LE LETTERINE di NATALE

Caro Gesu’ bambino, ti scrivo dopo tanti anni, perché i “grandi” non ti scrivono più. L’ultima volta che ti ho scritto me la ricordo ancora, ti chiedevo tanti giochi, tante cose, tanti dolci.. adesso ti chiedo ancora di più. I bambini diventano grandi, crescono, maturano.. e tu dal cielo li osservi e li ami; ma piu’ crescono e più hanno bisogno di te, del tuo aiuto, ma hanno vergogna a dirtelo. I “grandi” hanno bisogno di te, loro lo sanno, ma non te lo dicono, pensano di farcela da soli… io oggi te lo dico e ti scrivo una “letterina”. per Natale, caro Gesu’ Bambino, vorrei anzitutto un po’ di stupore. Si’, perché la gente non si stupisce piu’ di niente: ha tutto e vuole ancora di piu’, dice cio’ che vuole e non gli bastano mai le parole, vede di tutto ed è sempre piu’ curiosa… la gente non si stupisce piu’ di niente: donaci un po’ di stupore, di quello che ci lascia senza fiato, a bocca aperta, proprio come qualche anno fa. Per Natale vorrei anche un po’ di libertà, libertà di sognare come quando ero bambino!

Il Natale di Alice




Caro Babbo Natale,
so che sono una scema e faccio tutto al contrario, ma lo so che mi vuoi bene nonostante questo. E rispetti quel mio essere diversa. Perciò oggi non ho paura, né mi vergogno di dirti quel che provo dentro.. Mancano pochi giorni a Natale e io.. non ti voglio chiedere nessun regalo. Proprio da scema.. ho una fantastica occasione di chiederti qualcosa e non la sfrutto. Ebbene, è così.
Anzi - come sempre al contrario – invece di formulare una richiesta, io oggi ti voglio ringraziare. Per il regalo che mi hai fatto in autunno. Il vero Natale, il più importante di tutti i Natali mai vissuti, un Natale che aspettavo da anni e che non arrivava mai.. quel Natale che ormai non speravo più.. . Il Natale che mi ha portato il dono più bello mai ricevuto. Il dono dell’Accettazione. E del rispetto per quello che SONO realmente, per i miei NO e per i miei silenzi, per le mie scelte, anche se non comprese e non condivise.
L’Accettazione e il Rispetto dell’Altro sono la cosa più difficile da imparare, da applicare nella vita. Vanno molto oltre al Perdono. Perdonare non è, alla fine, tanto difficile. È molto più difficile Accettare e Rispettare chi rifiuta la “retta via”, chi ha una scala di valori diversa, chi vive in funzione della Propria Verità e non si lascia piegare alle esigenze della società. Esiste un dono più prezioso? Forse sì, sicuramente per tanti altri ci sono regali più preziosi.. Ed è giusto che sia così.
Per me invece il valore più prezioso è la Libertà di essere me stessa, dire quello che penso realmente, amare alla luce del sole, non doverlo nascondere, né dover stare con una persona che non amo solo per qualche stupida formalità burocratica o a causa della pressione sociale, sorridere solo ed esclusivamente quando il sorriso me lo sento dentro e gridare a squarciagola quando qualcosa mi fa male da morire. E non dover trattenere il pianto solo perché “non sta bene”. Né piangere al funerale di una carissima persona, solo perché quando una cara persona muore “si piange”. Libera di non piangere perché nel mio cuore io non la sento morta, ma la sento sempre viva. Libera di vestirmi per quel funerale tutta d’azzurro, perché lei amava proprio l’azzurro e mi amava vestita proprio così.. d’azzurro.
Per me la cosa più preziosa è proprio la Libertà di essere me stessa, intesa anche come Libertà di rinunciare liberamente a certe “libertà”, la Libertà di mettersi il collare, non in segno di “sudditanza”, ma di appartenenza, condivisione con l’Altro della stessa visione del mondo, della stessa scala di valori, della comune fatica di cercare il dialogo e il rispetto. Accettare non è altro che riconoscere la libertà altrui. E non è facile.
L’uomo fa fatica ad accettare quello che non capisce. Ma la comprensione non è necessaria: se conosci il cuore di una persona, non è necessario capirla. Basta darle fiducia e assumere che se fa qualcosa di completamente diverso, di incompreso, avrà un suo perché. Un perché suo, personale, intimo. Una scelta modellata a base della sua Verità e delle sue Emozioni. Che non deve condividere con te nel momento in cui lo vuoi tu, ma quando anche lei sentira dentro di sé questa voglia.
È difficile fidarsi, è difficile accettare i desideri diversi da quelli propri e tutto ciò che non comprendiamo. Lo so benissimo, perché sono la prima che deve palpare ogni cosa da ogni lato per smettere di averne paura.. E dopo 2 minuti di nuovo torna a palpare, annusare, pizzicare, provare la sua resistenza, vedere come “interagisce”. Sì, sono la prima che ha paura di quel che non conosce. Ma anche la prima che lo ammette e almeno cerca di combatterlo. Anche se di rado ci riesce.
Proprio per questo, caro Babbo Natale ti voglio ringraziare per quel regalo che quest’anno mi hai portato a ottobre insieme al simbolico albero di Natale... completamente diverso da tutti gli altri: un albero stranamente potato, un cipressino “con la testa tra le nuvole, ma i piedi ben saldi per terra.” Tutto Natale a ottobre, l’albero, l’amore, l’appoggio morale ed emozionale e ... proprio l’Accettazione: per quello che sono e quello che NON VOGLIO essere, per quel che ho fatto e quel che ho abbandonato, per le mie scelte passate, le scelte presenti e ... quelle future. Così, in anticipo, basata solo sulla fiducia che qualsiasi cosa io decida, sarà proprio quello che sentirò necessario per VIVERE LA MIA VITA.
Grazie per avermi fatto vivere già a ottobre un NATALE VERO, non vincolato da nessuna data, libero di verificarsi spontaneamente, libero di essere libero, di essere aldilà di ogni concettualizzazione ed aspettativa culturale..
Tutta quest’accumulazione natalizia a ottobre... Eppure di Natali quest’anno ne avevo vissuti tanti altri... Perché Natale non sono due giorni e tante parole gonfiate, ma è quello che diamo ogni giorno: in marzo, giugno, agosto, ottobre... Grazie, caro Babbo Natale per aver dato la conferma a quel pensiero vagabondo che già a partire da Natale scorso pian piano si cristallizzava nella mia mente: o Natale è ogni giorno, o non ha proprio senso, perché allora nega la sua propria essenza. E se quei 2 giorni servono a qualcosa è forse solo affinché, finalmente liberi dai tanti impegni quotidiani, troviamo il tempo per renderci conto quanti Natali Veri abbiamo vissuto quest’anno e quanti ne abbiamo persi... No, non ho smontato il mio vecchio albero di Natale... Smontarlo sarebbe sminuire il valore di tutti gli altri Piccoli-Grandi Natali vissuti quest’anno.. Ora di alberi di Natale ne ho due.. C’è qualcosa di male, faccio male a qualcuno con il mio essere sentimentale ed infantile da non saper cancellare tanti bei momenti di condivisione umana?
Non voglio, né potrei augurare a nessuno nient’altro per questo Natale.. solo l’Accettazione Vera. Di se stesso e dell’Altro. In primo luogo la augurerei soprattutto a me stessa, vigliacca che ha paura di ogni cosa che non riesce a capire. Io augurerei a tutti l’Accettazione tale quale ho trovato in te, caro Babbo Natale (per forza ne devi avere tanta se continui a portare i regali futili a tutti quelli che amano le futilità... Proprio perché hanno il loro sacrosanto diritto di essere liberi di voler cose futili..). Io quest’accettazione tua vorrei augurarla a tutto il mondo. Se essa avvenisse dentro tutti i cuori, Natale non sparirebbe mai, nemmeno per un secondo... ma invece sparirebbero tutte le guerre. Perché non sono altro che segno di NON ACCETTAZIONE e di prova di imporre agli altri il proprio volere, schivizzando la loro libertà di essere quello che sono..
Ho scritto... “io quest’Accettazione la AUGUREREI a tutto il mondo”. Proprio al condizionale. La augurerei, ma non lo faccio né lo farò. Perché sono tanti che non la vorrebbero. E hanno il diritto di non volerla. C’è chi ha bisogno di avere binari saldi e dritti per non perdersi, strade strette limitate dalla NON ACCETTAZIONE, perché da solo non saprebbe da che parte andare... probabilmente perché non ha il cuore dentro, l’unica guida valida.. Ed è giusto che sia così, che ciascuno sia libero di essere e di desiderare quello che vuole: anche libero di schiavizzarsi con la paura di NON ACCETTAZIONE o di aver paura di essere liberamente quello che è.
Caro Babbo Natale, dici che sono un’idealista incorreggibile ed infantile? Sì, lo so. Certo che lo sono. E la cosa più bella del mondo è che tu accetti quel mio essere infantile e ... quest’anno mi hai regalato, oltre a quello vissuto a ottobre, tanti tanti altri bellissimi Piccoli-Grandi-Natali... molto più Grandi e più importanti di quello che arriverà tra due giorni..
Grazie di cuore e... buon lavoro! Sii libero di regalare a ciascuno quello di cui ha bisogno la sua anima! Io ACCETTO la tua ACCETTAZIONE per le richieste più banali, egocentriche, futili... e TVTB.
Tua incorreggibile Alice del Paese delle Meraviglie

fonte:http://ophelinhapequena.blogspot.it

caro babbo natale..
è la prima volta che veramente ti scrivo..anche se mi prenderai in giro..ma ho ben 17 anni..e tra meno di un mese 18..!!!da piccola credevo sempre in te..alla magia che porti nei cuori di ogni bambino..ma come sempre..arriva prima o poi qualcosa che spezza ogni magia..ogni sogno..a
cui spesso qualcuno si aggrappa e si crea il suo mondo..!!io quando un
giorno avrò dei figli gli parlero di te..e quanto sei buono..e così vedrò
i loro occhi illuminati di tanta gioia..!forse l'unica cosa pura..semplice
e casta e appunto il sorriso di un bambino..un sorriso che nasce per una
piccola cosa..!il cuore di un bambino sa perdonare e oltrepassare
l'egoismo della gente..perciò cari genitori che leggerete questa
letterina..non spegnete l'unica cosa che di semplice e genuino ci resta su
questa terra..!grazie babbo natale..volevo augurarti buone feste..!grazie.