FAVOLE accanto al camino

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  1. gheagabry
     
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    ... RACCONTI MAGICI ...
    ... Tutti dicono che il Natale col passar degli anni, con il sempre crescente consumismo stia perdendo la magia, quell’atmosfera che da bambini ci faceva sentire avvolti in un enorme abbraccio di dolce poesia e di magia senza fine. Eppure con l’avvicinarsi della data fatidica, quel senso di magia inizia ad insinuarsi, a farsi sentire sempre più forte. Natale sta arrivando, e le luci iniziano a sfavillare mentre tutt’intorno ogni cosa parla del 25 Dicembre, di quella data in cui tutti ci sentiamo più buoni. Così per dare un seguito a questa sensazione, a questa diffusa energia magica che sembra avvolgere ogni cosa, inizierò da questa mattina a proporre dei racconti natalizi. Sarà come sedersi sulle gambe di un nonnino e, mentre la sedia a dondolo ci culla con il suo movimento lento ed incessante, la voce profonda e avvolgente ci racconterà una storia facendoci sentire parte di una magia. Spero vi piaccia, in questi giorni che precedono il Natale vi suggerirò tante storie; sarà il modo di mio e della fantastica redazione di avvicinarci con dolcezza ed emozione al giorno dei giorni … a Santo Natale … … .
    (Claudio)



    Racconti di Natale

    C'era una volta, in un paese lontano lontano, una dolce bambina di otto anni, di nome Clementina, che viveva serenamente con la sua bella famiglia. Il suo papà lavorava per tutto il giorno nel bosco vicino, la sua mamma, invece si occupava degli animali della fattoria e del fratellino più piccolo, di nom e Mirko. Clementina era una bambina molto sognatrice, infatti ogni anno, quando stava per avvicinarsi il Natale, immaginava di parlare con Babbo Natale, trascorreva ore alla finestra, con il naso in su per cercare di vedere se passava la slitta con le renne, ma inutilmente. Il suo sogno più grande, però , era quello di imparare a suonare il flauto, per donare, così, una dolce melodia al suo triste paese, per renderlo più allegro e per offrire un pò di gioia ai vecchietti ammalati. Purtroppo questo suo sogno sembrava non avverarsi mai, perchè la sua famiglia era molto povera e non poteva comprarle un flauto, per questo, quando era triste, si rifugiava accanto alla quercia più grande del bosco, dai forti rami, per piangere. Clementina, però, non sapeva che quella era una quercia speciale, infatti, sotto le radici vivevano milioni milioni di piccoli folletti, che raccoglievano le letterin e dei bambini buoni, per portarle a Babbo Natale. Un giorno uno di questi folletti, mentre raccoglieva con gli, altri le foglie seccheper dormirci sopra, si allontanò per curiosità dal suo gruppetto, e, mentre camminava, inciampò in un ramoscello. Si fece male alla gamba e incominciò a piangere e a invocare aiuto. da lontano vide arrivare una bella bambina con due treccine nere: era Clementina; la guardò meglio e vide che anche lei stava piangendo. Allora il folletto si avvicinò e le chiese:< Perchè piangi, bella bambina? >. Clementina sentì questa vocina che proveniva dal basso, guardò vicino alle sue scarponcine, vide il folletto e cacciò un urlo. . Clementina, si calmò un pò, ma era comunque stupita e balbettando rispose:< Io sono molto triste, perchè il mio sogno non si avvererà mai>. > E qual è il tuo sogno, bambina? > domandò il folletto. < Il mio sogno è quello di imparare a suopnare il flauto, per donare un pò di gioia alle persone del mio paese>. < E' un sogno molto bello, e tu sei una bambina molto buona. Se non smetti di sperarci, vedrai che un giorno riuscirai a suonare una bella melodia>. < Non è vero -rispose Clementina- anche Babbo Natale si è dimenticato di me> e corse via. Il folletto si era commosso e decise di fare qualcosa per lei, così raccolse tutto ciò di era rimasto delle foglie secche e tornò sotto le radici della grande quercia. Quando ritornò, tutti i folletti erano arrabbiati con lui, perchè aveva fatto tardi, ma si era difeso raccontando del suo incontro con Clementina e della richiesta della ragazza. Anche loro furono commossi e si misero subito al lavoro per cercare la letterina di Clementina, affinchè nessun bambino pensasse che Babbo Natale si fosse dimenticato di lui. Clementina intanto era sempre più triste perchè tra due giorni era Natale e sapeva che neppure quell'anno avrebbe ricevuto il flauto. Invece sotto la grande quercia la lettera era stata trovata e ora c'era chi lucidava la slitta, chi puliva le renne, guidata da Babbo Natale, con una montagna di regali, si alzò vetso il cielo la notte tra il ventiquattro e il venticinque dicembre, per donare un sorriso a tutti i bambini. La mattina del venticinque Clementina si svegliò senza voglia, ma la sua mamma la chiamò, e non poteva credere ai suoi occhi: sotto l'albero c'era un m, agnifico flauto dorato e accanto una polvere magica che le insegnava a farlo suonare. E finalmente in quel paese poteva ritornare l'allegria.
    (Tonia)



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53 replies since 8/11/2011, 23:32   13830 views
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