Affacciatisi su una scena napoletana, allora come adesso in costante fermento, verso la metà degli anni ’90, i 24 Grana hanno subito avuto dalla loro una capacità di coinvolgimento e un potere comunicativo su cui avrebbero fatto leva anche in seguito. Un dub denso di tensione già caro agli Almamegretta, una scrittura di testi da cui si intravedevano affascinanti immagini, la personalità del front-man Francesco Di Bella, la miscela tra la propria musica e la tradizione popolare napoletana furono alcuni degli ingredienti che imposero all’attenzione di molti la giovane formazione.
Che, nel 1997, giunse alla pubblicazione di Loop, primo album ufficiale preceduto solamente da un acerbo mini-cd contenente quattro pezzi. In Loop la maturazione è palpabile pur non giungendo, specie dal punto di vista esecutivo, a toccare picchi altissimi. Ma quanto emerge dal prodotto dei 24 Grana è qualcosa che può essere definito solo positivo; nient’altro che un antipasto a qualcosa che, ci scommisero in molti, sarebbe stato ben più succoso. Tra i brani di Loop si intrecciano colori e sensazioni: il celeste che attraversa gli occhi mentre si indugia a pensare al moto circolare delle onde, il rosso fuoco di Vesuvio, gli schizzi pastello visibili dai finestrini di Treno, il buio delle Patria Galere contrapposto all’accecante luce di Perso ’into ’o cavero. Senza dimenticare una profonda versione di Lu Cardillo, eseguita a fil di nervi.
Le performance dal vivo restano tra le esperienze più interessanti offerte dall’ensemble napoletano; una testimonianza è contenuta in Live (1998), che fotografa Di Bella & Co sul palco del Teatro Nuovo. Un lavoro da cui evince urgenza e passionalità, trasporto e poesia. Una registrazione ritoccata pochissimo in studio e l’essenza pura di suoni e feedback fanno di esso un disco live tremendamente vero. In cui le note si mischiano al sudore, al fumo, alle facce della gente che scandiscono i testi; in cui un’unica onda avvolge la band riversandola in una platea mai sazia di emozioni.
Il 1999 è l’anno di Metaversus; probabilmente a tutt’oggi l’opera più importante dei 24 Grana. Definibile tale non solo per la sua grossa qualità e per il successo ottenuto ma anche perché le sue ombre fecero luce sui quattro artisti napoletani e sulle loro reali capacità. Metaversus scacciò via le ingombranti presenze degli Almamegretta e fu testimone di voglia di rimettersi in discussione e di resettare il proprio sound in favore di un altro ben più ossessivo, duro e nervoso. Il dub viene lasciato a riecheggiare in molti angoli del lavoro mentre chitarre di matrice rock, con ammiccamenti punk, fanno la parte del padrone nei brani dell’album. La scrittura si fa nervosa e, a tratti, maggiormente provocatoria, la conflittualità nel rapporto con le droghe sale prepotente dall’anima per insinuarsi in mille altre, l’oscurità imperante di alcune tracce mette ansia e timore, i disagi giovanili sono cantati con impressionante lucidità. Una tempesta la cui quiete è puntualmente rappresentata da K-Album (2001) in cui le liriche si avvicinano alla speranza e all’amore, alle riflessioni malinconiche condite da candidi sorrisi. Inevitabilmente la musica subisce una ulteriore svolta; qui si fa più lineare e morbida, più struggente e attraversata da un pathos che ha i suoi punti di maggiore bellezza quando le dinamiche si intrecciano su sé stesse in ripetute ed intriganti giravolte. Le nuove canzoni diventano manifesti di una pacata intensità che è linea dominante anche dell’ultimo, recentissimo, Overground Live 2002, testimonianza dell’ultimo tour che ha portato la band di Napoli su e giù per l’Italia. Una storia, quella dei 24 Grana, che, seppur breve, reca con sé già molte cose da raccontare. Tanti ancora potrebbero i cambi di tendenza e le sorprese lungo un cammino che si preannuncia ancora lungo e radioso. Da percorrere con i colori negli occhi ed una melodia in testa; inseguendo sogni e respirando l’odore del mare, senza mai abbassare la testa né tenere chiuse a chiave nel cuore le proprie emozioni.
Luca D’Alessandro-leoncavallo.org da sito 24 grana.it
Discografia
Album studio
1997 - Loop 1999 - Metaversus 2001 - K Album 2003 - Underpop 2008 - Ghostwriters 2011 - La stessa barca
EP
1996 - 24 Grana
Live
1998 - Loop Live 2002 - Overground live
Loop
Loop è l'album di debutto dei 24 Grana, pubblicato nel 1997.
Tracce
Loop - 4:27 Introdub - 4:08 1799 - 5:02 Vesuvio - 4:51 Frate E Sore - 4:38 Pixel - 4:07 Treno - 4:37 Patrie Galere - 5:45 Perso Into 'O Cavero - 4:55 Lu Cardillo - 4:40
"Vesuvio" è una cover del noto pezzo dei Zezi, gruppo Operaio di Pomigliano d'Arco.
Metaversus è il terzo album dei 24 Grana, pubblicato nel 1999.
Tracce
Nel Metaverso - 5:16 Rappresento - 3:31 Vesto Sempe Uguale - 3:34 Nun Me Movo Mai - 3:12 La Pena - 4:41 La Costanza - 3:48 Le Abitudini - 4:52 Resto Acciso - 4:10 Epitaph - 5:56 Stai Mai 'Cca - 4:32
Il brano Stai Mai 'CCa fa parte della colonna sonora del film Fame chimica. I disegni del video sono stati ideati da Davide Toffolo, componente dei Tre allegri ragazzi morti.
Video
Nel Metaverso Buongiorno,e allora? le uniche difficolta ad entrare nel giovane nuovo mondo possono essere di carattere personale ingenuità sensibilità fantasia sono finalmente tollerate potenziamento del bagaglio emotivo up-gradazione della vostra libertà individuale estensione delle facoltà sensitive tutto può dipendere ora dalla vostra volontà me chiudo tutta 'a rrobba mia ccà sulo smanio e me ne ascì muto e torturato, 'mbastardisco 'ncatenato tengo a collera e chi è stato troppo tiempo a se capì se-se -putesse se-me-ne-jesse quando-partesse comme-cantasse fosse pe'mme nnun turnasse maje cchiù fosse pe'mme nun turnasse maje cchiù contenti? e ora amplificate le correnti del suono scegliendo oggi con le ultime possibilità rimastevi riabilitazione della valle dei pinguini torture batteriche videodattilografate ridimensionamento esistenziale nell'ostentazione del proprio dio rivendica aderendo al motivo la tua indifferenza sto fore, nun voglio trasì saccio ca sto a-nuro ma so stanco e me ne ascì ride l'ommo è stato quante vote s'è cagnato tutta'a merda c'alassato feta dinto 'a rrobba mia quanto-vulesse chi-me-calmasse si-me-dicesse ca-sa-partesse comme-cantasse..........
Video
Rappresento
Non ho niente da dire su ciò che rappresento mani da tagliare è tutto quello che io sento di fare amo le cose da sporcare ancora litio,culo,faccia tutta roba per guardarmi e avere niente io non guardo,non vedo e non sento e tutto ciò che rappresento lo invento resto assorto e mi sento toccare alito distratto qualche cosa da baciare ma brucia è tutto quello che so dirmi allora stanco disegno le trame con l'acido di base io volo sulle lame ancora oggi mi sento più vivo e tutto quello che c'è di bello lo aspiro lascio un corpo permanente per trovarmi nuovamente nel giro lascio gli occhi a guardare la gente per guardare me stesso mi rivolgo alla mente ....e aggiungo con rima ai silenzi altri mutui respiri non ho niente da dire su ciò che rappresento bibita biliare senza l'ombra di un accento favola omicida non ancora definita per la folle dipartita del momento lascio tutti a pensare sul fatto che io mento feto diagonale in una pancia di cemento scatola miliare nel percorso cerebrale del momento appendo un unico accento sul tempo sulla voglia di fare ed in ciò che rappresento niente da dire su ciò che rappresento ....e aggiungo con rima ai silenzi altri mutui respiri
K album è un album dei 24 Grana pubblicato nel 2001. Questo è un concept album che parte dalla lettera K, intesa come key, chiave e con questa lettera Francesco Di Bella decide di fare iniziare (quasi) tutti i titoli delle canzoni dell'album.
Tracce
Pikkola Kanzone Per K - 3:46 'E Kose ka Spakkano - 4:15 Kanzone Doce - 4:14 Kanzone Anarkika - 4:08 Kanzone su un Detenuto Politico - 5:29 Kanzone su Londra - 3:48 Kanzone del Pisello - 6:05 Kevlar - 5:08 Kanzone del Fumo (Strumentale) - 4:50
Di Bella: addio ai 24 Grana, ricomincio da Manu Chao
Debutto come supporter per il divo "clandestino" per il rocker, che lascia la sua storica band
di Federico Vacalebre da: ilmattino.it
Era nell’aria da parecchio tempo, ormai anni, la svolta solista di Francesco Di Bella, bastava lo si vedesse in giro senza i suoi 24 Grana, magari alle prese con un repertorio di cover internazionali o impegnato magari in un progetto collaterale o collaborazione, perché i soliti addetti ai lavori (e livori) dessero per spacciata la band di «Kanzone doce», ormai vicina al ventennale di carriera, che iniziò nel 1995 per terminare ora, almeno nella versione che conosciamo: il cardillo addolorato andrà da solo.E fornirà un’anticipazione di quanto farà martedì, sul palco della Mostra d’Oltremare dove si esibirà come supporter di Manu Chao.
La nuova vita di Di Bella non sarà poi così solitaria, visto che al suo nome e cognome da solista si accompagna il marchio dei Ballads Cafè, e cioè, Daniele Sinigallia alla chitarra elettrica che firma anche la produzione artistica del disco (dopo aver collaborato con Niccolò Fabi, Marina Rei, gli stessi 24 Grana, Luca Carboni), Cristano De Fabritiis (già con Filippo Gatti e Collettivo Angelo Mai) alla batteria, Alessandro Innaro al basso (ex EPO e 24 Grana), Alfonso «Fofò» Bruno alla chitarra acustica (ex Songs for Ulan) e Andrea Pesce al piano elettrico (Tiromancino, Carmen Consoli, Collettivo Angelo Mai). Difficile ipotizzare ora quale sarà il futuro dei 24 Grana: il marchio resta nelle mani del batterista Renato Minale e del chitarrista Giuseppe Fontanella. Ma la parola, per ora, passa ai Ballads Cafè. E al cardillo solista Di Bella, atteso anche a una svolta stilistica: per ora, prima del divo "clandestino", annuncia una scaletta di classici newpolitani della sua ormai ex band ("Accireme", "La costanza", "Canto pe' non suffrì", "Resta acciso" e "Kevlar") più "Napule se sceta ogni mattina", inedito presentato in occasione della Audizioni di Piedigrotta 2008.
Underpop è un album dei 24 Grana pubblicato nel 2003.
Tracce
Nella Stanza Canto Pe Nun Suffri' Stay On The Edge Vivo In Un Furgone Giornata Psicologicamente Impossibile La Neve Psiconauta Il Gattone Torno Cca' A' Cascia Napule Tana Luce E Luna L'Attenzione
La Neve Se quello che viene sara' un altro anno noioso Non so piu' cosa cercheranno i miei occhi La mia stranezza e' un nodo alla gola Che nello sciogliersi.. ..mi fa immaginare che piova. Se quello che viene sara' un altro anno speciale. Non so piu' a cosa serviranno le sere Le sere d'autunno Qualcosa da bere La vita d'inverno che lascia cadere la neve. Non so piu' cosa guarderanno i miei occhi Non so piu' a cosa serviranno le sere Gli uomini grigi vanno al potere Preda di un deja vu
Non c'e' niente di strano se immagino la mia utopia la natura mi porta a vivere dentro ho creduto la chimica un possibile scavalcavia la paura che ho dentro a volte e' a limite E vedo un gatto enorme che si sdraia su di me Dico caccialo col braccio libero e se ne andrà Un giocattolo, e' chiaro che lo merito ma ho paura di esserlo giocandoci ho paura che amare sia impossibile la paura che ho dentro, a volte, e' simile E vedo un gatto enorme che si sdraia su di me Dico caccialo col braccio piccolo e se ne andrà Se vedi un gatto enorme che si sdraia su di te caccialo col braccio libero e se ne andrà
Ghostwriters è il sesto album in studio dei 24 Grana, pubblicato il 31 gennaio 2008. L'album contiene collaborazioni con Riccardo Sinigallia, Marina Rei e Filippo Gatti ed è stato prodotto da Daniele Sinigallia.
Tracce
Luntano - 4:08 L'alba - 3:13 Avere una vita davanti - 2:56 Carcere - 4:18 Accireme - 2:37 Smania 'e cagna' - 3:11 Lacreme - 3:36 Le verità - 3:05 Sbagli'e parole - 3:38