MASSAGGIO

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  1. ginakarlo
     
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    MASSAGGI CURATIVI

    RIFLESSOLOGIA PLANTARE




    Nella vecchia Cina i “medici scalzi” curavano attraverso punti riflessi del corpo, senza nessun apparente punto di collegamento con l’organo ammalato.
    In India i conduttori di elefanti si tramandano da secoli la conoscenza dei punti, sparsi sul corpo dell’elefante che, stimolati più o meno vigorosamente, inducono a determinati movimenti l’animale.

    Questi punti sono rilassanti o eccitanti e divengono persino mortali se stimolati con forza; alcuni di questi sono situati nei piedi o nelle mani; ma esistono anche in bocca, nella mucosa nasale, nell’orecchio, sulla testa, lungo la spina dorsale, ecc.
    I piedi di Visnù con la figura del loto, la conchiglia ed i pesci; i piedi di Budda, con diversi simboli iconografici; queste simbologie sembrano riportare la Riflessologia (o reflessologia) plantare all’Oriente.
    In medio Oriente 5.000 anni or sono circa nell’Egitto si praticava questa tecnica riflessogena anche sulle mani; ne abbiamo la prova per il ritrovamento di un dipinto su una tomba di un medico egiziano, scoperta da qualche anno nella zona di Saqqarah, ove esiste ancora la più antica piramide, sulla cima della quale una volta campeggiava lo “Zed”, che fu poi trasportato e nascosto nella piramide di Cheope.

    Come la conosciamo oggi invece, la riflessologia plantare è una giovane scienza nata negli Stati Uniti per merito del dott. Fitzgerald W.H., che nel 1910 tracciò una mappa del corpo umano attraversato da 10 meridiani diviso in altrettante zone, le cui parti ed organi trovano i corrispondenti punti riflessi nelle mani e nei piedi. Un’altro medico E.F. Bowers, si unì a lui per approfondire e divulgare la nuova scienza, che chiamò “Terapia zonale”.
    Sempre negli USA una donna, E.D. Ingham, elaborò più tardi, un più dettagliato metodo riflessologico. E’ a lei che fanno capo tutte le scuole Europee, fra cui la tedesca H. Marquardt, l’inglese D. Bayly e la svizzera H. Masafret.

    Da sempre i piedi sono considerati la zona eletta dei cd. punti riflessi, ossia zone che sono direttamente collegate con altre parti del corpo.

    Mediante la riflessologia plantare, tecnica di massaggio in cui vengono adoperati solo i pollici, è dunque possibile intervenire su più punti del piede per prevenire, sciogliere molti disturbi localizzati in altre parti del corpo e recuperare il benessere perduto.

    Oggi, attraverso l’utilizzo della mappa della riflessologia plantare creata daFitzgerald, è possibile stabilire il trattamento personalizzato e arrivare a ristabilire lo stato di salute di una persona.

    L’analisi visiva del piede da parte del riflessologo si basa sullo studio delle linee nel piede, sul colore, macchie, callosità, spaccature, sulla “temperatura”, etc.
    La ricerca visiva consente di acquisire le prime informazioni sullo stato di salute della persona.
    L’indagine tattile si basa sull’analisi dei punti dolenti, fondamentale per stabilire il trattamento riflessologico adattato a quel paziente.
    Si impone una precisazione: il riflessologo non è un medico e non può fare diagnosi.

    Attraverso le tecniche adoperate, il riflessologo individuerà gli organi in disequilibrio e sui quali occorrerà lavorare per ripristinare lo stato di benessere e salute della persona.

    Va sottolineato, infine, che la riflessologia plantare non ha controindicazioni, perché produce sempre e comunque una reazione positiva, che si oppone a eventuali squilibri.

    E se è vero che il suo campo di applicazione è vastissimo, e spazia dalla cura delle allergie a quella delle depressioni, dalle disfunzioni ormonali all’artrosi cervicale, è altrettanto vero che un breve ciclo di sedute ad ogni cambio di stagione potrebbe risultare utile a tutti per preservare il proprio benessere psicofisico e prevenire l’insorgere di disturbi e malesseri.

    Grazie a questo processo, queste energie entrano in circolo e le tossine vengono eliminate dai reni e dal fegato, per cui il corpo si disintossica.

    Stimolando invece i punti corrispondenti al sistema nervoso e a quello ormonale si ripristina un buon equilibrio psicofisico. Gli altri punti specifici, individuati caso per caso, costituiscono la cura personalizzata per ogni singolo paziente e le problematiche dallo stesso palesate.

    Basandosi sulla mappa degli organi “riflessa” nelle piante dei piedi, ne deriva che:- la depressione e i problemi dell’umore si combattono facendo pressione sulle zone dell’ipofisi e del cuore;- contro il nervosismo, lo stress, l’angoscia e la stanchezza bisogna riferirsi alle aree del plesso solare, polmoni, ghiandole surrenali, reni, ipofisi;- i punti che corrispondono ai reni e alla vescica sono da considerare per la terapia delle mestruazioni dolorose, la sindrome premestruale e la cistite;- facendo pressione sulle zone del pancreas, dell’intestino, del colon, dello stomaco e del plesso solare si curano i problemi digestivi e le coliti;- con i reni e il cuore si combatte il disturbo del gonfiore alle gambe;- per il mal di testa si consiglia di rivolgersi alle aree degli occhi, della fronte e del fegato;- per l’insonnia e i frequenti risvegli notturni le aree della fronte e del plesso solare; per la costipazione il punto dove è localizzato il riflesso dell’intestino.


    MASSAGGIO CERVICALE



    Il massaggio cervicale è una terapia fondamentale per curare i dolori causati da una cervicalgia, che generalmente interessano il collo, ma anche le spalle, la testa, la schiena, le orecchie.

    Sono moltissime le persone che soffrono di cervicalgia ovvero di dolori cervicali e le cause sono molteplici, si tratta infatti di un irrigidimento e un’ipertrofia dei muscoli cervicali derivante da cattiva postura, tensione, stress, correnti d’aria e così via. Molte persone che fanno lavoro d’ufficio ne sono affette e oltre alle altre cause citate sopra vi può essere anche un errato movimento del braccio che muove il mouse.
    È stato scientificamente dimostrato che il massaggio cervicale è molto efficace per la cura di questo genere di dolori ed anzi è molto importante anche per prevenire l’artrosi cervicale che in genere si manifesta dopo i 45 anni.

    Certamente il massaggio, che viene eseguito sulla zona del collo, sulla schiena e anche su altre parti del corpo, serve a distendere la muscolatura e quindi alleviare i dolori tipici della cervicale, ma oltre a ciò è importante andare all’origine e cercare di eliminare le cause per evitare che il problema si ripresenti in forma cronica.

    Il massaggio cervicale è quindi un’ ottima terapia contro la cervicalgia che è uno dei disturbi più diffusi e più temuti in generale.
    La sua diffusione deriva dalla molteplicità di cause che ne sono all’origine come posizioni sbagliate assunte nell’arco della giornata o della notte, assenza o eccesso di pratica di attività fisica, stress, colpi di freddo, movimenti improvvisi che possono provocare un trauma (colpi di frusta), artrite delle vertebre cervicali, ecc..

    Il timore della cervicale deriva invece dal suo essere un disturbo estremamente fastidioso, che in alcuni casi può diventare addirittura destabilizzante. Naturalmente alcune delle cause sono occasionali e temporanee, mentre altre derivano da fattori o comportamenti ripetuti nel tempo. Per questo motivo prima di intraprendere un qualsiasi tipo di trattamento per la cervicale è necessario cercare di individuare la, o le, cause scatenanti e cercare di intervenire anche su quelle, in quanto sarebbe del tutto inutile fare dei massaggi terapeutici per la cervicale se di notte si continua a dormire con il cuscino sbagliato.
    Soprattutto quando si è in presenza di un disturbo persistente è sempre meglio rivolgersi ad un medico che indichi la terapia adatta, che di solito si basa soprattutto sulla pratica di un po’ di ginnastica posturale, in quanto quella della cervicale è una zona molto delicata e molto importante la cui salute quindi non va assolutamente trascurata.

    In generale però soprattutto quando si è in presenza di un dolore provocato da cattive abitudini posturali, traumi esterni, o stress, (sono moltissime infatti le persone che tendono a somatizzare tensioni e nervosismo nella contrazione dei muscoli del collo), un buon massaggio alla cervicale può essere un ottima terapia, meglio ancora se associato alla pratica di un po’ di stretching per il collo nei giorni in cui non si effettua il massaggio.
    La scelta del termine terapia per indicare il massaggio cervicale sta a sottolineare la necessità di affidarsi a personale altamente qualificato per la pratica di questo trattamento, il massaggio cervicale infatti a differenza di altri tipi di massaggi, non si basa solo su frizioni e pressioni praticate dal massaggiatore ma prevede anche una certa attività del paziente che viene indotto a lenti movimenti della testa.
    E’ molto importante che questo tipo di torsioni siano effettuate lentamente in modo da stimolare la decontrazione dei muscoli e delle vertebre della zona cervicale. Ricordando sempre che, sopratutto se il dolore è particolarmente forte è sempre bene rivolgersi ad un medico, e che in ogni caso è necessario individuare e correggere anche la causa scatenante della cervicalgia, si può affermare che per prevenire la comparsa di dolori a collo, spalle e schiena in generale, e per ritardare anche il manifestarsi di disturbi come l’artrosi cervicale che colpisce un altissima percentuale di soggetti dopo i 45 anni di età, il massaggio cervicale può essere un ottima terapia.

    Il massaggio cervicale si esegue inizialmente sul paziente che resta seduto chinando leggermente in avanti la fronte che viene appoggiata su un supporto: mentre è in questa posizione si massaggiano i muscoli del collo fino alla spalla.
    In seguito il paziente viene fatto sdraiare prono e si massaggia anche la muscolatura di tutta la schiena e si eseguono mobilizzazioni delle braccia per sciogliere tutte le articolazioni della parte superiore del corpo.
    Infine con il paziente supino si eseguono dei movimenti rotatori della testa, che viene tenuta con entrambe le mani da chi esegue il massaggio.


    MASSAGGIO alla SCHIENA

    Il massaggio alla schiena è senza dubbio uno dei più diffusi.

    La schiena infatti è una delle zone del corpo più sensibili e, si può dire che un altissima percentuale della popolazione soffra, ha sofferto o soffrirà almeno per un periodo della sua vita di mal di schiena.
    La diffusione di questo disturbo è direttamente proporzionale alle cause che lo possono scatenare, l’origine del mal di schiena infatti può essere ricercata in uno sforzo muscolare fatto per alzare un peso, in un movimento sbagliato eseguito mentre si fa sport, in una postura sbagliata tenuta per le tante ore che si passano seduti alla scrivania, agli sbalzi provocati dalla macchina o dal motorino su cui si passa gran parte della giornata, ad un materasso o un cuscino sbagliato che non sostengono il corpo in modo corretto durante il riposo, e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo.
    Il problema nasce quando la sciatalgia e la lombalgia, popolarmente definite mal di schiena ,da disturbi occasionali e temporanei diventano invece frequenti ed acuti, anche se non sono patologie mortali, infatti possono essere comunque dolorose e debilitanti.
    Per evitare che il problema si acuisca quindi è consigliabile rivolgersi ad un esperto non appena compaiono i primi fastidi, intervenendo con la giusta terapia infatti è possibile arginare il fenomeno facendo in modo che il disturbo non si acuisca nel tempo. Nella maggior arte dei casi inoltre la terapia può essere davvero molto piacevole, per sciogliere i muscoli della schiena infatti non esiste tecnica più efficace di un bel massaggio.

    A parte le tecniche importante dall’oriente come il massaggio ayurvedico, lo shiatsu ecc… esiste anche una tecnica per cosi dire classica nata e sviluppata in occidente che non ha niente da invidiare ai massaggi orientali.
    Sebbene lo si definisca massaggio alla schiena, va detto che nella maggior parte dei casi il trattamento coinvolge tutto il corpo, e mira a decontrarre i muscoli della zona cervicale, dorsale, lombare e sacrale regalando un generale senso di benessere e leggerezza.
    Nella versione classica il massaggiatore può utilizzare creme o oli specifici, in alcuni casi anche terapeutici, ed esegue il massaggio con le mani, al massimo può avvalersi dell’ausilio dei gomiti, ma non è previsto l’utilizzo di alcuno strumento.

    Questo tipo di massaggio oltre a sciogliere i muscoli della schiena può apportare anche dei benefici al sistema nervoso e a quello circolatorio. Non vi sono invece particolari controindicazioni per il massaggio alla schiena, naturalmente è sempre consigliabile chiedere il parere del proprio medico se si soffre di particolari patologie o se si è subito da poco un intervento chirurgico.
    In ogni caso, soprattutto se si eseguono i massaggi per scopi terapeutici, è sempre bene affidarsi a personale specializzato, cosa non troppo difficile visto che in Italia esistono diverse scuole di formazione per massaggiatori.

    In conclusione si può affermare che per sconfiggere, e prevenire, i tanto odiati dolori alla schiena non c’è niente di meglio che seguire una terapia ottima anche contro lo stress, ovvero regalarsi mezz’ora di coccole e relax , con un bel massaggio alla schiena.
    Questo massaggio, molto piacevole, ha un effetto rilassante e antistress, ed è indicato per contratture, dolori alle cervicali, tensioni, gonfiore al viso, o semplicemente come coccola per un momento di relax.
    Ideale in pausa pranzo per una parentesi di benessere, o dopo una giornata di lavoro per allontanare lo stress e godersi le ultime ore della giornata in pieno rilassamento.


    MASSAGGIO CRANIO SACRALE

    Tecnica di natura olistica, il massaggio cranio-sacrale viene praticato, con leggerissime manipolazioni, sulle ossa del cranio e sulla colonna vertebrale, intervenendo su un sistema – quellocranio-sacrale, appunto – che è in collegamento con ogni parte dell’organismo.

    Fino alla fine dell’800 gli anatomisti pensavano che le strutture craniali fossero immobili; tale convinzione era maturata dall’osservazione dei teschi dei cadaveri, in soggetti cioè privi di vita. Nel 1912, quindi, il Dott. Calvin Cottan per primo avanzò la possibilità dell’esistenza di un movimento all’interno del cranio; la scoperta del sistema cranio-sacrale, e del relativo movimento presente in esso, è da attribuire ad un osteopata, il Dott. William Sutherland, il quale però negli anni ’30 non aveva a disposizione quei mezzi scientifici che gli avrebbero permesso di dimostrare le sue intuizioni.
    Tuttavia i suoi studi fecero da base per quelli del Dott. John Upledger che dopo aver riscontrato un movimento delle ossa del cranio nel corso di un’operazione chirurgica, nel 1975 insieme ad un team di ricercatori dell’Università del Michigan, iniziò una serie di esperimenti su crani freschi, anziché su quelli chimicamente preservati che venivano generalmente usati nell’ambito della ricerca scientifica.
    Fu così definitivamente chiarito che il cranio non è una struttura rigida ma semirigida, capace di micromovimenti che è anche possibile misurare.

    Il sistema cranio-sacrale

    Per comprendere come i micromovimenti delle ossa del cranio possano influenzare il benessere fisico e psichico dell’individuo è necessario conoscere il ruolo svolto da alcuni elementi che compongono il cranio, a partire dalla Dura madre.
    La Dura madre è una membrana densa, fibrosa e non elastica che, insieme all’Aracnoide e alla Pia madre,ricopre il cervello e provvede al nutrimento della sua parte esterna. Essa inoltre scende per la colonna vertebrale, giù fino a superare l’osso sacro e a rivestire il coccige, cioè l’ultima vertebra della colonna vertebrale.
    Durante tale percorso, quindi, circonda il midollo spinale e le radici nervose.
    Il movimento o anche “respirazione” cranio-sacrale è alla base di un meccanismo di circolazione, lungo la colonna vertebrale e quindi dal cranio all’osso sacro, del “liquor”, ovvero del fluido cerebro-spinale che scorre all’interno della dura madre.

    Il sistema cranio-sacrale è costituito dalla struttura ossea (ossa craniche, colonna vertebrale e osso sacro), dalle membrane meningee (cioè interne al cranio), dal fluido cerebro-spinale detto “liquor” e dalle strutture che regolano la produzione, il riassorbimento e il contenimento del liquido spinale. Il sistema è inoltre collegato, per mezzo delle varie strutture dell’organismo, al sistema nervoso, circolatorio e linfatico, l’apparato muscolo-scheletrico, al sistema endocrino e al sistema respiratorio.

    Ciò premesso, appare chiaro che intervenire sul movimento cranio-sacrale, ovvero sulla fluttuazione ritmica del fluido cerebro-spinale, vuol dire innestare un processo che coinvolge l’intero organismo, favorendo il benessere.

    La terapia

    Il massaggio cranio-sacrale è una tecnica di massaggio olistico che prevede un tocco molto leggero dell’operatore sulle ossa craniche e sulla colonna vertebrale, alla ricerca di un “contatto” con il ritmo cranio-sacrale che andrà assecondato e stimolato.
    Grazie ai vari collegamenti tra i sistemi che regolano il funzionamento dell’organismo, quindi, il massaggio è in grado di apportare benefici a tutti i livelli: da semplice trattamento anti-stress, esso può essere in grado di riequilibrare la postura, i muscoli, l’apparato gastroenterico e di migliorare la respirazione. Essa è dunque risultata idonea in molti casi nella cura della sciatalgia, dei mal di schiena, dei traumi da parto, colpi di frusta, emicranie, scoliosi, vertigini e problemi dell’articolazione mandibolare.
    Dal punto di vista operativo, il terapista praticherà per una durata variabile tra i 40 e i 60 minuti delle leggere manipolazioni delle parti del sistema cranio-sacrale che rimangono normalmente contratte in caso di stress, stimolando la circolazione del liquor.
    Le pressioni non dovranno essere superiori a quella di una moneta del peso di 5 grammi o alla pressione sostenibile di un dito sul globo oculare.
    Nonostante la delicatezza con la quale viene praticato, il massaggio è in grado di agire profondamente sul sistema nervoso, influenzando sia il sistema ormonale che quello immunitario, favorendo quindi l’armonia degli stati psicologici ed emotivi, ovvero stimolando uno stato di benessere che, in base al concetto olistico dell’essere umano, favorisce l’armonia tra corpo, mente e spirito e quindi la guarigione dalle più diverse patologie oltre che la loro prevenzione.
    Per la sua natura non invasiva, il massaggio cranio-sacrale può essere praticato anche sui neonati, sulle persone anziane e sulle donne in gravidanza.

    La Terapia CranioSacrale é così delicata che é sicura e va bene per persone di ogni età e nelle condizioni di dolore acuto o di particolare fragilità.
    Proprio la Terapia CranioSacrale é spesso consigliata quando altre terapie possono essere rischiose, come durante la gravidanza, dopo un’operazione, un incidente.

    Non occorre tu sia malato o che tu abbia nessun sintomo particolare per beneficiare della Terapia CranioSacrale. Per la maggioranza di tutti noi poter alleviare lo stress e incrementare il livello di vitalità e di benessere é una possibilità sempre benvenuta.

    Per i bambini e neonati

    Una delle gioie del trattamento dei bambini e dei neonati é che tendono a rispondere molto bene ai trattamenti e le reazioni sono molto più veloci di quelle degli adulti. Molti problemi come le coliche, problemi di deglutizione e suzione difficoltà respiratorie,insonnia o irritabilità, possono derivare da sbilanciamenti cranici che avvengono durante il processo della nascita. Il trattamento dei bambini può aiutare a risolvere questi problemi.


    MASSAGGIO DRENANTE



    La cellulite è da tempo una grande preoccupazione per le donne.
    La medicina estetica cerca di venire incontro al gentil sesso con tecnologie sempre più avanzate per finire una volta per tutte con gli inestetismi dovuti a questo tipo di grasso nei tessuti connettivi della pelle. Uno dei metodi più efficaci è la cavitazione estetica, che si sta facendo largo presso centri estetici e medici.
    Sempre più spesso si associa la cavitazione a dei massaggi periodici drenanti, giacché l’espulsione dei liquidi, nei quali confluisce il grasso reso liquido, è fondamentale per dei risultati soddisfacenti.

    Prima di sottoporsi a una o più sedute di cavitazione estetica bisogna capire un paio di cose: la cavitazione sta avendo grande successo ma i risultati possono variare di molto da persona a persona e da un’area trattata ad un’altra. Il vostro specialista sarà la persona più indicata per delineare il vostro trattamento, potete chiede direttamente a lui l’uso di questi massaggi, che in alcuni centri estetici è compreso nel prezzo della cavitazione.

    Il massaggio drenante è una tecnica conosciuta sin dagli anni ’30, quando veniva usata per attivare il sistema immunologico come rimedio per infezioni e influenza. Le sue proprietà per ridurre il grasso sono state studiate e sviluppate di pari passo con il suo uso in combinazione con cavitazione, mesoterapia e Lipodissolve fino a farne un uso esclusivo, cioè senza associazione con altri tipi di trattamenti estetici.
    La sua principale e più gradita efficacia però risiede principalmente nel favorire l’espulsione attraverso l’urina dei liquidi in eccesso nel corpo. Il tutto si potrà inoltre integrare con un drenaggio linfatico manuale che è una tecnica di massaggio con movimenti circolari o di spinta che agevolano una migliore circolazione dei liquidi, modificando la pressione nel corpo della paziente.


    MASSAGGIO CONNETTIVALE


    Il Massaggio Connettivale, oMassaggio del Tessuto Connettivo, é un massaggio di tipo “riflessogeno” il cui obiettivo é l´evocazione di meccanismi riflessi anche in zone assai distanti dal punto, o segmento corporeo, in cui si pratica il massaggio.
    Lo scopo é andare a stimolare i “metameri”, ovvero aree piú o meno vaste innervate da una medesima radice spinale, e la “fasca” del tessuto connettivo, la cui funzione é di contenere e dividere gli organi interni dalle strutture sovrastanti (muscolatura e tegumento).
    Lo stimolo esercitato sulla cute agisce per via riflessa sia sulla muscolatura liscia che su quella scheletrica, é quindi importante per varie situazioni ortopediche o reumatologiche in quanto induce effetti analgesici e decontratturanti: il tessuto connettivo porta in sè la memoria dei traumi fisici, psichici o articolari subiti sotto forma di dolori e contratture che possono anche diventare permanenti.

    Questo tipo di massaggio ha la capacità di sciogliere queste tensioni muscolari causate dai traumi, dallo stress e da problemi agli organi interni.

    Puó essere considerato un massaggio posturale.

    Il massaggio connettivale si basa sul principio che stimolando la cute si agisca per via riflessa anche su zone distanti da dove si pratica il massaggio, ad esempio sulla muscolatura.Questo tipo di massaggio si chiama connettivale perché agisce sul tessuto connettivo e si basa sui principi olistici della globalità per cui tutte le parti anatomiche sono collegate le une alle altre.

    Nell’ambito del massaggio connettivale si parla di solito di fascia, che è una membrana di tessuto connettivo fibroso a protezione di un organo o di un complesso organico. Anche se ci sono vari tipi di fasce, qui si parla di un solo tipo di fascia perché è un unico insieme membranoso dove tutto è legato e in continuità.
    La fascia è uno dei motori del gruppo sanguigno, inoltre mantiene le contrazioni muscolari entro i loro limiti evitando lacerazioni. Infine separa e divide gli organi in modo da coordinare le diverse contrazioni muscolari.
    Quindi quello connettivale è un massaggio reflessogeno per cui lo stimolo esercitato sulla cute agisce per via riflessa sulla muscolatura.
    Si esegue con una tecnica massoterapica che agisce sul tessuto connettivo con frizioni lente e profonde sulla pelle.
    Il massaggio connettivo si esegue con tre tecniche principali: movimento di palpazione e rotolamento, movimento di presa ad uncino e movimento di spinta.?Questi movimenti hanno effetti riflessi non solo sulla muscolatura ma anche su organi e viscere e i livelli ormonali tornano in equilibrio.

    Il massaggio connettivale, oltre ad avere effetti riflessi in zone distanti, permette la decontrazione e il rilassamento anche sotto l’area trattata.
    Inoltre favorisce una maggiore mobilità articolare, aumenta la vascolarizzazione e provoca uno scollamento del tessuto dal muscolo sciogliendo tensioni e aderenze alla cute.
     
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