« La verità è che la musica mi ha salvato, quando ero piccolo la musica mi ha salvato, e me ne stavo seduto sul mio prato ad ascoltare il mangia-dischi cantare... La verità è che la musica mi ha salvato, quando ero piccolo la musica mi ha salvato, e ascoltavo mia madre parlare, mio fratello a giocare e l'universo girare, e me ne stavo da solo a sognare in ripostiglio a giocare con i soldatini a giocare »
Francesco Tricarico, in arte Tricarico (Milano, 1º febbraio 1971), è un cantautore italiano.
Biografia
Milanese, classe 1971. Il padre era un aviatore ed è morto in servizio quando Tricarico aveva solo tre anni. A questo episodio si fa cenno nella canzone Io sono Francesco. Ha iniziato a suonare da giovanissimo (come ricorda nel brano Musica) e si è diplomato in flauto traverso al Conservatorio di Milano. Ha suonato jazz con una piccola band nei locali milanesi, si è esibito per qualche mese anche a Parigi.
Carriera
Nel settembre del 2000 esce il primo singolo Io sono Francesco, storia autobiografica che ottiene un ottimo successo di vendite (primo posto nella classifica italiana dei singoli più venduti) e che viene premiata col Disco di Platino e con vari riconoscimenti. La canzone subisce, però, alcune censure in radio: Tricarico definisce "puttana" la sua maestra delle elementari per aver tenuto un giorno un comportamento scorretto nei suoi confronti, ignorando, nella circostanza dell'assegnazione di un tema sui genitori, che il bambino fosse orfano di padre fin da quando aveva 3 anni e ignorando le conseguenti proteste del giovanissimo Tricarico. I successivi singoli, Drago, La pesca e Musica, pur ottenendo diversi consensi di critica, non riescono a replicare il successo del brano d'esordio. Nel 2002 Tricarico, sebbene inizialmente deciso a pubblicare soltanto singoli, pubblica il suo primo album, intitolato Tricarico, contenente 12 canzoni (tutte le canzoni già pubblicate e alcuni inediti). Invitato da Jovanotti ad aprire i concerti del suo Quinto Mondo Tour, Tricarico debutta sulla scena live con un set di canzoni che presenta al grande pubblico il suo primo album. Nel maggio del 2004 il singolo Cavallino precede l'uscita del secondo album Frescobaldo nel recinto nel mese successivo. Il disco nasce dopo aver incontrato, nel settembre del 2003, i musicisti Patrick Benifei (Casino Royale, Soul Kingdom) e Fabio Merigo (Reggae National Tickets). Un secondo singolo, Sposa laser, segue a novembre dello stesso anno. Nel dicembre del 2005 esce nelle sale italiane il film Ti amo in tutte le lingue del mondo del regista toscano Leonardo Pieraccioni: Tricarico ha scritto la canzone per i titoli di coda Solo per te e inoltre ne ha preso parte recitando un cameo nel ruolo di frate Francesco. Come colonna sonora del film viene utilizzata anche Musica. Solo per te ottiene la nomination al Nastro d'Argento 2006 e vince il premio Mario Camerini come Migliore canzone da film a Castelbellino. Nello stesso periodo esce il singolo Cica bum l'Italia. Nel luglio del 2007 esce in radio il singolo Un'altra possibilità. Tricarico collabora nello stesso anno con Adriano Celentano, come autore della canzone La situazione non è buona, contenuta nell'album di Celentano Dormi amore, la situazione non è buona, partecipando poi all'omonima trasmissione di Celentano. Nel febbraio 2008 Tricarico partecipa al Festival di Sanremo 2008 vincendo il Premio della Critica "Mia Martini" con il brano Vita tranquilla. Alla fine della manifestazione, è uscito il suo terzo album, intitolato Giglio. Nell'aprile 2008 comincia a Firenze il "Giglio Tour", che vedrà la partecipazione anche ad eventi come il Concerto del Primo Maggio e il concerto per il sedicesimo anniversario delle stragi di Capaci "Mille note per non dimenticare", tenutosi in Piazza Magione a Palermo. Per il tour, Francesco si avvale della collaborazione dei Mister no (hard metal cover band composta da: Fabrizio Fabri Chiarelli voce e chitarre, Aurelio De Santis alle chitarre, Steve De Santis al basso e Mao Granata alla batteria) e di Michele Fazio alle tastiere. Il 21 luglio 2008, partecipa al Venice Music Awards e si aggiudica il Premio TV Sorrisi e Canzoni. Alex Adami, caposervizio di Tv Sorrisi e Canzoni giustifica la scelta di consegnare il premio al cantautore milanese con queste parole: «Per quel senso d'impulsiva poesia e di lucida follia che sembra percorrere le sue canzoni, sempre aeree, ma profondissime e capaci di regalarci momenti di grande libertà; il Venice music awards premio speciale Sorrisi e Canzoni va al grande Tricarico!» Per Gianni Morandi è autore del singolo Un altro mondo, che Morandi ha presentato in anteprima alla finale di Miss Italia 2008. Partecipa al Festival di Sanremo 2009 con il brano Il bosco delle fragole, venendo però eliminato la prima serata dalla giuria demoscopica. Anche quest'anno Tricarico ottiene il favore della critica, mancando il premio (andato agli Afterhours) per un solo punto. Durante il festival, il 20 febbraio 2009 esce il suo quarto album Il bosco delle fragole. Tricarico ha partecipato all' incisione del brano Domani 21/04.09 di Mauro Pagani insieme ad altri 55 big della musica italiana, tra cui anche Jovanotti e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal sisma. Il 18 novembre 2009, esce il suo primo libro "Semplicemente ho dimenticato un elefante nel taschino" della Bompiani editore. Ha scritto i pezzi per Sugar Romeus e Mattia De Luca, entrambi vincitori di SanremoLab, in gara entrambi nella categoria "Nuova generazione" al Festival di Sanremo 2010, e per due partecipanti del programma "Amici di Maria De Filippi". Partecipa al Festival di Sanremo 2011 nella categoria Big con il brano Tre colori, il cui testo è di Fausto Mesolella, chitarrista del gruppo Avion Travel, partecipazione che farà da apripista all'uscita del suo nuovo album "L'imbarazzo". Ha accompagnato il brano Tre colori con il suo fagotto il maestro Vitaliano Gallo. Ha partecipato all'album tributo a Rino Gaetano "Dalla parte di Rino", prodotto dalla Sony, nato per il trentesimo anniversario dalla morte del cantautore. Nella tracklist Tricarico è presente con "Escluso il cane". Su invito di Claudio Baglioni partecipa all'edizione 2011 di O'Scià, evento ogni anno organizzato da Baglioni sull'isola di Lampedusa.
Discografia
Album
2002 - Tricarico 2004 - Frescobaldo nel recinto 2008 - Giglio 2009 - Il bosco delle fragole 2011 - L'imbarazzo
Singoli
2000 Io sono Francesco 2001 Drago 2001 La Pesca 2002 Musica 2004 Cavallino 2004 Sposa Laser 2006 Solo per te (dalla colonna sonora del film Ti amo in tutte le lingue del mondo di Leonardo Pieraccioni) 2006 Cica bum l'Italia 2007 Un'altra possibilità 2008 Vita tranquilla (Premio della critica "Mia Martini", Festival di Sanremo 2008) 2008 Ghiaccio 2008 Eternità 2009 Il bosco delle fragole 2009 Luminosa 2011 Tre colori 2011 Una selva oscura 2011 La mia sposa
Tricarico (album)
Tricarico è il primo album del cantautore italiano Tricarico, pubblicato nel 2002.
L'album
Prima della pubblicazione dell'album erano già uscite alcune canzoni come singoli: Io sono Francesco, che lo ha fatto conoscere, nel 2000, Drago (qui presente con il titolo cambiato in Il drago verdolino, nel singolo accoppiata ad una versione acustica di La neve blu) sempre nel 2000; La pesca (con Lavanda) e Musica nel 2001. Il disco è caratterizzato musicalmente da sonorità elettroniche, che nel disco successivo verranno abbandonate per accostarsi al rock. L'album è registrato negli studi Joe's Garage, Nautilus e Jungle Sound Station di Milano; Tricarico è autore dei testi e delle musiche di tutte le canzoni ed ha collaborato agli arrangiamenti (realizzati insieme a Mauro Tondini e Christian Gardoni).
Tracce
Il caffè - 2' 53 Musica - 3' 25 Io sono Francesco - 4' 07 Aeroplano giallo - 2' 38 Il drago verdolino - 3' 23 Neve blu - 3' 06 Brillantini - 3' 18 La pesca - 3' 19 Gioia - 3' 34 Lavanda - 3' 34 Occhi blu - 3' 31 Stupido pio pio - 3'19
Francesco, orfano di padre, ebbe il compito dalla maestra di scrivere un tema sul suo papà. Egli avendolo conosciuto troppo poco per poterne parlare, va da lei spiegandole la storia ma linsegnante gli dice di farlo ugualmente. A questo punto, tornato a posto, arrabbiandosi per larroganza con cui la maestra lo ha trattato, esplode in questo tanto famoso motivetto puttana puttana, puttana la maestra. Dopo questo episodio il piccolo Francesco rimane traumatizzato ed è costretto a rimanere in ospedale; in questa parte della canzone possiamo trovare delle frasi completamente insensate, che secondo me, possono riferirsi al delirio del bimbo. Nella terza parte si parla della cura, ovvero della ricerca di un padre. Il finale è quello che secondo me fa guadagnare punti alla canzone; infatti il cantante, come nei congedi delle poesie del 300, si rivolge al fruitore, o ancora meglio a tutti i bambini, tranquillizzandoli sullapparente cupidigia della vita
E poi vado a lavorare pianto nella terra i pomodori e le carote e ora sono le sette attacco le pompe che bagnano i campi e si ora ho finito vado nel solaio e parto per Urano ma tu non sarai mica un drogato guardami negli occhi non sarai mica un drogato Ma com'è che arriva l'amore sotto l'albero ma com'è che i fiori sono profumati ma com'è che gli occhi sono colorati ma perché non esco da questa scatolina ma com'è che prima questo non c'era ma dov'è andato l'arcobaleno ma sono messi a caso così non va bene che cosa non va bene dimmi cosa non va bene e poi la notte la notte dormo la notte dormo e faccio un sogno vedo un campo con tutta la lavanda ci sono i pettirossi e vedo anche i merli e io sto bene son forte come il sole mi mangio i fiori le bacche e le formiche e la mattina ecco mi sveglio arriva Lulù dice presto che è tardi Ma com'è che arriva l'amore sotto l'albero ma com'è che i fiori sono profumati ma com'è che gli occhi sono colorati ma perché non esco da questa scatolina ma com'è che prima questo non c'era ma dov'è andato l'arcobaleno ma sono messi a caso così non va bene che cosa non va bene dimmi cosa non va bene quando vedo gli alberi che sbocciano al mattino vanno bene i moscerini in estate sulla frutta vanno bene le minestre nelle sere anche ad agosto vanno bene i pannolini che si mettono i bambini vanno bene .... vanno bene i vetri rotti che mi cadon sulla testa vanno bene le sirene che cantano nel mare vanno bene i tappini che mi metto nelle orecchie solo una cosa non va bene quando qualcuno cerca di portarti via il tuo sogno se ne accorse appena in tempo arrivò un raggio di luce al tramonto arrivò lucifero e gli disse scappa o qui sei finito corse tutta la notte non sapeva dove sarebbe arrivato ma sapeva dove voleva arrivare e poi la notte la notte dormo Ma com'è che i fiori sono profumati ma perché non esco da questa scatolina ma sono messi a caso così non va bene che cosa non va bene
Francesco Tricarico non è uno stupido. Francesco Tricarico è solo Francesco Tricarico. Francesco Tricarico, si, proprio lui, quello che nel 2000 ci fece cantare allegramente "...puttana, puttana, puttana la maestra...", quello che abbiamo imparato a conoscere come un grande bambinone con la fissa per la musica, quello che perse il padre aviatore a soli tre anni, quello diplomato in flauto dolce al Conservatorio di Milano, quello che aprì i concerti di Jovanotti per il suo "Quinto Mondo Tour", quello che etc. etc. etc. ...si, comunque è proprio lui a cui mi sto riferendo, il cantastorie dei nostri tempi, quello che nel 2004, dopo aver esaurito gli allegri tormentoni, se ne uscì con "Frescobaldo nel recinto", album che ora vado a recensirvi.
"Frescobaldo nel recinto" non è un album propriamente alla Francesco Tricarico; inanzitutto c'è da dire che il disco è nato grazie all'incontro di Francesco con Patrick Benifei (Casino Royale, Soul Kingdom) e Fabio Merigo (Reggae National Tickets), due grandi musicisti di tutto rispetto che sono riusciti a dare una grande svolta sonora al nostro "eroe sognatore"; non so se questo sia stato un male o un bene, fatto sta che le atmosfere oniriche delle prime canzoni sono scomparse, i suoni da tastierina giocattolo stile anni '80 sono stati modernizzati e di canzoni che rimangono impresse nella mente al primo ascolto non ve ne sono più tracce, tutto questo proprio perchè Tricarico è cresciuto, è cambiato, è stato addestrato a non essere più lui ma a darsi un tono più da cantautore impegnato. Questa volta il trucco non è riuscito e il disco non ce l'ha fatta a scalare le classifiche; mi ricorda il Piotta: quando faceva canzoni sceme vendeva e quando ha iniziato a fare pezzi un poco più introspettivi è stato abbandonato a se stesso perchè la gente non lo riconosceva più e quindi non lo accettava con la sua nuova veste.
Il genere non è propriamente classificabile, possiamo dire che è una specie di pop pseudopoelettronico unito a del R'n'B alla buona con l'aggiunta di qualche spruzzo di pianoforte e chitarra acustica per dargli quell'aria da disco cantautoriale (ah, dimenticavo... ci sono anche gli assoli di chitarra elettrica). I testi sono un pò meno (ma proprio un pò meno) infatili, l'autobiografia rimane presente come le liriche dedicate alla speranza di riuscire a stare bene con se stesso e con il mondo, l'elemento del sogno persite e Tricarico trova anche il tempo di parlare di amore in maniera più cosciente e personale come fa nelle bellissima "Cielo rosa", ballata semplice ma molto incisiva, immaginatevi un bambino dello Zecchino d'Oro che canta con phatos una canzone di Baglioni nello studio dell'Albero Azzurro. In "Formiche" torna il modo che questo grande bambinone ha di vivere le cose in modo surreale: il nostro protagonista non vuole più tornare a casa perchè quest'ultima è invasa da delle formiche che la fanno da padrone, il protagonista (Francesco) si traveste da formica ma il piano fallisce e lui decide di non tornare più e scappare via lontano; dietro questa canzone, superato il lato allegorico, c'è sicuramente tutto un discorso personale che va a toccare in profondità la vita di Francesco... non fermiamoci all'apparenza delle cose e stiamo attenti a non confondere Tricarico con un artista demenziale perchè non è così.
Tra le altre canzoni che mi hanno veramente colpito, e non sono poi così tante, ce ne sono due in particolare: "Ragazza little" (titolo orribile) e "Mamma no". La prima, dal ritmo R'n'B italianizzato, racconta la storia di una Cenerentola moderna e la seconda è un pezzo assai minimale, assai Tricarico vecchi tempi, con il testo che si base su una serie di domande e risposte ("tu la vuoi la fidanzata? no! tu lo vuoi il compleanno? no!"). C'è da notare come tutto, compreso il titolo del disco, vada in qualche modo a toccare il mondo delle fiabe, i testi prima di tutto e a seguire le strumentali da pifferaio magico. "Frescobaldo nel recinto" non è affatto un brutto album però Tricarico ha perso qualcosa di molto naturale, nel modo di raccontare, che gli veniva spontaneo nei primi lavori; per questo motivo ho deciso di dare solo tre stelle a questo lavoro, sperando in un nuovo album di Francesco all'insegna, si dell'evoluzione, ma anche della naturalezza. Grande poeta questo Tricarico!
p.s. Ascoltatevi la bellissima "Solo per te", canzone non presente in questo disco ma che fa parte della colonna sonora del film "Ti amo in tutte le lingue del mondo" di Leonardo Pieraccioni; film in cui Francesco fa un piccolo cameo a metà film.
p.p.s. La copertina è da malati!
Tracklist:
1) Animali 2) Sposa laser 3) Ragazza little 4) Mamma no 5) Acquedotto fosforescente 6) Cavallino 7) Formiche 8) Cielo rosa 9) Ogni giorno 10) Sommergibile blu
Giglio è il terzo album di Tricarico, uscito il 29 febbraio 2008, anticipato nel mese di settembre dal singolo Un'altra possibilità, prodotto dalla Sony Bmg. L'album ha raggiunto la posizione numero 8 nella classifica ufficiale dei dischi più venduti in Italia.
Il disco
L'album contiene 11 brani, tra cui Vita tranquilla, brano vincitore del Premio della Critica del Festival della canzone italiana "Mia Martini", al Festival di Sanremo 2008. Francesco Tricarico sceglie Giglio come titolo dell'album, perché il giglio è un fiore che simboleggia amore e purezza. Giglio rappresenta per Tricarico una netta crescita artistica, con una svolta rock e la presenza di testi profondi e ricercati. Oroscopo è una denuncia contro tutti i truffatori che soggiogano le persone sole e deboli, facendo creder loro di poterle aiutare, attribuendosi poteri soprannaturali. Vita tranquilla racconta di come a volte raggiungere le mete prefissatesi non porti la felicità e la pace interiore, che però si può trovare con la scoperta di un amore. Eternità è un'affascinante storia che racconta della nascita di un amore, e di come solo esso sappia farti trovare la tranquillità per affrontare la vita. Un'altra possibilità profonda canzone che parla di tutti coloro che sono portati ad avere alcuni comportamenti a causa di quello che hanno sofferto nel loro passato e che quindi cercano di redimersi con una nuova possibilità. Pomodoro uno dei pochi richiami al primissimo Tricarico, con un testo decisamente più visionario dei precedenti, è un inno all'immaginazione. Cosa vuoi adesso spiega come l'amore, la fiducia, la credibilità si conquistino con i fatti e non solo con le parole. Ghiaccio descrive come nella vita, quando ci si trova senza difese, si impara ad affrontarla da soli. Fili di tutti i colori parla di quanto siano diverse e varie le persone. Il mio amico parla di un amico di infanzia creduto matto per il suo essere visionario che dopo le cure è come morto. Gigliobianco dimostra come l'arrivo di un amore nella vita possa darti la felicità e la tranquillità di vivere senza paura mai avuta prima. Libero, canzone già presente nel singolo "Un'altra possibilità", chiude il cd.
Tracce
Oroscopo Vita tranquilla Eternità Un'altra possibilità Pomodoro Cosa vuoi adesso Ghiaccio Fili di tutti i colori Il mio amico Gigliobianco Libero
recensione:
Tricaricatevelo!
sabato, 24 maggio, 2008 da:tauro.alteravista.org
Ma è davvero così bravo Francesco Tricarico? Certo! Tanto quanto la sua stranezza. A Sanremo (con "Vita tranquilla") ha vinto il Premio della critica. Che, per me, vale tanto quanto la vittoria finale.
Se poi vi ascoltate il suo ultimo album - GIGLIO -, vi accorgerete che essere stralunati va di pari passo con la genialità.
Questo disco lo si può definire fiabesco e immaginifico, ma allo stesso tempo profondo e poetico. Ah, il merito è tutto dei testi. Perchè la sua voce, più che richiamare una perfezione musicale, sembra più voler portarlo a essere una sorta di cantastorie. Magari davanti a un falò sulla spiaggia. Non che sia stonato, il Tricarico, anzi! In certi pezzi ricorda addirittura sonorità alla Battisti! In altri sembra invece volerlo fare apposta. No... senza il sembra: lo fa proprio apposta! Sempre riprendendo il brano Vita tranquilla, nell'esibizione sanremese il suo canto è stato alquanto stonaticchio. Emozione? A quanto pare no, visto che nell'album è ricantato in egual maniera. Vallo a capire (anzi no, è geniale per questo...).
La track numero uno è "Oroscopo", brano con cui Francesco riflette sugli astrologi che imbrogliano persone che sanno di essere imbrogliate. Fanciullescamente, si inizia veramente bene. Dopo "Vita Tranquilla", si entra in "Eternità", dove un Tricarico molto intimista immagina una vita insieme alla ragazza che ama. Da godersi la parte finale, in cui Francesco interrompe il sogno ricordandoci che quella che sta cantando è solo pura immaginazione. A seguire, "Un'altra possibilità". Titolo intrinseco di sensibilità, affrontando un tema delicato che si risolve nel perdono di ogni male grazie all'amore. Poi, uno dei miei pezzi preferiti: "Pomodoro". Vaneggiamenti allo stato brado (al primo ascolto. Al secondo e al terzo si carpisce anche qui la profondità di pensiero). "Cosa vuoi adesso?" e "Ghiaccio" sono tracks di passaggio. Belle, per carità. Un po' enigmatica "Ghiaccio". Ma non all'altezza delle precedenti. E' con "Fili di tutti i colori" e "Il mio amico" (non è lo stesso della Tatangelo...) che si riprende la via maestra di profondità con punte di purezza davvero poetiche. La prima ve l'ascoltate e basta. La seconda... pure. Non perchè siano indescrivibili. Ma sono quelle rare canzoni in cui estrapolare una frase o un ritornello non bastano a carpirne il significato. (Oh, il "mulo" ce l'avete un po' tutti. Lo potete fare 'sto sforzo, no?!) Dopo queste, le canzoni finali ("Gigliobianco" e "Libero"), appaiono un po' più deboli. Ma non per questo brutte. (Oddio, "Gigliobianco" non fa impazzire. "Libero" è già un po' più cervellotica. Giustunpo'...)
Insomma, le canzoni di Tricarico sembrano colorate, se mi passate quest'astrattismo musicale. Se poi volete un ulteriore motivo per apprezzarlo, pensate alla serata finale di Sanremo, quando ha rivolto una parolaccia a Chiambretti, che lo prendeva in giro.
Quando si dice, genio e sregolatezza.
Solo una cosa non va bene: quando qualcuno cerca di portarti via il tuo sogno. (Francesco Tricarico)
Video
Oroscopo
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Vita tranquilla
Ho sempre pensato Quando avrò questo sarò saziato Ma poi avevo questoed era lo stesso Ho sempre pensato Troverò il mare e sarò bagnato Il mare ho trovato ma nulla è cambiato nulla Che cosè che io aspetto Io voglio una vita tranquilla Perché è da quando sono nato Che sono spericolato Io voglio una vita serena Perché è da quando sono nato che è Disperata spericolata Però libera verde e sconfinata Io dovrei non dovrei Ho sempre pensato Quando avrò il cielo sarò stellato Divenni una stella ma ero lo stesso Sempre lo stesso Ho sempre pensato Troverò lei e sarò rinato Lei ho trovato qualcosa è cambiato Qualcosa è cambiato Lultima illusione non è svanita Io libero per sempre Io voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato che sono spericolato Io voglio una vita serena Perché è da quando son nato che è Disperata spericolata Però libera verde e sconfinata Io dovrei non dovrei Io voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato che sono spericolato Io voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato che è Disperata spericolata Però libera verde e sconfinata Io dovrei non dovrei
Passeggiare mano nella mano per il centro di questa città con serenità fermarsi ad ascoltare un uomo che parla tra sè ti sei innamorata, di me mi sono innamorato, di te cadono le foglie e i pensieri nella mente non fan male più e tranquillamente, pacificamente immaginare che se l'inverno arriverà noi al caldo si starà e promettersi l'amore eterno con il dubbio che finir potrà lì vicino è caduto un bimbo con la madre che gli griderà questo amore, ci insegnerà che cos'è l'eternità. Poi un giorno mi dirai che un figlio nel tuo ventre sta crescendo già e siccome io non sono Dio, certamente sono il papà poserò la mano sulla tua pancia nel silenzio una lacrima cadrà poi diventeremo vecchi e i figli altri ne faran a Natale tutti assieme,insieme si festeggerà poi la notte, abbracciati ancora, sulla vita si rifletterà tutto quanto il mondo, lui continuerà ad andare anche senza noi e se è vero che solo morendo la piantina nascere farà chi lo sa cosa succederà, oh amore mio, di noi cosa sarà Ma la serenità e l'amore splenderà su di noi come un d'oro sole che di antichite civiltà era la divinità e credevan a l'eternità. Ma allora, comunque ritorniamo all'inizio, siccome qui siamo nel regno dell'immaginazione e come ben si sa in questo regno fantastico non c'è nè tempo nè spazio e nessuna cosa brutta, anche se in fondo nulla è solo brutto, ma di questo ne parliamo e discutiamo un'altra volta dicevo, ritorniamo all'inizio per non perderci per sempre, in pensieri troppo profondi. Passeggiare stretti stretti e poi fermarsi a prendersi un caffè con serenità restare ad ascoltare un uomo che parla tra sè ti sei innamorata, di me mi sono innamorato, di te.
Il bosco delle fragole è il quarto album di Tricarico. Pubblicato il 20 febbraio 2009 e prodotto dalla Sony Bmg, prende il nome dall'omonima canzone presentata al Festival di Sanremo 2009. L'album ha raggiunto la posizione #33 nei dischi più venduti in Italia.
Tracce
Apparenze Il bosco delle fragole Immaginai Amo Un mondo fantastico Punti di vista Tre Luminosa Sole Marzo