JOE BASTIANICH ... “un cuoco a New York”

Metti una sera a cena: protagonisti i piatti dello chef Antonio Guida e i vini prodotti da Joe e Lidia Bastianich. E' quello che è accaduto al ristorante Il Pellicano di Porto Ercole, storico riferimento della gastronomia italiana. In tavola un menù d'eccezione che comprendeva astice arrosto e risotto alle mandorle, ma anche gelato al cioccolato pistacchio e fior di sale. Accanto a questi piatti della tradizione mediterranea rivisitati, un sommelier d'eccezione: Joe Bastianich.

Come mai di passaggio in Italia?
«Il suo cibo veramente cattura lo spirito di Il Pellicano e ciò che un luogo incantevole che è. Ho sempre apprezzato le creazioni inventive e bello e raffinato di Antonio».

Quali sono i suoi luoghi del cuore in Italia?
«Cividale, (sede della cantina Bastianich), ndr perché è al centro di uno dei territori più importanti nella produzione del vino bianco, nel mondo. Poi Alba con i suoi tartufi e il Nebbiolo è uno dei tesori d'Italia.

Durante il Vinitaly, ha annunciato l'apertura del suo primo ristorante italiano, in Friuli, gestito da sua madre: che locale sarà?
«Da anni importiamo e interpretiamo la vera cucina italiana negli Stati Uniti. Si chiamerà “Dall'Orsone”, sarà nella periferia di Cividale (a Darnazzacco di Gagliano ndr) proprio vicino alla nostra azienda. Abbiamo deciso di aprirlo in Friuli un po' perché ci serviva un punto di riferimento per l'azienda e poi perché è la nostra terra, dove produciamo i nostri vini ed è il primo ristorante in Italia. Per adesso non abbiamo intenzione di aprirne altri. Abbiamo pensato di proporre un menù particolare: il cibo italiano, fatto dagli americani, sarebbe stato inutile venire a cucinare italiano in Italia».


Che cosa non mancherà sicuramente nel menù?
«Ogni piatto sarà una prospettiva unica sulla grandiosa cucina italiana, con un punto di vista da curiosi newyorchesi»





Il ristorante sarà nelle sue vigne in Friuli: che rapporto hanno, secondo lei, vino e buon cibo?
«Per me uno non esiste senza cibo, senza vino: è una parte essenziale del piacere di assaporare un piatto. Penso che l'unico pasto senza vino è la prima colazione, e la colazione è una punizione per il risveglio. Esplorare la sinergia di vino abbinato con il cibo dalle loro regioni d'origine è il modo migliore per godere di entrambi. Per questo è importante abbinare un vino del territorio con i cibi e le materie prime di un territorio stesso».

Carlo Cracco e Bruno Barbieri hanno dichiarato che nella Prossima edizione di MasterChef il vino entrerà in maniera più decisa e preponderante: ci può anticipare qualcosa?
«Il vino che è una parte integrante della tavola italiana, perciò ha senso per incorporarlo sempre nello spettacolo. Forse ci sarà una prova di vinificazione, il prossimo anno, per i concorrenti».

Sta spopolando, una certa passione per il vino rosè, un vino per molto tempo trascurato: che cosa ne pensa?
«Sì è vero: per anni è stato considerato quasi un sottoprodotto. Ma la richiesta fa sì che molti produttori si siano messi a farlo. Il risultato è stato un visibile aumento della qualità».

Quali sono le attuali tendenze nel mondo del vino?
«A livello globale c'è la spinta a produrre vini che siano più freschi e più basso in alcool e più fruttati: vini meno "barocchi che aumentino il piacere del bere. Negli Stati Uniti, sempre più persone inoltre si stanno abituando a bere prima di cena, invece del tradizionale cocktail, un calice di vinicola. E' una piccola rivoluzione, anche se c'è voluto molto perché si attuasse».