IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 3° ... SETTIMANA 026 ...

LUNEDI' 05 NOVEMBRE - DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012

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    Assisi, mani Giotto in affreschi cappella
    C'é la mano di Giotto negli affreschi della cappella di San Nicola, posta a destra dell'altare della Basilica inferiore di San Francesco di Assisi, restaurata dopo lavori durati due anni e mezzo.

    Una cappella a lungo trascurata, quasi sempre chiusa al pubblico e lasciata per ultima nel recupero dopo il sisma del '97.

    Ma proprio da questo scrigno 'abbandonatò arriva la prova della presenza del genio di Giotto. "Si tratta di una delle prime opere della sua vita artistica e ha una grande importanza per ricostruire la cronologia della sua attività e di quella della Bottega", ha spiegato all'ANSA il capo restauratore, Sergio Fusetti, impegnato dall'aprile nel 2010 nel delicato lavoro su circa 300 metri quadrati di affresco e 80 di materiale lapideo.

    Un intervento costato circa 360 mila euro, finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e Generali. "Per tanti anni questa cappella è stata chiusa - ha detto Fusetti - veniva utilizzata, ma raramente, dai frati come punto di ascolto. Ora il restauro consentirà di apprezzarne la bellezza e la ricchezza degli affreschi - trovati in cattive condizioni - dove si rileva la presenza di oro zecchino, perché si trattava della decorazione pittorica della cappella funeraria di Gian Gaetano Orsini, giovane diacono prematuramente scomparso, voluta da suo fratello, il cardinale Napoleone".

    Fusetti ha ricordato che il restauro si è sviluppato di pari passo con l'apertura della mostra "I colori di Giotto", svoltasi, da aprile a settembre 2010. E 30 mila visitatori hanno potuto provare l'emozione di poter ammirare, in diretta, sui ponteggi insieme ai restauratori, a pochi centimetri di distanza, gli affreschi durante l'intervento di recupero. Nella cappella di San Nicola - verrà inaugurata ufficialmente il 6 dicembre prossimo dal ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi - ci sono gli affreschi che raffigurano i Santi, gli Apostoli, le Storie di San Nicola, le figure della Madonna col Bambino, di San Francesco, San Giovanni Battista e di Santa Maria Maddalena penitente.

    Padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco Patrono d'Italia e direttore Sala Stampa del Sacro Convento, ha sottolineato che è stato "ridato ai pellegrini e ai cultore dell'arte l'ultimo pezzo di Giotto che mancava dal '97''. "Siamo certi - ha aggiunto - che anche quest'ultimo restauro aiuterà a far godere del bello e invogliare i pellegrini ad elevare il cuore e la mente verso Dio".

    'L'attenzione all'arte e alla cultura per i frati di Assisi significa percorrere la strada che dal bello ci conduce verso la bellezza di Dio -commenta il Custode del Sacro Convento di Assisi, Padre Giuseppe Piemontese- Gli affreschi della Basilica di San Francesco sono la bibbia dei poveri che ha permesso e permette a tanta gente di leggere la vita di Francesco per riscoprire la paternità di Dio. A San Nicola di Mira, molto probabilmente il santo più venerato e popolare della storia del cristianesimo medievale e moderno, è dedicata una cappella nella Basilica inferiore di San Francesco in Assisi. Giotto l’ha mirabilmente affrescata, illustrando le storie, i miracoli e la fede del santo vescovo, patrono di bambini, ragazzi e ragazze, scolari, farmacisti, mercanti, naviganti, pescatori. A suo tempo - spiega - si intuì come lo zelo e la carità del Santo vescovo di Mira fossero vicini alla testimonianza del Poverello d’Assisi, affiancato nella santità e nella fama a Colui che è venerato in Oriente e in Occidente. La riapertura al culto della cappella di San Nicola, dopo il delicato intervento di restauro degli affreschi di Giotto, nell’anno della fede, vuole essere auspicio di quella 'fede ecumenica' della Chiesa, che, come ebbe a dire il B. Giovanni Paolo II, 'deve nuovamente tornare a respirare con i suoi due polmoni: quello orientale e quello occidentale'.

    Nel contesto dell'eterno dibattito critico sull'attribuzione degli affreschi presenti nel complesso monumentale di Assisi a Giotto e alla sua Bottega - in questo caso non dovrebbero esserci dubbi - oppure ad altri pittori del tempo, come Pietro Cavallini, si colloca la presenza sul materiale lapideo della Cappella di San Nicola di una sorta di sigla, GB, dove la B è visibile in modo molto distinto. E tra le ipotesi è che possa essere la firma di Giotto di Bondone.(Ansa)



    Sfida al Giappone per salvare le balene
    Partita la campagna tolleranza zero del gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd. SYDNEY - Ha preso il via oggi l'Operazione Tolleranza Zero del gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd, paladino delle balene e di altre specie minacciate, che ogni estate australe ostacola con operazioni di guerriglia la flotta baleniera giapponese nell'Oceano antartico. L'assenza del leader degli eco-pirati Paul Watson, latitante ricercato dall'Interpol, non impedisce ai suoi compagni di attuare la campagna 2012. La nave ammiraglia Steve Irwin, è partita oggi dal porto di Melbourne, per ricongiungersi in mare con le altre tre navi fra cui la Brigitte Bardot, con a bordo otto gommoni, un elicottero, tre droni e oltre 100 manifestanti-marinai. La campagna di quest'anno, la nona della serie, comincia più presto: invece di duellare con le baleniere nipponiche nel santuario delle balene nell'Oceano antartico, la flotta le affronterà nel Pacifico settentrionale, al largo del Giappone.

    "E' ora di fare battaglia nel nord ed è ora di dimostrare ai giapponesi che in questa stagione non potranno uccidere neanche una balena", scrive sul sito dell'organizzazione lo stesso Watson, ricercato dal Costarica in seguito a un incidente legato a una campagna contro la pesca degli squali. La scorsa estate il Giappone era stato costretto a interrompere prematuramente la caccia 'scientifica' ai grandi cetacei a causa degli attacchi di Sea Shepherd, dopo aver catturato appena 172 balene, un quinto della quota prefissata.(Ansa)



    Materazzi posa sotto la statua della testata di Zidane
    Il calciatore a Parigi da turista si fa immortalare. Ed è polemica. "Un'altra provocazione". Così alcuni appassionati di calcio francese definiscono su Twitter l'ultima 'trovata' di Marco Materazzi che, turista a Parigi, si é fatto fotografare in posa davanti alla statua che lo ritrae mentre subisce la testata da Zinedine Zidane durante la finale mondiale del 2006.

    Trovandosi nella capitale francese, l'ex difensore dell'Inter e della Nazionale non ha resistito alla tentazione e ha visitato il centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou, facendosi fotografare davanti al 'Coup de tete', 'Il colpo di testa', la statua in bronzo alta cinque metri della testata datagli da 'Zizou', che costò al fuoriclasse ex Juve l'espulsione dal campo e macchiò la fine della sua carriera di giocatore. Poi 'Matrix' ha postato le immagini su Twitter, scatenando commenti di vario tipo.

    La statua della testata di Zidane a Materazzi rimarrà al Centre Pompidou fino al 7 gennaio 2013, e fa parte di una mostra dell'artista algerino Adel Abdessemed che l'ha realizzata e che di solito si ispira, nel realizzare le sue opere, a vicende realmente accadute.(Ansa)
     
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