PASQUA ...I DOLCI e non ..DELLA TRADIZIONE REGIONALE

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  1. giuliascardone
     
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    Pasqua...i dolci tipici lucani





    coniglio_21
    In Basilicata in tutte le case, la Pasqua veniva festeggiata con alcuni prodotti cotti al forno e non con le fritture come a Natale. Questo significava preparare e cuocere al forno vari prodotti tradizionali: biscotti all’acqua e all’uovo; gli appetitosi “cauzoni” ripieni ci ricotta, salsiccia o soppressata, e infine i famosi “Piccillati”. Un prodotto, questo, il più problematico della sfornata pasquale, perché l’usanza stabiliva che ogni componente della famiglia doveva avere il suo. Al padre, però, spettava il piccillato con tante uova quanti erano i componenti della famiglia, alla madre quello con un uovo in meno e così scalando ad un solo uovo per l’ultimo nato. Il piccillato era a forma di ciambella e le uova venivano collocate tutt’intorno. Del Piccilatiedd si possono trovare versioni dolci e versioni salate. A Potenza nasce anticamente come un pane dolce natalizio, preparato con farina bianca di grano Carosella, avente forma di ciambella intrecciata con dentro le mandorle. Come succede spesso per i dolci tradizionali, col passare del tempo, si è tramutato in simbolo della Pasqua. Adesso, infatti, i forni potentini lo propongono come pane pasquale intrecciato con dentro mandorle e sopra uova, più spesso in versione salata. Anche in altre zone della Lucania è diffuso come dolce tradizionale pasquale, a Castelluccio lo troveremo con il nome di Piccilatidd, a San Severino con quello di Currieddi, a Matera con il nome di F’ccilatid. A Matera, però, si presenta come un pane rustico con dentro i semi di finocchietto ed è legato alla festa dell’Immacolata Concezione. Tra i dolci più tradizionali di Pasqua si trova anche la scarcedda, è a base di pasta frolla farcita di ricotta e contiene al suo interno, nascosto nel ripieno, un uovo sodo sgusciato. Dove l'uovo rappresenta la fortuna che è proporzionata alla misura del pezzo che la persona riceve nel dolce, inoltre poi si preparano le copete (dolci alle mandorle appoggiati su ostie rotonde) e i taralli glassati. Molto diffusa in Basilicata è la pastiera - per la verità si tratta di una versione “povera” rispetto alla “barocca” pastiera napoletana ricca di sapori e colori.


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    Piccillato



    Ingredienti



    400 gr. di farina
    25 gr. di lievito di birra
    1 limone e 1 arancia non trattati
    100 gr. di zucchero
    30 gr. di strutto
    zucchero a velo
    7 uova
    burro
    sale



    Preparazione




    Sbriciola il lievito di birra in una ciotola, diluiscilo con un cucchiaio di acqua tiepida, unisci un cucchiaino di zucchero e uno di farina. Mescola, copri la ciotola con la pellicola da cucina e fai riposare per 15 minuti. Sistema a fontana sulla spianatoia la farina rimasta. Aggiungi 3 uova battute, lo strutto a fiocchi, il sale, le scorze di arancia e di limone grattugiate e il lievito. Lavora la pasta sbattendola a lungo sulla spianatoia fino a quando sara ben liscia ed elastica. Unisci lo zucchero rimasto e lavora ancora l'impasto per qualche minuto. Versalo in una teglia rotonda imburrata (non deve superare metà dello stampo). Affonda leggermente le uova intere rimaste nell'impasto. Copri con un canovaccio e fai lievitare in un luogo tiepido per circa 2 ore. Inforna il Picillato a 200°. Dopo 10 minuti, diminuisci la temperatura a 170° e prosegui la cottura per circa 40 minuti. Alla fine, sforna la torta, lasciala intiepidire, sformala e cospargila di zucchero a velo.


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    Altri dolci di Pasqua


    Taralli con la glassa


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    Scarcedda


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    Fonte:donnamoderna.com,ilmoangolodidelizia.blogspot.com,canali.kataweb.it,web
     
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