STRANI MUSEI

I musei italiani e del mondo più particolari

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted


    MUSEO DELLA CARTA

    museo-della-carta-amalfi-4



    Chiudiamo gli occhi e immaginiamo come sarebbe stato il mondo senza carta…semplicemente un altro mondo, probabilmente meno colto. Dalla Cina dove fu scoperta, la carta percorse il suo viaggio civilizzante arrivando in Europa grazie alle gloriose città marinare di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia. Oggi, nella Valle dei Mulini, nella parte interna della città di Amalfi, è possibile visitare quella che fu la sede di un’antica cartiera di proprietà del “Magister in arte cartarum” Nicola Milano. Per sua iniziativa si avviano nel 1969 i primi lavori del Museo della Carta dove vengono mantenuti vivi macchine e saperi fuori dal tempo che per secoli, nei mulini ad acqua sul torrente Canneto, consentirono di produrre l’antica carta “Bambagina” di Amalfi. (Fabio Meloni)

    Il Museo della Carta di Amalfi, sito in una cartiera medievale del XIV secolo, è stato fondato nel 1969 per volere di Nicola Milano, proprietario della cartiera ed appartenente ad una delle famiglie amalfitane operanti nella produzione della carta di Amalfi. Il Museo, sito nella Valle dei Mulini, parte interna della città, ospita i macchinari e le attrezzature impiegati nell'antica cartiera per realizzare la carta a mano. Le antiche tecnologie, restaurate e rese funzionanti, ricostruiscono l’intero ciclo di produzione della carta. Tra gli attrezzi secolari custoditi nel Museo è possibile ammirare gli antichi magli in legno azionati da una ruota idraulica; la pressa utilizzata per l'eliminazione dell'acqua in eccesso dai fogli; la macchina continua in piano. Il Museo offre la possibilità di assistere alla fabbricazione a mano di fogli in carta e al funzionamento degli antichi mulini ad acqua attivati dalle acque del torrente Canneto. Nel Museo sono inoltre in esposizione manoscritti, incisioni, manifesti e locandine, e sono allestite un'esposizione di fotografie e stampe documentaristiche e una biblioteca a tema.

    amalfi-museo-carta-1130x600



    La scoperta della carta segnò una delle più fulgide pietre miliari nella storia della civiltà umana; questa scoperta è universalmente attribuita ad un ministro cinese di nome Ts’ai Lun, nel 105 dopo Cristo. Si narra che Ts’ai Lun si trovava sulle rive di uno stagno accanto ad una lavandaia che stava sciacquando nell’acqua alcuni panni piuttosto logori. I panni, mal soffrendo l’azione di strofinio e di sbattitura, si sfilacciavano e le fibrelle galleggianti sull’acqua andavano a riunirsi in una piccola insenatura ai piedi di Ts’ai Lun. Sul pelo dell’acqua si formò dopo qualche tempo, un velo di fibrelle ben feltrate che Ts’ai Lun osservò, raccolse con delicatezza e pose a seccare sull'erba. Il foglio secco e avente una certa consistenza, bianco, morbido, diede a Ts’ai Lun la grande idea, quel foglio poteva ricevere la scrittura.Il cammino che l’arte di fabbricare la carta compì dal luogo di origine attraverso il mondo, fu relativamente veloce. Mentre verso oriente attraverso la Corea giunse in Giappone nel VI secolo dopo Cristo, verso occidente giunse in Arabia e si affacciò al Mediterraneo.La nuova arte per le sue peculiari qualità ebbe successo e nel volgere di poco tempo sostituì la lavorazione del papiro.
    La materia originariamente utilizzata per la produzione della carta cioè il gelso, fu sostituita dal bambù con opportuni trattamenti. Furono poi adoperati il lino, la canapa, i cenci. Ciascun cartaio aveva i suoi procedimenti, le sue, formule, i suoi segreti. Ma non solo il cartaio coadiuvato generalmente dal suo nucleo familiare, era l’artefice di questa lavorazione; anche il letterato, lo scrittore, il copista, e il pubblico scrivano si fabbricavano da sé la carta, tanto era divulgato il procedimento e semplici gli arnesi per la realizzazione. In pratica infatti il procedimento era rimasto tale e quale i Cinesi l’avevano tramandato. Spetta alle popolazioni italiane il merito di aver compiuto i primi passi verso una produzione per così dire più industriale. Molte operazioni puramente manuali furono meccanizzate, sia pure con i mezzi rudimentali allora conosciuti, a vantaggio della produzione e dei costi. Tra i primi centri dove si scoprì nel XII e XIII secolo l’esistenza della carta, se si vogliono dare per scontate le notizie contenute negli atti notarili che parlano dell’esistenza di prodotti cartacei, pur non specificando se questi venivano importati da altri posti e commerciati nelle sopra menzionate località, vi furono i territori delle Repubbliche Marinare; Amalfi, Pisa, Genova e Venezia che avevano fondachi sia in Siria, sia sulle coste della Palestina, ove erano appunto situati i maggiori centri per la produzione di carta.
    Queste Repubbliche, inoltre, intrattenevano intensi rapporti commerciali con l’oriente e avrebbero potuto imparare dagli orientali l’arte di fabbricare carta senza troppe difficoltà, oppure non è da escludere che a bordo delle “galee”, che in epoca medievale facevano la spola tra le nostre coste e la Terra Santa per trasportare crociati e mercanzie, si siano imbarcati “Magistri in arte cartarum” i quali come mano d’opera specializzata abbiano introdotto tale tipo di lavorazione. Amalfi la più antica delle repubbliche marinare già nel IX secolo aveva propri fondachi sia a Palermo che a Messina e a Siracusa, ove l’amalfitania è ancora oggi presente nella toponomastica locale. Annosa resta la questione sul primato della carta in Italia e quindi in Europa ed a contenderselo sono principalmente Amalfi e Fabriano. (museodellacarta.it)



    Ricordo la carta...
    Non c’è più l’armonia della scrittura,
    il lento muoversi del gomito,
    quell’indugio impercettibile
    nato dalla paura di commettere errori.
    Non è romantico scrivere su una tastiera,
    non c’è il ricordo della parola cancellata,
    dell’inchiostro speso per togliere un verso,
    un segno che sporcava e arricchiva i testi.
    Non sento le spalle dolere
    per il troppo scrivere,
    e dimentico spesso di conservare le mie parole,
    lasciandole abbandonate nell’aria,
    figlie di nessuna bocca.
    © Alessandro Bon



    Edited by gheagabry1 - 23/2/2023, 22:04
     
    Top
    .
34 replies since 19/9/2012, 16:26   3165 views
  Share  
.