EMIS KILLA

biografia, discografia, new, foto, ecc...

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  1. tomiva57
     
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    Emis Killa





    Emis Killa,all'anagrafe Emiliano Giambelli,nasce a Vimercate(periferia di milano),il 14/11/89;
    ha le prime influenze del rap nel 2004,all'eta di 14 anni,ma inizia a rappare solo nei primi mesi del 2006. subisce due svolte stilistiche riguardanti il freestyle,la prima ai portici di desio(MI),la seconda al muretto di milano,quest'ultima inizialmente popolata da diversi rapper,dalla quale apprende diverse cose.
    Emis Killa frequenta i diversi contest di freestyle,dentro e fuori milano,raggiungendo ottimi risultati tra gli emergenti,nel 2007 vince il tecniche perfette regionale in lombardia,e successivamente vince la finalissima portandosi a casa il titolo di campione italiano 2007.nel 2008 entra a far parte della UFS crew,una crew di writing principalmente palermitana,ma sparsa un po per tutta italia.sempre nel 2008 entra a far parte della indie label BLOCCO RECORDZ,con la quale da vita al suo primo progetto,"KETA MUSIC"un mixtape di 18 tracce,fuori il 17 dicembre 2009 in freedownload e in una tiratura limitata di copie.


    da: emis-killa.forumfree.it

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    foto:loudvision.it


    Emis Killa


    Emiliano Rudolf Giambelli, meglio conosciuto come Emis Killa (Vimercate, 14 novembre 1989), è un rapper italiano.

    Originaria di Palermo, la madre ha lavorato come operaia metalmeccanica, mentre il padre, originario di Vimercate, faceva il musicista suonando il pianoforte in gruppi brianzoli. I due si sono separati. Il padre ha sofferto di disturbo bipolare ed è morto nel 2010 per arresto cardiaco. Inoltre ha un fratellastro più grande da parte del padre con cui non ha mai vissuto.

    Dopo le scuole medie in paese, il rapper ha frequentato un istituto tecnico e successivamente uno alberghiero senza ottenere il diploma, in quanto ha abbandonato in anticipo gli studi per iniziare a lavorare, tra le altre cose come muratore. Alla fine si è dedicato alla musica, principalmente al freestyle. In quel periodo, Emiliano Rudolf adotta il nome d'arte di Emis Killa:

    « Il soprannome Emis arriva dall'epoca in cui facevo i graffiti, Emi era il diminutivo di Emiliano che è il mio nome e la "s" era una bella lettera. Killa, dallo slang americano, sta per killer, perché avevo vinto tutti i concorsi di freestyle. »

    Prime pubblicazioni (2007-2011)


    Nel 2007 Emis Killa si iscrive al concorso di freestyle Tecniche Perfette dove risulta vincitore Successivamente ha firmato un contratto con l'etichetta discografica indipendente Blocco Recordz, con la quale ha pubblicato gli album Keta Music (2009), Champagne e spine (2010) e The Flow Clocker Vol. 1 (2011).

    Nel 2011 firma un contratto con la Carosello, e il 19 dicembre 2011 pubblica per il download digitale l'album Il peggiore, la cui produzione artistica è curata da Big Fish. Nello stesso periodo Emis Killa cura un remix ufficiale di I Need a Dollar di Aloe Blacc, diffuso dalle stazioni radiofoniche italiane.


    L'erba cattiva (2012-2013)

    Il 24 gennaio 2012 pubblica l'album L'erba cattiva, che debutta alla quinta posizione della classifica italiana degli album, rimanendo in classifica per oltre un anno, e nella top 20 per i primi 3 mesi. All'album hanno collaborato vari artisti della scena rap italiana, come Fabri Fibra, Gué Pequeno, Tormento e Marracash. Dopo 16 settimane dall'uscita, il disco è ritornato nella top 10 dei dischi più venduti salendo fino al quarta posizione, il punto più alto raggiunto dall'album.

    Il video musicale del secondo singolo estratto dall'album, Parole di ghiaccio, ha ricevuto in meno di due settimane 2,5 milioni di visite su YouTube, record per la musica italiana e 5 milioni di visite in meno di un mese e 10 milioni in tre mesi. Il 30 giugno 2012 Emis Killa pubblica il singolo Se il mondo fosse, il quale ha visto la partecipazione di J-Ax, Club Dogo e Marracash. Il brano ha raggiunto la seconda posizione della classifica italiana dei singoli e il ricavato delle vendite è stato devoluto interamente per aiutare le popolazioni colpite dal Terremoto dell'Emilia del 2012. Il 20 novembre 2012 il rapper ha pubblicato una riedizione di L'erba cattiva, denominata Gold Version e contenente il singolo inedito Il king, impiegato come colonna sonora del film I 2 soliti idioti, e Più rispetto, con la partecipazione di Bassi Maestro.

    Mercurio (2013-2015)

    Il 12 luglio 2013 Emis Killa ha pubblicato il singolo inedito Vampiri, pubblicato come anticipazione del primo singolo apripista del secondo album in studio del rapper. Il brano ha successivamente ricevuto un videoclip, pubblicato il 17 luglio. Il 30 agosto viene annunciato che il seguito di L'erba cattiva sarebbe stato pubblicato nel mese di ottobre nuovamente dalla Carosello, i cui titolo, Mercurio, e data di pubblicazione, 22 ottobre, sono stati rivelati il 9 settembre. La copertina e la lista tracce sono state rivelate rispettivamente il 26 settembre e il 4 ottobre.

    L'11 settembre ha pubblicato il videoclip di un brano estratto da Mercurio, intitolato Wow. L'8 ottobre è stato pubblicato il videoclip del brano Lettera dall'inferno, mentre il 16 ottobre viene pubblicato esclusivamente su Cubomusica Killers, brano non incluso in Mercurio. Il 21 ottobre viene invece pubblicato il primo singolo Scordarmi chi ero, di cui è stato realizzato un videoclip girato sui tetti dei "casermoni" di via Turati 40 a Bollate.

    Il 22 ottobre viene pubblicato Mercurio, il quale ha debuttato alla prima posizione della classifica italiana degli album per poi venire certificato disco d'oro dalla FIMI a un mese esatto dalla sua pubblicazione. L'omonimo tour di supporto all'album è invece partito il 22 febbraio all'Obi Hall di Firenze.

    Il 2 dicembre è stato pubblicato il secondo singolo A cena dai tuoi, il quale ha visto la partecipazione di J-Ax; il videoclip è stato pubblicato una settimana più tardi. Nello stesso mese, Emis Killa è andato negli Stati Uniti per partecipare all'edizione annuale dei Bet Hip Hop Awards America tenuti a New York, rappresentando l'Italia sotto le basi di DJ Premier. Ed Lover lo ha tuttavia bocciato e lo ha criticato per la sua esibizione fatta tutta in italiano:

    « C'era bisogno dei sottotitoli per il pezzo di Emis, e che forse le barre non erano nemmeno in rima. Tornatene in Italia con queste cazzate. Vai a mangiare degli spaghetti, delle lasagne, della pasta... forse quelle cazzate che hai detto piacciono in Italia... Porta via da qui quelle cazzate. »

    Nel periodo in cui si trovava negli Stati Uniti, il rapper ha girato il videoclip di Straight Rydah, pubblicato il 23 gennaio 2014. Il 14 febbraio è invece uscito un videoclip per il brano Soli (Assieme), girato attorno a Marrakech.

    Il 21 marzo è stato pubblicato il terzo singolo estratto da Mercurio, Essere umano, il quale ha visto la partecipazione di Skin. Durante il concerto tenuto il 10 aprile 2014 all'Alcatraz di Milano, Emis Killa ha ricevuto il disco di platino per Mercurio, il quale ha quindi raggiunto la soglia delle 50.000 copie vendute. Il 21 maggio è stato pubblicato sul canale YouTube del rapper un'anteprima del videoclip del brano inedito Maracanã, pubblicato come singolo il 28 dello stesso mese. Il brano ha anticipato una versione speciale di Mercurio, denominata 5 Stars Edition e pubblicata il 10 giugno, e ha raggiunto la prima posizione della classifica italiana dei singoli.

    Il 28 maggio è stato ospite al programma televisivo The Voice of Italy, dove ha cantato Parole di ghiaccio con l'accompagnamento melodico di The Monster di Eminem, insieme a J-Ax, Fedez e Noemi. Tra agosto e settembre 2014 il rapper ha pubblicato i videoclip di altri brani estratti da Mercurio, ovvero Blocco Boyz, Se penso al rap e l'omonimo Mercurio.

    A partire dal 4 ottobre 2013 Emis Killa è divenuto conduttore della trasmissione radiofonica dedicata alla musica rap One Two One Two, in onda su Radio Deejay, mentre il 16 dello stesso mese il rapper ha annunciato la pubblicazione del suo primo libro, intitolato BUS323 e distribuito dal 5 novembre. Intorno allo stesso periodo, ha inoltre composto il brano inedito Che abbia vinto o no, in duetto con Antonella Lo Coco e impiegato per la colonna sonora del film Il ricco, il povero e il maggiordomo.

    Keta Music Vol. 2 (2015-presente)

    Il 5 maggio 2015 è uscito l'album Ora o mai più del produttore italiano Don Joe, contenente tra le varie tracce Ti piaccia o no che vede la collaborazione di Emis Killa; il 18 dello stesso mese il rapper ha pubblicato il singolo inedito I.L.T.G. (I Love This Game) per il download digitale, accompagnato anche dal relativo videoclip. Il 5 giugno 2015 il rapper ha pubblicato attraverso il proprio canale Vevo un video nel quale ha annunciato il mixtape Keta Music Vol. 2, aggiungendo che la lista tracce sarebbe stata svelata attraverso videoclip di circa 30 secondi caricati sul suo canale VEVO. Dal 6 al 12 giugno vengono così svelati titoli dei brani contenuti nell'album, il quale vedrà la partecipazione di vari artisti appartenenti alla scena rap italiana, come Vacca, Gemitaiz, MadMan, Jake La Furia e Gué Pequeno. Il mixtape è stato reso disponibile per il download gratuito a partire dal 18 giugno, attraverso il proprio sito ufficiale.

    Nel 2016 il cantante ha preso parte al talent show The Voice of Italy nelle vesti di coach insieme a Raffaella Carrà, Dolcenera e Max Pezzali.



    Accuse di omofobia


    Emis Killa ha ricevuto accuse di omofobia, da lui smentite. I motivi riguardo a questa accusa sono i testi di alcuni suoi brani, tra cui quelli di Milano male ("I ricchioni che si fanno in strada e vorresti ammazzarli, froci."), Broken Dolls ("Si ficcasse l'arco in culo e diventasse frocio") o Riempimi le tasche ("Sei un brutto frocio si sgama quando mangi il gelato col cono"). La polemica si allargò quando il rapper ha fatto la seguente dichiarazione a Vanity Fair:

    « Né pro né contro. Ognuno faccia quello che vuole. Non devo essere io a decidere su queste cose. Sono contrario all'adozione, invece, non la capisco. Una presenza femminile è importante per il bambino. Non è bello crescere senza una mamma. La mamma è sempre la mamma. »

    Rivalità con Povia

    Nell'estate del 2013, il cantante Povia ha pubblicato attraverso il proprio canale YouTube un videomessaggio rivolto ai rapper italiani degli anni duemila, definendoli "rappaminkia" e criticandoli in quanto "dicono tanto che vengono dal ghetto poi fanno i video nelle piscine, con tutte quelle fighette..."[46] In seguito a questa pubblicazione, alcuni rapper, tra cui anche Emis Killa, hanno risposto alla critica attraverso alcuni insulti e provocazioni, al punto che Povia ha risposto su Facebook che "ci sono veri rappers e rappaminkia".

    Rivalità con Moreno

    Nel 2010, durante un'esibizione di Tecniche Perfette, Emis Killa si è scontrato fisicamente con il rapper Moreno. Il motivo è dovuto al fatto che Emis Killa aveva votato contro Moreno durante la sua esibizione e quest'ultimo si è scagliato contro di lui e la giuria.



    Discografia

    2011 – Il peggiore
    2012 – L'erba cattiva
    2013 – Mercurio

    Televisione

    Goal Deejay (2014-in corso)
    Miss Italia 2014 (2014) – Giurato
    MTV Spit 3 (2014) – Giudice
    MTV Awards 2015 (2015)
    The Voice of Italy (2016) – Coach

    Riconoscimenti

    2007 Tecniche Perfette Vinto
    2011 Premio Ragazzi e Cinema Vinto
    2012 TRL Awards 2012 Miglior artista emergente Vinto
    MTV Europe Music Awards 2012 Best Italian Act Vinto
    MTV Hip Hop Awards 2012 Best New Artist Vinto
    Song of the Year Candidatura
    MTV Europe Music Awards Best Italian Act Vinto
    2013 Nickelodeon Kids' Choice Awards 2013 Miglior cantante italiano Candidatura
    MTV Awards 2013 LG Tweetstar Vinto
    2014 Web Show Awards Revelation 2014 Vinto
    Cubomusica Killers Vinto
    MTV Awards 2014 Superman Vinto
    2015 On Stage Awards 2015 Miglior artista rap Vinto
    Wind Music Awards 2015 Premio CD Platino per l'album Mercurio Vinto


    fonte: wikipedia.org


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    Emis Killa - Credits: Ufficio Stampa



    EMIS KILLA, l’intervista: il giovane rap italiano ha un nuovo nome



    di Alessandro Alicandri

    Emis Killa è a tutti gli effetti il nome più conosciuto del giovane rap italiano. Ha solo 22 anni ma la sua immagine costruita in pochi anni è sostanzialmente inattaccabile. Deciso, sicuro di sé, è il ritratto di una generazione fuori dagli schemi che però ha imparato a rimboccarsi le maniche. Emiliano ha pubblicato pochi giorni fa il suo primo album “mainstream” che porta il suo nome, specchio di una generazione reale.
    È questo il segreto del suo successo che nasce dalla strada e si sviluppa sul web, ottenendo collaborazioni dai più grandi della musica hip hop in Italia: Fabri Fibra, Marracash, Gue Pequeno e molti altri. Una lunga chiacchierata per conoscere un personaggio introverso, ma con una sicurezza e una convinzione nel proprio progetto, rare.

    Come hai dichiarato di recente, sei sicuro che qualcuno ti avrebbe notato anche senza il web?


    «Sono abbastanza certo che sarei arrivato comunque alla gente. Anche quando non c’era Internet, c’erano delle mosche bianche che hanno fatto grandi risultati. Quelli davvero bravi, ci sono arrivati al di là della Rete. Si sono distinti per il loro essere comunicativi, per la loro musica. Io non considero il web come un’opportunità esclusiva, ma come una scorciatoia. Automaticamente arrivi con il computer a tutti, è stato un passo facile».

    Quali sono le conseguenze di questa popolarità istantanea?

    «Per esempio il fatto che dietro di te ci sono altre persone che diventano qualcuno ma che senza Youtube non sarebbero andati da nessuna parte. Senza il web eravamo in cento, invece così siamo in mille. E tra di loro c’è chi fa 100 mila visite del suo video solo perché ha una compagnia numerosa o piacciono alle ragazzine».
    Parliamo dell’album, ricco di collaborazioni importanti.
    «Una volta c’era un po’ di nonnismo per certe cose, adesso c’è grande supporto della scena. Collaborare con questi artisti non è stata una vera novità, perché ho collaborato in altri prodotti anche in passato. È sempre un piacere perché le featuring danno credibilità. E la credibilità qui, sta al primo posto».

    Qual è il tuo rapporto con i non fan, soggetti tipici nel mondo del rap?

    «Sono contento, ho visto che la gente che prima mi odiava ora ha cominciato a accettarmi. Quando è uscito il singolo Cashwoman, sapevo che il video era un po’ pettinato, però avevo la paranoia che me ne dicessero di tutti i colori, però così non è stato. Prima non mi veniva perdonato niente, qualsiasi cosa facessi non andava bene. Adesso ho dimostrato di non essere una moda passeggera, un po’ perché ho spaziato rispetto all’autocelebrazione, gli haters mi hanno aiutato a sbloccare questa cosa. Adesso sono più grande dei miei fan, non sono più un ragazzino. Rappresento una figura da ascoltare e a cui dare rispetto».

    Sei pronto a una carriera mainstream come Fabri Fibra?

    «Già in questo album, onestamente, c’è un chiaro tentativo di allargare la fetta di pubblico, per andare oltre la scena rap. Ormai lì mi conoscono abbastanza, volevo superare quel confine. Per fare le cose di nicchia, le posso fare come mi pare. È un disco molto rap, senza cose troppo commerciali, ma è aperto al nuovo pubblico. Direi una bugia se ti dicessi che non vorrei diventare un numero uno. Se volessi fare musica per pochi, la farei dentro casa mia».

    Chi è Emiliano?

    «Arrivo da un ambiente che non è stato sempre quello del rap. Sono cresciuto nell’hinterland milanese, un posto dove non c’è tanto da fare. C’è la vita delle persone che vanno a ballare, vanno al bar o alle giostre. Oggi sono un po’ più nonnetto, esco molto poco la sera. Vado in palestra, amo tantissimo i cani, ne ho due. La scuola l’ho lasciata dopo la terza media. Anzi, ho iniziato il primo anno delle superiori e dopo due mesi un professore mi ha spiegato che erano più felici che me ne stessi a casa. Ho fatto il muratore, l’operaio, ma anche call center e il venditore porta a porta».

    Non sarai, rispetto ad altri cantanti amati dai ragazzi, un cattivo esempio?

    «Sono solo uno che come altri ha capito che non mi piace l’idea di un posto fisso. Ma invidio una persona come mia madre, che da vent’anni si alza alle cinque del mattino e va a lavorare. Stimo più lei di uno che fa la vita come la mia».

    Per i giovanissimi sei già un vip, com’è il rapporto reale con i fan?

    «Alcuni pensano che non sia un essere umano. A volte li faccio arrabbiare perché non ho voglia di fare le foto, spiego loro che di mestiere non faccio il modello. Loro la fanno facile perché le foto se le fanno a capodanno e a Natale. A volte è imbarazzante, ti fermano al giornalaio e al tram».

    Come vedi i giovani di oggi?


    «Sono rassegnati, anche se sanno cosa vorrebbero fare. A Vimercate ho amici che il pomeriggio vanno al parcheggio dopo il lavoro e ti dicono che sono contenti così. Io non ci credo, il problema è che il loro lavoro non se lo sono scelto. Se uno studia per fare un lavoro e poi lo fa anche se è pesante, io sono disposto a credere che siano felici. Quando invece incontro persone che avevano grandi progetti e poi finiscono a pulire le strade, ecco, non posso credere che siano contenti di questo».

    Come hai imbastito i tuoi primi passi per realizzare il tuo progetto?

    «Non sono partito con l’idea di voler fare il rapper. Poi ho cominciato a fare freestyle senza desiderio di profitto e la cosa mi è piaciuta, poi sono arrivate automaticamente i contatti e i ganci per portarmi dove sono ora. Non mi sono mai posto il problema di farlo diventare un lavoro, anche se mia madre si è sempre chiesta se stessi giocando. Io le ho sempre detto che se avessi fatto l’università probabilmente mi avrebbe dovuto mantenere dieci anni per poi non ottenere nemmeno un buon lavoro. Per fortuna poi sono arrivati i live, i primi compensi. È anche il momento storico giusto perché il rap oggi è il genere musicale dei giovani. Mamma adesso è contentissima, in ditta è diventata una celebrità».

    Fuori dal rap, c’è un’artista che ti piace?


    «Vi stupirò. Ho una passione insolita e smodata per il repertorio di Nada».



    SORRISI.COM su Facebook e Twitter




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    foto:allmusicitalia.it

    da:fromthecourt.com

    Intervista a Emis Killa



    - Partiamo dall’inizio, dalle origini. Chi è Emis Killa? Un rapper, uno zarro o entrambe le cose?

    Un tempo uno zarro, ora entrambe le cose! Non mi sento soltanto uno zarro, ma neanche soltanto un rapper. Sono un rapper zarro e tanto altro, come ognuno di noi credo, nessuno è in grado di classificarsi in sole 2 parole.

    - Come è nata la passione per l’hip hop? E cosa ti ha spinto o chi ti ha spinto ad intraprendere questa strada?

    Mah… è nata in modo assurdo! Incontrai un amico per strada che stava ascoltando un disco di rap italiano, e qualche giorno dopo un altro mio amico aveva un altro disco rap italiano in macchina, mi feci passare quelle canzoni e incominciai a scaricarmene altre fino a diventarne un appassionato, e dopo 2 anni (a 15/16) ero talmente infottato che ho iniziato a farlo anche io. Il motivo per cui iniziai è perche ero in un periodo di disagio mentale e i rapper che ascoltavo mi sembravano disagiati almeno quanto me, quindi mi sentivo a casa!(ride).

    - Nonostante gli scettici e i critici sei riuscito ad emergere e a farti un nome. Quanta è stata dura la strada da percorrere e quali sono stati gli ostacoli da affrontare?

    Sicuramente non è stato facile, e non lo è tutt’ora, poiché c’è ancora tanta strada da fare, ma la voglia non mi manca mai! La difficoltà degli ostacoli che affronti è proporzionale alla voglia e la costanza che hai nel fare le cose, io sono una persona determinata (fortunatamente), quindi sono contento di trovarmi di fronte a degli ostacoli, mi stimolano a migliorare, per esempio ho iniziato facendo freestyle in mezzo a gente che mi guardava come un alieno per via del mio abbigliamento e della mia personalità, ma sono diventato campione italiano dopo neanche 2 anni che lo facevo. Il passo successivo è stato imparare a scrivere i testi e a diventare bravo anche in quello, e dai riscontri che ho avuto con Ketamusic, da parte del pubblico e i rapper sulla scena si direbbe che ci sto riuscendo. Ora ciò che va fatto è impegnarsi nel fare buona musica, e gli ostacoli sono 1000 anche qua, vedremo come andrà lo step successivo.

    - Nel 2008 sei entrato a far parte della Blocco Recordz, cosa ha significato per te?

    Tanto, ha significato in primis avere un gruppo di persone con più esperienza di me che mi aiutano nel fare le cose al meglio possibile, e comunque sia al di la del bel rapporto che abbiamo in crew, fa sempre comodo avere il culo parato da qualcuno che di sua volontà ti stampa il disco e si occupa di tutto ciò che ci gira attorno, non lo fa più quasi nessuno, e per noi è importante essere organizzati anche su quell’aspetto.

    - Prima della Blocco Records hai fatto parte della Funk Ya Mama, che rapporto hai avuto con loro e come sono andate le cose?

    Non molto bene, partendo dal fatto che entrai a far parte della Funk Ya Mama senza neanche saperlo. Un giorno venne uno di loro al muretto a Milano dove io uscivo a fare freestyle ,dicendomi “bella Emilietto sei in Funk Ya Mama”. Io avevo si e no 17 anni quindi non feci nessuna questione e dissi “ok bella storia”, poi però mi resi conto che era abbastanza inutile come cosa, in 1 anno circa in cui facevo parte dell’etichetta non abbiamo fatto uscire neanche un pezzo, o non ho mai fatto un live, cosi senza pensarci 2 volte presi la mia decisione e me ne tirai fuori.

    - Da circa un mese è uscito Ketamusic, un mixtape di 18 tracce con varie collaborazioni. Che riscontro ha avuto e che riscontri speravi di ottenere con questo tuo lavoro?

    Ha avuto un ottimo riscontro, ho ottenuto tante attenzioni sia dalla gente sotto il palco che da quella sopra, mi ha aperto un po’ di strade, stanno saltando fuori delle belle date e ho avuto occasione di iniziare un rapporto collaborativo con altre persone dell’ambiente che si sono interessate a me, vedremo i frutti di tutto ciò con il tempo, sperando in bene.

    - Come detto, sono varie le collaborazioni presenti sul disco. E tu, sei al tuo primo lavoro. Cosa hai imparato dalla gente con cui hai collaborato e come sono natte queste collaborazioni?

    Sono nate tutte da un rapporto di amicizia/stima artistica reciproca, e ho imparato un po’ da tutti loro, qualcosa da ognuno, ma questo non nel momento in cui abbiamo collaborato, parlo di qualche tempo fa in varie situazioni, sopra e sotto il palco.

    - Nei tuoi prossimi lavori, con chi ti piacerebbe collaborare?

    Preferisco non fare nomi,verrà quel che deve venire.

    - In un pezzo dici che i rapper dicono le stesse cose dal 97. Cosa pensi della scena italiana?

    Che ha bisogno di una rinfrescata, e fortunatamente sembra che le cose stiano andando cosi finalmente, sono sempre meno quelli che dicono “oh che merda sto Emis, ascoltati i Sangue Misto”, anche se c’è ancora tanto lavoro da fare per quel che riguarda questo aspetto. Siamo l’unica nazione dove c’è un sistema discografico che fa cosi cagare se parliamo di rap. In Italia rompono il cazzo se nei pezzi te la tiri e ti autocelebri, il termine”autocelebrarsi”è italiano, in America non esiste neanche perche l’hip hop è fatto di quello, e il fatto che siamo una nazione europea non ci giustifica. In Francia le cose vanno da dio per i rapper, e anche in Spagna, in Germania, in Inghilterra e via dicendo le cose vanno meglio che in Italia, perche li non esistono sti 4 punk a bestia che per fare gli alternativi fanno e supportano soltanto musica di merda ,o musica che non rispecchia più gli anni in cui viviamo. Li c’è una vera mentalità al passo con i tempi, se tutta la gente che dopo che leggerà questa intervista, anziché dire “che coglione sto Emis Killa, mi sta sul cazzo”, dicesse “boh forse ha ragione proviamo a supportare anche gli artisti moderni e vediamo cosa succede” magari qualcosa cambierebbe, voglio dire, più loro dicono “zarro di merda” più io dico “w gli zarri”, e questo discorso penso che valga per tanta gente che fa musica. O ci si viene incontro, o si resta in questa situazione di conflitto tra pubblico/artisti ,che è una cosa assurda.

    - E la scena italiana cosa pensa di te? Dopo i pregiudizi e le critiche, il pubblico e gli artisti cosa pensano di Emis Killa? Sono usciti ad andare oltre ai pregiudizi che c’erano sul tuo conto?


    Si sicuramente, tanta gente mi dice “pensavo male, invece sei un grande”, poi c’è anche chi è a posto da subito e non ha pregiudizi, o viceversa c’è chi ce li ha ancora e la penserà sempre cosi. La scena degli artisti invece con me è sempre stata super rispettosa, non ho mai avuto nessuna discussione con nessuno dei rapper che tutti voi ascoltate, anzi,sono sempre stato riempito di complimenti e stima da parte degli artisti del nostro paese ,e questo non può che farmi piacere, poiché per me ha peso il parere di chi fa ,non quello di chi parla da dietro il pc.

    - In un tuo pezzo dici che tua mamma inizia a farti cantilene sul fatto che con la musica non campi bene. Che tipo di rapporto c’è con i tuoi? Ma sopratutto i tuoi genitori che rapporto hanno con la tua musica
    ?


    Si, mia madre mi fa le “cantilene” nel senso che mi ricorda che magari sarebbe meglio lavorare intanto che faccio musica, non si sa ma come finisci sta cosa. Comunque con i miei ho sempre avuto un buon rapporto soprattutto con mio padre che è venuto a mancare proprio in questi giorni purtroppo… lui era un concertista, e secondariamente un pittore, quindi un amate dell’arte a 360 gradi. Mi ha sempre sostenuto in tutto quello che faccio, perché a differenza di mia mamma poteva capirmi a pieno. Ma anche mia mamma comunque sia non è mica scontenta, anzi se la tira con le sue colleghe quando finisco su qualche giornale (ride).

    - Hai intenzione di partecipare ancora alle battle di freestyle o ora, sei interamene concentrato sulla stesura dei tuoi nuovi pezzi?

    Sto optando per la seconda opzione, nonostante faccio ancora freestyle praticamente sempre e in ogni situazione, ma le battle di freestyle non sono più quelle di una volta. Fa ridere detto da un 20 enne ma vi giuro che è cosi, fino a 3/4 anni fa forse c’era ancora lo spirito delle battle e un interesse più concentrato da parte del pubblico ,poi boh, è come se la gente si fosse rotta il cazzo sia di fare freestyle che di seguirlo, le battle son sempre meno, il livello è sempre più basso, i nomi che spaccano in freestyle son sempre gli stessi, io non ne vedo neanche uno nuovo che ha quel qualcosa in più sinceramente, spero di sbagliarmi.

    - Quali sono i tuoi progetti futuri?

    Fare un bel disco ufficiale,un prodotto più serio e professionale rispetto Ketamusic, che lasci qualcosa all’ascoltatore, anche nel tempo.

    - Parliamo per un attimo di moda. Come ti piace vestire? E qual è la tua brand preferita?

    Che cazzo di domanda è? (ride). In ogni caso non ho marche preferite, e tanto meno un look fisso. Mi vesto in maniera personale, mi piacciono i vestiti colorati e mi piace abbinarli, mi piace collezionare i New Era!


    Grazie per la disponibilità, Emis in bocca al lupo!

    Emis+Killa7


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    Video

    Emis Killa - Parole di ghiaccio




    Il giovane Emis Killa sta guadagnando prepotentemente il titolo di rapper del momento: è un momento magico per il ragazzo di Vimercate che assiste al notevole successo del suo album “L'erba cattiva”.
    Se “Cashwoman” era stata un'eloquente avvisaglia dell'attenzione che si sta concentrando sull'artista, la nuova “Parole di ghiaccio” è certamente una conferma.

    Apprezzatissima dal fedele pubblico di Youtube, che risponde con numeri importantissimi alla diffusione del video, la canzone si fa masticare anche da chi non è troppo avvezzo al rap grazie ad una costruzione che cerca chiaramente di uscire dallo stereotipo di genere.
    Come sottolineato dalla presenza nel cortometraggio di affermati attori, l'atmosfera è quasi quella di una colonna sonora cinematografica nelle parti in cui prevale la melodia; l'alternanza dei versi mitragliati con altri fraseggi cantati completa il quadro dando un respiro più ampio al pezzo.

    Anche la scelta del tema si discosta dagli argomenti autocelebrativi propri del rap che guarda a se stesso: si tratta infatti del racconto del momento di crisi di una relazione, fotografato da tutta una serie di ragionamenti che cercano di far affiorare una certa maturità a scapito delle istintive reazioni giovanili.
    Emis Killa dimostra insomma di dare un seguito sostanziale alle indicazioni che aveva dato tempo fa sulla sua strada artistica, ovvero la volontà di conquistare un'ampia fascia di pubblico rendendo temi e sonorità trasversali.

    Al tempo stesso è assicurato un certo peso sulla piazza del rap grazie alla quantità e qualità di partecipazioni contenute ne “L'erba cattiva”, album che come detto si sta comportando più che egregiamente sul mercato e che vede disponibile anche una deluxe edition.
    Personalmente nutro una certa avversità per le riedizioni comprensive di bonus track e gadget vari, ma in questo caso pare apprezzabile l'iniziativa di inserire nella confezione un biglietto valevole per una qualsiasi data del tour (attualmente in svolgimento) di Emis Killa.



    Sergio Cadeddu
    -musicsite.it


    Edited by tomiva57 - 29/5/2016, 16:50
     
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    Il peggiore



    Emis Killa è Il Peggiore, perché ha solo 22 anni e ha più seguito della maggior parte dei veterani della scena. È Il Peggiore perché non ha un background cento per cento hip hop. È Il Peggiore perché ha i pantaloni stretti, e forse non ha mai vestito Malas in vita sua. È Il Peggiore perché si è permesso un remix ufficiale di Aloe Blacc anziché uno di Gigi D'Agostino. È Il Peggiore perché là fuori è pieno di invidiosi e gente con i paraocchi. Certo “Il Peggiore”, lo street album in free download che precede l'uscita del primo disco ufficiale, non sarà il nuovo “SXM”, così come difficilmente lo sarà il prossimo lavoro, nessuno si permetterebbe mai simili eretiche affermazioni. Ma penso che ormai, arrivati al 2011, possiamo definitivamente abbandonare la speranza che si manifesti un nuovo illuminante miracolo dell'hip hop italiano. Son cambiati i tempi, è cambiata la mentalità, è cambiata la scena ed è cambiato il pubblico. Facili constatazioni, ok, ma spesso pare non ce ne si renda davvero conto.

    In un'epoca in cui l'hip hop ha raggiunto livelli di popolarità senza precedenti, almeno in Italia, io dico che uno come Emis Killa sia tutto sommato da benedire, e chi se ne frega di quello che ha fatto o non ha fatto. La verità è che ha una fanbase solida, perlopiù composta da giovanissimi, e riesce a intrattenerla con musica più che dignitosa, evitando di cadere nella faciloneria populista a cassa dritta di Fedez o nell'hip pop stile anni Novanta, fino a una decina di anni fa l'unica strada da imboccare per alzare due soldi con il rap. E alla fine, se ci pensi, è molto più hip hop lui della maggior parte dei wannabe che girano oggi.

    La title track è il manifesto della rapstar 2.0, che si trova a dover fare i conti con un successo che deve molto al web, strumento che si rivela un'arma a doppio taglio, trasformandosi in una fucina di hater nascosti dietro una tastiera. Il tutto su un beat che rimbalza più che bene, sovrastato dal flow di EK, che può piacere o meno - e di sicuro ha ancora varie cose da affinare, ma è abbondantemente sopra la media nazionale. Il resto procede – per intenderci – in una direzione Dogo oriented dal punto di vista dello stile, con sonorità fresh, ritornelli melodici e testi che parlano di realtà quotidiana: l'abuso di sostanze di “Stupafecente” con G.Soave e il “prezzemolino” Salmo, l'assurdità del presente di “Qualcosa Non Va” e le cronache di quartiere di “Tutti in Catene” con Ensi.

    È un lavoro che può essere considerato valido sotto ogni punto di vista, e le critiche stanno sempre meno in piedi. Emis Killa promette sempre meglio, e ora si attende la conferma definitiva con un album ufficiale.


    Da: rockit.it