori, scienziati della storia se cercate, scoprirete che erano autistici! questo si traduce in una deformazione di alcuni punti del cervello e l’incremento di altri. Daniel Tammet (considerano ad oggi l’uomo più intelligente del pianeta) è in grado di percepire i numeri in modo diverso, ogni numero con un volto diverso, coinvolgendo l’Emisfero destro (Creativo ed emotivo) con quello sinistro (logico e razionale), Appunto anch’egli è affetto da Autismo. Facendo una distinzione tra emisfero sinistro ed emisfero destro come già accennato sopra quello destro si occupa delle funzioni che necessitano creatività ed causano emozioni, l’emisfero sinistro invece è più cupo, logico e razionale.. Molte persone ai giorni nostri concordano sul fatto che alla base della memoria ci siano le emozioni, come molti libri sul cervello e la memoria che ho letto, tutto si basa sull’immaginazione e l’associazione. Ovvero fare in modo che venga coinvolto il più possibile l’emisfero destro (emotivo e creativo) che al contrario di quello sinistro riesce a svolgere 64.000 processi in contemporanea (il sx soltanto 5-6 per volta). Da qui la teoria che noi utilizziamo soltanto il 5% del nostro cervello (Einstein si dice ne utilizzasse il 9%) e il restante 95% risiede nell’emisfero destro del cervello. Fino ad ora abbiamo parlato soltanto di genii e non geni perchè come forse facilmente si intuisce molto della nostra intelligenza è anche tramandata dai nostri genitori (Madre e padre), quindi Donne (il quale si pensa abbiano una maggiore interconnessione fra i due emisferi) e Uomini. Un chiaro esempio del ruolo che giochino i geni nel campo dell’intelletto è dato dalla notizia di non molto tempo fa, avrete sentito parlare dei super-topi, cui è stato tolto un gene che detto in parole semplici evitava il sovraccarico del cervello, una volta tolto a detta degli scienziati i topini avrebbero potuto memorizzare in meno di un attimo 3 pagine intere di un libro, direi una prestazione notevole per dei semplici topini con un cervello da 2gr.

    Forse non è molto, pensandoci su non esiste una vera e propria formula per l’intelligenza, possiamo averla innata e in quel caso non potremmo farci niente oppure studiare e dormirci su per averne una prestante ad ogni occasione.
     
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    Sono nel pancione (descrizione della gravidanza dal punto di vista del bambino!)

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    Lo sapete che è stata avanzata l'ipotesi che l'incontro tra la cellula germinale maschile e femminile trasmetterebbe non solo il patrimonio genetico, ma anche un'impronta affettivo-emozionale e relazionale?
    Secondo molti autori (R. Turner, J.Charon, D.Bohm, F.Capra, H.Strapp) esiste accanto al DNA anche un DNA emozionale che memorizza al momento del concepimento ogni emozione, vissuto, sentimento, pensiero vissuto da voi.
    Tutte le fasi successive della gravidanza seguono questa impronta, ricordate che avete una grande responsabilità nei miei confronti e che chi ben comincia è a metà dell'opera: cominciate con e per amore!
    Come mi sviluppo:
    1° MESE
    3^ settimana
    L'ovulo della mamma (ovocita) viene fecondato e si impianta nella cavità uterina. Eccomi qua, mi sistemo al calduccio nell'utero della mia mamma, che dovrebbe essere un luogo molto tranquillo e pieno di gioia e amore.
    Mamma, io lo sento se tu mi vuoi e se mi ami già e questo mi fa decidere di rimanere qui con te! Non farti prendere da tutte le altre preoccupazioni quotidiane, da questo momento tu sei un luogo sacro e nascondi il segreto della vita. Preoccupati solo di me.
    Papà, tu sei il custode del nostro benessere, fai in modo che la mamma si senta al sicuro, protetta e amata e io sarò felice!
    4^ settimana
    All'interno dell'utero della mamma si forma il "sacchetto" che mi ospiterà (sacco gestazionale). Adesso mi chiamano "embrione" e mi chiameranno "feto" a partire dalla 12^ settimana di gravidanza. All'interno del mio corpicino cilindrico si sviluppano delle aree specializzate chiamate "somiti" dalle quali si formeranno scheletro e muscoli.
    Il tuo sangue mi porta tutto il nutrimento necessario attraverso la mia "pelle": è l'inizio della circolazione utero-placentare.

    2° MESE
    5-6^ settimana
    Il mio cuore comincia a pulsare! Si formano i primi rudimenti del mio corpo... piano piano potrò sentire anche con i sensi quello che già sento dentro. Si abbozzano i miei occhi, le prime strutture cerebrali, il fegato, l'orecchio esterno, l'esofago, lo stomaco, i genitali esterni e la tiroide.
    A 6 settimane la testa e il collo formano la metà del mio corpo, le braccia sono corte, appaiono testicoli o ovaie, fegato, pancreas, reni, intestino e polmoni. Il cuore pompa sangue. Si completa il sistema nervoso centrale e si costituiscono i principali centri del cervello: talamo, ipotalamo e cervelletto. Compaiono i primi riflessi, posso succhiare e stringere, posso manifestare preferenze e reazioni che sono solo mie!
    7^ settimana
    Cominciano a vedersi le mie braccia e le mie gambe, il pancreas e i reni. Ho il cordone ombelicale! La mia corteccia cerebrale comincia a formarsi.
    8 settimana
    Mi si stanno formando le mani e i piedi, ho anche le dita!
    Comincio a manifestare reazioni motorie a stimolazioni facciali.
    Peso circa 1 grammo e sono lungo 1,6 cm.

    3° MESE
    9-10^ settimana
    Se mi guardi puoi già vedere il mio naso e le mie orecchie. Si stanno già formando le mie prime "gemme dentali" che si svilupperanno in denti! Si sviluppano anche le ossa, i muscoli, i nervi ed i grossi vasi. La mia testa occupa 1/3 di tutto il mio corpo e la mia parete addominale non è ancora completa e c'è un'ernia ombelicale fisiologica. Adesso si può vedere comparire il cosiddetto corpo calloso, cioè la struttura nervosa che collega i due emisferi cerebrali. Mi muovo per oltre il 12% del tempo, comincio a bere il liquido amniotico.
    11-12^ settimana
    La mia ernia ombelicale fisiologica scompare, perché le anse intestinali sono rientrate completamente nella cavità addominale. Nel mio pancreas si formano le isole di Langherans che sono responsabili della produzione di insulina. Le gemme dentali si trasformano in abbozzi di denti.
    Se sono un maschietto nei miei genitali si sviluppa il glande.
    Se sono una femminuccia si presenta un primo abbozzo dell'utero.
    Sono capace di chiudere la bocca, inghiottire e posso manifestare il singhiozzo.
    Adesso peso circa 14 grammi e sono lungo 7 cm.

    4° MESE
    Il meconio, la "cacchina" verdastra che espellerò poco dopo la nascita, è già presente nell'intestino. La mia pelle è sottilissima, trasparente, senza neanche un pelo! La mia tiroide comincia già a funzionare. La vescica e l'uretra sono ben sviluppati.
    I genitali esterni si differenziano.
    A 16 settimane se mangi qualcosa che mi piace bevo il liquido amniotico con gusto e se illuminano la tua pancia violentemente giro la testa infastidito e mi aumenta il battito cardiaco!
    Se non sono il tuo primo bambino intorno alle 18/19 settimane puoi già sentirmi!
    Se sono il tuo primo bimbo aspetta intorno alle 20 settimane: da questo momento, mamma, puoi sentire che mi muovo! All'inizio forse non capirai che sono io, forse ti sembreranno solo piccoli movimenti intestinali, forse sentirai come un leggero battito d'ali, invece sono io, ascoltami!
    Mamma, se tu non sei tranquilla, non riesco a muovermi come vorrei perché mi sento stretto nel pancione! Se fumi non riesco ad ossigenarmi bene e non posso muovermi e crescere a sufficienza!
    Ora peso circa 105 grammi e sono lungo circa 15 cm.

    5° MESE
    La mia pelle è tutta grinzosa! Comincio a mettere su la mia prima "ciccietta".
    Nel pancreas inizia la produzione di insulina da parte delle isole di Langherans.
    I genitali esterni di differenziano definitivamente.
    A 20 settimane sono in grado di muovere bene braccia e mani e sono capace di toccare a afferrarmi le mani e i piedi e il cordone ombelicale. Possiedo tutti i moduli del movimento della specie umana e anche di più, poiché con l'andar del tempo ne perdo qualcuno e non ne acquisisco altri.
    A 22 settimane sono capace di succhiare e ogni volta che mi muovo aumenta il mio battito cardiaco.
    Adesso peso in media 310 grammi e sono lungo circa 23 cm.

    6°MESE
    La mia pelle è sempre grinzosa e adesso è ricoperta in maniera uniforme da una sottile lanugine (detta lanugo). I miei denti sono già sviluppati e presentano smalto all'esterno e polpa all'interno. Le mie unghiette sono solo all'inizio, ma ci sono!
    Nel cervelletto (organo deputato alla coordinazione motoria) inizia a svilupparsi la corteccia, ovvero la parte superficiale, sviluppo che si completerà un anno e mezzo dopo la mia nascita.
    A 25 settimane mi eccitano i rumori forti e improvvisi. Mi calmo se la mamma mi parla con dolcezza e mi canta una canzoncina.
    Peso mediamente 640 grammi e sono lungo circa 29 cm.

    7° MESE
    Le mie palpebre sono già separate (palpebra superiore ed inferiore) e i padiglioni auricolari sono addossati alla testa.
    Se sono un maschio i testicoli non sono ancora discesi nello scroto mentre se sono una femmina sono già evidenti il clitoride, le piccole e le grandi labbra.
    A 30 settimane mi piace ascoltare il mio cuore.
    Adesso peso circa 1670 grammi e sono lungo circa 40 cm.

    8° MESE
    Finalmente la mia pelle è un po' meno grinzosa... però la lanugine c'è ancora! Divento sempre più "rotondo"... ingrasso a vista d'occhio!
    Ora peso più o meno 2400 grammi e sono lungo circa 45 cm.

    9° MESE
    A 39 settimane dormo per il 95% del tempo.
    Ora devo solo mettere su peso... sono pronto per nascere!

    Alla nascita posso pesare dai 2800 ai 4000 grammi e sono lungo circa 50 cm.

    Come si sviluppano i miei organi di senso?
    A soli tre mesi di gestazione tutti i miei organi sono completi, ora dovrò solo perfezionarli!
    TATTO
    Per me essere toccato e accarezzato con amore è importante anche più del cibo! Non preoccuparti solo di quello che mangi, di quanto ingrassi, dei valori degli esami del sangue... io sono qui e ho bisogno di sentirmi amato! Quando ti muovi, il liquido amniotico si muove e io me ne sto beato a sentire il dondolio e il massaggio che mi fa, dovrà essere così anche quando nascerò!
    Già dalla 6 settimana di gestazione si formano le vie necessarie a portare le sensazioni tattili dalla pelle al cervello. A 8 settimane la mia pelle è già completa: percepisco il contatto, il caldo, il freddo, il dolore. Se a 9 settimane mi solleticano il piedino io sento, contraggo le dita e sposto la gamba per essere lasciato in pace.
    La pelle è il mio primo e più fine strumento per comunicare, già dal 4 mese di gestazione se tu ti metti in posizione scomoda per me io te lo faccio capire e se io ti faccio male basta che tu me lo faccia capire, toccandomi o premendo fermamente la mano sulla schiena, e io mi sposterò.
    Mi piace se mi appoggi le mani sul sederino e respiri dolcemente... puoi già tenermi in braccio da quando sono nel pancione, tienimi, accarezzami, fammi muovere... io risponderò con gioia e tu imparerai a conoscermi, a capire cosa mi piace e cosa mi infastidisce, sarà più facile comunicare quando sarò nato!
    Prova a immergerti nell'acqua e a ritornare a quando anche tu stavi nell'utero, ti sentirai vicino a me e io mi sentirò capito e desiderato, come potremmo iniziare meglio la nostra vita insieme?
    OLFATTO
    L'olfatto è presente già nello spermatozoo, che viene guidato alla fecondazione dall'ovulo che emette molecole simili a una scia odorosa per portarlo a lui.
    Dalla 7 settimana di gestazione il nervo olfattivo è formato, a 8-9 settimane possiedo già i bulbi olfattivi e i primi recettori olfattivi primari.
    Io, fin dal 2 mese di gestazione, sento i profumi di quello che mangi e sento anche il tuo odore, gli odori dell'ambiente, gli odori delle persone, degli animali e il profumo della natura, come mi piace!
    Quando sarò nato ti riconoscerò grazie al tuo odore, non metterti il profumo né creme, a me piaci tu e nient'altro!
    Tu potrai farmi sentire tutti i profumi del mondo, immergiti nella natura, respira l'aria pulita, fammi sentire il profumo del mare, dei fiori, della campagna... io cresco e imparo grazie a te!
    GUSTO
    Verso la 12^ settimana di gestazione i miei recettori gustativi sono abbastanza maturi e comincio a deglutire, a tre mesi sento tutti i sapori: imparo quello che si mangia nell'ambiente nel quale nascerò, ricordati che quando nascerò preferirò nutrirmi come mi sono nutrito nel pancione! Segnati qual è la tua dieta durante la gravidanza e mantienila inalterata durante l'allattamento, così percepirò continuità e mi sentirò tranquillo perché conoscerò già quei sapori.
    Non importa cosa mangi, se mangi le cipolle, l'aglio, i cavolfiori... qualsiasi cosa tu mangi io imparo ad apprezzarla e l'apprezzerò anche da grande! Ma ricordati di nutrirti correttamente e di mangiare cibi buoni e sani: io mi sto formando ed ho bisogno che i miei mattoni e il mio cemento siano di grande qualità!
    UDITO
    Già da prima della 25^ settimana di gestazione posso sentire e reagire agli stimoli sonori. Riesco a percepire molto più di quanto tu creda, mi spavento con rumori molto forti e sobbalzo. Al passaggio di un autocarro muovo braccia e gambe, se sento una voce si modifica il mio battito cardiaco: se la voce è conosciuta il mio battito cardiaco decelera, se la voce è sconosciuta accelera. Distinguo il suono di due sillabe diverse, riconosco se una storia è nuova o l'ho già sentita, capisco se una voce è maschile o femminile e so se tu parli con me o con un'altra persona! Quando sarò nato preferirò la tua voce e se mi avrai cantato una canzoncina e ripetuto una filastrocca durante la gravidanza, la riconoscerò e mi calmerò quando me la canterai.
    Sento il battito del tuo cuore e mi calma molto, anche quando sarò fuori voglio che tu me lo faccia sentire, così mi sentirò a casa!
    Ricordati che i suoni non interessano solo il mio udito, ma tutto il mio corpo, perché le vibrazioni dei suoni agiscono sul mio sviluppo nervoso permettendomi di svilupparmi al meglio.
    Fammi ascoltare tanta musica! E ricordati che in genere la musica punk e rock stressa i bambini, Brahms e Beethoven li agitano, mentre Vivaldi e Mozart li calmano.
    Ma tu ascolta le mie reazioni alla musica e saprai cosa mi piace e cosa no.
    VISTA
    Comincio a vedere tra il 4 e il 6 mese di gravidanza: non vivo nel buio completo, ma in una serie di tonalità luminose e di colore che dipendono dal clima, dalla stagione e dal tuo stile di vita. Se ti metti una luce intensa sulla pancia, io mi giro infastidito!
    Vestiti con colori chiari e luminosi, perché i colori mi piacciono e mi stimolano!
    Io, attraverso quello che vedi tu, ricevo messaggi di gioia e positività, guarda cose belle, circondati di bellezza!
    Sono già un bimbo, anche se piccolissimo!
    Lontano dagli occhi lontano dal cuore... finchè non mi hai tra le braccia e non mi vedi fisicamente ti sembra che io non ci sia, che non senta niente, che non sia reale... invece ci sono e, se dobbiamo dare un merito all'uso delle ecografie, possiamo dire che hanno reso visibile ciò che ogni mamma "sente" nel cuore, cioè che il loro bambino c'è, sente e si comporta nel pancione proprio come quando è nato.
    Nel pancione sono "contenuto", mi sento sicuro, per questo dormo beato. Vengo nutrito ogni volta che ho fame, per questo sono tranquillo. Sono sempre con la mia mamma, per questo sono felice.
    Ma se qualcuno interviene dall'esterno a disturbarmi, allora sono già capace di manifestare il mio disappunto, mi agito, sobbalzo se mi spavento, mi giro se mi da fastidio la luce troppo intensa, mi sposto se non sono comodo e... so anche piangere! Si, sono capace di piangere con singhiozzi e lacrime già dalla 24 settimana di gestazione e questo deve farvi riflettere sul rispetto che merito!

    A PROPOSITO DI ECOGRAFIE...
    Mamma, non mi piace quando fai l'ecografia! Mi disturba sia il calore che emana sia le vibrazioni che produce!
    Io sono piccolo, sono delicato, qualsiasi avvenimento che per te può essere normale, per me è amplificato al massimo!
    I medici ti dicono che è innocua e puoi farne quante ne vuoi, ma tu dì al medico che non si è informato bene, perché l'ecografia è sì molto utile, se utilizzata saggiamente, ma se abusata può provocare danni e questo è stato scientificamente dimostrato (Journal of clinical ultrasound)
    In una gravidanza fisiologica basterebbe eseguire una sola ecografia, l'ecografia cosiddetta morfologica, che ti rassicura sul fatto che io sono sano e sto bene. Le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano non più di 3 ecografie durante la gravidanza.
    Se il tuo medico ti fa l'ecografia ogni volta che ti riceve sappi che non è assolutamente necessario e che puoi rifiutarti di eseguirla.
    Se cerchi nell'ecografia la rassicurazione sul fatto che ci sono e che sto bene, piuttosto fatti seguire durante la gravidanza da un'ostetrica o un'operatrice che sia in grado di spiegarti cosa ti sta succedendo, che ti coccoli, trovi del tempo per parlare con te delle tue paure, delle tue insicurezze, dei tuoi problemi... ogni mamma ha bisogno di tempo per sé e che qualcuno le dedichi del tempo: diventare mamma è un momento di grande sacralità e in questi 9 mesi non c'è spazio per la freddezza, la noncuranza o il fare canzonatorio.
    Frequenta altre mamme, frequenta un buon corso di preparazione al parto, fatti seguire da personale capace che ti faccia sentire protetta e competente: l'ecografia non è indispensabile, non ti dice nulla di me!
    Per incontrarmi veramente devi andare nel profondo del tuo cuore... ed imparare ad amarmi anche se non mi hai mai visto e non sai come sono fatto, questo richiede ogni bambino alla sua mamma.
     
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    Quando il pimo e il secondo bebè arrivano vicinissimi - Racconto di una mamma

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    Quando aspetti per la prima volta un figlio sei una regina: sei al centro dei pensieri di tutti, la prima reazione al diffondersi della notizia è di gioia estrema e volano complimenti su complimenti. Nonni e zii esprimono contentezza e si complimentano con i futuri neo genitori per il successo e l’avvio di una nuova vita che lo stesso comporterà. Al lavoro, colleghi e colleghe si prodigano di raccomandazioni e benevolenze. Amici e amiche tutte, specie in vista dell’arrivo del “primo nipotino di gruppo”, non stanno nella pelle e organizzano serate a tema, coccolano la futura neo mamma con cenette e regalini. La prima gravidanza è, per la primipara, un concentrato di attenzioni e premurosità uniche. Che non si ripeteranno più.

    Quando sei incinta per la seconda volta, è tutta un’altra storia. E la cosa è ulteriormente amplificata se la seconda volta non è poi così lontana dalla prima (ad esempio se tra i due pargoli non ci saranno neanche due anni di differenza…). Beh, di certo la notizia di una nascita è sempre una bella notizia (e ci mancherebbe!). Ma al momento della comunicazione della notizia ….al posto di gridolini e urla di gioia, si susseguono una serie di domande e punti interrogativi (uniti a volti imbarazzati)…

    Si inizia subito con:
    “Ma è capitato?”
    NO, l’abbiamo cercata, voluta, sognata noi questa gravidanza… (sai, di solito a 30 e rotti anni le cose non capitano così per sbaglio…. Non siamo mica dei quindicenni!!!!)

    A ruota libera, si prosegue con le seguenti:
    “Davvero??? E siete contenti?”
    CERTO CHE SI’!!! come potrebbe essere altrimenti, aspettiamo un figlio!

    “E adesso come farete?”
    A FARE COSA? Esattamente come facciamo adesso: cresciamo un figlio, ne cresceremo due. Organizziamo le nostre giornate, continueremo ad organizzarle.

    “Cavoli, ma non sarà facile, vero?”
    CERTO, nessuno mette in dubbio che due figli siano più difficili da crescere rispetto ad uno, ma magari assieme alla fatica raddoppia anche la gioia, e noi è a quello che puntiamo….

    “Non avete aspettato tempo….ma siete sicuri??”
    SICURI? Del fatto che io sia incinta, che sto per entrare nel 4° mese e tra un po’ esploderà il pancione, che qui dentro c’è un cuoricino che batte forte forte, che è l’ulteriore manifestazione del nostro amore e della nostra voglia di famiglia… SI’, siamo SICURI SICURI

    “E il Nano come la prenderà?”
    Il Nano ha 14 mesi, quando la “fratellina” si farà vedere ne avrà 20 più o meno… pensi che possa già fare delle considerazioni filosofiche? Noi pensiamo che, crescendo, si potranno divertire insieme. Si picchieranno, rotoleranno, giocheranno e cresceranno assieme. Faranno i FRATELLI, come tutti i fratelli di questo mondo. …

    Quando non sei più alla prima gravidanza, essere incinta è una condizione naturale, passa inosservata quasi fosse parte del tuo essere e un po’ ti manca l’essere coccolata che tanto ti aveva gratificata la prima volta… Ma poi ti rendi conto che la gratificazione più grande la hai quando, poggiando la mano sul tuo ventre sporgente, pensi a quella nuova vita che tra qualche mese incrocerà il tuo sguardo… e sarà amore a prima vista, senza differenze.

    Stefania - con Siria nel pancione e Nicolò ad aspettare…
     
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