Le cose che contano è il primo EP di Dente, pubblicato nel 2008 dalla Jestrai Records. L'EP, scaricabile gratuitamente dal vecchio sito dell'artista, è composto da quattro brani di cui uno, Le cose che contano, è stato estratto come singolo.
Tracce
Testi e musiche di Dente.
Le cose che contano – 5:15 L'amore non è un'opinione – 2:56 Due gocce – 2:48 Ti regalo un anello – 5:02
Però, lo so che se ci penso bene tu, sei un'ottima occasione per me di non essere un coglione Ma io, lo so non sono stato mai un ottimo marito lo so, sono una bolla di sapone anche perchè in fondo non mi basta mai tutto quello che ho neanche le cose belle meravigliose e neanche tu che sei più bella delle stelle che cadono d'estate, chissà se questa volta ti fai male scendendo dalle nuvole dai sogni che ti escono dagli occhi Ed io, che di notte non ci dormo più che di giorno non ti guardo lo che so fatto peggio di fatto male ma sarà che in fondo ti sta bene il fatto che sono così sarà che sei una bolla di sapone anche tu sai che se ci conosciamo poi finisce che non ci piacciamo come due bolle di sapone che si incontrano e diventano due gocce finite sul pavimento!
Io tra di noi è il quarto album di Dente, pubblicato l'11 ottobre 2011 da Ghost Records e distribuito da Venus Dischi
Il disco
Il titolo del disco è una citazione a Ed io tra di voi di Charles Aznavour. Giuseppe Peveri asserisce: "Io tra di Noi è un paradosso. Ma è anche una descrizione molto asciutta del senso di colpa. Io tra di noi significa "è colpa mia". Solo colpa mia. Perché non c'è un terzo che si è intromesso." Le 12 tracce che compongono il disco provengono dal materiale scritto e registrato durante il tour di L'amore non è bello poi arrangiato in studio insieme a Enrico Gabrielli e Massimo Martellotta (membri dei Calibro 35), Gianluca Gambini, Andrea Cipelli detto Sig. Solo e Nicola Faimali. Per la prima volta Giuseppe Peveri sceglie di essere affiancato alla produzione da un produttore e tecnico del suono del calibro di Tommaso Colliva (Muse, Franz Ferdinand, Twilight Singers, Calibro 35, Afterhours, Le Vibrazioni, Marta sui tubi e altri), con cui aveva già brevemente collaborato per la compilation Il lato beat Vol. 1
L'album è tra i finalisti del Premio Tenco 2012 nella categoria "Album dell'anno".
Tracce
Testi e musiche di Giuseppe Peveri.
Due volte niente – 2:46 Piccolo destino ridicolo – 2:50 Saldati – 3:10 Casa tua – 2:50 Cuore di pietra – 0:47 Giudizio universatile – 3:18 Da Varese a quel paese – 3:49 Io sì – 3:49 Puntino sulla i – 2:44 La settimana enigmatica – 2:57 Pensiero associativo – 2:33 Rette parallele – 7:14 Durata totale: 38:47
non mi spaventano le cose che non ho mai temuto e non mi mancano le cose che non ho mai avuto e non mi toccano le cose che non ho mai sentito non serve a niente fare finta di niente come se io e te non esistesse più e non si spezzano le cose che non ho costruito non si cancellano le cose che non ho disegnato e non si spengono le cose a cui non ho dato fuoco non serve a niente fare finta di niente come se io e te non esistesse più
Piccolo destino ridicolo più che il destino è stata l'adsl che vi ha unito e poi milioni di migliaia di km più che il destino è stata la tua amica scema che vi ha unito e poi il peso di una vita così inutile più che il destino è stato tutto quello che ha bevuto che vi ha unito e poi pochi piccolissimi centimetri se lui l'ama lei lo ama a me a me non mi ama più nessuno più che il destino è stata la tua testa vuota che vi ha unito e poi parole di poeti così poveri più che il destino è stata una scommessa vinta che vi ha unito e poi migliaia di canzoni malinconiche più che il destino è stata la sua voglia e la tua noia che vi ha unito e poi io sono quello piccolo e ridicolo e poi io sono quello piccolo e ridicolo e poi io sono quello piccolo e ridicolo
aspetto che il mio cuore faccia bum chi semina peste raccoglie dolore sotto alle lenzuola anche tu io divento un fiume e tu profumi come un fiore cadi giù dal letto badabum mi tieni più forte e poi non ti muovi chiudi gli occhi e non ti vedo più poi lego i miei capelli ai tuoi con più di mille nodi portami a vedere il cielo questa notte anche se è nuvolo ho tanto caldo anche se è inverno ho tanto caldo anche se è inverno mi sento che non peso quasi più ascolto in silenzio il silenzio che dorme come sto? mi chiedo dandomi del tu come a primavera sugli alberi le foglie portami a vedere il cielo questa notte anche se è nuvolo ho tanto caldo anche se è inverno ho tanto caldo anche se è inverno ma che bel sogno fino a mattina non ho chiuso occhio portami a vedere il cielo questa notte anche se è nuvolo ho tanto caldo anche se è inverno ho tanto caldo anche se è inverno
C'è un aereo sepolto all'inizio del deserto del tuo petto che ha un sentiero nel mezzo che porta a un pozzo e intorno cupole di cattedrale da cui i miei occhi non vanno più via dove se chiedi una promessa è molto facile che non ci sia e sotto sagome di trincee immacolati pentagrammi che nascondono il nascondiglio della più bella delle melodie e poi c'è il fondo di un mare profondo dove fa male l'allegria si espande in spume di anche bianche la scia che lascia la fantasia in fondo gambe senza bugie in fondo pali di palafitte alberi di nave senza radici senza più energia e alla fine delle vele dei polpacci una complessa geometria che ti mantiene in equilibrio che ti permette di scappare via questo è quasi tutto quasi tutto quello che ho scritto alzandomi dal letto inciampando nei tuoi fogli da disegno in quella notte poco complicata in quella notte senza vestiti in quella notte dentro casa tua e adesso lo sai
Cuore di pietra preziosa fa che non ti rubino la voce fa che non si parli mai di amanti già da tempo non ci penso più per la tua gonna turchese per i fogli e le matite io so da lì te non ti muovi anche se io ho palesemente voglia di te
L'ultimo amore non si scorda mai fino a quando non ci pensi più la prima volta non finisce mai fino a quando non ci credi più giudica tu se il cielo sta venendo i segni sulla fronte non li noti mai fino a quando non ci pensi su la notte vera non la vedi mai fino a quando non ci dormi più giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giù la faccia sporca non si pulisce mai fino a quando non la lavi più giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giudica tu se il cielo sta venendo giù
Da Varese a quel paese Dal casello di Varese dritto nel tuo letto al tuo paese alle due della mattina non ci danno da bere ma tu hai una casa una cucina e un po' di vino io voglio starti vicino e da vicino sei diversa hai un maglione nuovo che ti fa freddo alla schiena appoggiamo le guance sullo stesso cuscino e d'improvviso siamo ancora una persona sola
dal castello dei fantasmi dritto nel mio letto e nei colori delle sei della mattina l'odore della festa così mi perdo non so più dov'è che sono dove ho lasciato la testa ma poi mi sveglio ed è diverso ho un messaggio nuovo che mi fa freddo alla schiena appoggio la mano sull'altro cuscino e d'improvviso sono ancora una persona sola
Io sì Dimmi come e se te le ricordi le cose che sanno solo di ricordi quella passeggiata in bicicletta quella strada di sassi lunga lunga io che non volevo fare il bagno e tu che ti sei buttata nello stagno di certo non hai mai visto come ti guardavo mentre ti asciugavi ad occhi chiusi ed io fumavo quel giorno tra i mulini e tra gli anziani mangiando polpette fredde sotto ai rami tra uno specchio un libro e una risata e l'acqua che passava dove andava di certo non sai in che modo ti ho invidiata mentre saltavi il canale ed io restavo a guardare quella notte stesi sull'asfalto con l'estate addosso e mille stelle in alto quando il giorno dopo sei andata a casa non sai quanto quella sera ti ho pensata quella volta quando nevicava con le parole che viaggiavano lungo la strada e quella mia capanna in un portone dove ho sognato di nuovo quell'aquilone quel pomeriggio al bar del tuo paese quella stanza in porta ticinese quando passavamo le sere a sudare e poi mi svegliavo di fianco a un'onda del mare
Video
Puntino sulla i
Punto punto e virgola pausa di riflessione puntini di sospensione punto esclamativo trattino lineetta virgola virgoletta come mai non mi scrivi più come mai è tutto all'inverso il futuro è semplice il presente è indicativo tutto è relativo quanto passato sotto ai ponti è passato è finito l'infinito come mai non mi scrivi più come mai è tutto all'inverso
La settimana enigmatica Chi mi guarda allo specchio chi si imbuca ha appena preso la patente hai abboccato a una cosa che non è una bugia è una settimana intera che non ci sei più con la testa i Re ne vogliono di più semplici i Re ne vogliono di più semplici sei una luna di giove tutto ciò che possiedo tutto quello che ho è un ciclope coi lati uguali in mezzo al cielo è una settimana intera che non ci sei più con la testa i Re ne vogliono di più semplici i Re ne vogliono di più semplici è una settimana intera che non ci sei più con la testa tesoro mio come sei complicato i Re ne vogliono di più semplici i Re ne vogliono di più semplici
Pensiero associativo Ogni accordo ogni angolo ogni forma ogni curva ogni idea ogni giorno mese ed anno ogni sera d'estate che c'è io voglio i tuoi capelli biondi immagino i tuoi occhi verdi e non mi importa niente ogni passo ogni immagine ogni cosa che anche senza di me ogni fiore ogni miracolo ogni dolore ogni oggi dov'è io voglio i tuoi capelli biondi sogno i tuoi occhi verdi e non mi importa niente e non mi importa niente io mi attacco ai tuoi capelli lunghi mi tuffo in quegli occhi grandi e ci sto tanto tempo ad ogni costo in ogni caso ad ogni modo io voglio i tuoi capelli biondi immagino i tuoi occhi verdi e non mi importa niente non mi importa niente io mi attacco ai tuoi capelli lunghi mi tuffo in quegli occhi grandi e ci sto tanto tempo ci sto tanto tempo io voglio i tuoi capelli biondi sogno i tuoi occhi verdi e non mi importa niente non mi importa niente io mi attacco ai tuoi capelli lunghi entro i quegli occhi grandi e ci sto tanto tempo ci sto tanto tempo ci sto tanto tempo ci sto tanto tempo ci sto tanto tempo
Se noi fossimo dei semafori io sarei vicino a te quando mi spengo io ti accendi tu quando mi accendo io ti spegni tu se noi fossimo vetri elettrici io viaggerei di fianco a te quando mi alzo io ti abbassi tu quando mi abbasso io ti alzi tu se noi fossimo dei satelliti io orbiterei con te quando mi eclisso io risplendi tu quando risplendo io ti eclissi tu se noi fossimo occhi strabici io sarei di fianco a te quello che guardo io non vedi tu quello che non vedo io lo guardi tu se noi fossimo campi magnetici io sarei dietro di te ciò che respingo io lo attiri tu quello che attiro lo respingi tu se noi fossimo dei petali io sarei dopo di te quando sono m'ama io sei non m'ama tu quando sono non m'ama io sei m'ama tu io sono il lungo inverno e tu la bella estate siamo rette parallele
Pubblicato il 15 gennaio 2013, un prezioso cofanetto contenente un vinile 7 pollici (45 giri) con otto diverse versioni di Cuore di pietra, la breve canzone giocattolo contenuta nel disco Io tra di noi uscito a ottobre 2011. Nel testo della canzone sono celate appunto 8 pietre preziose, ognuna delle quali dà il titolo a una versione contenuta nel disco. Inoltre il box è corredato da 10 schede a colori raffiguranti le pietre e con una piccola descrizione tecnica e i crediti musicali. Il cofanetto è vero e proprio oggetto da collezione, ha una tiratura limitata di 500 copie (numerate) e sarà in vendita esclusivamente sul sito di Dente.
Almanacco del giorno prima è il quinto album discografico del cantautore Dente, pubblicato nel gennaio 2014 da RCA Records.
L'album debutta alla posizione numero 6 della classifica italiana.
Il disco viene pubblicato a tre anni dal precedente Io tra di noi e a seguito di un tour che ha portato il cantautore di Fidenza anche all'estero.
Il titolo e la data di pubblicazione dell'album vengono annunciati il 18 dicembre 2013. Il 1º gennaio 2014 invece viene pubblicato il singolo Invece tu, presentato come "una canzone immersa nell'estetica della musica leggera italiana degli anni ’60. Scritta, arrangiata e registrata come si faceva una volta".
Il disco è stato realizzato in un paio di mesi presso una scuola elementare abbandonata di Busseto, in provincia di Parma, con l'ausilio di Tommaso Colliva. Alle registrazioni dell'album hanno partecipato, tra gli altri, Rodrigo D'Erasmo ed Enrico Gabrielli.
Il tour promozionale del disco è iniziato il 24 marzo da Firenze.
Tra gli strumenti utilizzati è presente il clavicembalo, scelto per la somiglianza di suono con la spinetta, molto utilizzata negli anni sessanta.
Nei crediti del brano Remedios Maria tra gli strumenti musicali appaiono “batteria posticcia” e “porta”. Si tratta del cigolio di una porta registrato per sbaglio durante il provino per la canzone. La batteria posticcia è stata invece descritta come «una specie di antenata della drum machine, inserita in un organetto Giaccaglia».
Copertina
La copertina è una «luna colorata, in maniera un po’ acida, stile anni ’60» realizzata prendendo un'illustrazione della Luna tratta da "un libro inglese" del 1910. I nomi dei luoghi lunari sono stati sostituiti con i titoli delle canzoni che compongono l'album. All'illustrazione è stata sovrapposta una fotografia scattata dal cantautore stesso: «un gadget che una casa farmaceutica regalava ai medici, in cui fluidi colorati si mescolano creando un effetto caleidoscopio, molto psichedelico».
Tracce
Testi e musiche di Giuseppe Peveri.
Chiuso dall'interno – 3:54 Invece tu – 2:50 Miracoli – 1:57 Fatti viva – 4:03 Al Manakh – 3:43 Un fiore sulla Luna – 1:55 Coniugati passeggiare – 3:05 Gita fuoriluogo – 3:26 Casa mia – 2:17 Meglio degli dei – 4:08 I miei pensieri e viceversa – 3:28 Remedios Maria – 2:29