Fabio Concato nasce a Milano il 31 maggio 1953 e cresce in un ambiente colto: la madre è giornalista e poetessa, il padre noto chitarrista e cultore di jazz. Dopo il liceo scientifico si iscrive a medicina ed esordisce, a metà degli anni 70, col gruppo di cabaret “I Mormoranti”. Nel 1977 debutta come cantautore con l'album Storie di sempre, pubblicato dall'etichetta SAAR; il disco tratta le tematiche preferite dall'artista: minimalismo quotidiano velato da leggera ironia e attenzione ai temi sociali più scottanti, ma trattati in modo delicato e mai barricadero. Il timbro sottile di Concato, su toni medio-alti, ricorda vagamente quello dei cantanti-poeti brasiliani. Uno dei brani più riusciti del 33 giri d'esordio è A Dean Martin, scherzosa celebrazione del cantante americano. Nel 1978 esce l'LP Svendita totale, che dipinge una galleria di personaggi: dall'allegria di Pussy e P... come al ricordo di Vito, compagno di scuola in difficoltà economiche. L'anno successivo Concato firma con l'etichetta Philips e pubblica l'album Zio Tom (1979) con la partecipazione del jazzista e armonicista Thoots Thielemans. Anche qui alterna divertimento e riflessione, come in Bossa Nova milanese.
Nel 1982, dopo una pausa di riflessione pubblica il 33 giri Fabio Concato, che grazie all'ironia ecologica del singolo estratto intitolato Una domenica bestiale, cattura l'attenzione delle radio e quindi anche del grande pubblico. E' l'inizio di una fase artistica molto positiva per il cantautore milanese, infatti l'album che esce nel 1984 intitolato ancora Fabio Concato, vende duecentomila copie e rende popolari canzoni come Guido piano, Fiore di maggio, e Rosalina. L'album successivo, Senza avvisare, pubblicato nel 1986, contiene due brani composti per il film di Enrico Montesano A me mi piace (1985), e pur non contenendo brani rimasti nella storia della musica leggera italiana, come quelli sopra citati dell'82 e del 1984, questo LP ottiene il disco d'oro. Apparentemente avviato verso il genere “easy listening d'autore”, Fabio Concato pubblica a sorpresa nel 1988 il singolo 051/222525, brano di forte impegno civile i cui proventi sono destinati a mantenere in vita Telefono Azzurro, servizio a protezione dell'infanzia maltrattata, allora minacciato di chiusura. Nel 1990 il nuovo album Giannutri, ispirato all'omonima isola del Mar Tirreno, viene registrato a Parigi sotto la guida dell'arrangiatore e produttore Phil Ramone, già collaboratore di Billy Joel, Elton John e Bob Dylan. Questo disco segna la svolta musicale per Concato, infatti egli abbandona il sodalizio artistico con l'arrangiatore Vince Tempera per avventurarsi in un sound più raffinato: un pop elettro-acustico con abbondanza di tastiere, vicino al mondo musicale newyorkese di Phil Ramone; anche il canto si fa più curato, con jazzati e coloriture da interprete puro. Seguono nel 1991 la raccolta Punto e virgola, e nel 1992 il disco di inediti intitolato In viaggio, in occasione del quale Concato firma con Pino Daniele il brano Canzone di Laura; da segnalare in questo CD di Fabio, il buon riscontro radiofonico di Il caffettino caldo, un pezzo garbatamente impegnato, critico nei confronti della frenesia della vita moderna che spesso ci porta alla superficialità.
Nel 1994, preceduta dall'uscita del singolo Troppo vento, esce la raccolta Scomporre e ricomporre, con nuovi arrangiamenti dei brani cui l'artista è maggiormente legato. A testimonianza del suo ricorrente interesse nei confronti dell'infanzia, nello stesso anno presta la voce alla narrazione di Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicata dalla Polygram su CD-ROM, curando anche la realizzazione delle musiche. Nel 1996 esce il CD intitolato Blu, prodotto dal tastierista della PFM Flavio Premoli, mentre nel 1999 pubblica Fabio Concato, di cui fa parte il brano M'innamoro davvero – inserito anche con una seconda versione cantata in coppia con José Feliciano – questa bellissima canzone d'amore ottiene un notevole riscontro radiofonico, tanto da farla diventare ormai un classico. Nel 2001 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo, interpretando Ciao Ninìn, brano intimista, poetico e romantico, dedicato alla sua compagna di vita; questa canzone precede l'uscita dell'album Ballando con Chet Baker (2001). Artista poetico e intimista, mai sopra le righe, pacato nei modi e nelle interpretazioni, possiede una vocalità che negli ultimi album ha sfumature da interprete raffinato. La sua produzione è sempre molto accurata, perennemente sospesa tra ironia e malinconia.
1977: Storie di sempre, (Harmony, LPH 8017) 1978: Svendita totale, (Harmony, LPH 8030) 1979: Zio Tom, (Philips, 6223 088) 1982: Fabio Concato, (Philips, 6492 131) 1984: Fabio Concato, (Philips, 822 079-1) 1986: Senza avvisare, (Philips, 830 037-1) 1990: Giannutri, (Philips, 842 945-1) 1991: Punto e virgola, (antologico) 1992: Vita quotidiana, (ristampa di brani dai primi due album Philips, 848 445-1) 1992: Misto di poesia, (ristampa di brani dai primi due album Philips) 1992: In viaggio, (Mercury Records, 512 901-1) 1994: Scomporre e ricomporre, (antologico con un inedito) 1996: Blu 1999: Fabio Concato 2001: Ballando con Chet Baker (Mercury Records, 548 628-2) 2003: Voilà (live) 2007: Azzurro & Concato (selezione di brani di "Oltre Il Giardino" uscito in edicola con il ricavato dato in beneficenza) 2007: Oltre il giardino (antologico con un inedito) 2012: Tutto Qua (album totalmente inedito dopo 11 anni)
45 giri
1977 A Dean Martin/Festa nera (Harmony, H 6027) 1978 P...come/Vito (Harmony, H 6035) 1979 Zio Tom/Clic (Philips, 6025 239) 1982 Domenica bestiale/Berlacca (Philips,) 1984 Fiore di maggio/Cara Chiara (inedito) (Philips) 1988 051-222525/051-222525 versione jazz club di Franco D'Andrea (Philips, 872 370-7)
Duetti
Con Ana Flora: A Rosinha e L'Aquilone Con Giancarlo Di Muoio : Amico mio Con Anna Oxa: In trattoria Con Antonella Ruggiero: 051-222525 Con Eugenio Finardi: Les nuits d'Afrique (in Les nuits d'Afrique, 2003) Con Eugenio Finardi e Giò Di Tonno: Les nuits d'Afrique reprise (in Les nuits d'Afrique, 2003) Con José Feliciano: M'innamoro davvero Con Lucio Dalla: 051-222525 (live) Con Michele Zarrillo: Oltre il giardino (live al Festival di Sanremo 2007) Con Pierangelo Bertoli: Chiama piano Con Pierangelo Bertoli e Grazia Di Michele: Acqua limpida (in Oracoli di Pierangelo Bertoli, 1990) Con Rossana Casale: Bambino mio - Fatto per un mondo migliore - Petra Con Samuele Bersani: Binario tre - Gigi Con Toquinho: Le storie di una storia sola (in Le storie di una storia sola di Toquinho, 1986)
Storie di sempre
Storie di sempre è l'album di debutto del cantautore italiano Fabio Concato, pubblicato nel 1977.
Tracce
Breve sogno 3/4 Tre quarti Festa nera Ci siamo fregati Anche per te Misto di poesia A Dean Martin Fammi imparare Poterti avere qui La Nina
Poterti avere qui Poterti avere qui parlare e raccontarti baciare le tue mani e accorgermi di amarti; le cose che son qui io le amo sai perche' han visto te; e' certo che oramai io a te non rinuncerei; Mi sento buffo se Se penso a quel che provo il mio primo aquilone la stessa gioia, lo stesso volo; non e' da me fare films o romanzi d'amore che muoiono mai ma ora son cosi' e ti voglio bene come tu lo vuoi. Idillio non ce n'e' non lo vorrei, sarebbe falso non voglio allontanarmi dalla realta' che mi sta accanto ma questo non vuol dire che non posso parlare come so dell'amore, amore che sara' contaminato dalla mia citta'
Svendita totale è un album del 1978 di Fabio Concato.
Tracce
P...come Mi fai compagnia Vito Camions Pussy La favola di Axen Devi ridere Il barbone
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P...come
P... come poeta, come Paris come perche' non sei piu' qui e sono Pi come pecora e poi padrone di me nonostante i miei Pi. Pi come Pierpaolo, come pulito come perche' t'hanno ferito e sono Pi come pavido ma poi ci ripenso e mi piace cosi. Pi come perfidia, come pianto come perche' mi hai preso tanto ma nell'amore succede cosi' resto per sempre poeta e Paris. Pi come peccato, come paura come profumo d'avventura ma mi ritraggo, rifletto, ci penso per ritornare ai miei candidi Pi. Pi paradiso,......
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Mi fai compagnia Ti ho vista giù da un ponte salutarmi ero sopra a un treno sporco, ti lasciavo dietro me. Ti ho vista su di un campo: raccoglievi l'insalata con le guance color fuoco, con la schiena e il capo in giù. Ti vedo, sei sempre tu, anche quando non ci sei e vorrei fermare il treno e vorrei stare in quel campo a sudare insieme a te; ma non ci sei e ho bisogno d'inventarti scusa la mia fantasia, ma cosi' riesci sempre a farmi compagnia. Ti ho vista, eri un'auto abbandonata, dentro ti han rubato tutto hai la ruggine, sei devastata. Ti ho vista, eri un albero malato, eri il sole in quella strada, la corteccia martoriata, cento cuori sopra il tuo. Ti vedo, sei sempre tu, anche quando non ci sei, e vorrei che in quella strada tutti gli alberi del mondo rimanessero con te, ma non ci sei e ho bisogno d'inventarti scusa la mia fantasia, ma cosi' riesci sempre a farmi compagnia.
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Vito Vito, ti ricordo ancora dentro a panni larghi ormai consumati da un fratello grande. Vito, avevi gli occhi scuri, una bocca grande ma con pochi denti ti prendevo in giro, ti facevo il verso: non te la prendevi. Vito, la focaccia in classe la spezzavi in due con le mani sporche di non so che cosa; Vito, insieme sulle piante a buttar giù neve alle barbagianne: quelle con le trecce, quelle con gli occhiali, quelle proprio racchie. Vito, non ti ricordi i furti in quel mercato rionale? Vito, ti ricordo ancora con le braghe corte e le gambe viola per il grande freddo. Vito, ma com'eri buffo con quel cappellino con il paraorecchie, una grossa sciarpa fatta da tua mamma: come ci tenevi! Vito, quel giorno al doposcuola, ci presero un po' in giro: avevano scoperto i nostri giochi strani. Vito non mi vergognavo di volerti bene, di prenderti per mano, darti il mio affetto: quello che sapevo, quello che potevo. Vito, com'era bello, col sole o con la neve, tornare a casa, insieme. Vito?
Ho risparmiato tanto, ho comprato un grosso camion certo l'ho pagato caro, ma spero mi dara' da lavorare c'e' tanto spazio dentro e anche la mia compagna potro' portare dentro al mio camion. Ci ho messo vent'anni prima di prendermi un diploma e' un pezzo che e' attaccato al muro, c'e' il mio nome scritto in oro; ricordo mia madre volle festeggiare, non le sembrava vero tutto questo gran studiare Cerca oggi cerca domani, lavoro non ne trovo; E' strano' mi dico 'In fondo ho fatto l'istituto professionale; non dico d'esser bravo, d'altronde loro strumenti non me ne han dati, ma almeno cominciare'. Ed invece mi arrabatto con lavori e lavoretti che mi danno poche lire li ho provati quasi tutti; sono stufo di tirare questa cinghia senza fine, sono stanco di pensare se anche questo mese arrivero' alla fine. Mi han detto che col camion si riesce sempre a lavorare. E' buffo ma, ammesso che tu ci riesca, devi anche ringraziare c'e' di buono che a me piace girare, sentire nuove voci, starle ad ascoltare.
Il barbone Guarda quel barbone personaggio d'altri tempi chissà dove andrà. Porta sulle spalle un grosso sacco d'immondizia pieno a metà. Addosso ha due cappotti, nove maglie, sembra quasi un palombaro; si china per raccogliere qualcosa: spera sia danaro. Poi dal sacco esce legno, latta, un po' di stracci ed un barattolo commercia in questi articoli che io trovo ridicoli, ci campa sopra, forse lui è un filosofo e male non ne fa. Ecco si avvicina, certo vuole qualche soldo... beh, gliene dò; dopotutto è un poveraccio e forse coi miei soldi può mangiare. Mi domando perchè mai non cercherà lavoro in qualche posto potrebbe risparmiare e avere un conto al Banco Popolare poi mi guarda dritto in faccia, sembra aver capito quel che penso mi fa un sorriso strano, mi indica orgoglioso gli stracci che ha raccolto e i soldi che gli han dato con pietà, come me. Ora si allontana ed io sto meglio, quasi avessi visto un incidente mi sto congratulando con me stesso e penso: "Che bello non essere un pezzente", ma ecco che il barbone fa ritorno, mi fa una gran risata in faccia, mi fa sentire stupido e meschino; mi fa sentire quel che sono, ed io capisco che lui è felice come me della vita che fa
1. Domenica Bestiale 4:04 2. Sulla Strada Romagnola 4:09 3. Berlacca 4:05 4. Canto 4:10 5. Severamente Vietato 3:45 6. Disonesta 3:55 7. Una Casa Al Mare 3:12 8. Restiamo Soli 3:32 9. Un Piccolo Vecchio Amore 3:14
.....Fabio Concato ci riporta ai primi turbamenti sessuali con la sua Ti ricordo ancora. Da adulto ricorda la sua prima storia d’amore con un ragazzino più dolce degli altri. Concato con garbo proustiano spera che nulla sia cambiato e che quel suo caro amico, superate le difficoltà della vita, sia ancora oggi, anche se più maturo, quel ragazzo di allora. E ti ricordo ancora l’ingenuità la tua tenerezza disarmante eri un omino ma dentro avevi un cuore grande che batteva forte un po’ per me E ti ricordo ancora quando scoprirono che mi accarezzavi piano e mi ricordo che ti tremavano le mani ed un maestro antico che non capiva
Tracce:
Fiore Di Maggio 00:03:54 Ti Ricordo Ancora 00:04:01 Sexy Tango 00:04:13 Tienimi Dentro Te 00:04:36 La Nave 00:02:09 Guido Piano 00:03:43 Computerino 00:02:54 Quando Saro 00:04:16 Rosalina 00:02:28 Festa Di Mare 00:04:08
Devi partire così presto Macomer certo è così lontana scrivimi se potrai tornare qualche giorno per Natale Tu non scordarti di mangiare sei così magra che fai paura non preoccuparti se sto sola: sono grande come te Come sempre non sapevo cosa dire dimmi che mi ami prima di partire poi in silenzio ti commuovi ed io cretino che mi vergogno un po' Sono confuso ma e' normale non riesco a dirti quello che provo forse e' soltanto ch'è così lontano e già mi sento solo La mia nave parte e m'allontano piano e si riavvicinano le mie paure speriamo almeno che sia calmo il mare così potrò dormire