BERLINO e GERMANIA

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  1. tomiva57
     
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    Rügen


    Rügen (lat. Rugia) è la più grande isola della Germania, situata nel mar Baltico di fronte alle coste del Meclemburgo-Pomerania Occidentale.
    L'isola, un antico insediamento di popolazioni slave, è famosa per le bianche scogliere di Stubbenkammer, immortalate dal pittore Caspar David Friedrich, per il promontorio di Kap Arkona, nonché per le località balneari della costa sud-orientale. L'isola è lunga 52 km e larga 41 con una superficie complessiva di 926 km² ed è collegata alla città di Stralsund tramite un lungo ponte chiamato Rügendamm, che passa sopra lo stretto di mare chiamato Strelasund che separa l'isola dalla terraferma.
    Lo sviluppo costiero complessivo è pari a 574 km e le coste sono caratterizzate da numerose insenature, baie e promontori.
    Da un punto di vista amministrativo l'isola, insieme alla vicina isola di Hiddensee, costituisce il circondario rurale di Rügen il cui capoluogo è la città di Bergen auf Rügen. Altri centri importanti dell'isola sono: Altefähr, Putbus, Binz, Sellin, Göhren, Sassnitz, Altenkirchen, Vitt, Wiek, Ralswiek, Poseritz, Schaprode, Lohme e Gingst.

    da: Wikipedia foto web


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    Rugen - L'isola dell'ambra

    Rugen è la più grande delle isole tedesche.
    La sua posizione, sul mar Baltico, di fronte alla Danimarca la rese strategicamente importante fino dagli inizi del ventesimo secolo.
    Durante la seconda guerra mondiale fu la più importante base di U-Boat della Germania nazista.
    Sulla costa di fronte a Rugen si trova Penemunde, tristemente famosa per i lanci delle V1 e V2 su Londra.
    Le acque termali, la natura rigogliosa, le spiagge incontaminate ed il mare dai colori mediterranei la resero subito una meta prediletta dei gerarchi dell’epoca.
    Il fatto, poi, che fosse uno dei posti più controllati e difesi di tutta la Germania, aumentò notevolmente la sua attrattiva per questa “elite”.
    Dopo la guerra Rugen entrò a far parte della DDR.
    La sua importanza strategica non diminuì ma, al contrario, crebbe ulteriormente durante il periodo della Guerra Fredda grazie ai sofisticati centri di ascolto e monitoraggio radar installati a Kap Arkona sulla punta nord dell’isola.
    Anche in questo periodo e per le stesse ragioni Rugen venne scelta come meta prediletta dai notabili del Partito Comunista della Germania dell’Est.
    Con la riunificazione della Germania ci si rese conto che Rugen era stata preservata perfettamente per tutto il secolo e poteva, quindi, offrire una natura incontaminata per un turismo consapevole.
    Vennero, così, investite cifre astronomiche (parte stanziate dalla UE) per dotare l’isola di sovrastrutture adeguate, bonificare le aree militari, creare una vastissima rete di piste ciclabili e sentieri per le escursioni e per restaurare le case dei villaggi costruite in stile bell’epoque ed i cottage con i tradizionali tetti di paglia.
    Oggi l’isola è meta di un notevole turismo interno ed il suo territorio è area protetta.
    Vi si trovano alcune oasi faunistiche di notevole interesse e boschi di faggi secolari degradanti fino al mare.
    Le coste sono ricche di spiagge formate da pietre levigate dal mare fra le quali abbondano le selci utilizzate dagli abitanti dell’Età della Pietra per produrre i primi utensili ed armi da taglio.
    Un’altra particolarità di Rugen è l’ambra che si trova ancora oggi e che in passato ha rappresentato una vera e propria ricchezza per i suoi abitanti.
    Nell’entroterra si aprono vasti campi coltivati. Nel diciannovesimo secolo la produzione di grano, semi oleosi e granaglie varie furono alla base della ricchezza e dell’ascesa di famiglie di commercianti ed agricoltori che trovano nei Buddenbrook narrati da Thomas Mann l’esempio più eclatante.
    Infine, la pesca all’aringa rappresenta una tradizione dell’isola i cui frutti si possono gustare cucinate in vari modi nei ristoranti degli alberghi o , meglio, si possono trovare sotto forma di gustosissimi panini negli spacci dei piccoli villaggi di pescatori sulla costa.
    L’entroterra di Rugen è intensamente coltivato da molti secoli.
    I prodotti tipici sono le granaglie ed i semi da olio prodotti in grandi quantità.
    Osservando i campi coltivati balza subito agli occhi una differenza rispetto a quanto si può notare altrove: al centro del coltivato si staglia un boschetto.
    Quest’area centrale si erge come un’isola in un mare di spighe e serve a creare un habitat ideale per gli uccelli che si nutrono di insetti parassiti della coltivazione.
    A Rugen questa è una regola fissa che non viene mai derogata.
    Fra i campi, dunque, gli arbusti,gli alberi ed il sottobosco brulicano di vita che può essere osservata grazie ad una fittissima rete di posti di osservazione mimetizzati per gli appassionati di bird watching.
    Ma non è solo questo l’aspetto ecologico della cultura contadina di Rugen.
    Sui tetti di ogni fattoria si vedono pannelli solari mentre fra le distese dei campi coltivati si stagliano enormi pale eoliche come giganti pigri.
    Infine è possibile assistere a bucoliche scene di mucche che pascolano placide sull’erba di prati digradanti fino al mare.
    Tutto ciò si può godere semplicemente prendendo l’auto e girovagando senza meta lungo le strade dell’interno dell’isola o percorrendo in bicicletta le splendide piste ciclabili.
    Durante queste gite accadrà di trovarsi estasiati di fronte ai tratti di strada racchiusi fra due filari di alberi secolari che formano con le loro chiome delle vere e proprie gallerie piene di uccelli di ogni tipo.
    Questi tratti sono tanti e così belli da essere stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
    Le case rappresentano un’altra particolarità ed una notevole attrattiva di quest’isola.
    Nei paesini più importanti turisticamente, le abitazioni sono tutte in stile “fin du siecle”.
    L’atmosfera è quella dei luoghi di villeggiatura della Bell’epoque con le forme morbide e le tinte pastello. Ogni casa sfoggia stupendi balconi e terrazzi impreziositi con ringhiere in ferro battuto dalle volute leggere.
    Lo stesso stile viene ripreso nei moli d’imbarco che dalle spiagge si spingono profondamente nel mare offrendo la possibilità di rilassanti passeggiate circondati dal mare.
    Meno snob ma forse ancora più belli sono i cottage che si trovano isolati nella campagna o ai margini dei villaggi. I tetti sono di paglia ricavata dai canneti di cui sono ricche le molte baie paludose. Anche se necessitano di una onerosa manutenzione, questi tetti sono ideali per mantenere la casa fresca d’estate e calda d’inverno.
    Gli isolani sono molto orgogliosi dei loro cottage e fanno a gara per tenerli curati impreziosendoli, talvolta, con bellissimi ed artistici arredi da giardino.
    Fra le costruzioni di Rugen occorre anche ricordare le chiesette di campagna, le rovine di un’importante abazia medievale ed il faro di Cap Arkona.
    Attorno al faro sono disseminati profondi bunker risalenti alla Seconda Guerra Mondiale che dalla scogliera scendono fino al mare dove attraccavano i temibili U-Boat.
    Oggi il posto è meta di turisti; è raggiungibile solo a piedi , con un trenino o con un carro trainato da cavalli. Tutto attorno si trovano belle sculture lignee che guardano il mare da posizioni ardite sulla scogliera.
    Poco distante un piccolo villaggio di pescatori offre un panorama incantevole e splendidi panini all’aringa cucinata dei canonici tre modi (marinata, con la senape e all’aneto).
    Le moltissime spiagge di Rugen possono essere di due tipi: sabbiose o pietrose.
    Le prime sono in particolare sulla parte sud orientale dell’isola vicino o in corrispondenza dei principali paesini turistici.
    Le seconde sono presenti nella parte nord dell’isola e sono il risultato della disgregazione per erosione delle scogliere. Eliminata la roccia oggi le coste a nord est sono formate da gesso che rende questi precipizi visibili da notevole distanza.
    Lo spettacolo è simile a quello che si gode avvicinandosi dal mare verso Dover.
    In alcuni punti lo strapiombo è tale da mozzare il fiato.
    Queste scogliere si possono ammirare da sopra dopo una stupenda gita attraverso i faggeti secolari, o dal basso camminando su splendide spiagge pietrose. Nessun turista che compia questa escursione riesce a sfuggire alla tentazione di raccogliere alcune pietre dalle forme più strane.
    Sono quasi esclusivamente selci che con l’urto fra di loro causato dalla risacca si scheggiano nelle forme più artistiche. L’erosione del mare causa anche il crollo di alberi secolari che col tempo restano scheletriti sulla spiaggia a formare uno spettacolo surreale.
    Può accadere di trovare spontanee espressioni d’arte dei visitatori della spiaggia sotto forma di figure create con pietre e legno o , come mi è successo, un presepe formato da pietre di forma adatta ospitate del tronco cavo di un albero. Il risultato finale era talmente suggestivo che un’altra mano sconosciuta vi ha deposto una rosa rossa.
    Completamente diverse sono le spiagge sabbiose dove troviamo l’atmosfera vacanziera.
    Dato che l’isola , sebbene calda d’estate, è spesso battuta da venti costanti, i turisti che vogliono godersi il mare ed il sole possono usufruire di splendide e comodissime sedie circondate da una “conchiglia” di vimini e tela che ripara dal vento.
    Lo spettacolo offerto da questi “troni” disposti ordinatamente sulla spiaggia in lunghe file simmetriche, è notevole.
    L’atmosfera risultante è romanticamente retrò e ci si aspetta da un momento all’altro di veder comparire la figura un poco goffa di Poirot.

    da: riccardobraggio.it

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    L’OSTELLO PIÙ GRANDE DEL MONDO SULL’ISOLA DI RÜGEN


    L’ostello più grande del mondo per giovani e famiglie, si chiama Jugendherberge Prora ed è situato su un’ampia spiaggia nei pressi di Binz, sull’isola di Rügen nel Mar Baltico. L’ostello è ospitato in un edificio di una lunghissima palazzina, detta scherzosamente “il colosso di Prora”, costruita ai tempi del nazismo per ospitare almeno 20.000 sudditi di Hitler meritevoli di una vacanza al mare.
    All’inizio della Seconda guerra mondiale, però, i lavori di costruzione si interruppero per proseguire dopo la costituzione della DDR che continuò l’opera impiegando renitenti alla leva e destinò le parti completate alle vacanze dell’Esercito del popolo. Ma con la caduta del Muro di Berlino il serpentone grigio sulla spiaggia tornò ad essere una rovina. Ora è stato in parte rimesso a nuovo, riempito di colori e adibito a ostello per giovani, viaggiatori individuali, classi scolastiche e famiglie.
    Nelle sue luminose camere da 2, 4 o 6 letti, comprese in un tratto del complesso lungo 152 metri, possono essere ospitate fino a 400 persone, mentre altri 1.000 posti sono garantiti dall’adiacente campeggio.
    La nuova Jugendherberge Prora vuole essere un luogo internazionale d’incontro culturale e di divertimento: oltre a numerosi ambienti comuni, sale di lettura e giochi, postazioni per grigliate e prati, offre molte attività sportive come calcio, basket, beach volley e tour in bicicletta.
    Il prezzo per una notte con prima colazione parte da 24 euro a persona, la pensione completa costa 31.50 euro in alta stagione. L’isola di Rügen è comodamente raggiungibile in treno, auto e aereo.


    da: dietrolanotizia.eu
     
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    Augusta



    Augusta (in tedesco Augsburg, in latino Augusta Vindelicorum e anche Augusta Vindelicum, 263.646 abitanti) è una città extracircondariale della Germania, situata nella parte sud-occidentale della Baviera. Capoluogo del distretto governativo della Svevia e sede del distretto della Svevia e del circondario rurale di Augusta, pur essendo extracircondariale.




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    Municipio di Augusta costruito da Elias Holl.


    Fondata nel 15 a.C. durante il regno dell'imperatore Augusto, dopo Treviri è la più antica città tedesca.
    Augusta è la terza città più popolosa della Baviera dopo Monaco e Norimberga (263.804 abitanti il 1 gennaio 2006). La città è sede vescovile della diocesi cattolica di Augusta.
    Le città più vicine sono Monaco di Baviera (circa 58 km), Norimberga (121 km) e Stoccarda (133 km)



    Augusta è situata sulle rive del fiume Lech che nasce circa 150 km a sudovest in Tirolo e sfocia nel Danubio 40 km a nord della città. La parte più antica della città e i quartieri meridionali si trovano sulle ultime propaggini di un altopiano localizzato fra le ripide colline di Friedberg a est e le zone collinari situate a ovest della città.
    A sud si estende il Lechfeld, una pianura alluvionale tra i due fiumi Lech e Wertach nella quale si trovano aree rilevanti da un punto di vista ambientale, l'Augsburger Stadtwald e le Lechtalheiden, che fanno parte dei più ricchi ecosistemi dell'Europa centrale.
    Confina con la città il parco naturale di Augsburg – Westliche Wälder, una grande area boschiva. L'amministrazione cittadina è il principale proprietario comunale di boschi della Baviera e il terzo della Germania.



    Storia



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    Basilica St. Ulrich und Afra




    Come anno di fondazione della città viene indicato il 15 a.C. In quell'anno, nei pressi della città, nel corso della conquista della Rezia fu fondato un insediamento militare romano. Augusta risulta essere la seconda città più antica in Germania (dopo Treviri).
    Nel corso del I secolo intorno all'insediamento militare si costituì il villaggio di Augusta Vindelicorum che nel 122 ottiene il titolo di città. Augusta è stata capitale della provincia romana della Rezia, il punto è però controverso in quanto documenti dell'epoca indicano come capoluogo della Rezia anche la città di Cambodunum (Kempten sempre in Baviera). Per certo, dopo la suddivisione della Rezia, Augusta diviene capoluogo della parte denominata Rezia Seconda. Nel V secolo Augusta Vindelicorum viene distrutta.
    Fin dall'antichità Augusta è sede vescovile. Nel XII secolo, nei pressi della sede vescovile si insedia una comunità di commercianti. Nel 1156 Federico Barbarossa le accorda i diritti di città. Nel 1251 le vengono concessi i diritti di gonfalone e di tassazione e nel 1276 diviene città "libera" e quindi governata da famiglie notabili locali. Dopo un'insurrezione degli artigiani vengono introdotte le corporazioni che partecipano al governo cittadino fino al 1547.
    Fino alla fine del Rinascimento Augusta fu un centro importante per l'economia e il commercio. I nomi rilevanti di questo periodo sono le famiglie di commercianti Fugger e Welser.
    Augusta è stata la sede di importanti avvenimenti politici fra i quali la Pace di Augusta del 1555 con la quale venne definito lo status religioso della Germania dopo la Riforma protestante.
    Durante la seconda guerra mondiale Augusta subì danni rilevanti. Con oltre 300.000 bombe incendiarie venne quasi completamente distrutto il centro storico.



    Immagini di Augusta


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    Torre Perlach con St. Peter sulla Piazza del Municipio di Augusta


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    Fuggerscher Stadtpalast




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    Maximilianmuseum


    Nel cuore di Augusta, tra il Rathaus e la chiesa di St. Anna, si trova il Maximilianmuseum. Il museo è collocato in due abitazioni alto-borghesi del XV e XVI secolo, unite in unico complesso alla fine del 1600. Delle antiche residenze sono arrivati fino a noi tre notevoli affreschi di Merlchior Steidl. Nel 1856, un anno dopo l'apertura di quello che è il più antico museo di Augusta, il re della Baviera Maximilian II ne assunse il patrocinio e gli diede il suo nome.

    Oggi il Maximilianmuseum fa parte dei Musei e Collezioni d'Arte Municipali. Nelle oltre 30 sale sono esposte sculture, opere di arte decorativa e oggetti che appartengono al patrimonio artistico cittadino, tra cui spiccano le opere, in oro e argento, degli orafi augustani. Tra le numerose sculture un posto rilevante è occupato dalla statua di Hans Multsher, raffigurante una santa e datata intorno al 1437, il Sant'Alessio di Sebastian Loscher del 1513, il Brunnenjüngling di Adriaen de Vries (ca. 1600) e le opere primo-barocche dello scultore augustano Georg Petel. Nel 2000, in occasione di una mostra di Adriaen de Vries, è stato posto un tetto di vetro a proteggere il cortile interno, dove sono esposte le sculture originali delle fontane monumentali di Augusta.



    Monumenti e luoghi di interesse


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    Basilica dei Santi Ulrico e Afra


    Basilika Sankt Ulrich und Afra. La Basilica dei Santi Ulrico e Afra è uno dei monumenti più importanti di Augusta. Parrocchiale cattolica, ha avuto origine dal sepolcro romano di Santa Afra, martirizzata nel 304. L'edificio rappresenta un alto esempio di Architettura gotica in Germania; al suo interno sono custoditi tre giganteschi e preziosissimi altari Tardo-rinascimentali ritenuti un capolavoro assoluto della scultura tedesca del periodo. Il suo alto campanile a "cipolla", che domina la città meridionale, servì come prototipo per la costruzione delle numerose torri barocche della Baviera.

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    Cattedrale di Nostra Signora (cattolica)

    Il Duomo di Nostra Signora, in tedesco Dom Unserer Lieben Frau, più conosciuto come Duomo di Augusta, è la chiesa cattolica principale della città bavarese di Augusta e cattedrale della Diocesi omonima. L'edificio attuale fu iniziato in stile romanico nell'XI secolo e completato in stile gotico nel XIV secolo.
    Alle finestre del Cleristorio, vi si conservano le preziosissime Vetrate dei Profeti, che risalenti al 1130 circa, sono le più antiche vetrate della Germania e fra le prime in Europa


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    Chiesa di Sant'Anna (luterana)

    Fondata nel 1321 dai monaci carmelitani come chiesa e convento, la St- Anna-Kirche fu ampliata nel XV secolo: fu prima costruita la Goldschmiedekapelle, con i suoi affreschi gotici, e successivamente, la famiglia Fugger vi eresse una cappella funeraria rinascimentale, che fu la prima opera architettonica costruita con questo stile in Germania.

    La chiesa ha anche un grande valore storico: nel convento, dal 7 al 20 ottobre 1518, soggiornò Martin Lutero quando fu chiamato a incontrare il Cardinale Caietano, inviato dal papa per convicere il teologo tedesco a ritrattare le sue tesi. Lutero si oppose e lasciò la città e S. Anna diventò la prima chiesa evangelica di Augsburg. In quella che è nota come “Scala di Lutero” oggi è possibile vedere alcuni documenti relativi agli inizi della Riforma.

    Nel 1551 negli spazi del convento, abbandonato, fu fondata la Scuola di S. Anna (Gymnasium), poco dopo Elias Holl costruì una nuova scuola e una biblioteca e, nel 1607, anche il campanile.

    Tra il 1747 e il 1749 la chiesa fu rinnovata anche con il contributo di importanti dipinti come quelli Lukas Cranach e Jölrg Breu e il pulpito di Heirich Eichler.




    Chiesa di San Maurizio (cattolica)


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    Sinagoga di Augusta (ebraica)

    Verso la fine del XIX secolo la sempre più prospera comunità ebraica commissionò agli architetti Lömpel e Landauer la costruzione di una sinagoga nel centro di Augusta. Nel 1917 fu inaugurata, in Halderstraße, quella che forse è la più significativa sinagoga in stile liberty di tutta Europa. L'edificio è composto da un elemento centrale a cupola, un cortile e due elementi laterali gemelli. L'installazione di un organo fu l'espressione dell'atteggiamento liberale della comunità augustana. Nella Notte dei Cristalli la sinagoga fu bruciata ma non completamente distrutta e, nel 1985, dopo un lungo restauro, è stata infine riaperta. Contemporaneamente è stato inaugurato il Museo di Cultura Ebraica dove sono esposti oggetti religiosi del XII e XIX secolo tra cui pregevoli manufatti in oro e argento.


    Architetture civili


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    Fuggerei - uno dei primi esempi di case popolari



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    Rathaus - sede della municipalità (include la Goldener Saal)


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    Schaezlerpalais. Il Palazzo Schaezler è una delle più prestigiose residenze nobiliari cittadine. Si trova nella centralissima Maximilianstraße, edificato per volere del banchiere Benedikt Adam Freiherr von Liebert, Edler von Liebenhofen. Oggi è sede delle staatliche Kunstsammlungen, "Collezione Statali d'Arte".
    Fontane di Augusta


    fonte: Wikipedia
    foto Wikipedia e web




    Fontane monumentali di Augusta

    Le tre fontane monumentali di Augusta, rinascimentali e magnificamente decorate, abbelliscono Maximilianstraße. Costituiscono un trittico che simboleggia le tre categorie della Libera Città Imperiale: i Signori, i Commercianti e gli Artigiani.


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    La fontana di Augusto

    La Fontana di Augusto (Augustusbrunnen) fu eretta nel 1594, per celebrare i 1600 anni dalla fondazione della città e i suoi fondatori romani. Le quattro figure della fontana simboleggiano l'abbondanza d'acqua e i quattro fiumi che scorrono presso Augusta: il Lech è rappresentato da un remo, il Wertach da una ruota di mulino, il Singold da una cornucopia e il Brunnernbach da una rete da pesca.





    La fontana di Mercurio

    La fontana di Mercurio (Merkurbrunnen) in Mortitzplatz fu fusa dall'olandese Adriean de Vries tra il 1596 e il 1699. Mercurio, dio del commercio, è un'allegoria all'importanza di Augusta come capitale commerciale. La figura con l'elmo alato tiene nella mano destra il caduceo, simbolo di prosperità e pace.


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    La fontana di Ercole

    La fontana di Ercole (Herkulesbrunnen), anch'essa opera di Adriaen de Vries, si trova davanti al Palazzo Schaezler. Realizzata tra il 1597 e il 1600, simboleggia l'abilità manuale: come Ercole grazie al fuoco riuscì a domare le acque, così grazie allo spirito innovatore gli uomini possono utilizzare le forze della natura.
    Per evitare ai bronzi danni causati dalle condizioni ambientali, le statue delle fontane sono state sostituite con delle copie. Le statue originali restaurate possono essere ammirate nel cortile interno del Maximilianmuseum.





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    Teatro della Kurhaus

    l Parktheater nella Kurhaus di Göggingen è un visione di vetro, oro e luce. Negli anni 1880 Johann Friedrich Hessing ampliò la sua “casa di cura ortopedica” a Göggingen (oggi quartiere di Augusta) per aggiungere una stazione termale. Nel centro del parco l''architetto J. Keller immaginò un “centro comunitario con giardino invernale”, in breve il Kurhaustheater. L'edificio, in vetro, ferro e mattoni e con una facciata neorinascimentale, fu inaugurato nel 1886. I moderni impianti elettrici e di riscaldamento e la tecnica di costruzione all'avanguardia, lo resero subito un punto di riferimento per l'ingegneria civile tedesca.

    Le opere rappresentate nella struttura attiravano tanto i pazienti della casa di cura quanto i cittadini benestanti di Augusta. Dopo la chiusura del teatro nel 1925, l'edificio fu utilizzato per spettacoli di danza e come cinema. Nel 1972 la costruzione avrebbe dovuto essere demolita, a causa di un incendio che ne aveva reso a malapena riconoscibili gli interni, ma la città decise al contrario di restaurare completamente l'interno e farlo rientrare tra i monumenti storici cittadini.

    Quello della Kurhaus è l'unico dei teatri multifunzionali di quell'epoca a essere integro. Dal 1996 il teatro da 360 posti, noto come Parktheater, ospita rappresentazioni itineranti ed eventi.

    Gli spazi all'aperto, il parco e il cortile interno fanno parte del Kurhaustheater. Con il bel tempo nel caratteristico cortile interno è aperta una “terrazza gastronomica”.

    Il parco è aperto al pubblico quando le attività del teatro lo consentono.


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    Glaspalast

    L'edificio di cinque piani, una volta sede dell’industria tessile "Mechanischen Baumwoll-Spinnerei und Weberei", fu costruito nel 1910 dall'architetto industriale di Stoccarda Jakob Mainz. Dopo la chiusura dello stabilimento, nel 1988, l'edificio fu riaperto come monumento industriale. Oggi il Glaspalast (Palazzo di Vetro) è un punto di riferimento per gli appassionati d'arte moderna e contemporanea. L'edificio ospita anche l'H2 - Zentrum für Gegenwartskunst (Centro H2 per l'Arte Contemporanea), che fa parte dei Musei e Collezioni d'Arte Municipali e il museo dell'imprenditore e collezionista augustano Ignaz Walte





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    Fuggerhäuser e Corte delle Dame

    Dal 1512 al 1515 Jakob Fugger il Ricco fece costruire un grande palazzo, al posto di due edifici in rovina al Weinmarkt, oggi Maximilianstraße. Nel 1517 anche le case adiacenti al palazzo furono annesse al complesso. Una targa sulla facciata ricorda che da qui fu gestito l'impero economico dei Fugger e che nel 1518 il legato papale Cardinale Caietano cercò in queste stanze di ottenere una ritrattazione da Martin Lutero. Al centro della facciata si trova quella che è conosciuta come la “Adlertor” (“Porta dell'Aquila”), simbolo del fatto che le Fuggerhäuser (Case dei Fugger) erano “un alloggio imperiale”.

    Le Fuggerhäuser non sono visitabili, fanno eccezione i tre cortili interni, dei quali la Corte delle Dame (Damenhof) è il più significativo. La fastosa corte è considerata una delle più belle della Germania ed è stata il primo esempio di architettura rinascimentale profana a nord delle Alpi.





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    Theater Augsburg

    Nel 1876 la Città di Augusta decise di costruire un teatro in una sezione di quello che era il fossato che circondava Augusta. Progettato dai famosi architetti viennesi Hellmer e Fellner , il teatro è un edificio in stile neorinascimetale, riccamente decorato, che può ospitare 1400 spettatori.

    L'inaugurazione ebbe luogo nel 1877 col “Fidelio” di Beethoven. Nel 1938-39 il teatro fu rinnovato sotto la guida di Paul Baumgarten, che lo ampliò portando i portoni da tre a cinque e ne ristrutturò gli interni secondo lo stile del periodo.

    Dopo aver subito gravi danni a causa dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, il teatro fu ricostruito nel 1952: l'esterno secondo lo stile anni '30 e l'interno secondo quello anni '50. La riapertura, con il “Figaro” di Mozart, avvenne nel 1956 e da allora il Theater Augsburg è il luogo dove si tengono spettacoli teatrali, musicali, di danza e concerti dell'Orchestra Filarmonica.



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    Il giardino botanico

    Scienza, divertimento e relax. Il Giardino Botanico di Augusta promette tutto questo e sicuramente ha molto più delle sole piante da offrire. Il Giardino Giapponese, il Giardino delle Rose, quello del Contadino, quello Medicinale e le serre delle piante esotiche sono solo alcune delle attrazioni offerte. Nel Giardino Botanico è possibile usufruire degli spazi per i bambini o del biergarten e periodicamente vengono proposti seminari, concerti e visite guidate.



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    Zoo Augsburg

    Quello di Augusta è uno zoo multiforme, accessibile e a misura di bambino, dove sono presentati oltre 200 animali provenienti da tutto il mondo, dal colibrì all'elefante. Lo Zoo di Augusta è da anni una destinazione popolare grazie anche alle iniziative e alle attrazioni che propone: lo “zoo delle carezze”, la “mini-locomotiva”, i pasti delle foche, i tour notturni, il presepe, la possibilità di organizzare compleanni e di cavalcare gli elefanti.



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    Museo romano

    Nei locali di quella che era la chiesa a due navate del monastero domenicano di Santa Maddalena, si trova il Museo Romano (Römische Museum). Finemente decorato con stucchi dei fratelli Feichtmayr (ca. 1720), raccoglie reperti di quella che fu la capitale della provincia romana, Augusta Vindelicum, e della regione circostante, ma anche ritrovamenti che vanno dall'epoca preistorica a quella medievale.



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    Naturmuseum e Planetario

    Il moderno Naturmusem è un museo di storia naturale dall'inedita concezione che ha per tema principale la Molassa, il complesso sedimentario proprio del sottosuolo di Augusta e di gran parte della Germania meridionale. Nel museo sono allestite numerose esposizioni permanenti che riguardano i temi della geologia, della paleontologia, della mineralogia e della biologia.

    Altre informazioni sono disponibili sul sito Internet del Naturmuseum.

    Nella cupola del Planeterio Sparkasse presso il Naturmuseum potrete vivere il fascino dell'universo grazie a numerosi eventi a tema e spettacoli con videoproiezioni e musica.





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    Il Museo Svevo dell'Artigianato

    (Schwäbische Handwerkermuseum) si trova in quella che era la casa del Brunnenmeister (il fontaniere) di Augusta e offre un ampia panoramica su circa 40 mestieri artigiani e sul loro sviluppo storico. Un insieme straordinario di esposizioni che rende possibile al visitatore avere un'immagine vivace dei mestieri artigiani tradizionali



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    Augsburger Puppenkiste - Il Teatro delle marionette di Augusta

    Nel 1943 Walter Oehmichen costruì, insieme alla moglie Rose e alle figlie Hannelore e Ulla, un teatro di marionette: il “Puppenschrein”. Il teatro fu distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ma Oehmichen ne costruì uno nuovo nell'edificio del vecchio Ospedale del Santo Spirito: l'"Augsburger Puppenkiste", che fu inaugurato con la rappresentazione de "Il gatto con gli stivali". Negli anni sessanta e settanta diverse produzioni televisive resero famosi in tutta la Germania il Puppenkiste e i suoi personaggi Urmel, Jim Knopf e il gatto Mikesch. Oggi il teatro è gestito da Klaus e Jürgen Marschall, nipoti dei fondatori, che con la loro compagnia realizzano rappresentazioni e protagonisti sempre nuovi. Il programma stagionale è disponibile sul sito internet dell'Augsburger Puppenkiste.

    Nel museo annesso al teatro, "Die Kiste", è possibile conoscere da vicino i diversi personaggi protagonisti dell'attività del teatro.



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    Brechthaus

    Bertolt Brecht nacque il 10 febbraio 1898 nel centro storico di Augusta, precisamente al numero 7 di “Auf der Rain”. Nel 1990 la città ha deciso di fondare il Centro di Ricerca Bert Brecht e di restaurare il museo esistente nella casa natale del drammaturgo e poeta. La Brechthaus (Casa di Brecht) è stata riaperta il 10 febbraio 1998, in coincidenza con i cento anni dalla nascita dell'autore. Si tratta di un museo di alto livello, da dove è possibile avere una significativa visione d'insieme della vita, le opere e il pensiero di Brecht.

    Altre informazioni sulla Brechthaus sul sito del Centro di Ricerca Brecht.






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    Mozarthaus

    I Mozart, da parte di padre, erano una famiglia sveva originaria della campagna di Augusta. Fin dal 1643 il primo antenato dei Mozart, David, fu un cittadino augustano e già nel 1635 aveva comprato la casa in Frauentorstraße dove Leopold Mozart nacque e dove il padre di Leopold, Johann Georg, gestì una legatoria.

    Leopold Mozart, la cui ambizione e determinazione furono decisive nella carriera del figlio Wolfgang Amadeus, rimase sempre in contatto con la propria famiglia ad Augusta. Wolfang Amadeus visitò per cinque volte quella che chiamava "la città natale di mio papà" e vi si esibì più volte in concerto. Un profondo legame lo univa alla cugina di Augusta, Anna Thekla Mozart, detta “Bäsle”. È per questi motivi che Augusta si considera, dopo Salisburgo e Vienna, come la terza città più importante, la sola in Germania, nella vita di Mozart ed è in questo contesto che ad Augusta si svolge ogni anno la manifestazione musicale Mozartfest.

    Nel 1937 è stato inaugurato nella casa di Mozart (Mozarthaus) uno spazio commemorativo e due anni dopo, nel 1939, l'edificio è stato donato dal birrificio Hasen-Brauerei alla Città di Augusta. Oggi, dopo numerosi ampliamenti e riorganizzazioni succedutisi negli ultimi decenni, la Mozarthaus è un moderno museo in onore della famiglia Mozart e allo stesso tempo uno spazio dove si svolgono conferenze e concerti.




    fonte: augsburg.de



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    In viaggio lungo
    la Strada Romantica


    Percorrendo la famosa Romantische Straße da Füssen a Würzburg (366 km) si va alla scoperta di alcuni dei paesaggi più affascinanti e ricchi di storia della Baviera e anche del Baden-Württemberg.

    Questo suggestivo itinerario che si snoda dalle montagne dell'Algovia (sud) alle colline della Franconia (nord) è stato delineato nel 1950 con l'intento di unire le diverse realtà paesaggistiche, rinsaldando le radici degli abitanti di queste zone e facendo riscoprire la bellezza della loro storia dopo il tracollo morale ed economico prodotto dalla seconda guerra mondiale.

    Per il pernottamento le località della Strada Romantica offrono una ricca selezione di alberghi e pensioni nonché di campeggi.

    Le tappe principali da sud a nord


    Füssen


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    Uno splendido scenario di arte e natura
    Füssen Tourismus


    Füssen (14.500 ab.), una delle più graziose cittadine della Baviera, è nota al turismo internazionale per la vicinanza al castello di Neuschwanstein. Vanta una storia millenaria, ha un incantevole centro storico e gode di una posizione straordinaria, la cui importanza va oltre il suggestivo paesaggio creato dall’incontro di montagne, laghi e colline.



    Qui s’incrociano quattro vie di comunicazione di grande rilievo: la via fluviale del Lech, la Strada Romantica, la Strada tedesca delle Alpi e la romana Via Claudia Augusta, in passato importante arteria commerciale tra l’Italia settentrionale ed Augusta Vindelicum, l’attuale Augsburg, allora capitale della provincia romana della Rezia. Già nel III secolo questa posizione privilegiata indusse i Romani ad edificare il loro accampamento militare “Foetibus” proprio sull’altura ora dominata dal castello.

    Nell’VIII secolo Magno, monaco di San Gallo, scoprì questa posizione geografica strategica e la scelse come punto di partenza per l’evangelizzazione dell’Allgäu. Nell’840 i vescovi di Augsburg fondarono sulla sua cella il convento benedettino di St. Mang, trasformato poi in un imponente complesso in stile barocco italiano nel XVIII secolo.

    Di grande interesse sono la biblioteca, la sala dei principi, la chiesa con l’altar maggiore e le reliquie di San Magno, nonché la cappella dedicata a Sant'Anna con la famosa danza macabra di Jakob Hiebeler (1602): in quest’opera, la più antica del suo genere in tutta la Baviera, la Morte trascina con sé ricchi e poveri, persone di tutti i ceti, ammonendo che nessuno può sottrarsi alla danza dell’ultima ora.


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    Uno scorcio del castello
    Füssen Tourismus


    Nel XV e XVI secolo Füssen si distinse anche per la sua ricchezza temporale. Come deposito per le merci di passaggio tra l’Italia ed Augsburg, la città visse un periodo di grande fioritura economica, che si rispecchia ancor oggi nel suo ben conservato centro storico. Anche la fortezza del XIV secolo venne trasformata in castello nel 1500: nacque così uno dei complessi architettonici tardogotici più significativi della Germania, con una corte pittoresca e splendidi affreschi trompe-l’oeil sulle facciate.

    Nel 1562 i liutai di Füssen diedero alla loro corporazione un regolamento ufficiale, il più antico d’Europa, e fecero così della loro città la culla europea della costruzione di violini e liuti. Una significativa raccolta di strumenti musicali è esposta nel Museum der Stadt Füssen. Quest’antica tradizione musicale viene celebrata ogni anno con i concerti all’interno del castello.

    In città non manca nemmeno un’atmosfera speciale per chi ama lo shopping: lontani dal rumore del traffico ci si può immergere nell’atmosfera tutta italiana della Reichenstraße, passeggiare nei pittoreschi vicoli, acquistare souvenir e gustare le specialità gastronomiche nei ristoranti e nei biergärten, le tipiche birrerie all’aperto. Tra i locali si segnala in particolare la Gasthof Krone (Schrannengasse 17).





    Neuschwanstein


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    Il castello delle favole
    Füssen Tourismus


    Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E' il castello delle favole per eccellenza, fatto costruire dal "re delle favole" Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank. L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca dopo essere rimasto quasi folgorato da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia.



    Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, domina dall'alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau ed il magnifico paesaggio circostante, caratterizzato da diversi laghi tra i quali spicca per bellezza il piccolo Alpsee. Per godere di una splendida vista sul castello occorre raggiungere il ponte di Maria (Marienbrücke), così chiamato in onore della regina Maria, madre di Ludwig II, che è sospeso sopra la gola del Pöllat.

    Walt Disney, rimastone affascinato, prese Neuschwanstein come modello per il castello del suo celebre film d'animazione "La bella addormentata nel bosco" (1959), dimora che è anche presente in tutti i parchi Disney del mondo. Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner, dal "Tannhäuser" al "Lohengrin" passando per "Tristano e Isotta", "I maestri cantori di Norimberga" e il "Parsifal", un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.


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    Un incantevole scenario naturale
    Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.


    Nel corso della visita al castello alcuni ambienti vi colpiranno in modo speciale: prima di tutto la sala del trono in stile bizantino, progettata da E. Ille e J. Hofmann. I gradini di marmo di Carrara portano all'abside che doveva sovrastare un trono d'oro e d'avorio, mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. I dipinti, opera di W. Hauschild, raffigurano fra l'altro i dodici Apostoli, sei re canonizzati ed episodi della loro vita. Al centro dell'abside si vede Cristo con Maria e con l'apostolo prediletto Giovanni mentre all'estremità della sala si può ammirare il dipinto rappresentante "La lotta di San Giorgio con il drago". In questo quadro, a sinistra sopra la roccia, si può vedere il quarto castello progettato dal re, la rocca di Falkenstein, la cui edificazione doveva iniziare nel 1886 ma nello stesso anno Ludwig morì e non se ne fece più nulla. Nel grande candelabro a forma di corona bizantina ed eseguito in ottone dorato sono inserite 96 candele. Per sostituirle e per pulire il candelabro - che tra l'altro pesa parecchi quintali - è stato creato un apposito argano. Il pavimento in mosaico è stato realizzato utilizzando oltre due milioni di tessere.

    Nella sala da pranzo troviamo una serie di dipinti raffiguranti scene della leggendaria gara poetica dei cantori svoltasi a Wartburg nel 1207. Richard Wagner si è ispirato a questo tema ed alla leggenda del Tannhäuser per creare una delle sue più belle opere. I quadri sono opera del monacense Ferdinand Piloty, il più famoso dei pittori che ha lavorato nel castello. Sopra la porta, ricoperta da tende in seta color rosso vino, è rappresentato metaforicamente Wolfram von Eschenbach, il poeta del "Parsifal" e del "Lohengrin". Sopra un'altra porta, attraverso la quale si entra nella camera dei servitori, è raffigurato Gottfried von Strassburg, l'autore di "Tristano e Isotta". Il tavolo della sala da pranzo è "normale", non come quelli dei castelli di Herrenchiemsee e Linderhof dove uno speciale marchingegno li fa scorrere dalla sala da pranzo direttamente nelle sottostanti cucine e viceversa in modo tale che nessun servitore potesse disturbare il re mentre mangiava.

    Ludwig aveva una predilezione per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Gli intagli ai piedi del letto rappresentano la risurrezione di Cristo ed alludono alla relazione simbolica fra il sonno e la morte. Le tende, le tappezzerie e le coperte in blu bavarese (il colore preferito del re) sono ornate da ricami rappresentanti lo stemma della Baviera, il cigno ed il leone dei Wittelsbach. Il
    lavabo era provvisto di acqua corrente; l'acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello. La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri).



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    Vista dal ponte di Maria - Marienbrücke
    Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.


    Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d'inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, soprannominata "angolo dei cigni". Il tema delle pareti murali è tratto dalla leggenda del Lohengrin: sopra la stufa è ritratto l'arrivo di Lohengrin ad Anversa, di fronte il miracolo del Graal. Le porte della grande libreria, realizzate in stile romantico, sono ornate da dipinti relativi alle leggende di Tristano e Isotta e di Sigfrido.

    Per la costruzione della sala dei cantori fu preso a modello il castello di Wartburg. I dipinti della sala e del corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal. La scena "Il giardino incantato di Klingsor" è opera di Christian Jank. Sopra le due porte presso il palco si trova lo stemma della famiglia reale con l'iscrizione "Ludwig II, re di Baviera, conte Palatino". Questa iscrizione è l'unica nel suo genere in tutto il castello. Quando Ludwig era in vita questa sala - illuminata da più di 600 candele - non venne mai utilizzata; soltanto nel 1933, in occasione del 50° anniversario della morte di Wagner, si tenne un primo grande concerto, al quale ne seguirono altri fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.

    Per approfondire la conoscenza di Ludwig II e dei Wittelsbach, si consiglia di visitare il Museum der bayerischen Könige (Alpseestraße 27, Hohenschwangau), il Museo dedicato ai Re bavaresi che si trova ai piedi del castello e si affaccia sullo scenografico Alpsee. Tra i pezzi più interessanti, spiccano un imponente servizio da tavola in bronzo dorato dedicato alla saga dei Nibelunghi e il mantello di velluto blu che Ludwig II utilizzava come gran maestro dell'Ordine di San Giorgio.








    Hohenschwangau



    hohenschwangau
    Il castello visto dall'alto
    Wikipedia


    Hohenschwangau, situato nel sud della Baviera quasi al confine con l'Austria, non è propriamente uno dei "castelli di Ludwig" perchè non venne costruito da Ludwig II (1845-1886) ma moralmente lo è visto il determinante ruolo che ha avuto nella vita del sovrano bavarese, che qui trascorse buona parte della giovinezza e sempre qui ospitò l'amico Richard Wagner. E' molto probabile che l'atmosfera romantica di Hohenschwangau abbia influenzato in modo determinante il carattere sensibile e sognatore del sovrano.



    L'origine del castello risale al 12° secolo quando venne edificato dai cavalieri di Schwangau che furono in un primo tempo vassalli dei guelfi e più tardi degli Hohenstaufen, il cui ultimo erede, il principe Corradino, morì decapitato a Napoli nel 1268. I cavalieri di Schwangau si estinsero nel '500 e il castello fu abbandonato e cadde in rovina. Per la sua magnifica posizione (ricordiamo che si trova accanto a Neuschwanstein) Hohenschwangau attirò le attenzioni dei Wittelsbach che lo acquistarono; tra il 1832 e il 1836 venne fatto completamente restaurare dall'allora principe ereditario Massimiliano, il futuro re Massimiliano II e padre di Ludwig.

    L'ex armeria e sala conviviale in cui si curava la lirica d'amore cortese venne trasformata dal principe Max in cappella in stile neogotico. Le armature sono del 16° secolo mentre il piccolo altare, della scuola di Allgäu, risale al 1460. Di domenica e nei giorni festivi viene ancora oggi celebrata la Messa.

    Nella sala del Cavaliere del cigno si segnalano delle pregevoli pitture murali rappresentanti scene relative alla leggenda del cavaliere del cigno Lohengrin; i quadri sono stati eseguiti nel 1835 da Michael Neher e da Lorenzo Quaglio. Splendido il centrotavola in argento, donato dagli svevi della Baviera per le nozze del principe Massimiliano con la principessa Maria von Hohenzollern.

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    La suggestiva illuminazione notturna
    Wikipedia


    Nel 1833 Massimiliano visitò la Turchia e, affascinato dall'architettura e dai colori del paese, arredò la camera da letto della regina in stile turco; le pitture murali mostrano alcune tappe del suo viaggio in Oriente.

    L'attuale camera degli Hohenstaufen era lo spogliatoio e camera da musica del re. Le pitture murali sono dedicate agli Hohenstaufen, che tra l'altro erano legati ai Wittelsbach: il conte Otto von Wittelsbach salvò infatti la vita a Barbarossa (l'imperatore Federico I) che lo nominò nel 1180 primo Duca di Baviera. Da notare il pianoforte quadrato intagliato in legno d'acero usato da Wagner per una serie di concerti privati che avevano un unico spettatore: Ludwig II. La cappella privata annessa alla stanza venne arredata dallo stesso sovrano che la impreziosì con due splendide icone russe, donategli dallo zar Alessandro II.

    La sala degli Eroi è la stanza più grande ed importante del castello. I dipinti raffigurano la leggenda di Wilkina, una parte del ciclo di Teodorico di Verona, scomparso in Germania ma tramandato da una traduzione eseguita in Norvegia nel 13° secolo. Da notare il quadro intitolato "La festa del re Hermerich a Roma": i pittori si sono permessi uno scherzo immortalando i maestri più famosi del loro tempo - Moritz von Schwind, Peter Cornelius e Wilhelm Kaulbach - accanto ad una botte di vino... da vivi infatti non disdegnavano mai una buona bevuta! L'imponente trionfo in bronzo dorato a fuoco, che si ispira alla leggenda dei Nibelunghi, venne eseguito nel 1840 mentre il busto di Ludwig, in marmo di Carrara, risale al 1869 ed è opera della scultrice americana Elisabeth Ney che ebbe come modello il re in persona.



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    La sala del Cavaliere del cigno
    Schloss Hohenschwangau


    Camera di Berchta: secondo una leggenda bavarese Carlo Magno, primo grande re europeo, nacque nel mulino Reiss presso Gauting, nelle vicinanze del lago di Starnberg. Le pitture murali sono dedicate a lui e a sua madre Berchta. La coppa dorata al centro della stanza è un dono dei cavalieri dell'Ordine di San Giorgio al principe reggente Luitpold in occasione del suo 50° anno di appartenenza all'ordine.

    La camera da letto reale, detta camera del Tasso, è ornata da dipinti raffiguranti la storia di Rinaldo e Armida tratta dalla "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso. Nel 1871 Ludwig, colpito da un terribile mal di denti, giaceva febbricitante nel letto quando nella stanza entrò il conte Holnstein, ambasciatore di Bismarck, che gli consegnò la famosa Kaiserbrief, la "lettera imperiale": dopo lunghe trattative il re acconsentì con la sua firma all'elezione di Guglielmo I ad imperatore tedesco.

    Per approfondire la conoscenza di Ludwig II e dei Wittelsbach, si consiglia di visitare il Museum der bayerischen Könige (Alpseestraße 27, Hohenschwangau), il Museo dedicato ai Re bavaresi che si trova ai piedi del castello e si affaccia sullo scenografico Alpsee. Tra i pezzi più interessanti, spiccano un imponente servizio da tavola in bronzo dorato dedicato alla saga dei Nibelunghi e il mantello di velluto blu che Ludwig II utilizzava come gran maestro dell'Ordine di San Giorgio.





    Wieskirche

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    Il santuario immerso nella natura
    Wikipedia


    La Wieskirche è un importante santuario la cui origine risale al 1730, anno in cui due monaci premostratensi del convento di Steingaden, Padre Magnus Straub ed il confratello Lukas Schwaiger, realizzarono, in occasione della processione del Venerdì Santo, una statua in legno raffigurante Cristo flagellato usando parti di diverse figure lignee e ricoprendone le giunture con tessuto di lino.

    La statua, che rappresenta Gesù pieno di sangue e ferite, destò nella popolazione locale una visione traumatizzante e così venne portata nel solaio del convento. Il 4 marzo del 1738 la moglie dell'oste del monastero, la contadina Maria Lory, portò la statua nella sua masseria affinchè tutti potessero vederla; in pochi giorni la gente del luogo si portò in processione a pregare davanti al "Cristo flagellato".



    Il 14 giugno 1738 avvenne il miracolo: Maria Lory notò alla sera e la mattina seguente alcune gocce sul volto di Cristo che lei ritenne essere delle lacrime. Questo fatto eccezionale diede avvio ad un grande movimento di pellegrini da tutta la Baviera e anche da altre zone. Venne costruita un piccola cappella per custodire la statua lignea ma col tempo lo spazio era troppo piccolo e si diede inizio alla costruzione di un grande chiesa.


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    Il fastoso interno
    Wikipedia


    Nella Wieskirche regna incontrastato il rococò e l'aspetto interno della chiesa è un insieme armonioso di ricchi stucchi, dipinti e decorazioni dorate realizzate tra il 1745 e il 1754 dai fratelli Dominikus e Johann Baptist Zimmermann. Ogni anno 1 milione di persone si recano a venerare la statua del "Cristo flagellato", custodita nell'altare maggiore, e la chiesa è stata dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

    La Wieskirche, situata a poca distanza dal grazioso paese di Steingaden, è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 17 (fino alle 19 in estate). Sante Messe al sabato alle ore 10, domenica e festività alle ore 8, 9.30 e 11.






    Rottenbuch


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    Veduta del paese
    Tourist Info Rottenbuch


    L'origine di Rottenbuch (1.800 abitanti) risale al 1073 quando venne fondata l'omonima abbazia dei Canonici Agostiniani dal duca Welf IV von Bayern.

    Importante centro di riforma religiosa fino alla secolarizzazione del 1803, e in particolare tra l'XI e il XII secolo, l'abbazia di Rottenbuch ha subito numerose trasformazioni ed ampliamenti dalla prima chiesa in stile romanico, poi trasformata secondo i dettami del gotico.


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    Fastoso interno di Mariä Geburt
    Tourist Info Rottenbuch


    L'attuale volto della chiesa di Mariä Geburt (Natività di Maria), quello che la rende un gioiello del rococò, è dovuto ai lavori realizzati tra il 1737 e il 1750 da Joseph e Franz Xaver Schmuzer (stucchi) e Matthäus Günther (ciclo di affreschi su S. Agostino).

    La principale manifestazione è la cavalcata di S. Leonardo (prima domenica di novembre), tradizione religiosa dell'Alta Baviera che risale al 1442 quando nel paese di Kreuth sul Tegernsee si svolse la prima festa in onore del santo protettore del bestiame e in particolare dei cavalli.





    Schongau


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    Il centro storico
    Tourist Information Schongau


    Schongau (10.500 abitanti), cittadina dall'aspetto medievale racchiusa da mura con torri e porte d'accesso (tra cui la Frauentor) e posta su una collina lungo le rive del fiume Lech, in passato fu una delle residenze dei Wittelsbach e una fortezza di frontiera.

    Nel centro storico si trova la Marienplatz con intorno case tardo gotiche dal caratteristico tetto, come la Ballenhaus (1515) e l'Altes Rathaus, e la parrocchiale di Mariae Himmelfahrt, progettata dal famoso architetto Dominikus Zimmermann in rococò bavarese e ricca di stucchi e affreschi.

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    St. Michael
    Tourist Information Schongau


    A 2 km a nord-ovest si trova la città vecchia (Altenstadt), l'antico insediamento di Schongau che conserva come monumento principale la pregevole chiesa romanica di St. Michael. La costruzione risale al periodo compreso tra il 1170 e il 1220.

    Tra le manifestazioni di Schongau si segnala la festa estiva con il mercato storico che si svolge ogni anno in agosto e rammenta il fausto passato di commerci della città con l'Italia ed in particolare con Venezia.






    Landsberg am Lech


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    Hauptplatz
    Fremdenverkehrsamt Landsberg


    Landsberg (25.000 abitanti), pittoresca cittadina adagiata sulla riva del fiume Lech e situata all'incrocio della romana Via Claudia con l'antica Via del Sale, conserva tuttora l'impronta medievale grazie alle sue fortificazioni e torri.

    Varcando la slanciata Bayertor risalente al XV secolo si accede al centro storico, ricco di edifici in stile rococò legati all'architetto Dominikus Zimmermann, che fu anche borgomastro della città a metà del 1700. Dominikus, assieme al fratello Johann Baptist, rappresenta uno dei principali nomi nella nutrita schiera di architetti, pittori e stuccatori della Baviera settecentesca.



    Il cuore di Landsberg è la Hauptplatz, sulla quale si trova il Rathaus (Municipio), caratterizzato da una facciata decorata con pregevoli stucchi, la fontana Marienbrunnen e la Schmalzturm del XIII secolo, facente parte della cinta muraria più antica e detta anche “Schöner Turm” (bella torre).

    A poca distanza e un po' più in alto si trova la chiesa parrocchiale di Mariä Himmelfahrt, l'Assunta, dalla struttura gotica e barocchizzata alla fine del '600. Gli elementi di maggiore interesse sono il coro, l'altare maggiore e le vetrate del primo '500.

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    Mutterturm
    Fremdenverkehrsamt Landsberg


    Altri gioielli legati all'estro dello Zimmermann sono la piccola Johanniskirche, la Klosterkirche, già convento delle Orsoline, e la Heilig-Kreuz-Kirche, costruita per i Gesuiti nel 1754. Sulla riva sinistra del Lech si erge la fiabesca Mutterturm, alta 30 metri ed eretta nel 1884 dal pittore Hubert von Herkomer a ricordo della madre. Oggi è un museo che ospita le opere dell'artista.

    La cittadina ebbe un'improvvisa notorietà nel 1924 quando il giovane Hitler venne rinchiuso nel carcere locale in seguito al fallito Putsch di Monaco (9 novembre 1923). Colui che diventerà l'uomo più odiato del XX secolo approfittò della prigionia per iniziare a scrivere il "Mein Kampf".

    Tra le manifestazioni si segnala la "D’Landsberger Wies’n", la festa principale della città che si svolge ogni anno a metà giugno e in cui si respira l'atmosfera gioiosa tipica dell'Oktoberfest.







    Augsburg



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    Municipio
    Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.


    Augsburg (Augusta) con circa 260.000 abitanti è la terza città più grande della Baviera dopo Monaco e Norimberga. Augusta Vindelicorum è stata fondata nel 15 a.C. dall'imperatore Augusto lungo la Via Claudia ed è divenuta ben presto un importante centro commerciale.

    Nel 1316 diventa Città Libera dell'Impero e conosce un ulteriore sviluppo economico, accresciuto anche dall'arrivo (1367) di un tessitore di lino, Jakob Fugger, che ad Augsburg pose le basi del suo impero finanziario... la gloria massima fu nel '400 e nel '500 quando i Fugger, soprannominati i Rothschild della Baviera, concedevano prestiti alle famiglie regnanti di mezza Europa ottenendo in cambio facilitazioni per i propri commerci.



    Nel '500 fu centro nevralgico della riforma protestante: qui Filippo Melantone espose la "Confessio Augustana" di Martin Lutero e nel 1555, con la "Pace di Augusta", si stabilì che i vari territori tedeschi potevano seguire la confessione religiosa dei regnanti che li governavano.

    Tra i monumenti principali si segnalano per bellezza ed importanza storico-artistica:

    Duomo - la sua fondazione risale all'anno 900, grandi lavori di ampliamento nel corso del '300, da notare all'esterno la monumentalità della facciata con le due torri campanarie gemelle e all'interno la cattedra vescovile del 1200, preziosi battenti bronzei con 35 rilievi raffiguranti scene del Vecchio Testamento. Nella navata centrale si trovano le più antiche vetrate della Germania (1130). A fianco dell'edificio si trovano il chiostro e resti di edifici romani.


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    Schaezlerpalais
    Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.


    Rathausplatz - la piazza del Municipio ospita la Perlachturm, alta 70 metri, la chiesa di St. Peter, ovviamente il Municipio (da vedere la sontuosa Goldener Saal), costruito dall'architetto Elias Holl tra il 1615 e il 1620, e la Augustusbrunnen, fontana realizzata nel 1575 in onore del fondatore della città.

    St. Anna - uno dei centri della riforma protestante di Martin Lutero. La chiesa risale al '400 ma l'interno è stato completamente barocchizzato a metà del '700. Tra i gioielli: tre dipinti di Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553), la Goldschmiedekapelle - commissionata dalla corporazione degli orafi locali - e la Fuggerkapelle - splendida cappella rinascimentale eseguita su commissione della famiglia Fugger.

    Maximilianstraße - la principale via di Augsburg inizia dalla Rathausplatz per concludersi nella Ulrichs-platz. Da vedere la Merkurbrunnen e una serie di eleganti palazzi appartenuti alle più ricche famiglie della città: al n° 36 il Fuggerpalast, costruito all'inizio del '500 e con un ampio cortile, mentre al 46 c'è lo Schaezlerpalais, eretto per il nobile banchiere Adam von Liebert alla fine del '700 con uno splendido salone rococò, inaugurato nel 1770 con un sontuoso ballo che vide la partecipazione di Maria Antonietta nel corso del suo viaggio da Vienna a Parigi, e che oggi ospita la Kunstsammlungen (una collezione d'arte; il pezzo più famoso è il ritratto di Jakob Fugger il Ricco, opera del Dürer). Alla fine della via si trova il santuario di St. Ulrich und Afra che custodisce le reliquie del martire Afra, morto nell'anno 304.

    Mozarthaus - nella Frauentorstraße 30 si trova la casa dove nacque il 14 novembre 1719 Leopold Mozart, padre del grande Amadeus. Riaperta al pubblico nel 2006 in occasione del 250.mo anniversario della nascita del genio della musica, ospita una interessante mostra sulla storia della famiglia Mozart, nonché quadri, cimeli, lettere ed arredi. Amadeus visitò Augsburg nel 1763, 1766, 1777, 1781 e nel 1790.

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    Fuggerei
    Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.


    Fuggerei - voluta da Jakob Fugger nel 1514, che mise a disposizione per le spese di costruzione 10.000 fiorini del suo immenso patrimonio, è un quartiere nato per ospitare gli abitanti cattolici della città poveri o indigenti, e far anche produrre loro lavoro in qualità di artigiani, salariati, ecc. onde evitargli di continuare a vivere di elemosina.

    Si tratta del più antico esempio di edilizia sociale del mondo ed era anche una abilissima mossa di "immagine" e di "public relations" del '500. In tutto ci sono 147 appartamenti distribuiti in 67 case a due piani, l'affitto simbolico era di 1 fiorino più un obbligo spirituale: recitare ogni giorno una preghiera per i membri della famiglia Fugger e vivere da bravi credenti. Oggi le case ospitano principalmente coppie di anziani che vivono con la pensione minima. Al n° 14 della Mittlere Gasse è stata allestita una casa-museo per illustrare il modo di vivere degli abitanti della Fuggerei nel '500.





    Donauwörth



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    Centro storico
    Tourist-Information Donauwörth


    Donauwörth (18.000 abitanti) sorge su una collina alla confluenza del Danubio con il Wörnitz. Originariamente era una piccola comunità di pescatori insediata su un'isola di questo fiume e per secoli qui si incrociavano le rotte commerciali tra Roma e il nord Europa utilizzando il tratto navigabile del Danubio.

    La dinastia dei Fugger, ricchi mercanti e banchieri di Augsburg, ha lasciato anche qui i segni tangibili della propria presenza nella Fuggerhaus (1539). La Reichsstrasse, l'asse del centro storico che congiunge il Rathaus con il palazzo dei Fugger, è contraddistinta da case borghesi con variopinte facciate in stile svevo-bavarese e rappresenta una delle più belle strade della Germania meridionale.


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    Käthe-Kruse-Puppen-Museum
    Tourist-Information Donauwörth


    In posizione elevata si trova la parrocchiale in stile gotico Liebfrauenmünster (basilica di Nostra Signora) che contrasta con il barocco settecentesco della chiesa di Heilig Kreuz (Santa Croce).

    A Donauwörth si può ammirare nel Käthe-Kruse-Puppen-Museum (Pflegstrasse 21) una raccolta di bambole d'epoca - le più antiche risalgono all'inizio del Novecento - che tuttora si fabbricano.

    Per chi ama le vacanze a contatto con la natura si segnala che sul fiume Wörnitz è possibile praticare la canoa e il kayak. Tra gli eventi principali citiamo la Reichsstraßenfest a luglio (anni dispari), la popolare festa nella via principale, e la Fischerstechen a giugno (anni pari), una gara storica tra pescatori e marinai sul Wörnitz.







    Harburg


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    Il possente Burg
    www.fuerst-wallerstein.de


    Harburg (5.700 abitanti), suggestivo borgo della Strada Romantica adagiato lungo il fiume Wörnitz, è caratterizzato da una fitta rete di case medievali a traliccio ed edifici barocchi a timpano.

    Meritano una visita la chiesa protestante di St. Barbara (1612), il Rathaus e la Marktplatz ma senza dubbio la principale e più famosa attrazione è il possente Burg, la fortezza che domina la cittadina dalla collina.

    Il Burg è stato edificato tra l'XI e il XII secolo dai conti di Oettingen e nel 1731 è passato alla Casata degli Oettingen-Wallerstein, ancora oggi proprietari del castello. Protetto da una spessa cinta muraria, il complesso medievale, visitabile all'interno, è dotato di un piccolo albergo e di un ristorante dove si possono gustare i piatti della tradizione culinaria bavarese.



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    Harburg sul Wörnitz
    Franz Paul Guillery


    La chiesa della fortezza, dalle forme barocche e dedicata a St. Michael, è molto richiesta per i matrimoni: una cornice speciale per sposarsi nello stesso luogo che da secoli è il palcoscenico nuziale di una delle più antiche famiglie aristocratiche della Germania.





    Nördlingen


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    Veduta dal Daniel
    Wikipedia


    Nördlingen (21.000 abitanti) è situata al centro della florida e circolare pianura del Ries, un enorme cratere formatosi milioni di anni fa dalla caduta di un meteorite. Ha mantenuto nel tempo il suo carattere medievale ed è l'unica cittadina tedesca che ha una cinta muraria interamente percorribile con un camminamento protetto intervallato da 15 torri.



    Il centro storico è dominato dal Daniel, il campanile della chiesa tardo gotica di St. Georg, alto 90 metri e dalla cui sommità si può ammirare un bel panorama sulla città e sulla pianura circostante. Altri edifici degni di nota, risalenti al Medioevo e al Rinascimento, sono la Tanzhaus (Casa dei festeggiamenti), il Rathaus (Municipio), il Weinmarkt con belle case borghesi, una serie di case a graticcio e il Magazzino del sale, oggi Archivio della città.



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    Tanzhaus
    Wikipedia


    E' da visitare lo Stadtmauermuseum dove si può conoscere la storia della zona dalla formazione del Ries sino al 1634, anno in cui avvenne, nel corso della Guerra dei Trent'anni, la battaglia di Nördlingen, di cui si può ammirare la rappresentazione scenografica con ben 6.000 soldatini di piombo. Lo scontro vide la vittoria dell'esercito cattolico, composto dalle truppe del Sacro Romano Impero e della Spagna, su quello protestante della Svezia e della Sassonia.

    Tra le numerose manifestazioni tradizionali meritano di essere ricordate la Stabenfest, la festa degli scolari che si svolge all'inizio di maggio e i cui riti sono immutati dal Cinquecento, e la Scharlachrennen - Corsa Scarlatta, la più antica corsa di cavalli della Germania risalente al Quattrocento e che si disputa dal 25 al 28 luglio 2013.





    Dinkelsbühl


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    Un magico inverno
    Archiv Tourismusverband Franken e.V.


    Dinkelsbühl (11.000 abitanti), pittoresca cittadina con la sua inconfondibile silhouette, è situata nell'idilliaca valle del fiume Wörnitz. La medievale cinta muraria, con le sue 16 torri e 4 porte, è rimasta completamente intatta ed è tuttora in buona parte percorribile. Nel centro storico si trovano numerose e ben conservate case a graticcio, testimonianza di un glorioso passato - XV e XVI secolo - reso prosperoso dall'abilità dei suoi artigiani e mercanti e dalla struttura difensiva che ha messo la città al riparo dalle invasioni.



    Nel mezzo di Dinkelsbühl si erge maestosa la chiesa di St. Georg, dalle slanciate linee tardo gotiche e considerata una delle più belle della Germania meridionale. Dal portale della chiesa il guardiano notturno, in costume d'epoca, inizia la sua ronda, accompagnando i turisti in una suggestiva visita della città. L'appuntamento è ogni sera alle 21 (da novembre ad aprile solo il sabato).


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    Il caratteristico Hezelhof
    Archiv Tourismusverband Franken e.V.


    Meritano inoltre di essere visti il Weinmarkt, il mercato del vino, l'ex birreria Ratsherrentrinkstube (oggi Gustav-Adolf-Haus), i pittoreschi alberghi Hezelhof e Deutsches Haus, lo Schranne, l'antico magazzino dei viveri, il castello barocco dell'Ordine Teutonico e il Malerwinkel, l'angolo dei pittori che si trova accanto allo "stagno di Rothenburg" con la torre Faulturm.

    La manifestazione principale è la Kinderzeche (Festa dei bambini) che si svolge ogni anno a partire da metà luglio e prosegue per una settimana. In questa rievocazione storica si ricorda il salvataggio della città dall'assedio degli Svedesi durante la guerra dei Trent'anni ad opera della figlioletta del guardiano della torre e di altri bambini di Dinkelsbühl che con i loro canti di supplica riuscirono a commuovere il nemico.








    Feuchtwangen


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    Marktplatz
    Franken Tourismus


    Feuchtwangen (12.000 abitanti) è una caratteristica cittadina della Strada Romantica, citata per la prima volta nell'anno 818/819 quando era sede di un convento dei Benedettini. Nel 1241 diventa Città libera dell'Impero, indipendenza persa nel 1376, e dopo alterne vicende, distruzioni e saccheggi nella Guerra dei Trent'anni, nel 1806 confluisce nel neonato Regno di Baviera.


    Il cuore della città è la Marktplatz, la piazza del mercato, con l'ex Municipio che oggi ospita l'Ufficio del turismo e una serie di abitazioni borghesi e case a graticcio, realizzate nello stile tipico della Franconia, la parte settentrionale della Baviera. Al centro si trova la Röhrenbrunnen, la fontana con la statua di Minerva, protettrice dei commerci di Feuchwangen, vari blasoni e l'abete, simbolo della città.


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    Stiftskirche
    Franken Tourismus



    Dalla piazza si giunge al Kreuzgang, il bel chiostro romanico che risale alla seconda metà del XII secolo e che ospita spettacoli teatrali e culturali in estate e gli atelier degli artigiani (Handwerkerstuben). Dal chiostro la visita prosegue nella Stiftskirche, l'antica chiesa della Collegiata edificata in stile romanico dai Benedettini e poi rifatta in stile gotico dai Canonici intorno al 1200. Accanto si trova la Johanniskirche, l'ex parrocchiale. Entrambe sono passate al culto luterano nel 1533.

    Dell'antica cinta muraria e delle tre porte di accesso, è rimasta intatta solo la Oberes Tor. Il resto è stato demolito nel corso dell'Ottocento. Tra i musei, si segnala in particolare il Fränkisches Museum (Museo della Franconia), uno dei più interessanti musei di arte popolare della Germania del sud.






    Rothenburg

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    I tetti della città vecchia
    Archiv Tourismusverband Franken e.V.


    Tra le numerose cittadine della Baviera e in particolare della Strada Romantica emerge per bellezza e fascino quel gioiello dell'arte medievale che è Rothenburg ob der Tauber (Rothenburg sopra il Tauber). La città ha circa 13.000 abitanti e vanta un grande numero di alberghi, pensioni e ristoranti tale da conquistare il primato come offerte turistiche tra le città di piccole dimensioni della Germania.



    L'origine della città risale al X secolo quando sorse il castello dei Conti di Rothenburg; per tutto il 1100 Rothenburg gode di un periodo politico, culturale e commerciale molto fiorente e positivo a tal punto che nel 1274 le cinta murarie vengono allargate per ospitare il quartiere degli artigiani. Nel 1802 la città viene annessa alla Baviera mentre cento anni dopo, nel 1905, viene collegata con le altre città tedesche attraverso una linea ferroviaria.

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    Una romantica atmosfera
    Archiv Tourismusverband Franken e.V.


    Per Rothenburg e la sua ottima economia la situazione idilliaca sembrava senza fine ma nel 1945 un terribile bombardamento distrugge buona parte del centro storico e solo grazie all'intervento di un generale americano si evitò la distruzione totale della città. Dopo la fine della seconda guerra mondiale inizia la grande ricostruzione ed oggi si può ammirare la città in tutta la sua ritrovata bellezza.

    Da non perdere la Marktplatz (piazza del mercato), da sempre luogo principale della vita cittadina anche grazie alla presenza del Rathaus. Il grande edificio del municipio è caratterizzato da due differenti stili architettonici: una parte risale al periodo gotico mentre la facciata principale sulla Marktplatz è in stile rinascimentale. Da vedere inoltre la Baumeisterhaus (casa dell'architetto) che venne edificata nel 1596 come residenza dell'architetto della città.

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    Il Municipio
    Archiv Tourismusverband Franken e.V.


    La strada principale di Rothenburg è la Herrngasse (via dei Signori) che collega la Marktplatz con i Burggarten (giardini del castello). E' una tipica via di un paese bavarese: eleganti abitazioni dalle facciate realizzate con stili e colori diversi, balconi ricchi di fiori dai colori accesi e molti negozi.

    Tra le chiese è da segnalare la Jakobskirche (Chiesa di S. Giacomo) che è la più grande ed importante della città. La costruzione è durata quasi 100 anni mentre la solenne consacrazione risale al 1448. L'esterno della chiesa, con due alti campanili, e l'interno, sobrio e severo, sono in stile tardo gotico.

    Quello che però caratterizza maggiormente Rothenburg è la grande cinta muraria che racchiude la città e le solenni porte d'accesso: una parte delle mura sono percorribili a piedi. Tra le porte più belle: la Klingentor e la Galgentor.


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    Il negozio Käthe Wohlfahrt
    Tutto Baviera


    Un altro vanto della città si trova nella Herrngasse 1: è il negozio di giocattoli e articoli natalizi fondato nel 1977 dalla famiglia Wohlfahrt che, forte del grande successo ottenuto in Germania, ha aperto alcune filiali all'estero. Durante il periodo di Natale è aperto anche di domenica.

    L'evento principale di Rothenburg è la Bevuta del Borgomastro (Meistertrunk), ricordata dall'apparizione delle figurine del sindaco e del generale Tilly sulla facciata della Ratstrinkstube - la vecchia taverna del Municipio, ora Ufficio turistico - che avviene otto volte al giorno al battere delle ore 11, 12, 13, 14, 15, 20, 21 e 22.

    Il museo più particolare della cittadina è il Museo criminale (Kriminalmuseum): in un'area di 2.000 mq e in 4 piani ricavati in un antico edificio viene presentata la storia della giurisprudenza in Germania con documenti, libri ma sopratutto attraverso i più svariati strumenti di tortura come la gogna.




    Creglingen


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    Herrgottskirche
    Wikipedia



    La cittadina di Creglingen (4.800 ab.) si trova nella regione del Baden-Württemberg ed è una delle ultime tappe della Strada Romantica. Stretti vicoli e case a graticcio sono le sue caratteristiche peculiari. L'attrazione maggiore, la Herrgottskirche, è a circa 1 km a sud dell'abitato.

    La chiesa, dedicata a Nostro Signore, custodisce al suo interno il meraviglioso altare della Madonna, realizzato in legno tra il 1505 e il 1510 da Tilman Riemenschneider, uno dei maggiori intagliatori e scultori tedeschi del periodo tardo gotico e rinascimentale.


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    La perfezione degli intagli, la forza espressiva dei personaggi rappresentati e la raffinatezza del gruppo scultoreo non lasciano indifferenti visitatori e fedeli.

    Vicino alla chiesa si trova il curioso museo del ditale che mostra oltre 3.500 ditali ed utensili per il cucito che provengono da diversi nazioni ed epoche, dall’antichità fino all’età moderna.





    Weikersheim

    weikersheim

    Il castello di Weikersheim, ai margini dell’omonima cittadina e a pochi km dalla rinomata stazione termale di Bad Mergentheim, fu voluto da Konrad e Heinrich von Wighartesheim e le prime notizie risalgono al 1156.

    La casata dei Wighartesheim pochi anni dopo prese il nome di Hohenlohe, dal castello di Hohenloch, all’epoca residenza principale della famiglia.



    Il castello crebbe in importanza a partire dal 1586, quando in seguito ad una divisione territoriale dei domini degli Hohenlohe divenne residenza principale del conte Wolfgang II, che pensò subito ad un piano di ristrutturazione ed ampliamento del complesso secondo il gusto rinascimentale. Altri lavori vennero eseguiti nel ‘600, a seguito delle distruzioni avvenute nella Guerra dei Trent’anni, e nel ‘700, quando il conte Carl Ludwig collegò il castello con la cittadina tramite una serie di edifici ad arcate.

    La stanza più importante e bella è la Rittersaal, la sala dei cavalieri, che ospitava feste e banchetti in una cornice architettonica abbellita da dipinti con scene di caccia e teste di animali appese alle pareti.

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    La sala dei cavalieri
    Wikipedia


    Il ramo degli Hohenlohe di Weikersheim si estinse nel 1756 ma rimase comunque della famiglia sino al 1967, quando passò alla regione Baden-Württemberg. L’ultimo signore del palazzo è stato il principe Constantin zu Hohenlohe-Langenburg, che vi ha abitato dal 1945 al 1973 e si è preso cura del castello, anche con numerosi ed attenti lavori di manutenzione.

    Il giardino è nelle tipiche forme del barocco e appare ancora oggi secondo i lavori fatti a partire dal 1708 sotto la supervisione del conte Carl Ludwig. Le diverse statue presenti nel giardino vennero concepite come una rappresentazione della gloria di Carl Ludwig: le stagioni, gli elementi, i pianeti e antiche divinità. Il clou del giardino è rappresentato dall’Orangerie, il Belvedere e l’Arco di Trionfo.




    Würzburg


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    La fama della città è dovuta principalmente alla monumentale Residenz, riconosciuta dall'Unesco patrimonio universale dell'arte, all'Università e alla produzione del vino.
    Le prime notizie della città si hanno intorno all'anno 700, nel 1156 Federico I Barbarossa sposò Beatrice di Borgogna e nel 1668 trasformò la città in Ducato indipendente. Il periodo di maggiore gloria e splendore di Würzburg corrisponde al regno dei principi-vescovi della casata degli Schönborn in cui si edificarono splendidi edifici barocchi che ancora oggi rappresentano il vanto della città. I bombardamenti del 16 marzo 1945 distrussero quasi il 90% della città.



    Nel 1720 venne posta la prima pietra della Residenz, al cui cantiere - sotto la direzione di Balthasar Neumann - lavorano un centinaio di operai; dal 1750 al 1753 l'italiano Giovanni Battista Tiepolo affresca gran parte dei saloni di parata del palazzo vescovile. Da notare la monumentale facciata sulla Residenzplatz, lo scalone d'onore con una volta di 600 mq interamente affrescata dal Tiepolo (il dipinto rappresenta l'omaggio dei 4 continenti allora conosciuti al principe-vescovo), la Weisse Saal con ricchi stucchi di Antonio Bossi, la Kaisersaal (Sala imperiale) con gli affreschi di Tiepolo, le ricche decorazioni dorate, i lampadari, le Paradezimmer (stanze da parata) ed in particolare lo Spiegelkabinett, la Grüne Zimmer e l'Alexander-Zimmer con una notevole collezione di arazzi Gobelins. Si segnalano infine la cappella di corte e l'Hofgarten.

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    Una suggestiva veduta del centro
    Stadt Würzburg


    Prima della costruzione della Residenz i principi-vescovi risiedevano nella fortezza Marienberg. Fondata nel 1201, è stata rimaneggiata a più riprese lungo i secoli: dalla fine del '500 il castello ha ricevuto il suo aspetto rinascimentale, nel '600 fu barocchizzato e venne realizzato il grande parco.

    Tra le principali chiese ricordiamo il Duomo di St. Kilian, capolavoro romanico dell'XI-XII secolo con l'annessa cappella funeraria degli Schönborn realizzata da Neumann, il Neumünster, edificata in epoca romanica sulla tomba dei tre santi irlandesi Kilian, Kolonat e Totnan, martirizzati nel 689, e rifatta in epoca barocca (ammirare la bellezza della facciata ondulata), la Marienkapelle, chiesa tardogotica costruita con i contributi dei cittadini a partire dal 1377, la Stift Haug, mirabile opera dell'italiano Antonio Petrini (1670-1691) con un affresco del Tintoretto sull'altare maggiore, e la Franziskanerkirche, sede della prima comunità francescana della Germania (1221).

    Da vedere ancora l'Alte Mainbrücke, l'antico ponte sul Meno abbellito da una serie di statue di santi, l'ospedale Juliusspital, il Rathaus (Municipio) presso la piazza Markt, l'Alte Universität, fondata nel 1582 dal principe-vescovo Julius Echter, e nella collina il santuario Käppele, realizzato da Balthasar Neumann a metà Settecento.



    wuerzburg1
    La fortezza Marienberg
    Stadt Würzburg


    Chi crede che la Baviera sia il regno incontrastato della birra imparerà in questa città che non è affatto così. La zona intorno a Würzburg è un importante centro della produzione vinicola e durante una visita non dovrebbe mai mancare una sosta in uno dei tipici locali per gustare gli ottimi vini della regione.

    Nei dintorni della città si trova il castello di Veitshöchheim, sontuosa residenza estiva dei principi-vescovi edificata alla fine del '600 e ingrandita a metà '700. Dal 1806 al 1814 venne utilizzata nei mesi estivi dal granduca Ferdinando III di Toscana che ricevette il territorio di Würzburg, nel frattempo sottratto al potere ecclesiastico, come compenso per la perdita del trono di Toscana a seguito dell'occupazione napoleonica.




    fonte: tuttobaviera.it
     
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  4. gheagabry
     
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    Sto arrivando a Lipsia,
    il luogo dove si può vedere l'intero mondo in miniatura
    (G.E. Lessing,filosofo e drammaturgo tedesco 1729-1781)


    LIPSIA


    Lipsia venne fondata nel 1165 ed ebbe da subito uno sviluppo veloce. Diventò immediatamente uno dei centri di commercio e di cultura più importanti del nord Europa. Tra i maggiori artefici di questo sviluppo si conta l'Università di Lipsia (fondata nel 1409 ), maggiore istituzione accademiche tedesca. Qualche tempo dopo fu la volta della biblioteca, ufficialmente nota come Universitätsbibliothek Leipzig. Fu proprio a Lipsia che nel 1481 venne stampato uno dei primi libri, il Glossa in Apocakypsin di Annio da Viterbo (umanista del Rinascimento, erudito e studioso di teologia e antichità). La stampa del libro fu opera di alcuni artigiani della vicina Delitzsch, i frattelli Brandis.

    Gli abitanti di Lipsia hanno un altro grande amore, ovvero uno dei caffè più antichi d'Europa: dal 1711 il Zum Arabischen Coffe Baum è il punto d'incontro preferito di numerosi artisti e altri personaggi di spicco della città. Bach, Schumann, Liszt, Grieg, Wagner e altri erano frequentatori affezionati del caffè. Un'abitudine che li accomuna a Goethe e Lessing, ma anche a Napoleone e Augusto il Forte

    ...la storia...


    Lipsia è una città della Germania, in Sassonia. È ricordata per la prima volta da un documento del 1015 come luogo fortificato. Trasse origine da un primo nucleo slavo, accanto a esso nel XII sec. si formò uno stanziamento tedesco, in breve tempo predominante nella vita cittadina. Ottone di Meissen le conferì il primo riconoscimento giuridico fra il 1156 e il 1170. Nel XIII sec., Lipsia era uno dei mercati di transito più importanti della Germania centrale, grazie alla sua posizione geografica; tuttavia non ebbe effettiva consistenza di organismo commerciale e finanziario fin quando, coi privilegi imperiali del 1497 e del 1507, vi iniziò l’attività delle celebri fiere, luogo di convegno dei mercanti tedeschi ed europei. Nel frattempo si affermava come massimo centro culturale della Sassonia con la sua università (fondata nel 1409), che nel 1519 fu scelta come sede della famosa disputa fra Lutero e Johannes Eck, decisiva per la definizione dei rapporti fra i luterani e la Chiesa romana. Nella chiesa di S. Tommaso, durante la funzione religiosa, inizia la disputa tra Lutero ed il teologo cattolico Eck, che continuerà all’Università e che porterà alla rottura tra cattolici e protestanti. La guerra dei Trent’anni (1618-48) vide avvicendarsi più volte nella città l’occupazione svedese e degli imperiali.
    Dopo la Pace di Vestfalia e negli ultimi decenni del Seicento assunse un deciso carattere di centro commerciale internazionale, per la totale parità di diritti che i mercanti stranieri vi ottennero coi mercanti locali. Significativo dell’importanza commerciale e anche culturale ormai raggiunta da Lipsia, è il trasferimento in questa città, da Francoforte sul Meno, del centro del commercio librario tedesco (1764), cui si venne progressivamente accompagnando lo sviluppo dell’industria editoriale. Nel 1813 avvenne la “battaglia di Lipsia” o “delle Nazioni” dove Napoleone fu sconfitto. Incorporata nel 1815, per il trattato di Vienna, alla Prussia, Lipsia subì l’influenza della nuova politica economica, abbandonando, con l’adesione all’Unione doganale tedesca (1834), quella tradizionale fondata sui privilegi e le franchigie delle sue fiere; tuttavia, sfruttando il vantaggio della sua situazione geografica rispetto alle comunicazioni interne, mantenne e sviluppò la posizione di preminenza nel commercio, specie librario. A riconoscimento dell’importanza raggiunta nella vita nazionale, dopo la Prima guerra mondiale fu creata sede del supremo tribunale costituzionale della Repubblica di Weimar. Geograficamente nel cuore dell’Europa centrale sviluppatasi in una conca dove confluiscono i fiumi Weisse Elster, Pleisse, Parthe e dove popolazione slave (Sorabi) fondarono il paese di Lipsk (luogo sotto i tigli) è stata pesantemente bombardata sul finire della seconda guerra mondiale, i quarant’anni come città della DDR non sono stati particolarmente felici, anzi sono stati vissuti come uno affronto.

    ...la città e la musica...


    Lipsia deve avere qualcosa di speciale per cui qui il tempo trascorre a ritmo di musica. E il tutto secondo una tradizione degna di nota: dal 1254, l'anno in cui per la prima volta venne citato ufficialmente il Thomanerchor, uno dei cori di voci bianche più antico del mondo, la musica si è insediata nei cuori delle persone, riempiendo anche i muri della città.
    Bach non era nativo di Lipsia, arrivò in città nel 1723, a 38 anni, per ricoprire la carica di direttore musicale (cantor et director musices) della chiesa di San Tommaso, una delle cariche più ambite dai musicisti. L'incarico consisteva nell'insegnare agli studenti del coro e alla contemporanea rappresentazione nelle due chiese principali della città. Il compositore andò oltre i suoi compiti iniziali, producendo alcune delle più belle opere della sua carriera e diventando per questo cittadino onorario di Lipsia. A nascere a Lipsia nel 1813 fu Richard Wagner, che forse grazie alle influenze musicali in cui crebbe divenne anch'egli tra i più grandi compositori e musicisti tedeschi (noto in particolare per le sue opere teatrali). Wagner non fu tuttavia tanto influenzato da Bach quanto da Beethoven, che a Lipsia ci arrivò per una serie di concerti nel 1796. A far esplodere in Wagner la passione per la musica si dice infatti sia stata la rappresentazione del Fidelio, nel 1828, quando aveva poco più di 16 anni ed era ancora uno studente. Wagner nacque in una via denominata Brühl, al limite perifirico del centro storico e nell'allora Quartiere ebraico di Lipsia. (informagiovani-italia.com)
     
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  5. gheagabry
     
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    "Che profondità del sentimento si riversa nell'anima.
    Si può stare qui per un lungo tempo senza mai stancarsi
    (...) ed è così difficile alllontanarsi da questo luogo ".
    (Carl Heinrich Nicolai, 1801)


    IL PONTE DEL BASTEI


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    Il Bastei è una formazione rocciosa che domina a 194 metri sopra il fiume Elba nei Elbsand-
    steingebirge di Germania. Raggiunge un'altezza di 305 metri sul livello del mare, le rocce frastagliate della Bastei sono formate dall'erosione dell'acqua oltre un milione di anni fa. Sono situati vicino Rathen , non lontano da Pirna sud-est della città di Dresda e sono il principale punto di riferimento del Parco Nazionale Svizzera Sassone. Il Bastei è stata una attrazione turistica per oltre 200 anni. Nel 1824, un ponte di legno fu costruito per collegare le diverse rocce per i visitatori, per poi essere sostituito nel 1851 dall'attuale ponte Bastei in pietra arenaria. Le formazioni rocciose e panorami hanno ispirato molti artisti famosi, tra i quali Caspar David Friedrich (cioè "Felsenschlucht"). Il Castello Neurathen , fortezza medioevale Neurathen, risalente al Xlll secolo, di cui oggi rimangono solo alcune rovine sepolte tra le rocce, era il più grande castello di roccia in Svizzera sassone può essere raggiunto dal Bastei attraversando il ponte. Il castello fu citato la prima volta nel 1289 come proprietà di varie delle famiglia Bohemian fino a quando la proprietà, dopo numerose battaglie, infine, nel 1469, passò a Elettore di Sassonia. La sua costruzione, come la maggior parte dei castelli di roccia delle montagne di arenaria dell'Elba, furono in gran parte realizzati in legno, solo le camere, i passaggi che portano alla Cisterna furono scavati nella roccia.
    JfWunNi
    Risalendo da Neuhausen verso Bastei, nulla lascia presagire l'incredibile mondo che si cela dietro alle dolci colline velate di bianco e i filari coperti di neve attraversati dalle acque dell'Elba. Le falesie rocciose, il paesaggio aspro punteggiato di pilastri e impressionanti pinnacoli. Incastrato tra fiabesche guglie e pinnacoli spolverati di zucchero c'è il Bastei Brücke. Un ponte aggrappato a impressionanti torri di arenaria, roccia tra le rocce, mentre tutt'intorno lo sguardo abbraccia panorami surreali che paiono appartenere a mondi soltanto sognati.

    La Svizzera Sassone si trova a circa un'ora da Dresda e comprende uno dei paesaggi più spettacolari di tutta la Germania. Il nome fu coniato dal paesaggista svizzero Adrian Zinng e il ritrattista Anton Graff che, insegnanti all'Università di Dresda, riconobbero in quei paesaggi forti similitudini con il loro paese.
    La regione è attraversata dal fiume Elba sul quale da Aprile a Ottobre è possibile navigare sul caratteristico battello a vapore e raggiungere Bastei direttamente da Dresda.
     
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  6. tomiva57
     
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    Teatro dell'Opera. Bayreuth. Germania.

    Capolavoro dell'arte barocca, costruito tra il 1745 e il 1750, è l'unico edificio del suo genere conservato al 100 per cento, con i materiali originali, legno e tela, che ne preservano intatte le capacità acustiche.
    Costruito da Giuseppe Galli Bibiena, fu commissionato da Guglielmina di Prussia, moglie di Federico.
    E' sede dell'annuale festival dedicato all'opera wagneriana



    fonte: viaggi.repubblica.it



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    Teatro dell'Opera di Bayreuth

    Il Teatro dell'Opera di Bayreuth, la città che ospita ogni anno il festival wagneriano, entra nella lista dei siti classificati dall'Unesco come patrimonio dell'umanità.
    Il Teatro dell'Opera della cittadina bavarese è «un monumento unico» della cultura del festival europeo di musica barocca, si legge nel comunicato dell'organizzazione Onu: «entrarvi è come fare un salto indietro nel tempo, all'epoca dell'ultimo barocco». Il teatro si trova ad appena un chilometro dal Festspielhaus che ospita ogni anno il festival della musica di Richard Wagner.



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    Bayreuth


    Bayreuth è una città tedesca, situata in una regione boscosa nel nord della Baviera, la Franconia. E’ la capitale dell’Alta Franconia, uno dei sette distretti che compongo la Baviera. Con poco più di 72600 abitanti è diventata un’ importante città universitaria e un centro economico di rilievo nel campo dell’alta tecnologia.

    Conosciuta in tutto il mondo per il Festival Richard Wagner, Bayreuth possiede numerosi centri di interessi culturali, sportivi, economici.

    Il suo Teatro dei Margravi è il più bel teatro barocco d’Europa inserito dal giugno del 2012 nel patrimonio mondiale dell’UNESCO. Castelli pieni di fascino, il parco storico dell’Eremitage con le sue grotte e le sue fontane, la Casa del Festival Richard Wagner con la sua acustica unica al mondo e 20 musei si offrono ai visitatori. Numerosi festival di musica e di teatro offrono durante tutto l’anno un piacere culturale di alto livello. Secondo la tradizione il mercato di Natale di Bayreuth trasforma la città in un luogo fiabesco durante il mese di dicembre.

    Grazie al campo di golf e all’oasi di benessere dell’istituto di termalismo Lohengrin , Bayreuth dispone di stabilimenti di divertimenti di primo ordine. Una ventina di trattorie e di alberghi di qualità invitano a rilassarsi e a dimenticare la vita quotidiana. Ristoranti tipici e internazionali propongono vari piaceri culinari.



    Città sportiva, Bayreuth dispone di una piscina olimpica all’aperto, una piscina coperta con sauna, una pista di pattinaggio e uno stadio con 20000 posti. Per le passeggiate a piedi o in bicicletta, i dintorni di Bayreuth offrono chilometri di scoperte nel cuore dei paesaggi della Baviera.


    fonte: it.annecy.eu


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    Haus Wahafried

    La villa dove visse Wagner, “Haus Wahnfried”, costruita del re Ludwig II di Baviera, è ora la sede del museo dedicato al musicista. Una biblioteca, dei pianoforti, oggetti del compositore e la sua tomba sono dislocati all’interno della grande villa borghese.

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    Festspielhaus

    È il palazzo dove ogni anno si svolge il famoso Festival di Bayreuth, è il tempio della musica progettato dallo stesso Wagner e può accogliere oltre 2000 spettatori. L’architettura del teatro lirico è affascinante e rivoluzionaria e l’atmosfera durante gli spettacoli è del tutto magica.


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    Markgrafliches

    L’Opera dei Margravi è ritenuto uno dei teatri più belli d’Europa: la sala, tutta in oro, è un capolavoro barocco voluta dalla principessa Wilhelmine di Prussia, sorella di Federico II, nel XVIII secolo.


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    Neues Schloss

    IL castello, costruito nella metà del XVIII secolo, include gli appartamenti dei Margravi, una esposizione delle ceramiche di Bayreuth, una sale della musica e l’Hofgarten, un grande giardino di Corte.


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    Deutsches Freimaurer Museum


    Appassionante museo sulla massoneria tedesca.



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    Altes Schloss


    Il castello dell' Eremitage si trova a pochi chilometri da Bayreuth. La principessa Wilhelmine di Prussia ci fece costruire un tempio del sole, massima espressione del rococò, e nell'incantevole parco si trovano grotte, statue, finte rovine greche e cascate d’acqua.

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    A ovest del castello esistente, che è stato chiamato da allora "Vecchio Castello", hanno costruito un magnifico parco di Architettura nel 1750 al posto di un labirinto di coda. Punto focale della zona ovale è il cosiddetto Tempio del Sole, alla lateralmente affiancato da due ali porticate nella forma di un semicerchio. Hanno servito come casa invernale per le piante esotiche su si unì ogni una grande casa uccello su. A nord dell'area da tralicci giardino parzialmente ricostruiti, sono stati inseriti nei vasi in pietra arenaria, è stato chiuso per formare un ovale.

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    Per comprendere il significato di questo castello, si richiede ancora una volta l'interpretazione della dichiarazione simbolica. Quindi, è nel tempio del sole per aver risolto nel cielo palazzo di Apollo, per questo - come è riportato nella mitologia - ogni mattina con il suo carro sole lascia al giorno per attraversare il mondo e illumini con la sua luce.

    Il mondo sotto di lui è rappresentato dalla ovale del resto dell'impianto. Il bacino d'acqua è il mare, la voliera con gli uccelli in aria e le piante stabilite per la terra.

    In questo contesto, trova anche l'ornamento con vetro rosso, blu e giallo e fiumi con cristalli di rocca, che danno il Tempio del Sole e le due ali suo aspetto fiabesco, una dichiarazione Apollo palazzo consisteva di cristallo. L'architettura dovrebbe agire in questo modo, come immateriale e fatto di pura luce, come si addice alla residenti nel Tempio del Cielo, il dio del sole.

    L'edificio ha il suo modello in scenografie di lavorare temporaneamente in Bayreuth architetti del teatro Galli Bibbiena. Naturalmente, l'intero edificio era la glorificazione del margravio Friedrich come l'Apollo di Brandeburgo, il dio del sole regna come nel corso delle stagioni e con i raggi della Sua saggezza e la maestà della vita porta in Margraviato Bayreuth fiore. Dal insolita disposizione delle stanze non ha purtroppo ricevuto nulla a causa di un colpo bomba nella seconda guerra mondiale



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    Fichtelgebirge

    Ideale per chi ama le escursioni: fitte foreste e villaggi caratteristici tutti da scoprire.

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  7. gheagabry
     
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    “Ratisbona è in una bellissima posizione:
    i dintorni stessi dovevano invitare a fondarvi una città”
    (Goethe)


    RATISBONA


    Regensburg è una delle città più vecchie della Germania e si trova sul punto più a nord del Danubio e sulle foci di Naab e Regen.
    A Ratisbona si concentrano 1500 edifici protetti; 984 di essi formano il gruppo "Centro storico con il quartiere di Stadtamhof", dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità dall'UNESCO.

    Il centro storico di Ratisbona, adagiato sulle sponde del Danubio, è famoso per il ponte Steinerne Brücke. Questo capolavoro medioevale fu utilizzato come modello per la costruzione di altri ponti, ad esempio il Ponte Carlo a Praga. Realizzato tra il 1135 e il 1146, si tratta del ponte ad arco in pietra più antico della Germania e conserva ancora alcune parti originali. Ai tempi della sua costruzione, era considerato l'ottava meraviglia del mondo: lungo 310 metri e largo sette, era il più grande al mondo nel suo genere e per 800 anni rappresentò l'unico attraversamento in pietra sul Danubio tra Ulm e Vienna. Nel maggio del 1189 l'imperatore Federico il Barbarossa partì proprio da qui con il suo esercito per combattere nella terza crociata. E' ritenuto dai superstiziosi un'opera del diavolo che si dice abbia aiutato il costruttore del ponte in cambio delle prime tre anime che lo avessero attraversato ma egli lo ingannò facendo passare un cane, una lepre ed una gallina. Legato a quest’opera così cruciale per la città, è la figura del Bruckmandl, un leggendario “mastro del ponte” che si occupava di amministrare le entrate per il sostentamento di questa architettura di vitale importanza.

    La cattedrale di San Pietro, costruita tra il 1260 e il 1520, è una testimonianza eccezionale dello stile gotico bavarese e nel corso dei secoli ha rappresentato un importante punto di riferimento per le popolazioni della regione. Ci vollero 250 anni per completare l’opera, interamente concepita in stile gotico francese e secondo i canoni estetici della “giusta misura”. La volta della navata centrale, alta ben 32 metri, è formata da semplici costoloni a crociera, a conferma dell’imperativo gotico dell’armonia e dell’idea spaziale derivante dalla concezione teologica del “Baldacchino della religione”, come doveva essere concepito l’interno di un edificio religioso. Ciò che rende il Duomo famoso sono, tuttavia, le policrome vetrate medievali. Al suo interno si trovano i cinque altari gotici. La parte più antica del Duomo è quella del coro meridionale, con il Ciborio della Natività. Nel 2004 è stata costruita la Cappella Sailer, che prende il nome dalla tomba e dal monumento tombale del vescovo ratisbonese Johann Michael von Sailer (1751-1832), ovvero il “Padre della chiesa bavarese” Il duomo è anche il luogo di nascita dei Regensburger Domspatzen, il coro di voci bianche più importante della Germania.

    Passando accanto all'ex granaio Amberger Stadel e risalendo il corso del Danubio si giunge alla piazza Fischmarkt con la fontana di Rolando, quindi alla casa dedicata all'astronomo Giovanni Keplero. La chiesa di San Ulrico con il museo diocesano, l'antica canonica, le piazze Dachauplatz, Neupfarrplatz, Alter Kornmarkt, Kohlenmarkt e Zieroldsplatz, Rathausplatz e Haidplatz, la Porta Praetoria e le torri patrizie, tra cui la Goldener Turm (Torre d'oro), che con i suoi 28 metri di altezza è la torre residenziale medievale più alta a nord delle Alpi.

    Questa bella città ha due volti:
    uno di pietra, l'altro d'acqua:
    solo osservata dal Danubio si fondono l'uno con l’altro".
    (Sandra Paretti).


    ...la storia...



    Il primo insediamento risale all'età della pietra. Il nome della città odierna deriva dal celtico Radasbona, che era riferito ad un insediamento nelle vicinanze. Nell'anno 90, i Romani vi costruirono un piccolo forte, appartenente al sistema difensivo del limes germanico-retico, mentre nel 179 venne edificata una fortezza legionaria per la Legio III Italica sotto l'impero di Marco Aurelio. Castra Regina (il nome romano di Ratisbona) divenne la capitale della Rezia. Contemporaneamente sorse a Grossprüfening un piccolo castello di fronte al punto di immissione del Naab, mentre a Ovest dell'accampamento della legione si sviluppò un grande insediamento di civili (dal nome Reginum) che non raggiunse tuttavia giuridicamente il rango di città. Determinante per lo sviluppo urbanistico fu la cinta del campo legionario in possenti conci di pietra, oggi ancora in parte visibile, in origine alta m 8 e spessa m 2, con quattro torri angolari, diciotto torri intermedie e quattro porte. La Porta Praetoria a Nord, la più importante architettura romana conservata in Baviera, fu chiamata, a partire dal 932, porta Aquarum.
    Tra il 356 e il 358 una invasione di Iutungi e di Alamanni distrusse la città. Nell'epoca merovingia Ratisbona era la sede dei duchi e poi la capitale della Baviera. Nel 739 San Bonifacio, il patrono della nazione tedesca, vi fondò una diocesi. La città raggiunse il suo apice politico e economico nel XII e XIII secolo quando si trovò all'incrocio di grandi strade commerciali molto importanti. In questo periodo si datano i principali monumenti della città, lo Steinerne Brücke, la cattedrale gotica (consacrata nel 1276), l'Altes Rathaus (Antico palazzo municipale) e le torri patrizie. I privilegi di Federico I Barbarossa nel 1182, di Filippo di Svevia nel 1207, di Federico II nel 1230 e nel 1245 rappresentarono le pietre miliari sulla via del costituirsi di libera città dell'impero. Nel 1245 l'imperatore Federico II nominò Ratisbona "Freie Reichsstadt" (libera città imperiale) e le diede una certa autonomia politica nell'impero. In seguito Ratisbona diminuì d'importanza rispetto ad altre grandi città bavaresi come Norimberga e Augusta.

    Nel corso dei secoli seguenti numerosi "Reichstag" (assemblee dei principi del Sacro Romano Impero) vi ebbero luogo. Da 1663 la città fu persino la sede unica di questa istituzione permanente ("Immerwährender Reichstag"). Fu inoltre a Ratisbona dove l'Impero si sciolse sotto la pressione delle truppe napoleoniche nel 1803 ("Reichsdeputationshauptschluss").
    Nel 1748 il principe Alexander Ferdinand von Thurn und Taxis viene nominato dall'imperatore Francesco I commissario principale della città e rappresentante nella Dieta. Nell'occasione sposta la sua residenza da Francoforte a Regensburg. La celebre famiglia aristocratica, discendente dai Tassi di Bergamo e probabilmente dai Della Torre di Milano, ha avuto sin dalla fine del '400 l'incarico esclusivo di organizzare il servizio postale dell'Impero. Perse questo monopolio nell'Ottocento ma fu riccamente ricompensata, dandole così anche modo di ampliare l'antico complesso conventuale di St. Emmeram, residenza ufficiale della famiglia dal 1812 e che oggi è in parte un museo. Va ricordato che nel 1858 il principe Maximilian von Thurn und Taxis sposò a Possenhofen (lago di Starnberg) la duchessa Helene di Baviera, detta Nené e sorella dell'imperatrice Sissi.
    Nel 1810 la città venne annessa dal nuovo regno di Baviera creato da Napoleone. Cadde al livello di città provinciale per più di 150 anni.
    Durante la Seconda guerra mondiale fu colpita dai bombardamenti alleati perché la città ospitava le fabbriche Messerschmitt, produttrici dei caccia Bf 109.

    ...miti e leggende...


    Il Goldenes Kreuz, situato sulla piazza Haidplatz, è stato fino alla fine del XIX secolo un albergo di classe avendo ospitato per secoli gli imperatori di passaggio. Sin dagli inizi dell’età moderna cominciarono a frequentare la locanda Croce d’oro (Zum Goldenen Kreuz) sul lato settentrionale dell’Haidplatz importanti personalità della vita politica del tempo. Anche l‘imperatore Carlo V ne era ospite abituale quando prendeva parte alle riunioni della Dieta imperiale. L’imperatore, che era amante delle donne, durante il suo ultimo soggiorno in città si innamorò della bella Barbara Blomberg di Ratisbona, figlia di un cinturaio cittadino. Il figlio nato da questa relazione amorosa passò alla storia con il nome di don Giovanni d'Austria, noto per aver salvato, 24 anni dopo, l'Occidente dall'invasione dei Turchi, e celebrato come l’eroe della battaglia di Lepanto. La sala che si trova al pian terreno della locanda costituiva il punto di incontro dei potenti dell’epoca: vi trovarono alloggio dal re di Baviera Ludovico I fino all’imperatore Guglielmo I di Prussia o Francesco Giuseppe I d’Austria.
    Fin dai tempi più antichi i Ratisbonesi hanno celebrato sull'Haidplatz feste fragorose. Per esempio nel Medioevo vi si tenevano non raramente tornei equestri cui prendevano parte anche più di 300 partecipanti. Tra le sensazioni meno piacevoli provate dai cittadini di Ratisbona è da ricordare la minaccia inferta alla città, a cavallo tra un millennio e l'altro, dal cavaliere pagano Krako, che la leggenda vuole esser stato di dimensioni gigantesche. Fortunatamente Dollinger, cavaliere ratisbonese, riuscì a sconfiggerlo nel corso di una lotta dal carattere fantasmagorico. Questa saga viene messa in scena regolarmente dall‘estate del 1996. Un'altra notizia curiosa riguardante la piazza: nel XVII secolo un noto chirurgo francese cercò di attraversarla camminando su una fune metallica. Egli intese compiere l’impresa in condizioni per così dire "aggravanti" in quanto si era avvolto il corpo con una catena di pesanti fuochi di artificio. La sua caduta drammatica, accompagnata dall’esplosione dei fuochi di artificio, fece gran scalpore.
     
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  8. gheagabry
     
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    "Rothenburg ob der Tauber e' un simbolo del Medioevo Tedesco. 'Cristallizzata' nel tempo con l'insieme di mura, porte e torri che formano anche da chilometri di distanza, soprattutto per chi giunge da sud, una visione suggestiva. D'inverno, con guglie, tetti e pietre coperti dalla neve, le luci delle torce (anche un normale lampada qui puo' sembrare quello che non e'...) che si riflettono nelle antiche vetrate a piombo di palazzi, chiese e fontane ghiacciate questo aggettivo amplifica alla massima potenza il suo significato.."


    ROTHENBURG



    Rothenburg ob der Tauber ("Tauber" è il nome di un piccolo fiumicello che scorre vicino alla città) è interamente circondata da mura del '300 e '400, lunghe ca. 3,5 km, per gran parte percorribili a piedi e con molte torri e porte. L'immagine della città con le sue case, le chiese e i palazzi è molto omogenea: nessun cartello pubblicitario, nessuna insegna luminosa disturba l'impressione "antica" che viene fatta rispettare con grande rigore.
    La città di Rothenburg ha origine da una fortezza che venne eretta intorno all'anno 970 su un colle lungo il fiume Tauber e che era di proprietà del conte di Comburg-Rothenburg. Nel 1356 la fortezza venne distrutta da un terremoto. Dato che la ricostruzione si rivelò impossibile, l'imperatore Carlo IV permise ai cittadini di Rothenburg di utilizzare le pietre per la costruzione di edifici cittadini. Solo la Cappella di San Biagio, detta anche "dimora superiore dei duchi" venne ricostruita tra il 1383 e il 1390 nel luogo in cui si ergeva un tempo la fortezza. Dell'antica fortezza sono rimasti solo la Porta del XII secolo, la torre della porta - la più antica torre della città - e l'idilliaco giardino.
    La Ratstrinkstube è senz’altro uno degli edifici più noti di Rothenburg. Riservato un tempo esclusivamente ai consiglieri comunali, ospita oggi l’ufficio di informazioni per i turisti. Sono interessanti i vari orologi soprattutto quello principale installato nel 1683. Ma è una leggenda a perpetuare la notorietà dell’edificio, legata in particolare alle due finestre con figure che compaiono a destra e a sinistra dell’orologio, aprendosi ogni ora tra le 11.00 e le 15.00 e tra le 20.00 e le 22.00. Esse mostrano la storia del “Meistertrunk”, la “bevuta eccellente”, detta anche del Borgomastro, che viene ancora oggi rievocata dalla popolazione con una grande sfilata militare ogni anno a Pentecoste, e con sfilate in costume per quattro giorni in tarda primavera. Procedendo verso l’estremità meridionale della piazza del mercato si incontra la Georg (o Herterich) Brunnen, una delle antiche 40 fontane che un tempo servivano non solo per l’acqua potabile, ma anche come riserva per spegnere gli incendi. E’ questa la fontana più grande della città, profonda otto metri, con una capacità di 100 mila litri e gli ornamenti originali del tardo Rinascimento.
    La piazza del Mercato, fulcro della vita cittadina e di tutte le attività locali: su di essa sovrasta il Rathaus, nome tedesco che indica il Municipio, in stile gotico e rinascimentale. Il palazzo comunale è un insieme imponente di costruzioni pittoresche e asimmetriche. Dei suoi due corpi principali quello con la torre a frontone è di stile gotico seriore, l'altro, prospiciente il mercato, fu costruito (1572) da I. Wolff il Vecchio e Hans v. Annaberg in stile del Rinascimento tedesco; il loggiato barocco fu aggiunto nel 1681. Il corso principale di Rothenburg si chiama Herrengasse (la via dei Signori): qui si susseguono centinaia di case multicolori, elegantemente sporte sulla strada, sempre addobbate con luci, piante dai colori vivacissimi e fiocchi tutti i giorni dell’anno. La parrocchia di S. Giacomo, costruita tra il 1373 e il 1436, e successivamente ampliata (1453-71), è una chiesa gotica a pianta basilicale con pilastri: l'altare maggiore (1466) ha ottime sculture d'autore ignoto e pitture di F. Herlin; l'altare con l'Ultima cena è un capolavoro di T. Riemenschneider del suo periodo maturo (1499-1505), di esecuzione finissima e di notevole potenza espressiva nelle teste; nel coro, belle vetrate dipinte gotiche. Del castello svevo, dopo il terremoto del 1256, rimane soltanto parte d'una cappella a due piani (secoli XII-XIII). Le fortificazioni della città, invece, con camminamenti e torri dei secoli XIV e XV e porte del sec. XVII, sono perfettamente conservate. L'antico aspetto architettonico della città è rimasto quasi intatto, con le sue strade e piazze, porte e torri; notevoli soprattutto il Burgtor, il Weisser Turm col Judenatnzhaus, il Marcusturm col Rodertor, il Klingenturm e il cosiddetto Plönlein. Numerose le case gotiche; tra le costruzioni del Rinascimento è la cosiddetta "casa dell'architetto" nella Schmiedegasse e la casa parrocchiale presso S. Giacomo (1613) con loggetta e bell'arredamento. Molte fontane, la maggior parte del sec. XVII, animano le piazze. Nel Historisches Ortsmuseum si conserva una buona raccolta di opere dell'antico artigianato locale.

    Rothenburg è sorprendente di sicuro quanto a stravaganza e originalità. Vale la pena ricordare almeno tre indirizzi: il Museo criminale del Medioevo, il Museo delle bambole e dei giocattoli e la Casa dell’artigiano di Rothenburg. Il Mittelalterliches Kriminalmuseum, situato nell’edificio dell’antica sede dell’ordine gerosolimitani del 1395, ospita il dipinto di diritto penale più importante della Germania. I suoi quattro piani disposti su 2000 metri quadrati forniscono una carrellata di 1000 anni di storia giuridica europea. Il Puppen- und Spielzeugmuseum, invece, allestito in due edifici, documenta oltre 200 anni di storia dei giocattoli ed espone più di 800 bambole del periodo tra il 1780 e il 1940, realizzate in Germania e in Francia. Ma non solo case delle bambole, singoli ambienti come cucine, camere e negozi, completano l’esposizione di un perfetto mondo alternativo che sembra quasi dover prendere vita da un momento all’altro.
    Il caratteristico edificio a graticcio racchiude l’Alt Rothenburger Handwerkerhaus, ovvero la “Casa dell’artigiano”: 11 locali completi degli arredi interni originali e delle suppellettili mostrano fedelmente lo stile di vita e l’ambiente di lavoro di un semplice artigiano e della sua numerosa famiglia risalente a qualche centinaio di anni fa. Per sette secoli a partire dal 1300 la casa è stata abitata da diversi artigiani, bottai, tintori e calzolai per finire con vasai, stagnini, cestai, saponai, lastricatori, fonditori di stagno e muratori.

    "La sensazione è quella di entrare in una città incantata, un paesino del presepe ingrandito a tal punto da poterci camminare dentro."


    ..la storia..



    Gli eventi storici partono dal X secolo; al 950 circa si fa risalire la fortezza che si trovava al posto dell'odierno giardino del castello del Conte di Comburg-Rothenburg. Intorno al 1070 i Conti di Comburg-Rothenburg, che erano anche i proprietari del villaggio di Gebsattel, costruirono sulla sommità della collina, circondata dal fiume Tauber, il castello di Rothenburg, che oggi si chiama Essigkrug (letteralmente "boccale d'aceto").
    Nel 1116 la stirpe dei Conti di Comburg-Rothenburg si estinse. Il conte Heinrich lasciò l'intero suo patrimonio, incluse le proprietà di Gebsattel e Rothenburg, al monastero di Comburg, fondato dalla sua famiglia. Ma l'imperatore Enrico V nominò come erede il nipote Konrad di Hohenstaufen. Konrad, conosciuto come Corrado III e imperatore del Sacro Romano Impero (1138-1152), nel 1142 scambiò un appezzamento di terreno del convento di Neumünster, vicino a Würzburg, per una parte della collina di Detwang, e vi eresse la Stauffenburg Rothenburg. Nel 1164 morì di malattia un cittadino di Rothenburg, noto per aver accompagnato il suo tutore Federico I Barbarossa in un viaggio che li aveva condotti quasi fino a Roma. All'incirca nel 1170 intorno alla Stauffenburg si frmò anche la città di Rothenburg. Il centro era formato dalla piazza del mercato e dalla chiesa di San Giacomo. La prima fortificazione è ancora visibile: cantina vecchia, fossa antica, mercato dei lattai, la Sülzengasse e la Küblergasse. Le mura e le torri sono state costruite nel XIII secolo. Le torri Weisse Turm e Markusturm, con il famoso arco Röderbogen, sono ancora intattee originali. Tra il 1194 ed il 1254 gli Stauffer conferirono l'amministrazione dei beni al sindaco di Rothenburg. Il consiglio era formato dagli scabini della magistratura. Sorsero le comunità di San Giovanni e dell'Ordine Tedesco presso la chiesa di San Giacomo, ed il monastero dei domenicani, che oggi è un museo. Il suo fondatore fu Lupole di Nordenberg.
    La strada cosiddetta degli Stauffer (oggi detta anche "Strada romantica"), fu realizzata all'incirca nel 1250 e tuttora porta da Augusta a Würzburg passando anche da Rothenburg. Fra il 1241 ed il 1242, nell'elenco delle imposte di Rothenburg si menzionarono gli ebrei di Rothenburg. Il Rabbino di Rothenburg Meir ben Baruch era reputato un legale molto esperto. Nel 1274 Rotheburg ottenne dal Re Rodolfo I d'Asburgo il privilegio di chiamarsi "città imperiale". I cittadini ed i cavalieri della città costruirono il monastero di San Francesco (vicino al mercato del bestiame, situato nella Herrengasse) e l'ospedale del Santo Spirito. L'Ordine Tedesco iniziò dal 1336 la costruzione della chiesa di San Giacomo, alla quale parteciparono i cittadini. Il pellegrinaggio del Sacro Sangue convoglia tuttora molti pellegrini a Rothenburg.
    Nel 1330 fu portata a compimento la costruzione della chiesa San Francesco. Nel 1350 la città ottenne il diritto di percepire imposte e fu messa sotto la tutela dell'Imperatore. Nel 1352 Rothenburg, pagando un riscatto, si liberò da Würzburg e si chiamò in seguito Città Libera Imperiale.
    Nel 1356 un terremoto distrusse il "vecchio castello". La cappella di San Biagio invece resistette e si trova ancora oggi in sito. Nel 1373 il consiglio municipale ed i cittadini iniziarono la costruzione della chiesa di San Giacomo (St. Jakob). Dopo il contratto concluso con l'Ordine Tedesco nel 1398, la città si assunse la responsabilità della costruzione. La chiesa di San Giacomo divenne la chiesa maggiore della città. Nello stesso tempo si iniziò la costruzione del municipio in stile gotico.
    Rothenburg si unì nel 1378 all'alleanza dei comuni della Svevia, comandata dalla città di Ulma. La città raggiunse la sua fioritura sotto il governo del sindaco Heinrich Toppler (1373-1408), grazie alle sue abilità diplomatiche e di capitano militare. Nel '400 Rotheburg divenne la città più popolata della Franconia insieme a Norimberga. Nel 1485, dopo 170 anni, terminò la costruzione della chiesa di San Giacomo, rimasta intatta sino ad oggi. Nel 1525 Rothenburg prese parte alla Guerra dei contadini e cercò di introdurre la Riforma protestante. Alla fine il Conte Kasimir fu costretto ad arrendersi.
    Sotto il governo del sindaco Johann Hornburg, nel 1544, fu introdotta la Riforma. Nel 1559 fu emanato un regolamento protestante. Un consiglio formato da tre consiglieri e tre chierici decideva sugli affari della Chiesa. Solamente l'Ordine di San Giovanni (fino al 1809) e l'Ordine Tedesco (comprato dalla città nel 1672) rimasero cattolici, dovendo però rinunciare alle loro chiese di San Giacomo e San Giovanni. Nel 1590 ebbe inizio la ricostruzione della parte orientale del municipio, che si era incendiato nel 1501. Negli anni seguenti, fino all'inizio della guerra dei trent'anni, la città prosperò. Il consiglio e i cittadini costruirono edifici di stile rinascimentale, per esempio la birreria Braumeisterhaus, il granaio, il ginnasio vicino alla chiesa di San Giacomo e la parte nuova dell'ospedale di Santo Spirito. Durante la guerra dei trent'anni la città dovette contribuire alle spese, disporre acquartieramenti per le truppe e stanziare gli alloggiamenti invernali per i soldati. Negli anni 1634 e 1645 Rothenburg fu assaltata. Dal 1632 al 1634 fu alleata con la Svezia. La città fu occupata dai Francesi nel 1645. Rapine e malattie causarono danni gravissimi. Il numero degli abitanti si ridusse in città e in campagna. Costretta dai debiti, Rothenburg vendette ripetutamente valori e beni immobili.
    Un assalto dei Francesi nel 1688 causò altri danni gravissimi, mentre la guerra di successione del regno distraeva il paese. La guerra contro la Francia rivoluzionaria (1795-1797) causò agitazioni nel popolo. La Prussia prese il potere nel 1791 su Ansbach e Bayreuth. Si concluse così un contratto che riguardava l'autonomia di Rothenburg.
    A causa dei decreti delle grandi potenze dell'Europa di allora e del Reichstag, la città di Rothenburg passò fra il 1802 ed il 1803 alla Baviera come risarcimento. La Baviera dovette vendere numerosi edifici pubblici e terreni per pagare i debiti dell'impero (ad esempio la cappella della Vergine vicino al mercato del latte, la torre Dicker Turm sulla Stauferburg). Le famiglie che erano membri del consiglio, tranne la famiglia dei "von Staudt", persero la loro influenza e lasciarono la città.
    Costretta da Napoleone, la Baviera nel 1810 dovette cedere la parte occidentale di Rothenburg al Württemberg. Il nuovo confine peggiorò la situazione economica della città e dei dintorni. La situazione si riprese solo dopo la fondazione dell'Impero Tedesco del 1871 grazie al turismo e alla industrializzazione.
    Con il 1873 Rothenburg fu connessa alla rete ferroviaria. Dapprima fino a Steinach, per congiungersi al tratto principale da Ansbach a Würzburg, poi a Dombühl per poter viaggiare da Ansbach a Stoccarda. Le strutture furono ampliate dai sindaci Karl Mann (1886-1908) e Ludwig Siebert (1908-1919). La popolazione crebbe da 5382 abitanti (nel 1871) a 8612 (nel 1910).
    La città fu bombardata e parzialmente distrutta nel 1945 e solamente grazie all'opposizione di un generale americano, Rothenburg fu risparmiata dall'annientamento totale. Negli anni seguenti il centro storico di Rothenburg fu completamente ricostruito con aiuti finanziari nazionali ed internazionali.

    ..storie, miti e leggende..



    La "bevuta leggendaria": Ogni visitatore di Rothenburg conosce la storia della "bevuta leggendaria" che racconta che, nel 1631, durante la Guerra dei Trent'anni, il sindaco di Rothenburg salvò la sua città dalla distruzione vincendo una scommessa con il generale delle truppe che stavano per saccheggiare la città: doveva finire un boccale di vino (di 3,25 litri) in un unico sorso. Ci riuscì e la città fu salva. La grande festa cittadina "Der Meistertrunk" di settembre, che attira ogni anno innumerevoli turisti da tutto il mondo si basa proprio su questa fantasiosa leggenda. Ma nelle vecchie cronache della città non c'è nessuna traccia di questo evento. Infatti, fu inventata di sana pianta nell'800, quando la città sentiva il bisogno di attirare nuovi visitatori.

    Camminando lungo la Hermgasse ci sonole vetrine delle Konditoreien di Rothenburg che hanno in bella mostra una specialità locale, le famose Schneeballen, palle di neve. Da Dillen, una pasticceria in pieno centro storico,se ne trovano addirittura 23 differenti tipi. In pratica, si tratta delle “chiacchiere” italiane di Carnevale, appallottolate e schiacciate prima di essere cotte, poi ricoperte, nella versione originale, di zucchero a velo. Ciò che le rende ancora più appetitose è che, oltre allo zucchero a velo, possono essere utilizzati zuccherini, cioccolata d’ogni tipo, glassa, mandorle, noccioline, cocco, marzapane e qualsiasi altra cosa possa venire in mente al pasticcere.
     
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    Faro di Travemünde


    Il vecchio faro di Travemünde è il più antico della Germania. Se ne hanno testimonianze fin dal 1330. Nel 1534 venne distrutto dai danesi, nel 1539 ricostruito da muratori olandesi nelle forme attuali; per la luce dapprima si usò un fuoco aperto, più tardi lampade a olio di semi di canapa messe davanti a uno specchio concavo dorato, e più tardi ancora lampade a petrolio.
    Dal 1903 vennero usate lampade ad arco elettriche, e dal 1937 lampadine (da 1000 Watt).
    Ma dal 1972 il vecchio faro è spento, coperto (e sostituito) dalla mostruosa torre dell’Hotel Maritim, sul quale è stata posta la luce del faro.



    fonte:.dariadepellegrini.com
    foto:.flickr.com

     
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  10. tomiva57
     
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    Lubecca

    Lubecca è una delle città cosiddette "anseatiche" in quanto appartenente, in passato, alla Lega Anseatica (che crebbe fino a comprendere un centinaio di città, di cui Napoli fu l'unica città italiana), di cui fu la città più importante.

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    Altre città della Germania che appartennero alla Lega Anseatica furono Amburgo, Brema, Berlino, Colonia, Hannover....


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    La sua posizione sul Baltico le diede accesso ai commerci con Scandinavia e Russia, portandola in competizione diretta con gli scandinavi che avevano in precedenza controllato gran parte delle rotte commerciali del Baltico. La competizione finì a seguito di un trattato con i commercianti di Gotland.


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    Il portico che dal comune porta alla Mengstrasse

    Lubecca possiede un grande centro storico, con diversi edifici e piazze aventi un architettura appartenente al cosidetto stile "gotico baltico": per questo motivo stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

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    È situata nel nord della Germania sul basso corso del fiume Trave che a circa 17 km dal centro della città sfocia nel Mar Baltico.

    Nell'VIII secolo nell'area di Lubecca sorsero i primi insediamenti di popolazioni slave e già dal X secolo la città di Liubice fu, insieme a Oldenburg in Holstein (Starigard) il centro più importante degli abodriti. Nel 1093 gli abodriti furono sconfitti e nel 1138 Lubecca venne incendiata dagli slavi.

    Nel 1143 la città viene rifondata nella sua attuale posizione da Adolfo II, conte von Schauenburg e Holstein, per venire nuovamente ricostruita nel 1159 da Enrico il Leone. Nel 1226 Lubecca divenne una città libera (freie Reichsstadt) sotto il diretto controllo dell'Imperatore.

    Dal XIII al XV secolo Lubecca era una delle città più importanti dell'Europa, un grande centro di commercio e la "Regina della Lega Anseatica". Nel Cinquecento l'importanza di Lubecca diminuisce.

    Del 1937 è la Legge della Grande Amburgo: Lubecca non era più una città libera (freie Reichsstadt). Da allora Lubecca è solo una città dello Schleswig-Holstein e non una città-stato come invece Amburgo o Brema.

    Il porto di Lubecca, situato sulle sponde del fiume Trave, è uno dei più importanti della Germania : da Lubecca partono i traghetti per per la Svezia, la Finlandia, la Lettonia e la Lituania.

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    La Burgtor, porta di accesso provenendo da Travemunde, il porto sul Baltico


    Pietra su pietra seguiamo il filo conduttore della nostra visita, alla ricerca delle meraviglie architettoniche di Lubecca, che ci mostrano come da tanti piccoli mattoni possa nascere qualcosa di grandioso.


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    Iniziamo dal simbolo della città: la Holstentor, la più famosa delle porte aperte nelle fortificazioni medievali. Eccola con uno dei due leoni di pietra ben grande in primo piano, e le torri della possente chiesa di Maria nello sfondo. Oltre la porta, lungo il Trave, nei Salzspeicher (Magazzini del sale) veniva conservato l'oro bianco, il sale, che proveniva a Lubecca lungo lo Stecknitzkanal per essere poi caricato sulle navi in rotta nel Mar Baltico.
    I mercanti di Lubecca non erano solo dei grandi affaristi, ma in loro ben viva era la vocazione solidaristica e umanitaria.


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    Nel XIV secolo fecero costruire lo Heiligen Geist Hospital , per offrire assistenza ai malati, agli anziani e agli indigenti. Magnifica è la chiesa dell'ospedale, con le pareti bianche decorate di affreschi e il "pontile", una sorta di loggia che separa la navata centrale dalla sala dormitorio dell'ospedale. Qui i ricoverati erano originariamente ospitati in lunghe file, ma in seguito vi furono allestite piccole camere singole nelle quali si poteva godere di maggiore privacy. Oggi solo nelle ali laterali dellíospedale è mantenuta attiva una casa di riposo per anziani, mentre negli antichi locali si tiene uno dei più suggestivi mercatini di Natale della Germania.

    Un mondo incantato in miniatura lo si scorge passeggiando nel centro storico, dove fanno bella mostra minuscoli cortili con case colorate di legno graticcio e mattoni un tempo abitate da artigiani, barcaioli e manovali, impiegati nel mercato del sale o delle aringhe. Oggi sono graziosi angoli conservati grazie alla cura e allíattenzione dei suoi abitanti. La molteplicità di questi stretti vicoletti e cortili interni è unica nel suo genere e chi li visita si immerge in un mondo appartato e silenzioso, avvolto da un leggero velo di mistero. Per scovarli il visitatore deve abbandonare la via imboccata ed inoltrarsi in anditi bui e bassi per poi ritrovarsi un attimo dopo, oh meraviglia, in una fiorita oasi di pace.


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    Lubecca è la città di Thomas Mann. Al numero 4 della Mengstraße si trova la Buddenbrookhaus, la casa dove un tempo abitava la famiglia dello scrittore, oggi museo, che in questo palazzo ambientò il suo primo celeberrimo romanzo. Della casa originale resta solo la facciata, chiara e luminosa, scampata ai bombardamenti del '42. La casa, la famiglia, il tempo, l'idea per nulla sotterranea della rispettabilità borghese, fondata sulla solidità delle tradizioni congiunta con quella del patrimonio - insieme a un veleno misterioso - sono i protagonisti dei Buddenbrook, una saga che attraverso 4 generazioni ci fa assistere al declino di una ricca famiglia di commercianti, incarnazione dello spirito mercantile di una borghesia potente e vitale al quale arride un indiscusso successo imprenditoriale. Ai valori pratici e solidi della società borghese che la famiglia rappresenta è contrapposto, in quanto segno di decadenza e di morte, lo spirito artistico e raffinato dellíultimo suo debole discendente.

    Un paio di passi indietro, ed ecco St. Marien ardito e impressionante modello per numerose chiese gotiche dellíarea baltica. Si tratta di architetture possenti, moli massicce, alte navate, sesti acuti, grandi vetrate, archi rampanti e contrafforti, come nelle cattedrali del gotico internazionale che troviamo in Francia, in Inghilterra e nella stessa Germania. Ma con la fondamentale differenza che queste sono strutture in laterizi, chiese di poveri mattoni rossi, che rielaborano il gotico in maniera originale. I loro maestosi altissimi campanili sono una presenza tipica nel tessuto urbano di molti centri affacciati sul Mar Baltico, e soprattutto a Lubecca svettano in maniera inconfondibile nel profilo della città. St. Marien,



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    St. Petri,

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    il Duomo,


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    St. Jacobi,



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    St. Katharinen
    costituiscono qui una singolarissima concentrazione che non manca di stupire e affascinare il viaggiatore.


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    Ancora una volta, furono i mercanti e i commercianti anseatici a promuovere la costruzione di St. Marien nel 1220, dando prova di ricchezza e devozione a Dio e alla città: nelle loro mani era il potere politico della città libera di Lubecca, divenuta in quei tempi il centro pi˘ influente delle Lega. Al suo interno si trovano diverse opere d'arte, tra le quali uno splendido altare fiammingo del 1518 decorato con sculture di legno dorato. Ma soprattutto vi è custodito líorgano meccanico più grande al mondo, quello di cui era titolare il grande Dietrich Buxtehude, il compositore più ammirato dal giovane Bach, che da queste parti venne ad ascoltarlo agli inizi nel 1705 con la segreta ma vana ambizione di essere nominato suo successore.


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    Davanti a St. Marien sorge il Rathaus, il municipio situato sul Markt, la grande piazza del mercato, vero e proprio i salotti di Lubecca, una struttura complessa, formata da edifici diversi: l'ala nord del XIV secolo, con le tre guglie e i grandi fori per il passaggio del vento, fu integrata da una facciata a loggia rinascimentale in bianca pietra arenaria che spicca singolarmente nel generale rosso scuro e bruno delle architetture circostanti. La affiancano gli altri corpi di fabbrica del Rathaus: la Danzelhus, originario salone delle feste risalente all'inizio del '300, e la Neue Gemach, sul cui lato opposto, quello che d‡ sulla Breite Straße, fu poi aggiunta nel 1594 una magnifica scala rinascimentale opera di scalpellini fiamminghi.


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    Di fronte ad essa si trova il caffè Niederegger, la mecca dellíirresistibile dolce di marzapane.


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    Qui è possibile gustare questa deliziosa specialità a base di mandorle e ripercorrerne la storia attraverso i secoli fino a risalire alle sue origini orientali. Oggi il marzapane di Lubecca è un dolce tipico obbligatoriamente prodotto in zona nel rispetto di alti standard qualitativi, e viene esportato in tutto il mondo.


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    Il Puppenbrücke è il primo ponte in pietra costruito nella città anseatica di Lubecca.

    Posto di fronte all'Holstentor, nel 1634 fu costruito in legno per superare il fossato posto a difesa della città. Solo nel 1773 fu ricostruito in pietra per opera dell'architetto Johann Adam Soherr e decorato con statue di Dietrich Juergen Boy tra il 1774 ed il 1776. Queste statue sono all'origine del nome attuale del ponte.





    fonte:viaggiatori.com
    foto:.tripadvisor.it
    - www.dw.de
    - britannica.com
    - wikipedia.org
    - luebeck.de
    - webcommunity.ilvolo.it
    -distancebetweencities.net

     
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  11. tomiva57
     
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    foto:turismo.it

    Dortmund: la città del carbone e della birra

    Il duro lavoro nelle miniere ha segnato il volto di Dortmund e dei suoi cittadini. Acciaio, carbone e birra hanno reso famosa Dortmund in tutto il mondo. Ma al giorno d'oggi non ci sono più minatori all'opera e gli altiforni sono ormai raffreddati da tempo. Ciononostante il passato della città è ancora vivo e i vecchi stabilimenti industriali hanno un nuovo compito: monumento di un'epoca ormai tramontata, museo e palcoscenico per gli eventi più diversi.


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    foto: germany.travel


    L'industria dell'acciaio ha influito in maniera considerevole sullo sviluppo di Dortmund ma la città ha saputo rinnovarsi, sia nel settore dell'economia sia in quello della cultura e del tempo libero. La cultura è il punto di forza della nuova città, che oggi è sinonimo di musica, nuove forme di cultura e promozione dell'arte e dello spirito creativo. Il nuovo ruolo di Dortmund è emerso in tutta la sua evidenza durante le manifestazioni della città come capitale europea della cultura nel 2010.

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    Hoesch-Museum



    foto:.dortmund.de

    Anche la mostra "3D Erlebnis Stahlwerk" (in cui il visitatore viene trasportato virtualmente in un'acciaieria di enormi dimensioni), organizzata nel museo Hoesch, ha saputo dimostrare come la tradizione è in grado di rinnovarsi. Anche la cokeria Hansa, dismessa nel 1992, consente di esplorare la storia dell'industria pesante seguendo il percorso intitolato "Natura e tecnica". La prima tappa è la torre dello stabilimento, si prosegue quindi nel cuore della cokeria, in cui il carbone veniva trasformato in coke a temperature superiori ai 1000° C. Il fascino dei siti industriali dismessi è la coesistenza delle nuove opere architettoniche, della tecnica tradizionale e della natura che si sta riappropriando lentamente dei propri spazi.

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    foto:ruhr-tourismus.de


    Il museo della birreria è un altro elemento fondamentale a testimonianza dell'identità di Dortmund. La mostra ospitata nello stabilimento della birreria Hansa fondata nel 1912 e nella vicina sala macchine illustra la storia della produzione della birra a Dortmund dal medioevo fino ai giorni nostri. La sezione più importante è dedicata al periodo dell'industrializzazione nel diciannovesimo e nel ventesimo secolo, soprattutto dagli anni Cinquanta agli anni Settanta, quando Dortmund era quasi considerata la "capitale della birra" in Europa.

    Ma Dortmund è in grado di offrire molto di più della birra e di una straordinaria storia industriale. A testimoniarlo sono il teatro dell'opera, il teatro della prosa, il teatro per bambini e ragazzi, il nuovo teatro dell'opera per bambini, i musei Ostwall e Adlerturm, l'orchestra filarmonica e i concerti di jazz, musica internazionale e d'avanguardia tra i migliori nel bacino della Ruhr.


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    E nella piazza Alter Markt, nei negozi della galleria Krüger, lungo la via Westenhellweg nel cuore del centro,


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    nella Kampstraße



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    foto;derwesten.de

    e nel quartiere della Brückstraßen potrete trovare negozi di ogni genere, da quelli che vendono cianfrusaglie alle boutique più raffinate. E dopo tutto questo shopping potrete prendervi una pausa in uno dei numerosi caffè, ristoranti e locali del centro, dove troverete sempre un posticino tranquillo per gustare un bicchiere di birra.


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    Simbolo luminoso: la "U" di Dortmund


    Giungendo in città si nota subito all'orizzonte l'imponente "U", il simbolo luminoso della città. L'ex magazzino e camera di fermentazione del birrificio Union, costruito negli anni 1926/27 come primo "grattacielo" della città, è diventato famoso come simbolo di Dortmund. Dal 1962 sul tetto dell'edificio industriale, oggi tutelato come stabile storico, troneggia in tutte e quattro le direzioni cardinali il simbolo del birrificio, una "U" dorata alta nove metri. Dal 2010 l'edificio ospita il nuovo centro per l'arte la creatività e l'economia.

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    Storia sotterranea di Dortmund: la miniera Zollern

    Quando fu inaugurata nel 1898, la miniera Zollern era considerata il fiore all'occhiello della principale società mineraria di Dortmund e un impianto modello. La miniera di carbone venne chiusa nel 1966 e trasformata nel 1999 in un museo della storia sociale e culturale del bacino della Ruhr. Mostre permanenti e temporanee negli impianti restaurati permettono di scoprire la realtà del lavoro in miniera a cavallo del diciannovesimo e ventesimo secolo. La stazione di carico del carbone, l'ex ferrovia della miniera e il nastro trasportatore accessibile al pubblico sono le attrazioni principali di questo sito. Gli edifici situati prima dell'entrata alla miniera illustrano la vita delle famiglie dei minatori.


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    Alla vostra salute: il birrificio Aktienbrauerei di Dortmund

    L'azienda fu fondata nel 1868 dai commercianti Laurenz Fischer, Heinrich e Friedrich Mauritz, originari di Dortmund, insieme al mastro birraio Heinrich Herberz con il nome Bierbrauerei Herberz & Co. Nel 1872 il nome fu cambiato in Dortmunder Aktien-Brauerei. Essendo una tra le numerose birrerie presenti in città, a partire dal 1879 decise di optare per una strategia di esportazione più efficace. La birra DAB (Dortmunder Aktien-Brauerei), prodotta soprattutto nella versione a bassa fermentazione "Dortmunder Helles" a partire dal 1881, venne esportata in tutto il mondo. Già nel 1885 la produzione annuale superava i 100.000 ettolitri. Salute!



    fonte: germany.travel/it

     
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  12. gheagabry
     
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    La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi:
    essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove,
    può aiutare il bambino a conoscere il mondo.
    (Gianni Rodari)



    LA STRADA DELLE FIABE



    La "deutsche Märchenstraße", la Strada tedesca delle fiabe è nata nel 1975 e rappresenta una delle mete di viaggio più antiche e amate della Germania. Percorrendo oltre 664 km da Hanau fino a Brema/Bremenhaven, la Strada collega luoghi di interesse culturale e paesaggistico che appartengono e rimandano alla storia dei fratelli Grimm e alle loro fiabe: da Raperonzolo a Cappuccetto Rosso, dal Gatto con gli stivali a Biancaneve e i sette nani, da Hansel e Gretel al Principe Ranocchio.
    La Strada conduce a città medievali, castelli e palazzi, oltre a musei, gallerie, concerti e teatri, associa tradizione regionale e arte locale. Tra i paesaggi che si possono incontrre vi sono le montagne medie della Germania, con la valle del fiume Kinzig tra il Vogelsberg e lo Spessart, l'ameno fiume Schwalm, il boscoso monte Knüll, la storica regione di Chattengau, situata a sud-ovest di Kassel, l´idilliaca area di Eichsfeld e la regione montuosa del Weser, con la incantevole valle della Fulda; oltre le fertili paludi del fiume Weser e la sua foce vicino a Brema.
    Favole, saghe e leggende prendono vita..e si susseguono una dopo l'altra come le feste nei fienili, i banchetti principeschi e le specialità medievali.

    1a tappa: Brema - "I musicanti di Brema". Brema è una città situata vicino al mare del Nord e sulle rive del fiume Weser. Al centro della città si trova la piazza del mercato e del municipio ed è qui che sorge il monumento in bronzo che evoca le gesta dei famosi quattro musicanti: un asino, un cane, un gatto e un gallo che nelle pagine dei Grimm fuggono di casa per arruolarsi nella banda musicale di Brema e che riescono a vincere una banda di briganti. Vi è anche il fiabesco quartiere medievale di Schnoor con le sueantiche casette di pescatori, botteghe e viuzze.

    2a tappa: Bad Oeynhausen - Il Museo delle fiabe e L'Aqua Magica. Attraverso la regione del Mittelweser con sfondi e scenografie naturali praticamente incontaminati, si raggiunge Nienburg e successivamente Bad Oeynhausen, con le terme, i suoi giardini all’inglese e le sue magnifiche costruzioni reali d’epoca prussiana. Vi è anche un museo delle fiabe il "Deutsches Märchenmuseum" e il parco Aqua Magica.

    3a tappa: Hameln - "Il pifferaio magico". Hameln, la località famosa per la fiaba del Pifferaio magico,"Der Rattenfänger von Hameln", basata su una leggenda medievale che voleva la città invasa da topi. la città si salvò grazie ad un giovane, che con il suo piffero allontanò i ratti verso il fiume e li fece annegare.

    4a tappa: Bodenwerder - "Le avventure del Barone di Münchhausen". Bodenwerder è una cittadina rurale della Bassa Sassonia. La zona antica è costituita da storiche dimore di epoca medievale; romanica è invece la chiesa di Kemnade che custodisce la salma del famoso Barone di Münchhausen. La cui fama è in gran parte dovuta alla penna dello scrittore tedesco Rudolf Erich Raspe che ne fece il protagonista del romanzo "Le avventure del barone di Münchhausen". Ma il vero Barone non fu solo un personaggio letterario; nacque nel 1720 a Bodenwerder ed era conosciuto per i suoi inverosimili racconti: tra cui un viaggio sulla luna, un viaggio a cavallo di una palla di cannone ed il suo uscire incolume da delle sabbie mobili tirandosi fuori per i propri capelli.

    5a tappa: Burg Polle - "Cenerentola". Per incontrare Cenerentola ("Aschenputtel") bisogna continuare per qualche chilometro verso sud, precisamente al castello Burg Polle. Dalle possenti rovine del castello rinascimentale si può ammirare la valle del Weser.

    6a tappa: Oberweser - "Biancaneve e i sette nani" e "Il gatto con gli stivali". Nella regione del Reinhard-
    swald, con i suoi boschi e ambienti inviolati, la località di Oberweser (a circa 30 km da Göttingen), fu usata dai fratelli Grimm per l'ambientazione per Biancaneve e i sette nani ("Schneewittchen und die 7 Zwerge"), e per il Gatto con gli stivali ("Der gestiefelte Kater").

    7a tappa: Hofgeismar e Trendelburg - "La Bella Addormentata" e "Raperonzolo". Hofgeismar è una piccola cittadina il cui vero gioiello è il castello di Sababurg, tra le cui mura nasce la storia della Bella Addormentata, risvegliatasi dopo un profondo sonno grazie al bacio del suo bel principe. Il castello ha ai suoi piedi la foresta del Reinhardswald e il parco degli animali di Sababurg fondato nel 1571, lo zoo più antico d’Europa. Il maniero fu costruito nel 1334 e destinato a riserva di caccia. Ad una manciata di chilometri, a Trendelburg, c’è la torre di Raperonzolo.

    8a tappa: Kassel - Il Museo dei Fratelli Grimm. Kassel è una delle ‘capitali’ della strada delle fiabe. Ed è qui nel cuore dell’Assia, sul fiume Fulda che sorge il museo dedicato ai Fratelli Grimm presso il Palais Bellevue. Il museo fu fondato nel 1959 con l’intendo di conservare documenti sulle opere e sulla vita di Jacob e Wilhelm, evidenziando la loro fama non solo in quanto scrittori di fiabe, ma anche come filologi, linguisti e ricercatori di fama ormai mondiale.

    9a tappa: Schwalmstadt - "Cappuccetto Rosso" . Superata Kassel in direzione sud, la rotta da seguire è quella di Cappuccetto Rosso, una dolce bambina che attraversava i fitti boschi della zona di Schwalmstadt nella regione del Bergland. Le rievocazioni storiche ci introducono nella fiaba attraverso la frase di rito: "Es war einmal ein kleines Mädchen. Die Großmutter schenkte ihm ein Käppchen von rotem Samt ..." - C’era era una volta una bambina. La nonna le diede un cappuccetto di velluto rosso…-. Tutto svolge su sfondi incantevoli come antichi castelli, chiese, costruzioni medievali in particolare nei due quartieri storici di Ziegenhain e Treysa, anche nel museo locale di Schwalmstadt con i costumi tipici di Cappuccetto.

    10a tappa: Marburg, Christenberg e Alsfeld - "Cappuccetto Rosso", Hansel e Gretel" e "Frau Holle". Marburg, una città medievale che sorge in un'ansa del fiume Lahn. Il suo centro storico, con la piazza del mercato e il Rathaus del XVI secolo, è costituito da un intricato groviglio di vie contornate da case a graticcio e dominate da un castello che si erge sulla collina della città vecchia e risalente al XII secolo. Marburg è famosa per la sua prestigiosa università, fondata nel 1527. In questa città i fratelli Grimm hanno studiato legge e iniziato le loro ricerche sulla letteratura popolare. Vicino a Marburg, a Christenberg, sono ambientate le fiabe di Hänsel e Gretel e quella di Frau Holle. A circa cinquanta chilometri c'è Alsfeld, uno scrigno medievale, la piazza vecchia del mercato, il municipio, il castello di Romrod e vi è il museo Alsfelder Märchenhaus, dedicato in particolare al "Capuccetto rosso", rendono questo luogo degno di una sosta.

    11a tappa: Steinau - Il Museo dei fratelli Grimm. Steinau an der Straße è una cittadina dove i fratelli Jacob e Wilhelm Grimm hanno vissuto da bambini. Così scriveva i Jacob Grimm: “Al mio paese sono legato, lo sento, i miei impulsi e stimoli più vivi. Ho trascorso lì la parte più felice e più fresca della mia vita”. Nella piazza del mercato davanti al comune, è stata progettata nel 1985 in loro onore una fontana delle favole il Märchenbrunnen. Brüder Grimm-Haus Steinau ospita il museo sulla vita, le opere e le attività dei fratelli Grimm.

    12a tappa: Hanau - città natale dei Fratelli Grimm. Ultima tappa del viaggio, Hanau, la città natale dei Grimm.
    Dal 1896 esiste in piazza del mercato, il monumento nazionale ai due celebri scrittori. Dal 1975 la città rappresenta il punto di partenza del viaggio nell’universo fiabesco; nel 1983 viene istituito un premio letterario che porta il nome dei due fratelli, il Brüder Grimm-Literaturpreis, e dal 1985 viene organizzato il Brüder Grimm-Festspiel, un festival in loro onore.
     
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