IL BICARBONATO E LO SPORT

doping o no?!

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    Bicarbonato

    Il bicarbonato (più correttamente si dovrebbe parlare di bicarbonati) presente nell'organismo umano svolge, insieme ad altre sostanze, un ruolo determinante nel mantenimento dell'equilibrio acido-base, espressione che in medicina indica quei processi fisiologici che consentono all'organismo di mantenere al suo interno un livello di acidità che sia compatibile con lo svolgimento delle normali funzioni di tipo metabolico. In virtù di tali processi il pH del sangue viene mantenuto entro valori compresi di norma tra 7,35 e 7,45. Quando il pH scende sotto i livelli fisiologici ritenuti come normali si parla di acidosi, mentre quando tali livelli vengono superati si parla di alcalosi.
    Il bicarbonato entra in azione in modo particolare quando si verifica un fenomeno di acidosi indotto dall'esercizio fisico (accumulo di acido lattico e scissione di ATP); tale fenomeno si verifica quando viene superata una determinata soglia di potenza (energia prodotta nell'unità di tempo) con conseguente intervento del meccanismo anaerobico e produzione di lattato; l'acidosi rende difficoltoso il mantenere la potenza voluta e, entro certi limiti, entrano in gioco i meccanismi di tamponamento dell'acidosi, che vedono il coinvolgimento dei bicarbonati.
    L'integrazione di bicarbonati (generalmente bicarbonato di sodio) negli sportivi ha come scopo principale quello di incrementare la riserva di bicarbonato per tentare di ritardare la fatica provocata dall'acidosi.
    Per molti anni le ricerche si sono limitate a prendere in considerazione gli eventuali effetti dell'assunzione di bicarbonato qualche decina di minuti prima dello svolgimento dell'esercizio fisico (integrazione acuta); oggi si cerca di capire quali potrebbero essere gli effetti a seguito di integrazione cronica di bicarbonato, che dovrebbe essere effettuata tramite l'assunzione quotidiana di acque minerali contenenti alte concentrazioni di bicarbonati.
    Nonostante i molti studi svolti, a tutt'oggi, per quanto riguarda l'integrazione cronica di bicarbonato, non si è ancora giunti a conclusioni in grado di evidenziare l'efficacia o meno di tale tipo di integrazione. Anche per quanto riguarda l'assunzione cronica di bicarbonato tramite acque minerali contenenti alte concentrazioni di tali sostanze non esistono evidenze scientifiche che ne certifichino l'efficacia. Il ricorso a tale tipo di integrazione può dare perciò risultati incerti.
    A chi volesse comunque provare l'integrazione cronica di bicarbonato si consiglia di:
    non superare le dosi consigliate;

    effettuarla in modo saltuario;

    utilizzarla prima delle gare soltanto nel caso in cui non si siano riscontrati problemi durante gli allenamenti;

    considerare che può avere una certa utilità soltanto in quelle discipline sportive in cui si verifica un intervento notevole del meccanismo lattacido.

    Effetti dimostrati

    A seguito di integrazione di bicarbonato si è osservato un decremento delle concentrazioni di lattato dopo esercizio fisico di tipo massimale.
    È stato osservato un leggero incremento del pH a riposo (alcalosi).
    Maggior attivazione della glicogeno fosforilasi durante l'attività fisica.
    Minor produzione di lattato ematico a pari potenza prodotta in test di tipo aerobico/anaerobico alternati (assunzione cronica di bicarbonato).

    Avvertenze
    L'integrazione acuta di bicarbonato di sodio può dar luogo a problemi di tipo gastrointestinale e ad alcalosi pregara che potrebbe essere limitante per la prestazione, oltre che pericolosa.
    L'integrazione acuta di bicarbonato può indurre ritenzione idrica; inoltre l'acido carbonico libera ioni idrogeno e produce anidride carbonica che deve essere espulsa, causando l'uso dell'emoglobina come tampone per gli ioni idrogeno in eccesso.
    L'utilizzo giornaliero di acqua minerale ricca di bicarbonati di calcio fatto durante i pasti potrebbe interferire con l'assorbimento di alcune vitamine.

    Bicarbonato di sodio e lattato

    In tutte quelle gare in cui è notevole la produzione di acido lattico (per esempio 800 e 1500 m), la possibilità di tamponarlo con opportune sostanze (diminuendo l'acidità che frena i meccanismi energetici) sembra essere una via teorica per migliorare la prestazione. Purtroppo l'unico studio su questo problema è quello del 1983 di Wilkes che è stato ripreso e diffuso in tutto il mondo per il risultato a cui era giunto: la prestazione di sei mezzofondisti sugli 800 m era migliorata mediamente di 2,9" in seguito ad assunzione di 0,3 g per kg di peso di bicarbonato di sodio. Il dato è così eclatante che molti autori hanno da allora considerato l'assunzione di bicarbonato come doping. Altri studiosi nel mondo della corsa (fra cui Arcelli e Pizzolato) hanno riportato lo studio di Wilkes un po' troppo acriticamente, lasciando filtrare false illusioni. Basta provare: un'assunzione così massiccia, oltre a eventuali disturbi gastrointestinali, produce una situazione di alcalosi pregara (che fra l'altro potrebbe essere pericolosa) che limita la prestazione e una ritenzione idrica che può essere significativa. Inoltre, anche teoricamente, una massiccia assunzione di bicarbonato tampona sì l'acido lattico, ma, poiché l'acido carbonico libera ioni idrogeno, produce anidride carbonica che deve essere espulsa e causa l'uso dell'emoglobina come tampone per gli ioni idrogeno in eccesso.
    Più fortuna sembra avere la carnosina, sostanza organica presente nel tessuto muscolare dei soli Vertebrati. È un dipeptide costituito dagli aminoacidi istidina e β-alanina, ricavato per la prima volta dall'estratto di carne.

    SPORT

    Una delle condizioni fondamentali per praticare bene un’attività sportiva è quella dell’alimentarsi correttamente. L’alimentazione di un giovane sportivo deve:
    fornire le sostanze necessarie per mantenere il normale funzionamento dei vari organi e tessuti a riposo;

    soddisfare le particolari esigenze di un organismo in rapida e continua crescita;
    rifornire i muscoli impegnato nell’esercizio fisico del carburante necessario, nella quantità indispensabile a sostenere l’intensità dello sforzo.


    Frutta e verdura devono assolutamente far parte della dieta poiché contengono vitamine e Sali minerali, sostanze essenziali nei processi d’accrescimento corporeo e nel mantenimento di molte funzioni vitali. Poiché il nostro organismo è composto in gran parte di acqua, è facile intuire quanto sia importante bere adeguatamente per compensare le perdite che si hanno giornalmente.



    Durante allenamenti o gare faticose, specialmente se effettuati in condizioni climatiche sfavorevoli (caldo notevole, umidità elevata), si possono perdere fino a 2-3 litri di liquidi attraverso il sudore (composto non solo da acqua ma anche da Sali minerali). Quando l’organismo si trova in riserva d’acqua invia segnali ben precisi, il più semplice dei quali è la sete: se in quel momento le scorte di liquidi e di Sali minerali perduti non sono rimpiazzate rapidamente, vi possono essere serie conseguenze, che variano dai semplici crampi, all’esaurimento muscolare, alle vertigini fino al collasso (colpo di calore).

    La bevanda migliore per chi pratica un’attività sportiva è proprio l’acqua , meglio non gassata e non eccessivamente fredda. Se si utilizza un’acqua minerale, è meglio preferire quelle mediominerali, bicarbonato calciche e con basso contenuto di sodio. Le acque con tali caratteristiche, non assumono solo il valore di reintegrare la perdita dei liquidi e dei Sali dovuti alla sudorazione e di tamponare l’acidosi che determina la fatica muscolare ma assumono il valore di un vero nutrimento, grazie alla presenza di calci in forma facilmente assimilabile.

    L'accumulo di bicarbonato per aumentare la riserva tampone corporea disponibile consiste nell'assunzione di bicarbonato di sodio per tamponare i picchi dell'acido lattico. L'energia necessaria per la contrazione muscolare è fornita innanzitutto dai processi ossidativi, ma esercizi molto intensi possono svuotare le riserve di ossigeno e determinare l'avvio della glicolisi anaerobica che si autolimita con la produzione di acido lattico. I livelli di acido lattico crescono dopo 1-4 minuti dall'attivazione della glicolisi anaerobica, determinando la sensazione di fatica. L'aumento della capacità di tamponamento del sangue dopo assunzione di bicarbonato di sodio può aumentare la quantità di acido lattico tamponabile nelle cellule muscolari e di conseguenza può allungare i tempi di un esercizio di notevole intensità, prima che l'aumento dell'acido lattico inibisca la capacità di proseguire nell'esercizio di tipo anaerobico.

    Il carico di bicarbonato è probabilmente benefico nell'esecuzione di esercizi brevi e rapidamente esaustivi, come nella corsa, nel nuoto e/o nel ciclismo. I primi studi non hanno dimostrato un aumento della performance o perché sono state somministrate dosi inadeguate o perché sono stati analizzati sport a prevalente impegno aerobico, ma studi più recenti hanno dimostrato che l'assunzione di bicarbonato allunga il tempo dell'esercizio verso l'esaurimento. La dose a cui si è dimostrato un aumento della performance corrisponde a circa 300 mg/kg di peso corporeo.

    Il più comune effetto collaterale da eccessiva assunzione di bicarbonato di sodio è la diarrea che interviene dopo parecchie ore dall'assunzione. La quantità di bicarbonato di sodio necessaria per determinare effetti positivi sulla prestazione causa inevitabilmente diarrea nella maggioranza dei soggetti. Una perdita eccessiva di bicarbonato può essere provocata dalla diarrea stessa e di conseguenza può diminuire l'effetto tampone svolto dal bicarbonato e indurre uno stato di acidosi. I tempi di assunzione della dose di bicarbonato di sodio devono dunque essere studiati attentamente, sia per motivi pratici sia per ragioni farmacologiche.

    Un'ingestione cronica di bicarbonato di sodio può condurre a uno stato di ipercalcemia e alcalosi. L'alcalosi può determinare numerosi cambiamenti nell'equilibrio elettrolitico e nella respirazione, deprimendo il centro respiratorio e i chemiorecettori centrali e periferici con conseguente ipoventilazione e ipercapnia. La possibilità di sviluppare uno stato di alcalosi è superiore negli atleti in cui gli esercizi pesanti determinano una gran perdita di liquidi sotto forma di sudore.

    I sintomi propri dell'alcalosi comprendono i segni di irritabilità neuromuscolare (iperreflessia, fascicolazioni e possibile tetano muscolare) che sono in parte correlati allo stato di ipercalcemia; si può sviluppare un'aritmia. L'alcalosi sposta, inoltre, la curva di dissociazione dell'ossigeno verso sinistra, rendendo meno disponibile l'apporto di ossigeno ai vari tessuti. L'aumento dell'acido lattico può condurre a un aumento del 'gap anionico', mentre sono segnalati casi di precipitazione di calcio fosfato nel rene (nefrocalcinosi) che può terminare in uno stato di insufficienza renale.

    Il bicarbonato di sodio è disponibile in numerosi prodotti, come negli antiacidi usati per tamponare l'acidità gastrica, e in alcuni medicinali utilizzati come analgesici. L'assunzione di bicarbonato tramite prodotti composti (per es. l'AlkaSeltzer) può creare problemi per la presenza di quantità di acido acetilsalicilico, in quanto il numero di compresse necessarie per avere un apporto significativo di bicarbonato di sodio implica la contemporanea assunzione di salicilati in dosi elevate, che comportano il rischio di lesioni gastriche e modificazioni dell'equilibrio elettrolitico.

    Attualmente il bicarbonato di sodio non viene compreso tra le sostanze doping, ma in realtà, per via dei criteri identificativi sopra esposti, non possiamo non considerare doping questo tipo di assunzione. Bicarbonato in eccesso può essere ricercato nelle urine, perciò in futuro l'ingestione eccessiva di bicarbonato di sodio potrà essere considerata illegale nella pratica sportiva.

     
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  2. arca1959
     
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    grazie Gina
     
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1 replies since 6/11/2012, 15:38   1518 views
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