LA CUCINA IN TV ....

Come lo ha strutturato?

Dodici ricette di antipasti e altrettante di primi, secondi e dessert. Tutti piatti singoli, abbinabili tra loro.

Il Fooxia?

Sarà la mia seconda casa romana, per organizzare eventi di ogni tipo, privati e non.

Con il titolo in tasca, come si sente?

Felice e soddisfatta, ho realizzato un sogno.

Cosa la appassiona di più?

Da avvocato, il conseguimento del risultato, ho un profondo senso della giustizia. Da cuoca, la ricerca del giusto equilibrio tra ingredienti, dosi, cottura, colori ed estetica.

In comune?

Sono attività complementari, in cucina do libero sfogo alla creatività, a studio ho degli schemi da seguire, in entrambi inseguo la perfezione.

Rimproveri ai giudici di Masterchef?

E’ stata un’esperienza faticosa ma poi hanno compreso le mie capacità e gliene sono grata, ho imparato tanto.

Nei panni di giudice?

Mi divertirei da matta, romperei i piatti meglio di Bastianich.

Però l’hanno definita antipatica.

Non lo sono affatto, ho solo detto la mia. Chi ha seguito con attenzione mi ha capito, altrimenti non avrei tanti fan.

Doti vincenti?

Determinazione e metodo, la passione non basta.

Sapori romani rivisitati da lei?

Tortelli cacio e pepe con crema topinambur e animelle con panatura in pan brioche e spinaci saltati.

Cavallo di battaglia?

Amo il pesce, lo preparo con più slancio.

Che voto si darebbe?

Per la prova a Masterchef sei/sette, in cucina tutti i giorni un bell’otto più.

Nella sua vita è cambiato qualcosa?

Sì, tanto. Pensavo che superata l’attenzione iniziale, tutto sarebbe tornato presto nella norma. Invece sono richiestissima per interviste, spot pubblicitari, serate, incontri e partecipazioni radio e tivù, un interesse che mi fa molto piacere.

Nel titolo del libro si definisce avventuriera del gusto, perché?

Mi piace sperimentare. Una tappa che non manca mai durante i miei viaggi è quella al mercato, sono sempre alla ricerca di ingredienti particolari e di abbinamenti insoliti.

Cucina preferita?

Quella giapponese, perché non manipola troppo gli ingredienti e prevede cotture veloci. Essendo molto curata e leggera, riesce a soddisfare allo stesso tempo gli occhi e la linea.

Ristoranti preferiti a Roma?

Tanti, uno su tutti La Pergola, all’hotel Rome Cavalieri, diretto da Heinz Beck. Ci sono stata una volta sola, ahimè, il posto, la vista, la cucina e il servizio sono straordinari.

Ha letto molti libri di grandi chef, la cucina è solo stellata?

No, la vera cucina è quella di tutti i giorni, nelle case della gente. L’altra è come un quadro d’autore, andare in un ristorante stellato equivale a visitare una mostra di Picasso.

Cibo come cura dell’anima?

Assolutamente sì, l’aspetto conviviale è fondamentale. Preparare il cibo per le persone che ami e condividere il momento del pasto è una cosa bellissima, la tavola unisce, nutre la famiglia.

Che ruolo ha la sfida nella sua vita?

Da avvocato sono abituata ad affrontare e vincere sfide ogni giorno, in generale è una cosa che mi diverte ma è un elemento secondario.

In pentola cosa bolle?

Ho ricevuto tante proposte per programmi televisivi, sto valutando attentamente se e cosa accettare.