MASSAGGIO

Tipi di massaggio

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  1. ginakarlo
     
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    LE ORIGINI DEL MASSAGGIO



    Il massaggio è la più antica modalità attraverso la quale un essere umano ha imparato a lenire la sofferenza di un suo simile.
    La parola massaggio deriva dall’ebraico massech che significa frizionare, premere, o dal greco "masso" che significa impastare, maneggiare. Definisce una serie di tecniche la cui origine viene fatta risalire agli antichi Greci e Romani, ma è stato accertato che diversi tipi di manipolazione hanno 4000 anni e che il massaggio era già diffuso in oriente circa 6000 anni fa.

    Il ricorso al massaggio, per eliminare la fatica, alleviare il dolore, rilassare e consentire una più facile applicazione d’oli e unguenti sulla pelle, si perde nella notte dei tempi. Si può affermare che corrisponde alla prima tecnica di terapia che l’uomo ha utilizzato per il trattamento delle malattie.

    A partire dalle epoche più antiche il massaggio rappresentò istintivamente il più immediato metodo di terapia in quanto, tramite la manipolazione manuale, si svolge un’azione analgesica sulle parti dolenti dell’organismo. Queste esperienze furono comuni a tutti gli uomini primordiali. Si suppone che le sue origini possano risalire a 3000 anni prima di Cristo e in tutte le grandi civiltà appaiono indizi che ne indicano l’importanza. I primi riferimenti si trovano in manoscritti cinesi che risalgono al 2700 a. C. In questo periodo vissero i primi terapisti di cui ci è giunta notizia ed al terzo millennio a.C. risalgono le prime tecniche di cui si possiede una certa documentazione.


    Durante il XX secolo, i grandi progressi compiuti dalla medicina convenzionale posero in secondo piano le terapie tradizionali che erano state praticate per secoli. Abbagliata dai risultati della scienza e della tecnologia, fino a qualche decade fa, la maggior parte della popolazione dei paesi cosiddetti sviluppati, conosceva a stento il valore terapeutico del contatto umano. Tuttavia, attualmente il massaggio sta vivendo un momento di rinascita grazie a un forte bisogno di ritorno ai valori "naturali", come reazione alle condizioni di intenso stress imposti dalla moderna società.
    Oggi la moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto il massaggio come terapia efficace nel campo della medicina riabilitativa (massofisioterapia), sportiva, vascolare, reumatologica ed estetica (anche se la sua azione è così globale da non avere praticamente limiti di applicazione).

    Gli Effetti Del Massaggio

    La cura e l’attenzione prestati all’armonia e alla fluidità durante il massaggio, il contatto “non interrotto” durante la seduta, il silenzio, il ritmo, la circolazione energetica, facilitano in chi riceve il massaggio la scoperta o l’aumento della coscienza del proprio “schema corporeo”, insieme ad un aumento di sensibilità e di capacità percettiva sia del mondo esterno sia di se stessi.
    Per quanto concerne i benefici che la persona è in grado di trarne:

    • la respirazione viene attivata e resa più spontanea e facile;
    • la circolazione del sangue e della linfa vengono migliorate;
    • i depositi adiposi diminuiscono, in quanto una circolazione migliorata accelera il loro metabolismo;
    • la digestione è facilitata;
    • la funzione peristaltica riceve impulso, e con ciò anche il funzionamento dell’intestino;
    • il sistema muscolare recupera altezza ed elasticità;
    • il sistema delle articolazioni è mobilitato e reso più efficiente;


    il massaggio classico e più antico e naturale sistema di cura

    La parola massaggio sembra derivare dall'arabo “mass” o “mash” (frizionare, premere) o dal greco “masso” (impastare, maneggiare). I benefici fisici e psicologici di questa pratica sono stati riconosciuti fin dall'antichità, tanto che si può senz'altro affermare che l'arte medica abbia avuto inizio proprio col massaggio.
    Nel “Kong Fou”, testo cinese del 2698 a.C., vengono descritti esercizi fisici e vari tipi di massaggio, il cui scopo era il raggiungimento di un perfetto equilibrio psico-fisico. Nel XVIII secolo a.C., nel testo sacro L'Ayur-Veda, Brahama raccomanda ai suoi discepoli il massaggio a scopo igienico. Anche la letteratura medica di Egiziani, Persiani e Giapponesi contiene spesso riferimenti ai benefici effetti del massaggio.
    Basandosi su conoscenze limitate sulle funzioni del corpo, i primi medici erano tuttavia in grado di utilizzare il massaggio in modo efficace per la cura dell'affaticamento, delle malattie e dei traumi. Ippocrate (406 a.C.) - medico greco padre della medicina moderna - descrisse “l'anatripsis”, letteralmente “frizione verso l'alto”, come pratica più efficace rispetto allo stesso movimento effettuato verso il basso sugli arti, dimostrando di aver intuito il meccanismo della circolazione linfatica e sanguinea dimostrato poi da Harvey all'inizio del XVII secolo d.C.. Nei suoi scritti, Ippocrate confermò le virtù del massaggio dedicando alla pratica massoterapica importanti osservazioni, anch'esse confermate molti secoli dopo la sua morte. Egli scriveva “i medici devono essere esperti in molte cose, tra queste senza dubbio anche il massaggio” e, ancora, “Il rimedio è applicabile ai mali acuti come a quelli cronici e alle varie forme di debolezza, poiché queste cure hanno potere rinnovatore e rinvigoritore. Mi è spesso sembrato, mentre stavo così curando i miei pazienti, come se le mie mani avessero la singolare proprietà di estrarre i prodotti di rifiuto e le diverse impurità raccolte nelle parti malate”. In Europa, per tutta la durata dell'Impero Romano, questa pratica è stata un elemento importante per la cura della salute, tanto da porre il “massista” sullo stesso piano del medico; e se ne parla molto nei documenti di tale periodo.

    Mentre in Oriente la tradizione del massaggio fu portata avanti, nei paesi occidentali il culto di questa pratica si interruppe durante il Medioevo, quando l'oscurantismo portò a disprezzare e rinnegare i bisogni del corpo e i piaceri della carne, concentrandosi esclusivamente sulla sfera spirituale (creando così una frattura nell'individuo); occorse quindi attendere il Rinascimento e il XVI secolo per assistere al ritorno del massaggio in ambito terapeutico (principalmente in Francia e nord Europa).

    Nel XX secolo, i grandi progressi compiuti dalla medicina convenzionale posero inizialmente in secondo piano le terapie tradizionali, che erano state praticate per secoli, così che la maggior parte della popolazione occidentale, abbagliata da ciò, fino a qualche decade fa, conosceva a stento il valore terapeutico del contatto umano.
    Tuttavia attualmente il massaggio sta vivendo un momento di vigorosa rinascita, grazie a un forte bisogno di ritorno ai valori “naturali”, soprattutto come reazione alle condizioni di intenso stress e di abuso di farmaci imposti dall'attuale società.

    Oggi, la moderna ricerca scientifica ha definitivamente riconosciuto il massaggio come terapia efficace, definendone i meccanismi d'azione, le indicazioni e le controindicazioni cliniche. Non solo, le sempre più numerose e recenti scoperte sull'importanza di matrice extracellulare e sistema connettivo nell'intera fisiologia del corpo umano, stanno riportando coloro che sono in grado di agire profondamente su di essi (con tecniche di movimento e/o di massaggio), all'antico ruolo di primaria importanza nell'ambito della salute.

    Indicazioni del massaggio classico

    La massoterapia - ovvero il massaggio terapeutico - presenta numerose applicazioni in medicina riabilitativa, sportiva, vascolare, estetica e in reumatologia, anche se l'azione globale del massaggio fa sì, come accennato in precedenza, che il suo campo di applicazione sia in realtà più vasto di quanto normalmente si immagini.
    Controindicazioni e zone interdette al massaggio classico

    Il massaggio può comportare, nei seguenti casi, l'accentuazione dei sintomi:
    traumi recenti (occorre aspettare riparazione tessuto),
    processi infiammatori acuti (di origine traumatica, infettiva o allergica),
    gravi flebopatie (flebiti o tromboflebiti),
    insufficienza cardiaca con edema agli arti inferiori (edema di natura secondaria),
    patologie del sistema nervoso centrale (SNC) a evoluzione spastica (in realtà più correttamente tale controindicazione è da riferirsi solo a talune manualità, in particolare a quelle che comportano un aumento del tono muscolare),
    gravi necrosi (per il pericolo di eccesso di eliminazione di sostanze proteiche),
    processi febbrili (per il pericolo di aumento della temperatura locale),
    neoplasie (per il supposto ma non dimostrato pericolo di diffusione linfatica delle metastasi),
    dermatiti o dermatosi (per il pericolo di irritazione, relativamente alle dermatiti e le dermatosi pruriginose, e di contagio, relativamente alle dermatiti infettive).

    Di norma si definiscono zone interdette al massaggio (in quanto potrebbe risultare fastidioso o dannoso): tutte le salienze ossee (malleoli, cresta e piatto tibiale, rotula, grande trocantere del femore, cresta iliaca, apofisi spinosa delle vertebre, osso sacro, sterno, clavicola, scapola, gomito-olecrano) e i punti di affioramento di organi vascolari, nervosi e linfatici (cavo popliteo, cavo inguinale, cavo ascellare, cavo o fossa retro-claveolare), organi sessuali.
    Zone semi-interdette al massaggio, ovvero da massaggiare con particolare cautela, vengono invece considerate: la faccia antero-laterale del collo, la zona retro-auricolare, il solco tibiale e la zona anteriore del gomito.


    Tipi di massaggio

    Classicamente si distinguono quattro classi di massaggi, con diverse indicazioni:

    1) Massaggio terapeutico (massoterapia), la cui finalità è ristabilire totalmente o parzialmente la funzionalità di organi malati tramite specifiche manualità massoterapiche. In questa categoria di massaggi rientrano, oltre al massaggio terapeutico classico e al massaggio bodywork TIB qui esposto, il linfodrenaggio, il massaggio connettivale (miofasciale, neuroconnettivale), il massaggio trasverso profondo, il massaggio miofasciale, il rolfing, il massaggio Tuina, il massaggio Ayurvedico e numerose altre tecniche di massaggio e bodywork occidentali e orientali.


    2) Massaggio igienico: ha come scopo la prevenzione ed il miglioramento delle condizioni di salute esistenti. Agisce a livello delle strutture muscolo-tendinee (ottimizzandone la fisiologia), sulla circolazione sanguinea (favorendo gli scambi metabolici e il ritorno venoso e linfatico) e sul sistema nervoso, quindi sulla psiche (grazie alle sue proprietà rilassanti riduce il ritmo cerebrale e riequilibra l'attività dei due emisferi cerebrali). In questa categoria di massaggi troviamo il massaggio antistress, il massaggio californiano, il massaggio trager, lo stone massage ecc. ecc.


    3) Massaggio estetico: ha l'obiettivo di eliminare gli inestetismi cutanei e sottocutanei e di rallentare l'invecchiamento della pelle. L'azione di questo tipo di massaggio riguarda quindi perlopiù la pelle, in particolare il derma e l'ipoderma, e viene normalmente combinato all'utilizzo di prodotti estetici (creme, oli ecc.) specifici.


    4) Massaggio sportivo specifico per le attività agonistiche (in cui si possono avere grosse sollecitazioni di muscoli, tendini e articolazioni). Questo tipo di massaggio si differenzia, a sua volta, in:

    massaggio sportivo pre-gara ossia di preparazione al gesto atletico (con manualità elasticizzanti e vascolarizzanti);

    massaggio sportivo post-gara che mira a velocizzare al massimo il recupero fisico dopo lo sforzo muscolare (con azione drenate, defaticante e miorilassante ossia di decontrazione muscolare);

    massaggio sportivo infra-gara che utilizza manualità del massaggio pre-gara e post-gara in base alle caratteristiche fisiologiche dell'atleta e dell'attività sportiva.

    Manualità e meccanismi d'azione del massaggio classico

    Ogni manualità produce cambiamenti fisiologici sempre tramite due tipi di azione (presenti in proporzioni diverse in base alla manualità):
    azione diretta o meccanica: stimolo fisico prodotto direttamente su tessuti ed organi
    azione indiretta o neuroriflessa: stimolazione dei recettori nervosi di cute, fascia connettivale, muscoli, tendini, legamenti e capsula articolare, che trasmettono lo stimolo al SNC, il quale risponde provocando variazioni fisiologiche di tipo riflesso anche su organi lontani dal punto di stimolazione diretta.
    Sfioramento superficiale. Si esegue con la mano o entrambe le mani che scivolano sulla cute, con le dita lunghe unite e il pollice abdotto; la pressione esercitata equivale a quella di una carezza. Serve a distribuire il lubrificante ed è il primo contatto rassicurante. Evidenzia anomalie cutanee-vascolari e zone interdette.
    Sfioramento appoggiato: si esegue come lo sfioramento superficiale ma con una pressione decisamente maggiore. Se lento ha effetto miorilassante e psico-rilassante (azione neuroriflessa sul sistema nervoso vegetativo), di drenaggio, peeling (eliminazione cellule morte dello strato corneo), mentre se eseguito velocemente determina iperemia con aumento della temperatura locale, del tono muscolare e del livello di attenzione (aumento dei ritmi cerebrali).
    Frizione. Si esegue con la mano, con le dita lunghe unite e il pollice addotto o con le sole dita (in base alle zone da trattare), effettuando delle rotazioni, senza scivolare, sulla cute, in modo tale che il sottocute scivoli sui tessuti sottostanti. Ha come effetto il riassorbimento dei liquidi interstiziali (elimina edemi, ematomi e cataboliti) e la risoluzione di strati aderenziali (per traumi esogeni o endogeni quali gli strappi muscolari).
    Impastamento o spremitura. Si esegue una compressione del muscolo tramite: pressione della mano e contro-pressione dell'osso sottostante, pressione di una mano e contro-pressione dell'altra, pressione del pollice e contro-pressione delle dita lunghe della stessa mano o dell'altra mano. Se si esegue in modalità profonda ha come effetti la diminuzione del tono muscolare e, per azione neuroriflessa, delle attività cerebrali, con effetti antispasmotici e di miglioramento della circolazione (importante effetto antalgico nei casi di contratture reumatiche o da affaticamento) e rilassante. Se eseguito in modalità superficiale (pincè roulè, palpé roulè) agisce come iperemizzante e risolve i casi di strati aderenziali superficiali.
    Scuotimento. Si esegue conuna mano che afferra il ventre muscolare, tra pollice e dita lunghe unite, ed imprime un movimento trasversale rispetto al segmento osseo sottostante, di tipo “vai e vieni”. Presenta effetto drenante e, se blando, rilassante o tonificante, e "risvegliante" se energico.
    Rotolamento. Si esegue con le due mani, con le dita lunghe iperestese e il pollice addotto, che afferrano il muscolo e gli imprimono torsioni “vai e vieni” intorno all'asse osseo. Gli effetti sono uguali a quelli dello scuotimento ma più marcati. Inoltre presenta un'azione fibrolitica su microcicatrici muscolari e aderenze varie.
    Battitura a coppetta. Si esegue con le mani, con le dita semiflesse e il pollice addotto (come nell'atto di bere da fontana), che percuotono alternativamente il muscolo così da avere, come effetti, un aumento della circolazione arteriosa (iperemia), del tono muscolare e del livello di attenzione (manualità utile ad es. quale preparazione poco prima di un gesto sportivo).
    Percussione ulnare e a pugnetto. Si esegue con le mani, con le dita lievemente semiflesse, per la percussione ulnare, o flesse, per la percussione a pugnetto, che percuotono alternativamente il muscolo con, rispettivamente, la zona ulnare del V dito o il V metacarpale. Gli effetti sono uguali alle battiture a coppetta, con maggior effetto meccanico sui tessuti connettivi lassi sottocutanei, a causa dell'effetto vibratorio.
    Vibrazione. Si esegue con le punte delle dita che imprimono profondamente un'onda vibratoria, con direzione alto → basso o tangenziale rispetto alla cute. Nel primo caso (direzione alto → basso), gli effetti sono: aumento del tono muscolare e della peristalsi, se eseguita a livello dell'intestino. Nel secondo caso (direzione tangenziale alla cute), si ha invece una normalizzazione della densità della sostanza fondamentale dei tessuti connettivi lassi sottocutanei.
    Pizzicamento. Si effettua utilizzando le prime dita con le mani che, alternate ritmicamente, sollevano una plica cutanea. Come effetto risulta un'iperemia e un aumento della sensibilità locale (per azione neuroriflessa vasomotoria), utile nel trattamento di ipoestesie (abbassamento della sensibilità per traumi al sistema nervoso periferico).

    Pressioni manuali profonde, eseguite in maniera statica o con lenti movimenti, oltre a favorire la trasformazione “gel to sol” della sostanza fondamentale della fascia connettivale (grazie alle sue proprietà tixotropiche), stimolano i meccanorecettori di Ruffini (specie per forze tangenziali come lo stretching laterale) e una parte degli interstiziali (descritti in seguito nel paragr. "Meccanorecettori fasciali") inducendo un incremento dell'attività vagale con i relativi effetti sulle attività autonome fra cui un rilassamento globale di tutti i muscoli oltre che mentale (van den Berg & Cabri, 1999). Risultato opposto è ottenuto tramite manualità rapide ed energiche (manipolazioni, vibrazioni, pizzicamenti, battiture ecc.) che stimolano i corpuscoli di Pacini e i Paciniformi (Eble 1960).

    Il Massaggio & Bodywork TIB (MATIB)
    Concetti chiave

    Al fine di chiarire al meglio i principi su cui si basa il Massaggio & Bodywork TIB occorre approfondire alcuni principi base: “i fondamentali”.


    Stile di vita e habitat innaturale



    Lo stile di vita e l'ambiente stanno subendo e subiranno radicali cambiamenti. Tutto ciò comporta, di conseguenza, esigenze di cura e benessere attualizzate e specifiche. Il cibo, l'habitat, il tipo di lavoro e di vita, lo stress, comportano in noi profonde mutazioni fisiche e psichiche.


    Movimento e alimentazione rappresentano le fondamenta su cui si costruisce il nostro intero essere.

    Più di ¼ delle strutture del sistema nervoso centrale partecipano direttamente e più della metà indirettamente alla pianificazione e all'esecuzione dei movimenti. L'uomo, quindi, con i sui 650 muscoli e 206 ossa, è un "animale motorio". A partire dalla fase embrionale, le funzioni motorie sono all'origine delle attività cognitive incluso lo stesso linguaggio. Perdere il controllo sul proprio corpo significa, di conseguenza, perdere il controllo sui propri pensieri ed emozioni (Oliverio, 2001).


    L'animale motorio uomo, evolutosi e selezionatosi quale grande camminatore e discreto arrampicatore, si trova oggi a vivere, di norma, su superfici artificiali (terreno piano, sedie, scrivanie) del tutto sfavorevoli alla propria biomeccanica e fisiologia. Tale ambiente artificiale risulta in realtà essere un ulteriore fonte di inquinamento ambientale (che va a sommarsi a quello atmosferico, sonoro, visivo ecc.) e comporta inesorabilmente problematiche psico-fisiche tra cui, a partire dai primi passi, alterazioni posturali e, col tempo, perdita di abilità motorie e capacità propriocettive.
    Oltre a ciò, il nostro istinto reagisce sempre alle situazioni di stress preparandoci "alla fuga o alla lotta" effettuando i relativi adeguamenti fisiologici: aumento del metabolismo (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, sudorazione, respirazione), aumento della concentrazione di zucchero e grassi nel sangue, contrazione dei muscoli scheletrici, confluenza del sangue dalle aree periferiche e dagli organi secondari verso cuore, polmoni, muscoli scheletrici, riduzione delle secrezioni e motilità gastroenteriche, diminuzione dell'attività del sistema immunitario ecc.

    Lo stress comporta tensione muscolare (difese muscolari), sia acuta che cronica, e questa può bloccare lo stato di benessere. Inizialmente è interessata solo la muscolatura, successivamente la contrazione diviene cronica ossia costantemente attiva a livello inconscio (il muscolo rimane contratto non avendo più l'energia per espandersi) e il tessuto connettivo relativo si ristruttura determinando una retrazione miofasciale (descritta ne paragrafo "Il sistema connettivo e miofasciale"). Infine, le articolazioni interessate, compresse incessantemente dalla cronica tensione muscolare, vanno incontro a un'artrosi precoce, con alterazioni posturali ecc.. Inoltre, un gruppo di muscoli in tensione esercita un'influenza su altri muscoli sia per un fatto muscolare che nervoso (i neuroni eccitati eccitano quelli vicini); coesiste quindi un grande spreco di energia, che permane anche durante il sonno, capace di portare a una stato di debolezza e malessere psico-fisici cronici.
    Il sistema muscolare costituisce un sistema ad alta priorità: quando è attivato, gli altri sistemi, come quelli responsabili della percezione delle sensazioni, dell'attenzione, delle attività cognitive ecc., sono in stato di relativo blocco, in quanto tale stato è legato all'esecuzione di azioni importanti per la sopravvivenza, come la fuga, l'attacco, la ricerca del cibo, di un partner sessuale, del nido. Qualsiasi attività fisica convulsa e rapida blocca i sensi. Se si trangugia rapidamente il cibo non se ne apprezzerà il gusto, se siamo abituati a stringere i pugni o la mascella difficilmente il nostro corpo sarà veramente rilassato, difficilmente la nostra mente percepirà le sensazioni con la stessa intensità dei veri stati di relax, subendo così uno stato di dispercezione corporea. Attivare i muscoli come se si dovesse verificare un movimento, significa quindi coinvolgere altri muscoli, ridurre il flusso delle sensazione e delle idee. Se lo stress si protrae a lungo (stress cronico) è quindi in grado di comportare disagi psico-fisici anche gravi (inclusa l'alterazione del codice genetico).



    I ritmi cerebrali e il potere del rilassamento


    Nel cervello vi è un'intensa attività elettrica. Fu il dottor Hans Berger che per primo, nel 1929, ne descrisse i quattro tipi di ritmi o onde, dette elettroencefalografiche, caratterizzate da diverse frequenze (o cicli al secondo):
    - Ritmo Beta (frequenza superiore a 14 hertz). E' lo stato di veglia attiva, caratterizzata da tensione mentale e muscolare, che prevale quando siamo impegnati, vigili, con l'attenzione quasi tutta rivolta all'esterno o al rimurginio (dialogo interno) intenso. E' il ritmo del massimo dispendio di energie nervose e fisiche, in cui domina il sistema nervoso ortosimpatico. Coincide anche con la fase di sonno paradosso ovvero di quando si sogna (fase REM). E' il ritmo dello stress acuto ed è a esso direttamente proporzionale. Gli ormoni dello stress portano il cervello alla massima attività e, a lungo andare, al massimo logoramento da eccesso di superlavoro. Gli iperattivi passano gran parte del loro tempo in questo ritmo.


    - Ritmo Alfa (frequenza ca. 8-13 hertz). E' il ritmo del distacco dalla realtà esterna. Coincide col rilassamento e il calo dell'attività cerebrale. Nelle persone sane, non sotto stress, questo stato si genera automaticamente chiudendo semplicemente gli occhi. M. H. Erickson definirebbe questo stato come “il normale stato di trance quotidiana” da tutti sperimentato.


    - Ritmo Teta (frequenza ca. 4-7 hertz). Coincide con lo stato di dormiveglia. E' la fase in cui è favorito il pensiero associativo e creativo. E' il ritmo dei lampi di genio, delle illuminazioni improvvise. In questa fase si è aperti all'ascolto interiore, all'introspezione. Ma è anche il ritmo della rigenerazione psicofisica. Corrisponde allo stato di trance normalmente raggiunto durante una seduta di ipnosi.


    - Ritmo Delta (frequenza inferiore a ca. 3 hertz). Coincide col sonno profondo senza sogni e col rilassamento muscolare intenso. In questa fase si ha la massima produzione dell'ormone della crescita GH (che durante tutta la vita è indispensabile per il rinnovamento cellulare oltre che, nella prima fase, per la crescita) e la massima attività del sistema immunitario. E' il momento topico per tutti i nostri processi rigenerativi e per la produzione di “endofarmaci”: i potenti farmaci prodotti dal ns. organismo ad azione altamente specifica. Noto a tutti è ormai il grande potere dell'effetto "placebo". Esso stimola l'autoproduzione di farmaci dell'organismo grazie al senso di tranquillità, all'effetto calmante, scaturito dalla ferma convinzione di aver assunto qualcosa che ci farà presto star bene. Al contrario, la tensione mentale (ad es. la paura) così come la prolungata assunzione di farmaci (tramite un meccanismo di feed-back) inibiscono l'azione del ns. “medico interno”.
    Il ritmo delta è sotto il massimo dominio del sistema nervoso parasimpatico e prevale nel sonno dei buoni dormitori. Quando è alterato, la persona dorme male, si rigenera poco e tende quindi a essere stanca, ad ammalarsi facilmente e ad avere disturbi psicosomatici.
    Da cui l'importanza di tecniche e attività che favoriscono il rilassamento.


    Massaggi Estetici



    Il linfodrenaggio è un massaggio per vincere la cellulite. Il 50% delle donne soffre di cellulite che si manifesta attraverso cuscinetti e smagliature che si presentano sulla superficie della pelle. Queste alterazioni sono la conseguenza di un cattivo funzionamento del metabolismo che crea un gonfiore.


    Il drenaggio svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della cellulite: in pratica sposta il liquido - che di solito si trova nella pelle o tra questa e i muscoli - dalla zona dove si è accumulato verso un' "uscita" attraverso i vasi linfatici.


    L'obiettivo del drenaggio è quello di aiutare l'eliminazione del liquido interstiziale e della linfa, ma anche di rilassare le fibre muscolari.

    Massaggio Tradizionale Thai


    Il Massaggio Tradizionale Thailandese utilizza tecniche corporee per ritrovare il benessere in maniera naturale. Si basa su pressioni fatte principalmente con le dita e le mani lungo il tragitto dei meridiani energetici, su movimenti di stretching e sullo scambio di energia tra chi fa il trattamento e chi lo riceve. Tutto questo si traduce in una migliore circolazione dell'energia vitale e quindi in una migliore qualità della vita.

    Massaggio "terapeutico" per eccellenza, agisce in maniera efficace e profonda sui canali energetici (sen) propri della Medicina Thai. Si compone di compressioni, digitopressioni e allungamenti/mobilizzazioni che portano il paziente ad effettuare passivamente posizioni derivate dallo Yoga.

    "Sblocca" le tensioni di carattere fisiologico e nervoso, riposturizza l'apparato scheletrico, riattiva la circolazione venosa e linfatica e cura disturbi cervicali, lombaggini, dolori articolari e muscolari, emicranie, insonnia.


    Massaggio con Olio

    Il massaggio rilassante con olio è una tecnica che viene praticata da millenni e si basa su un'alternanza di movimenti fluidi e profonda pressione esercitata dalla palmopressione. La cultura Thai ha da sempre adoperato olii ed essenze per la cura del corpo, riconoscendone proprietà benefiche. Infatti il massaggio effettuato con l'olio aromatico a temperatura ambiente apporta benefici sostanziali al nostro organismo e aiuta a riequilibrare il flusso energetico.

    È definito un rilassante combinato, perché unisce le proprietà degli olii con l’efficacia del massaggio tradizionale. La sensazione di benessere che si prova dopo un ciclo di massaggi è dovuta alla capacità di queste pratiche di agire direttamente nei punti critici del nostro fisico, allentando la tensione e liberando il corpo dallo stress. Agendo anche sulla circolazione del sangue favorisce l’ossigenazione dei tessuti contribuendo a mantenere la pelle elastica e liscia.


    Massaggio Rilassante

    Il massaggio rilassante è la porta per entrare in contatto con le nostre energie, con le nostre emozioni, con il nostro io. I muscoli si sciolgono, le tensioni si allentano, e uno stato di abbandono globale ci invade, portandoci in un livello di benessere interiore ma anche fisico. Ha dei fantastici poteri rilassanti, ma soprattutto effetti benefici a livello psicosomatico, infatti in questo trattamento viene aumentato anche il contatto fisico con il massaggiatore, che esegue manovre di massaggio usando non solo le mani, ma anche gli avambracci e i gomiti. Il massaggio rilassante aiuta soprattutto per problemi di ipertensione, ansia ed insonnia, alleviando lo stress e la fatica e facendoci sentire accuditi e coccolati. Grazie al massaggio aumenta la flessibilità del corpo, migliora la circolazione sanguigna, stimola il flusso di energia e contribuisce a produrre una sensazione di intensa vitalità
     
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