ALESSANDRO BORGHESE ... “cuoco gentiluomo”

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    Alessandro Borghese



    Alessandro Vincenzo Borghese (San Francisco, 19 novembre 1976) è un cuoco e conduttore televisivo italiano.

    Biografia

    Figlio dell'attrice Barbara Bouchet e dell'imprenditore Luigi Borghese, nasce a San Francisco e dopo il diploma alla Rome International School di Roma si imbarca sulle navi da crociera, dove lavora come cuoco per tre anni.
    Lavora come cuoco in diverse città come Londra, San Francisco e Parigi; in quest'ultima frequenta alcuni stage. Rientra in Italia, dove frequenta la scuola di sommelier, per poi ripartire per New York. Torna nuovamente nel Bel Paese e lavora in diversi ristoranti di Milano e Roma.
    Ha una società, AB Il lusso della semplicità, dedicata al banqueting e al catering per grandi eventi. Si occupa di consulenze nell’ambito della ristorazione e licensing.

    Carriera televisiva

    La sua carriera televisiva inizia nel 2004, quando la società Magnolia lo contatta per condurre un programma dedicato alla cucina sull'allora nascente piattaforma digitale Sky, Cortesie per gli ospiti. Successivamente conduce anche L'Ost, Chef a domicilio e Cuoco gentiluomo.
    Poco tempo dopo lavora al programma Chef per un giorno, in onda su RealTime e su LA7, dove con Fiammetta Fadda e Leonardo Romanelli svolge il compito di critico gastronomico.
    Conduce su RealTime, Fuori menù, programma che ha debuttato il 3 dicembre 2009, nel quale due coppie di concorrenti si sfidano ai fornelli di una cucina professionale, al fine di presentare un menù completo a 20 commensali i quali avranno il compito di dare un prezzo alla cena. La coppia che avrà guadagnato di più ad ogni puntata, vincerà il premio in palio: l'incasso del proprio pasto e di quello dell'avversario.
    Il 22 ottobre 2009 ha pubblicato il suo primo libro, L'abito non fa il cuoco. La cucina italiana di uno chef gentiluomo.
    Ha presentato su LA7d il programma Cuochi e fiamme, gara culinaria tra due concorrenti, dove ritrova come giudici i colleghi di Chef per un giorno Fiammetta Fadda e Leonardo Romanelli.
    Dal 18 aprile 2011 è in onda tutti i giorni su RealTime col programma cucina con Ale.
    Nel 2012 ha avuto un piccolo ruolo in un episodio della sitcom televisiva Camera Café.
    Da settembre 2012 lascia l'emittente televisiva Real Time per passare a Sky, il suo debutto avverrà ad ottobre con un programma quotidiano Ale contro tutti.

    Partecipazioni e programmi televisivi

    Cortesie per gli ospiti - Real Time - (2004 – (2012)
    L'Ost - Real Time - (2005)
    Cuoco gentiluomo - Real Time - (2006)
    Chef per un giorno - LA7 - (2007 - (2011)
    Chef a domicilio - Real Time - (2009)
    Ci vediamo domenica - Rai 2 - (2009)
    Cuochi e fiamme - LA7d - (2010)
    Cortesie per gli ospiti NEW YORK - Real Time - (2010)
    Fuori menù - Real Time - (2010-2012)
    Lasciami cantare! - Rai 1 - (2011)
    La notte degli chef - Canale 5 - (2011)
    Cucina con Ale - Real Time - (2011 – (2012)
    Camera Cafè - Italia 1 - (2012)
    Ale contro tutti - Sky - (2012)

    Libri

    L'abito non fa il cuoco. La cucina italiana di uno chef gentiluomo, Rizzoli, 2009


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    Oltre 50 ricette per seguire anche a casa
    il cuoco più affascinante della tv italiana

    La sua storia, dall’infanzia a oggi, raccontata
    in dieci tappe attraverso parole, disegni,
    canzoni e fotografie

    Piatti raffinati ma semplici, preparati
    con ingredienti sani e gustosi

    Bravo, affascinante e simpatico sono tre degli aggettivi che meglio identificano Alessandro Borghese, che in questo libro racconta una vita avventurosa attraverso le parole e le fotografie recuperate nei cassetti di casa. Seguendolo nelle tappe della sua storia ci rivela anche un’inedita cucina con oltre 50 ricette originali, che profumano di Mediterraneo e di tutti i sapori di una famiglia italo-napoletano-americana: dalla vellutata di finocchi con caviale di olive taggiasche alla cheesecake di pisellini con cipolle caramellate, dalla vignarola di mare alla versione nostrana del pollo fritto, per concludere in dolcezza con la mousse di cioccolato bianco con salsa all’arancia e menta. Raffinati e gustosi piatti da preparare con materie prime di qualità, adatti anche a chi non ha molto tempo e grande dimestichezza in cucina.


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    ...La cucina è arte ..



    «Nei miei piatti descrivo il mio stato d'animo, esattamente come fa un artista in un'opera d'arte, perché anche la cucina è arte.»
    Alessandro borghese, chef e showman

    Il noto chef Alessandro Borghese ha una storia che sembra una favola. Figlio dell'attrice Barbara Bouchet e dell'imprenditore Luigi Borghese, è passato in breve tempo dalle cucine delle navi da crociera a quelle della tv. Mamma e papà, però, non c'entrano: ha fatto tutto da solo.

    E oggi è un apprezzatissimo showman perfettamente a suo agio tanto davanti alle telecamere, quanto alle padelle del più lussuoso ristorante del mondo. Ma posto davanti al classico bivio della vita ...

    ...non avrebbe dubbi: tra cucina e tv sceglierebbe, senz'altro la prima. «Mi sento assolutamente più cuoco. La tv mi diverte, ma da un momento all'altro potrebbe arrivare un altro Alessandro Borghese. La cucina, invece, è espressione di chi la fa, l'insieme di stomaco mente e testa. Per questo ogni cucina è unica.»

    Un arte, appunto!



    ...La famiglia ..


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    Barbara Bouchet e Luigi Borghese

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    Il giorno del suo matrimonio, il 25 luglio 2010, con la mamma

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    Con la moglie Wilma

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    Wilma Oliviero, valletta, modella e oggi manager, un fidanzamento durato appena nove mesi per poi correre all’altare, e un matrimonio abbastanza insolito, come raccontava Alessandro qualche giorno fa in tv, visto che che gli sposini vivono ancora ognuno per conto proprio – lei a Milano, lui a Roma – e sembra non abbiano intenzione di riunirsi a breve sotto lo stesso tetto. Complimenti per la coraggiosa scelta. Noi intanto vi mostriamo le più belle foto del loro matrimonio. (starlettime.com Photo via OggiSposi.org)


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    ... con la moglie Wilma in attesa ..

    Alessandro Borghese, figlio di Barbara Bouchet e noto chef televisivo, dopo aver avuto Gabriel da una precedente relazione, è diventato padre di una bambina, Arizona.




    Fonte:wikipedia.org,rizzoli.rcslibri.corriere.it,arteesalute.blogosfere.it,alessandroborghesetv.blogspot.it,fanpix.net,gossip.it,web
     
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    “Ale contro tutti”:

    su SkyUno la nuova sfida targata Alessandro Borghese


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    di Marinella Aiello

    Anno di cambiamenti per Alessandro Borghese: dopo aver allargato la sua famiglia con l’arrivo della piccola Arizona, lo chef mediatico più famoso d’Italia lascia la famiglia televisiva di Real Time che lo ha visto crescere per unirsi a quella più grande di Skyuno, dove in autunno esordirà con il suo nuovo programma “Ale contro tutti”. I casting per partecipare al nuovo programma di Alessandro Borghese sono già partiti e sono aperti alle coppie o alle famiglie che hanno voglia di mettersi in gioco sfidando Alessandro in prima persona.
    Saranno, infatti, i concorrenti a proporre al cuoco televisivo il loro piatto forte ed Alessandro avrà il compito di riproporlo cercando di convincere la giuria a votare per lui. Riuscirà Alessandro a vincere tutte le sfide del suo nuovo programma? Oppure troverà qualche cuoco non professionista in grado di batterlo?

    La giuria non sarà delle più semplici da corrompere a suon di sinfonie per le papille gustative, perché oltre agli esperti del settore ci sarà anche la voce dell’innocenza, ossia un bimbo che di volta in volta giudicherà i piatti assaggiandoli bendato.
    Un vero e proprio salto nel vuoto per uno degli chef più amati d’Italia, che continuerà ad entrare nelle case degli italiani con le nuove puntate di Cucina con Ale 4 e con Cortesie per gli ospiti, i programmi che lo hanno reso celebre al grande pubblico e che hanno contribuito ad accrescere il suo successo.
    Non stupisce la scelta di dedicare il nuovo cooking show alle famiglie includendo anche i più piccoli: Borghese ha sempre dimostrato nei suoi programmi, in particolare in Cucina con Ale, di dare molta importanza al pubblico da casa ed ai suoi fans, invitati spesso in studio a cucinare con lui ed aggiornati costantemente sulle novità relative al mondo di Alessandro grazie ai profili presenti sui social network più in voga gestiti in prima persona da lui. Si dice che non tutte le ciambelle riescano col buco, ma vista la bravura di Borghese in cucina ed in tv scommettiamo che anche il suo nuovo programma sarà un successo?


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    .....e veicola al consumatore, in modo emozionale, la possibilità, grazie a 4 Salti in Padella, di avere a casa propria piatti gustosi come quelli preparati da uno chef. Questo concetto rappresenta l’evoluzione naturale di un percorso strategico-creativo iniziato con la precedente campagna, e punta a dare sempre più smalto, appeal e modernità al brand, conferendo al contempo una rassicurazione di qualità e spingendo sui valori di attenzione, selezione, freschezza e gusto eccezionale, personificati dallo Chef Alessandro Borghese, protagonista dello spot.

    Il film è un susseguirsi di divertenti scene di vita casalinga, in cui troviamo i personaggi di una mamma, un papà, i loro figli e lo chef, perfettamente integrato e a suo agio, fino ad essere percepito dallo spettatore come un membro della famiglia, apprezzato per la sua simpatia, ma soprattutto per la capacità di portare in tavola piatti assolutamente appetitosi .....


    Alessandro Borghese ‘debutta’ su SKY ma è in onda su Real Time:

    al via in Cucina con Ale


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    “Amici oggi primo giorno di scuola a SKY!!!“. Con questo tweet rilasciato qualche ora fa dal diretto interessato, è ufficialmente iniziata l’avventura di Alessandro Borghese sulla piattaforma satellitare di Rupert Murdoch. Come è noto, dunque, l’intrattenimento Sky si arricchisce di un nuovo volto che, però, almeno agli occhi del telespettatore, è ancora di “stampo” Real Time.

    Nel giorno dello sbarco ufficiale a Sky – dove sarà protagonista di Ale contro tutti – sul canale 31 debutta la quarta ed ultima stagione di Cucina con Ale (dal lunedì al venerdì alle 18.15 e in replica il giorno successivo alle 12.05), con lo chef romano pronto a deliziare gli “affamati” spettatori con menù sfiziosi, curiosità gastronomiche e tutti i consigli per una tavola da “leccarsi i baffi”.

    In ogni puntata Alessandro proporrà tre ricette (si parte con cappon magrissimo, pizzaiola di seitan e cannoli al profumo d’arancia), attorno alle quali ruoteranno alcuni appuntamenti fissi: il martedì lezione di cucina su un preciso tema culinario; il mercoledì spazio ai bambini, con particolari ricette per conquistare i grandi del futuro; il venerdì sarà un fan il protagonista della puntata, che avrà l’onore di cucinare con Ale.

    E proprio ai fan del programma è dedicata la “chicca” musicale che chiude le puntate: Alessandro Borghese concluderà ogni episodio con una canzone dedicata proprio a loro. Non un addio, piuttosto un arrivederci… su SkyUno.


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    Fonte:lanostratv.it,davidemaggio.it,marketingjournal.it,web
     
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    Intervista ad Alessandro Borghese



    Alessandro Borghese è uno degli chef e dei personaggi più in voga (di Real Time TV ndr). Alessandro Borghese ha conquistato il pubblico grazie alla sua capacità di realizzare piatti goderecci, ma anche per il suo modo di fare: spontaneo, diretto, sorridente, con una punta di genialità che non guasta mai.
    Nonostante provenga da una famiglia raffinata – è figlio di Barbara Bouchet e dell'imprenditore Luigi Borghese – è un tipo piuttosto alla mano. Quando lo incontriamo, una sera di febbraio, si presenta insieme alla moglie e bastano un paio di caffè per farci parlare come due amici di vecchia data.


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    Parlaci dell'ambiente in cui sei cresciuto.
    «Sono cresciuto in un ambiente stimolante, alla fine degli anni Settanta e dell'inizio degli anni Ottanta. Mia madre Barbara Bouchet era una sex symbol con varie copertine di Playboy alle spalle e io sono venuto su a pastasciutta e Playboy. Ricordo di aver sempre visto intorno a me molta energia, fervore nella vita quotidiana: uno stile di vita che un po' ho riassunto nel mio claim attuale, il lusso della semplicità».

    Vale a dire?
    «Che c'erano lusso, anche sfarzo, ma allo stesso tempo persone che si erano fatte da sole, a cui non era stato regalato niente. Mia mamma era un'immigrata cecoslovacca, mio padre uno scugnizzo napoletano che prima di sfondare vendeva arance al casello. C'era il senso dell'umiltà anche se con un giro pazzesco di persone: da Giuliano Gemma a Edwige Fenech, da Lino Banfi a Proietti, e poi Sordi, Martin Scorsese (mia madre in quel periodo girò Gangs of New York)… Venivano tutti a cena insieme a un numero imprecisato di fotografi. E anche se io ero spesso relegato in mano alle baby sitter, mi ricordo bene quella spensieratezza d'animo e la libertà di pensiero che oggi si è un po' persa».

    Di quell'ambiente ricordi solo pregi o anche difetti?
    «Quasi esclusivamente pregi. Innanzitutto non ho sofferto molto la figura di mia madre come personaggio pubblico, grazie al cielo ho avuto genitori molto presenti e intelligenti, che mi hanno insegnato l'umiltà, ma allo stesso tempo la possibilità di esprimere il proprio genio e sregolatezza. Poi il clima è stato stimolante. A casa avevamo sempre queste cene pantagrueliche piene di gente, io ho avuto la possibilità di viaggiare tanto, di frequentare una scuola internazionale dove in classe erano rappresentate 60 nazioni. Pensa che proprio in questi giorni vado in Nigeria, invitato da un mio vecchio compagno di classe che oggi lavora in ambasciata, per cucinare con il mio team a un evento. Gli aspetti negativi di quel genere di ambiente li senti se hai genitori che pensano a se stessi o se a casa non si parla. Ricordo invece che per noi la tavola era un momento di convivio, come nella cultura cinese e in quella meridionale italiana, un momento dove puoi risolvere molte cose».

    Il fatto che tua mamma avesse fatto delle foto su Playboy ti ha mai creato problemi?
    «A volte. Quando qualcuno a scuola mi prendeva in giro io chiedevo a mia mamma "Che devo fa'?" E lei mi diceva: "Digli che tua madre ha due belle tette e un gran culo, e che sua mamma non se le può permettere foto del genere". Se non ti fa crescere sano una risposta così…».

    I tuoi ti hanno indirizzato verso il mondo dello spettacolo?
    «No, mi hanno chiesto solo che cosa volessi fare da grande, con la massima libertà».

    E tu cosa rispondevi?
    «A un certo punto che desideravo fare qualcosa di manuale che rimanesse nel tempo. Esprimere me stesso in qualche modo artistico però senza fare l'attore».

    Ricordi il momento particolare in cui hai scelto la cucina?
    «Il periodo decisivo è stato quello tra la fine della scuola e l'inizio dell'esplorazione del mondo lavorativo, quando volevo capire se avessi delle doti. Mi sono chiesto che cosa facevo bene e cosa mi avrebbe potuto divertire. Io stavo sempre a cucinare. Quando mi sono reso conto che cucinavo gli ziti con la genovese più buoni di mio padre, la domenica mattina, ho capito che quella era la mia strada».

    L'aspetto che ti piace di più del cucinare?
    «Ti dà una botta di adrenalina e una soddisfazione immediata».

    Quali sono le tue passioni?
    «Quella gnocca di moglie, una come lei devi sposarla subito, i miei coltelli, le motociclette e il rock».

    Mi fai un esempio di riferimento per le ultime tre categorie?
    «I coltelli sto pensando a una mia linea personalizzata, per il rock tutto, dai Led Zeppelin ai Big Linda, di moto me ne piace più di una».

    Quali?
    «Innanzitutto quelle con cui correva mio padre, che era pilota. Harley, Guzzi, Suzuki, anche se purtroppo non ne ha tenuta neanche una. Poi ho una Triumph Bonneville, e una Headbanger che hanno appena realizzato apposta per me, perché recentemente mi è venuta la passione per le custom. Mi immagino sempre con la moto, un sacco di coltelli sulle spalle e pronto a lavorare ovunque io sia. Io amo il mito di Easy Rider e il senso di libertà che la motocicletta ti dà. D'altronde, sono nato in California…».

    Per quale motivo voi cuochi recentemente siete diventati dei personaggi? È merito solo della Tv?
    «Siamo stati relegati nelle cucine con il grembiule sporco di sugo per tanti anni, poi c'è stato il ribaltone e siamo diventati fin troppo di moda, tanto che ci sono molti ciarlatani in giro. Credo non sia merito solo della Tv, perché cucinare piace alle persone, rientra nella quotidianità, è una cosa grazie alla quale ti puoi rilassare. La gente si è rotta i coglioni di politica, vuole farsi due risate e imparare qualcosa di costruttivo. E forse adesso si è accorta di avere un grande patrimonio gastronomico che gli altri sfruttano meglio di noi».

    Cioè?
    «Tutto il mondo viene in Italia per mangiare, ovunque ci sono chef che hanno fatto i soldi con la cucina italiana. Era ora che anche noi cuochi del Bel Paese ci accorgessimo di ciò che abbiamo. Fino a poco tempo fa eravamo fermi a "Il pranzo è servito"…».

    Pensi che esista un legame tra cucina e sensualità?
    «A cucinare ci si diverte, ma non solo: è un atto d'amore, soprattutto se lo stai facendo per qualcuno. Non hai visto la mia ultima pubblicità? Sembro una via di mezzo tra Rocco Siffredi e Auguste Gusteau lo chef di Ratatouille».





    Quindi la risposta è sì?
    «Esiste eccome! Anche se penso non ci sia nessun segreto, che le fragole e le ostriche afrodisiache siano tutte cazzate… Ma questo legame c'è. Quando si cucina per qualcuno non bisogna cercare effetti speciali, ma la sincerità nel piatto. È importante informarsi sui gusti del partner, la parola d'ordine deve essere semplicità. E se a ciò che guardo nel piatto corrisponde anche il sapore, è fatta».

    Cosa ti chiedono di più le persone su questo argomento?
    «Che cosa posso fare a cena per sedurre una donna?».

    E tu che rispondi?
    «Che non si invita a cena una lei la prima sera, ma bisogna fare i compiti perché l'effetto sorpresa potrebbe regalare una delusione. Bisogna stare molto attenti la prima volta».

    Tua moglie l'hai conquistata con il cibo?
    «Con lei è stato facile perché mia moglie viene da una famiglia di ristoratori, è una donna curiosa, che ama cibo e vino in maniera smisurata. Io amo dire che è una camionista nei panni di una bionda. Per esempio le piace mangiare delle cose che per molti possono essere rivoltanti, come la testina d'agnello o le frattaglie. È un'ottima caratteristica, perché a mio modo di vedere se una donna a tavola è una da "questo no, quell'altro neanche", è difficile che sotto le coperte ti dia molte soddisfazioni».

    Chi è il tuo punto di riferimento culinario?
    «Più di uno. Io ho trascorso tre anni sulle navi, sono passato da Londra, San Francisco, New York, ma non ho trovato un solo maestro. Potrei dire a Milano Sergio Mei del Four Season, ma in generale i miei maestri sono stati tanti cuochi, anche con nomi non molto conosciuti, che hanno trascorso per una vita 18 ore al giorno in cucina per passione. E che mi hanno insegnato che il vero cuoco non si ferma mai, si fa un mazzo così, lavora a testa bassa per raggiungere un obiettivo, per cui ci vuole un sacco di tempo e pazienza».

    Che cosa pensi di Gordon Ramsay?
    «È un amico, apparentemente un pazzo scatenato che in realtà è una persona splendida. Anche se io non sposo la sua filosofia del "si lavora meglio sotto pressione"...».


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    Qual è il piatto che ti riesce meglio?
    «È un po' scontato dire quello che devo ancora fare, ma è così: penso che a ottant'anni ci sarà ancora qualcuno che avrà qualcosa da insegnarmi. Ma ti dico che fare una buona pasta al sugo non è così facile come sembra».

    Se dovessi riassumere la tua filosofia?
    «Direi che è necessario sorprendere, anche nella semplicità, perché c'è tanta omologazione in giro, e spesso chi mangia è distratto e non si sofferma su cosa sta ingerendo. Per esempio oggi ho mangiato dello street food, un dim sum cinese, nella zona di via Paolo Sarpi a Milano. Alcuni fagottini li hanno fatti con una crosta croccante sul fondo che mi ha fatto dire "io qui ci voglio tornare". Io voglio proprio questo, che dicano "la cucina di Borghese ha qual tocco in più, ci voglio tornare"».

    La cucina ti mai tradito?
    «Tante volte dal punto di visita dell'attrezzatura, che spesso non mi ha soddisfatto. Oppure ti può tradire la materia prima, ma in quel caso è colpa del fornitore. La cucina in sé mai».

    Che cosa pensi della cucina molecolare?
    «Che non è il male assoluto, che sia necessario misurarsi con ciò che arriva di nuovo, ma che non fa per me anche se alcuni suoi aspetti sono incredibili. È un trend setting che anche io ho provato, ma che ho abbandonato, perché penso che non si possa innovare se non si mantiene un legame con la tradizione. E poi in un ristorante molecolare ci andrei a mangiare una volta al mese perché sono curioso, invece in una trattoria andrei quattro volte alla settimana. Insomma, penso sia come vedere un film in 3d, bello ma rompe i coglioni dopo un po'. Il futuro secondo me rimarrà il pollo arrosto».

    Hai cominciato sulle navi da crociera. Non è che vuoi diventare Presidente del Consiglio?
    «Perché no? Presidente di un paese che ha una cultura gastronomica come questo non mi dispiacerebbe, sì mi ci vedo. Lasciatemi dire che il Presidente attuale mi sembra di bocca buona, un godereccio. E che noi siamo più preoccupati delle sue avventure che della benzina a 1,560 euro».

    A che piatto paragoneresti Berlusconi?
    «Per quanto rappresenti lo sfarzo non lo vedo da caviale e champagne, direi una pizza margherita. Però ha quasi finito di mangiarsi tutte le fette, secondo me…»

    Bersani?
    «È quasi un digestivo. Un amaro, l'amaro Bersani. Suona bene, no?».

    Quale sarebbe il tuo primo atto da Presidente del Consiglio?
    «Forse più che presidente vorrei essere ministro della gastronomia, ovviamente ministero con portafoglio. Farei in modo che ogni regione diventasse indipendente per valorizzare il suo patrimonio. E poi darei alle regioni nomi che richiamino il cibo. Altro che Padania, molto meglio la Parmigiania».

    Com'è la tua giornata?
    «È molto frenetica, mi occupo con la mia società di consulenza per grandi eventi di banqueting, organizzazione di matrimoni, soprattutto all'estero e cene aziendali, poi ho i programmi di cucina, un sito internet super seguito. Io amo molto il contatto con le persone, rispondo a tantissime email in prima persona, non mi piacciono gli alter ego. Sono sempre in movimento, per me è come una droga perché mi sembra strano fermarmi. Anche se avrei bisogno di più tempo per andare con mia moglie in giro per il mondo in moto per sperimentare, sperimentare, sperimentare… Certo, in tutto questo sperimentare nella mia vita ho fatto pure io tante cagate gastronomiche».

    La peggiore?
    «Molti abbinamenti improbabili... Ma per migliorare bisogna sbagliare: e poi il gusto in cucina è soggettivo, come con le donne. Per quanto ci provi non ci capirai mai niente fino in fondo».

    Come gestisci il fatto di essere sposato e avere tante corteggiatrici?
    «Ho una moglie intelligente che sa che sono solo suo. In tante mi scrivono su Facebook, diciamo che sono una miniera di numeri di telefono per i miei amici…».

    Ti fermano spesso per la strada?
    «Poche donne, più che altro mi fermano per la strada e mi dicono "A Borghe', dacce 'na ricetta" e io gliela do. Devi ricordarti da dove vieni, ti fa stare con i piedi per terra».

    A quali programmi Tv sei più legato e che cos'hai in serbo per il futuro?
    «Sono legato tantissimo a "L'Ost", la mia università gastronomica, in cui ho incontrato le signore dei borghi antichi che custodiscono la tradizione gastronomica italiana. È un patrimonio che nessun altro ti può dare, ho imparato cose che ho trasportato con me come bagaglio culturale. Certe signore ancora oggi mi scrivono per ricordarmi quella esperienza e mi piacerebbe rifare questo programma dopo 7-8 anni, magari on the road con l'iPod nelle orecchie. Adesso sto lavorando su un programma quotidiano, "Cucina con Ale", che andrà in onda tutti i giorni da metà aprile su Real Time TV. Realizzerò tre ricette al volo, insieme agli amici, ai bambini, alle mamme che devono imparare a dare da mangiare ai bimbi. Poi continuerò con "Cortesie per gli ospiti", lo abbiamo già girato a New York, a luglio faremo Londra o Madrid».

    Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell'Unità d'Italia?
    «È difficile, c'è una vastità tale, però direi la pasta in generale, lo spaghetto pomodoro e basilico in particolare, anche se non è semplice. Appunto: il lusso della semplicità. Molti piatti apparentemente semplici vengono serviti in maniera indegna: il gusto si è perso nelle trattorie di tutta Italia».

    Oggi si parla di federalismo. Esiste anche in cucina?
    «È la vera nostra ricchezza, in Italia ti sposti di un chilometro e c'è una versione diversa del piatto che hai imparato appena prima. Il nostro vero grande patrimonio sono le tradizioni e la gente che le porta avanti. Questo stivale allungato ha di tutto e io mi incazzo perché gli altri fanno i soldi con i nostri piatti. Il problema dell'Italia è che non facciamo gruppo, amiamo farci i cazzi nostri, ci vogliamo fregare, non siamo come altre culture tipo i cinesi e gli ebrei».

    Chi metti al secondo posto nella cucina mondiale dopo l'Italia?
    «La cucina cinese, senza ombra di dubbio, hanno circa 7000 piatti registrati ufficialmente che io sappia. È una cultura gastronomica immensa, in realtà forse la prima al mondo. Poi ci metto anche la giapponese, la spagnola, attualmente va molto la cucina scandinava. Ovunque ci sono imprenditori della gastronomia come Gordon Ramsey, in Italia che imprenditori cuochi ci sono?».

    Sei una persona rivoluzionaria o conservatrice?
    «Ho uno spirito rivoluzionario, un animo rock, come dicono i chitarristi essere up to eleven. Insomma, sono uno che si incazza anche se non amo la piazza come metodo per cambiare le cose. Comunque oggi ci sarebbero rivoluzioni da fare».

    La più importante?
    «Cambiare i ritmi della nostra vita. Acceleriamo tanto, stiamo sempre a correre, io per primo, ma per raggiungere che? Cerchiamo di abbassare i nostri ritmi, dare più tempo a noi stessi. Mia moglie in questo senso mi aiuta molto. E poi si dovrebbe cercare di non giudicare la gente secondo luoghi comuni. Per esempio, si pensa che se uno fa televisione per forza è ricco e raccomandato. Penso si debba conoscere la gente prima di dare giudizi, non ragionare per equazioni».

    Sei attento ai temi sociali come la beneficenza?
    «Quando posso a Natale vado in Caritas, preparo una mega cofana di pasta e patate o pasta e fagioli, ho un animo romantico e se ho uno spiccio in tasca lo do a chi me lo chiede. Spero, senza diventare melense o retorico, che grazie a quello che faccio si possa sempre di più fare del bene alle persone. Stimo molto le persone che fanno volontariato».

    Come definiresti il tuo carattere?
    «Come un vino rosso, dall'aria decisa, dal profumo seducente e dal gusto persistente, forte e concreto».

    Ultime domande, risposta sincera. Oltre a tua moglie chi è il tuo mito femminile?
    «Sono diventato quasi cieco con le fotografie di Samantha Fox. Chi se le scorda quelle tette? Il mio motto è "senza tette non è vero amore"».

    È vero che ci va il prezzemolo sulla penne all'arrabbiata?
    «Certo, fresco tritato alla fine di tutto, ma devi farla arrabbiata veramente 'sta penna anche se dopo ti brucia il culo. Ricordatelo sempre».

    Fonte: il Giornale (di Chef Silvia Giovedì 31 Marzo 2011)




    Alessandro Borghese con la moglie Wilma


    Fonte:chefsilvia.it,web
     
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    Alessandro Borghese: «Cucinare è donarsi»



    di Laura Forno

    I colori mediterranei del volto e i tratti vagamente esotici, eredità della madre Barbara Bouchet, Alessandro Borghese è un giovane chef di successo e di talento, famoso per i suoi programmi di cucina e per l'energia contagiosa. Conquista per la sua aria rassicurante e coinvolgente, con la quale comunica l'amore per la cucina e la moglie, non necessariamente in questo ordine.
    L'abbiamo incontrato durante l'ultimo Salone del Mobile (in occasione dello show cooking tenuto nella cornice del City Pavillion Siemens, dove ha presentato un nuovo metodo di cottura ad induzione) e abbiamo scoperto un po' dei suoi segreti.

    Un vero chef deve saper preparare anche i piatti semplici, qual è il suo segreto per cucinarli bene?
    «Si tratta del "lusso della semplicità", che è anche il nome della società con cui lavoro: i piatti semplici sono i più difficili da preparare perché si basano su pochi ingredienti che devono sempre essere di eccellente qualità. Quando si hanno a disposizione poche cose buone, bisogna saperle mixare bene. Il segreto è semplice: bisogna avere molta pratica, cucinare divertendosi, leggere libri gastronomici, guardare programmi di cucina. E sperimentare tantissimo con gli amici».

    Qual è il suo piatto preferito?
    «Ho più di un piatto preferito: innanzitutto la frittata di spaghetti di ripasso, quella fatta con la pasta che avanza dal giorno prima, per intenderci, e che il giorno dopo si passa in padella con due uova sbattute e fa quella crosticina dorata. La adoro e la porto anche in viaggio! Sono anche un amante del pesce, e mi piacciono tutti i crudi di pesce e poi sono molto goloso: penso che su un'isola deserta avrei bisogno di tanto cioccolato!»

    E il suo chef di riferimento?
    «Ne ho tanti, perché ho davvero degli ottimi colleghi. Se devo proprio scegliere, direi Bobo e Chicco Cerea del ristorante da Vittorio a Brusaporto, che, oltre a essere ottimi professionisti, sono anche degli amici».

    Un suo segreto in cucina che può svelarci?
    «Passione, umiltà, tenacia, studio e ricerca. Cucinare è donarsi. Se cucino per mia moglie, per mia figlia, per degli amici o per me stesso, comunque è un volersi bene. Alla cucina dedico molto tempo perché è una cosa che amo fare e la faccio con amore».


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    Ha appena parlato della sua famiglia e di sua moglie: chi cucina a casa?
    «Io, quando posso. E con grande piacere, perché mi piace viziare mia moglie. Anche lei, a sua volta, vuole viziarmi e, quando ha tempo, mi cucina delle belle cene, devo ammettere. Alla fine ci alterniamo e ci divertiamo molto».


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    So che avete una figlia: come pensate di educarla al gusto?
    «La mia è ancora molto piccola, ha solo due mesi, ma penso che la educheremo gradatamente, in maniera del tutto creativa. Magari iniziando presto con la bottarga e altre prelibatezze…» (Ride.)

    Come è nata la sua passione per la cucina, è stato in qualche modo influenzato da tua madre?
    «Direi più da mio padre, che, da bravo napoletano verace, la domenica metteva il famoso ragù a "pappuliare" (bollire lentissimamente: il nome, onomatopeico, deriva dal rumore sordo delle bollicine nella cottura) sulla fiamma. Questo è un ricordo molto olfattivo ma anche di suoni e rumori della cucina domenicale, quando ero piccolo e mio padre ogni tanto si cimentava in cucina. E' da lì che per me è nata la passione per la cucina».

    Lei è protagonista, insieme a Roberto Ruspoli e Chiara Tonelli di Cortesie per gli ospiti, il programma cult di Real Time, quale consiglio si sente di dare a una perfetta padrona di casa per evitare errori in cucina?
    «Le consiglierei di evitare di esagerare, di non portarsi oltre alle proprie possibilità gastronomiche, in generale. Non sempre uno ha dei limiti, però, se ci sono dei cavalli di battaglia già vincenti in cucina, sarebbe bene proporre quelli, evitando sperimentazioni ed eventuali fallimenti proprio la sera in cui noi siamo ospiti a cena».

    Quando esce a cena, è critico nei confronti dei colleghi?
    «In genere cerco di fare una critica costruttiva e personale. Se vado a cena da colleghi, mi affido sempre a loro e non scelgo mai il menù, e, anche quando li ricevo io, lasciano a me la scelta delle pietanze. Se vado in un ristorante con mia moglie o con gli amici, ci divertiamo a dare qualche giudizio, con moderazione, però: la viviamo come una cosa piacevole e non un lavoro. Se non mangio bene: un bel sorriso, un grazie e poi magari non torno più».

    Con che criterio sceglie i locali con cui andare a cena?
    «In realtà mi affido un po' a tutto, mi piace essere connesso con il mondo e sono molto presente su Facebook, Twitter e Internet, dove ho un sito molto aggiornato. Tanti suggerimenti passano da lì, arrivano da amici che mi consigliano locali e a loro, a mia volta, consiglio posti interessanti. Spesso decido di provare un ristorante nuovo suggerito dai social network o di cui ho letto sul giornale una recensione, dipende dalla giornata».


    alessandroborghese Salone-Borghese_225x150 alessandro-borghese-2-150x150


    Fonte:style.it,nozzeclick.com,web
     
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    Ai fornelli con Borghese


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    Lo chef si racconta, tra un piatto e l'altro preparato a Eurocucina


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    Sua madre è la famosa Barbara Bouchet ma lui nel corso di questa intervista non l’ha menzionata. Ha però citato più volte il padre, la nonna, la moglie ma soprattutto ha parlato della sua più grande passione: quella per la cucina, motivo per cui Alessandro Borghese, durante il Salone del Mobile (17/22 aprile), si trova a Milano, in occasione dell’edizione 2012 di Eurocucina, la manifestazione che ogni due anni richiama visitatori e professionisti del settore.

    Allo stand di Siemens al padiglione 9 Borghese è protagonista di tre live cooking show quotidiani, che tradotto significa che cucinerà per il pubblico per tutta la durata della Fiera, usando il nuovo piano cottura a induzione Siemens (freeInduction a tutta superficie). In realtà Borghese a Milano è più o meno di casa, poichè il lavoro lo chiama spesso in questa città dove ha una società di banqueting per grandi eventi e un appartamento in centro, dove il bianco degli arredi si lega al nero lucido della cucina a vista. Ma la casa in cui vive e passa più tempo con la sua famiglia è a Roma “in una zona distante dal caos della città e avvolta nel verde” come racconta, non dimenticando le sue origini americane (ben evidenti nella scelta di opere di Pop Art). Ad ogni domanda lui risponde con i suoi ricordi famigliari (l’infanzia americana nella Contea di Marin) e con l’ironia che gli fa ribattezzare i suoi piatti con soprannomi creati ad hoc (gli hamburger diventati Borghiburger e le zeppole di San Giuseppe Led Zeppolin).

    Quando è nato il tuo amore per la cucina?
    Alla domanda su cosa avrei voluto fare da grande, ai tempi della scuola, ho sempre risposto: il cuoco. Sono cresciuto aiutando mio padre in cucina la domenica mattina per preparare il gustoso ragù, tipico della tradizione partenopea. Sono nato a San Francisco, e ancora adesso ci torno per andare a salutare mia nonna; già a dieci anni aiutavo a preparare gli strudel di mele. Per anni ho preparato la mia torta di compleanno a tema! Tra le tante ce n’è una a forma di tavola da surf, come lo sport che amo praticare d’estate in California. La cucina è una stanza straordinaria, perfetta per creare, un paradiso dove dare libero sfogo alla passione, al talento, alla fantasia, allo studio. Un luogo unico che è diventato, come diceva mio padre, un rifugio che ti sostiene come una madre, una compagna, una carriera.

    Cosa ti ricordi della cucina della casa in cui vivevi da piccolo? Quali mobili? Quali cibi?
    Sono nato a San Francisco e a nord, oltre il Golden Gate Bridge, il famoso ponte, c’è la meravigliosa Bay Area, dove vive la famiglia di mia madre, composta da mia nonna e dai miei zii e dove ancora oggi trascorro le vacanze con mia moglie per rilassarci e fare surf a Bolinas. L’aria nella Marin County, è più mite e più calda, la casa di mia nonna si trova a Corte Madera, dopo Sausalito. La casa di Corte Madera è arredata con stile shabby chic, tra mobili acquistati nei mercatini e dai falegnami locali. L’interno della casa profuma di torta di carote, di mele e l’immancabile stolen di semi di papavero, per via del ricordo che mi accompagna da sempre, delle torte che preparavo con mia nonna. Le case nella Baia erano originalmente le case dei pescatori, nel corso degli anni sono diventate le case estive delle famiglie benestanti di San Francisco. Ci abitano persone facoltose ma che amano condurre una vita vecchio stile. La casa di mia nonna è come ferma nel tempo, in uno scenario idilliaco e pittoresco. È tutta in legno immersa nel verde, tra pini e sequoie, è stata costruita su una roccia, quindi il patio è stato fatto su più sostegni per garantire al giardino di essere sullo stesso piano, in questo modo abbiamo più terrazze intorno alla casa per goderci il verde, gli ortaggi e i pomodori profumati, chiamati heirloom tomatoes: di solito li uso per preparare il mio Borghiburger.

    Conservi qualcosa delle tue origini americane (e napoletane e cecoslovacche) nel tuo modo di vivere la casa e la cucina in Italia?
    Con mia moglie Wilma ci divertiamo molto ad arredare casa con oggetti di famiglia e acquistati duranti i nostri viaggi. In una parete della sala abbiamo un quadro molto grande, di un noto artista americano (James Rosenquist, uno dei padri storici della Pop Art), che incanta i nostri ospiti ogni volta che provano a interpretarlo mentre l’osservano. Vicino teniamo delle stampe in stile pop art che colorano alcune zone della casa e diverse locandine originali anni Settanta di alcuni concerti rock acquistate in un mercato a San Francisco. Ho la fortuna di fare quello che amo, di svegliarmi la mattina con un buon caffè rigorosamente napoletano e potermi dedicare alla mia passione. Cucinare è un gesto quotidiano per tutti, un atto comune per molti, per me una passione che ho alimentato e fatto diventare lavoro.

    Ti hanno definito “chef mediatico”. Ultimamente in televisione ci sono molti programmi “di cucina”, forse tu sei stato uno dei primi con il tuo “Cucina con Ale” (dal lunedì al venerdì alle 18.40 su Real Time dove è in onda anche con “Fuori Menù” e a breve con la seconda stagione di “L’ost”), se parliamo di programmi italiani e di nuova generazione. La tv che hai nella tua cucina la tieni accesa anche mentre sei ai fornelli e lavori?
    Sono affascinato dalla tecnologia, a me piace essere connesso con il mondo, mi piace ispirare, insegnare e intrattenere attraverso il mio sito www.alessandroborghese.com, collegato direttamente con il mio social network. Oggi abbiamo la fortuna di avere alla mano il più moderno mezzo di comunicazione della nostra epoca. In rete esistono molte realtà che ci permettono di lavorare in ogni luogo con una batteria carica. Sono affascinato da questo mondo, che farà sempre più parte della nostra vita. Sono spesso collegato con tutti i miei “amici” di rete, li aggiorno sul mio lavoro, carico le foto dei miei banqueting, dei miei menu, i video dei miei piatti e quelli musicali che preferisco. Posso far sapere loro quando parte un mio nuovo programma o quando esce un’intervista come questa. La cosa bella è il collegamento immediato con tutti loro che sono interessati a ciò che sto facendo; ho un rapporto diretto con chi mi segue ogni giorno. Sono collegato con un click dal mio Ipad e posso parlare di nuove ricette con gli oltre centomila utenti iscritti e chiedere se gli piace un piatto o una canzone e ricevere risposta immediata. Era ora che nella nostra tv ci fosse più cucina, gli altri Paesi avevano iniziato a comunicarla molto tempo prima. L’Italia è un Paese con un’ampia tradizione gastronomica, ogni regione ha i suoi piatti tipici. Sono molto contento che finalmente la televisione stia dando ampio spazio alla cultura del gusto del nostro Bel Paese. Oggi comunicare la vasta arte gastronomica italiana nel mondo è fondamentale e c’è posto per tutti. La musica più bella è quella della mia cucina in pieno movimento, con i suoni dei piatti e delle pentole, un ingranaggio perfetto, in inglese si dice kitchen buz.

    Prima della televisione per lungo tempo hai lavorato come chef sulle navi da crociera: come si è cambiato ed evoluto il tuo lavoro?
    Dopo il diploma all’International School di Roma mi sono imbarcato sulle navi da crociera e per i successivi tre anni ho lavorato tra fornelli e piatti da lavare. La mia sveglia iniziava a suonare alle 5.30 del mattino, e dovevo abituarmi fin da subito agli odori della cucina e agli ordini del capo chef che dovevano essere eseguiti senza sgarrare. Una volta sulla terra ferma, sono iniziati i miei corsi e le mie tante esperienze come cuoco nelle cucine europee, americane e italiane. Navigare da un emisfero all’altro dona estro e ispirazione, la mente si allarga e aiuta la creatività. Viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale, ho gestito più di un ristorante. Sono anche sommelier, mi sono appassionato ai vini durante gli anni del liceo, leggevo “Wine Spectator” e prendevo appunti circa la complessità del vino. Un buon piatto senza il vino giusto non è completo. Oggi sono un cuoco a tempo pieno che lavora in televisione ed ha una società – “Il lusso della semplicità” – di banqueting e catering. Nel mio laboratorio gastronomico, con il mio team creo una cucina inventiva e generosa per soddisfare i palati di chi ama le cose ricercate, ma non vuole rinunciare alla tradizione. Sia in Italia e sia all’Estero, creiamo diversi menu personalizzati per grandi eventi privati, pubblici e per le aziende organizziamo team building culinari. Realizziamo allestimenti specializzati dalla scelta della location allo stile, ai menu, offrendo soluzioni adatte per ogni esigenza.

    Quando e come hai deciso di passare dalle navi alle televisioni (senza dimenticare la tua passione per la musica)?
    A volte il destino ci cambia i giorni senza chiedere il permesso. Nel 2004, mi sono trovato di fronte una scelta, da un lato si stava cercando un cuoco a cui affidare un programma e dall’altro mi era stato chiesto di partire per la Cina e gestire un noto ristorante. Ho seguito il talento e oggi conduco diversi programmi tutti i giorni in televisione, tra cui “Cucina con Ale”, di cui sono anche autore. Vuol dire molto per me, a suon di musica, preparo le ricette per tutti i gusti ogni giorno. Dalla cucina vegan, kosher, vegetariana a quella per i celiaci, per i bambini; e ovviamente piatti nazionali e internazionali, per chi ama qualcosa di ricercato ma non vuole rinunciare alla tradizione. Il pubblico quindi è vasto e la cucina è finalmente vicina a chiunque e la semplicità premia sempre. Lo studio di “Cucina con Ale”, rispecchia molto la mia casa e la musica è sempre presente sia nella mia cucina sia nella mia vita. È fonte di creatività, spesso i miei piatti arrivano da un’ispirazione musicale, la mia rivisitazione delle classiche zeppole napoletane chiamate “Led Zeppolin” sono solo uno degli esempi. Il mio telefono è carico di playlist musicali. Sul mio sito ho una rubrica che si chiama appunto Kitchen Shuffle, dove abbino un mio piatto a una canzone. E i brani di “Cucina con Ale” sono scelti proprio da me e dal mio shuffle. (Valentina Bernabei)


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    Fonte:design.repubblica.it,it,web
     
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    ... Curiosità e altro ancora ..


    Alessandro Borghese su Twitter con 'Mentre cucino bevo un Crodino'


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    Crodino inizia a 'cinguettare' su Twitter con Alessandro Borghese. Tutti i venerdì attraverso l’hashtag #cucinoecrodino sarà possibile scoprire la ricetta twittata dallo chef e cimentarsi nella sua realizzazione. Borghese, mentre sorseggia l'aperitivo analcolico, suggerirà ricette gustose e semplici da preparare. Ogni settimana saranno proposte nuove ricette attraverso tutti i canali social: Twitter, Facebook e i siti del brand e del personaggio.



    ... Alessandro Borghese in televisione ..


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    Backstage Cortesie Per Gli Ospiti





    Real Time: torna “Cortesie per gli ospiti” con un nuovo quarto giudice


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    di Gigi D'Aquino

    Real Time sta continuando a rinnovare i suoi programmi in vista della messa in onda delle nuove edizioni. Mentre sul canale del digitale terrestre va già in onda il promo di “Guardaroba Perfetto”, nuovo show con Carla Gozzi di cui vi abbiamo già parlato alcune settimane fa, in questo articolo ci soffermeremo su un altro programma fra i più famosi all’interno del palinsesto di questa rete: Cortesie per gli Ospiti. Il programma è nel pieno delle riprese e sulla pagina Facebook ufficiale di Real Time è stata annunciata una grossissima novità, ovvero l’arrivo di Riccardo.

    Chi è Riccardo? Questo non è ancora chiaro però stando a quanto riportato dai numerosi commenti suscitati dalla notizia, sembra che questo nuovo personaggio possa coprire la carica di quarto giudice del format. Da alcuni giorni sono inoltre fioccati degli indizi sulla personalità di Riccardo. Alessandro Borghese ha detto di lui: “E’ contemporaneo, glamour, fashion, rock, divertente, colto e simpatico”. Chiara Tonelli, altro volto di “Cortesie per gli Ospiti”, ha detto che: “Riccardo è gentile, galante ed elegante“. Visti i ricorrenti termini riguardante il mondo della moda, il quarto giudice giudicherà l’abbigliamento delle squadre in gara nella prossima ottava edizione?

    Alessandro Borghese è un cuoco noto al pubblico televisivo. Si è fatto conoscere grazie a diversi format andati in onda su Discovery Real Time e La7, come "Cortesie per gli ospiti" ormai alla sua 5° edizione , "L'Ost", "Cuoco Gentiluomo", "Chef per un giorno", "Chef a domicilio".



    ... Alessandro Borghese e il web ..


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    Backstage Spot Fuori Menu - Alessandro Borghese


    Alessandro Borghese ha un ottimo rapporto con il web e con il suo pubblico su internet. Nel suo sito sono presenti tanti video ricette e informazioni utili in cucina. Da non perdere i suoi "live" in cui in diretta presenta la preparazione di alcuni suoi piatti e idee per cucinare. Il suo sito è un'occasione per conoscere meglio i suoi impegni e il suo lavoro, nonchè la sua personalità solare e sempre sorridente. Alessandro cattura il pubblico con la sua semplicità e simpatica disponibilità anche su facebook e twitter.



    ... Alessandro Borghese e la cucina ..


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    Piatto e alimenti preferiti: Pollo arrosto e champagne ....

    "Io faccio la maionese con la frusta, per dire… Non sono uno che ama avere tanti attrezzini, sono velleità. Preferisco cose di base, che poi tanti aggeggi neppure nelle cucine professionali li usiamo. Bisogna saper gestire bene quel che si ha in frigorifero e però appagare anche l’occhio oltre che il palato. Anche con tre foglie di insalata, un pomodoro, un po’ di riso che magari t’è avanzato, una noce di burro, del parmigiano, uno si inventa qualche cosa. Questa è la parte divertente della cucina a casa. Diciamo che io consiglio sempre di avere una padella molto fonda, perché sono un fuochista e mi piace far saltare risotti, paste e cose del genere. Poi una grattugia che abbia vari scompartimenti, quindi che possa tagliare verdure grossolanamente tanto quanto grattugiare il parmigiano. I coltelli ragazzi! I coltelli sono la cosa più importante di tutte." (tratto da: intervista di libero.it)


    ... Una sua ricetta ..



    Ingredienti

    1 spigola di mare

    1 panetto di burro salato

    erbe miste (maggiorana, timo, salvia, erba cipollina, dragoncello e quelle che la stagione offre..)

    1 fetta di limone

    1 fetta d'arancia

    1 Kg. di sale grosso

    1\2 Kg. sale fino

    1 spicchio di aglio in camicia

    2 albumi

    olio

    Preparazione

    Tritare bene le erbe aromatiche, aggiungere il burro ammorbidito fuori dal frigo, amalgamare bene utilizzando una frusta da cucina. Avvolgere il composto nella carta alluminio creando un cilindro, una "caramella", mettere in freezer il tempo necessario per indurirlo.

    Mettere nella pancia della spigola ben pulita una fetta di limone, una di arancia, lo spicchio d'aglio ed un mazzetto di erbe aromatiche. Coprirla completamente in un recipiente da forno (coperto da carta forno) con il sale fino ed il sale grosso mescolati con i due albumi.

    Mettere in forno a 200° per circa 30 minuti.

    Fuori dal forno presenta una "crosta" di sale. Rompere la crosta, servire in un piatto ampio guarnita dal composto al burro.

    Lo chef consiglia di abbinare un ottimo Sauvignon, oppure un fresco Tokai.

    (ricetta tratta dal sito di alessandro borghese)


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    Fonte:pubblicitaitalia.it,alimentipedia.it,alessandroborghese.com il gustodellasemplicità,youtube.com,real time,lanostratv.it,web
     
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    Intervista ad Alessandro Borghese, lo chef di "Cucina con Ale"


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    Cosa ricordi della tua infanzia?
    Ricordo un'eccezionale vibrazione... c'era un'atmosfera molto felliniana. Il detto “Ah quelli sì erano altri tempi” calzava perfettamente con quel periodo! Lo star system era composto da personaggi che erano attori e attrici a 360°, in grado di coprire qualsiasi ruolo sia televisivo che al cinema. Credo di essere stato fortunato perché sono cresciuto tra veri talenti. Tra loro ovviamente c'è mia madre, Barbara Bouchet, che è una grande attrice e che tuttora sta avendo una gran carriera.

    E' stato difficile crescere come “il figlio della Bouchet”?
    Ti dirò, quando sei bambino ne soffri di più, per tutti sei “il figlio di”... Da grande “superi” la difficoltà: hai il tuo mondo e la tua famiglia e tutto, quindi, è più facile.
    La mia vera professione è il cuoco e la mia vita, fino al momento in cui è arrivata la Tv, si è svolta lontano dai riflettori. Credo che la Tv come è arrivata, prima o poi, sparirà dalla mia quotidianità. Ma continuerò ad esercitare la mia professione che mi dà un sacco di soddisfazioni e mi rende felice. Insomma, Alessandro Borghese sparirà dal piccolo schermo e arriverà un “altro” Alessandro Borghese.

    Come ti sei avvicinato all'arte culinaria?
    Grazie a mio padre che, da vero partenopeo, sfornava i piatti tipici della cucina campana: la pastiera, la genovese napoletana...

    Quindi non era un cuoco?
    No, faceva il produttore televisivo e l'imprenditore.

    Allora raccontaci la tua storia...
    A 17 anni, dopo il Diploma all'International School di Roma, mi sono imbarcato sulle navi da crociera per tre anni come cuoco. Ho viaggiato in tutto il mondo, da New York a San Francisco, fino alla Somalia.
    Poi, nel 1997, mi sono trasferito a San Francisco, la mia città natale, dove ho lavorato in un ristorante vegetariano del quartiere italo-americano. Dopo due anni sono tornato in Europa, per l'esattezza a Parigi, dove ho fatto alcuni importanti stages.
    Avevo però voglia di continuare ad approfondire le mie conoscenze e ho frequentato un corso per sommelier a Roma. Contemporaneamente, ho continuato a fare il cuoco in alcuni ristoranti della capitale.

    Come sei approdato alla TV?
    Per caso! Mi ero recato a Rimini insieme ad alcuni amici-colleghi ad una fiera di gastronomia per partecipare al campionato di panini. Era molto divertente, una scampagnata tra amici. Mi contattarono in quell'occasione, feci il provino quando tornai a Roma e mi presero.

    Su Real Time sei protagonista di diversi programmi: “Cucina con Ale”, “Cortesie per gli ospiti”, “Cortesie per gli ospiti NY”, “Fuori Menu”. a quale sei più affezionato?
    Al momento “Cucina con Ale”, ma mi rimarrà sempre nel cuore lo storico “L'ost” , che andò in onda Real Time nel 2005.





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    E' vero che “Cortesie per gli ospiti” approderà a Londra?
    Londra? Non ne so niente. Per ora abbiamo in programma di tornare in Italia.

    Domanda cattiva: ogni tanto a “Cortesie per gli ospiti” dai l'impressione di annoiarti... è vero?
    Sì, mi annoiano i piatti ma non le persone che partecipano al programma. Sono un animale sociale e le persone non potrebbero mai annoiarmi! Alcune volte assaggio piatti cucinati talmente male, fatti senza entusiasmo, che mi fanno passare la poesia. Cucinare dovrebbe essere un divertimento e anche partecipare alla trasmissione...

    Rimani in contatto con coloro che partecipano ai tuoi programmi?
    Con alcuni c'è un'empatia tale che sfocia in amicizia. Altri invece scivolano via e non ricordi di aver nemmeno girato la puntata!

    Cosa pensi del tuo “collega” Gordon Ramsey?
    Mi diverto come un pazzo a guardarlo! In realtà è un pezzo di pane ed è un grande professionista con cui è bello lavorare.

    Parliamo di dessert. Buddy Valastro, “The cake boss” di Real Time, sforna dolci spettacolari. Anche tu li crei?
    No, non è il mio mestiere. Creare dolci del genere è un'arte a sé, è un altro campo.
    E poi io sono un “Matrician Boss” e non un “Cake Boss”!

    Tra i dessert Made in Italy qual è il tuo preferito?
    Tanti... Alcuni giorni fa, in occasione della Festa del Papà, mia moglie mi ha cucinato le Zeppole di San Giuseppe al forno. In realtà, le preferisco fritte ma erano comunque buone!

    Sei diventato papà da pochissimo, giusto? Cosa cucinerai per tua figlia?
    Sì, esatto. Mia figlia Arizona ha due mesi e, per ora, beve il latte della mamma. Ma quando sarà l'ora di svezzarla le preparerò una linea tutta fatta in casa: purea di frutta, verdure omogeneizzate, pesciolino cucinato come si deve...

    Il tuo piatto preferito?
    Mmm, ne ho tantissimi: dalla pasta al forno al pollo al arrosto... Mi piace molto anche un semplice piatto di pasta pomodoro. I piatti semplici sono i migliori, non a caso la mia società si chiama “Il lusso della semplicità”.

    Ci daresti una ricetta per le nostre lettrici?
    Certo! Vi insegno come cucinare la coratella con carciofi, polvere di peperoni e erba limoncina.

    Ingredienti e dosi per quattro persone sono:

    1 Coratella d’agnello
    4 carciofi
    1 cipolla
    1 bicchiere di vino bianco secco
    Brodo
    1 limone
    1 peperone rosso
    1 peperone giallo
    Germogli di erba limoncina
    Olio per friggere
    Aceto di xeres
    Sale e pepe

    Preparazione

    Mondate i carciofi e tagliateli a lamelle. Immergeteli in acqua acidulata col succo di limone. Tagliate la cipolla a fettine sottili e le rosolate in una casseruola con 3 cucchiai d'olio.
    Scolate gli spicchi di carciofo e fateli saltare con la cipolla; aggiungete sale e pepe e il brodo e lasciate cuocere per circa 20 minuti.
    Separate tutte le interiora fra loro (polmone, fegato, cuore), lavatele e tagliatele a pezzetti; e in una casseruola fate rosolare prima i pezzetti di polmone; e dopo 10 minuti unite il resto.
    Lasciate insaporire con aceto di xeres per altri 10 minuti. Aggiungete i carciofi e fateli cuocere per altri 2-3 minuti. Mettete i peperoni a seccare con le bucce nel forno a 160 gradi per 40 minuti.
    Preparate il piatto e disponete la coratella sul fondo, i carciofi con la cipolla sopra e infine la polvere di peperoni, e bagnate con un po’ di salsa. Infine guarnite con germogli di erba limoncina fresca.

    Grazie. Un'ultima domanda: chi è il tuo chef preferito?
    Non riesco a fare solo un nome. Adoro Paul Bocouse, Sergio Mei, i fratelli Cerea e... Alessandro Borghese!
    Alessandroborghese.com
    Articolo scritto da Paola Ferrario


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    Alessandro Borghese è anche un appassionatissimo delle due ruote


    Fonte:donnaclick.it,web
     
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    Alessandro Borghese cinguetta su Twitter per Crodino


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    di Eva Forte

    Mentre cucino bevo un crodino. Anche Crodino inizia a “cinguettare” su Twitter , ma lo fa con un partner d’eccezione, Alessandro Borghese. Il suo nuovo ruolo in cucina, “Mentre cucino bevo un Crodino”, consacra Crodino come compagno ideale durante la preparazione del cibo e affida al chef mediatico per eccellenza il compito di intrattenere fan e appassionati con ricette ideate ad hoc e consigli inediti sulla preparazione dei piatti.

    Crodino, accompagnerà i tweet dell’eclettico Alessandro, che suggerirà ricette gustose e semplici da preparare. Alessandro Borghese e Crodino saranno compagni di viaggio per i prossimi mesi. Ogni settimana suggeriranno nuove ricette attraverso tutti i canali social: Twitter, Facebook, e i siti del brand e del personaggio.

    Crodino, da sempre protagonista di campagne irriverenti, torna a far parlare di sé con una collaborazione originale lanciando su Twitter le ricette giuste per ogni occasione. Tutti i venerdì attraverso l’hastag #cucinoecrodino sarà possibile scoprire la ricetta twittata da Alessandro Borghese e cimentarsi nella sua realizzazione. Per i più attivi e intraprendenti anche la possibilità di interagire direttamente con lo chef.

    Il segreto per la perfetta preparazione di un piatto? Stappare un Crodino, versarlo nel bicchiere con qualche cubetto di ghiaccio, guarnire con una fetta di arancia. Sorseggiare con calma.

    L’analcolico biondo diventa il nuovo alleato nella cucina di Alessandro Borghese e accompagnerà i suoi fan sul web, e nei social network. Un’occasione imperdibile per cimentarsi ai fornelli.


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    ... "in sfida" su SkyUno da metà ottobre: al via i casting ..


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    di Lord Lukas

    Che farà Alessandro Borghese nella sua promozione su SkyUno? Dalle tracce lasciate sul sito di Sky, relativamente a un nuovo cooking show al via da metà ottobre su SkyUno, è facile risalire a lui.
    Il suo nuovo programma settimanale, a quanto pare, farà cucinare tutto il nucleo familiare. In ogni puntata una famiglia, che potrà essere composta anche da parenti (fratelli, cugini, nonni, nipoti) sfiderà Borghese a rifare un piatto che le è particolarmente cara. Ci sarà poi una giuria pronta a valutare se lo chef ha realizzato in maniera soddisfacente la pietanza scelta dai concorrenti.
    Oltre a MasterChef, la cui seconda edizione è attesa sempre su SkyUno (non più su Cielo) all’inizio del 2013, Sky aggiunge un’altra gustosa portata al proprio menù televisivo.
    Sono partiti i casting per partecipare al programma: basta scrivere a: [email protected] o telefonare allo 02-28900505.


    Fonte:ingusto.it,Crodino Crazy Factory,tvblog.it,web
     
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    Borghese: «Italiani, vi sfido!»


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    Borghese durante «Ale contro Tutti», su Sky Uno dal 19 ottobre


    Dalla padella alla brace: se fino a poco fa Borghese guidava le persone ai fornelli in Tv (come per esempio in Cortesie per gli ospiti o Chef per un giorno), ora il gioco si fa più duro. Alessandro accetta la sfida degli italiani, dal 19 ottobre su Sky UnoHD alle 19.45, con Ale Contro Tutti condotto dallo chef (40 puntate, fino al 13 dicembre).


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    di Sara Tieni

    Il format è cucito addosso al «social chef» più amato dalla Rete (ha oltre 230 mila fan su Facebook) ed è ispirato al programma francese Beat my dish. Noi lo abbiamo incontrato durante la registrazione di una puntata a base di cacciucco, contro due (agguerriti) cognati toscani.

    È mai stato battuto?
    «Come no! Sono "cintura nera" di parmigiana di melanzane. Però una signora e sua figlia hanno avuto la meglio su di me con un'interpretazione ligure di questo piatto "affogata" nel pesto: io ero sicurissimo di farcela. Peccato che al bambino in giuria avesse una passione proprio per il pesto».

    Le brucia molto perdere?
    «Ovvio! Per questo cerco sempre di depistarli, quando siamo fuori onda, ma non ci cascano mai (ride, ndr). In realtà molti di loro sono in grado di "impiattare" come al ristorante. Ho notato subito che il livello di bravura è alto rispetto a qualche anno fa. Oggi saper fare la pasta all'uovo in casa è all'ordine del giorno: credo sia merito di una crescente passione per il cibo e forse anche di tutti i programmi che hanno visto in Tv. In concorrenti sanno già distinguere i colori degli ingredienti giusti, come vanno abbinati sapori...è sorprendente».

    E' vero che cucinerà a suon di musica?
    «Sì, durante il programma si mettono due brani musicali che, a scelta mia e dei concorrenti, meglio si adeguano secondo noi al piatto in preparazione».

    Come vengono scelti i suoi sfidanti?
    «Gli spettatori propongono semplicemente ioro piatti preferiti. Si va dal ragù di faraona ai ravioli ripieni. Ci sono ingredienti base uguali per me e per loro. E ci sono i "trucchi" per personalizzare sulla ricetta».

    E la giuria da chi è composta?
    «Da due adulti e da un bambino, o bambina, che cambia a seconda della puntata. Sono i più divertenti. Ognuno ha un modo particolare di assaggiare i piatti: ci sono due gemelle per esempio, molto preparate, e un ragazzino che è così serio da sembrare "posseduto" da un notaio di 60 anni».

    Le famiglie che cucinano sono tutte italiane?
    «No, visto che viviamo in una società multietnica. Ricordo una famiglia vietnamita che vive a Verona da anni e hanno proposto degli involtini fritti, alla vietnamita ovviamente, con ingredienti che non avevo mai usato: hanno cercato di prendermi in contropiede. Poi ci sono state una mamma e una figlia turche che mi ha messo in seria difficoltà con altri involtini, stavolta alle foglie di vite, che non avevo mai fatto. Come è finita? Lo scoprirete».

    Che cosa vincono i concorrenti?
    «Un diplomone grande così - che io odio firmare perché devo dichiarare e siglare la mia sconfitta - e un kit con grembiule e cappello. E poi lo sfottò quando mi hanno battuto: in media dura un pomeriggio intero».

    Lei è stato ribattezzato «social chef», perché è amato e molto seguito in Rete: che ruolo avranno i social network nel programma?
    «Importantissimo: prima della sfida vera e propria, in ogni puntata, lancerò il guanto della sfida anche al pubblico a casa tramite Facebook. Darò poi alcuni indizi per la scoperta del brano del giorno: sulla fanpage di Sky Uno, il pubblico potrà tentare di indovinare la scelta musicale e conquistare punti per “scalare” la classifica di Ale contro Tutti. Ogni giorno infatti chi ci segue da casa potrà inoltre cimentarsi in un secondo contest che riguarda la ricetta del giorno successivo. Dalla fine della puntata – e fino alla messa in onda della puntata successiva – sulla fanpage compariranno una serie di indizzi che condurranno alla scoperta della ricetta scelta dalla famiglia successiva per sfidarmi. E su Twitter e Facebook darò consigli e suggerimenti agli spettatori, che potranno interagire con il programma attraverso il l'hashtag twitter #alecontrotutti».

    A che cosa è dovuto, secondo lei, il proliferare di programmi di cucina?
    «Credo che, finalmente, abbiamo capito che è uno dei patrimonio che ci invidiano tutti come l'arte, la moda o il calcio, e di cui si parla tantissimo. Grazie a questi programmi i bambini si avvicinano alla gastronomia a imparano a distinguere i prodotti, gli adulti si riappropriano delle ricette tradizionali. Forse, per assurdo, di questa passione che noi italiano abbiamo per la buona tavola ce ne siamo accorti fin troppo tardi e sicuramente in ritardo rispetto al resto del mondo. Basti pensare che all'estero i programmi di cucina hanno fatto il loro successo con la cucina italiana, e con la cucina mediterranea in genere».

    Che cosa ne pensa dei programmi in cui si usano scatolette e surgelati?
    «Che sono buoni comunque perché avvicinano tutti al concetto che cucinare è bello e lo si può imparare».

    Quanto c'è di Jamie Oliver, il cuorco star britannico, nel suo personaggio tv?
    «Neanche un po'. Oliver è un eccellente comunicatore con un eccellente staff alle spalle. Dal punto di vista gastronomico non mi sento di competere perché le sue ricette, sono sincero, rispetto alle nostre non sono un granché. Ha avuto successo in un mercato "vergine", quello angosassone, usando la cucina mediterranea. La sua solarità? Anch'io amo ridere e scherzare in diretta ma non certo perché mi ispiri a lui. Chi mi conosce sa che sono così anche nella vita».

    In Ale contro Tutti deve misurarsi con i piatti preferiti degli italiani: il suo qual è?
    «Non ho dubbi: il pollo arrosto»

    Il suo conduttore preferito invece?
    «Cattelan, siamo amici. Viene pure lui dalla gavetta e ce la fatta per merito».

    La sua passione per il rock è nota: condurrebbe mai un programma di musica?
    «Vado pazzo per i Led Zeppeling: il mio brano preferito è Starway to Heaven. Che dire? Non si sa mai! meglio la cucina. E poi ho già realizzato il mio sogno di abbinare la musica alla cucina. E ad un'altra mia grande passione...».

    Quale?
    «I bambini: ho un grande seguito tra di oro. Imparano a cucinare con me, mi mandano mail, vogliono sapere quale utensili uso, dove possono iscriversi a una scuola di cucina. Forse nel mio futuro c'è un programma proprio con loro. Anche sui social network il successo che ho tra i ragazzi si sente tantissimo. Mi sono misurato con un sedicenne che è iscritto alla scuola alberghiera e molti bambini che vengono a sfidarmi con i genitori. E vi assicuro che non sono semplici esecutori».

    E che cosa bevono i bambini in abbinamento con i piatti? Vino come gli adulti?
    «Ah, no! Su quello non transigo: i miei piccoli giudici bevono acqua. E pure non gassata (ride ancora)».


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    Fonte:www.vanityfair.it
     
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    Cucina con Ale


    Alessandro-Borghese_sexy-chef


    ... Qualche ricetta ..


    Polpette


    Caponata


    Spaghetti alla Carbonara



    (da stefanomortini1969)



    Fonte:da stefanomortini1969,www.youtube.com,web
     
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    Cucina con Ale


    alessandro-borghese


    ... Qualche ricetta ..


    Pasta e fagioli veloce


    Polpette speziate


    Gnocchi all'ortica



    (da stefanomortini1969)



    Fonte:da stefanomortini1969,www.youtube.com,web
     
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    Natale di Borghese: contro...la suocera


    Alessandro-Borghese_sexy-chef


    Chi vincerà la battaglia ai fornelli tra Alessandro Borghese, il tradizionalista, e la suocera, l'innovativa? Ecco il suo Natale...


    di Redazione Vanity Food


    Alessando Borghese, il cuoco eclettico fenomeno della TV, ci racconta il suo Natale e la sua simpatica battaglia in cucina con la suocera napoletana con cui si sfida a suon di ricette.

    Come passerai il Natale quest'anno? Dove, con chi? Sarai tu il cuoco?

    Natale in famiglia, con mia moglie e mia figlia insieme ai parenti vari, nipoti e nipotini. Tutti verranno da noi, nella nostra casa a Milano, non a Roma, perché sarò già lì per lavoro.
    Cucinerò io, ma non da solo. Sarà una cucina al cinquanta per cento tra la vecchia guardia e la nuova guardia, ossia mia suocera e il sottoscritto. Però si invertono i ruoli: mia suocera vuole fare la creativa e si metterà a fare dei piatti più ricercati, mentre io andrò sulla tradizione.
    Per la cena della Vigilia, piatti a base di pesce come spaghetti con le vongole, zeppole con alici, anguilla.
    Il pranzo di Natale invece sarà a base di carne.

    Come puoi descrivere le atmosfere di cui ti circonderai e la tua tavola delle Feste?

    Il punto focale è l'albero, che decoriamo io e mia moglie, tutto gastronomico. Ogni volta che andiamo all’estero compriamo oggetti gastronomici fatti di stoffa, ceramica, vetro, da appendere all'albero, come cupcakes di stoffa. Tutto l’albero è a tema gastronomico: cioccolatini, pesciolini; non c'è nessuna pallina di Natale. Sotto, lo decoriamo con la neve finta e dei funghetti. Un albero alla Willy Wonka, che prepariamo la settimana prima di Natale. Ho acquistato due cioccolatini a forma di Gingerbread Man di ceramica e li ho appesi. Per la tavola, nessun centro tavola perchè ingombrano! Bisogna dare spazio alle portate. La tavola sarà sobria, con un servizio classico in ceramica bianca e semplice, tovaglia bianca con solo qualche decorazione di pungitopo qua e là.
    Non è un negozio di Natale, insomma.

    È mia suocera
    quella innovativa,
    io sono un tradizionalista
    Alessando Borghese

    Qual è il piatto tradizionale che non può mancare sulla tua tavola il giorno di Natale, anche quest'anno?

    I piatti della tradizione che non ci facciamo mai mancare sono quelli della tradizione napoletana: l'insalata del rinforzo, che è un piatto povero napoletano con acciughe cavolfiori, la zeppola napoletana, da preparare la mattina del 24 che è una pasta fritta con acciuga dentro. Per la Vigilia invece il pesce: gli spaghetti alle vongole, il baccalà e il capitone (anguilla), oltre che i moscardini affogati al pomodoro.

    E il resto del menù di questo Natale? Ci puoi svelare qualcosa in anticipo?

    Il giorno di Natale sarà a base di carne, ma ancora nel dettaglio non l'abbiamo pianificato. Delegherò mia suocera, anche se la nostra è una battaglia tra tradizione e innovazione (e quella innovativa è lei). L'anno scorso si è cimentata in un sushi all'italiana, che (per ragioni di pace familiare) era buonissimo! La mia famiglia ama richiedermi dei piatti particolari, perchè durante la settimana lavorativa a casa non accontento mai i loro desideri. Nei giorni prima del Natale, dunque, ordinano...à la carte.


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    Fonte:www.vanityfair.it,web
     
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    Ale Borghese: «Il mio orto in città»


    VIDEO - clicca qui

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    Lo chef di Ale contro tutti e il Wwf insegnano a coltivare le verdure di stagione anche in piccoli spazi. Per far bene all'ambiente e alla nostra tavola


    di Sara Tieni


    Zucche, cavolfiori, coste e poi tante erbe aromatiche: come si fa a creare un vero e proprio orto in città? La risposta, molto «terra-terra», arriva da Alessandro Borghese, in collaborazione con Wwf. Il protagonista del seguitissimo showcooking culinario Ale Contro tutti (su SkyUno dal lunedì al venerdi) e il Fondo per la Conservazione mondiale della natura infatti, promuovono l'iniziativa «Coltiva la natura in città» ideata in collaborazione con il social network Grow the Planet. Il fine è insegnare a mangiare più sano, promuovendo l'ambiente. Ecco allora che una troupe ha ripreso Borghese, a casa sua, mentre lo chef allestisce il suo primo orto cittadino. Pala, vanga e concime bio alla mano, lo chef insegna tutti i trucchi per seminare le piante giuste a seconda della stagione, che poi, di volta in volta, andrà a usare nelle sue ricette casalinghe. Tante le dritte per fare anche una spesa corretta, economica ed eco-compatibile, rispettando la natura e la tipicità dei prodotti del territorio. Volete sapere di più? C'è tutto sulla piattaforma One Planet Food dedicata proprio all'alimentazione sostenibile che per mesi vi inegnerà, tappa dopo tappa, come avviare l'orto nonostante problemi di spazio e spunti anche sui materiali da riciclo da utilizare, come lattine, pneumatici vecchi o sacchetti.


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    Fonte:www.vanityfair.it
     
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    Le «creme» di Alessandro Borghese
    Lo chef di Ale contro tutti, ospite di Kiehl's, ha cucinato un menu alla vitamina C, l'ingrediente alla base di un nuovo trattameto anti-età del brand cosmetico
    di Michela Motta


    Alessandro Borghese è un intrattenitore nato. Sorriso, faccia, stazza, voce: tutto di lui cattura l'attenzione. E non solo dallo schermo. Lo chef che abbiamo imparato a conoscere in tivù grazie a programmi come Cortesie per gli ospiti, Cucina con Ale e Ale contro tutti (da lunedì a venerdì alle 18.40 su Sky Uno) era la guest star dell'ultimo evento Kiehl's, il brand cosmetico americano che piace tanto alle star.

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    Tema della serata: la vitamina C, protagonista di un nuovo trattamento antietà che arriverà nei negozi a marzo. Così, Alessandro si è prestato alla cosmetica creando per la platea un menu supervitaminico (notevole la cacio e pepe su letto di purea di carote). L'occasione per chiedergli che cosa pensa delle creme, le altre.

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    Alessando, quanto si prende cura del suo aspetto?
    «Quanto basta. Utilizzo un semplice dopobarba e una crema mani, con il mio lavoro sono piuttosto usurate».

    Come sono entrati i cosmetici nel suo bagno?
    «Grazie a mia moglie. Lei me ne regala tanti, che puntualmente non uso».

    Nemmeno quelli per capelli? Sono lucidissimi.
    «Perché metto sempre delle fiale nutrienti dopo lo shampoo».

    Un gesto da consumatore evoluto. Anche la sua barba è molto cool.
    «Cambio spesso, ma la moda non c'entra. Da ragazzino sognavo delle basette folte, ma ho sempre avuto poca barba, sulle guance non è mai cresciuta. Mi sono dovuto accontentare del pizzetto».
    (24/01/2013 08:00)

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    Alessandro Borghese:

    «Otto marzo? Gnocchi alla romana con mia moglie»


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    di Sara Tieni


    Lo chef di Ale contro tutti ci racconta la cena per le sue donne (compresa una che beve solo latte) e conferma «Chef maschilisti? Sì. Ma le donne sono toste


    In Tv ha sfidato intere famiglie italiane in Ale Contro Tutti. «Le donne? le più determinate, non c'è dubbio. Hanno una marcia in più». Proprio per questo suo aver il «polso» della situazione, abbiamo chiesto a uno degli chef televisivi più amati, qualche suggerimento goloso per la festa della donna.

    Che cosa cucinare per un indimenticabile 8 marzo?
    «Prima che a cucinare, bisogna pensare alle luci giuste, di atmosfera di caminetto acceso. Bisogna apparecchiare la tavola in maniera curata in modo che l'insieme sia gradevole e sfizioso ancora prima di mettersi ai fornelli. Puntate su una sorpresa, come dei fiori, un oggetto inconsueto da far trovare sulla tavola e acquistato per l'occasione».

    Come ci si regola invece, per il menu?
    «Attenzione ai gusti della o delle festeggiate: quando si cucina per le donne della propria vita, che siano figlie, mogli o mamme, bisogna ricordarsi dei loro gusti, dei piatti preferiti. Magari evocando dei ricordi. abbinerei il piatto preferito a qualcosa di veramente nuovo espressamente creato per loro».

    Che cosa cucinerà alle donne della sua vita?
    «Con mia figlia, che è ancora piccolina, non posso ancora sbizzarrirmi molto: al massimo un latte coj cacao e dei biscotti speciali. Per mia moglie Wilma invece, punterò su dei grandi classici. Come primo, dato che lei è una grande amante degli gnocchi alla romana, penserei a una versione gratinata al forno con dell'ottima mozzarella e sugo pomodoro fresco. Poi, piacendole molto l'agnello, opterei per un carré di agnello al forno con patatine novelle. Il gran finale? Una versione finger food della torta Mimosa che io preparo con una speciale crema di pistacchi».

    E per brindare, che cosa sceglierebbe?
    «Bollicine tutta la vita! Io non ho dubbi: per tutto il pasto, per rendere frizzante l'atmosfera. Per accontentare la mia dolce metà stapperei: uno champagne rosè di Bruno Paillard che è delicato e molto aromatico».

    Lei è famoso per accompagnare i piatti che cucina con della buona musica: che cosa sceglierebbe per l'8 marzo?
    «Opterei per una compilation di hit di autori indimenticabili comeDavid Bowie e Bruce Spreengsting».

    C'è un ingrediente che le evoca la femminilità?
    «La frutta come le pesche, le visciole, le albicocche: non so perché mi evocano la sensazione vellutata della pelle femminile».

    Tornando all'8 marzo 8 marzo: si accusano gli chef di essere maschilisti. Anche Carlo Cracco, recentemente, ha incassato questa critica. E' proprio così?
    «Sì, la cucina, soprattutto ad alti livelli è ancora una prerogativa maschile : non a niente si parla delle "brigate" di cucina, proprio come se si parlasse di un regime militare. Questo anche se ci sono molte chef donna. Il fatto che il nostro è un lavoro molto pesante fisicamente e difficile come orari».

    Anche lei è un «maschilista della cucina»?
    «No, alle donne invidio inventiva e determinazione. E sono onorato quando, è capitato spesso, mi dicono che la mia è una cucina molto femminile. Perché la cucina femminile è una cucina delicata, attenta ai sapori ma allo stesso tempo decisa e forte».

    Quali sono le chef donna che la ispirano?
    «Paola Budel, che è stata anche uno degli ospiti di MasterChef. Oppure la mamma di Joe Bastianich, Lidia, che ha fatto la fortuna della cucina casalinga su una piazza internazionale come New York. Mi incuriosisce anche Cristina Bowerman, chef stellata di Glass Hostaria a Roma, la sua è una cucina davero molto innovativa».

    Nella sale è uscito il film La cuoca del Presidente, ispirato alla biografia del Presidente Chirac, dove si vede chiaramente come la protagonista sia osteggiata dai colleghi uomini: andrà a vederlo?
    «Una cuoca a capo della cucina dell'Eliseo? Mi incuriosisce molto: lei sì che dev'essere stata una tosta!».

    Lei ha un numerosissimo pubblico femminile: tra le altre anche la vincitrice di MasterChef, Tiziana, ha detto che vorrebbe cucinare con te.
    «Ne sono onorato: la inviterò ad Ale contro Tutti: facciamo un nuovo format: Ale contro Masterchef!».


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    Fonte:www.vanityfair.it,web
     
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