JOE BASTIANICH ... “un cuoco a New York”

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  1. giuliascardone
     
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    Joe Bastianich a DM:
    Non mi sono stancato di Masterchef....


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    di Mattia Buonocore


    Ristoratore di successo, giudice inflessibile e ora anche musicista e maratoneta. Parliamo di Joe Bastianich che, in attesa del ritorno di Masterchef Italia (a dicembre su Sky Uno), si dedica ad altre passioni. Il “restaurant man” era tra le celebrità (con lui anche Pamela Anderson e Alex Zanardi) che hanno partecipato per beneficenza alla maratona di New York dello scorso 3 novembre. Non solo, Joe e la sua band si preparano a sbarcare a gennaio 2014 su Sky Arte con On The Road, show in cui racconterà la musica popolare italiana. L’abbiamo intervistato.


    Bastianich_Grana_Padano


    Joe sei reduce dalla maratona di New York. Com’è andata?
    E’ stata magnifica, il più bel giorno dell’anno! La città poi durante la maratona emana un’energia unica che rende l’esperienza ancora più forte e stimolante.

    Passione per la corsa ma anche passione per la musica. A gennaio ti vedremo su Sky Arte con On The Road: da dove nasce tale progetto?
    La musica è sempre stata una mia passione e più tempo passo in Italia più scopro quanto è vasto il panorama della musica tradizionale e regionale. La prima puntata in Puglia è stata entusiasmante.

    E poi c’è Masterchef 3… Come si differenzierà la nuova edizione?
    Ci sono stati talenti formidabili nella prima e seconda stagione ma il livello di cucina mostrato nella terza supera, di molto, quanto visto finora. Anche la corsa per la vittoria sembra essere più dura, questo gruppo di concorrenti è molto forte e concentrato.

    Ma dopo tre stagioni in Italia e quattro in America di Masterchef non ti sei un po’ stancato?
    Non ancora, mi piace partecipare ad entrambi gli show, mi dà la possibilità di lavorare sempre con nuovi talenti e l’opportunità di essere, insieme agli altri giudici, una guida per loro. Aiutiamo le persone a trasformare il loro sogno in realtà, è difficile stancarsi di questo.

    In Usa l’ultima edizione di Masterchef è stata vinta dall’italiano Luca Manfrè. E’ più bravo lui o Tiziana Stefanelli?
    Entrambi lavorano davvero molto bene e sono fantastici in cucina. Non posso dire se uno è migliore dell’altro, ognuno ha le sue caratteristiche.

    Che ricordi hai di Josh Marks?
    La morte di Josh è stata tragica. Era un “gigante buono”: bravo ragazzo, gentile, promettente e duro lavoratore. Non avresti mai pensato che stava combattendo questa battaglia interiore. I miei pensieri vanno ai suoi amici e alla famiglia, non è sicuramente un momento facile per loro.

    Quest’anno hai debuttato in Junior Masterchef Usa. Sei “cattivo” anche con i bambini?
    Penso di essere giusto, si tratta comunque di una competizione e di un’occasione per imparare. Devo dire che sono davvero molto talentuosi.

    Nella versione Junior di Masterchef Italia, invece, ci sarà tua madre al fianco di Bruno Barbieri e Alessandro Borghese. Avresti accettato di sedere in giuria con lei?
    Mi piacerebbe far parte della giuria accanto a lei; è già stata ospite – come giudice – sia nella terza che nella quarta stagione di Masterchef Usa. Mia madre continua a essere per me fonte di ispirazione e sono sicuro che se avessimo occasione di essere giudici insieme trarrei solo dei benefici dalla sua esperienza.

    Sei più famoso in Italia o in America?
    In Italia, grazie a Crozza.

    Quando hai capito che saresti diventato un “restaurant man”?
    Mentre lavoravo a Wall Street ho realizzato che la mia vera vocazione era legata al cibo, al vino e all’ospitalità. Non sarei stato adatto ad essere un banchiere.

    Molti hanno criticato il fatto che durante Masterchef tu lanciassi piatti con il cibo. In effetti i genitori italiani insegnano: “mai gettare il cibo”…
    A noi giudici capita di assaggiare dozzine e dozzine di piatti al giorno. Se li finissimo tutti saremmo già morti o sicuramente obesi!

    Dopo l’imitazione di Crozza, continuerai a dire “Muoro”?
    Certo, non posso smettere adesso, rovinerebbe il divertimento.

    Una cena cucinata da Benedetta Parodi o Nigella Lawson? Da Gordon Ramsay o Carlo Cracco?
    Ognuno di loro ha il suo talento, mi piacerebbe una cena in cui ognuno cucinasse un piatto. Sarebbe meraviglioso!

    Se Joe Bastianich fosse un piatto sarebbe …
    Paragonato ad una bottiglia di vino non avrei dubbi: il mio Vespa Bianco, dai colli friulani.

    (mercoledì 13 novembre 2013 13:16)


    Zanardi-e-Bastianich_Grana_Padano3

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    ... con la famiglia nel 2008 ...

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    Fonte:www.davidemaggio.it,www.nytimes.com,www.bonappetit.com,web
     
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