I FIORI IN CUCINA

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    Burrata alle nocciole con vinaigrette alla lavanda



    Ingredienti


    1 burrata di 400 gr.
    40 gr. di nocciole spellate
    qualche stelo di lavanda
    6 cucchiai di olio
    8 foglie di limoni
    sale e pepe
    1 limone


    Preparazione


    Dividi la burrata in 8 bocconi e mettili in un colino, trita le nocciole. Versa in una ciotola il succo di limone con la scorza grattugiata, sale, pepe e, battendo con la frusta, aggiungi l'olio e i fiori di lavanda. Sistema ogni bocconcino su una foglia di limone, con le nocciole, la vinaigrette e uno spicchietto di limone. Fissali con uno stecchino e servili.


    Fonte:
    © http://ricette.donnamoderna.com/burrata-al...te-alla-lavanda,
    web
     
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    Gelo d'anguria al cioccolato


    18_gelati_p045--420x520


    Ingredienti


    ...per 6 persone:

    1,3 kg. di anguria
    40 gr. di maizena
    50 gr. di zucchero
    50 gr. di cioccolato fondente
    1/2 cucchiaino di cannella in polvere
    fiori e foglie di gelsomino per decorare


    Preparazione


    Riducete in scaglie il cioccolato fondente servendovi di una grattugia a fori larghi. Con un coltello affilato prelevate la polpa dell’anguria, privatela dei semi e frullatela nel vaso del mixer. In una ciotola stemperate la maizena con due cucchiai di polpa di anguria; unite lo zucchero e amalgamate bene il tutto. Trasferite il composto in una casseruola, aggiungete la rimanente polpa di anguria e ponete su fiamma media. Cuocete per 5 minuti, mescolando continuamente finché il composto si sarà addensato. Togliete il recipiente dal fuoco e aggiungete la cannella; amalgamate bene e lasciate raffreddare. Versate il composto in uno stampo e mettete in freezer per almeno 4 ore, mescolando di tanto in tanto. Poco prima di servire estraete il “gelo” dal freezer; appena si sarà ammorbidito distribuitelo, servendovi dell’apposito porzionatore, nelle coppette individuali. Cospargete con le scaglie di cioccolato fondente e guarnite ogni porzione con qualche fiore e foglia di gelsomino.


    Fonte:
    © http://cucina.corriere.it/ricette/gelati-e...44f02aabe.shtml,
    web
     
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    Semifreddo di albicocche e lavanda


    semifreddo-albicocche


    Ingredienti


    500 gr. di albicocche fresche
    70 gr. di fiori di lavanda
    4 cucchiai di zucchero
    350 gr. di panna
    1 limone
    4 tuorli


    Preparazione


    Lasciate da parte 100 gr di albicocche che userete per la decorazione delle vostre coppette. Fate sbollentare le altre albicocche per pochi secondi nell’acqua bollente e pelatele. Mettete quindi circa 70 ml di acqua in un pentolino e aggiungete lo zucchero e la buccia del limone: portate a bollore e aggiungete le albicocche pelate e i fiori di lavanda e lasciate bollire per pochi minuti. Mettete quindi le uova in un contenitore e scaldatele a bagnomaria: montateli con una frusta elettrica e aggiungete lo sciroppo in cui avete cotte le albicocche. Montate fino a quando otterrete una crema soffice. Frullate al albicocche e incorporate tutto alla crema di uova. Montate la panna montata, unitela alla crema di albicocche e mescolate con cura e delicatezza. Mettete quindi il composto nelle terrine in cui servirete il vostro semifreddo alle albicocche e mettete il frigo per circa tre ore. Servite con delle fettine di albicocca fresca e una spolverata di fiori di lavanda.

    (I dolcetti di Paola)


    Fonte:
    © www.leitv.it/i-dolcetti-di-paola/ri...to-e-profumato/,
    web
     
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    Bavaresi ai petali di rosa


    bavaresi-ai-petali-di-rosa


    Ingredienti


    2 rose profumate
    4 fogli di colla di pesce
    4 cucchiai di sciroppo di rose
    colorante alimentare rosso
    40 gr. di zucchero
    4 dl. di panna
    4 dl. di latte
    6 tuorli


    Preparazione



    Staccate i petali delle rose, affettateli e poneteli in una casseruola con il latte in ebollizione. Spegnete, aggiungete lo sciroppo di rose e lasciate in infusione 15 minuti. Filtrate il latte profumato. Fate rinvenire la gelatina in acqua fredda, scolatela e strizzatela. A parte sbattete i tuorli con lo zucchero, unite il latte filtrato e cuocete la crema a bagnomaria come una classica crema inglese. Quando sarà abbastanza densa da nappare il dorso del cucchiaio unite la gelatina e scioglietela mescolando costantemente. Fate raffreddare la crema mescolando spesso, coloratela leggermente con poche gocce di colorante rosso, incorporate la panna fresca ben montata e versate le bavaresi in 8 bicchieri di plastica trasparente, leggermente svasati e a pareti lisce. Rassodate i dolci in frigorifero per 5-6 ore. Serviteli sformati oppure negli stessi bicchierini in cui li avete preparati.


    Fonte:
    ©http://ricette.donnamoderna.com/bavaresi-ai-petali-di-rosa/
     
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    Composta di limoni e viole



    Ingredienti


    violette 1 mazzetto
    pane a cassetta q.b.
    limone 1 chilogrammo
    zucchero 500 grammi


    Preparazione


    Inizia la realizzazione della ricetta della composta di limoni e viole lavando un kg di limoni, asciugandoli e pelandoli al vivo (elimina tutta la scorza, compresa la parte bianca). Taglia la polpa a tocchetti, scartando tutti i semi e la pellicina sottile che divide gli spicchi: effettua quest’operazione su una ciotola, in modo tale da raccogliere anche il succo che sgocciolerà dagli agrumi. Trasferisci polpa e succo in una casseruola, unisci 500 gr di zucchero e cuoci la composta per mezz’ora. Circa 10 minuti prima di spegnere, unisci i petali di un mazzolino di viole. Servi la composta su bocconcini di pane rustico tostato, sia a colazione che a merenda. Puoi, inoltre, servire la composta di limoni e viole in accompagnamento a formaggi stagionati.


    FONTE:
    © http://www.salepepe.it/ricette/conserve-co...a-limoni-viole/,
    web
     
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    Tè verde freddo alla lavanda



    Ingredienti


    4 sacchetti di tè verde
    1 1/2 cucchiaini di fiori di lavanda fresca o 3/4 cucchiaino di lavanda secca
    rametti di lavanda (opzionale)


    Preparazione


    Riscaldare dell'acqua in una casseruola media fino a quando non inizia solo a sobbollire. Togliere dal fuoco e aggiungere il tè e la lavanda. Far riposare per 5 minuti. Filtrare in una brocca resistente al calore o ciotola. Lasciate raffreddare. Versare in bicchieri di ghiaccio pieno e guarnire con rametti di lavanda, se volete.

    (Sunset giugno 2010)


    Fonte:
    © www.myrecipes.com/recipe/iced-laven...10000001989973/,
    web,foto: Thomas J. Story; Styling: Randy Mon
     
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  7. gheagabry
     
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    "OGNI TANTO mangio un fiore/lo confondo col tuo amore" cantava Fabio Concato e non si trattava di una licenza poetica. Dall'antipasto al dolce è sempre più frequente scoprire ricette inedite a base di fiori. A sottolinearlo è la Coldiretti in occasione della Giornata del fiore celebrata a Expo. Molte le specie commestibili oltre ai classici e collaudati fiori di zucca fritti o ripieni. Ma l'associazione degli agricoltori avverte: i fiori per poter essere gustati dovranno essere spontanei, oppure biologici, cioè coltivati senza l'ausilio di pesticidi.

    Commestibile è il fiore "nobile" per eccellenza: la rosa, i cui petali si impiegano per la preparazione di marmellate, sciroppi, liquori e cocktail, ma anche per arricchire insalate. Sono buoni anche per preparare un risotto: basta lavare i petali e lessarli per cinque minuti nel brodo, scolarli e aggiungerli al riso al momento di servire il piatto in tavola. I petali della begonia possono arricchire sorbetti, macedonie e gelati: hanno un sapore che ricorda il gusto acidulo del limone. Un gusto dolce hanno anche i fiori delle belle di giorno. Possono essere gustati crudi, mentre commestibili, dopo bollitura, sono anche le loro radici a tubero il cui sapore ricorda quello delle patate. Nella pasta, nei risotti, nei minestroni, ma anche nelle frittate e nelle insalate finiscono i petali e le foglie della calendula: aggiungono sapore e colore alle pietanze.



    I garofani possono essere utilizzati per la preparazione di liquori, ma anche come condimento per ottimi risotti e per guarnire biscotti e pasticcini. Con i petali dei gerani si preparano frittate, semifreddi, sorbetti, vini, liquori, ma sono ottimi anche come accompagnamento ai formaggi, ad esempio ricotta e crescenza. I fiori di lillà, con il loro caratteristico profumo, sono impiegati in pasticceria per arricchire di sapore creme, yogurt, gelati e crostate. "Con le viole", sostiene la Coldiretti, "si preparano gelati, gelatine e confetture. I petali possono essere canditi o aggiunti freschi a insalate e macedonie. Le margherite danno il meglio di sé in zuppa. Tritate, bollite una decina di minuti nel brodo, aggiunte a porro stufato in poco olio e purea di patate, mescolate per un'altra decina di minuti contribuiscono a realizzare una pietanza che si completa con dadini tostati di pane casereccio, olio, sale e pepe".



    Una salsa ottima per accompagnare le carni lesse si può preparare invece con fiori di gelsomino e pistacchi pestati che vanno allungati con aceto balsamico, fecola di patate e cannella. Nella preparazione del carpaccio di vitello il nasturzio ha un importante effetto decorativo, ma anche gastronomico. I fiori infatti vanno conditi nel piatto con il sughetto della carne emulsionato con olio, pepe e sale. Friselline di ricotta al profumo di tagete è la preparazione che valorizza al meglio questo bel fiore arancione. I fiori, lavati e asciugati, vanno aggiunti a ricotta montata con erba cipollina. Con petali di girasole, rosa e garofano, aggiunti una decina di minuti prima che la cottura sia
    ultimata, si può fare un ottimo ragù di carne e fiori che può essere utilizzato come condimento di pasta o riso. Insomma tanti fiori non solo per abbellire e profumare le case ma anche per aggiungere nuovi sapori e colori in cucina. E chi più ne ha più ne metta.



    www.repubblica.it
     
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    Cocktail di melagrana e rose


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    Ingredienti


    ...per 4 persone:

    2 rose
    3 melagrane
    2 cucchiai di zucchero
    1 cucchiaio di karkadè


    Preparazione


    Portate a ebollizione 2 dl di acqua, spegnete la fiamma, unitevi i petali delle rose, tenendone da parte qualcuno, il karkadè e lasciate in infusione per 10 minuti. Nel frattempo tagliate le melagrane a metà nel senso della larghezza e, come se fossero arance, spremetele con lo spremiagrumi e ricavatene il succo che filtrerete. Filtrate l’infuso, zuccheratelo, versatelo in una brocca, mescolatevi il succo di melagrana e lasciate raffreddare. Passate in frigorifero per 3-4 ore. Servite il cocktail in coppa guarnendolo con i petali di rosa tenuti da parte.


    FONTE:
    © http://cucina.corriere.it/ricette/mensile/...f02e90fa8.shtml,
    web
     
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  9. gheagabry
     
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    TORTA AI PETALI DI ROSA BRINATI



    Per la base
    250 gr di farina
    200 gr di zucchero
    200 gr di burro
    3 uova
    1 limone
    16 gr di lievito in polvere
    Sale

    Per la crema alla rosa
    4 dl di latte
    50 gr di zucchero
    5 tuorli
    30 gr di farina
    30 gr di fecola di patate
    Acqua di rose

    Per decorare
    2 Rose non trattate
    1 albume
    Zucchero semolato
    1 cucchiaio di confettura di albicocche


    Sciacquate i petali di rose e asciugateli. Montate leggermente l’albume con una forchetta, immergetevi i petali una per volta, poi passateli nello zucchero semolato e disponeteli ad asciugare su fogli di carta da forno per almeno 4 ore in un luogo areato.
    Per la base, montate in una ciotola di burro ammorbidito a temperatura ambiente con lo zucchero, la scorza del limone grattugiata e un pizzico di sale fino ad ottenere un composto spumoso. Separate i tuorli dagli albumi e aggiungere i primi all’impasto, una per volta, unendo il successivo solo quando il precedente sarà amalgamato. Versate a pioggia la farina setacciata con il lievito, mescolando e alternandola con il succo di limone. Montate gli albumi a neve con 3 gocce di succo di limone e incorporateli all’impasto con movimenti delicati dal basso verso l’alto. Trasferite il composto in uno stampo a cerniera da 22-24 foderato con carta da forno bagnata strizzata; cuocete a forno a 170°, per 25’, quindi lasciate raffreddare.
    Per la crema, montate i tuorli con lo zucchero finchè saranno spumosi, incorporate a pioggia la farina e la fecola, infine un filo di latte caldo. Portate all’ebollizione a fiamma bassa, mescolando in continuazione per circa 10’ finchè la crema si addenserà. Togliete dal fuoco, aggiungere 1 cucchiaio di acqua di rose, coprite con una pellicola a contatto con la crema e fate raffreddare. Tagliate a metà la torta in senso orizzontale, farcitela con la crema e riposizionate la parte superiore. Prima di servire, diluite la confettura con un cucchiaio di acqua calda, spennellate sulla superficie e disponetevi i petali brinati.


    dal web
     
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    FIOR DI LOTO in cucina

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    La ninfea, in inglese water lily, hannno il nome scientifico Nymphaea lotus, appartennte alla famiglia delle Nymphaeaceae. Si conoscono circa 50 specie con una distribuzione molto diffusa.
    In Thailandia è chiamata บัวสาย – bua sai ed ha una miriade di nomi locali: บัวกินสาย (bau kin sai), บัวขม (bau chim), บัวขี้แพะ (bau ki pea), จงกลนี (jing klim), ป้านแดง (pam deng) บัวแดง (bau deng), dove alcune differenze sono date dal colore del fiore.
    I fiori di loto sono tra le piante acquatiche più famose, anche grazie allo loro straordinaria bellezza. Coltivati fin dall'antichità anche dagli egizi, il fiori di loto comprendono numerose specie, tutte rustiche, con fiori che talvolta superano anche i 20 cm di diametro. Inoltre, il fiore di loto è considerato il simbolo del risveglio buddista.

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    Nel loto, i fiori, i semi, le foglie giovani e i rizomi sono tutti commestibili. In Asia, i petali vengono mangiati mentre le foglie sono solitamente utilizzate come piatto per il cibo. Il rizoma è utilizzato come condimento. I petali, le foglie e i rizomi possono essere consumati anche crudi ma il rischio di trasmissione di parassiti, consiglia una consumazione cotta. Il decotto della pianta intera, o delle radici, contenenti tra l'altro oli essenziali, tannini, nelumbina e zinco, vanta proprietà antidiarroiche, febbrifughe, emollienti, catarrali e antitussive.

    Il renkon o hasu è la radice della pianta del loto. Più precisamente si tratta del rizoma della pianta, quella parte sotterranea che la pianta usa come riserva di elementi nutritivi e per rigenerarsi.
    La loro radice è ricca di vitamine e minerali ed è possibile mangiarne in abbondanza senza preoccuparsi delle calorie visto che risulta pressoché priva di lipidi.

    renkon

    La sua forma è quella di patata allungata dalla forma regolare, ma all'interno non si presenta piena ma scavata da fori che ripercorrono il lato lungo, come se fossero degli spicchi vuoti. Se si taglia a rondelle, ogni rondella ha un disegno simile ad un fiore con i petali scavati.

    Viene cucinato in molti modi diversi ed è tipico sulle tavole dei giapponesi, specialmente all'insalata, scottandolo appena si mantiene abbastanza croccante ed ha un gusto piacevole e delicato.
    È una verdura ricca di fibre, vitamine e micronutrienti ed è ricco di amido come la zucca e la patate.

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    Le frittelle di Renkon La radice, di forma allungata, ha l’aspetto di un comune tubero, ma al suo interno presenta fori concentrici, tanto da formare, al momento del taglio, fette che assomigliano alle ruote di un carro. I buddisti la consumano a rondelle e la mangiano come fossero frittelle. Si dice che attraverso i fori del Renkon si possa intravedere il futuro; per questo in Giappone viene spesso servita a Capodanno, insieme ad altri ingredienti di buon augurio. Per conservarla viene essicata e tagliata.

    Le frittelle di Renkon vengono anche riempite con un ripieno di karashi (miso di senape): nonostante la semplicità della frittura, la croccantezza della radice e il sapore piccante di senape creano un insieme che garantisce una sensazione molto rinfrescante.

    Il Renkon nella cucina quotidiana Bianca, croccante e forata, la radice fresca si pela e si fa bollire in una miscela di acqua, zucchero e aceto di vino finchè diventa soffice. A questo punto può essere tagliata e aggiunta alle zuppe di verdure, oppure cotta al forno per pochi minuti. Il Renkon in scatola o sottovuoto va invece scolato dell’acqua di governo e tagliato a fette; pronto per fritture o per arricchire minestre e sughi.



    Il frutto del fiore di loto in Thailandia è chiamato ฝักบัว – fak bua (letteralmente: doccia). La Nelumbo nucifera è una specie originaria dell’Asia, nota col nome di Fior di loto asiatico. Oltre alle radici, infatti, sono commestibili e molto gustose anche le noci del fiore di loto.

    Molto utilizzate in India, Cina e in generale in tutti i paesi dell'Asia, possono essere consumate crude, bollite, arrostite o nelle zuppe, ma molte popolazioni hanno anche l'usanza di macinarle e trasformarle in una farina un po' grossolana che va benissimo per realizzare molti piatti.

    Del resto, le noci del fiore di loto contengono un 15 % di proteine ed un 60% di amido, ragion per cui sono paragonabili al grano ed altri cereali ad alto contenuto proteico. Anche le tribù dei nativi dell'America li utilizzavano, soprattutto per dar vita a zuppe particolarmente ricche e nutrienti.

    Come si può ricavare la farina di noci di loto? Le noci di loto essiccate sono piuttosto difficili da rompere con un semplice schiaccianoci, ma un martello o un pestello di legno vanno benissimo.

    Dopo averle rotte separare la nocciola dal guscio con le mani, è indispensabile utilizzare un piccolo coltello per eliminare l'embrione verde dalla noce. Le noci vanno poi pestate con pazienza, dando vita a una crema di un giallo tenue: talvolta può essere un po' più chiara, tendente al bianco, o un po' più scura, ma se è troppo significa che la noce non è buona.

    Le noci di loto vanno macinate con una pasta un po' grossolana, che può poi essere utilizzata per impastare il migliori pane ai cereali mai assaggiato, ma anche gustose tortillas e squisiti pancakes.


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    Per nove infausti dì sul mar pescoso
    I venti rei mi trasportâro. Al fine
    Nel decimo sbarcammo in su le rive
    e’ Lotofàgi, un popolo, a cui cibo
    È d’una pianta il florido germoglio.

    Ulisse invia tre dei suoi uomini ad esplorare il paese.

    Partiro e s’affrontaro a quella gente,
    Che, lunge dal voler la vita loro,
    Il dolce loto a savorar lor porse.
    Chïunque l’esca dilettosa e nuova
    Gustato avea, con le novelle indietro
    Non bramava tornar: colà bramava
    Starsi, e, mangiando del soave loto,
    La contrada natìa sbandir dal petto.
    Odissea (libro IX – trad. I.Pindemonte)

     
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