FAVOLE accanto al camino

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. gheagabry
     
    .

    User deleted




    Il Lago di Cristallo

    Il ghiaccio del Lago di Cristallo si ruppe al centro e di colpo mille frammenti di ghiaccio saltarono da ogni lato lampeggiando sotto i raggi del Sole e formando una rete di lampi tra le facce dei cristalli di ghiaccio. In mezzo a quella pioggia colorata la Fata dell’Acqua emerse dall’acqua gelida attorniata da uno scintillio color acquamarina. Gli animali del lago, riconoscenti per averli liberati dalla loro prigione di ghiaccio, le fecero gli auguri di Natale.

    Il Natale! – esclamò portando le mani alla testa. – Sono stata così occupata a fare neve con la Fata del Freddo che me lo ero scordato!- E partì in volo verso il cielo lasciando una scia di gocce di rugiada che formarono un Arcobaleno dietro di se.

    Quando arrivò all’Albero dei Desideri, dimora di tutte le Fate di Fantasia, questi le augurò un buon Natale e aprì la sua bocca perché lei potesse entrare. Dentro c’era un gran vocio, la Fata Flora aveva prestato il suo berretto a forma di albero per decorarlo e dopo un colpo di bacchetta magica il cappello raggiunse i due metri. Era un superbo abete e subito si riempì di decorazioni. La Fata della Luce scosse un poco la Stella Polare e con la polvere di stelle che cadde, cosparse l’abete che iniziò a scintillare. Nel frattempo Flora appendeva frutta candita al bordo dei rami mentre la Fata del Fuoco appendeva ghirlande con candeline accese che si riflettevano nella polvere di stelle.

    Anche la Fata dell’Acqua voleva aiutare e così scosse le sue ali e l’abete si riempì di gocce di rugiada, ma con il caldo delle candele iniziarono ad evaporarsi. Per fortuna c’era lì Neve, la Fata del Freddo che soffiando congelò le gocce ed ora sembrava che l’albero fosse decorato con perle.

    Finito di decorare l’interno, uscirono fuori ed iniziarono a decorare l’Albero dei Desideri. Non misero tante decorazioni, perché l’Albero dei Desideri era un venerando anziano e doveva avere un certo ritegno, ma si abbastanza per conferirgli un aspetto gioioso.

    Una volta finito, ognuna partì di corsa a fare gli auguri di Natale a tutti. La Fata del Fuoco visitò ogni casa e caminetto per fare gli auguri ai loro abitanti: le Fiamme. Questi esserini piccoli e salterini accolsero con grande gioia gli auguri e saltando facevano le capriole nei loro camini.

    La Fata del Freddo partì verso i luoghi sempre gelati per fare gli auguri agli Uomini di Neve, esseri formati da enormi palle di neve rotonde che hanno una carota per naso. Quando arrivò c’era una divertente guerra di palle di neve. E’ curioso come per evitare che una palla li raggiunga (e vengano eliminati) si dividano in 3 palle di neve di differenti misure e comincino a rotolare per terra. Il problema è che a volte, ogni palla va per conto suo ed alle volte riesce loro un pò difficile ritrovarsi.

    Flora andò a vedere tutti gli alberi del bosco per far loro gli auguri per le feste, e quando finì partì per il Prato del Colore a visitare ognuno dei fiori che in quel momento, essendo inverno, si trovavano nelle loro case sotto terra in attesa dell’arrivo della Fata Primavera che dicesse loro che era arrivata l’ora di uscire.

    La Fata dei Sogni entrò nei sogni di tutti i bambini del mondo e raccontò loro i più bei sogni che potete immaginare.

    Tutti quanti erano felici perché era Natale a Fantasia. Tutti quanti? No. C’era qualcuno a cui tutto questo annoiava. Qualcuno col cuore freddo: l’Inverno. Delle quattro stagioni l’Inverno era senza dubbio quella che meno amava il proprio lavoro. Dopo tutto era sempre lo stesso, tutto era grigio, noioso e monotono. Invidiava i suoi compagni. Desiderava il vociare dell’Estate, la cui comparsa significava l’inizio del divertimento. Moriva d’invidia quando vedeva la Primavera che ridava la vita agli essere viventi, soprattutto se pensava che lui solamente poteva uccidere o addormentare gli animali e le piante. D’altra parte l’Autunno era troppo malinconico e l’Inverno non poteva sopportare che l’Autunno fosse la stagione più romantica.

    Quel giorno l’Inverno era particolarmente stufo di tutto. Tanto che decise di andarsene e disse ai suoi compagni:

    – Fate ciò che volete con la mia stagione, io ormai ne sono annoiato. – E detto questo, andò a passeggiare per la Costellazione del Cigno.

    Le altre stagioni cominciarono a discutere molto affannosamente. Non si mettevano d’accordo su chi avrebbe dovuto sostituire l’Inverno. Alla fine, dopo grandi discussioni decisero che la cosa migliore sarebbe stata fare i turni e che ogni giorno se ne occupasse uno. Sorteggiarono i turni e toccò all’Estate iniziare per prima.

    L’indomani uscì uno splendido e rovente Sole. Faceva così caldo che tutto il mondo dovette spegnere i fuochi e togliersi le sciarpe. Fu un vero disastro per le Fiamme, che si videro senza dimora nel periodo per loro migliore. Per di più, essendo tutto bagnato non potevano andare in nessun altro luogo.

    Ma il peggio fu quando il caldo iniziò a sciogliere la neve. Gli Uomini di Neve non sapevano cosa fare e se continuava così si sarebbero sciolti. Li aveva presi alla sprovvista e non avevano avuto tempo d’arrivare fino alle Montagne Eterne, dove erano abituati a passare la stagione calda perchè lì faceva sempre freddo. Neve, la Fata del Freddo dovette fare grandi sforzi per mantenerli in vita.

    Quando tutti erano ormai disorientati da quel cambiamento, era il turno della Primavera. La Primavera percorse i boschi e le praterie svegliando i fiori e le foglie.
    Ma i poveri fiori all’uscire e trovarsi attorniati dalla neve iniziarono a gelare di freddo, Flora non sapeva cosa fare per rimediare. Ma il colmo fu quando l’Autunno arrivò e fece cadere le foglie degli alberi. La caduta delle foglie è un duro colpo che gli alberi subiscono ogni anno, e non si erano ancora ripresi da quello dell’anno in corso, quando di nuovo caddero le foglie. Tutto il bosco divenne triste.

    Quella notte le Fate si radunarono in consiglio d’emergenza. Bisognava fare qualcosa o quest’anno Natale sarebbe stato un disastro. Decisero che Rugiada, la Fata dell’Acqua andasse a parlare con le stagioni per indagare su ciò che succedeva.
    Rugiada volò e volò fino alla Torre del Tempo, dove le Stagioni avevano la loro dimora. Rimase molto sorpresa nel vedere l’ Estate seduta nel trono, dato che lì sedeva solo la stagione che reggeva in quel periodo. Rugiada si avvicinò all’ Estate e rispettosamente le chiese il motivo per cui le stagioni avevano alterato il loro ordine. L’Estate le raccontò ciò che succedeva all’Inverno. Rugiada comprese il povero Inverno e partì a cercarlo.

    Quando arrivò lo trovò che stava leggendo un libro alla luce di una stella. Era sdraiato sulla Luna che in quel momento aveva la forma di una culla.
    - Ciao Inverno. – salutò Rugiada.
    - ciao – disse l’Inverno freddamente. – Cosa vuoi?-

    Rugiada gli raccontò ciò che stava succedendo a causa della sua assenza. Ma all’Inverno tutto ciò non importava, aveva bisogno di qualcosa che gli rallegrasse la vita.

    Rugiada pensò e pensò, finché alla fine le venne in mente:

    - Il Natale! – esclamò_ Tu hai il Natale!-

    - Beh, e con ciò? – rispose l’Inverno indifferente.
    Se rispondi così è perché non hai mai sentito il Natale, è un tempo di perdono e di fratellanza. Di dimenticare le differenze con gli altri. E’ il periodo più allegro dell’anno e tu dici che la tua stagione è noiosa, prova a vivere il Natale e vedrai.

    E l’Inverno seguì il consiglio della Fata dell’Acqua. Tornò alla Torre del Tempo e visse in fraternità con le altre Stagioni dimenticando tutte le invidie che aveva trascinato per tutta la sua vita. E quell’anno gli piacque tanto il Natale che a partire da allora l’Inverno attende sempre con entusiasmo il suo turno per poter decorare tutto con la neve e disporlo al meglio per il Natale.
    (Beleth)



    .
     
    Top
    .
53 replies since 8/11/2011, 23:32   13830 views
  Share  
.