STRANI MUSEI

I musei italiani e del mondo più particolari

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  1. gheagabry
     
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    “Figaro qua, Figaro là, sono il factotum della città”


    Il Museo del rasoio
    la collezione Lorenzi


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    All'interno del Museo del rasoio, in Via Montenapoleone a Milano, si possono ammirare ben oltre 2.000 rasoi di sicurezza e oggetti attinenti alla pratica della rasatura. Tale collezione, avviata negli anni 30 da Giovanni Lorenzi - fondatore dell'omonima coltelleria adiacente al museo - rispecchia l'evoluzione della rasatura nel corso degli ultimi due secoli. Provengono da varie parti del mondo e sono esposti seguendo un criterio storico, da alcuni reperti archeologici agli ultimi ritrovati della tecnica. Si posssono trovare anche rasoi utilizzati da personaggi famosi come Gabriele d’Annunzio.

    Il negozio della famiglia Lorenzi è una delle botteghe storiche di Milano: arrivati in città nel 1919 dalla Val Rendena, nota come “valle degli arrotini”, i Lorenzi si sono stabiliti nella sede di via Montenapoleone nel 1929. Inizialmente si occupavano soprattutto di affilatura di coltelli, ma l’attività commerciale è cresciuta progressivamente per soddisfare al meglio i desideri di una clientela che negli anni si è fatta sempre più vasta ed esigente. Specializzandosi nella vendita di coltelli e prodotti per la rasatura.

    ...la storia della rasatura...


    È un’operazione che si ripete dall’età della pietra, quando per mostrare i denti, l’uomo ha cominciato a togliersi i peli usando, sembra, due conchiglie come pinzette, come indicato da numerose pitture rupestri che raffigurano uomini sbarbati. Si hanno testimonianze di rasoi in selce, in bronzo ed anche in oro ben prima dei rasoi in ferro. La storia dei rasoi e degli strumenti della rasatura è stata molto lunga, attraversando aspetti della cultura, della moda, della religione di popoli diversi.
    Furono gli egizi a introdurre il rasoio, che aveva all’epoca forma di coltellino con la punta leggermente ricurva, mentre gli etruschi lo perfezionarono, inventarono il rasoio a forma lunata, databile intorno al X-VI secolo a.C. circa, che permette di seguire meglio i contorni del viso, e un rasoio fenestrato, formato da due lame unite al centro da una piccola griglia. Degni di nota sono poi i cosiddetti rasoi "punici" del VII-II secolo a.C. reperiti in Nord Africa, Spagna, Sardegna, che hanno, per la maggior parte, impugnatura a collo di cigno ed estremità lunata. Rasoi in bronzo sono stati identificati in Gran Bretagna, ed erano generalmente di forma ovale, con una piccola linguetta sporgente da una delle estremità corte. Il rasoio in epoca romana era chiamato "culter tonsorius" e negli scavi di Pompei ne furono trovati di particolarmente eleganti, con impugnature in osso e in avorio finemente scolpite, che si ripiegano sulle sottili lame di ferro. Il primo rasoio in ferro conosciuto è stato trovato in Danimarca ed è databile al terzo secolo d.C. Per un oggetto più simile ai rasoi usati dai barbieri si deve aspettare il 333 a.C., con l’imposizione di Alessandro Magno a tutti i suoi soldati di radersi ogni giorno per motivi militari: per questo fu creato un rasoio più pratico, che poteva ripiegarsi nel manico.
    Se a Roma nasce la prima bottega di barbiere - questo diventò una figura tutto fare, che aveva anche il ruolo di dentista e di compiere piccoli interventi chirurgici -, dobbiamo aspettare il coltellinaio francese Jean Perret e il 1770 per un’innovazione significativa nel campo degli strumenti della rasatura con l’affilatissimo rasoio à rabot. Da qui si sono fatti diversi passi avanti sia per quanto riguarda la precisione e la sicurezza fino ad arrivare alla rivoluzione del 1895 di King Camp Gillette con il rasoio a lametta. Il rasoio diventa economico, un bene di largo consumo da impiegare quotidianamente a casa propria senza doversi recare dal barbiere.


    Edited by gheagabry1 - 23/2/2023, 22:01
     
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