IL GIORNALE DELL'ISOLA FELICE ... ANNO 3° ... SETTIMANA 025 ...

LUNEDI' 29 OTTOBRE - DOMENICA 04 NOVEMBRE 2012

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    BUONGIORNO GIORNO... BUONA DOMENICA ISOLA FELICE







    CAREZZE AL RISVEGLIO


    ... POESIE E FIABE AL RISVEGLIO…
    ... L’esperimento fatto durante tutta l’estate mi è piaciuto per cui da oggi continuerò ad alleggerire questo mio spazio di riflessione utilizzando il metodo più antico del mondo, le fiabe e le poesia. Credo sia giusto provare a tornare alle vecchie care abitudini di questa mia “rubrica” cercando di regalare un sorriso ed una carezza a chi avrà la pazienza di leggere ciò che scrivo e propongo. Così da oggi inizieremo un viaggio nella poesia; da quelle dell’antichità a quelle più recenti. La poesia è sempre stato il modo con cui il cuore e l’anima hanno cercato di comunicare; la veste visibile delle emozioni. Credo quindi che ogni mattina leggere una poesia ed una favola, soprattutto in questo periodo estivo, sia una bella spinta per tutti ad iniziare con una carezza la giornata … Buon risveglio e buona giornata a tutti … .
    (Claudio)




    Le più belle poesie di tutti i tempi

    I CIELI SONO UGUALI

    I cieli sono uguali.
    Azzurri, grigi, neri,
    si ripetono sopra
    l'arancio o la pietra:
    guardarli ci avvicina.
    Annullano le stelle,
    tanto sono lontane,
    le distanze del mondo.
    Se noi vogliamo unirci,
    non guardare mai avanti:
    tutto pieno di abissi,
    di date e di leghe.
    Abbandonati e galleggia
    sopra il mare o sull'erba,
    immobile, il viso al cielo.
    Ti sentirai calare
    lenta, verso l'alto,
    nella vita dell'aria.
    E ci incontreremo
    oltre le differenze
    invincibili, sabbie,
    rocce, anni, ormai soli,
    nuotatori celesti,
    naufraghi dei cieli.

    (PEDRO SALINAS)



    Favole Classiche

    La trebbia venuta dal cielo

    Una volta un contadino andò ad arare con una coppia di buoi. Quando giunse al campo, le corna delle due bestie incominciarono a crescere e crebbero tanto che quando volle tornare a casa erano così grandi che egli non pot‚ farle passare dal portone. Per fortuna, in quella passava di lì un macellaio, e il contadino gli lasciò i buoi, e si misero d'accordo in questo modo: il contadino doveva portare al macellaio una misura di ravizzone, e il macellaio doveva sborsare uno scudo per ogni seme. Questo si chiama un buon affare! Il contadino andò a casa, portando sulla schiena una misura di ravizzone; ma, per strada, perse un granello dal sacco. Il macellaio lo pagò secondo l'accordo: se il contadino non avesse perso quel seme, avrebbe avuto uno scudo in più. Nel frattempo, mentre tornava indietro, dal seme era cresciuto un albero che arrivava fino al cielo. Il contadino pensò: "Non perdere l'occasione di vedere che cosa fanno gli angeli lassù: per una volta li avrai sotto gli occhi!". Allora egli salì sull'albero e vide che gli angeli trebbiavano l'avena e si mise a guardare; mentre guardava si accorse che l'albero incominciava a vacillare; guardò giù e vide che uno stava per abbatterlo. "Se cadessi, sarebbe un bel guaio!" pensò e, trovandosi in difficoltà, non seppe far di meglio che prendere la pula dell'avena, che là era a mucchi, e farsene una corda. Prese inoltre una zappa e una trebbia, che erano in cielo, e si calò con la fune. Ma giù, a terra, finì in un buco profondo profondo, e fu una vera fortuna che avesse la zappa, poiché‚ così si scavò degli scalini per risalite, e portò con s‚ la trebbia come prova.

    (F.lli Grimm)
     
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