JOE BASTIANICH ... “un cuoco a New York”

Stenterete a crederlo, ma lui ne pare fermamente convinto. A parlare sulle pagine del settimanale Visto è Joe Bastianich, esigente ristoratore italo-americano che da anni ormai è uno dei volti simbolo del programma gastronomico MasterChef, prima in America e ora in Italia: “Sono sincero: quando mi hanno chiamato per la prima volta ho accettato con la convinzione di partecipare a poche puntate e poi tornare in Am,erica. Non credevo fosse l’inizio di una bella storia che adesso dura da tre anni e credo sia destinata a durare. La vita è così: non si sa mai dove ti porta“.



Il rapporto vissuto in studio con i due colleghi nonchè giudici del programma MasterChef Italia (conclusosi ieri con la vittoria di Tiziana Stefanelli), Carlo Cracco e Bruno Barbieri, è a suo dire “Bellissimo, sul serio. Siamo come tre fratelli oramai. Veniamo da tre realtà molto differenti, ma ci compensiamo: quando stiamo insieme ci divertiamo molto. E questa è una grande fortuna sul lavoro“.

L’unica cosa che l’ha sempre deluso è l’essere stato frainteso per anni e additato come il più perfido della giuria, quando invece si considera il più buono di tutti, aspetto che l’Italia ha capito forse un pò tardi:

Finalmente l’avete capito. io sono sempre stato il più buono di tutti, ma voi italiani siete stati lenti a capire. Anche il primo anno ero il più buono, il più bravo: c’è voluto più tempo qui da voi per capire quello che l’America sa già.

Bastianich, lei è il re della ristorazione. Ma sa cucinare?
«Sì, sono abbastanza bravo: quando abbiamo amici a cena mi metto io ai fornelli. Ma non sono un vero chef».

Chi cucina in casa?
«Mia moglie non sa nemmeno dov’è la cucina. Per fortuna c’è la cuoca Maria».

Qual è il suo piatto preferito?
«Adoro le linguine con le vongole».

E il vino che predilige?
«Il Vespa Bianco (prodotto dalla sua azienda agricola in Friuli, ndr). È l’espressione della mia anima».

Nel suo frigo non manca mai…
«Lo champagne».

Vive fra ristoranti e cantine. In tv assaggia un piatto dietro l’altro: come fa a mantenere la linea?
«Mia madre è una grande cuoca. I miei, dopo aver lasciato l’Istria, aprirono con tanti sacrifici un ristorante a New York. All’inizio non volevano che io seguissi le loro orme. Il classico racconto degli emigranti, che si desiderano per i figli un futuro migliore. Poi hanno capito che quello era il mio destino».

Com’è la sua giornata?
«Mi alzo alle 6.30 e mi occupo dei miei tre figli, preparo la colazione e li porto a scuola. Dopo mi metto a suonare la chitarra, compongo canzoni e scrivo. La mattina è il momento più creativo. Poi viene il lavoro».

Quanti ristoranti ha?
«Trenta. Dopo New York, Los Angeles, Las Vegas, Singapore e Hong Kong, avremo un locale in Cina».

Ha aperto ristoranti in tutto il mondo ma non in Italia: perché?
«La notizia è che ad agosto inaugurerò un ristorante nella mia azienda agricola a Cividale del Friuli. Sarà gestito da ragazzi americani, farò una cucina italiana adattata al gusto d’Oltreoceano.
Chissà come reagirà il pubblico italiano. Voi a tavola siete molto esigenti e pensate di sapere tutto».

Perché è così spietato con i ragazzi di «MasterChef»?
«La vita è così, giudichi e sei giudicato. Per me non è semplice, la lingua non mi aiuta: però io sfrutto la situazione e mi esprimo a modo mio. Gli italiani sono più educati, noi siamo più semplici».

L’Italia è il Paese dove si mangia meglio?
«In Italia c’è un’enorme ricchezza di prodotti. E una grande cultura del cibo. Ma ci sono tanti posti dove si mangia da cani. Anche la cucina asiatica è straordinaria, pure lì c’è una profonda cultura.

Un consiglio a chi da grande vuole fare lo chef.
«Stare vicino ai grandi cuochi che si incontrano nella vita, a cominciare dalla nonna e dalla mamma. Le donne sono meglio, soprattutto in Italia. Comunicano passione ed emozione. Sembra una cosa sdolcinata, ma è vera: loro con i piatti dimostrano amore verso gli altri».

Si è definito testardo, spilorcio, sincero, gentile: lei è così?
«Sì, è un bell’inizio per descrivermi».

«MasterChef» è diventato un caso televisivo: merito dei giudici o dei concorrenti?
«In Italia c’era bisogno di un bel programma di cibo. Il merito è di tutti e di una produzione straordinaria. “MasterChef” si distingue nel mondo della vostra tv».

Lei è anche giudice della versione americana e ha partecipato alle edizioni di Australia, Cina e Polonia: dove ha incontrato i talenti migliori?
«In Italia, come ho detto, la cultura del cibo è superiore. In America è tutto diverso, le influenze gastronomiche sono molto varie: texana, asiatica, latina… I due mondi non sono paragonabili».

Ha mai espresso su un concorrente un giudizio di cui poi si è pentito?
«Tante volte ho esagerato. Ma con i concorrenti passiamo tre mesi intensi, ci investiamo tanto. Se sbagliano mi infurio, ma lo faccio per passione».

Una terza edizione pare scontata. Ci sarete sempre voi tre?
«Sì, a maggio inizieranno i casting».

E la parodia che fa di lei Crozza?
«Divertente. Anche se lui è un po’ bruttino per imitarmi davvero. Ora voglio essere io a imitare lui. Vorrei andare al suo programma».

Crozza cita sempre il suo cane e le imbarazzanti reazioni che ha davanti a un cattivo piatto di «MasterChef»…
«È un jack russel di nome Quarto, come me anche lui si arrabbia parecchio con i concorrenti. Oggi è proprio imbestialito, è di là che sta twittando…».

Oddio, in realtà l’impiattamento non è proprio il massimo e con la chitarra tende pericolosamente al mappazzone, ma che in Joe Bastianich scorresse del sano sangue rock era prevedibile anche se non scontato. Lo chef (che poi non è uno chef) più imitato degli italiani ha una band (si chiamano The Ramps) e si diverte come un pazzo a suonare la sua Gibson 335.
Il repertorio è piuttosto classico e poco originale, ma siamo sicuri che prima o poi qualcuno gli proporrà di fare un disco vero e saranno cazzi per tutti.
In tanti si vorranno vendicare staccandogli il cavo del microfono, prendendo a calci l’amplificatore e ammanettandolo con le corde usando, in pratica, le stesse modalità che il nostro giudice preferito (mi schiero) applica ai concorrenti di Masterchef.

Qualche giorno fa Bastianich ha organizzato un concerto di beneficenza nel ristorante “Del Posto” (a New York), dove ha invitato a esibirsi un sacco di musicisti più o meno noti (tra cui Josh Ritter) cogliendo al volo l’occasione.
A questo link trovate lo streaming della serata. La prima canzone è una cover del classicone di Neil Young, Everybody Knows This is Nowhere, eseguita proprio da Bastianich e i suoi Ramps.
Qui sotto, invece, lo potete vedere mentre accompagna alla chitarra lo chef Tom Colicchio.

Joe Bastianich, uno dei tre giudici di Masterchef Italia, è diventato una celebrità nel nostro Paese. Non tanto per i suoi meriti culinari, quanto per i suoi modi da “cattivo” e la sua strana parlata italoamericana. Maurizio Crozza ne ha fatto una riuscita imitazione, Social Content Factory ne ha ripreso i tormentoni più divertenti e li ha messi in una pagina di Facebook. “Angry Bastianich” ha raccolto più di 15mila fan in pochi giorni grazie ai suoi meme.

L’IMITAZIONE DI MAURIZIO CROZZA… - “Mi stai diludendo!” “Vuoi che muoro?” “Sei arrogante questo”. Maurizio Crozza, nella sua parodia “Bastardchef”, prende bonariamente in giro l’atteggiamento strafottente, i difetti di pronuncia e la cattiveria di Joe Bastianich contro i malcapitati concorrenti di Masterchef che lo deludono. Anzi, “diludono”.

…E LA PAGINA FACEBOOK - Il grosso del lavoro, diciamolo, gliel’ha fatto Crozza. Ma gli amministratori della pagina “Angry Bastianich” hanno avuto la capacità di cogliere il potenziale della sua imitazione e di trasformarla in tanti meme che, in pochissimi giorni, sono arrivati a quasi 40mila condivisioni. Ecco una raccolta dei migliori.

Completo grigio e cravatta. Joe Bastianich è impeccabile anche quando va a spasso per Milano con la bella moglie Deanna. Il noto giudice dello show televisivo "Masterchef", nella versione italiana con gli chef Bruno Barbieri e Carlo Cracco, mentre in quella Usa al fianco di Gordon Ramsey e Graham Elliot, è stato sorpreso nelle vie del centro della città insieme alla sua dolce metà, molto più casual con una maglia mono spalla, pantaloni slim scuri e ballerine ai piedi.

Metti una sera a cena: protagonisti i piatti dello chef Antonio Guida e i vini prodotti da Joe e Lidia Bastianich. E' quello che è accaduto al ristorante Il Pellicano di Porto Ercole, storico riferimento della gastronomia italiana. In tavola un menù d'eccezione che comprendeva astice arrosto e risotto alle mandorle, ma anche gelato al cioccolato pistacchio e fior di sale. Accanto a questi piatti della tradizione mediterranea rivisitati, un sommelier d'eccezione: Joe Bastianich.

Come mai di passaggio in Italia?
«Il suo cibo veramente cattura lo spirito di Il Pellicano e ciò che un luogo incantevole che è. Ho sempre apprezzato le creazioni inventive e bello e raffinato di Antonio».

Quali sono i suoi luoghi del cuore in Italia?
«Cividale, (sede della cantina Bastianich), ndr perché è al centro di uno dei territori più importanti nella produzione del vino bianco, nel mondo. Poi Alba con i suoi tartufi e il Nebbiolo è uno dei tesori d'Italia.

Durante il Vinitaly, ha annunciato l'apertura del suo primo ristorante italiano, in Friuli, gestito da sua madre: che locale sarà?
«Da anni importiamo e interpretiamo la vera cucina italiana negli Stati Uniti. Si chiamerà “Dall'Orsone”, sarà nella periferia di Cividale (a Darnazzacco di Gagliano ndr) proprio vicino alla nostra azienda. Abbiamo deciso di aprirlo in Friuli un po' perché ci serviva un punto di riferimento per l'azienda e poi perché è la nostra terra, dove produciamo i nostri vini ed è il primo ristorante in Italia. Per adesso non abbiamo intenzione di aprirne altri. Abbiamo pensato di proporre un menù particolare: il cibo italiano, fatto dagli americani, sarebbe stato inutile venire a cucinare italiano in Italia».


Che cosa non mancherà sicuramente nel menù?
«Ogni piatto sarà una prospettiva unica sulla grandiosa cucina italiana, con un punto di vista da curiosi newyorchesi»





Il ristorante sarà nelle sue vigne in Friuli: che rapporto hanno, secondo lei, vino e buon cibo?
«Per me uno non esiste senza cibo, senza vino: è una parte essenziale del piacere di assaporare un piatto. Penso che l'unico pasto senza vino è la prima colazione, e la colazione è una punizione per il risveglio. Esplorare la sinergia di vino abbinato con il cibo dalle loro regioni d'origine è il modo migliore per godere di entrambi. Per questo è importante abbinare un vino del territorio con i cibi e le materie prime di un territorio stesso».

Carlo Cracco e Bruno Barbieri hanno dichiarato che nella Prossima edizione di MasterChef il vino entrerà in maniera più decisa e preponderante: ci può anticipare qualcosa?
«Il vino che è una parte integrante della tavola italiana, perciò ha senso per incorporarlo sempre nello spettacolo. Forse ci sarà una prova di vinificazione, il prossimo anno, per i concorrenti».

Sta spopolando, una certa passione per il vino rosè, un vino per molto tempo trascurato: che cosa ne pensa?
«Sì è vero: per anni è stato considerato quasi un sottoprodotto. Ma la richiesta fa sì che molti produttori si siano messi a farlo. Il risultato è stato un visibile aumento della qualità».

Quali sono le attuali tendenze nel mondo del vino?
«A livello globale c'è la spinta a produrre vini che siano più freschi e più basso in alcool e più fruttati: vini meno "barocchi che aumentino il piacere del bere. Negli Stati Uniti, sempre più persone inoltre si stanno abituando a bere prima di cena, invece del tradizionale cocktail, un calice di vinicola. E' una piccola rivoluzione, anche se c'è voluto molto perché si attuasse».

Dai fornelli alla musica. Joe Bastianich per una sera sveste i panni di giudice di MasterChef e svela il suo spirito blues made in Usa. Il noto cuoco, imprenditore ed esperto ristoratore domenica 15 settembre si esibirà in concerto dalle ore 21 a Milano al Blue Note, in un concerto voce e chitarra insieme alla sua band, Joe Bastianich and The Ramps.

Il gruppo si è formato nel 2011 quando Bastianich ha deciso di unire la passione per la cucina a quella per la musica dopo aver sentito suonare Dan Amatuzzi e Nicholas Coleman (wine director e olive oil specialist di Eataly). La band è composta da Joe (voce e chitarra), Mike Seay (percussioni), Eric Seay (basso e alle tastiere) Nicholas Coleman (prima chitarra) e Dean Amatuzzi (seconda chitarra e pedal steel); i The Ramps hanno iniziato con concerti per una cerchia ristretta di amici fino a esibirsi a New York City, Las Vegas e adesso anche a Milano. Bastianich tornerà poi a dicembre su Sky Uno con Bruno Barbieri e Carlo Cracco per la terza stagione di MasterChef Italia, il talent show culinario per eccellenza.

I biglietti in prevendita sono disponibili da oggi, giovedì 25 luglio sul sito www.bluenotemilano.com; sul circuito Vivaticket e, dal 3 settembre, al Box Office di Via Pietro Borsieri 37 o chiamando la Info Line del Blue Note: 0269016888 (dal martedì al sabato dalle 14 alle 22). Il prezzo dei biglietti acquistati in prevendita è di 22 euro mentre il prezzo dei biglietti acquistati direttamente all’ingresso dello spettacolo è di 27 euro.

Sarà di certo un’annata piena di impegni per Joe Bastanich. Oltre alla recente apertura di un nuovo ristorante inaugurato un paio di settimane fa in quel di Udine (più precisamente a Cividale del Friuli) il giudice più severo della televisione italiana pare sia convolto in ben due progetti televisivi. Il primo è sicuramente il rinnovato appuntamento con il talent culinario Masterchef Italia, giunto alla sua terza edizione; il secondo invece è qualcosa di piuttosto inedito.

Parlando di Masterchef Italia 3, il fido collega Bruno Barbieri ha fatto già sapere che questa nuova edizione sarà realizzata davvero in grande stile, assicurando una maggior rigidità da parte dei giudici nonché prove con “effetti speciali”. In una recente uscita pubblica, Joe Bastianich ha aggiunto:

Avremo concorrenti molto interessanti, con un livello di preparazione molto alto. Le prove in esterna saranno girate in varie parti del mondo fra cui l’Africa.

Ma le anticipazioni non sono finite qui. Sempre secondo quanto dichiarato recentemente dal diretto interessato, Joe Bastianich pare stia girando un nuovo programma televisivo incentrato sulla musica nazional-popolare. Il programma in questione, di cui non si conoscono maggiori dettagli, è comunque targato Sky.

Il giudice di Masterchef ha fatto sapere che:

Con Sky, ho iniziato a registrare, partendo dalla regione Puglia, una nuova trasmissione di cui sarò conduttore e regista; il programma sarà una esplorazione della produzione musicale italiana…

Non sarà mica un format ispirato al riuscito Nord Sud Ovest Est di ItaliaUno col trio Max Pezzali, Jack la Furia e Paola Iezzi?

Joe sei reduce dalla maratona di New York. Com’è andata?
E’ stata magnifica, il più bel giorno dell’anno! La città poi durante la maratona emana un’energia unica che rende l’esperienza ancora più forte e stimolante.

Passione per la corsa ma anche passione per la musica. A gennaio ti vedremo su Sky Arte con On The Road: da dove nasce tale progetto?
La musica è sempre stata una mia passione e più tempo passo in Italia più scopro quanto è vasto il panorama della musica tradizionale e regionale. La prima puntata in Puglia è stata entusiasmante.

E poi c’è Masterchef 3… Come si differenzierà la nuova edizione?
Ci sono stati talenti formidabili nella prima e seconda stagione ma il livello di cucina mostrato nella terza supera, di molto, quanto visto finora. Anche la corsa per la vittoria sembra essere più dura, questo gruppo di concorrenti è molto forte e concentrato.

Ma dopo tre stagioni in Italia e quattro in America di Masterchef non ti sei un po’ stancato?
Non ancora, mi piace partecipare ad entrambi gli show, mi dà la possibilità di lavorare sempre con nuovi talenti e l’opportunità di essere, insieme agli altri giudici, una guida per loro. Aiutiamo le persone a trasformare il loro sogno in realtà, è difficile stancarsi di questo.

In Usa l’ultima edizione di Masterchef è stata vinta dall’italiano Luca Manfrè. E’ più bravo lui o Tiziana Stefanelli?
Entrambi lavorano davvero molto bene e sono fantastici in cucina. Non posso dire se uno è migliore dell’altro, ognuno ha le sue caratteristiche.

Che ricordi hai di Josh Marks?
La morte di Josh è stata tragica. Era un “gigante buono”: bravo ragazzo, gentile, promettente e duro lavoratore. Non avresti mai pensato che stava combattendo questa battaglia interiore. I miei pensieri vanno ai suoi amici e alla famiglia, non è sicuramente un momento facile per loro.

Quest’anno hai debuttato in Junior Masterchef Usa. Sei “cattivo” anche con i bambini?
Penso di essere giusto, si tratta comunque di una competizione e di un’occasione per imparare. Devo dire che sono davvero molto talentuosi.

Nella versione Junior di Masterchef Italia, invece, ci sarà tua madre al fianco di Bruno Barbieri e Alessandro Borghese. Avresti accettato di sedere in giuria con lei?
Mi piacerebbe far parte della giuria accanto a lei; è già stata ospite – come giudice – sia nella terza che nella quarta stagione di Masterchef Usa. Mia madre continua a essere per me fonte di ispirazione e sono sicuro che se avessimo occasione di essere giudici insieme trarrei solo dei benefici dalla sua esperienza.

Sei più famoso in Italia o in America?
In Italia, grazie a Crozza.

Quando hai capito che saresti diventato un “restaurant man”?
Mentre lavoravo a Wall Street ho realizzato che la mia vera vocazione era legata al cibo, al vino e all’ospitalità. Non sarei stato adatto ad essere un banchiere.

Molti hanno criticato il fatto che durante Masterchef tu lanciassi piatti con il cibo. In effetti i genitori italiani insegnano: “mai gettare il cibo”…
A noi giudici capita di assaggiare dozzine e dozzine di piatti al giorno. Se li finissimo tutti saremmo già morti o sicuramente obesi!

Dopo l’imitazione di Crozza, continuerai a dire “Muoro”?
Certo, non posso smettere adesso, rovinerebbe il divertimento.

Una cena cucinata da Benedetta Parodi o Nigella Lawson? Da Gordon Ramsay o Carlo Cracco?
Ognuno di loro ha il suo talento, mi piacerebbe una cena in cui ognuno cucinasse un piatto. Sarebbe meraviglioso!

Se Joe Bastianich fosse un piatto sarebbe …
Paragonato ad una bottiglia di vino non avrei dubbi: il mio Vespa Bianco, dai colli friulani.

Joe Bastianich, raggiunto dalle telecamere di RepubblicaTv, ha confessato di avere una particolare predilezione per la cucina napoletana. L’occasione per la clamorosa e succulente dichiarazione è stata la manifestazione Eataly, dove era presente in qualità di giudice d’onore ad una competizione per aspiranti cuochi ed appassionati del talent show. Il protagonista di MasterChef, in onda dal prossimo giovedì, ha anche rivelato che la parmigiana di melanzane (ricetta di giornata nella competizione) è siciliana d’origine e non napoletana, come molti erroneamente pensano. La verità, però, è che e buona sia a Napoli che in Sicilia.

In Italia c’è una diversità in cucina incredibile, ultimamente sono particolarmente innamorato di Napoli, non so perché, ma mi piace. Il mio piatto preferito romano sono le bavette cacio e pepe, la “paiata” mi piace all’antica, quella con il vitello si, ma con l’agnello non mi piace. La parmigiana di melanzane? Non è un piatto napoletano, ma siciliano. Ma Napoli resta la città numero uno.

La città di Napoli resta comunque la massima preferenza del ristoratore italo-americano, nonostante la parmigiana di melanzane sia un piatto tipico siciliano.

Torna giovedì 19 in prima serata su Sky Uno "MasterChef Italia". I tre "cattivissimi" giudici hanno presentato a Milano la nuova stagione del programma: Bruno Barbieri, Joe Batianich e Carlo Cracco hanno incontrato i giornalisti.

"E' la più bella edizione di sempre", ha assicurato Bastianich. "Quest'anno - ha aggiunto - il livello è altissimo, con grandi personaggi e ottimi cuochi. Il bello di MasterChef è questo: è un talent vero, nel senso che devi saper cucinare, ma è anche un grande show televisivo". L'imprenditore italoamericano ha inoltre risposto alle critiche che alcuni ex concorrenti hanno rivolto al suo ristorante in Friuli: "Hanno fatto un giochetto sulla pelle di professionisti che lavorano con impegno - ha spiegato Bastianich - Spero per loro che si siano divertiti".

Carlo Cracco, invece, a chi gli ha chiesto se si fosse pentito della vittoria di Tiziana Stefanelli durante la scorsa stagione del talenti culinario, ha risposto: "No, ha vinto perché cucinava meglio di tutti gli altri. Punto. Se poi non è riuscita a farsi amare dal pubblico è un problema suo".

Insomma, i giudici di "MasterChef" sono più agguerriti che mai. Ora tocca agli aspiranti cuochi in gara affrontarli a suon di prelibate ricette.

La prima puntata di Masterchef ha regalato già i primi colpi di scena con Joe Bastianich in evidenza sugli altri (Carlo Cracco e Bruno Barbieri) per alcune battute che hanno “scaldato la serata”. In particolare il ristoratore americano ha giocato molto sui doppi sensi prendendo in giro alcuni concorrenti. Tra i tanti spicca un aspirante chef di 52 anni che aveva preparato un piatto a base di patate ed uccelli.





Joe Bastianich si è avvicinato ad assaggiare il piatto e, con un sorriso sarcastico dipinto sul volto, si è rivolto al concorrente: “Insomma a te piacciono sia le patate che gli uccelli“, ha detto e l’imbarazzo è stato tanto anche perché il concorrente – forse per l’emozione – lì per lì non ha nemmeno colto la battuta. Battuta che però non è sfuggita ai telespettatori della prima puntata di Masterchef che oggi sui principali social network stanno parlando proprio di questo.

D’altronde che Joe Bastianich fosse un personaggio forte già lo si era capito l’anno scorso quando la celebre frase “Vuoi che muoro?” fu ripresa dal comico Maurizio Crozza. Insomma il giudice di Masterchef sa che alcune cose può permettersele e le fa, sprezzante del pericolo…

Che Joe Bastianich sia il personaggio più carismatico, in grado di veicolare pubblico come nessuno dei tre di Masterchef, è fuori discussione. Nelle prime due puntate ha già bocciato svariati piatti, con le sue solite misure decise, e fatto un bel po’ di gaffe linguistiche in stile “Mika ad X Factor”. Ma, è bene ricordare, prima di Mika c’è sempre lui. E’ dunque sotto con “stiamo facendo una calculazione”, ma dove si supera è nei doppi sensi erotici, puramente voluti.

“Allora ti piacciono le patate e gli uccelli”. Non è una domanda, è una “sentence” nel guardare il piatto di Nicola, l’agronomo cinquantaduenne “bamboccione”. Le sue “canne al vento” fatte di selvaggina e patate si meritano l’affermazione osé di Bastianich. E su twitter è boom. Mentre proprio il giudice, quando Carlo Cracco dice non apprezzare il piatto di Almo, concorrente che possiede un albergo per cani, e che quindi incontra i favori di Bastianich (padrone di “Quattro), il ristoratore risponde così su Twitter:

Ecco perché, a due puntate dall’inizio di Masterchef, Joe Bastianich “ha già vinto tutto”.