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gheagabry.
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SOUL KITCHEN
Titolo originale Soul Kitchen
Lingua originale tedesco
Paese di produzione Germania
Anno 2009
Durata 99 min
Colore colore
Audio sonoro
Genere commedia
Regia Fatih Akın
Soggetto Fatih Akın, Adam Bousdoukos
Sceneggiatura Fatih Akın, Adam Bousdoukos
Produttore Klaus Maeck, Fatih Akın, Fabienne Vonier (co-produttore), Alberto Fanni (co-produttore), Flaminio Zadra (co-produttore), Paolo Colombo (co-produttore)
Casa di produzione Corazón International, Pyramide Productions
Distribuzione (Italia) BiM Distribuzione
Fotografia Rainer Klausmann
Montaggio Andrew Bird
Musiche Klaus Maeck, Pia Hoffmann (supervisori alle musiche)
Scenografia Tamo Kunz
Costumi Katrin Aschendorf
Trucco Nica Faas, Maike Heinlein
Interpreti e personaggi
Adam Bousdoukos: Zinos Kazantsakis
Moritz Bleibtreu: Illias Kazantsakis
Pheline Roggan: Nadine Krüger
Anna Bederke: Lucia Faust
Birol Ünel: Shayn Weiss
Dorka Gryllus: Anna Mondstein
Wotan Wilke Möhring: Thomas Neumann
Lucas Gregorowicz: Lutz
Monica Bleibtreu: Nonna Krüger
Demir Gökgöl: Sokrates
Cem Akın: Milli
Marc Hosemann: Ziege
Catrin Striebeck: Frau Schuster
Uğur Yücel: Kemal lo spaccaossa
Udo Kier: Herr Jung
Premi
Mostra del cinema di Venezia 2009:
Leone d'argento - Gran premio della giuria
TRAMA
Ad Amburgo, un cuoco di origine greca, Zinos, gestisce un infimo ristorante denominato Soul Kitchen. La clientela abituale sono i rozzi abitanti della periferia, interessati solo a tracannare birra e ingurgitare piatti surgelati o preconfezionati. Dentro e fuori dal Soul Kitchen ruota tutto il microuniverso di Zinos e relativi problemi: l'ambiziosa e viziata fidanzata Nadine è una giornalista rampante in partenza per la Cina, il fratello Illias un ladruncolo in libertà vigilata con il vizio del gioco, la cameriera Lucia è aspirante artista che vive in un appartamento occupato abusivamente e un vecchio compagno di scuola, Neumann, è disposto a tutto pur di comprare il locale e rilevarne il terreno. Un'ernia al disco improvvisa impone a Zinos delle sedute di fisioterapia e gli inibisce l'uso cucina, così che viene assunto un nuovo cuoco esperto di haute cuisine che, dopo uno scetticismo iniziale, trasforma il ristorante in un locale molto in voga capace di offrire buon cibo e musica soul.
Fatih Akin è un abile deejay del mondo del cinema, un giovane autore che ha saputo costruire un suo linguaggio melodico a partire da un'antologia di stili della New Hollywood di Scorsese, Schlesinger e Bob Rafelson. Questa eredità del cinema americano moderno, con la quale aveva finora raccontato i margini di una società multiculturale in pieno dissidio, pervade anche nell'atmosfera conviviale e disinvolta di Soul Kitchen. Cimentandosi con una vera commedia edificante, il giovane regista turco-tedesco mette da parte il tema del viaggio e delega il percorso di emancipazione sociale e di ricerca delle origini, alla musica (come nel documentario Crossing the Bridge) e all'elogio dell'edonismo.
Akin pone attenzione ai corpi e ai loro bisogni primari: dal cibo al sesso, dall'alcool alla danza (passando per il mal di schiena), così che i suoi personaggi, liberati dalla necessità di affrancarsi dal proprio retaggio culturale, agiscono nel nome di un puro principio di piacere. Allo stesso modo, punta all'occhio e al ventre dello spettatore: costruisce il suo film come un piatto sofisticato di nouvelle cuisine, o meglio, come una playlist di musica accattivante, facendo molta attenzione a creare mediante una serie di gag fisiche una sinergia fra movimenti dei personaggi, movimenti di macchina e ritmo dei brani della colonna sonora...RECENSIONE...
Frizzante e spassosa, la pellicola ha il pregio (a dire il vero piuttosto raro per una commedia frizzante) di non incappare mai in una sola stonatura. Arrivando ad essere in più occasioni davvero esilarante. Se ne potrebbero fare in serie, ma a titolo esemplificativo ci limiteremo ad un solo esempio: durante una serata in cui il locale è molto frequentato, nel preparare un piatto particolare lo chef abbonda volontariamente nel dosaggio di un ingrediente dagli effetti afrodisiaci. Una rigida agente del fisco, presa in seguito dal desiderio, finisce per fare sesso nel bel mezzo dell'osteria con il compagno di classe di Zinos. Il mattino successivo, Zinos si congratulerà sinceramente con l’amico facendogli notare di aver “fottuto il fisco”.
Incentrato come tutti i precedenti lavori di Akin attorno alla vita di immigrati o tedeschi di origine straniera, Soul Kitchen ha ritmo, vivacità e brillantezza invidiabili. Costruito con indubbia sapienza drammaturgica, mette in campo trovate narrative e visive di notevole efficacia che si sviluppano felicemente di pari passo con le costanti evoluzioni musicali della ricca e colorata colonna sonora. Adam Bousdoukos, l'interprete di Zinos, fornisce una prova d'attore sorprendente, trasmettendo in modo impagabile diversi aspetti comici del proprio personaggio mediante la mimica dell'intero corpo. Insomma, non manca davvero nulla a questa commedia-fumetto dai toni scanzonati ma non priva di sfumature malinconiche. Divertita ed estremamente divertente: in una parola, imperdibile.(cinemagnolie.blogspot.it)
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