STRANI MUSEI

I musei italiani e del mondo più particolari

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  1. gheagabry1
     
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    Disgusting Food Museum

    dal 31 ottobre al 27 gennaio 2019

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    Il Disgusting Food Museum, quindi, invita i visitatori a esplorare il mondo del cibo e sfidare i loro pregiudizi, comprendere che anche il piatto meno attraente, perché meno famigliare, può essere sano, buono e commestibile.
    Il museo ha scelto le pietanze seguendo dei criteri molto rigidi: “I cibi – dice il curatore - devono essere reali, mangiati ancora oggi o di grande significato storico in alcune zone del mondo. Quindi, niente gelato al bacon o altri aromi bizzarri o strani. Deve essere considerato disgustoso da molte persone, anche se il disgusto è soggettivo, deve essere interessante o divertente”.

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    Pene di toro, preparato in Giamaica con rum banane e peperoni, ma diffuso anche in Malesia, è considerato un cibo afrodisiaco

    La maggior parte degli 80 piatti sono cibo vero, alcuni sono repliche e altri vengono mostrati in video. I cibi reali sono "profumati" e alcuni sono disponibili per la degustazione, destinata ai curiosi e coraggiosi.
    La mostra apre il 31 ottobre e prosegue fino al 27 gennaio 2019, il biglietto per gli adulti è di circa 18 euro, mentre i bambini entrano gratis.


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    Haggis, piatto tipico della cucina scozzese, è un insaccato fatto con interiora di pecora (cuore, polmone, fegato), macinate con cipolla, grasso di rognone, farina d'avena, sale e spezie e mescolati con brodo. Il ripieno viene insaccato nello stesso stomaco dell'animale

    Pipistrelli, formaggi con i vermi, insaccati di interiora di pecora o teste di agnello in umido: tutto questo e molto di più propone il primo Museo dei cibi disgustosi del mondo. Dal 31 ottobre, Malmö – la città svedese già salita agli onori della cronaca culinaria per il primo ristorante anti spreco – inaugura l’insolita attrazione, presentando più di 80 tra i cibi meno attraenti del pianeta.
    Dalle uova fermentate, tipiche della cultura cinese, al durian, un frutto asiatico così puzzolente da essere vietato nei luoghi pubblici, dal nostro casu marzu al piatto a base di pipistello: una carrellata inedita di pietanze respingenti, ma solo per chi non è avvezzo.

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    Casu marzu, tipico della Sardegna, è un formaggio colonizzato dalle larve della mosca Piophila casei che vi deposita le uova

    In realtà, ognuno di questi cibi, sapientemente selezionato di curatori Andreas Ahrens e Samuel West, racconta una storia, vuole disvelare un’intera cultura, ma si propone anche di contribuire a cambiare le nostre idee in fatto di economia sostenibile.
    Intatti, per quanto possa apparire bizzarra, l’idea del museo nasce con fini più che nobili: “Le persone – spiega Andreas Ahrens - sono disgustate dall'idea di mangiare insetti e scettici sulla carne prodotta in laboratorio, questo atteggiamento sfocia nel disgusto. Cambiare le nostre idee su quale cibo è disgustoso e quale no, potrebbe potenzialmente aiutarci a passare a fonti proteiche più sostenibili”.



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