la nascita dei gemelli

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    Gemelli a scuola: insieme o separati?

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    La questione è antica, ma non risolta: i gemelli a scuola devono stare insieme o essere separati? E in questo secondo caso, la separazione dovrebbe avvenire subito o sarebbe meglio un percorso graduale? Dal punto di vista educativo, psicologico e pedagogico, entrambe le opzioni trovano tesi a loro sostegno, e così, i genitori di bimbi gemelli (omo o eterozigote, poco cambia), non sanno che pesci pigliare. Le statistiche ci informano che le gravidanze gemellari sono in aumento in Italia, probabilmente anche per via del sempre maggior ricorso alle tecniche di procreazione assistita, ecco perché è importante che le mamme e i papà siano pronti ad affrontare questa delicata fase della vita dei loro figli.

    In linea generale, soprattutto per quanto riguarda l’inserimento alla scuola materna, si tende a lasciare i due fratellini insieme, ma è davvero la soluzione migliore? Perché il successivo, eventuale distacco alle elementari potrebbe essere ancora più traumatico. Vediamo cosa ne pensano gli esperti.
    Gemelli a scuola, lo studio olandese
    Uno studio olandese di qualche anno fa, pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology and community Health, aveva rilevato che la decisione di separare i fratelli gemelli una volta a scuola veniva presa dal 70% delle famiglie, probabilmente anche dietro suggerimento dei pediatri. Risultato? Diciamo piuttosto variegato, ma in sintesi non sembra che dividere i gemelli in ambito scolastico sia sempre una soluzione vincente e aiuti i bambini a sviluppare meglio la propria personalità e ad apprendere di più. Incrociando i dati raccolti dall’indagine, i ricercatori olandesi non avevano riscontrato particolari differenze (dal punto di vista caratteriale e cognitivo) tra i gemelli che frequentavano classi o scuole diverse rispetto a quelli che erano rimasti insieme.
    Gemelli separati a scuola: i pro
    Quali sono i pro di una possibile separazione dei gemelli in ambito scolastico? L’idea è quella di stimolarli a farsi ciascuno un proprio gruppo di amicizie, indipendentemente dal fratello o sorella.

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    Svilupparsi autonomamente, scoprire le proprie preferenze e non appoggiarsi all’altro nello studio (c’è sempre un fratello che “lavora” di più e uno più pigro), queste le motivazioni che spingono la maggior parte dei genitori a operare la divisione. Ma se questo può essere vero in alcuni casi, non è la regola, perché regola non ne esistono, esistono, piuttosto, i singoli casi.
    Gemelli separati a scuola: i contro
    Quando non è bene separare i gemelli? Se manifestano una sofferenza troppo grande nel doversi allontanare l’uno dall’altro, e questo disagio si ripercuote sul loro rendimento scolastico, è chiaro che bisogna andarci cauti e lasciarli insieme. Una buona soluzione di compromesso, ad esempio durante l’inserimento alla scuola primaria, è quello di lasciarli insieme nella stessa classe, ma facendoli sedere in banchi diversi, in modo che si sentano comunque confortati dalla presenza del gemello nella stessa aula, ma mantengano una certa autonomia. Come si intuisce, non esiste una soluzione valida per tutti, ma è bene che le mamme e i papà prendano questa decisione in accordo con i loro bambini, domandando loro cosa preferirebbero e dimostrandosi pronti a cambiare le regole in corso d’opera, se necessario.



    Gravidanza gemellare, anticipare il parto riduce i rischi

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    Una gravidanza gemellare è sicuramente più faticosa da gestire per la futura mamma, rispetto ad una singola. L’utero, dovendo contenere due feti, si distende completamente e l’addome, di conseguenza, cresce maggiormente di volume rispetto a quando deve custodire un solo bimbo. La schiena è sottoposta ad un grande sforzo, la pelle si “stira” moltissimo, e questo ne mette a dura prova l’elasticità, motivo per cui è più facile che si formino smagliature. La circolazione degli arti inferiori può risentirne, ed è più facile che insorgano crampi muscolari notturni.

    Ma non sono solo queste le differenze, anche gli ormoni ci mettono del loro, creando disagio maggiore perché prodotti in quantità maggiore, così anche la nausea gravidica, che si solito si attenua a partire dal secondo trimestre, quando si aspettano due gemelli potrebbe invece non passare neppure a gravidanza inoltrata. Disagi che si superano, certo, con santa pazienza e la gioia di stare per dare alla luce due bimbi anziché uno solo. A proposito di parto, quelle gemellare è ovviamente più complicato, per questo motivo i medici suggeriscono spesso di programmare un cesareo. Ma questo potrebbe non bastare. Per mettere mamma e bambini al riparo da qualunque rischio, il momento del parto dovrebbe anche essere anticipato. Vediamo meglio.
    Gravidanza gemellare, lo studio australiano
    I ricercatori dell’Università di Adelaide (Australia), grazie ad uno studio pubblicato sulla rivista British Journal of Obstetrics & Gynaecology, hanno dimostrato che in caso di gravidanza gemellare è decisamente meglio anticipare il parto alla 37ma settimana, anziché attendere l’esito naturale che si situa intorno alla 40ma settimana di gestazione. Per giungere a questo risultato, gli studiosi hanno seguito 235 donne in dolce attesa di gemelli in tre diverse nazioni: Nuova Zelanda, Australia e anche Italia. Al termine dell’indagine, è emerso che i bambini che erano nati intorno alla 37ma settimana risultavano sorprendentemente meno piccoli rispetto a quelli venuti al mondo più tardi, dalla 38ma settimana in avanti. Vediamo perché.
    Gravidanza gemellare, le possibili complicazioni
    Il problema relativo alle gravidanze gemellari, è quello del peso e dello sviluppo dei piccoli, che può risultare inferiore a quanto auspicabile. “I bambini di una gravidanza gemellare sono riconosciuti a rischio di problemi durante la gravidanza, in particolare da un rallentamento del tasso di crescita in uno o entrambi i gemelli – spiega Jodie Dodd, autrice dello studio – Questo rallentamento del tasso di crescita può portare a basso peso alla nascita, che è associato a un aumento del fabbisogno di assistenza neonatale nella nursery a breve termine e aumento del rischio di problemi di salute in età più avanzata, tra cui malattie cardiache e diabete. C’è anche il rischio che uno o entrambi i gemelli possano nascere morti”. Allo scopo di evitare tutte queste possibili conseguenze, gli scienziati si sono attivati per capire quale fosse esattamente il momento più propizio della gravidanza per far nascere i gemelli, arrivando, perciò, a stabilirlo nelle 37 settimane.
    Gravidanza gemellare, meglio partorire alla 37ma settimana
    Perché proprio 37 settimane per far nascere una coppia di gemelli? Risponde la dott.ssa Dodd: “Abbiamo scoperto che a 37 settimane, la nascita elettiva è associata a una riduzione significativa del rischio di morbilità grave per i bambini, senza aumentare le complicanze legate alla immaturità o l’induzione del travaglio. Speriamo che questo studio aiuterà i medici a formulare raccomandazioni per le donne sane con gravidanza gemellare che portino a meno complicazioni alla nascita, e quindi offrire una vita più sana e più felice per i loro bambini.
    Mentre questo è il più grande studio di questo tipo condotto finora, la nostra ricerca supporta l’evidenza dimostrata in studi precedenti, e supporta inoltre le linee guida di cura rilasciate dal Royal College degli Ostetrici e Ginecologi nel settembre 2011. Queste linee guida raccomandano che le donne che hanno gravidanze gemellari non complicate dovrebbero scegliere di partorire a 37 settimane”. Perciò, care mamme che state aspettando due gemelli, provate a parlare di questo studio con il vostro ginecologo per stabilire insieme quale sia il momento migliore per programmare il vostro parto.
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    fonte:mamma.pourfemme.it

     
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    La foto che emoziona: le gemelline nascono mano nella mano
    Un regalo straordinario nel giorno della Festa della Mamma per una coppia americana dell'Ohio.


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    Una coppia della Ohio, negli Stati Uniti d’America, ha celebrato nel migliore dei modi la Festa della Mamma, grazie alla nascita di due gemelline venute alla luce in circostanze estremamente rare. Sarah Thistlewaite era incinta di quelli che nel gergo medico sono chiamati “gemelli monoamniotici” o “scimmia”, una gravidanza nella quali i piccoli condividono placenta e sacco amniotico. I ricercatori dicono che è un evento che capita ogni 10.000 nascite. Il dottor Justin Lavin, del Medical Center di Akron, dove sono nate le bambine, ha detto alla CNN di affiliazione, di averne visto solo 10 casi in 35 anni di pratica.

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    Un evento incredibile, ma non è il solo. Le gemelle infatti sono nate mano nella mano. Sarah, una insegnante di terza media, era in estasi quando ha saputo che stava per avere due gemelli alla 19esima settimana di gravidanza. Tuttavia, ciò avrebbe significato per lei passare più tempo in ospedale rispetto ad un parto normale, visto che i gemelli monoamniotici possono avere cordoni ombelicali aggrovigliati o compressi. E dopo 58 giorni in ospedale , la donna venerdì mattina ha dato alla luce due belle bambine con un parto cesareo: Jenna e Jillian, vanno a far compagnia a Jaxon, che ha già 15 anni.

     
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16 replies since 23/11/2011, 17:45   5773 views
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