IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 3° ... SETTIMANA 026 ...

LUNEDI' 05 NOVEMBRE - DOMENICA 11 NOVEMBRE 2012

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    BUONGIORNO GIORNO... BUONA SETTIMANA ISOLA FELICE


    Edizione Giornale Anno 3° SETTIMANA 026 (05 Novembre – 11 Novembre 2012)



    BUONGIORNO GIORNO... BUONA SETTIMANA ISOLA FELICE




    RIFLESSIONI


    ... DOMANI …
    ... Sono giorni duri, anni complicati per chi vuole lavorare e vivere o almeno sopravvivere in questo mondo attraversato da una crisi che attanaglia tutti. I giovani sono i più colpiti da questo problema e sono oramai milioni in tutto il mondo, intere generazioni, che vivono senza avere all’orizzonte un obiettivo da raggiungere, una certezza su come e dove costruire il proprio futuro. La notizia del precario che si è suicidato, Carmine Cerbera, 48 anni, docente senza cattedra di Casandrino (Napoli), è una tragedia che prosegue in questa direzione. Il diritto al lavoro, alla propria sopravvivenza e al proprio futuro sono degni di una civiltà che si possa chiamare tale; ognuno deve avere il diritto a poter pensare a se stesso nella dimensione futura; deve avere la certezza che possa trovarsi in un mondo dove a tutti, nessuno escluso, è permesso di pensare e sognare per se un futuro. Oggi molti giovani non possono farlo; molti non possono neppure permettersi il lusso di pronunciare la parola domani. Ecco, il dramma che ogni giorno diventa più grande nel nostro mondo si chiama domaniM: una parola che suona quasi come una bestemmia perché domani significa futuro, significa proiezione verso un qualcosa che oggi davvero sempre di più è un miraggio … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)



    Il web si mobilita per il docente precario suicida
    Il mondo dei precari della scuola si mobilita, anche sul web, per ricordare Carmine Cerbera, 48 anni, docente senza cattedra di Casandrino (Napoli) che si e' suicidato nella sua abitazione venerdi' scorso.

    L'uomo non ha lasciato messaggi d'addio, ma i precari non hanno dubbi: a spingerlo al gesto estremo e' stata la mancanza di un lavoro stabile, e c'e' chi ricorda un messaggio da lui scritto nei giorni scorsi su Facebook, nel quale accusava il ministero dell'Istruzione di ''distruggere il futuro'' suo e di tanti altri come lui: ''Se saremo fortunati, resteremo precari a vita''.

    Di ''suicidio di Stato'' parlano siti e blog, in sintonia con la protesta svoltasi stamane all'esterno della sede del ministero, a Roma. Cerbera, sposato e con due figlie, docente di storia dell'arte, quest'anno non aveva ancora ricevuto incarichi. Si e' tolto la vita con il coltellino che adoperava per tagliare le tele dei quadri che dipingeva.

    Cerbera e' stato ricordato anche in un sit in davanti alla sede del Miur in viale Trastevere. 'Il precariato uccide. Precari uniti' e' scritto su uno degli striscioni. Uno dei manifestanti del coordinamento precari scuola, Massimo Gargiulo riferisce: "Già prima dell'inizio del sit-in siamo una cinquantina, siamo qui da un lato per continuare la mobilitazione del coordinamento cittadino scuole Roma, dall'altro per ricordare il collega che si è suicidato a Napoli, per gridare che il precariato uccide e che di questo si devono assumere la responsabilità".

    Al collo alcuni precari hanno esposto cartelli con su scritto: "Ci avete tolto tutto, non ci toglierete la dignità" e "precariato crimine di stato" e "Ciao Carmine, continueremo la lotta anche per te". "Tutti siamo davanti al Miur con un fiore -per ricordarlo", fa sapere Gargiulo.(Ansa)




    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto durante tutta l’estate mi è piaciuto per cui da oggi continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)




    Le più belle poesie di tutti i tempi

    ERA L’ANIMA TUA

    Era l'anima tua
    così limpida e aperta
    che mai fu dato entrare
    a me nella tua anima.
    Io tentai scorciatorie
    disagevoli, valichi
    d'altezza inaccessibile...
    Si andava alla tua anima
    per cammini spaziosi.
    Disposi un'alta scala
    -sognavod'alte mura
    a proteggerti l'anima-
    però l'anima tua
    era senza difese
    di muraglie di cinta.
    Ed io cercai la porta
    stretta della tua anima,
    però l'anima tua,
    così chiara com'era,
    non aveva un'entrata.
    Da dove cominciava?
    E il suo termine, dove?
    E seduto per sempre
    restai sugli sfuggenti
    tuoi confini dell'anima.

    (PEDRO SALINAS)



    Favole Classiche

    Il saggio piccolo sarto

    C'era una volta una principessa molto superba: ogni volta che si presentava un pretendente, ella gli proponeva un indovinello, e se egli non sapeva risolverlo lo scacciava deridendolo. Fece sapere, inoltre, che colui che avesse indovinato l'avrebbe sposata; e poteva presentarsi chi voleva. Ora si trovarono insieme anche tre sarti: i due più vecchi pensavano che avevano azzeccato tanti bei punti e quindi avrebbero azzeccato sicuramente anche questa; il terzo invece era uno sbarbatello buono a nulla, che non conosceva neanche il proprio mestiere. E gli altri due gli dissero: -Resta pure a casa, tanto non andrai molto lontano con quel poco sale che hai in zucca!-. Ma il piccolo sarto non si lasciò confondere e disse che scommetteva la testa che se la sarebbe cavata; e se ne andò, come se fosse il padrone del mondo. Si presentarono tutti e tre alla principessa e le dissero che doveva proporre il suo indovinello: erano proprio i tipi giusti, con un ingegno così fino che lo si poteva infilare in un ago. La principessa disse: -Ho in testa capelli di due diverse specie, di che colore sono?-. -Se è tutto qui- disse il primo -saranno bianchi e neri come il cumino e il sale-. La principessa esclamò. -Sbagliato! risponda il secondo-. Il secondo disse: -Se non è bianco e nero, è rosso e bruno, come l'abito da festa di mio padre-. -Sbagliato!- esclamò la principessa. -Risponda il terzo, vedo che lo sa di sicuro.- Allora il piccolo sarto si fece avanti e disse: -La principessa ha in testa un capello d'argento e uno d'oro, e questi sono i due colori-. All'udirlo, la principessa impallidì e stava quasi per cadere dallo spavento, perché‚ il piccolo sarto aveva indovinato, ed ella era convinta che nessuno al mondo ci sarebbe riuscito. Quando tornò in s‚ disse: -Con ciò non mi hai ancora conquistata; devi fare un'altra cosa: giù nella stalla c'è un orso e tu devi trascorrere la notte con lui. Domani, quando mi alzo, se sei ancora vivo mi sposerai-. Ma pensava di sbarazzarsi così del piccolo sarto, perché‚ l'orso non aveva ancora lasciato vivo nessuno che gli fosse capitato fra le zampe. Il piccolo sarto rispose allegramente: -Farò anche questo!-. Quando venne la sera, il nostro piccolo sarto fu condotto giù dall'orso. L'orso voleva subito scagliarsi su di lui e dargli il benvenuto con la zampa. -Piano, piano!- disse il piccolo sarto -ti calmerò io.- Come se non avesse alcun timore, trasse di tasca delle noci, le ruppe con i denti e mangiò il gheriglio. Al vederlo anche l'orso ebbe voglia di noci. Il piccolo sarto mise la mano in tasca e gliene porse una manciata: ma non erano noci, bensì sassi. L'orso se li mise in bocca ma, per quanto mordesse, non riusciva a romperli. "Ehi" pensava "che razza di tonto che sei! Non sei neanche capace di rompere delle noci!" e disse al piccolo sarto: -Per favore, rompile tu-. -Vedi che tipo sei!- disse il piccolo sarto -hai una bocca enorme e non sai rompere una piccola noce!- Prese la pietra, ma in fretta si mise in bocca una noce e crac! eccola spezzata in due. -Devo provare ancora una volta- disse l'orso -vedendoti, mi pare che dovrei riuscirci anch'io.- Allora il piccolo sarto tornò a dargli le pietre e l'orso si mise a darci dentro con tutte le sue forze. Ma non credere certo che le abbia aperte! Poi il piccolo sarto tirò fuori un violino da sotto la giubba e suonò un'arietta. All'udirlo, l'orso non pot‚ resistere e si mise a ballare e dopo aver ballato un po' ci prese tanto gusto che disse al piccolo sarto: -Senti, è difficile suonare il violino?-. -Oh, niente affatto: vedi, ci metto sopra le dita della sinistra, e con la destra ci passo l'archetto; e allegria! trallallera, trallallà!- -Potresti insegnarmelo?- domandò l'orso. -Mi piacerebbe sapere suonare così, per poter ballare ogni volta che ne ho voglia.- -Di tutto cuore- rispose il piccolo sarto -ma se vuoi imparare, devi prima mostrarmi le zampe: sono terribilmente grandi, devo prima tagliarti un po' le unghie.- Allora prese una morsa e l'orso ci mise sopra le zampe, ma il piccolo sarto l'avvitò e disse: -Adesso aspetta che venga con le forbici!-. Lo lasciò brontolare finché‚ ne ebbe voglia, si sdraiò in un angolo, su di un fascio di paglia e si addormentò. Quella sera la principessa, sentendo l'orso brontolare così forte, pensò che brontolasse per la gioia e che avesse ucciso il piccolo sarto. Così al mattino si alzò tutta contenta, ma quando guardò verso la stalla vide il piccolo sarto vispo e arzillo come un pesce. Ormai ella non poteva più far nulla perché‚ aveva promesso pubblicamente; il re fece venire una carrozza, ed ella dovette andare in chiesa con il piccolo sarto per sposarsi. Quando furono saliti in carrozza, gli altri due sarti, che erano cattivi e gli invidiavano la fortuna, andarono nella stalla e liberarono l'orso. L'animale, pieno di rabbia, si mise a correre dietro la carrozza. La principessa lo udì sbuffare, ebbe paura e disse: -Ah, l'orso ci insegue e vuole catturarti!-. Ma il piccolo sarto si mise in fretta a testa in giù, sporse le gambe dalla finestra e gridò: -Vedi la morsa? Se non te ne vai, ci torni dentro-. A quella vista l'orso si voltò e corse via. Il nostro piccolo sarto se ne andò invece tranquillamente in chiesa, sposò la principessa e visse con le felice come un'allodola. Chi non ci crede, paghi uno scudo.

    (F.lli Grimm)



    ATTUALITA’

    Liguria, allerta maltempo ma notte senza emergenze
    Perturbazione con un fronte di aria fredda e grandi precipitazioni nel levante ligure. La paura è passata: la pioggia e il vento che hanno battuto il Tigullio e lo spezzino per tutta la notte, facendo scattare l'Allerta 2, il massimo livello di attenzione, hanno causato qualche danno, ma senza generare particolari emergenze, anche se i vigili del fuoco sono stati impegnati. Nello spezzino piante abbattute, qualche tetto danneggiato dal vento, piccoli smottamenti e qualche allagamento. Il fiume Magra, in piena, è stato monitorato per tutta la notte. Oggi scuole chiuse in gran parte della provincia: dalla val di Magra alle Cinque terre, dalla val di Vara al capoluogo. In tarda mattinata torneranno a casa i 65 sfollati a Borghetto Vara e i 20 di Ameglia. Anche nel Tigullio la grande paura per i fiumi Entella, Boate Gromolo e Petronio a Rapallo e Sestri Levante è passata. Scuole chiuse a Chiavari, Sestri Levante e Carasco. Il mare agitato al largo e molto mosso sotto costa ha costretto i pescherecci del Tigullio a rimanere agli ormeggi.

    PREALLARME PIENA FIUME SECCHIA - La Protezione civile dell'Emilia Romagna ha attivato la fase di preallarme per la piena del Secchia dalle 8 di oggi, dopo le forti precipitazioni che hanno interessato il bacino del fiume. I tecnici prevedono 'il superamento del livello 2 in alcune sezioni'. In mattinata il colmo di piena transita per Sassuolo, Formigine, Casalgrande e Rubiera, ed è atteso per le 13 a Modena e Campogalliano. La Protezione civile segue l'evoluzione del fenomeno in stretto raccordo con l'Arpa.

    FULMINE CAUSA INCENDIO ALLEVAMENTO, MORTI 8.000 CONIGLI - Circa 8.000 conigli sono morti nell'incendio causato da un fulmine caduto la scorsa notte su un allevamento a Codroipo (Udine). Le fiamme si sono sviluppate intorno alle ore 2.00 nella società agricola di proprietà di Gabriele Gardisan, 48 anni. La causa - secondo quanto accertato dai Carabinieri e dai Vigili del Fuoco di Udine - è stato un fulmine, scaricatosi a terra nel corso per il maltempo sulla zona, e che ha danneggiato l'intera struttura dell'allevamento. Il danno stimato è di centomila euro circa.

    DANNI PER VENTO FORTE NELLE MARCHE, CALDO RECORD - Forti venti di garbino nelle Marche, e caldo record in provincia di Ancona, con temperature che stamani hanno raggiunto i 23-25 gradi, molto al di sopra delle medie autunnali. Nella zona di Fabriano e Sassoferrato il vento ha sradicato alberi e piante e fatto volare tegole e insegne. In tutta la regione il cielo è nuvoloso e minaccia pioggia.

    PIOGGE ABBONDANTI, ATTENZIONE A TAGLIAMENTO - Allagamenti nella zona pedemontana del pordenonese e attenzione al livello del Tagliamento, sono le principali conseguenze delle copiose precipitazioni nella notte in Friuli Venezia Giulia, conseguenti all'arrivo di una perturbazione e del forte vento di scirocco. La Protezione civile ha impiegato 50 volontari su tutto il territorio regionale per la pulizia e il controllo delle strade. Risulta chiusa, per la caduta di alcuni detriti, la Strada regionale 512 del Lago di Cavazzo, in direzione di Trasaghis (Udine). Il livello del Tagliamento a Venzone (Udine) è di 3,81 metri, in aumento, ed è prevista l'attivazione del servizio di piena. Nelle prossime ore sono previste ancora piogge sulla zona orientale delle Prealpi Giulie e sul bacino dell'Isonzo, che però al momento si mantiene al di sotto del livello di guardia.(Ansa)



    Le minacce alla salute dai cambiamenti climatici
    Arriva il primo atlante di Oms e metereologi sui nuovi pericoli da siccità, alluvioni, cicloni. Dalla malaria alla dengue, sul Pianeta si stanno affacciando nuove minacce per la salute legate ai cambiamenti climatici. A fare il punto della situazione è il nuovo Atlante pubblicato dall'Organizzazione mondiale per la salute (Oms) e dall'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm).
    Siccità, inondazioni e cicloni colpiscono la vita di milioni di persone ogni anno. La variabilità del clima ed eventi estremi come le alluvioni possono anche innescare epidemie come diarrea, malaria, dengue e meningiti. "La prevenzione e la preparazione - spiega Margaret Chan, direttore generale dell'Oms - sono al cuore della sanità pubblica. La gestione del rischio é il nostro pane quotidiano e l'informazione sui cambiamenti climatici è uno strumento scientifico potente che ci assiste in questo compito". Secondo Chan "il clima ha un profondo impatto sulla vita e sulla sopravvivenza delle persone. I servizi climatici possono migliorare queste vite, anche con risultati migliori per la salute".
    A interessare un Paese come l'Italia sono fenomeni sempre più frequenti come le ondate di calore o le precipitazioni intense. "Ormai si tratta di eventi sempre più ravvicinati, che si verificano ogni 3-4 anni - spiega Bettina Menne, responsabile del programma Cambiamento climatico e salute dell'Oms-Europa - e spesso sono più intensi rispetto al passato".
    L'Atlante mette in luce come proprio la preparazione sia un fattore chiave di fronte ai cambiamenti climatici: in Bangladesh la mortalità causata da cicloni simili si sia ridotta nel tempo grazie a migliori meccanismi di allerta e preparazione, passando dai 500mila morti del 1970 ai 140mila nel 1991, fino ai tremila del 2007. In alcune località le malattie infettive come malaria, dengue, meningiti e colera possono variare in base a oltre cento fattori fra le stagioni e a seconda degli anni, legati proprio al tempo e alle condizioni climatiche. Fare previsioni sul clima quindi può anche preannunciare l'arrivo, l'intensità e la durata delle epidemie.(Ansa)



    One Life, l'incredibile spettacolo della vita
    Animali e altre meraviglie in docu Bbc Earth che arriva in sala. Quattro anni di lavoro, location nei luoghi piu' impervi di tutti i continenti, tremila giorni di set, tecniche di ripresa all'avanguardia per emozionare il pubblico alla vita, alla natura e agli animali. E' One Life, il film documentario di Bbc Earth Films, che il 19 e 21 novembre arriva in sala in Italia distribuito da Dnc con Qmi.

    L'amore, la ricerca di cibo, la lotta per la sopravvivenza, la cura dei piccoli: tutto quello che ci sembra noto, per averlo visto in tv in tanti documentari proprio Bbc, e' ora sul grande schermo e con la qualita' Hd decuplicato, con un risultato che non lascera' indifferenti.

    Sostenuto dal Wwf, con Mario Biondi voce narrante (nell'originale e' lo 007 Daniel Craig), Tessa Gelisio come testimonial, One Life cattura i momenti cruciali della vita degli animali con sequenze toccanti. E' una celebrazione della vita, anche a costo di essere brutali, quell'insieme di immagini e di storie con esseri paurosi, eroici, teneri. A realizzarlo sono stati Mike Gunton e Martha Holmes, veterani della documentaristica naturalista, che hanno selezionato immagini tra le oltre 10.000 ore di riprese.

    Si vedranno, tra i tanti, la foca nel mare di Ross in Antartide che protegge il suo piccolo appena nato, la scimmia delle nevi in Giappone, la rane punta di freccia in Costa Rica, il gorilla in Congo, l'elefante africano in Kenia, la formica taglia foglia in Argentina, l'avvoltoio barbuto in Etiopia, la scimmia cappuccino in Brasile, lo stambecco in Israele, il camaleonte in Madagascar, il ghepardo in Kenia, il drago di Komodo in Indonesia, il Toporagno elefante in Kenia, il polpo gigante in Oregon.(Ansa)




    GOSSIPPANDO


    ANDIAMO AL CINEMA



    Un'estate da giganti




    locandina

    Un film di Bouli Lanners. Con Zacharie Chasseriaud, Martin Nissen, Paul Bartel [II], Karim Leklou, Didier Toupy.[/color]


    Un'opera fresca, delicata e garbata sul mondo dell'infanzia diretta dal filmmaker/pittore Bouli Lanners
    Giampiero Raganelli



    Zaini in spalla, Zak e Seth, due ragazzini di Bruxelles, si avviano a trascorrere, come di consuetudine, l'estate nella casa di campagna che apparteneva al loro nonno, morto l'anno prima. Stavolta soli, si legano a un amico appena conosciuto, Dany, 04_Un-estate-da-gigante_640-480_resizecon cui passeranno momenti indimenticabili.
    Uno dei ricordi d'infanzia che serbiamo fresco per tutta la nostra vita è quello che riguarda il momento in cui abbiamo appreso, da insegnanti, genitori o da eventi accaduti, della caducità della vita, la consapevolezza che la nostra esistenza un giorno avrà termine. È proprio il tema della chiacchierata notturna, davanti a un falò, che fanno i tre ragazzi protagonisti, sotto la pioggia, nei boschi vicino a un fiume. Ed è il fulcro di questa opera. I giganti del titolo sono i tre adolescenti, che hanno tutta la vita davanti, ma che cominciano a prendere coscienza dei suoi limiti, che si sentono onnipotenti non percependo, o reagendovi, la precarietà della loro situazione economica e famigliare. Sono come Hansel e Gretel che sconfiggono la strega, o come i tre porcellini che uccidono il lupo cattivo. Sono mossi da uno spirito libertario, anarchico, che li porta a saccheggiare le case altrui: sembra loro che tutto sia possibile. E sono spinti anche da quell'autentica curiosità giovanile, che li porta all'esplorazione del territorio rurale che sta attorno.
    Gli adulti che incontrano nel loro percorso sono grotteschi, tipi bizzarri come i vicini dall'aria lobotomizzata che sniffano coca nella loro baracca, grassi e unti come quello che li butta fuori con la mazza da baseball. O comunque caricaturali come l'anziana signora borghese che li ospita, una Nonna Papera con la figlia down, che passa il tempo a fare biscotti e suonare il piano. Può suonare come una dissacrazione del carattere idilliaco che di solito si attribuisce alla campagna, sorta di mondo perduto dalla modernità. Può esserci anche questa visione, ma in realtà questo è il risultato di adottare il punto di vista dei ragazzi, come loro vedono il mondo degli adulti, come riescono a evitarne il confronto.
    E tutto questo assume il valore di un'avventura nel contesto della natura, tra canneti e campi di mais, fiumi e capanni di pesca su palafitte, vecchi e marci, paesaggi agresti ripresi in campo lungo. Un'opera fresca, delicata e garbata, per l'eclettico filmmaker, e pittore, Bouli Lanners, valorizzata da una quanto mai azzeccata colonna sonora dal sapore country, opera del gruppo The Bony King of Nowhere.




    un-estate-da-giganti-les-geants-2011-cover

    Video


    (Lussy)




    ... CURIOSANDO E RACCONTANDO …


    Io bambino, passeggero sulla bici enorme
    strade piatte e gialle, uova di pettirosso dipinte
    Io ignaro di immensi spazi
    e tulipani, funghi selvatici
    in bici avvolto dai sogni.
    (Vincenzo Corbo)


    HAARLEM


    Haarlem è una delle città più antiche di tutta l'Olanda e capoluogo della provincia del Noord-Holland. Vicinissima ad Amsterdam, Haarlem è anni luce distante dall'atmosfera della vicina metropoli. Mentre Amsterdam è la città del divertimento 24 ore su 24, Haarlem offre quiete e storia. Essendo una città dei cosiddetti Paesi Bassi sorge a quattro metri sotto il livello del mare. La bellezza del paesaggio circostante, con meravigliosi campi di tulipani, le sue vicende storiche, l'eleganza dei suoi monumenti, sono tutte di grande fascino. Tutta la provincia inoltre, con dune, dighe e mulini, racconta la storia di questa terra strappata al mare un metro alla volta e resa oggi il principale comprensorio floreale d'Olanda. In primavera basta uscire un po' dal suo centro ed è tutto uno spettacolo di campi fioriti multicolori e mutevoli a seconda del vento e dei giochi di luce. La città ha dato i natali al grande pittore barocco Frans Hals, considerato secondo solo a Rembrandt, a cui ha dedicato un museo. Haarlem ha dato il nome al famoso quartiere nero di New York, che però si scrive ora con una "a" in meno Harlem.

    Della città vecchia rimangono testimonianze ben conservate dell'antico borgo fortificato diventato nei secoli una raffinata ed elegante cittadina. La Grote Mark, è la piazza principale e il centro tradizionale della città sede anche dell'antico grande mercato. La piazza è circondata da sontuosi edifici e ornata dalla statua di Laurens Jaszoon (1370-1440) cui l'Olanda attribuisce l'invenzione della stampa sedici anni prima di Gutemberg. Qui sorge la Grote Kerk, una chiesa del XIV secolo in stile tardogotico brabantino. L'organo della chiesa, costruito nella prima metà del XVI secolo, ha dato concerti con esecutori d'eccezione, quali Händel, Mozart e Schubert. Di fronte alla chiesa si trova il seicentesco Vleeshal, un tempo adibita al mercato delle carni e oggi centro artistico denominato De Hallen con mostre di arte contemporanea. Dal lato opposto della piazza sorge il Palazzo Municipale, iniziato a metà del XIII secolo e terminato in epoca seicentesca. Da pochi anni la piazza si anima ogni agosto di un variopinto tappeto di petali in occasione del Bloementapijt, una manifestazione nata per celebrare il ruolo di Haarlem nella coltivazione dei tulipani. Da menzionare la Cattedrale Cattolica di Sankt Bavo, un progetto avveniristico costruita tra il 1895 e il 1930 che unisce più stili.
    Oltre alle numerose gallerie che organizzano spesso mostre di buon livello, a due passi dalla piazza centrale, il più antico museo olandese il Teylers Museum, dedicato alle scienze e alle arti, donato alla città da P.Teylers nel 1778. Raccoglie ricche collezioni di strumenti scientifici, di fossili, di minerali, e sopratutto oltre 4000 disegni, incisioni e acqueforti di grandi maestri di ogni epoca e scuola. Spiccano tra gli Rembrandt, Michelangelo e Raffaello.
    (informagiovani.com)

    ....la storia....


    Haarlem viene menzionata per la prima volta nel X secolo. Il nome deriva da Haarlo-heim o Harulahem, che significa "luogo sabbioso coperto di alberi e più alto degli altri". Lì c'era un ruscello chiamato "De Beek", scavato come canale di drenaggio nelle torbiere a ovest del fiume Spaarne. Nel corso dei secoli il Beek fu trasformato in canale sotterraneo, perché la città si ingrandiva e c'era bisogno di spazio per costruire. La posizione del villaggio era buona: si trovava vicino al fiume Spaarne e vicino a una strada principale che portava a nord. Nel XII secolo Haarlem era una città fortificata e diventò la residenza dei Conti d'Olanda. Nel 1219 i cavalieri di Haarlem ricevettero un'onorificenza dal Conte Guglielmo I, perché avevano conquistato la porta egiziana di Damietta (Damiate in olandese, oggi Dumyat) nella quinta crociata. Haarlem ebbe il diritto di inserire nel suo stemma la spada del Conte e la croce. Il 23 novembre 1245 Conte Guglielmo II concesse ad Haarlem i diritti di cittadinanza. Ciò comportava un insieme di privilegi, tra i quali il diritto dello sceriffo e dei magistrati di amministrare la giustizia in nome del Conte.
    Dopo un assedio da parte del popolo Kennemer nel 1270 fu costruito un muro difensivo intorno alla città. Molto probabilmente era un muro di terra, con porte di legno. Quando le antiche difese non furono più sufficienti, per una città così cresciuta, alla fine del XIV secolo fu innalzato un muro alto 16 metri e mezzo, munito di un canale largo 15 metri che correva intorno alla città.
    Nel 1304 i Fiamminghi misero in pericolo la città, ma furono sconfitti da Witte van Haemstede. Tutti gli edifici della città erano di legno e gli incendi rappresentavano un grande pericolo. Nel 1328 un incendio distrusse quasi tutta la città. La Chiesa di San Bavo fu gravemente danneggiata e la sua ricostruzione avrebbe richiesto più di 150 anni. Il 21 giugno 1347 ci fu un altro incendio. Un terzo grande incendio, nel 1351, distrusse molti edifici, compreso il castello del Conte e il municipio. Il Conte donò il terreno alla città e più tardi lì fu costruito un nuovo municipio. La pianta della città vecchia era quadrata – su modello della pianta dell'antica Gerusalemme. Dopo ogni incendio la città fu ricostruita velocemente – un indice della ricchezza della città in quegli anni. La Morte Nera arrivò nella città nel 1381. Secondo una stima di un prete di Leida, il morbo uccise 5.000 persone (circa la metà della popolazione di quel tempo).
    Nel XIV secolo Haarlem era una città importante. Era la seconda città nell'Olanda storica dopo Dordrecht ed era più grande di Delft, Leida, Amsterdam, Gouda e Rotterdam. Nel 1429 la città ottenne il diritto di riscuotere le imposte, incluso le tasse sulle navi che attraversavano la città navigando sul fiume Spaarne. Alla fine del Medioevo era una città fiorente, con una grande industria tessile, cantieri navali e fabbriche di birra.
    Intorno al 1428 la città fu assediata dall'esercito della contessa Giacomina di Hainaut. Haarlem si era schierata con gli Hoekse nelle guerre tra Hoekse e Kabeljauwse, quindi contro la contessa Giacomina. Tutta la foresta di Haarlemmerhout fu bruciata dal nemico. Quando la città di Brielle fu conquistata dall'esercito rivoluzionario dei Geuzen, la municipalità di Haarlem cominciò ad appoggiare i Geuzen. Il re Filippo II di Spagna allora inviò un esercito a nord che distrusse le città di Zutphen e di Naarden. L'11 dicembre 1572 l'esercito spagnolo mise Haarlem sotto assedio.
    L'esercito di Amsterdam, fedele al re di Spagna, controllava il lago Haarlemmermeer, separando di fatto Haarlem dal resto del mondo. Il il principe Guglielmo di Orange raccolse un esercito di 5.000 soldati vicino a Leida per liberare Haarlem. Gli spagnoli li intrappolarono al Manpad e li sconfissero. La città si arrese dopo sette mesi, il 13 luglio 1573. Ai cittadini fu consentito di comprare la libertà per sé stessi e per la città per 240.000 fiorini e la città dovette ospitare una guarnigione spagnola. Tra il 22 ottobre e il 23 ottobre 1576 scoppiò un grande incendio che distrusse almeno 500 edifici, tra i quali la chiesa di San Gangolf e l'ospedale di Santa Elisabetta. Dopo l'assedio e l'incendio, circa un terzo della città era distrutto. Gli spagnoli se ne andarono nel 1577 e con l'accordo di Veere protestanti e cattolici ebbero pari diritti. Un grande flusso di immigrati fiamminghi e francesi, fuggiti dalle loro città occupate dagli spagnoli, fecero rifiorire la città. I nuovi cittadini erano molto esperti nel commercio di lino e seta e la popolazione della città crebbe da 18.000 nel 1573 a circa 40.000 nel 1622. Il lino di Haarlem diventò famoso in tutto il mondo: il Secolo d'Oro delle Province Unite era cominciato.


    Haarlem scivola riflessa nello Spaarne: il lungo fiume l’attraversa e le ruba le luci della notte. Se ne vanno via lungo il canale del capoluogo dell’Olanda Settentrionale dove è ormeggiata la mia casa galleggiante: il battello con cui, partito da Amsterdam, sto attraversando la regione dei tulipani, alternando il trasporto fluviale alla bicicletta. Sono stati i suoi pedali duri come la sella a portarmi qui nel pomeriggio tardi quando il sole cominciava a calare e i contorni di Haarlem a sfocare. Così, caricata la bici sull’imbarcazione, ho attraversato uno dei tanti ponti cittadini, e ho camminato contro il buio incipiente per raggiungere e scoprire Grote Markt. La grande piazza è il cuore della città, centro cinto dagli edifici più importanti e abbellito dalla statua bronzea di L. Janszoon Coster (1370-1441). È lì col dito alzato a dimostrare ciò che gli olandesi sostengono: che fu lui, 14 anni prima di Gutenberg, a inventare la stampa. Vive nell’ombra del ricordo e della foggia tardogotica della cattedrale di San Bavone che lo sovrasta.
    Il buio ormai regna sul suo profilo e sull’orario di apertura: così, l’esterno tratteggiato dall’oscurità mi lascia intravedere le immense polifore e la particolare torre in legno del 1520 sulla crociera. Secondo la storia, fu iniziata dal transetto nel 1445-65 per essere finita alla fine del secolo.
    L’interno negatomi è a tre navate e transetto. Quella centrale raggiunge i 43 metri ed è coperta da volte lignee e nervature. Oltre al pulpito intagliato del 1679 e alla cancellata tardogotica in rame del coro finemente lavorato, l’oggetto più prezioso è il grande organo costruito nel 1735-38 su un progetto di D. Marot. Lo strumento, che ha una preziosa cassa decorata, è stato suonato anche da Händel e Mozart. Oggi, durante i concerti che si tengono qui in primavera e in estate, le sue note riempiono l’aria della cattedrale ed escono nella piazza dove, proprio di fronte alla chiesa, si trova il Vleeshal. Il centro ribattezzato De Hallen ospita mostre d’arte contemporanea ma in passato era il Mercato della carne. La gigantesca testa di toro sulla facciata ricorda a tutti la primogenita funzione. Le sue mura in laterizio e pietre bianche ne fanno uno dei migliori esempi dell’Architettura rinascimentale nei Paesi Bassi.
    Lì vicino si affaccia lo Stadhuis, il Municipio di Haarlem pensato nel XIV secolo come residenza dei Conti d’Olanda. Poi, tra il 1620 e il 1630, venne ingrandito e completato da Lieven de Key. Era quello il tempo in cui la città prosperava grazie al commercio e alla produzione di telerie.
    Purtroppo la guerra contro la Spagna del 1572-73 e sette mesi di assedio delle truppe del duca d’Alba la piegarono per fame e stenti. Solo anni dopo, accogliendo i profughi da Anversa e dalla Francia riprese le attività economiche. Fu quello un periodo fiorente in cui anche la cultura, con la famosa Scuola pittorica di Haarlem, divenne parte importante nella vita della città.
    Mentre attraverso il buio di Haarlem per tornare al battello li ricordo sgargianti nella loro livrea, simbolo di una nazione e di una città riflessa nello Spaarne.
    (Andrea Lessona, ilreporter.com)

    (Gabry)





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    (Redazione)





    L’ISOLA NELLO SPORT


    CRONACA SPORTIVA

    F1: Alonso 2/0, ma Vettel 3/o resta a +10
    Vince Raikkonen, rimonta del tedesco ad Abu Dhabi. Il trionfo di Kimi Raikkonen tra i sorrisi di Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Finisce così il Gran Premio di Abu Dhabi che regala la prima vittoria alla Lotus, riduce a 10 punti il distacco nel campionato piloti tra lo spagnolo della Ferrari e il campione del mondo della Red Bull che, grazie anche all'aiuto della safety-car (due volte in pista), riesce a chiudere al terzo posto una storica quanto incredibile rimonta dal fondo della griglia. Prova opaca per la McLaren che, nonostante la superiorità dimostrata in tutto il week-end a Yas Marina, lascia a piedi quasi subito un brillantissimo Lewis Hamilton e perde il podio negli ultimi giri con Jenson Button, lasciatosi passare un po' troppo facilmente dal campione del mondo della scuderia 'da bere'. Così così l'altra Rossa di Felipe Massa solo settima, mentre non è mai nel vivo la Mercedes di Michael Schumacher finito mestamente ai margini della zona punti. Pronti via sul far della sera nel suggestivo circuito di Abu Dhabi con la McLaren di Hamilton, come un lampo, davanti a tutti e la Red Bull di Vettel, penalizzato per carburante insufficiente in qualifica, con tutti davanti. Grandissimo avvio di Alonso che si scatena mettendosi alle spalle prima Webber e poi Button. L'asturiano da 6/o diventa 4/o all'inseguimento della Williams di Maldonado e della Lotus di Raikkonen, autore anch'esso di una brillante partenza. Hamilton va forte e si distacca dal trenino degli inseguitori finché non si arriva al giro n.9 quando scocca la prima neutralizzazione della gara con l'ingresso in pista della safety-car a causa del pauroso incidente alla Mercedes di Rosberg che tampona la Hrt di Karthikeyan (troppo brusca la frenata dell'indiana all'ingresso in curva), spicca il volo per un istante e va a sbattere violentemente contro le barriere. Fortunatamente nessuna conseguenza per entrambi i piloti, ma resta il grande spavento per il pilota tedesco. Con la safety-car in pista, Vettel già in rimonta ne approfitta per cambiare le gomme e sostituire l'alettone danneggiato prima da un contatto con la Williams di Senna e poi dall'impatto con una barriera di polistirolo in pista mentre era alle spalle della Toro Rosso di Riacciardo. La gara riparte ed arriva il primo grande colpo di scena con l'abbandono del leader: Hamilton parcheggia mestamente a bordo pista dicendo addio ai sogni di gloria. Come nel Gp di Singapore, racconterà l'inglese che il prossimo anno sbarcherà alla Mercedes, "si è rotta la pompa della benzina. E' un peccato ma le corse sono così". In testa al Gp di Abu Dhabi va Raikkonen con Alonso secondo dopo aver superato Maldonado in rettilineo. Nelle retrovie si combatte per difendere e guadagnare posizioni, ma a dare spettacolo è la RB8 di Vettel che supera come birilli le monoposto che si ritrova davanti. Mentre il tedesco si avvicina sempre più alle vetture di testa, la Ferrari di Massa e la Red Bull di Webber ingaggiano una rischiosa battaglia. Ne fa le spese il brasiliano che va in testa coda vedendosi passare prima dall'australiano e poi da Vettel. Arriva il momento della prima e unica girandola di pit-stop: ne approfitta Vettel, fermatosi all'inizio, che si ritrova momentaneamente secondo dietro a Raikkonen e davanti ad Alonso. Il tedesco è costretto a ricambiare le gomme, ma proprio subito dopo il suo rientro in pista (al giro 39) arriva un altro 'aiutino' alla sua rimonta: un incidente innescato da un attacco della Sauber di Perez mette fuori gioco Webber e la Lotus di Grosjean. Rientra la safety-car, il gruppo si ricompatta e Vettel si ritrova come d'incanto alle spalle di Button e Alonso che combattono per la seconda piazza. Sembra si vedere una nuova gara, con il tedesco spinto dalla gomme fresche sempre più vicino a Button e Alonso a suon di giri veloci sugli scarichi di Raikkonen. Ad una manciata di giri dalla bandiera il campione del mondo passa il bell'inglese della McLaren, non troppo battagliero ("Button si è addormentato" il laconico commento dell'ingegnere di macchina di Alonso, Andrea Stella), mentre lo spagnolo della Ferrari ce la mette tutta, ma non ce la fa a superare la Lotus dell'ex ferrarista che si regala la prima vittoria dal ritorno nel Circus dopo la parentesi nel rally. Iceman continua a non sorridere come quando vinceva ai tempi di Maranello, mentre Vettel e Alonso si scambiano pacche e sguardi sul podio in attesa delle due battaglie finali.(Ansa)


    Golf: Cina, vince Poulter, Francesco Molinari 39/o
    Quarto e ultimo torneo del World Golf Championships. Ian Poulter si è imposto nell'HSBC Champions, quarto e ultimo torneo del World Golf Championships (Wgc), il mini circuito mondiale che coinvolge tutti i maggiori tour. Al Mission Hills di Guangdong, in Cina, l'inglese ha chiuso con 267 colpi (-21), grazie ad un gran giro finale (-7) che gli ha permesso di recuperare dalla quarta posizione. L'unico italiano in gara, Francesco Molinari, si è classificato 39/o con 285 (-3). Poulter - che ha colto il dodicesimo titolo in carriera e il secondo in una gara del WGC, portando a casa un assegno di 1,2 milioni di dollari - ha chiuso con due colpi di vantaggio su Phil Mickelson, Jason Dufner, Scott Piercy e sul sudafricano Ernie Els (269, -19). Al sesto posto con 270 (-18) l'inglese Lee Westwood e il sudafricano Louis Oosthuizen, che avevano iniziato il turno conclusivo in vetta e che si sono arenati con un 72 (par). Molinari, vincitore nel 2010, ha avuto problemi nel primo e nel terzo giro e giocato meglio nel secondo e nel quarto. Ha concluso la sua prestazione con un 68 (-4).(Ansa)


    Sci: Cdm, sei azzurri convocati per Levi
    Prova di slalom speciale, un 7/o conteso fra Tonetti e Borsotti. Sono sette gli azzurri che domenica prossima parteciperanno allo slalom speciale di Coppa del mondo di Levi, in Finlandia, oltre il Circolo polare artico. Sei posti sono gia' stati assegnati: a Manfred Moelgg, Giuliano Razzoli, Cristian Deville, Stefano Gros, Patrick Thaler e Roberto Nani.

    Il settimo e' conteso tra Riccardo Tonetti e Giovanni Borsotti: uno dei due si guadagnera' la partecipazione alla gara negli allenamenti in programma domani e dopodomani a Zinal, in Svizzera.(Ansa)



    Auguri Sandrino! I 70 anni di Mazzola
    La sua carriera in bianco e nero. Nel nome del padre, di Herrera e dell'alter ego in staffetta Rivera. Sandrino Mazzola, monumento coi baffi del calcio italiano, sorride con la consueta ironia al 'gol' dei 70 anni che segnera' in famiglia l'8 novembre. Sara' l'occasione per ripassare in moviola emozioni e dolori della carriera strepitosa di uno dei piu' grandi campioni del dopoguerra. Come Maldini, ha dovuto confrontarsi allo specchio con un gigante entrato nella leggenda, il padre Valentino simbolo del Grande Torino scomparso a Superga quando lui aveva 7 anni. I primi passi sui campi di calcio li percorre spinto da 'Veleno' Lorenzi, viene chiamato alle minori dell'Inter da Peppino Meazza, poi l'occasione dell'esordio in A proprio a Torino con la Juve nel 1961 quando Moratti in polemica con Umberto Agnelli (in 'conflitto d'interessi' presidente Figc) schiera la Primavera all'epilogo del campionato e i bianconeri senior vincono 9-1. ''Segnai un gol su rigore - spiega all'ANSA - dopo che la mattina ero stato a scuola, una vettura dell'Inter venne a prendermi dopo le interrogazioni portandomi a Torino. Mia madre non vedeva di buon occhio la mia scelta. Sivori, che non voleva giocare, segno' 6 reti''. L'anno dopo Herrara a sorpresa lo promuove titolare, comincia male e Antonio Ghirelli scrive 'Se si chiamasse Pettirossi giocherebbe nel Pavia'. ''Ma poi - ricorda con affetto Mazzola - ai primi grandi gol mi ribattezzo' Meazzola''. Herrera e' il grande mentore di Sandrino, lo trasforma da centrocampista in punta nervosa, a tutto campo, perfetto per il contropiede di quell'Inter stellare che vince scudetti, due Coppa dei Campioni, due Intercontinentali entrando nel mito con Picchi e Burgnich in difesa, Facchetti fluidificante, Suarez immenso regista, Corso a inventare. ''Il Mago - ricorda - ha inventato il calcio moderno, negli spogliatoi ancora si fumava, lui allenava la testa prima delle gambe. Poi solo Mourinho e' stato come lui''. Quell'Inter va di corsa e Mazzola brucia le tappe: ''Nella finale di Vienna 1964 avevamo contro il Real di Puskas e Di Stefano, che brividi. Segnai il primo gol con un tiro da fuori e il terzo sfruttando un errore di Santamaria''. La prima Coppa dei Campioni vinta non si scorda ma un altro flash e' un gol favoloso a Budapest nell'edizione 1967 (poi persa in finale col Celtic): ''Superai avversari a grappoli, poi invece di tirare laterale tornai indietro dribblando altri avversari prima di segnare. Suarez mi disse: sei pazzo, ti avrei ammazzato se non avessi segnato''. L'Uefa considera quel gol il piu' spettacolare in assoluto della storia della competizione, con Carosio in trance che scandisce il suo nome 6 volte di fila in tv. Con l'Inter vengono poi pagine amare: nel 1967 in pochi giorni sfuma scudetto a Mantova, Coppa Campioni e Coppa Italia. ''Una delusione incredibile - ricorda Mazzola - la fine del ciclo''. Ma con la sua squadra nella maturita' ha un altro grande exploit: la rimonta al Milan (che gia' aveva beffato dopo 13'' nel suo derby d'esordio nel 1963) nel campionato 1971 col subentro di Invernizzi. Poi l'Inter chiude il ciclo perdendo la finale di Coppa Campioni con l'Ajax dell'emergente Cruyff e Mazzola e' secondo solo all'olandese nel Pallone d'Oro 1971. Un altro capitolo basilare e' la nazionale: Mazzola esordisce segnando un rigore col Brasile di un Pele' spento dal Trap nel 1963, la nazionale di Fabbri naufraga nel 1966 con la Corea del Nord (''Eravamo troppo giovani, subentro' la paura''), poi diventa un punto fisso della nazionale campione d'Europa nel 1968 all'Olimpico. Non c'e' nella prima finale con la Jugoslavia, ma partecipa al trionfale 2-0 con Valcareggi che lo schiera interno. Cominciano le polemiche per la coesistenza con Rivera e viene inventata la staffetta. ''Con Rivera ogni tanto ne parliamo e ci stupiamo ancora - rude amaro Mazzola - : solo nel paese di Machiavelli e di Coppa e Bartali si poteva trovare un simile compromesso per non decidere''. Nell'epopea messicana Mazzola gioca all'inizio, poi subentra Rivera e Sandrino non si gode i supplementari con la Germania. ''Ma quando sono uscito con la Germania stavamo vincendo, quindi... Con il Brasile poi abbiamo giocato per un'ora alla pari''. Uno dei ricordi piu' cari e' l'amichevole con la Svizzera, primo impegno dopo Messico. ''C'erano i fucili puntati contro di me, segnai il gol del pari a Berna dopo sei palleggi al limite dell'area e mi ripresi l'azzurro''. Poi altro compromesso di Valcareggi per non scontentare i due dioscuri del calcio italiano ai mondiali del 1974: Mazzola all'ala destra. Ma quell'Italia e' alla frutta e l'eliminazione con la Polonia chiude un'epoca con il rinnovamento di Bernardini e poi il testimone a Bearzot. Mazzola conclude la sua carriera nel 1977, diventa dirigente nel Genoa, nell'Inter (blocca Platini che poi la societa' si fa sfuggire) e nel Torino. Da anni e' commentatore Rai. L'approdo ai 70 anni lo passera' in famiglia : ''Nessun viaggio - conclude Mazzola - ne ho fatti abbastanza come giocatore, dirigente e commentatore, festeggeremo a casa con la mia tribu' di 4 figli e 7 nipoti''.(Ansa)

    (Gina)



    Edited by loveoverall - 6/11/2012, 00:32
     
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    Martina Stella è diventata mamma:
    è nata a Roma la figlia dell'attrice


    20121103_martina10111

    ROMA - Finalmente è diventata mamma: Martina Stella ha dato alla luce una bellissima femminuccia. Il partoè avvenuto nella clinica Mater Dei, ai Parioli, probabilmente con un po’ di anticipo rispetto ai tempi «ufficiali», ma tutto è andato benissimo, secondo quanto riferiscono persone vicine all’attrice.

    L’attesissimo lieto evento ha reso felicissima tutta la famiglia, a cominciare dalla bella Martina e dal suo compagno, l’hair stylist Gabriele Gregorini e poi la famiglia della Stella, a Roma al completo proprio per questo.

    Fino a poche settimane fa la ventisettenne attrice portava avanti la sua gravidanza con grande energia, facendo lunghe passeggiate nei parchi di Roma. Si era parlato di un maschietto, ma è una femminuccia, alla quale i genitori ancora non hanno dato un nome. Intanto sono arrivate molte visite alla Stella, che non si stacca un attimo dalla sua creatura.

     
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    Buona serata a tutti.


     
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    BUONGIORNO GIORNO... BUON MARTEDI' ISOLA FELICE






    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto durante tutta l’estate mi è piaciuto per cui da oggi continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)




    Le più belle poesie di tutti i tempi

    TU VIVI SEMPRE NEI TUOI ATTI

    Tu vivi sempre nei tuoi atti.
    Con la punta delle dita
    sfiori il mondo, gli strappi
    aurore, trionfi, colori,
    allegrie: è la tua musica.
    La vita è ciò che tu suoni.

    Dai tuoi occhi solamente
    emana la luce che guida
    i tuoi passi. Cammini
    fra ciò che vedi. Soltanto.

    E se un dubbio ti fa cenno
    a diecimila chilometri,
    abbandoni tutto, ti lanci
    su prore, su ali,
    sei subito lì; con i baci,
    coi denti lo laceri:
    non è più dubbio.
    Tu mai puoi dubitare.

    Perché tu hai capovolto
    i misteri. E i tuoi enigmi,
    ciò che mai potrai capire,
    sono le cose più chiare:
    la sabbia dove ti stendi,
    il battito del tuo orologio
    e il tenero corpo rosato
    che nel tuo specchio ritrovi
    ogni giorno al risveglio,
    ed è il tuo. I prodigi
    che sono già decifrati.

    E mai ti sei sbagliata,
    solo una volta, una notte
    che t'invaghisti di un'ombra
    -l'unica che ti è piaciuta-
    un'ombra pareva.
    E volesti abbracciarla.
    Ed ero io.

    (PEDRO SALINAS)



    Favole Classiche

    La luce del sole lo rivelerà

    Un garzone sarto girava per il mondo in cerca di lavoro, ma non riusciva a trovarne ed era così povero che non aveva più un soldo in tasca. Un giorno incontrò per strada un ebreo e, pensando che avesse molto denaro in tasca, scacciò Dio dal suo cuore, si precipitò su di lui e disse: -Dammi il tuo denaro o ti ammazzo!-. L'ebreo rispose: -Fatemi grazia della vita, denaro non ne ho; avrò forse otto centesimi in tutto-. Ma il sarto disse: -Sì che ne hai di denaro, e deve venir fuori!-. Allora gli usò violenza e lo picchiò tanto che lo ridusse in fin di vita. E quando fu per morire, l'ebreo disse queste ultime parole: -La luce del sole lo rivelerà!- e morì. Il sarto gli frugò in tasca, cercando il denaro, ma non trovò altro che gli otto centesimi, come aveva detto l'ebreo. Allora se lo caricò sulle spalle, lo portò dietro un cespuglio e se ne andò per la sua strada. Dopo aver girato per molto tempo, giunse in una città, si mise al lavoro da un padrone che aveva una bella figlia; se ne innamorò, la sposò, e vissero insieme felici. Dopo molto tempo, quando erano già nati due bambini, i suoceri morirono e il governo della casa toccò agli sposi. Un mattino, l'uomo era seduto al tavolo davanti alla finestra, e la moglie gli portò il caffè; quand'egli lo versò nel piattino e si preparava a berlo, il sole vi batté‚ sopra, e si rifletté‚ qua e là sulla parete, formando dei cerchi. Il sarto alzò gli occhi e disse: -Sì, vorrebbe rivelarlo ma non può!-. La moglie disse: -Oh, caro marito, cosa c'è? Cosa intendi dire?-. Egli rispose: -Non posso dirlo-. Ma ella replicò: -Se mi vuoi bene, devi dirmelo- e gli disse tante belle parole, disse che nessuno l'avrebbe saputo e non gli dette pace. Allora egli le raccontò che molti anni prima, quando girava il mondo tutto lacero e senza denaro, aveva ucciso un ebreo, e l'ebreo, poco prima di morire, aveva detto queste parole: -La luce del sole lo rivelerà!-. E ora il sole avrebbe proprio voluto rivelarlo, brillando sulla parete in tanti cerchi, ma non ci riusciva. Poi egli la pregò di non dirlo a nessuno, poiché‚ ne andava della sua vita, ed ella glielo promise. Ma quand'egli si mise a lavorare, la donna andò dalla sua comare e le raccontò la storia; però che non lo dicesse a nessuno! Non erano passati tre giorni, che tutta la città lo sapeva, e il sarto comparve in giudizio e fu condannato. Così la luce del sole lo rivelò.

    (F.lli Grimm)
     
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    Mila Kunis licenziata da Dior perché troppo grassa (che sia incinta?)

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    MILA KUNIS – E’ considerata l’attrice più sexy del pianeta (secondo una classifica pubblicata da Esquire) ma a quanto pare le nuove rotondità di Mila Kunis non sono andate giù a Dior, maison di cui la fidanzata di Ashton Kutcher era testimonial. Mila è stata licenziata in tronco e ovviamente la cosa non è piaciuta ai fan.
    Anche perché, diciamolo, Mila non è affatto grassa. E’ vero, negli ultimi mesi l’attrice si è decisamente “riempita” (tanto che da qualche tempo gli amanti del gossip parlano con sempre più insistenza di una gravidanza in corso), ma definire “grassa” quella scricciolina di 50 e qualcosa kg è un’assurdità.
    Né l’attrice né Dior hanno confermato la notizia (i portavoce della Kunis hanno semplicemente dichiarato che l’attrice è stata licenziata perché “non corrisponde più alle esigenze di immagine della Maison“), anche se sul web non si parla d’altro. Si dice anche che la maison abbia interrotto la collaborazione con Mila poiché questa, nelle sue uscite pubbliche e private, appare spesso “sciatta” e trasandata. Un’immagine che mal si sposa con quella della Donna Dior.

     
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    ATTUALITA’

    Assisi, mani Giotto in affreschi cappella
    C'é la mano di Giotto negli affreschi della cappella di San Nicola, posta a destra dell'altare della Basilica inferiore di San Francesco di Assisi, restaurata dopo lavori durati due anni e mezzo.

    Una cappella a lungo trascurata, quasi sempre chiusa al pubblico e lasciata per ultima nel recupero dopo il sisma del '97.

    Ma proprio da questo scrigno 'abbandonatò arriva la prova della presenza del genio di Giotto. "Si tratta di una delle prime opere della sua vita artistica e ha una grande importanza per ricostruire la cronologia della sua attività e di quella della Bottega", ha spiegato all'ANSA il capo restauratore, Sergio Fusetti, impegnato dall'aprile nel 2010 nel delicato lavoro su circa 300 metri quadrati di affresco e 80 di materiale lapideo.

    Un intervento costato circa 360 mila euro, finanziato da Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e Generali. "Per tanti anni questa cappella è stata chiusa - ha detto Fusetti - veniva utilizzata, ma raramente, dai frati come punto di ascolto. Ora il restauro consentirà di apprezzarne la bellezza e la ricchezza degli affreschi - trovati in cattive condizioni - dove si rileva la presenza di oro zecchino, perché si trattava della decorazione pittorica della cappella funeraria di Gian Gaetano Orsini, giovane diacono prematuramente scomparso, voluta da suo fratello, il cardinale Napoleone".

    Fusetti ha ricordato che il restauro si è sviluppato di pari passo con l'apertura della mostra "I colori di Giotto", svoltasi, da aprile a settembre 2010. E 30 mila visitatori hanno potuto provare l'emozione di poter ammirare, in diretta, sui ponteggi insieme ai restauratori, a pochi centimetri di distanza, gli affreschi durante l'intervento di recupero. Nella cappella di San Nicola - verrà inaugurata ufficialmente il 6 dicembre prossimo dal ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi - ci sono gli affreschi che raffigurano i Santi, gli Apostoli, le Storie di San Nicola, le figure della Madonna col Bambino, di San Francesco, San Giovanni Battista e di Santa Maria Maddalena penitente.

    Padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco Patrono d'Italia e direttore Sala Stampa del Sacro Convento, ha sottolineato che è stato "ridato ai pellegrini e ai cultore dell'arte l'ultimo pezzo di Giotto che mancava dal '97''. "Siamo certi - ha aggiunto - che anche quest'ultimo restauro aiuterà a far godere del bello e invogliare i pellegrini ad elevare il cuore e la mente verso Dio".

    'L'attenzione all'arte e alla cultura per i frati di Assisi significa percorrere la strada che dal bello ci conduce verso la bellezza di Dio -commenta il Custode del Sacro Convento di Assisi, Padre Giuseppe Piemontese- Gli affreschi della Basilica di San Francesco sono la bibbia dei poveri che ha permesso e permette a tanta gente di leggere la vita di Francesco per riscoprire la paternità di Dio. A San Nicola di Mira, molto probabilmente il santo più venerato e popolare della storia del cristianesimo medievale e moderno, è dedicata una cappella nella Basilica inferiore di San Francesco in Assisi. Giotto l’ha mirabilmente affrescata, illustrando le storie, i miracoli e la fede del santo vescovo, patrono di bambini, ragazzi e ragazze, scolari, farmacisti, mercanti, naviganti, pescatori. A suo tempo - spiega - si intuì come lo zelo e la carità del Santo vescovo di Mira fossero vicini alla testimonianza del Poverello d’Assisi, affiancato nella santità e nella fama a Colui che è venerato in Oriente e in Occidente. La riapertura al culto della cappella di San Nicola, dopo il delicato intervento di restauro degli affreschi di Giotto, nell’anno della fede, vuole essere auspicio di quella 'fede ecumenica' della Chiesa, che, come ebbe a dire il B. Giovanni Paolo II, 'deve nuovamente tornare a respirare con i suoi due polmoni: quello orientale e quello occidentale'.

    Nel contesto dell'eterno dibattito critico sull'attribuzione degli affreschi presenti nel complesso monumentale di Assisi a Giotto e alla sua Bottega - in questo caso non dovrebbero esserci dubbi - oppure ad altri pittori del tempo, come Pietro Cavallini, si colloca la presenza sul materiale lapideo della Cappella di San Nicola di una sorta di sigla, GB, dove la B è visibile in modo molto distinto. E tra le ipotesi è che possa essere la firma di Giotto di Bondone.(Ansa)



    Sfida al Giappone per salvare le balene
    Partita la campagna tolleranza zero del gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd. SYDNEY - Ha preso il via oggi l'Operazione Tolleranza Zero del gruppo ambientalista radicale Sea Shepherd, paladino delle balene e di altre specie minacciate, che ogni estate australe ostacola con operazioni di guerriglia la flotta baleniera giapponese nell'Oceano antartico. L'assenza del leader degli eco-pirati Paul Watson, latitante ricercato dall'Interpol, non impedisce ai suoi compagni di attuare la campagna 2012. La nave ammiraglia Steve Irwin, è partita oggi dal porto di Melbourne, per ricongiungersi in mare con le altre tre navi fra cui la Brigitte Bardot, con a bordo otto gommoni, un elicottero, tre droni e oltre 100 manifestanti-marinai. La campagna di quest'anno, la nona della serie, comincia più presto: invece di duellare con le baleniere nipponiche nel santuario delle balene nell'Oceano antartico, la flotta le affronterà nel Pacifico settentrionale, al largo del Giappone.

    "E' ora di fare battaglia nel nord ed è ora di dimostrare ai giapponesi che in questa stagione non potranno uccidere neanche una balena", scrive sul sito dell'organizzazione lo stesso Watson, ricercato dal Costarica in seguito a un incidente legato a una campagna contro la pesca degli squali. La scorsa estate il Giappone era stato costretto a interrompere prematuramente la caccia 'scientifica' ai grandi cetacei a causa degli attacchi di Sea Shepherd, dopo aver catturato appena 172 balene, un quinto della quota prefissata.(Ansa)



    Materazzi posa sotto la statua della testata di Zidane
    Il calciatore a Parigi da turista si fa immortalare. Ed è polemica. "Un'altra provocazione". Così alcuni appassionati di calcio francese definiscono su Twitter l'ultima 'trovata' di Marco Materazzi che, turista a Parigi, si é fatto fotografare in posa davanti alla statua che lo ritrae mentre subisce la testata da Zinedine Zidane durante la finale mondiale del 2006.

    Trovandosi nella capitale francese, l'ex difensore dell'Inter e della Nazionale non ha resistito alla tentazione e ha visitato il centro nazionale d'arte e di cultura Georges Pompidou, facendosi fotografare davanti al 'Coup de tete', 'Il colpo di testa', la statua in bronzo alta cinque metri della testata datagli da 'Zizou', che costò al fuoriclasse ex Juve l'espulsione dal campo e macchiò la fine della sua carriera di giocatore. Poi 'Matrix' ha postato le immagini su Twitter, scatenando commenti di vario tipo.

    La statua della testata di Zidane a Materazzi rimarrà al Centre Pompidou fino al 7 gennaio 2013, e fa parte di una mostra dell'artista algerino Adel Abdessemed che l'ha realizzata e che di solito si ispira, nel realizzare le sue opere, a vicende realmente accadute.(Ansa)
     
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    ciao capitano... :emoticons-al-lavoro-06.gif:


    Obama contro Romney, Usa al voto

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    I cittadini americani daranno di nuovo fiducia a Barack Obama o decideranno di voltare pagina affidando la guida del Paese a Mitt Romney? Lo scopriremo a notte inoltrata, salvo clamorosi pareggi che riporterebbero alla mente il duello Bush-Gore nel 2000.

    I seggi sono aperti ed è previsto che si recheranno alle urne oltre 200 milioni di elettori in tutti gli Stati Uniti. Quattro anni fa l'ufficialità della vittoria di Obama fu data intorno alle 4 del mattino, ora italiana. Già intorno all'1.30, sempre ora italiana, sarà però possibile avere le idee piuttosto chiare sulle scelte degli elettori americani: a quell'ora, infatti, saranno resi noti gli exit poll relativi ad alcuni Stati decisivi, come Ohio e Virginia.

     
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    bok sorellone mio e a tutti isolani,pusaaaa

    sono tornataaaaa signature6l
     
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    :emoticons-al-lavoro-06.gif: ciao gina!!!!


    «Ecco il mio Superman»
    Federica Lisi mostra il piccolo Andrea, il figlio avuto da Vigor Bovolenta, il campione di volley scomparso a marzo

    federica-lisi-andrea-bovolenta_225X349

    «L’ho visto e mi sono innamorata all’istante». Ce l'aveva raccontato così, Federica Lisi, il suo colpo di fulmine con il piccolo Andrea, il figlio appena avuto da Vigor Bovolenta, il campione azzurro di volley scomparso a marzo.

    Adesso la neomamma mostra a VanityFair.It il suo «Superman», nato una settimana fa nella clinica Villa Margherita di Roma. E la tutina da supereroe ci sta tutta, perché, come ha detto Federica, «Andrea è una carica di vita che serviva a me in primis, e poi anche ai suoi fratelli e a tutta la famiglia».
    (06/11/2012 13:48)

     
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  12. gheagabry
     
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    ciao gina

    vi metto una spiegazione per il non funzionamento di forumcommunity

    A causa di recenti attacchi subiti (che hanno causato diversi problemi negli ultimi giorni, soprattutto a forumcommunity) è attivo da ieri un sistema di protezione che filtra le richieste ai server bloccando quelle malevoli.
    Per questo motivo alcune connessioni potrebbero riscontrare alcuni malfunzionamenti come quello segnalato.
    Il sistema di protezione è necessario altrimenti i server funzionerebbero solo a tratti.
    Per questo vi chiedo di avere pazienza per alcuni giorni.
    Quando gli attacchi terminerano la protezione sarà disattivata e tutto tornerà come prima.

    I disagi dipendono dagli attacchi ripetuti e stiamo facendo tutto il possibile per arginarli.
    Quanto prima quindi contiamo di risolvere il problema.

    msg da support forum del 6.11.12
     
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    CITAZIONE (gheagabry @ 6/11/2012, 18:50) 
    ciao gina

    vi metto una spiegazione per il non funzionamento di forumcommunity

    A causa di recenti attacchi subiti (che hanno causato diversi problemi negli ultimi giorni, soprattutto a forumcommunity) è attivo da ieri un sistema di protezione che filtra le richieste ai server bloccando quelle malevoli.
    Per questo motivo alcune connessioni potrebbero riscontrare alcuni malfunzionamenti come quello segnalato.
    Il sistema di protezione è necessario altrimenti i server funzionerebbero solo a tratti.
    Per questo vi chiedo di avere pazienza per alcuni giorni.
    Quando gli attacchi terminerano la protezione sarà disattivata e tutto tornerà come prima.

    I disagi dipendono dagli attacchi ripetuti e stiamo facendo tutto il possibile per arginarli.
    Quanto prima quindi contiamo di risolvere il problema.

    msg da support forum del 6.11.12

    grazie topolina..se e' cosi'.. :c023.gif: allora aspettiamo...meglio essere prudenti....
     
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  14. arca1959
     
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    CITAZIONE (gheagabry @ 6/11/2012, 18:50) 
    ciao gina

    vi metto una spiegazione per il non funzionamento di forumcommunity

    A causa di recenti attacchi subiti (che hanno causato diversi problemi negli ultimi giorni, soprattutto a forumcommunity) è attivo da ieri un sistema di protezione che filtra le richieste ai server bloccando quelle malevoli.
    Per questo motivo alcune connessioni potrebbero riscontrare alcuni malfunzionamenti come quello segnalato.
    Il sistema di protezione è necessario altrimenti i server funzionerebbero solo a tratti.
    Per questo vi chiedo di avere pazienza per alcuni giorni.
    Quando gli attacchi terminerano la protezione sarà disattivata e tutto tornerà come prima.

    I disagi dipendono dagli attacchi ripetuti e stiamo facendo tutto il possibile per arginarli.
    Quanto prima quindi contiamo di risolvere il problema.

    msg da support forum del 6.11.12

    ciao Grabry grazie dell'informazione ora sappiamo il perchè di questi disagi!!...fanno bene a tutelarsi!!!

    BUONA%20SERATA
     
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  15. tomiva57
     
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    grazie gabry ...chiaro....speriamo che riescano ad arginare la cosa.....e ritornare alla normalità


    :36_1_9.gif: :36_13_1.gif:
     
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50 replies since 5/11/2012, 15:51   8738 views
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