CUCINA dal WEB

ARTICOLI, RIFLESSIONE E NEWS D

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    La casa dei buongustai al Salone del Libro


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    di Francesca Martinengo


    La novità del Salone del Libro di Torino edizione 2013 si chiama Casa Cook Book, una nuova area espositiva interamente dedicata al Food. Ecco alcuni degli appuntamenti in programma dal 16 al 20 maggio

    Volete scoprire tutto, ma proprio tutto sulle pubblicazioni dedicate all'enogastronomia e alla cucina? L'appuntamento è dal 16 al 20 maggio a Casa Cook Book, la nuova area espositiva del Salone del Libro di Torino. Nello spazio di 400 metri quadri vi attendono oltre 50 appuntamenti dove libri saranno "spunti gustosi" che daranno vita a show cooking e laboratori: da quelli di pasticceria con Iginio Massari e Luca Montersino, a quelli dedicati alle ricette vegane di Simone Salvini, fino ai momenti dedicati ai bambini per educare al gusto giocando e preparare piatti sani e gustosi.
    A Casa Cook Book si daranno appuntamento i maestri e protagonisti della cucina italiana: da Gualtiero Marchesi a Davide Oldani, a food celebrities come Benedetta Parodi, Marco Bianchi, la vincitrice del secondo Masterchef Tiziana Stefanelli. Non mancheranno le foodblogger: presentaranno i loro nuovi libri Marta Tovaglieri, Lisa Casali, Veruska Anconitano e si parlerà anche di cucina 2.0 con Silvana Sarti, curatrice di In Cucin@ - Appunti e ricette, e Roberta D'Ancona, cuoca, blogger e autrice di Cucina Italiana 2.0. Non mancherà, il 17, il contest di cucina con scrittori che si sfideranno in punta di penne e…… padelle.


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    Fonte:www.style.it,Photo Corbis,torino.repubblica.it,www.marieclaire.it
     
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    Alimenti/Corsi cucina
    e chef in tv, ma gli italiani
    imparano da mamma


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    Indagine della Doxa
    commissionata da Accademia
    Italiana Cucina




    Corsi di cucina che registrano il tutto esaurito con lista d'attesa, show cooking presi d'assalto, chef onnipresenti in trasmissioni televisive sempre più dedicate al cibo e alla cucina. Ma, nonostante tutto, 7 italiani su 10 imparano a cucinare dalla mamma. E' quanto emerge da una indagine commissionata dall'Accademia Italiana della Cucina alla Doxa, che fotografa lo stato dell'arte della cucina familiare svelando usi, costumi e fonti di apprendimento attraverso le quali gli italiani si approcciano alla cucina di casa.

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    Secondo l'indagine, oggi il 71% dei nostri connazionali "impara a cucinare" seguendo ancora alla lettera i consigli delle mamme e delle nonne. E le ricette si condividono esattamente come una volta, come dimostra il fatto che 8 italiani su 10 (76%) si passano suggerimenti esclusivamente con appunti scritti o a voce. Quelli, per intenderci, custoditi gelosamente nel cassetto di famiglia e tramandati di generazione in generazione. L'indagini è stata presentata oggi in occasione delle celebrazioni per i sessanta anni della prestigiosa Istituzione Culturale della Repubblica Italiana, fondata da Orio Vergani nel 1953. Dunque, al di là dell'indiscutibile successo mediatico - circa 7 italiani su 10 guardano le trasmissioni dedicate al cibo - solo il 18% dei telespettatori poi prende spunto da questi programmi per sperimentare le ricette a casa. Insomma, il fenomeno è importante ma il suo impatto sulle abitudini di casa è molto circoscritto.

    Se la famiglia rimane il baluardo inossidabile da cui apprendere il sapere culinario, il tanto caro (e "vecchio") libro di cucina è al secondo posto (25%) nelle fonti attraverso le quali si impara a cucinare. I libri dedicati al cibo sono molto diffusi nelle nostre case: l'80% degli italiani ne possiede almeno uno, mentre circa la metà dei nostri connazionali (46%) ne ha più di cinque e un buon 20% ne possiede addirittura più di dieci. Quelli che vanno per la maggiore sono ancora "Il Cucchiaio d'argento", il "Talismano della felicità", l'"Artusi" e, tra i modernissimi, la "Prova del Cuoco" e "Benedetta Parodi".

    Se è vero che solo il 10% degli italiani impara a cucinare da internet (blog, siti gastronomici), il dato quasi si triplica (25%) nel caso degli under 30. Le nuove generazioni, dunque, sembrano guidare una piccola rivoluzione culturale rispetto alla tendenza dominante che vede la tradizione familiare trionfare tra le fonti di apprendimento. Infine l'indagine ci dice che gli autodidatti sono il 10% della popolazione mentre sono ancora meno quelli che si sono formati attraverso corsi di cucina (5%).

    Ed ora passiamo ad analizzare i ruoli in cucina. Diciamo innanzitutto che in generale gli italiani si reputano dei bravi cuochi: il 73% dichiara di essere una persona che sa cucinare bene (nel caso delle donne l'autostima sale all'89%). Ma se nell'alta ristorazione sono soprattutto gli uomini a farla da padrone, a casa la regina dei fornelli rimane la donna, che in oltre 9 famiglie su 10 ricopre il ruolo di "chef di casa". Il "gentil sesso" vede crescere il suo peso anche fuori dalle mura domestiche come dimostra il fatto che il 4% delle donne fa parte di associazioni gastronomiche, una presenza doppia rispetto a quella degli uomini (2%). Ma attenzione, anche gli uomini non stanno a guardare e reclamano sempre più spazio davanti ai fornelli: oggi oltre la metà (55%) dichiara di saper cucinare bene.

    Il desco familiare riunisce in media 3 persone e in particolare 2,8 per il pranzo e 3,1 per la cena: il condividere, lo stare insieme, resta quindi un must dell'alimentazione degli italiani.Curioso il dato che indica il tempo passato ai fornelli: nei giorni feriali la media giornaliera è di circa un'ora (tra pranzo e cena), ma c'è un 35% di italiani che passa da un'ora a due ore, tutti i giorni, tra i fornelli. Nei giorni di festa questo tempo si dilata fino a una media di un'ora e diciotto minuti, con 3 italiani su 10 (28%) che cucinano addirittura per oltre due ore.



    Fonte:www.tmnews.it,www.guidaconsumatore.com,www.italiaatavola.net
     
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    150 anni fa in tavola: cosa mangiavamo?


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    ... Quali sono i piatti della migliore tradizione italiana? ...


    L'Italia in tavola... una grande tradizione enogastronomica riconosciuta in tutto il mondo che rende la cucina italiana un vero e proprio patrimonio di valore storico e culturale ben attestato anche dai gusti culinari di grandi personaggi storici.

    Dal gran bollito “risorgimentale” del quale andava ghiotto re Vittorio Emanuele al risotto al burro di Camillo Benso, fino al Marsala garibaldino... la tradizione italiana sfodera ricette tipiche intramontabili!

    Il Grande Bollito Storico Risorgimentale Piemontese tanto amato dal re Vittorio... Questo piatto era preparato con carne di vitello (rigorosamente di razza piemontese) ben allevato e nutrito, in ottima salute!

    La carne veniva cotta a pezzi di diversa consistenza in acqua già bollente, poco salata, con degli odori quali rosmarino, aglio, lauro, sedano, cipolla, gambi di prezzemolo...


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    Il re Vittorio Emanuele
    amava anche un altro piatto,
    i taiarin piemontesi, tagliolini freschi
    alle erbe di montagna con
    castagnole di carne in
    salsa di Barolo.

    Il risotto al burro di Camillo Benso di Cavour, grande appassionato di agricoltura e di cucina, e di viticoltura (famoso il suo Barolo!), un piatto unico di risotto con burro e parmigiano, cotto al forno con pomodori, uova frittellate e poi bagnato dal sugo di arrosto ristretto. Un altro piatto amato dal Conte di Cavour era gli gnocchi di patate alla salsa di noci e di mentuccia.

    È noto quanto Garibaldi apprezzasse, invece, moltissimo il gusto dolce del Marsala che ancora porta il celebre nelle sigle “DG” impresse sulle bottiglie a significare “Dolce Garibaldi”. Mentre riguardo ai piatti di cucina, il suo preferito era il carpaccio di tacchino preparato per lui da Nino Bixio dopo lo sbarco di Marsala.

    Per finire questa breve rassegna enogastronomica legata ai volti noti della storia vi raccomandiamo di non perdere i tortelli alla Giuseppe Verdi, presentati in Casa Alice proprio per l'occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia!

    Altri piatti tradizionali dell'epoca, e che hanno un qualche nesso con i personaggi della storia italiana, sono il pollo alla campagnola cucinato con zucchine, patate e carote, nato in onore di Mameli, e preparato dalla madre di Mazzini dopo avere ascoltato l'inno; ed il roast beef alla ligure, piatto preferito da Giuseppe Mazzini. Infine, le lasagne alla papalina con mele e tartufo, serviti in onore di papa Pio IX per il ventiquattresimo anno di pontificato.

    La cucina italiana è fatta di tante tradizioni regionali, ognuna molto diversa dalle altre, ed ognuna con una sua storia particolare. Nella cucina di ciascuna regione si palesa anche la cultura e la storia del suo popolo.


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    La cucina italiana
    è l'unica al mondo ad avere in
    seno una grande varietà di
    piatti e ricette diverse.

    Questa eterogeneità è naturalmente legata alla particolare posizione geografica dell’Italia soggetta ad un clima molto vario che caratterizza anche e soprattutto la tavola. L'autentica cucina italiana da sempre pone grande enfasi sui prodotti freschi, di stagione, su carni fresche e frutti di mare, che ogni regione ha, come veri propri tesori.

    Il patrimonio tradizionale regionale è importante perché si fa custode delle nostre tradizioni alimentari che si sono consolidate nei secoli e che ancora oggi ritroviamo nella varie realtà regionali. E' proprio in quel momento storico che alcuni piatti italiani della tradizione vengono alla luce.

    Il momento storico che coincide con l'unità italiana è determinante per molti versi. Principalmente per i grandi mutamenti storici e poi anche per lo sviluppo tecnologico. Nel corso del 900 la società italiana subisce profonde trasformazioni che si sono riversate anche nella nostra cultura e tradizione enogastronomica.


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    ... Ma come eravamo 150 anni fa "a tavola"? ...

    Nel 1861 l'Unità d'Italia ha unificato le regioni della penisola sotto un'unica bandiera; tuttavia la singola regione ha mantenuto una sua identità gastronomica legata alla sua storia e alla tipologia di prodotti a disposizione in quel determinato territorio ed in quella stagione e clima specifico.

    C'è da dire che nella fattispecie la tavola della popolazione italiana, di massa dei primi del '900 era semplice e fatta di pochi ingredienti basilari ma variava anche in relazione al ceto sociale.

    Le classi più abbienti godevano invece dei cosiddetti "cibi di lusso". Fra le pietanze ricorrenti sulle tavole dei ceti medio-alti c'erano solitamente per la colazione pane bianco, burro, latte, caffè.

    Per i pasti principali, come quello del pranzo, tipica la minestra in brodo; per secondo si prediligeva la carne, quindi piatti di arrosto, stufato, carne in umido; per contorno molto frequenti le patate. Per la cena si poteva replicare un piatto di quelli citati per pranzo, accompagnato da verdure e formaggio.

    Il menù delle famiglie più povere subiva delle modifiche: il caffè veniva rimpiazzato da una bevanda ottenuta da un composto di ceci e orzo bruciato chiamata "cicoria"; chi poteva permetterselo mangiava del pane con salumi o formaggi.

    Per gli altri pasti, pranzo e cena, il piatto era "unico", e a basso costo, cucinato con ingredienti "umili": una minestra, preparata con diversi ingredienti a seconda della stagione. O con lardo, odori, cipolle, pomodori, o conserva di pomodoro. Pasta con ortaggi, verdure e legumi: pasta e patate, pasta e cavoli, riso e patate, o altre verdure di stagione.

    Un altro piatto tipico era la minestra preparata con cipolla, aglio, olio, legumi in umido; oppure con fagioli o lenticchie, preparati con patate, lardo e pomodoro.

    Della tipica cucina romanesca sono di questo periodo alcuni piatti della tradizione, come gli spaghetti con cacio e pepe e la palliata.

    La cena consisteva in pane salumi e formaggi, uova, verdure. Mentre nelle famiglie più povere poteva anche essere solo una zuppa di pane, latte e caffè.








    Gli alimenti base della cucina italiana dell'epoca erano ceci, fave, lenticchie, piselli, fagioli, cucinati nei modi più svariati, ogni tipo di verdura e frutta di stagione; il pane bianco era di prima qualità e compariva sulle tavole dei "ricchi", mentre quello di farina scura accompagnava i pasti delle classi più povere.

    Il vino: una bevanda presente sulle tavole di tutti, indipendentemente dal ceto di origine. Il vino accompagnava sempre i pasti consumati dalle famiglie. Naturalmente la qualità del vino dipendeva dalle possibilità economiche.

    Il pesce era un alimento per molti inaccessibile, soprattutto per chi abitava nelle regioni dell'entroterra. Dobbiamo infatti considerare che all'epoca i trasporti non facilitavano la mobilità dei prodotti alimentari, e a maggior ragione il pesce non sarebbe mai potuto arrivare fresco a destinazione.

    I contadini vivevano di quello che il loro terreno regalava. I piatti di carne erano sicuramente destinati a giorni speciali, di festa, e venivano per lo più preparati con le parti più "economiche" dell'animale, interiora e frattaglie di maiale e di ovini.

    A questo proposito ricordiamo un piatto tipico della cucina piemontese, realizzato proprio con le frattaglie, la finanziera alla piemontese, che nacque come piatto povero, ma che nel tempo si è guadagnato un posto molto più autorevole essendo apprezzato dai ceti più ricchi che ne stimarono bontà e prelibatezza...

    La storia ci insegna, anche in tavola, che le cose più semplici sono spesso le più speciali!


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    Finanziera alla piemontese



    Fonte:www.alice.tv,espresso.repubblica.it,
    blog.libero.it,www.lacucinaitaliana.it,comunicaremendicino.blogspot.com,www.naturalia.it,cucina.corriere.it,www.academiabarilla.it,www.istitutomajorana.it
     
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  4. gheagabry
     
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    Nuove frontiere per la cucina di lusso. Scopri dove un piatto di sushi può arrivare a costare duemila euro e gli ingredienti che lo rendono così unico.

    C’era una volta Flawless, cocktail dal prezzo proibitivo a base di oro e diamanti del Movida Club di Londra. Da quel giorno sembra che diamanti e oro siano diventati un must per la cucina di lusso che mescolandosi all’intramontabile moda di quella giapponese ha dato origine ad un piatto molto particolare: il sushi più caro del mondo.

    L’idea di un ‘sushi de luxe’ è venuta allo chef filippino Angelito Araneta Jr che ha creato questo piatto in esclusiva per un ristorante di Manila. Il classico sushi viene avvolto da ‘foglie’ d’oro ventiquattro carati decorate con piccoli diamanti africani da venti carati, in una composizione di cinque pezzi per un piatto che arriva a costare circa duemila euro.

    Piatto ricco in tutti i sensi, proposto dallo chef come asso nella manica per chi vuol fare colpo durante un appuntamento o cerca un modo indimenticabile per dichiararsi al futuro sposo.

    Araneta non è nuovo a queste escursioni nella cucina di lusso, poco tempo fa aveva creato una torta al cioccolato tempestata di diamanti e ricoperta da foglie d’oro, appena più cara della sua ultima creazione. Un modo per addolcire l’inevitabile conto stellare?

    Yahoo! Viaggi, 1.7.10

     
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    Un cappuccino a regola d'arte


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    di Sara Tieni


    Gatti, personaggi dei manga ma anche Obama, Aladino, Psy e persino una giraffa: sono le creazioni di schiuma di latte in 3D dello chef giapponese Kazuki Yamamoto. Da gustare anche con gli occhi


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    Se il buongiorno si vede dal mattino, le creazioni del barista giapponese Kazuki Yamamoto sicuramente mettono istantaneamente di buonumore.
    Ormai conosciuto in patria e in rete (su Twitter aggiorna quotidianamente una gallery con le sue creazioni), come "l'artista del cappuccino 3D", questo 26enne si è infatti specializzato nell'arte di dare forme fantastiche e singolari alla schiuma di latte di una delle bevande più amate del breakfast di tutto il mondo.


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    Kakuzi, che lavora attualmente nel bar Cafe 10 g a Osaka ma sogna di aprirne uno tutto suo a Tokyo. Ogni giorno questo barche nipponico si mette lì e, grazie a bastoncini e cannucce, voilà, fa fuoriuscire personaggi di realtà o fantasia dalla vostra tazza ancora fumante. Naturalmente potete fare richieste: c'è chi si scioglie davanti a Snoopy e chi vuole la faccia del rapper Psy, di Obama o chi si commuove davanti a una giraffa che emerge come Venere dalle schiume.

    Una chicca da immortalare subito però: nel giro di pochi minuti la creazione di Kakuzi si smonta e si raffredda velocemente.

    (19/06/2013 13:00)


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    Fonte:www.vanityfair.it
     
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    Catena e la cucina di casa Fiorello


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    di Francesca Martinengo


    Una cucina semplice ma piena di sapore, fatta di affetti, ricordi, calore familiare: è quella raccontata da Catena Fiorello nel suo ultimo libro, Dacci oggi il nostro pane quotidiano, ed. Rizzoli. Un caso editoriale con 40.000 copie vendute


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    Tra le pagine emerge il ritratto della famiglia Fiorello: della mamma e del papà con i quattro figli Catena, Giuseppe, Rosario, Anna. «Per noi il luogo dove ogni cosa succedeva - racconta Catena - era la cucina, il posto della casa dove tutti ci ritrovavamo: mentre mia madre preparava da mangiare, io e i miei fratelli facevamo i compiti. Poi, quando la sera mio padre, appuntato della Guardia di Finanza, tornava dalla caserma, noi lo aspettavamo qui, e dopo cena ascoltavamo le storie fantastiche che ci raccontava. Ma soprattutto, è nella cucina di casa che si è formata la personalità di noi piccoli, grazie agli insegnamenti semplici dei nostri genitori che proprio a tavola ci hanno trasmesso i valori dell'onestà, della generosità e della concretezza, ovvero del "fare" senza tanti giri di parole».

    Com'era la cucina di casa? Quali piatti si preparavano?
    «Soldini ce n'erano pochi, però mia madre creava sempre delle pietanze meravigliose con nulla. Io adoravo la pasta con le patate, fatta solo con due patate, mezza latta di pomodori pelati, un po' di cipolla soffritta e un po' di prezzemolo: una meraviglia nella sua semplicità. È il mio piatto preferito ancora oggi».

    C'erano anche dei rituali nella preparazione del cibo?
    «Sì, specialmente dal 20 del mese in poi, quando i soldi dello stipendio stavano finendo. Allora mio padre faceva vere e proprie gare culinarie con mia madre: ad esempio, per coprire i sapori anonimi di certi cibi come i fegatini di pollo, preparava le "cipollate": cipolla fatta appassire con olio extra vergine, aceto rosso e vino. Otteneva così una specie di salsa caramellata a cui aggiungeva anche pezzettini di pane raffermo fatto saltare in padella: un sapore unico.
    Poi mi ricordo il rito del caffè delle due del pomeriggio e quello delle quattro, quando la mia maestra veniva a sferruzzare con mia madre».

    Il piatto preferito da Rosario? E da Beppe?
    «Tutti e quattro noi fratelli adoravamo la pasta al forno, un piatto che significava "festa". Mia madre la portava in tavola anche per un buon voto a scuola e per noi, che non ce l'aspettavamo, era pura gioia».

    Ovviamente ami la cucina siciliana, vero?
    «In realtà io amo la cucina di casa, che sia piemontese, sarda, toscana, calabrese, pugliese o appunto siciliana: la cucina di famiglia, quella popolare, fatta di cibi semplici. Molte verdure, poca carne e soprattutto molta fantasia, grazie alla quale nascono dei grandi piatti».

    Tu cucini?
    «Io amo molto cucinare e quando sono a casa dedico molto tempo alla cucina. Anzi, se devo invitare qualcuno lo faccio a casa mia e preparo io, ci tengo davvero molto».

    Come hai imparato?
    «Semplicemente osservando i gesti di mia madre. Lei non mi diceva nulla mentre preparava, e per me imparare ha significato guardare ogni giorno tutti i suoi movimenti, memorizzando persino il "ritmo" nel tagliare e nell'affettare».

    Ci lasci una ricetta di casa Fiorello?
    «Molto semplice: prendete una melanzana, tagliatela in due, fatela bollire con la buccia in poca acqua. Quando è cotta ma non sfaldata scolatela nello scolapasta e fatela raffreddare a temperatura ambiente. Fate bene attenzione che abbia perso tutto il suo liquido e poi tagliatela a tocchetti e mettetela in una ciotola aggiungendo olio extra vergine, sale, menta, aglio e aceto. Fate bene insaporire il tutto e servite in tavola. Non avete idea del gusto, il trucco è scegliere bene la menta: deve essere profumatissima».

    Tu scrivi, Beppe è uno dei più affermati e talentuosi attori italiani, Rosario è un performer e mito della radio, della tv e del web: qual è il vostro segreto?
    «Essere rimasti sempre uniti, come quando eravamo tutti a tavola, insieme, nella nostra cucina».

    (24 giugno 2013)




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    Fonte:www.style.it,www.cn24tv.it,velvetmusic.it,www.gpmagazine.it,provincia.rovigo.it,web

    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:03
     
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    Ricette in musica - Vanda Rapisardi




    La Pasta cu li sardi



    Fonte:di Vanda Rapisardi,www.youtube.com
     
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    Giorgio, da Masterchef al "cibo porno"


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    Gramegna apre un sito e un servizio a domicilio di ricette erotiche: "Voglio riaccendere la passione tra le mura di casa"


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    Come tutti i talent "Masterchef" è solo l'inizio, dopo ognuno deve trovare la propria strada. E se qualcuno scrive un libro, qualcun altro punta a un programma tv, Giorgio Gramegna ha trovato la sua realizzazione nel "food porn". Ha aperto un sito (e un servizio a domicilio) di ricette erotiche. "L'idea è quella di allargare il concetto di passione per cibo – ha spiegato lui -. Con le mie ricette riaccendo l'erotismo tra le mura di casa".
    Nella sua presentazione sul sito Gramegna mette le cose in chiaro: "Confesso di essere un feticista. Osservare le persone quando assaggiano un piatto per la prima volta è una delle cose che adoro di più in assoluto". Un'osservazione finalizzata a cogliere i molti segnali che arrivano dal rapporto con il cibo. "Faccio questo perché vedo il primo assaggio come il primo bacio che si dà a una persona - dice -. Il desiderio, l'attesa, il significato. Tutte sensazioni, azioni, reazioni, emozioni che non saranno mai più le stesse. Il primo bacio è il primo bacio, no? Unico e irripetibile".

    Nato e cresciuto a Novara, Gramegna, oltre a sviluppare la propria passione per la cucina, ha studiato comunicazione e marketing. Studi che ha sicuramente messo a frutto visto che ha colto benissimo la potenzialità promozionale di un'accoppiata "eros-cibo". Sul suo sito vengono proposte numerose ricette, ma è solo una parte del progetto. Giorgio organizza serate, dimostrazioni, lezioni di cucina e un catering a domicilio. "Per ora lavoro a Milano e cucino a domicilio per 10-15 persone - spiega -. Propongo ricette fusion: mischiare sapori diversi è già di per sé il modo di staccare dalla consuetudine, dalla monotonia"




    Fonte:www.tgcom24.mediaset.it,www.huffingtonpost.it,www.youtube.com,www.gazzettacommerciale.com,www.oknovara.it,web
     
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    Fiorentina alla vodka e gelato salato.
    Le follie culinare che piacciono ai vip



    CIBO & VINO


    Naomi fa
    scorpacciate di fiorentine
    abbinate a copiosi
    bicchieri di
    vodka



    Robert Zemekis vuole l’acqua minerale ricavata direttamente dai depositi artesiani alla profondità di 1.500 metri, Madonna pretende interi piatti di semi di lino; per non parlare di Victoria Beckham che mangia solo cibi con un ph superiore a 7, come legumi, frutta e prodotti ricchi di ferro, magnesio, calcio e zinco.



    Sono alcune delle rivelazioni di Andrea Mattei, chef superstellato de La Magnolia, ristorante dell’Hotel Byron di Forte dei Marmi, del gruppo alberghiero Soft Living Places, che svelerà in un libro esclusivo le manie spesso folli a tavola dei ricchi e famosi. “Ma non tutti vogliono stranezze a tutti i costi – rivela sempre Mattei – per esempio il sultano dell’Oman, Quabus Bin Said al Said, si accontenta anche di semplicissimi ravioli alla ricotta preparati con la nostra pasta fresca”.

    La cucina che ha reso famosa l’Italia in tutto il mondo continua infatti ad attirare le preferenze di sceicchi, emiri e sultani arabi che non perdono occasione per gustarsi un primo della tradizione gastronomica del Bel Paese Luca Landi, invece, chef del ristorante stellato Lunasia del Green Park Resort di Tirrenia e vincitore del campionato mondiale dei gelatai con la squadra italiana, rivela: “I bambini dei vip, come Suri Cruise, Apple, la figlia di Gwyneth Paltrow, e i piccoli Beckham, vanno tutti pazzi per il gelato salato: è l’unico modo per riuscire a farli stare tranquilli a tavola”.

    Ma per sapere ogni minimo dettaglio sulle manie delle star, il Byron pubblicherà un volumetto che conterrà tutte le fissazioni delle più acclamate stelle dello spettacolo, che nemmeno a tavola rinunciano a fare i divi. Il libro sarà pronto a ottobre, ma sono già trapelate alcune sfiziose indiscrezioni sulle richieste più stravaganti raccolte dallo chef del Byron per esperienza diretta o dopo accurate indagini tra i colleghi. Andrea Mattei racconta alcuni particolari di queste mirabolanti cene: “Attori, modelle e personaggi celebri ne capitano spesso da noi, però quando sono qui sono molto semplici, con la t-shirt, le ciabatte e gli short, che quasi non li riconosci. Chi ha particolari esigenze per quanto riguarda il fisico, ci chiede una cucina povera di grassi e quanto più leggera possibile. Naomi Campbell, invece, adora mangiare la fiorentina e bere vodka, che sul suo tavolo appartato e nella zona più buia del ristorante, non deve mai mancare; Daniel Craig e Robert Zemekis invece non hanno problemi e cenano in sala insieme agli altri ospiti, l’unica peculiarità del regista americano è l’acqua.

    L’ultima volta che ha soggiornato in hotel, infatti, ha voluto bere solo la sua preferita, la Fiji (acqua ricavata dai depositi artesiani alla profondità di 1500 metri), che abbiamo dovuto fargli trovare in tavola.” Secondo lo chef gli ingredienti principe per l’estate 2013 saranno di sicuro la zucchina e i crostacei, in particolare mangiati crudi: “Le zucchine nel nostro ristorante non mancano mai perché riusciamo ad averle a km 0, da un’azienda agricola che lavora per noi con ortaggi biologici. La nostra peculiarità è che riusciamo a lavorarle in ogni modo, dall’antipasto fino quasi al dolce.

    Un esempio potrebbe essere un’insalata di zucchine cotte a freddo, quindi leggerissime, con ricotta di pecora e olive taggiasche. I nostri clienti famosi, infatti, più che altro chiedono cibi, nel senso che preferiscono piatti non molto pesanti, come il crudo di pesce e i crostacei o fresche insalate di frutta e verdura”.





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    Victoria Beckham


    Ma i clienti vip del Byron sono in buona compagnia: Madonna, per esempio, è molto attenta alla sua alimentazione e non rinuncia mai a mangiare semi di lino, molto ricchi di Omega 3 e con proprietà snellenti (www.regimedestar.com/regime-stars/madonna.php ). Per rimanere nel campo canoro, la ex posh spice Victoria Beckham mangia solo cibi con un ph superiore a 7, come legumi, frutta e prodotti ricchi di ferro, magnesio, calcio e zinco. La stessa alimentazione è apprezzata anche da star cinematografiche del calibro di Jennifer Aniston e Kirsten Dunst (www.public.fr/News/Victoria-Beckham...e-regime-363326 ). In fatto di stravaganze non è da meno Cristina Aguilera, ormai più celebre per le sue forme che per la sua carriera da cantante, che segue la dieta dei 7 colori. Il suo regime alimentare prevede che durante i diversi giorni della settimana possa mangiare solo cibi di un determinato colore, quindi la domenica solo cibi bianchi, lunedì solo cibi rossi e così via (www.hlntv.com/slideshow/2013/03/29/...food-obsessions ). Lady Gaga, invece, riesce a stupire anche quando si tratta di mangiare. Miss Germanotta, infatti, segue la dieta di Harley Parternak che prevede 5 piccoli pasti al giorno, contenenti solo 5 ingredienti che devono essere consumati in non più di 5 minuti(www.thesun.co.uk/sol/homepage/showb...s-Way-Tour.html ).

    (sabato, 10 agosto 2013 - 15:55:00)


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    Jennifer Aniston



    Fonte:www.affaritaliani.it,www.cinetv.info,www.paqoo.com,www.celebritynetworth.com,wegotthiscovered.com,www.altezzaepeso.com,it.amolamusica.com,web

    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:05
     
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    Muore a 89 anni Marcella Hazan:
    era la guru della cucina italiana negli Stati Uniti


    Marcella+Hazan


    NEW YORK - È morta ad 89 anni Marcella Hazan, scrittrice di libri di cucina considerata negli Stati Uniti come una guru dell'autentica tradizione culinaria italiana. Ne dà notizia la sua famiglia.


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    La Hazan viveva a Longbot Key, in Florida, col marito e collaboratore di una vita Victor. La sua morte è stata annunciata dalla nuora Lael Sara Caplan sulla sua pagina Facebook: «Il mondo dell'autentica cucina casareccia ha perso un gigante oggi. Mia suocera Marcella Hazan se ne è andata in pace; mio suocero Victor era al suo fianco», ha scritto. La Hazan, nome da nubile Marcella Polini, era nata a Cesenatico (Forlì-Cesena) nel 1924 e si era trasferita negli Usa col marito dopo la Seconda guerra mondiale. Ha sempre affermato di non aver mai realmente imparato a cucinare fino alle nozze e al suo trasferimento a New York. La Hazan ha insegnato nel suo primo corso di cucina quando era già quarantenne ed il primo dei suoi sei libri di cucina 'The classic Italian coockbook' è stato pubblicato quando era vicina ai 50 anni.


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    Marcella e Victor Hazan



    Fonte:www.leggo.it,www.harpercollins.com,immagine
    di Susan Lindquist,www.huffingtonpost.com,immagine di Tamara Lush,www.nytimes.com,
    immagine di CRAIG SELIGMAN,www.aceshowbiz.com,www.splendidtable.org,web
     
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    Chef mi fa un caffè?



    (4 giorni fa | di Maddalena Fossati)


    Sul set del nuovo calendario Lavazza c’erano i cuochi più bravi del mondo, qualche gallina, una sirena, delle mondine... A fine ottobre vedremo il risultato, intanto i protagonisti ci parlano di moke, espressi... E ci danno qualche suggerimento


    Ritrarrà i migliori cuochi del mondo con un elemento fondamentale della loro cucina. Ecco come il fotografo Martin Schoeller ha pensato il nuovo Calendario Lavazza, pronto a fine ottobre. Nel frattempo siamo stati sul set per vedere e sapere tutto, in fatto di caffè, dagli chef più famosi.


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    Ferran Adrià


    Come lo beve? «Amaro e bollente per gustarlo con i suoi aromi». Il migliore della sua vita? «Ogni caffè bevutoin compagnia di persone piacevoli è sempre el mejor». Il peggiore? «Direi la stessa risposta di prima ma al contrario». Il primo della vita? «Da ragazzo a Barcellona». Il bar del cuore? «Escribà, una pasticceria storica sulle Ramblas». Uno che a casa non ti offre un caffè è... «Diciamo che è molto di fretta oppure non lo sa preparare». Come renderlo più buono? «Facendo attenzione alla qualità dell’acqua». Una ricetta? «Si può aggiungere il caffè in polvere nella mantecatura del risotto per bilanciare la dolcezza dell’amido».


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    Carlo Cracco


    Come lo beve? «Caldo e senza zucchero». Il migliore della sua vita? «Il primo della mattina nella mia cucina». Il peggiore? «Fortunatamente non me lo ricordo». Il primo della vita? «Di nascosto, mentre mia mamma preparava il tiramisù». Il bar del cuore? «Quello vicino a dove abito». Uno che a casa non ti offre un caffè è... «Un timoroso». Come renderlo più buono? «Usando la tazzina calda». Una ricetta? «Spaghetti, ricci di mare e caffè».


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    Massimo Bottura


    Come lo beve? «Buono e non necessariamente espresso. L’importante è la qualità del grano e della tostatura». Il migliore della sua vita? «La mattina dopo i festeggiamenti del mio matrimonio». Il peggiore? «No comment». Il primo della vita? «In casa, da bambino, insistevo per bere il caffè come i grandi e me ne misero un cucchiaio con lo zucchero, il pangrattato e un po’ di latte in una tazza da tè». Il bar del cuore? «Fragola Corta a Modena». Uno che a casa non ti offre un caffè è... «Iperteso». Come renderlo più buono? «Non avere fretta». Una ricetta? «Frullare dei capperi con olio extra vergine e un espresso, filtrare e usare come vinaigrette per condire un’insalata di erbe aromatiche e frutti
    di bosco a cui aggiungere due scorze d’arancia».


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    Davide Oldani


    Come lo beve? «Corto e senza zucchero». Il migliore della sua vita? «In un piccolo bar a Napoli in via Santa Lucia. Ero da solo». Il peggiore? «L’ho lasciato a Londra vent’anni fa». Il primo della vita? «Direi in terza media e almeno trent’anni fa, mi sembrava una trasgressione». Il bar del cuore? «Quello in centro a Cornaredo, dove sono nato». A casa uno che non ti offre un caffè è... «Mi fa sentire di troppo. Quindi me ne vado». Come renderlo più buono? «Usando la tazzina tiepida». Una ricetta? «Porcini crudi, stracciatella di bufala, uova di trota e polvere di caffè».


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    Antonino Cannavacciuolo


    Come lo beve? «Doppio e rigorosamente amaro». Il migliore della sua vita? «Davanti al Vesuvio con il mio amico Ilario Vinciguerra». Il peggiore? «A New York». Il primo della vita? «Intorno ai dieci anni. Era proibito, come sigarette e Nutella». Il bar del cuore? «Si chiama Vado Pazzo ed è a Ticciano, una frazione di Vico Equense». Uno che a casa non ti offre un caffè è... «Un braccino corto!». Come renderlo più buono? «Mettendoci amore e passione». Una ricetta? «Pane, burro, acciughe e polvere di caffè».


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    Il fotografo


    Famoso per aver realizzato i ritratti di Obama e Brad Pitt con scatti che ricordano le immagini segnaletiche della polizia, ha chiesto agli chef di farsi fotografare con un elemento fondamentale della loro cucina: un uovo per Cracco, il riso per Oldani... Questa è l’idea del fotografo tedesco Martin Schoeller (qui, durante lo shooting) per il nuovo calendario Lavazza che vedremo a fine ottobre.


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    Francesca Lavazza


    Sul set Francesca Lavazza (in alto), direttore Corporate Image, che insieme all’agenzia Armando Testa ha dato vita al progetto. Non siamo riusciti a scoprire quanti caffè sono stati bevuti sul set.



    Fonte:www.vanityfair.it,gossip.nanopress.it,web

    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:09
     
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    Nutella sei tu: il nuovo volto di casa Ferrero



    Il buongiorno ha un nuovo nome, il tuo

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    By Gaja Proto on ottobre 1st, 2013


    “Da sempre c’è un po’ di Nutella nella tua vita e un po’ della tua vita in Nutella” – “Il buongiorno ha un nuovo nome, il tuo”, i nuovi slogan di Nutella.



    Dopo CocaCola, che ha coinvolto tutti nell’acquisto di bottiglie e lattine personalizzate, anche Nutella fa il suo ingresso nel “mercato dei nomi”.
    Da qualche giorno in tv va in onda il nuovo spot di Ferrero, azienda italiana conosciuta in tutto il mondo per la sua punta di diamante, che conserva tradizione e attenzione per la famiglia.
    Nutella, amata da tutti gli italiani e non solo, per fortificare ancor di più il legame con i propri consumatori, ha deciso di dare la possibiltà ad ognuno di personalizzare l’etichetta dello storico brand scegliendo da una lista dei 145 nomi più diffusi in Italia; inoltre viene offerta poi anche l’opportunità di scegliere tra 5 etichette da dedicare a: amore - stellina – noi – mamma – papà.
    Dal primo weekend di ottobre sarà possibile comprare vasetti in tutti i punti vendita coinvolti nella novità, personalizzandoli a proprio piacere con le etichette presenti negli appositi espositori.
    Trovare il proprio nome su un prodotto di consueto consumo potrebbe colmare, almeno in modo momentaneo, il “vuoto identitario” che si prova passando tra gli scaffali pieni di merce di un supermercato, un agglomerato di prodotti senza una reale personalità.
    La campagna promozionale di Nutella, come per Coca-Cola, oltre ai media tradizionali, si è affidata al marketing virale, utilizzando i social network (Facebook e Twitter) e i siti di condivisione (Youtube).



    Fonte:©www.pizzamktg.com,nutellaseitu.it,
    NutellaItalia,http://youtube.com,tifosidelnapoli.forumfree.it


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:12
     
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    A New York apre il primo ristorante silenzioso



    L'ultimo trovata dei ristoratori newyorchesi? Mangiare in silenzio. A Brooklin ha aperto il primo ristorante in cui è proibito proferire parola.


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    A Brooklyn ha aperto il primo ristorante “silenzioso”. Si chiama Greenpoint ed è un locale in cui vengono serviti solo piatti fatti con ingredienti naturali e biologici, il tutto in rigoroso silenzio. Nicola Nauman, proprietario del restaurant spiega di aver scelto il ‘No Talking’ dopo essere stato affascinato dalle pratiche silenziose dei monaci buddisti durante un viaggio in India. Secondo Nauman il silenzio permette di gustare meglio il cibo e di concentrarsi su quello che si sta mangiando. Sembra che la trovata stia avendo un grande successo, il ristorante fin ora ha registrato il tutto esaurito, evidentemente i newyorchesi hanno un gran bisogno di restare in silenzio, almeno per il pranzo.

    (10 ottobre 2013 16:55)



    Fonte:donna.fanpage.it,www.permesola.com

    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:13
     
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    Le lasagne di John
    la ricetta più famosa di tutto il web



    di Matteo Clerici


    I puristi emiliani inorridiranno, ma da 10 anni la «world’s best lasagna» è fatta senza besciamella



    Lasagne per 12 milioni, grazie: la ricetta dell’americano John Chandler è considerata la più amata di Internet. Non solo: è stata giudicata anche la più buona del mondo. Non è cuoco di professione e dice di aver ereditato dalla madre la ricetta per quella creazione da un chilo di formaggio. E di preferire le bistecche.


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    LA PIÙ CLICCATA- Pochi lo sanno, ma l’autore delle lasagne più famose del mondo è un americano. John Chandler, un signore originario di Atlanta, nel profondo sud degli Stati Uniti. Sposato, 43 anni e padre di due figli, lavora in una società di comunicazione di Dallas. Da oltre dieci anni le sue lasagne sono in vetta alla lista del portale americano di cucina più cliccato al mondo, allrecipes.com. Qualche numero: nel solo lustro passato è stata letta da oltre 12 milioni di persone. Il sito di cucina, online da 15 anni, conta circa 7 milioni di utenti registrati e oltre 32 milioni di visitatori unici all’anno. «È verosimilmente la ricetta più popolare del web, perlomeno del web in lingua inglese», afferma il Washington Post.

    PURISTI, ATTENZIONE - Pronta in 3 ore e 15 minuti, la «World’s Best Lasagna» di John Chandler potrebbe far storcere il naso a qualche purista emiliano: non c’è la besciamella. C’è piuttosto un chilo di formaggio. L’autore non nasconde che è grassa, ricca e molto pesante.

    IL PIATTO PREFERITO - «Me l’ha insegnata mia madre, morta 16 anni fa», confessa. «Spesso cucinavamo assieme, la cucina è sempre stata il punto d’incontro di tutta la famiglia». L’uomo che si autodefinisce «un ragazzo del Sud», ma anche il «Milli Vanilli del cibo», racconta che all’inizio gli era consentito solo guardare la madre cucinare, con sedici anni lei gli ha infine passato la ricetta. Le sue lasagne hanno avuto talmente successo da essere subissato di richieste di cucinarle a ogni occasione: «L’ultima volta per mio figlio, qualche giorno prima per il compleanno del preside». È un cuoco per hobby e forse proprio per questo motivo il suo piatto è diventato un tormentone di Internet. Tuttavia, personalmente preferirebbe farsi un barbecue: il suo piatto preferito, rivela, sono quelli a base di carne. Va matto per steak e patatine fritte.

    (06 ottobre 2013)


    ... Come si prepara la "World's Best Lasagna" ...



    'World's Best Lasagna' Recipe Taste Test Video ABC News



    Fonte:www.corriere.it,NEWS,www.youtube.com,www.dispatch.com,freshbitesblog.com,immagini
    DEB LINDSEY | THE WASHINGTON POST,web


    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:14
     
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    “Ossessione Rodriguez”,
    Belen adesso diventa un barattolo di Nutella



    di Simona Saviano


    Da buona forchetta e amante della Nutella, la neo sposa si è fatta personalizzare un'etichetta con il suo nome "Belén" e ha condiviso la gioia con i tanti fan internauti.



    Che la showgirl Belén Rodriguez sia tra le donne più amate e richieste del momento è un dato di fatto e il suo matrimonio fastoso tra i più chiacchierati (e forse invidiati) di sempre. Ma l’argentina ha uno stuolo di followers da far impallidire qualsiasi super star internazionale e con loro condivide tanti momenti della propria giornata: che piaccia oppure no, Belén è tra le più seguite del web. Come accadde non molto tempo fa per la multinazionale Coca Cola che inviò ad alcuni vip delle bottiglie personalizzate, come nel caso di Gigi D’Alessio e Anna Tatangelo, la cioccolata spalmabile prodotta dalla Ferrero dai primi di ottobre ha lanciato la simpatica iniziativa dell’etichetta personalizzabile.

    Poteva esimersi l’argentina più amata dagli italiani da questo punto di vista? Da buona forchetta e amante della Nutella, la neo sposa di Stefano De Martino si è fatta personalizzare un’etichetta con il suo nome “Belén” e ha condiviso la gioia con i tanti fan internauti. La Rodriguez entusiasta ha scritto come didascalia: “Adesso vedi cosa ti faccio!!!! #mmhhhh #nonsostaresenzate!”

    (13 ottobre 2013 15:30)



    Fonte:gossip.fanpage.it,instagram.com/belenrodriguezreal

    Edited by gheagabry1 - 16/11/2023, 19:15
     
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